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Storia Delle Relazioni Internazionali
Università degli Studi di Padova (UNIPD)
8 pag.
DESCRIVI QUALI SONO GLI EVENTI PRINCIPALI DEL 1956 E LE SUE CONSEGUENZE.
Gli eventi principali nelle relazioni internazionali dell’anno 1956 sono 3: il ventesimo congresso del Kus,
l’invasione in Ungheria da parte dei carri armati russi e la crisi di Suez.
Per quanto riguarda il ventesimo congresso del Kus; alla morte di Stalin nel 1953 viene posto a capo del
partito Nikita Kruscev, la cui ambizione era di spostare le risorse dedicate all’industria pesante ad altri
settori dell’economia sovietica, come l’agricoltura o l’industria leggere. Le sue linee politiche vengono
chiaramente espresse nel 1956 durante il ventesimo congresso del Kus, linee politiche che vengono estese
a tutto il blocco comunista.
Le due linee sono: le vie nazionali al socialismo e la coesistenza competitiva; per quanto concerne la prima,
Kruscev afferma che per affermare il socialismo è possibile seguire altre vie senza l’intervento dell’Unione
Sovietica, linea già espressa nel secondo viaggio di Kruscev in Jugoslavia. La coesistenza competitiva, invece,
è una politica in netto contrasto con la visione di Stalin in quanto esprime che il conflitto tra capitalismo e
comunismo è evitabile e i due sistemi possono coesistere. Inoltre c’è una sessione “segreta” che si svolge a
porte chiuse, nella quale Kruscev denuncia apertamente le politiche staliniane, sia politiche economiche sia
tutta la dimensione staliniana, come i gulag, le torture, il culto della personalità e via dicendo. La
conseguenza del ventesimo congresso del Kus è il declinarsi delle relazioni tra Unione Sovietica e Cina. Ciò
che la repubblica popolare cinese non può accettare delle linee politiche di Kruscev è la coesistenza
competitiva con l’occidente in quanto la Cina di Mao è in conflitto con gli Stati Uniti per il mancato
riconoscimento e per la non sostituzione del seggio permanete con Taiwan. I dissidi fra i sovietici e cinesi
sfocerà in uno scontro militare, talmente forte che la Cina riconsidererà l’Unione sovietica come suo
principale nemico.
Altro evento particolare del 1956 è l’invasione sovietica in Ungheria. Fu proprio il ventesimo congresso del
Kus a spingere delle “esperienze nazionali” nei paesi del blocco sovietico, in particolare in due paesi: la
Polonia e l’Ungheria. La Polonia riuscì a mantenere distante dal proprio territorio l’armata rossa
rassicurando l’Unione Sovietica che non sarebbe uscita dal Patto di Varsavia. L’Ungheria, invece, fu un caso
più drammatico in quanto il cambio generazionale all’interno del partito comunista non fu netto, portando
a risultati non univoci. La figura che emerge è Nagy, un innovatore, che per cercare di placare le rivolte di
piazza e mantenere la fiducia dei sovietici chiede l’intervento dell’esercito russo. La minaccia militare però
fallisce e le proteste si accendono ancora di più, tanto che Nagy è costretto a dichiarare l’uscita del paese
dal patto di Varsavia e le elezioni libere, cosa che fa sì che le forze armate sovietiche entrino in Ungheria.
L’invasione si svolge alla fine di ottobre, negli stessi giorni della crisi di Suez.
La crisi di Suez trova origine nella decisione di Nasser di approfittare della ritirata delle truppe inglesi dal
canale, in base ad un trattato anglo-egiziano nel quale però la Gran Bretagna si riservava di intervenire in
caso in cui l’Egitto fosse stato attaccato. È grazie a questa clausola che Francia, gran Bretagna e Israele
concludo un accordo segreto. L’accordo prevede che Israele attacchi l’Egitto in modo che gli eserciti anglo-
francesi possano intervenire nel conflitto per riprendersi il possesso del canale di Suez e spodestare Nasser.
Un’azione puramente coloniale che viene denunciata sia dagli Stati Uniti di Eisenhower, in quanto ci sono le
elezioni quell’anno, sia dall’Unione Sovietica, la quale minaccia di intervenire militarmente.
La questione viene posta anche al consiglio di sicurezza dell’ONU ma a causa del diritto di veto di ciascuna
potenza la questione verrà passata all’assemblea generale, nella quale si riesce a far passare un’azione di
condanna diretta a Francia e Gran Bretagna.
La crisi di Suez fa capire che nessun paese al mondo, tranne le due super potenze, ha la capacità di avviare
un’azione coloniale in contrasto con Stati Uniti e Unione Sovietica.