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CAPITOLO
CHE COSA
CAMBIA
ECONOMIA
SOCIETÀ
E FINANZA
GEOPOLITICA
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Unità 2 • Capitolo 5 I fragili equilibri del dopoguerra
Quali condizioni La Conferenza di pace si aprì a Parigi il 18 gennaio 1919 nella reggia di
vennero imposte
Versailles e vide la partecipazione di 32 nazioni, con l’esclusione dei paesi
alla Germania
con il trattato di vinti e della Russia. Ad assumere un ruolo preminente nella conduzione
Versailles? delle trattative furono Stati Uniti, Francia e Gran Bretagna che, durante
la discussione sul trattato di pace con la Germania, manifestarono una
risoluta volontà punitiva. Alla Germania vennero imposte condizioni
durissime: la cessione di tutte le colonie tedesche; la restituzione
dell’Alsazia e della Lorena alla Francia; la cessione del bacino carbonifero
della Saar al governo francese. Inoltre alcune regioni orientali tedesche,
nonché il corridoio di Danzica (una striscia di terra che assicurava alla
Polonia uno sbocco sul mar Baltico) andarono alla Polonia. Le clausole
militari del trattato imposero un colpo definitivo al militarismo tedesco.
Infine, furono addebitati al governo di Berlino tutti i danni di guerra
arrecati ai paesi vincitori. I diplomatici tedeschi poterono solo firmare il
trattato (28 giugno 1919).
Quali stati L’impero austro-ungarico venne smembrato per dare vita alla costituzione
nacquero dallo
di vari stati indipendenti. L’Austria e l’Ungheria furono severamente
smembramento
dell’impero penalizzate. La nuova repubblica d’Austria si trovò a occupare un
austro-ungarico? territorio estremamente ridotto. Il Trentino, l’Alto Adige, Trieste
e l’Istria furono annessi all’Italia. L’Ungheria, Stato indipendente
dal novembre 1918, subì numerose perdite territoriali: la Boemia e
la Slovacchia confluirono nel nuovo Stato della Cecoslovacchia; la
Transilvania e una parte del Banato furono annesse alla Romania; le
popolazioni slave del Sud (Croazia, Slovenia e Bosnia-Erzegovina) si unirono
alla Serbia e al Montenegro, dando vita al Regno dei serbi, dei croati e
degli sloveni (Iugoslavia dal 1929).
Come era Con il trattato di Versailles entrò in vigore la Società delle Nazioni, con
strutturata la
il compito di risolvere pacificamente le controversie internazionali,
Società delle
Nazioni e quale garantire l’indipendenza e la sovranità di tutti gli stati membri, fungere
compito aveva? da arbitro in caso di contrasti internazionali e sanzionare eventuali
paesi belligeranti. Questo organismo sovranazionale aveva sede a Ginevra
e si componeva di un’Assemblea, alla quale partecipavano tutti i paesi
aderenti, e un Consiglio di 9 membri, di cui 5 permanenti (Gran Bretagna,
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Unità 2 • Capitolo 5 I fragili equilibri del dopoguerra
Che cosa accadde Nei territori sottoposti al mandato inglese divamparono ben presto le
nei territori
rivolte degli arabi, animati da un forte risentimento antibritannico e da un
sottoposti
a mandato crescente nazionalismo. La Gran Bretagna attuò una politica di conciliazione
britannico? e favorì la formazione del regno dell’Iraq (1920) e di Transgiordania
(1923). In Egitto, una rivolta si concluse con il riconoscimento, nel 1922,
dell’indipendenza. Ciò nonostante, questi stati rimasero soggetti a una
costante ingerenza economica e politica da parte di Londra. Il nazionalismo
arabo si coalizzò sulla sorte della Palestina. Qui, a fine Ottocento avevano
cominciato ad arrivare i primi, isolati gruppi di ebrei, il cui flusso migratorio
aumentò in seguito alla nascita del movimento sionista che proclamava
un ritorno degli ebrei a Gerusalemme. Gli immigrati cominciarono a fondare
scuole, sinagoghe, ospedali e nel 1922, sotto il mandato britannico, fu creata
l’Agenzia ebraica per la Palestina. Gli arabi della regione cominciarono
a considerare la presenza ebraica come un’invasione, oltre che come
l’ennesima imposizione delle potenze occidentali, e la tensione fra la
comunità araba e quella ebraica andò progressivamente crescendo.
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Unità 2 • Capitolo 5 I fragili equilibri del dopoguerra
Qual era la Alla fine del conflitto mondiale, lo squilibrio fra la capacità produttiva
situazione
dell’industria bellica e la brusca contrazione della domanda innescarono
economica
nell’Europa del una durissima crisi economica. Questa recessione ebbe come effetto un
dopoguerra? marcato aumento della disoccupazione, incrementato anche dall’utilizzo
di innovazioni tecniche che consentivano alle industrie di risparmiare
manodopera. Crebbe l’inflazione, che decretò un generale aumento del
costo della vita. Inoltre, i governi europei, già afflitti dal peso dei prestiti
americani e dai debiti con i propri cittadini, erano impegnati a finanziare
una spesa pubblica resa sempre più onerosa dal pagamento dei sussidi di
disoccupazione, delle pensioni di invalidità ai reduci e delle assicurazioni.
Come fu vissuta Di fronte al susseguirsi dei licenziamenti e alla crescita dei prezzi dei beni
la crisi dalla classe
di prima necessità, scoppiarono ovunque le proteste operaie e i sindacati
operaia, dai ceti
medi e dal mondo videro un consistente aumento degli iscritti. I ceti medi subirono una
agricolo? retrocessione economica soprattutto nei paesi sconfitti, dove l’inflazione
si manifestò in modo estremamente violento. Anche il mondo agricolo era
stato pesantemente colpito dalla guerra, sia per la chiamata alle armi di
milioni di contadini, sia per il massiccio inurbamento che aveva spopolato
le campagne e causato un drastico calo di produzione. Anche qui ci furono
agitazioni senza precedenti: scioperi e occupazioni di terre.
Che cosa sono Nel 1922 alla conferenza di Genova nacque il Gold exchange standard,
il Gold exchange
un sistema misto che prevedeva che le riserve delle banche centrali
standard
e il piano Dawes? potessero essere costituite, oltre che dai lingotti d’oro, anche dalla
sterlina, divenuta valuta internazionale. Nel 1924, venne inoltre attivato
il cosiddetto piano Dawes: gli Stati Uniti fecero affluire nel Vecchio
continente un’enorme quantità di dollari sotto forma di prestiti a lunga
scadenza, e allo stesso tempo, fu ridimensionata l’entità delle riparazioni di
guerra, con evidente vantaggio per la Germania.
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