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29_02_24

Franz Schubert
LE CONGIURATE
La guerra domestica
Singspiel in un atto di J.F. Castelli
da Lisistrata di Aristofane
Die Verschworenen oder Der häusliche Krieg D 787
Le Cospiratrici o la guerra interna
Numeri musicali in tedesco
Dialoghi parlati in italiano
tratti da Fedele D’Amico e Sergio Sablich

Personaggi e ipotesi Interpreti


Il conte Heribert von Luedenstein, vessillifero baritono Filippo Musenga / Gianluigi Gamberucci
Astolfo von Reisenberg, cavaliere, vassallo del conte tenore Luca Bazzini / Gao Xiaoyu
Friedrich von Trausdorf, come sopra basso Junrong Liu
La contessa Ludmilla, moglie di Heribert soprano Lucia Martini / Virgina Moretti
Helene, moglie di Astolfo soprano Alessia Attili / Jinsui Yang
Camilla, moglie di Friedrich contralto Diana Baldi / Nan Liao
Isella. cameriera di Ludmilla soprano Rebecca Sois / Sofia Nosenko,
Udolin, paggio di Heribert contralto Elisabetta Ricci / Macy Mullins
Il Pianista Alessandro Lunghi
Cavalieri e donne Coro

Direttore d’Orchestra
Massimiliano Iezzi

Maestro del Coro


Claudia Morelli

Regia
Paolo Miccichè

Costumi
Alessandra Vadalà

Preparazione vocale
Laura Polverelli, Andrea Mastroni

Orchestra e Coro del Conservatorio “Franci” di Siena

L'azione si svolge dai tempi delle Crociate ai nostri giorni


INTRODUZIONE A “LE CONGIURATE”
di Paolo Miccichè

Le Congiurate o la guerra domestica - in tedesco Die Verschworenen oder Der


häusliche Krieg - è un Singspiel in un atto musicato da Franz Schubert nel 1823 ma,
tranne forse un’esecuzione al pianoforte, fu rappresentato a Vienna postumo solo nel
1863. Del resto degli undici lavori drammatici interamente composti tra il 1811 e il
1827, solo quattro giunsero a essere rappresentati lui vivente.
Il libretto di Jgnaz Franz Castelli è tratto dalla Lisistrata di Aristofane sebbene
filtrata da una commedia in prosa rappresentata a Parigi nel 1802: Lisistrata, ou Les
Athéniennes, Comédie en un acte et en prose, mêlée de vaudevilles di François-Benoît
Hoffman .
Siccome il Vaudeville prevede che durante la prosa siano intonate delle ariette su
temi noti o popolari, esso ci riporta direttamente allo stile della versione di Schubert
che, essendo un Singspiel , prevede anch’esso l’alternanza di dialoghi recitati e numeri
musicali.
Negli undici numeri della partitura schubertiana si ravvisano reminiscenze italiane
(Rossini), dal “Flauto Magico” mozartiano così come dall’ opéra-comique francese,
allora di moda a Vienna. Lo spirito del Lied è però sempre presente, nella leggiadria del
canto e nella preziosa strumentazione. Una musica che si dipana con leggerezza e
vivacità, assumendo un carattere di parodia, che anticipa spesso lo spirito dell’operetta
viennese, se non quella offenbachiana.
Nella nostra edizione abbiamo scelto quindi di “condire” la sequenza musicale con
l’inserimento proprio di alcuni lieder che, eseguiti al pianoforte – presente in scena
come a suggerire il salotto di una schubertiade - integreranno le situazioni emotive dei
vari personaggi.
Si è scelto inoltre di eseguire i numeri musicali in tedesco mentre quelli recitati
saranno in italiano, permettendo così alla composizione vocale di Schubert di “suonare”
corretta e fedele, mantenendo l’impasto voluto dal compositore tra le parole tedesche e
il suono delle note che le rivestono.
I parlati invece, in italiano, diventeranno così comprensibili al pubblico in sala, senza
subire particolari alterazioni rispetto ad un originale, in questo caso non di particolare
pregio.
Anzi, forse una delle ragioni della difficoltà di Schubert a misurarsi con l’Opera, va
cercata proprio ne lla debolezza dei congegni drammatici fornitagli dai suoi librettisti,
una fragilità poetica che finisce per indebolire anche una musica particolarmente bella
come quella schubertiana. Fu però lo stesso Schubert ad accettare quei libretti senza
intervenire nella loro stesura e pensando esclusivamente a musicarli.
La musica diventa quindi la ragione primaria di un teatro che è principalmente
evocativo piuttosto che rappresentativo. Basterebbero i Lieder a dimostrare quanto
fosse enorme il talento drammatico di Schubert; esso però eccelse nella singola scena,
nella visione metaforica, non in quella progressione che dà sostanza ad un dramma,
svolgendolo conseguentemente scena dopo scena.
L’ambientazione dell’atto unico non viene da noi relegata al solo tempo delle
Crociate, come previsto nel libretto; ci siamo permessi una licenza, dilatando
l’ambientazione dalla Grecia “originaria” fino ai giorni nostri; scelta ribadita anche da
costumi e attrezzi di scena che toccheranno epoche diverse, a significare anche
l’universalità di questa “guerra domestica“ tra uomini e donne.
Venendo alla trama, peraltro piuttosto esile, essa si conforma alle aristoteliche
unità di tempo, di luogo e di azione.
Ci troviamo in un Castello dove le donne, lasciate sole, sono indispettite per la
continua assenza degli sposi perennemente in guerra. Aizzate dalla Contessa – da noi
rinominata Maria Lisistrata - ordiscono una congiura consistente nello “sciopero
dell’amore” a cui sottoporranno i loro uomini una volta di ritorno se pronti a ripartire
per un’altra campagna. Un amore ben lontano però da quello fisico e licenzioso di
Aristofane e in cui prendono invece il sopravvento sospiri e casti bacetti in salsa
Biedermeier .
Avvertiti della congiura dal paggio Udolin, gli uomini ricambiano e al loro ritorno
si mostrano freddi e scostanti verso le loro spose che rimangono esterrefatte. Le donne -
ingannate dalla notizia di un finto voto degli uomini che li costringe a ripartire per la
guerra - rispondono armandosi esse stesse, pronte a combattere con loro.
Ma a questo punto si svela l’imbroglio e tutti decidono di rinunciare a guerreggiare
per riunirsi stabilmente in pace. L’amore ha vinto, e nel lieto fine viene celebrata la
forza della pace al di sopra di ogni guerra.
E su questo siamo, anche noi, tutti d’accordo.
ARISTOFANE E SCHUBERT
di Simone Beta

Chissà se Schubert sapeva che, dietro il singolare libretto che l’amico Castelli gli aveva
proposto di musicare, si nascondeva una commedia greca del V secolo a.C.
Noi non sappiamo quale fosse la familiarità che il musicista aveva con Aristofane e la
sua Lisistrata , che era stata appena tradotta per la prima volta in tedesco da August
Christian Borheck: fino al 1806, l’anno della sua pubblicazione a Colonia presso la casa
editrice Rommerskirchen, per conoscere la divertente trama inventata dal comico
ateniese e rappresentata nel 411 bisognava sapere bene, se non il greco o il latino,
almeno l’italiano o il francese, perché erano quelle le sole lingue moderne nelle quali le
sue commedie erano state tradotte.
Castelli, comunque, era stato bravo, soprattutto nello schivare i rischi che una
simile operazione avrebbe potuto comportare.
Troppo osceno, infatti, era il testo originale, per poter essere trasportato così com’era in
quei primi decenni dell’Ottocento su un palcoscenico viennese, magari alla presenza
dell’imperatore Sua Altezza Francesco I e della sua quarta moglie Carlotta Augusta di
Baviera. Ecco perché era stato necessario non solo collocarlo nel mondo senza tempo di
un Medioevo inventato per allontanarlo dall’attualità, ma anche infarcirlo di eufemismi
per neutralizzarne la carica piccante pur conservando, almeno a grandi linee, la vicenda
originaria.
Troppo pericoloso, inoltre, era quell’accenno alla congiura presente nel titolo – ed ecco
perché “Le congiurate” era stato prudenzialmente sostituito dal più neutro “La guerra
domestica”.
E troppo destabilizzante, infine, era pure quel sentore di femminismo ante litteram che
si fa sentire dietro l’astuta macchinazione ordita dalla Contessa Ludmilla von
Lüdenstein ai danni del marito guerrafondaio: ecco perché, alla fine, l’esito del libretto
non è lo stesso dell’originale, anzi.
Se infatti Aristofane aveva fatto vincere le donne ateniesi e spartane, che, grazie alla
loro alleanza, erano riuscite a persuadere i loro riluttanti mariti a fare la pace, Castelli,
ispirandosi molto probabilmente alla versione francese che François-Benoit Hoffman, il
librettista della Medea di Cherubini, aveva fatto rappresentare con estrema fatica nella
Parigi post-rivoluzionaria pronta a inchinarsi davanti a Napoleone Bonaparte, fa sì che
il Conte Heribert, informato in anticipo (grazie a un servo astuto che si era introdotto
tra le congiurate travestito da donna) del piano concepito dalla moglie pacifista,
disinneschi la congiura e salvi il suo sesso dalla disastrosa sconfitta che aveva reso
ridicoli i maschi greci.
Può darsi che Schubert non sapesse nulla di tutto questo – e, del resto, non c’era
davvero bisogno che il musicista conoscesse le fonti che avevano ispirato il suo
librettista: la scena in cui Helene, dopo averlo inizialmente incoraggiato, sfugge al suo
amato marito Astolf von Reisenberg senza dargli quei baci che, in un momento di
debolezza, gli aveva promesso, è un vero capolavoro di elegante grazia musicale, anche
se il raffinato testo di Castelli è lontano anni luce dalla piccante scena che,
nell’originale di Aristofane, aveva visto la giovane Mirrina, dietro consiglio di
Lisistrata, portare il marito Cinesia al massimo dell’eccitazione sessuale per poi
lasciarlo a secco.

……..da completare
PROLOGO
Il sipario è già aperto e la Sala del Teatro a luce piena.
Entra il Pianista in abito ‘800 con mantella e bastone da passeggio introdotto da una cameriera; si
sveste e inizia a suonare l’Improvviso op. 90 n2 di Schubert. A seguire arriva la proiezione della Sala
degli Specchi: ci troviamo davvero in un grande salotto. Nel frattempo lo raggiunge il Direttore
d’Orchestra che siede con lui e si alterna a suonare (oppure suonano a quattro mani, divertendosi).
Al giungere della Mezza Sala, il Direttore si alza, scende la scaletta raggiungendo l’orchestra. Quasi
contemporaneamente rientra la cameriera Isella con un piumino e inizia a spolverare.
SCENA PRIMA
N.1 Duetto
Udolin Udolin dalla platea di corsa
Sie ist's! O welch' Entzücken! E’ lei! Oh che delizia!
Isella Isella
Er ist's! O welch' Entzücken! E’ lui! Oh che delizia.
Du wieder hier, mein Udolin? Sei di nuovo qui, mio Udolin?
Udolin Udolin
Die Zeit der Trennung liegt im Rücken, Il tempo della separazione è alle spalle,
die Zeit des Wiederseh'ns erschien. ecco il momento di rivederti.
Isella Isella
Es ist nun schon ein ganzes Jahr, È passato un anno intero
da zog des Herrn gebietend Wort da quando la parola (la decisione) del Signore
Dich von dem treuen Liebchen fort ha ordinato di allontanarti dalla tua fedele
in Schwertersaus, Krieg und Gefahr. fidanzata verso le spade, la guerra e il pericolo.
Udolin Udolin
Nun aber zieht mein gutes Glück Ma ora la mia buona fortuna si avvicina
und meine Liebe und mein Herz, e il mio amore e il mio cuore,
nach überstand'nem Trennungsschmerz, z dopo aver superato il dolore della separazione,
um Liebchen wieder mich zurück. par amarti di nuovo, tesoro.
Isella Isella
Hast Du meiner oft gedacht? Hai pensato spesso a me?
Udolin Udolin
Das versteht sich! Non c'è bisogno di dirlo
Isella Isella
Mir Dein Herz zurückgebracht? Mi hai riportato il tuo cuore?
Udolin Udolin
Das versteht sich! Non c'è bisogno di dirlo!
Isella Isella
Nie gewankt in Deiner Treue, Hai mai vacillato nella tua lealtà,
nach der Männer bösem Brauch? secondo le cattive usanze degli uomini?
Udolin Udolin
Nie gewankt? Ist viel gefordert; Non hai mai vacillato? Ma che pretendi;
aber ja, versteht sich auch! certo sì, chiarissimo, chiarissimo!
Nun und Du? Warst auch stets gut? Ma, e tu, e tu, la fedeltà?
Isella Isella
Das versteht sich! Non c'è bisogno di dirlo
Udolin Udolin
Widerstandst Du keckem Mut? Hai resistito ad ogni audacia impudente?
Isella Isella
Das versteht sich! Non c'è bisogno di dirlo
Udolin Udolin
War die Reinheit Deiner Liebe nie getrübt durch einen Hauch? La purezza del tuo cuore qualche ombra non turbò?
Isella Isella
Nie getrübt? Ist viel gefordert; Non turbò? Ma che pretendi;
aber ja, versteht sich auch! certo no, chiarissimo,
Isella, Udolin chiarissimo! A due (tenendosi
Wir finden uns wieder, abbracciati) Insieme or siamo,
wie wir uns verlassen, mai più ci
jetzt wollen wir liebend lasciamo, le
uns fester umfassen. braccia più forte,
Nichts trennet uns mehr, più forte serriamo,
denn Scheiden fällt schwer! per sempre cosi, divisi mai
più! (ripetono)

DIALOGO PARLATO
Udolin
Oh, come sono felice adesso!
Isella
Te la sei passata proprio male?
Udolin
Di quando in quando; qualche volta abbiamo sofferto il caldo, altre volte la fame e la sete;
ma i Saraceni l’hanno pagata come si deve!
Isella (ridendo)
Non gli avrai fatto tanto male, piccolo smargiasso!
Udolin
Gliene ho fatto invece molto. Più di cento morti proclamano ad alta voce la mia gloria!
Isella
Ma che cosa ti riporta a casa? Sei forse scappato per paura dei morti o sei qui per…conto… del Conte?
Udolin
Il Conte sta per tornare lui stesso e con lui tutti i suoi… “vassalli”.
Isella
Davvero? Devo annunciarlo subito alle donne. (Fa per andarsene).
Udolin
Ferma! I cavalieri vogliono fare una sorpresa alle loro spose.
Isella
Ah, è così…E rimarranno a lungo nelle loro case?
Udolin
Qualche giorno.
Isella
Male! Allora ritornano solo per andar via di nuovo; ma come li hai preceduti?
Udolin
Grazie al mio fedele destriero, quando si è trovato sulla via di casa ha nitrito di gioia e niente lo ha
più trattenuto, si è impennato e mi ha portato fin qui a briglia sciolta!
Isella
Tutti i cavalieri stanno tornando?
Udolin
Tutti
Isella
Tanto meglio; incontreranno le loro spose oggi qui al castello.
Udolin
Qui?
Isella
La Contessa le ha invitate tutte… qui, vuole… consigliarsi…. con loro su una faccenda assai importante
Udolin
E su che cosa?
Isella
(abbassando la voce) Mi sembra che si tratti di uomini…vuole stringere con loro un patto
Udolin
Devo assistere alla seduta del… Consigliamento
Isella
Vuoi scherzare…ma come?
Udolin
Si troverà il modo.
Isella
Sei curioso...
Udolin
Come una donna! Un momento...mmm…una donna! Un abito femminile e cambio il mio sesso!
Isella
Ma…. saprai tacere?
Udolin
Certo, ma poi…poi…smetterò di essere una donna!
Isella
Vieni allora; ti trasformo io in una donna.
Udolin
Cosi potrai baciarmi senza alcun ritegno. (Escono entrambi)
SCENA SECONDA
Camilla sola entra pensierosa col capo basso, si avvicina alla finestra, la apre, guarda fisso, sospira e canta

Camilla LIED Nur wer die Sehnsucht kennt al pianoforte


Nur wer die Sehnsucht Solo chi conosce la
kennt weiß, was ich leide: nostalgia sa quello ch’io
Allein und abgetrennt von aller Freude, soffro.
seh’ ich ans Firmament nach jener Sola e separata da tutte le gioie
Seite. guardo nel firmamento verso quella
Ach: der mich liebt und kennt, ist in der Weite! parte. Ah! Chi mi ama e conosce è lontano.
Es schwindelt mir, es brennt. mein Eingeweite. Mi sento mancare, le mie viscere bruciano.
Nur wer die Sehnsucht kennt weiß, was ich Solo chi conosce la nostalgia sa quello ch’io soffro
leide
Finito di cantare Camilla esce e dall’altra parte arriva Helene sola; entra pensierosa col capo basso, si
avvicina alla finestra, la apre, guarda fisso, sospira e canta.
N. 2 ROMANZA
Helene
Ich schleiche bang' und still herum, Mi trascino ansiosa e silenziosa
das Herz pocht mir so schwer. il mio cuore batte così forte.
Das Leben däucht mich öd' und stumm, und La vita mi sembra noiosa e silenziosa e i
Flur und Burg so leer! campi e il castello sono così vuoti!
Und jede Freude spricht mir Hohn, E ogni gioia si beffa di me,
und jeder Ton ist Klageton, ja Klageton. e ogni suono è un lamento, sì, un lamento.
Ist der Geliebte fern, Se l'amato è lontano,
trübt sich der Augenstern! la stella dei mei occhi si affievolisce!
Ach! was die Liebe einmal band, soll nie sich Oh! Ciò che l'amore una volta aveva legato
trennen mehr; was suchst Du in dem fremden non dovrebbe mai più essere separato;
Land und weit dorr über'm Meer? Cosa cerchi in terra straniera e lontano, sul mare?
Wenn dort auch bunt're Blumen blüh'n, kein Anche se là sbocciano fiori colorati, nessun
Herz wird heißer für Dich glüh'n, cuore brillerà di più per te, si nessuno!
ja keines! O bleib' nicht länger fern, Oh, non stare più lontano,
Du meines Lebens Stern! Stella della mia vita!
SCENA TERZA
DIALOGO PARLATO
Contessa
Di nuovo cosi triste, cara?
Elena
E non dovrei? Un giorno solo ho riabbracciato il mio Astolfo e il giorno dopo è dovuto ripartire, lui
(con disprezzo) e il suo vessillo, contro gli Infedeli (come dire: chi se ne importa!)
Contessa
Sì, e a me è toccato di meglio? Se ne è andato anche il mio sposo. Non sospiro anch'io per il mio
amato, come un fiore mezzo appassito invoca la rugiada?
Elena
Scusate, Contessa, ma tra noi c'è una bella differenza.
Contessa ·
Nessuna, vi dico! E si pentiranno di considerare l'Onore più dell'Amore e di averci lasciato sole
per falciare qualche cranio di Saraceno. Ma ho trovato un mezzo per tenerli avvinti qui in futuro….
Elena (sospirando)
…se mai ritorneranno….
Contessa
…sai perchè ho convocato qui tutte le donne? Mi è arrivata notizia che i nostri uomini sono di ritorno
e allora ci riuniremo per un giudizio, un giudizio Finale! E spero che il mio piano vada in porto.
Elena
Lo sosterrò con tutte te mie forze!
Contessa
Zitta, le donne si raccolgono già per il Consiglio.
SCENA QUARTA
Nel frattempo entrano molte donne e, tra loro Isella e Udolin, quest’ultimo vestito da donna.
N. 3 ENSAMBLE
CHOR Coro delle donne
Ihr habt auf Eure Burg entboten die Frauen von Hai convocato nel tuo castello le donne di tutto il
dem ganzen Gau; wir sind gekommen und distretto; Siamo venute e aspettiamo ciò che comandi,
erwarten, was Ihr gebietet, hohe Frau! signora!
GRÄFIN
Seid mir willkommen, edle Frauen! Ein wicht'ger Contessa
Plan beschäftigt mich, darüber wollen Benvenute, nobili donne! Ho in mente un piano importante,
Rat wir halten. Man schweige, höre, setze sich! consultiamoci. Fate silenzio, ascoltate, sedetevi!
CHOR (Le donne siedono)
Wir hören, was die Weisheit spricht, schweigt Coro delle donne
alle, unterbrecht sie nicht! Ascoltiamo ciò che la (vostra) Saggezza dice; tacete,
GRÄFIN non interrompetela!
Hier ist die Liste der Berufnen. Sind alle hier? La Contessa (prende un foglio dal tavolo e lo
Ich wünsche sehr, daß keine fehle. apre) Qui c'è la lista completa. Siete tutte qui?
CHOR Spero assai, che ci siate tutte.
Alle, alle, alle, alle! Coro delle donne
ISELLA, UDOLIN Tutte, tutte, tutte, tutte!
Ha, ha, 's ist noch um eine mehr! Isella e Udolin (insieme)
GRÄFIN Ha, ha, direi ch,e ce n'è una in più!
Ich hoffe, daß sich kein Verräter hierher in Contessa
unsre Mitte schlich! Spero che nessuna spia si sia mischiata qui tra noi!
CHOR Coro delle donne
Nein, nein, keiner!
No, no, nessuno!
UDOLIN betroffen und leise zu Isella
Udolin (preoccupato, piano a
Bin ich gut vermummet?
ISELLA leise zu ihm Isella) Son camuffato bene?
Vortrefflich. Niemand kennet Dich. Isella (piano a Udolin)
GRÄFIN Perfetto, nessuna sa chi sei.
Entfernt von Jenen, die Ihr liebt, seid Ihr nicht Contessa
auch wie ich betrübt? Lontane da chi amate non siete voi, come lo sono io,
afflitte?
CHOR Coro delle donne
Wir weinen und klagen, wir zittern und zagen, und Piangiamo e ci lamentiamo, tremiamo e temiamo, e la gioia
keine Freude mehr uns lacht. Wenn's anfängt zu non ci sorride più. Quando inizia il giorno, il cuore comincia
tagen, fängt's Herz an zu schlagen, und schlägt a battere e continua a battere tutta la notte.
auch fort die ganze Nacht.
GRÄFIN Contessa (col Coro delle donne)
Das muß sich ändern! Questo deve cambiare!
CHOR Coro delle donne
Muß sich ändern! Deve cambiare
GRÄFIN, CHOR Contessa (poi Coro delle donne)
Wir zwingen sie! Sie müssen bleiben, Li costringeremo! Devono restare, e non lasciarci mai più!
und nie mehr uns verlassen!
GRÄFIN Contessa
Eifrig wollen wir beraten unsern vorgesteckten Discutiamo con zelo il nostro piano, dalle gesta sanguinose
Plan, von des Krieges blut'gen Taten führen sie della guerra, conduciamoli verso un percorso più dolce.
auf süß're Bahn.
UDOLIN bei Seite Udolin (a parte)
Rüstet Euch zum Kampf, ihr Gatten, gegen Preparatevi alla battaglia, sposi, contro il piano delle
Eurer Frauen Plan, als ein Weib muß ich vostre mogli, non tradir la donna - è vero - io giurai,
verraten, was ich nicht verschweigen kann. ma un uom son io.

DIALOGO PARLATO
Contessa Si leva in piedi.
E adesso, in breve, il nostro piano. (con affettazione). Dobbiamo tutte giurare di rifiutare ai nostri reduci
qualunque favore amoroso.
(Un attimo di silenziosa sorpresa)
Helene (salta su con le lacrime agli occhi)
Contessa!...Una rinuncia simile, il mio Astolfo!.....E’ passato un anno!
Camilla (come sopra)
Io dovrei... Escluso!..
Tutte (sono saltate su anche loro, e gridano confusamente gesticolando come impazzite)
Bocciato!...Protestiamo!... Tutto ma non questo!. . .I-ne-se-gui-bi-le!
Contessa
Calma, calma. Tornate in voi. Lasciatemi parlare! Dovrete rifiutarvi solo finché loro non
abbiano sottoscritto il patto…il patto…. di non abbandonarci mai più!
Helene
Non partire mai più!... Magnifico!... Mai più mogli tristi!... Si, si. Perdonateci.
Camilla
Ma…quanto potrà durare?
Contessa
Davvero pensate che ci metteranno tanto a firmare il patto?
Camilla
Ha ragione…ben pensato, funziona!
Helene
Sarà una festa senza fine!
Tutte
Meraviglioso
Contessa
Fermezza per un po' e il patto sarà firmato. E varrà per sempre!
Tutte
Concluso!. . .Siamo pronte.
Contessa
Prima di tutto, quando arrivano non ci facciamo vedere. Quando poi ci cercano con gli occhi e
fanno l'occhiolino…nessuna si lasci intenerire oltre!... O magari solo un bacio...
Tutte
No! Niente bacio! Ri-tro-se! Fino alla firma!
Camilla
Forse per arrivare più presto allo scopo si potrebbe - senza lasciarsi andare troppo, si capisce –
aizzarli un po' (indica un’altra che muove spalle e le cosce)...non più di cosi...
Contessa
Come volete, ma…solo nel peggiore dei casi un bacio…(tutte la guardano con riprovazione)…
ma con gli occhi. E adesso, il giuramento! (sollevando la mano) Giurate tutte!

IV. Verschwörungschor N. 4 CORO DELLA CONGIURA


CHOR DER FRAUEN Coro delle donne (alzando le mani a giurare)
El Ja, wir schwören! Sì, giuriamo, si, giuriamo, si, giuriamo!
GRÄFIN Co,ntessa (il coro ripete via via le sue parole)
Der Liebe Stimme nicht zu hören. D'amor la voce non udire.
CHOR Coro
Der Liebe Stimme nicht zu hören. D'amor la voce non udire.
GRÄFIN Co,ntessa
Kalt Eure Männer zu behandeln. Di trattare con freddezza i vostri/nostri uomini.
CHOR Coro
Kalt uns're Männer zu behandeln. Di trattare con freddezza i vostri/nostri uomini.
GRÄFIN Co,ntessa
Die Lieb' in Gleichmut zu verwandeln, L'ardore in flemma tramutare.
CHOR Coro
Die Lieb' in Gleichmut zu verwandeln, L'ardore in flemma tramutare
GRÄFIN Co,ntessa
Den Fleh'nden keinen Kuß zu schenken. Non dare un bacio a chi supplica.
CHOR Coro delle donne (abbassando la mano)
Das ist zu viel, Ihr wollt bedenken! Questo però, dovete riconsiderare!
GRÄFIN Contessa (alzando la voce)
Den Fleh'nden keinen Kuß zu schenken, Non dare un bacio a chi supplica.
CHOR Coro delle donne (rialzando la mano e ripetendo)
Den Fleh'nden keinen Kuß zu schenken, ... Non dare un bacio a chi supplica....
GRÄFIN/CHOR Contessa (insieme con il coro)
Bis wir nach unserm Plan sie lenken. ..Finché non li dirigeremo secondo il nostro piano
Dies schwören wir, und wollen's halten, Questo giuriam, e manterremo,
wenn auch, von ihrem Fleh'n bewegt, anche se, mosso dalle loro suppliche,
das Herz mit Macht dagegen schlägt. il cuore vi si opporrà con forza e vigore.
Dies schwören wir, und wollen's halten Giuriam, giuriamo e manterremo.
GRÄFIN/CHOR Contessa (le donne ripetono)
Nur Mut, dann harret süßer Lohn, wir Coraggio, allora la dolce ricompensa ci
schleichen jetzt uns still davon. aspetta, ora ce ne andremo in silenzio.

DIALOGO PARLATO
Tutte escono, rimangono solo Isell, a e Udolin
SCENA QUINTA
Isella e Udolin
Udolin
Uh! Che giuramento orribile, mi si rizzano i capelli! (A Isella). Prima di tutto aiutami a ridiventare
uomo per attendere l'arrivo del mio signore.
Isella (aiutandolo)
Non mi dispiace che tu torni a essere un uomo.
Udolin
Lo credo bene… (pizzicandole la guancia)…Topolino mio. Tu vali tant'oro quanto pesi
(bacia Isella che si difende). Ancora... ancora... e poi...
Isella
Lasciami stare! Ho ben dovuto giurare anch'io!
Udolin
O rosellina mia!
Isella
Attento che anche le rose pungono!
LIED Heidenröslein / pianoforte
Sah ein Knab ein Röslein stehn, Röslein auf der Heiden, Vide un ragazzo una rosellina, rosellina della landa,
War so jung und morgenschön, era così giovane, bella come il mattino,
Lief er schnell, es nah zu sehn, corse svelto per guardarla da vicino,
Sahs mit vielen Freuden. e la sua gioia fu tanta.
Röslein, Röslein, Röslein rot, Röslein auf der Heiden. Rosellina, rosellina, rosellina rossa, rosellina della landa.
Knabe sprach: Ich breche dich, Röslein auf der Heiden! Il ragazzo disse: «Ti coglierò, rosellina della landa!».
Röslein sprach: Ich steche dich, Rosellina disse: «Io ti pungerò,
Daß du ewig denkst an mich, così che tu pensi sempre a me,
Und ich wills nicht leiden. non subirò la tua bravata».
Röslein, Röslein, Röslein rot, Röslein auf der Heiden. Rosellina, rosellina, rosellina rossa, rosellina della landa.
Und der wilde Knabe brach's Röslein auf der Heiden; E il rude ragazzo colse la rosellina della landa;
Röslein wehrte sich und stach, la rosellina si difese e punse,
Half ihm doch kein Weh und Ach, né ohi né ahi le valsero,
Mußt es eben leiden. dovette subire e basta.
Röslein, Röslein, Röslein rot, Röslein auf der Heiden. Rosellina, rosellina, rosellina rossa, rosellina della landa.

Udolin
Non preoccuparti. Tu hai giurato freddezza verso i mariti. E che c'entro io, sono forse tuo marito?
Isella
No ... eppure...
Udolin
Niente eppure! (torna a baciarla) E adesso via! Arrivano i cavalieri. Vado a riceverli. (Esce)
Isella
E io ritorno dalle donne (Esce)
SCENA SESTA
Entrano tutti i cavalieri, armati. A seguire il Conte.
N. 5 MARCIA
DIALOGO PARLATO
Conte
Nobili cavalieri! Grazie a Dio e al vostro coraggio abbiamo sostenuto la Guerra con Onore!
Ritorniamo alla nostra patria ricoperti di gloria. Raggiungete le vostre case e ricevete dalle
vostre care spose e ricevete il premio d'amore per le vostre imprese.
Cavalieri
Lode e grazie al nostro duce.
Udolin (facendosi avanti)
Signore! I cavalieri non hanno bisogno di andare lontano. Le loro donne sono già qui…riunite.
Conte
Qui? Le nostre spose? Tutte quante?
Udolin
Si tutte.
Astolfo
Tanto meglio! Ma parlaci di loro, Udolino. Pensano a noi... ci amano ancora?
Conte
Astolfo: non nutrire dubbi sull'amore delle nostre spose.
Astolfo
Sì, però vorremmo sapere...
Conte
Vergognatevi! Guardate me, ho mai dubitato della mia sposa?
Astolfo
Si mio signore! Voi siete certo della suafedeltà.
Conte
Chi lo dice? Perché ne sono certo? La mia sposa è donna anche lei... ma io confido in lei, alla mia
partenza si mostrò triste, al mio ritorno sarà felice di rivedermi, e anche se fosse lei stessa a dirmi di
non essermi stata fedele, non le crederei. Su, cavalieri, affrettatevi dalle vostre spose, togliete l’abito
militare e imbracciate il liuto al posto della lancia.
Udolin
Non vi servirà granchè
Conte
E perchè mai? Parla!
Udolin
Trattenetevi e ascoltate: ma fate piano, affinchè non ci odano
VI. Ensemble N. 6 Ensemble I cavalieri circondano Udolin
UDOLIN Udolin
Verräterei hab' ich entdeckt. Ho scoperto il tradimento.
GRAF CHOR DER RITTER Conte (insorgendo) e Coro dei cavalieri
Verräterei! Il tradimento?
UDOLIN Udolin
Man hat ein Plänchen ausgeheckt. Un piano è stato escogitato
GRAF/CHOR Conte e Coro dei cavalieri
Sprich, was es sei? Parla, di cosa si tratta?
UDOLIN
Udolin
Man hat Euch hier den Krieg erklärt. Qui vi è stata dichiarata la· guerra
GRAF/CHOR
Conte e Coro dei cavalieri (con
Wie, uns den Krieg?
violenza) Come, la guerra a noi?
UDOLIN
Udolin
Doch siegt Ihr hier nicht mit dem Schwert.
GRAF/CHOR Ma qui non si vince con la spada
Wie wird der Sieg? Conte e Coro dei cavalieri
UDOLIN Come si vincerà?
Durch List allein könnt Ihr Euch rächen. Udolin
GRAF/CHOR Solo con l'astuzia ci si può vendicare.
Unwürd'ge Rach'! Conte e Coro dei cavalieri (sempre più
UDOLIN violento) Indegnità!
Man will benützen Eure Schwächen. Udolin
GRAF/CHOR Vogliono sfruttare le vostre debolezze.
Wir sind nicht schwach. Conte e Coro dei cavalieri
UDOLIN Noi non siamo deboli.
Und wißt Ihr, wer Euch Fehde schwört? Udolin
GRAF/CHOR E sapete chi vi giura ostilità?
Wir wissen's nicht. Conte e Coro dei cavalieri
UDOLIN Non lo sappiam.
Die Frau'n sind gegen Euch empört! Udolin
GRAF/CHOR Le donne sono indignate con voi!
Wie? Sie vergessen ihre Pflicht? Conte e Coro dei cavalieri
UDOLIN Che? Dimentiche del loro dovere?
Die Jungen und die Alten, sie haben Rat gehalten; Udolin
sie wollen, Eure Lieb' zu steigern, Euch jeden Le giovani, le vecchie han preso questa decisione:
Liebesdienst verweigern. Geschworen haben sie per rafforzar il vostro amore, si negheranno al vostro
zum Schluß, Euch nicht zu geben einen Kuß, bis sguardo. Alla fine, hanno giurato poi di rifiutarvi un sol
Ihr beschwört und unterschreibt, daß Ihr bei ihnen bacio, a meno che non giurerete e firmerete di rimanere
bleibt und nicht mehr zieht von Hof und Haus in's con loro, e non uscirete più dalla corte e dalla casa, per
Sturmgesaus hinaus. andare nella tempesta.
CHOR, UDOLIN, GRAF Udolin, Conte e coro dei cavalieri
Ha, sie sollen's büßen und von ihrer List Ha! Pagheranno per questo e non godranno del
keine Frucht genießen. Laßt uns, Brüder, müßt frutto della loro astuzia. Non godranno di alcun
Ihr Herren nun auch ein Bündnis schließen, frutto.
Männerklugheit ist über Weiberlist. Fratelli, anche voi signori, dovete allearvi: la
saggezza degli uomini è superiore all'astuzia delle
donne.
DIALOGO PARLATO
Conte
Per le rovine di Antiochia! Questo è troppo! Una congiura! Contro di noi? E la mia sposa ne è a capo!
Astolfo
Meno male che hanno giurato fino alla firma della pace! Noi sottoscriviamo e tutto è fatto!
Conte
Fatto un corno! Volete dunque farvi tenere al guinzaglio di questa pazzia? No, sarebbe troppo.
Abbiamo sgominato gli Infedeli, verremo a capo anche delle nostre spose.
Astolfo
Gli Infedeli? Loro sono più pericolose; meglio ventimila musulmani di una donna.
Conte
Le dobbiamo punire.
Astolfo
Così però siamo puniti anche noi.
Conte
Niente affatto! Ho girato il mondo sbattendomi in lungo e in largo e sono il primo ad essere felice della
pace ritrovata. Se avete fiducia nel vostro Duce, seguite il mio piano e, per la barba del Sultano, prima
che il sole tramonti, le vostre spose si riavvicineranno a voi sottomesse e faranno tutto ciò che vorrete.
Cavalieri
Lo vogliamo. Dite, che dobbiamo fare?
Conte
Occhio per occhio, dente per dente. Fanno le ritrose, e noi lo saremo di più! Non hanno bisogno di
rifiutarci un bacio, saremo noi a negarglielo; non una parola di affetto, non uno sguardo amoroso.
Freddi come pietre, duri come il ferro, muti come un pesce (esaltandosi) e vinceremo, come padroni
della Creazione! Silenzio, esse giungono. Tutti qui con me! (I cavalieri circondano il Conte.)
SCENA SETTIMA
N. 7 Cavalieri e donne (Le donne si rivolgono agli uomini, che voltano loro le spalle.)
CHOR DER FRAUEN Coro delle donne
Willkommen, schön willkommen Che siate i benvenuti,
hier in dem Heimatland! la patria vostra è qua!
CHOR DER RITTER Coro dei cavalieri (da sé)
Zusammen sich genommen, wir haben harten Stand. Di certo, siamo in una posizione difficile
GRÄFIN, für sich, den Grafen betrachend La Contessa (da sé, osservando il
Gut sieht er aus. Conte) Ha un bell’aspetto
ISELLA Isella (da sé)
Ich mocht’ihm sagen Mi piacerebbe dirgli…
HELENE, ebenso, für sich Helene (da sé)
Er ist noch schöner, als er war. E’ ancora più bello di prima
CAMILLA, ebenso, fiir sich Camilla (da sé)
Der Krieg hat wohl ihm angeschlagen. Gli ha fatto bene stare in guerra.
CHOR DER FRAUEN, abgewendet, jede für sich Coro delle donne (voltandosi, ognuna da sé)
Ich möchte so gerne ihn kosen und herzen, Ho tanta voglia di accarezzarlo e tenerlo
mit Sehnsucht und Schmerzen bleib' ich von ihm ferne. stretto, con desiderio e dolore. Mi tengo
Schweig', tobende Brust, ich muß dich bezwingen, nur so lontana da lui. Silenzio, petto infuriato, devo
kann's gelingen, den Sieg zu erringen. vincerti, è l'unico modo per vincere.
GRAF, für sich, seine Hausfrau betrachtend Il Conte (da sé, osservando la moglie)
Bei Carl dem Dicken, wie hübsch sie ist! Per Carlo il Grosso, come è bella!
ASTOLF, ebenso Astolfo
Wie strahlt ihr Auge mir in's Herz! Come brilla nel mio cuore il suo occhio!
FRIEDRICH, ebenso Friedrich (lo stesso)
So lang' hab' ich sie nicht geküßt! Non la bacio da così tanto tempo!
ALLE RITTER, jederfiir sich Tutti cavalieri (ognuno da sé)
Schweig', tobende Brust, ich muß dich Silenzio, petto infuriato, devo
bezwingen, nur so kann's gelingen, den Sieg vincerti, è l'unico modo per vincere.
zu erringen.
GRÄFIN, leise zu den Frauen / GRAF zu den La Contessa (sottovoce alle donne) Conte (ai cavalieri)
Rittern Nur Kraft und Mut! Werdet nicht weich, Forza e coraggio! Cedere mai, negatevi e
verläugnet Euch und alles geht gut. vinceremo noi. Il legame d'amore cresce con la
Fester noch knüpft sich das Band, resistenza.
Liebe wächst durch Widerstand.
DIE RITTER, mit erzwungener Fröhlichkeit I cavalieri (con forzata allegria)
In den Prunksaal laßt uns zieh'n, Nel salone andiamo tutti dove le coppe ci chiamano!
wo die Becher winken... Dove brillano le perle di vino,
wo die Perlen des Weines sprüh'n, dove la gioia lampeggia!
sieht man die Freude blinken. I giochi amorosi sono patetici
Minnespiel ist erbärmliches Ziel. Solo in guerra, solo con il vino, solo a cavallo,
Nur im Krieg, nur beim Wein, auf dem Pferd si mostra il vero valore del cavaliere.
zeigt sich des Ritters echter Wert. (I Cavalieri escono, senza guardare le donne)
DIE FRAUEN, verblüfft Le donne (sbalordite)
Ist's möglich? Ich staune! È possibile? Sono stupefatta!
Sie sprechen kein Wort Non dicono una parola
und ohn' uns zu grüßen eilen sie fort. e senza salutarci se ne vanno via.
Verweigern ist hier leichte Pflicht, Rifiutarli è un compito facile,
sie wünschen nicht, sie fordern nicht. non ci desiderano, non pretendono (nulla da noi).

SCENA OTTAVA
La Contessa e le donne
DIALOGO PARLATO
Contessa
Se ne sono andati!
Elena (sconsolata)
Ah si, se ne sono andati!
Contessa
Quanta freddezza! Non una parola! Non uno sguardo!
Camilla (allibita)
Si sono comportati come noi non ci fossimo
Elena
E noi abbiamo faticato a trattenere la nostra tenerezza… una fatica mostruosa!
Camilla
E’ cosa che grida vendetta al cielo!
Luitgarda (piagnucolando) Sofia/Macy
Mannaggia…me lo aveva detto la mia mamma: ”non ti fidare degli uomini!” Ed eccoci qua…
LIED Die Männer sind mechant! (Gli uomini sono cattivi!) Pianoforte
Du sagtest mir es, Mutter: Er ist ein Springinsfeld! Me lo hai detto, mamma: è un giovane canaglia!
Ich würd’ es dir nicht glauben, Non ti avrei creduto
Bis ich mich krank gequält! finché non mi fossi tormentato da morire.
Ja, ja, nun ist er’s wirklich; Sì, ora so che lo è davvero;
Ich hatt’ ihn nur verkannt! Lo avevo semplicemente giudicato male.
Du sagtest mir’s, o Mutter: „Die Männer sind méchant!“ Mi hai detto, mamma: 'Gli uomini sono cattivi!'
Vor’m Dorf im Busch, als gestern Ieri, al crepuscolo silenzioso,
Die stille Dämm’rung sank, nel boschetto fuori dal paese,
Da rauscht’ es: „Guten Abend!“ ho sentito sussurrare: "Buonasera!"
Da rauscht’ es: „Schönen Dank!“ e poi un sussurrato "Molte grazie!"
Ich schlich hinzu, ich horchte; Mi sono avvicinato furtivamente e ho ascoltato;
Ich stand wie festgebannt: Rimasi come paralizzato:
Er war’s mit einer Andern:’Die Männer sind méchant! era lui, con un’ altra – 'Gli uomini sono cattivi!'
O Mutter, welche Qualen! Es muss heraus, es muss! – O madre, che tortura! Devo uscirne, devo!
Es blieb nicht bloss bei’m Rauschen, Non si è fermata solo al sussurro,
Es blieb nicht bloss bei’m Gruss! non si è fermata solo ai saluti!
Vom Grusse kam’s zum Kusse, Si passava dai saluti ai baci,
Vom Kuss zum Druck der Hand, dai baci al tenersi per mano,
Vom Druck, ach liebe Mutter! – dal tenersi per mano... ah, cara mamma,
„Die Männer sind méchant!“ "Gli uomini sono cattivi!"sono cattivi!'
Contessa
Calma! Non disperatevi; non staranno muti in eterno, alla fine dovranno cadere ai nostri piedi.
Elena
E rinunciando li avremo presto tutti per noi, non è vero?
Contessa
Soltanto mostrandoci ir-re-mo-vi-bi-li
Elena
Voi avete un cuore troppo duro
Isella (entrando di corsa e con
affanno) Signora! Sapeste cosa ho
udito!
Contessa
Che cosa c’è? Sei senza fiato!
Isella .
I vostri sposi si sono ritirati nella sala con volti rossi di fuoco e là il Conte ha afferrato il boccale, lo
ha levato in alto e ha esclamato: "Viva la guerra! Solo la gloria sarà la nostra compagna!". Tutti,
ripetendo, hanno fatto tintinnare i boccali l'uno contro l'altro. Poi ancora il Conte: "Ritempriamoci
per breve tempo, poi faremo ritorno al campo, in cerca di nuovi allori. Fino ad allora nessuna
intimità con le nostre spose, l'amore rende deboli, e noi vogliamo essere forti!"
Tutte le donne .
Cielo!
lsella (a parte)
Il dardo ha colpito nel segno.
Contessa
Ebbene, che cosa hanno risposto gli altri?
Isella
Si son messi a gridare a tal punto che non si capiva una parola… (insinuante)….ma sembrava fossero
tutti d'accordo.
Contessa
Che brava gente!
Le donne (fra loro)
Noi abbiamo sbagliato, Noi! Voi, Signora Contessa, siete la causa della nostra infelicità.
Ulrica (piagnucolando) Sofia/Macy/Alessia….
La mia pace è perduta…il mio cuore è pesante…io non la ritroverò mai più, mai più!”
LIED Gretchen am spinnrade! Margherita all’arcolaio pianoforte 3’40’’

Meine Ruh ist hin, Mein Herz ist schwer, La mia pace è perduta, il mio cuore è pesante,
Ich finde sie nimmer Und nimmermehr. io non la ritroverò più, mai più.
Wo ich ihn nicht hab, Ist mir das Grab, Dove io non ho lui è per me la tomba,
Die ganze Welt ist mir vergällt. tutto il mondo è per me amareggiato.
Mein armer Kopf Ist mir verrückt, La mia povera testa mi ha dato di volta,
Mein armer Sinn Ist mir zerstückt. il mio povero cervello mi è andato in pezzi.
Nach ihm nur schau ich Zum Fenster hinaus, Verso di lui soltanto guardo fuori dalla finesta,
Nach ihm nur geh ich Aus dem Haus. per lui soltanto esco di casa.
Sein hoher Gang, Sein' edle Gestalt, Il suo alto portamento, la sua nobile figura,
Seines Mundes Lächeln, Seiner Augen Gewalt. il sorriso della sua bocca, il potere dei suoi occhi.
Und seiner Rede Zauberfluss, E il magico fluire del suo discorso,
Sein Händedruck, Und ach, sein Kuss! la stretta della sua mano e, ah! il suo bacio!
Mein Busen drängt Sich nach ihm hin. Il mio petto anela verso di lui.
Ach dürft ich fassen Und halten ihn, Ah! potessi prenderlo e tenerlo.
Und küssen ihn, So wie ich wollt, E baciarlo così com'io vorrei,
An seinen Küssen Vergehen sollt! dovessi morire dei suoi baci!
Elena
Voi mi avete strappato il cuore…(lagnosa) il mio Astolfo!
Camilla (risoluta)
Il giuramento non val nulla.
Elena
Vado in cerca del mio Astolfo
Tutte le donne
Sì sì, raggiungiamo i nostri uomini!
Contessa
Ehi, quale discordia! Ferme (alzando la voce e marcando la parola) Congiurate! Guardate me! Mi
lamento forse? No! Mi umilio? No! Il mio sposo mi tratta freddamente, io faccio lo stesso. Sì!
Rinuncerò a tutte le gioie dell'amore piuttosto che umiliarmi con preghiere e smancerie.
E poi non credo a questo imporvviso cambiamento…c'è sotto un mistero che dobbiamo investigare
(chiama)
Isella! A te spetterà osservare i cavalieri e riferirci tutto quello che noterai.
lsella
Mi accollo l'incombenza onorevole, di una spia.
Contessa
Anzi…voglio fare di più… Isella! Di’ al Conte che vorrei avere un colloquio con lui.
(Tutte le donne si accalcano attorno a Isella.)
Elena
Di’ anche al mio Astolfo che - anch'io - vorrei avere un colloquio con lui.
Tutte le donne
Anch'io, anch'io!
Contessa
Ma che vi passa per la testa? Questo significherebbe far fallire il nostro piano!
Elena
Sì ma voi siete la prima ad andar loro incontro!
Contessa
Io mi sacrifico per il bene comune! Venite amiche, ritiriamoci nelle nostre stanze.
Isella, va’ e quando il Conte viene, avvertimi. (Esce, le donne la seguonoaffrante.)
SCENA DECIMA
N. 8 Duetto - La scena rimane vuota; poi appare Astolfo e si guarda intorno scrutando.
ASTOLF Astolfo
Ich muß sie finden, die Liebe binden Trovarla debbo, l’amore non può essere
nicht Wort und Schwur; der Stolz mag kriegen, ostacolato dalle parole di un giuramento;
ihn wird besiegen Herz und Natur. l’orgoglio combatte invano, vinceranno natura e
cuor!
HELENE Elena (entra e si guarda intorno)
Ich muß sie finden, die Liebe binden Trovarlo debbo, l’amore non può essere
nicht Wort und Schwur; der Stolz mag kriegen, ostacolato dalle parole di un giuramento;
ihn wird besiegen Herz und Natur. l’orgoglio combatte invano, vinceranno natura e
HELENE cuor!
Astolf Astolfi Elena
ASTOLF
Astolfl Astolf!
Ach, Helene!
Astolfo
HELENE für sich
Ah, Elena
Soll ich bleiben, soll ich gehen?
Elena (da sé)
ASTOLF
Restar debbo, andar devo?
Ach, wie ich nach Dir mich sehne!
HELENE Astolfo
Nein, ich kann nicht widersteh'n. Oh, quanto ti desidero!
ASTOLF Elena
Wie ich nach Dir mich sehne! No, non posso, resistere!
Astolfo
HELENE fair sieht ASTOLF für Ah, quanto ti desidero
sich Es will die Pflicht, ich sollte A due (ognuno da sé)
fort, Il dover lo vuole, dovrei andarmene
doch läßt's mich nicht von diesem Ort. Ma non mi lascia partire da questo luogo
Rückwärts ruft die Klugheit: Flieh’entsag’ del Lust! La prudenza mi chiama indietro: fuggi, rinuncia al
Vorwärts ruft die Liebe Stürz’ an ihre/seine Brust! piacere! L'amore mi chiama e mi dice: cadi sul suo
petto!
DIALOGO PARLATO
Astolfo
Finalmente posso parlarti di nuovo a quattr'occhi, Elena adorata! (Vuole abbracciarla.)
Elena
Lasciami! (Si libera dalla sua stretta)
Astolfo
Perché ti ritrai alla mia tenerezza? Dunque non mi ami più?
Elena (svelta) ·
Sì...(esitando) ma... (a parte) Ah, non ci fosse quel disgraziato giuramento!
Astolfo
Elena! Vieni tra le mie braccia!
Elena
Non posso!
Astolfo
Che cosa te lo impedisce?
Elena
Un giuramento…terribile!
Astolfo
Che cosa hai giurato?
Elena
Di essere totalmente fredda con te.
Astolfo
E puoi mantenere il giuramento?
Elena
Non posso, ma…debbo.
Astolfo
Ma all'altare hai giurato Amore anche a me, Elena! Quel giuramento rende nullo questo, del tutto
innaturale; il tuo cuore non lo vuole, solo la tua bocca è punibile per ciò che ha pronunciato.
Voglio punire questa bocca delittuosa e baciarla fino a che non diventi rossa per la vergogna.
(Fa per abbracciarla.)
Elena
O Dio, non qui, se qualcuno ci vedesse. La Contessa, le altre donne... ci siamo tutte impegnate con
il giuramento. Guarda un po' attorno che nessuno ci osservi.
Astolfo
Guardo subito. (Va sul fondo, per dare un'occhiata.)
Elena
Se vuole avere un bacino, dovrà rincorrermi. (Corre via mentre entrano la Contessa e Isella)
Astolfo
(ritorna con le braccia spalancate credendo di trovare Elena ma invece trova la Contessa) Nessuno ci
osserva. Ora vieni tra le mie braccia, sposina mia! (girandosi trova la Contessa) Che vedo? Scusate,
Signora! Vi assicuro...io...che imprudenza ...credevo...con vergogna mi accomiato. (Corre via)
Contessa
Che cos'ha Astolfo? “Bella, cara sposina!” Diceva a me?
Isella
No, era un errore.
Contessa
Ciò mi accresce il sospetto…le Congiurate…lo si vede dai loro sguardi…non sapranno difendersi
a lungo. (a parte tra se) Io stessa...non lo posso negare... mi costringo a una calma esteriore che
interiormente non sento. Bisogna por fine a tutta la questione. (a voce alta) Isella, ora dimmi,
come hai trovato gli uomini? Che facevano e, soprattutto, che dicevano?
Isella
Sedevano a tavola, mangiavano, bevevano e ridevano che era un piacere.
Contessa
Gli ingrati! (tra se) E il mio Signor sposo? ((a voce alta)
Isella
Ah, per quel che riguarda il Conte mi sembrò che non prendesse molto parte all'allegria generale.
Contessa
Ah, lo sapevo, mi ama ancora.
Isella
Non mangiava nulla di nulla!
Contessa
Eriberto, caro!
Isella
In compenso beveva a più non posso.
Contessa
Per pura disperazione!
Isella
Quando gli ho detto che desideravate un colloquio, ha gridato: “Vengo!” E’ saltato su e mi ha
seguito passo passo. Attenzione, mi pare che stia arrivando.
Contessa
E' lui, allontanati!
Isella (fra sé andandosene)
Nel frattempo voglio anch' io un colloquio “segreto” con il mio Udolin. (Esce mentre entra il Conte)
Conte (entra con un mazzo di fiori, la Contessa lo vede ma poi il Conte lo porta al pianista)
(a parte) E cco il nemico! Eriberto, sii forte! Udolin sa cosa deve fare.
Contessa (a parte)
Voglio attendere quel che dirà.
Conte (come sopra)
Voglio vedere come mi si rivolgerà. (Entrambi si avvicinano in silenzio. Pausa.)
Contessa
(a parte) Toccherà a me parlare per prima. (a voce alta, con tono soave) Mio Signore e sposo!
Conte (a parte)
Che voce soave! Per tutti i diavoli, questa non è la mia sposa o è cambiata sorprendentemente.
Contessa
E' un anno intero che siamo separati, questa separazione mi ha causato grande dolore.
Conte (a parte)
Come parla schietto. (battendosi sul cuore) Ehilà! Non cominciare a battere cosi.
(a voce alta alla Contessa) La separazione era però tanto importante quanto onorevole.
Contessa
Sposo diletto! A che mi è servito che combatteste contro gli infedeli?
Conte (con fierezza retorica)
I raggi che circondano di splendore l'Uomo, illuminano anche la sua donna.
N. 9 Arietta Conte
Ich habe gewagt und habe gestritten für Dich, für Dich. Ho osato e combattuto, per te, per te.
Ich habe entsagt und habe gelitten für Dich, für Dich. Ho rinunciato e sofferto, per te, per te.
Ich habe Hunger und Durst ertragen für Dich, für Dich. Io ho sopportato la fame e la sete, per te, per te.
Ich habe wohl hundert Türken erschlagen für Dich. Ho tagliato le teste di cento turchi, per te, per te.
Ich setzte aufs Spiel mein Blut und mein Leben für Dich. Ho rischiato il mio sangue e la mia vita, per te, per te.
Nun kehr' ich zurück mit Lorbeern umgeben für Dich, für Dich. Or son tornato carco d'allori, per te, per te!
(Il Conte sull’ultima parola si inginocchia mentre canta l’ultimo “fur Dich”)
DIALOGO PARLATO
Conte (a parte)
Spero che questo la lusingherà…. almeno un poco.
Contessa (lo prende per la mani e lo alza)
Benissimo, mio Signore e sposo carico di vittorie! Ma ora ascoltatemi!
N. 10 Arietta della Contessa
Gesetzt, Ihr habt wirklich gewagt und gestritten für mich Contessa (parodiandolo)
gehungert, gedurstet, entsagt und gelitten für mich, Supponiamo che hai davvero osato e combattuto per me...
so tauget doch nicht dieses krieg'rische Wesen für mich; Affamato, assetato, hai rinunciato e sofferto per me,
der Friede wäre viel besser gewesen für mich, Lasciate allor questa guerra che è superflua per me, per
und da Du der Ehre ihr Recht nun gegeben für mich me; La pace sarebbe stata molto meglio per me,
so sollst Du jetzt fürder der Liebe leben für mich; e poiché ora hai reso Onore ai tuoi doveri, per me
allora adesso dovresti vivere d'Amore per me;

DIALOGO PARLATO
Conte
Non avete del tutto torto, cara sposa…ma è che...la cosa ha… (a parte) Per la tomba di Gerusalemme, mi
mette alle strette!
Contessa
E' tutta qui la tua risposta, Eriberto?
Conte
Che cosa vuoi dunque, cara...(fermandosi) Cosa desiderate veramente da me, Maria Lisistrata?
Contessa
Che tu torni ad essere quello di una volta.
Conte (rapido)
Questo è impossibile... Si diventa più vecchi e… più freddi. Voiforse siete la stessa?
Contessa
Il miocuore èsempre lo stesso, Eriberto! Hai dimenticato quel che migiurasti un tempo?
Conte (a parte)
Adesso devo osare il colpo grosso.
Contessa (avvicinandosi a lui)
Mi ami ancora o ti sono diventata del tutto insignificante?
Conte (con pathos comico)
Per la torre di David! Vi sono affezionato con Amore, come si conviene a uno sposo d' Onore.
Contessa (sospirando) ·
L'Onore! Ahimè! E' proprio questo il punto. L'Onore per voi dunque conta più dell’Amore…
Conte
Non è vero, Signora Lisistrata! (caricato) Ma un voto, un voto tremendo! Udolin vi spiegherà
tutto. Io non posso. Addio! Ora debbo andare dai miei compagni!
Contessa
Eriberto! Volete lasciarmi?
Conte
Il mio voto! (allarga le braccia) Debbo!
Contessa
Mi aggrappo a voi!
Conte
Io vi trarrò con me! E' forza ch'io vada!
Contessa
Mi costerà la vita.
Conte
(a parte) Non avrei mai creduto che mi fosse così affezionata
(a voce alta) Ancora una volta: addio!
Contessa
Ascoltami, crudele!
Conte
Ascolto, ma …chiedi a Udolin. Pensate a me e statemi bene!
(Al pubblico) Per i re d'oriente, sono un uomo tutto d'un pezzo! (Esce in fretta.)
Contessa (si abbandona su una sedia)
Tutto è perduto! Ho presunto troppo dalle grazie di noi donne. Che vergogna!' (Entrano Udolin e
lsella e va loro incontro) Udolino! Questa terribile notizia è vera?
Udolin
Purtroppo Signora!
Contessa
Il mio sposo...
Udolin
Ha fatto un voto.
Isella
Un voto tremendo.
Udolin
E con lui tutti gli altri.
Contessa
Quale? Parla!
Pianista Interviene con inserti strumentali a commento del racconto di Udolin
Udolin
M Un giorno circondati dai nemici, sembrava impossibile sçamparla. M Pensarono che fosse suonata la
loro ora e che non vi avrebbero mai più rivisto! M Allora fecero un voto solenne: se il cielo, per il suo
santo aiuto, avesse concesso loro la vittoria, avrebbero intrapreso ancora una campagna di guerra. M Ma
fecero di più: giurarono che non avrebbero dato il più piccolo segno di amore alle loro spose M a meno
che, M per amore dei loro sposi, queste non si fossero armate, decise a seguirli al campo e a combattere.
M
Contessa (cade su un sedia sugli accordi finali della musica)
Hanno fatto questo voto?
Udolin
Si, tutti.
Contessa
Questo è un colpo mortale.
Udolin
L’ho già comunicato anche alle altre donne.
Contessa (svelta)
E che hanno detto?
Isella
Le più giovani si sono precipitate all'armeria, per procurarsi corazze, scudi e lance…pistole, fucili...mitra!
Contessa
Ah, hanno dimenticato il loro giuramento!
Isella
Ma le più vecchie le hanno trattenute invitandole ad aspettare se voi Signora, avreste dato l'esempio.
Contessa
Io? Giammai!
Isella (piano a Udolin)
Questo si chiama aver carattere. Hai sentito? Giammai!
Udolin (come sopra a Isella)
Questo equivale a dire:
subito! Contessa
Pazzi! Fare un tale voto!
Udolin
Se ne sono già pentiti cento volte, ma nel momento del pericolo nessuno è saggio, e (alzando
le spalle) quel che è fatto è fatto.
Contessa
(tra sè) Addio, speranza! Dobbiamo rinunciare a tutte le gioie dell'amore.
Isella (ha preso dalla parete una corazza e se l'è posta sul petto)
Guardate, graziosa Signora, come mi stabene.
Contessa (la guarda, e volge subito lo sguardo da lei)
Via di qui! (Gira di nuovo lo sguardo e dice, con risata sforzata) Ma aspetta! Lascia che ti guardi ancora,
davvero non ti sta proprio male.
Isella
Vi assicuro che non è pesante come sembra. Provatela anche voi Signora!
Contessa
Mai e poi mai!
Isella
Solo per scherzo! (Gliela porge)
Contessa
(Ridendo sonoramente.) Per scherzo, sì - solo per scherzo!
Isella (mentre le allaccia la corazza, ridendo anche
lei) Solo per scherzo! Si capisce.
Udolin
Vi sta meravigliosamente bene, Signora!
Contessa
Credi?
Udolin
(Esagerando) Non dovreste mai più andare senza.
Contessa
Smetti di adulare!
Isella
E ora anche ….elmo, lancia e scudo. (Le porge l'intera armatura) O bello, bello!
Udolin (piega un ginocchio ai piedi della Contessa)
Mi inchino riverente davanti alla dea Minerva!
(declamando con enfasi) “Essa è bella e saggia; il cielo le conferisce tanta grazia, che tutti le son devoti”
Lied An Sylvia
Was ist Silvia, saget an, dass sie die weite Flur preist? Dite, chi è Silvia, esaltata da tutti?
Schön und zart seh ich sie nahn, Essa è bella e saggia;
auf Himmelsgunst und Spur il cielo le conferisce, tanta
weist, dass ihr alles Untertan. grazia che tutti le son devoti.
Ist sie schön und gut dazu? E' gentile quanto bella?
Reiz labt wie milde Kindheit; perché beltà si accompagna, a gentilezza.
ihrem Äug eilt Amor zu, Ai suoi occhi Amore accorre
dort heilt er seine Blindheit, und verweilt in süsser Ruh. per sanare la sua cecità e guarito vi dimora.
Darum Süvia, tön, o Sang, der holden Silvia Ehren; Cantiamo dunque a Silvia e rendiamole onori;
jeden Reiz besiegt sie lang, con il suo fascino ella avvince
den Erde kann gewähren: Kränze ihr und Saitenklang! ogni cosa terrena: suoniamo ed offriamole ghirlande.

Udolin
(Volgendo lo sguardo al Conte, che entra)
Entri, entri, Signore! Il voto è esaudito. La vostra nobile sposa vi viene incontro armata.
SCENA QUINDICESIMA
N. 11 Finale

GRAF Conte seguito dai Cavalieri


Wie? Darf ich meinen Augen trau'n? Gewaffnet? Come? posso credere ai miei occhi? Armata? La
Herrlichste der Frauen! Herbei, Ihr Ritter, all' herbei! più meravigliosa delle donne! Venite, cavalieri,
Bewundert unsrer Frauen Treu'! tutti quanti! Ammira la fedeltà delle nostre donne!
GRÄFIN Contessa (colpita e imbarazzata)
Ihr Ritter wollt erlauben, müßt nicht dem Anschein Voi cavalieri, lo permetterete, non fidatevi delle
trauen, und nimmer müßt Ihr glauben, daß so sich apparenze, e mai dovete credere che le vostre mogli
Eure Frauen schnell fügen Eurem Wunsche; aus asseconderanno così in fretta i vostri desideri; ho
Scherz, ja bloß aus Scherz versucht’ ich dieses Kleid provato questa armatura per scherzo. Non è cosa da
von Erz. Das ist nicht Frauenzier, ich werf es nun von donna e ora lo getto via.
mir. (fa per toglierla, ma gli uomini glielo impediscono)
GRAF/CHOR Conte e coro dei cavalieri
O, werft nicht von Euch diese Zierde, sie zeigt Oh, no, non gettatela via,
Euch in der schönsten Würde. vi mostra in tutta la vostra dignità!
GRÄFIN Contessa
Vor Scham müßt ich vergeh’n, wenn mich die Dovrei vergognarmi quando le altre donne mi
andern Frauen seh’n: sie haben all’ mir vedranno: tutte a me hanno giurato.
zugeschworen.
Che sento? Ah! Io son perduta, Loro hanno
Was hör’ ich? Ach! Ich bin verloren, sie hielten sicher
sicuramente mantenuto il voto, e io sola l'ho
ihren Schwur, und ich allein, ich brach ihn nur!
rotto!
SCENA SEDICESIMA
ALLE FRAUEN Coro delle donne ARMATE
Kampf und krieg, Sturm und Sieg, hin wo man mit Guerra e battaglia, tempesta e vittoria, si brandiscano
Schwertern blitzt, das ist uns’re Losung itzt! le spade, questa è ora la nostra parola d'ordine!
ISELLA Isella
Alle Furcht und alle Schwächen, die Natur dem Tutte le paure e tutte le debolezze che la natura ha dato
Weibe gab, alle legen wir sie ab, nur das Schwert soll alle donne, le mettiamo tutte da parte, solo la spada potrà
Bahn uns brechen aprirci la strada
ALLE FRAUEN Tutte le donne
Hinaus ins’ Sturmgesaus; wir folgen, wenn Gefahr Fuori nella tempesta; Ti seguiremo ovunque nelle
auch droht, Euch überall in Not und Tod!
difficoltà e nella morte, anche se il pericolo minaccia!
GRÄFIN (vergessend, daß sie selbst bewaffnet ist )
Contessa (dimenticando di essere armata)
In Waffen Ihr? Besinnt Euch nur! So denket Ihr an
ln armi voi? Pensate a voi stesse! Non ricordate
Euren Schwur?
GRÄFIN / CHOR DER FRAUEN il vostro patto?
Ich bin/sie steht beschämt Das Recht hab’ ich/hat sie Contessa / Coro delle donne (ognuno da sé)
verloren Den Meineid zu bestrafen; ich hab’/sie hat ja Vergogna a me/te, perduto/a ha il diritto di punire
auch wie sie/wir geschworen und bin/ist doch auch in lo spergiuro. Io/lei ho/ha con lor/noi giurato
Waffen E sono così in armi / ed è anche lei in armi
CHOR DER RITTER Coro dei Cavalieri
Sie sind beschämt, es ist gelungen Si vergognano, ci è riuscito punirle della loro
Sie für die List zu strafen, ablegen sollten wir, astuzia, Dovremmo ora deporre, si deporre le armi!
ja, wir die Waffen! Nun sind sie selbst in Waffen Ora sono loro stesse in armi
ISELLA zu den Rittern Isella (ai cavalieri)
Was Ihr gewünscht, es ist geschehen. Draus sollt der Ciò che desideravate si è avverato. Da ciò vedrete la
Liebe Macht Ihr seh’n. forza dell'amore.!
GRAF Conte
Bei allen Cedern vom Libanon! Das sind die Per tutti i cedri del Libano! Queste sono i guerrieri più
gefährlichsten Krieger. Wer wäre da gerne nicht pericolosi. Chi non vorrebbe essere il vincitore? Una
Sieger? Es winkt dem Besiegten noch größ’rer Lohn! ricompensa ancora maggiore attende gli sconfitti!
ASTOLF, GAROLD, FRIEDRICH E ALTRI Astolfo, Garold Friedrich e altri
Wenn Mut und Schönheit sich vereinen, Quando coraggio e bellezza si uniscono, chi può
wer könnte da noch widersteh’n? Zu siegen dürft Ihr resistere? Potete solo essere vittoriose, tutti quelli che
nur erscheinen, besiegt sind alle, die Euch seh’n. vi vedono rimangono sconfitti.
Folgt unserm Beispiel, Waffenbrüder, legt vor der Seguite il nostro esempio, fratelli d'armi, deponete le
schönsten Kriegerschaar gefangen Eure Waffen armi davanti alla più bella delle guerriere, deponete
nieder und bringt ihr Eure Huld’ gung dar. le armi e rendete loro omaggio.
GRAF (zu seiner Frau)
(depongono le armi ai piedi delle mogli)
Und Ihr, und Ihr?
Conte (alla moglie)
GRÄFIN
E voi, e voi?
Auch mich macht Liebe schwach, ich füge mich und
gebe nach; heut’ fei’re diese ihren Sieg und morgen Contessa
fort in Sturm und Krieg, Anch’io l’amore mi rende debole, mi
GRAF/ CHOR DER RITTER sottometto e mi arrendo. Oggi festeggiano la
Wohlauf, wohlauf! Errungen ist der Sieg! vittoria e
GRAF domani continueranno nella tempesta e nella guerra
Kein Krieg mehr! Reich’ mir Deine Hand, wir bleiben Conte, coro dei cavalieri
in dem Heimatland. Dir, Udolin, geb’ ich zum Lohn Bene, bene! La guerra è vinta già!
Isella’s Hand! Conte (ridendo, porge la mano alla moglie)
ISELLA Mai più guerre! Datemi la mano, resteremo in
Er hat sie schon! patria. A te, Udolin, do la mano di Isella come
CHOR FRAUEN ricompensa!
Suchet keine stärkern Waffen, Frauen, Isella (mostrando lamano, che Udolin da tempo accarezza)
Euch zum Ehrestreit, Eure angebornen siegen Ma già ce l'ha!
immer, Lieb’ und Zärtlichkeit! Coro dei cavalieri
CHOR RITTER Non con l'armi della guerra nelle guerre
Suchet keine stärkern Waffen, Frauen, Euch zum dell'amor vincerete, ma con quelle che vi diede il
Ehrestreit, Eure angebornen siegen immer, Lieb’ und creator!
Zärtlichkeit!
Coro delle donne
Non cercate armi più forti, le donne, per lottare per il
vostro onore; le armi che vi ha dato la natura
vinceranno sempre: amore e tenerezza!

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