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- Räd
RUBRICA: VIAGGI FANTAREALI E I luoghi di interesse sono la Cattedrale,
DOVE TROVARLI terza chiesa più alta del mondo
di Virginia Pignatti caratterizzata dalle sue ampie navate e
le sue guglie sporgenti tipiche
dell'architettura gotica. Oltre al Duomo,
Lontano dagli occhi, lontano dal sono rimasta anche particolarmente
cuore: Diario di un'italiana in colpita dalla passeggiata del Reno, dove
Germania ci sono vari musei tra cui il museo
Olimpico e quello della Cioccolata, in
cui è possibile guarnire le barrette di
Vi piace viaggiare ed intraprendere
cioccolato da soli.
nuove esperienze sia reali che
fantastiche? Bene, allora siete nel posto
giusto!
Oggi faremo un'esperienza un po'
diversa dal solito. Condividerò in prima
persona con voi le gioie e le difficoltà dei
miei cinque mesi in Germania e di
quanto sia difficile stare lontani dalla
propria famiglia e dagli amici.
Comincio col dirvi che sono partita il 12
febbraio 2014 all'età di 17 anni, quando
frequentavo il mio quarto anno di liceo
linguistico. Con altri due studenti, ho
preso il volo da Venezia per
Francoforte, per poi spostarmi nella
piccola Wiesbaden, non lontano da
Foto 1: Koeltscher Dom (febbraio 2014)
questa. Qui abbiamo conosciuto i
membri tedeschi dell'associazione di
scambio e siamo rimasti per 3 giorni. Purtroppo, già dall'inizio, nonostante
mi trovassi molto bene a Colonia, ho
Il quarto giorno ci hanno smistato nelle
avuto molti problemi con la mia prima
varie famiglie: la mia prima famiglia
famiglia ospitante. Avevamo abitudini
ospitante, che risiedeva a Colonia, nel
diverse, eravamo incompatibili sia dal
Bundesland Reinland-Pfalz, era
punto di vista pratico che per quanto
composta da una madre e una figlia,
riguarda i modi di pensare. Ad esempio,
allora quindicenne.
ogni volta che andavo a scuola, ero
La città di Colonia mi ha seriamente obbligata a lasciare il cellulare a casa e
affascinato: percorribile a piedi o in bici madre e figlia si lamentavano perché
così come con le U-Bahn (le all'epoca ero molto disordinata.
metropolitane tedesche), essa è Ciononostante, gli sono molto grata
soprattutto interessante la sua perchè con loro durante le vacanze
multiculturalità: ad esempio, qui ho pasquali a fine aprile ho avuto modo di
stretto amicizia con un ragazzo turco e visitare la capitale tedesca: Berlino, una
una ragazza di Praga. città molto moderna spaccata in due da
un confine che resiste tutt'ora e la mia mamma e il mio papà ospitante,
rappresenta concretamente un punto ma anche con mia sorella ospitante di
d'incontro tra mondi culturali differenti, 10 anni più grande e sono felice che
nonché un simbolo di lontanza e ancora oggi siamo in contatto
separazione dalle proprie radici. Data nonostante sia passato il tempo.
significativa per il muro di Berlino è il 9
novembre 1989, quando esso venne
abbattuto. Da quel momento furono Neuberend, la cittadina dove vivevano
realizzati sui brandelli rimasti murales in campagna, dista 6 km da Schleswig,
artistici di pittori contemporanei, la città dove andavo a scuola, e ricordo
facendo così nascere la East Side con piacere i miei 15 kilometri
Gallery. giornalieri in bicicletta lungo la
campagna del nord, dove a metà del
Berlino inoltre ospita diversi musei e
percorso vi erano delle pale eoliche.
monumenti di grande rilievo
internazionale tra cui il Pergamon e la
porta di Brandenburgo. Oltre a Berlino
Con la mia seconda famiglia ho avuto il
in quell'occasione ho avuto anche modo
piacere di visitare Amburgo, città
di vistare una città limitrofa, Potsdam
completamente diversa da Berlino
con il suo castello di Sansoci, che per
perché più antica. Presenta vari luoghi
alcuni aspetti stilistici ricorda la reggia
e monumenti tra cui la sua vasta piazza
di Versailles.
del municipio ed il duomo di San
--------- Michele. Ma più di tutto mi ha colpito la
passeggiata sul fiume Elba che culmina
Dopo tre mesi di conflitti e un ritiro con
nello spettacolare Jungferstieg, una
l'associazione tedesca in Baviera, sono
sorta di cascata.
stata mandata via quasi senza
preavviso dalla mia prima famiglia.
Ricordo ancora che lasciai Colonia con
le lacrime agli occhi diretta all' estremo
nord del paese nello Schleswig-Holstein
dove avrei trovato la mia nuova
famiglia. Il pensiero di non sapere a
cosa andassi incontro mi spaventava;
tuttavia, dall'altra parte, dovevo essere
forte se non volevo perdere l'anno
scolastico ed essere rispedita in Italia. Il
mio viaggio, aimè, fu disastroso: dopo Foto 2 : Jungfernstieg-Amburgo
un guasto presi il treno sbagliato e (maggio 2014)
quasi mi ritrovai a Lubecca. Per fortuna
grazie al mio futuro fratello ospitante
riuscii a comunicare il mio ritardo di Oltre alla meravigliosa Amburgo ho
un'ora. Arrivata al nord pensavo di visitato molto della Germania del Nord,
ritrovarmi con una famiglia fredda e ricordo in particolare la bellissima isola
senza cuore come la precedente. Invece di Sylt e i suoi Strandkoerbchen,
mi sbagliavo: ho legato moltissimo con particolari sdrai presenti in questa
zona. Con la mia mamma ospitante, negli ultimi sei anni agli incontri
inoltre abbiamo anche fatto una settimanali di poesia organizzati da
capatina in una città portuale danese al Poesia e Solidarietà, associazione di
confine con la Germania, Sonderborg. poesia e volontariato diretta, fino alla
propria scomparsa da Gabriella Valera,
E in un battito di ciglia dopo 2 mesi di
una delle più grandi protagoniste della
pace e tranquillità e una straziante
vita culturale e letteraria triestina,
festa d'addio arrivò il 12 luglio 2014,
nonché personaggio delle cui attività si
data del mio ritorno in Italia. Mi
è già discusso abbandantemente in
ritrovai a Francoforte poi a Venezia,
queste pagine.1 Trieste è sempre stata
dove tutto era cominciato.
così: punto di raccolta d'esuli e
Fortunatamente non ero sola, ma in
emarginati, terra di cercatori d'isole
compagnia della mia sorella ospitante,
introvabili; un “ragazzaccio” (Saba,
curiosa di conoscere le bellezze di
“Trieste”, v. 10) che, nonostante la
Trieste. Della mia esperienza posso dire
propria voracia e asperità d'animo,
che è stata meravigliosa, nonostante i
s'apre al mondo, lo accoglie e lo avvolge
difficili ostacoli che ho dovuto superare.
in un “abbraccio spalancato alle
Ricordo ancora con commozione tutti i
correnti” (il verso proviene da una delle
miei 5 mesi in Germania e sicuramente
poesie segnalate nel 2019 al Concorso
per tutto ciò che ho fatto posso dire che
Internazionale di Poesia e Teatro
ne è valsa la pena. Almeno una volta
“Castello di Duino”, certame letterario
nella vita un lungo viaggio all'estero va
per la cui premiazione, che si svolge
intrapreso e goduto al massimo come
solitamente a fine marzo-inizio aprile,
testimonia la mia esperienza.
la capitale giuliana è raggiunta da
Questo diario termina qui... Spero vi sia duemila poeti provenienti da più di
piaciuto. Alla prossima meta! cinquanta paesi). Questo porto di mare,
dove – come scrive il poeta triestino
- Virginia Pignatti Ottavio Gruber in una delle sue tante
liriche non pubblicate – “alle volte le
navi/sono tante e aspettano/persino alla
RUBRICA: PAROLE IN DIALOGO fonda”, mentre “[a]ltre volte/le banchine
di Mark Veznaver sono vuote/e le onde/ci ascoltano
impassibili”, è definito dalla propria
Lontananze a Trieste: incontri con storia come un luogo deputato
l'Altro e la Trascendenza in una all'incontro tra l'io e la Trascendenza,
terra di frontiera mistero che, nelle parole di Emmanuel
Lévinas, si ritrova incarnata “nel volto
“Nell'oscurità latente/della nebbia che dell'Altro” (Valera 406).2 Che è anche il
cala sul molo/m'attendi porto sicuro,/con volto di intellettuali giudeo-sefardite
la poesia della tua forma d'Austria/e il come Marietta Micca Alcalay de Gross,3
lento sapore di un blues/degli anni che con cui nei primi anni del Novecento
mai furono perduti”, scrivevo poco più l'intellettuale spagnolo Angel Pulido
di un anno fa riguardo a Trieste, nei intrattiene un dialogo che apre una
versi iniziali di una delle (non tante) nuova pagina nella lunga storia del
poesie che ho avuto modo di leggere complesso rapporto tra la Spagna e le
comunità di ebrei cacciate nel 1492 da dell'anima, capitale della fantasia e
Isabella e Ferdinando di Castiglia; o dell'immaginazione, Trieste è stata
quello di Laura Papo Bohoreta, sempre depositaria privilegiata di
scrittrice e drammaturga anche lei di profonde verità sull'umana esistenza e
etnia sefardita, che in un suo convivenza terrena, si è sempre
frammento parla della “[s]plendida città nascosta, rivelandosi nel proprio
di Trieste”, descrivendo lo stupore di chi mistero, “nell'abbraccio della [s]ua
viaggia di fronte al “grande porto, [al] sera”, “[nel]la [s]ua solitudine/parente
mare, [al]l'immensità, [e al]la melodiosa dell'infinito”5; portando il viandante
lingua italiana, il guasto dialetto all'ultimo stadio di ogni forma di
triestino che accarezza il viso dello contemplazione del reale: attraverso il
straniero”; oppure quello degli esuli volto dell'Altro, fissare il volto di Dio.
dalmati e istriani fuggiti dalla dittatura
di Tito negli anni '50, a cui hanno
saputo dar voce narratori della 1 In questa stessa rubrica:
lontananza dalla madreterra istriana “Scendevamo giù per la collina:
quali Fulvio Tomizza e Giani Stuparich, trascendenza e creatività nella poesia di
e poeti come lo stesso Ottavio Gruber, le Gabriella Valera Gruber”. Artù 1.2: 21-
cui liriche trasudano ricordi e nostalgia 23
per la sua amata Isola; o infine – senza
2 Gabriella Valera. “Diritto di dialogo,
toccare il destino di personaggi le cui
etica del discorso, e nuovi diritti (dopo il
vicende triestine sono più note, come il
decostruzionismo)”. Materiali per una
proverbiale trittico letterario formato
storia della cultura giuridica 44.2
da James Joyce, Umberto Saba e Italo
(2014): 405-427
Svevo – il volto di Dante Alighieri,
fiorentino, che in base a quanto 3 Ana Cecilia Prenz. “A Trieste
testimoniato da evidenti tracce testuali, qualcuno scriveva in giudeo-spagnolo.
documenti e brani della Commedia e del Appassionata storia della genesi di un
De vulgari eloquentia,avrebbe libro che in Spagna ha segnato la
conosciuto le terre dell'Istria e della storia”.
bassa Venezia Giulia nei primi anni del
4 https://yestour.it/castello-vecchio-di-
suo esilio, giungendo fino “a Pola,
duino-trieste/
presso del Carnaro,/che chiude Italia e i
suoi termini bagna” (Inferno, Canto IX, 5 Questi meravigliosi versi provengono
vv. 113-114) e fermandosi a da una poesia di El mar de suelo,
contemplare l'orizzonte su di uno poemario prossimo alla pubblicazione di
scoglio presso al Castello di Duino, che Alan Bojórquez Mendoza, vincitore nel
ancora oggi porta il nome di Scoglio di 2018 della XIV edizione del Concorso
Dante.4 Perché quella di Trieste è Internazionale di Poesia e Teatro
sempre stata un'identità paradossale, “Castello di Duino”.
unicum fondato sulla pluralità, porto
che – in parole non a caso dantesche – - Mark Veznaver
accoglie in sé e disperde “ciò che per
l'universo si squaderna” (Paradiso,
Canto XXXIII, vv. 86). Non-luogo
Lontananza. Il tema di questo solo il tuo fazzoletto chiaro
numero di Artù.
dalla mia riva
nella mia vita
Quando Mark Veznaver me ne ha
accennato al telefono proponendomi un il tuo sorriso amaro
intervento scritto sono rimasto un po'
nella mia vita.
sovrappensiero poi d’istinto ho collegato
la lontananza con la solitudine e Mi perdonerai il magone
immediatamente dopo al capolavoro
ma ti penso contro il sole
musicale di Fabrizio De Andrè “Anime
Salve” dall’etimo Spiriti solitari. e so bene che stai guardando il mare
Ecco che la poesia si abbraccia con la un po' più al largo del dolore
musica ed insieme si incamminano
(“Dalla mia riva”, traduzione)
Forse,
Anime sole – spiriti solitari – li
andando per le vie della città
definisce, e si definisce, Fabrizio De
dolcemente appoia sui colli Andrè in un suo lavoro realizzato con la
collaborazione di Ivano Fossati ed altri
non lontano
musicisti.
si immagina il mare
La musica, note; la poesia, parole
silenzi… prendono lo stesso cammino.
Non lontano Un cammino che allontana per le strade
del mondo e in quell’allontanarsi con lo
altre città si specchieranno.
sguardo rivolto da una riva all’altra del
Tutte le voci si raccoglieranno proprio paese della propria città diventa
cammino di solitudine in mezzo alla
In quello spazio
folla e nella folla dei pensieri.
Che separa riva da riva.
Vi lascio questi miei brevi pensieri nella
speranza che anche se fatti in
(Gabriella Valera, “Il Molto è breve”)
lontananza senza quello scambio di
sguardi e di parole ravvicinate che
Ed ecco che la lontananza si coniuga tanto bene farebbero all’anima e cn
con la solitudine quel lento distaccarsi questi versi che di solitudine e
dalle appartenenze dagli incontri lontananza conoscono bene il verbo.
sempre più rari con lo spazio da
superare quando non c’è suono che basti
Affascinato dalla solitudine
ad attraversarlo o parola attraverso il
quale si possa ascoltare. tra cielo e mare,
ugualmente sterminati,
Dalla mia riva
gurdo l’orizzonte
rosa. Ti cerco nei sentieri della vita e nella
città bagnata,
D’improvviso, si fa rosso,
ti trovo, silenzioso e armato di platonica
mentre il sole si alza
fortezza insegui gl’ideali,
ad ascoltare la nebbia.
eppure la tua anima parla, chiede, ed io
Tra le foglie ingiallite, le rispondo;
l’odore dell’inverno
ghiaccia i pensieri. Dovunque ci condurranno i sogni, mai
mi chiamerò vagabondo:
Briciole di nuvole,
finché la tua presenza forgerà le mie ali
la neve,
il Sole non le brucerà, e da costanti
nasconde quella terra
torce la via sarà illuminata.
ormai lontana.
forse i mesi e gl’anni non posson Domani non eleverò lo sguardo per
scolorire gli accordi, cercare il sole brillare sul mare,
- Umberto Saba
E il mondo è breve alla melliflua melodia del verso
che mi accompagna. Solo strappi / e
Forse,
strida
andando per le vie della città,
laddove l'aria a chiunque il nome sveli
dolcemente appoggiate sui colli,
unico amico.
non lontano,
Per le strade vago,
si immagina il mare:
mirando come l'esule
silenzi…
che cerca alcun ristoro.
Ma rifugio non trovo
Non lontano
nella pianta d'alloro
Altre città si specchieranno.
meretrice
Tutte le voci si raccoglieranno
di falsa gloria e inutili corone,
In quello spazio,
la cui infeconda radice
che separa riva da riva,
da sedicenti poeti
vita da vita,
fu consunta
profilo solitario dell’effimero,
che si stempera
Mi sono comportata molto male
nella morbidezza della sera.
in altri tempi.
Con il mio stesso flagello
E il mondo è breve.
mi lasciai violentare
dai potenti.
Il mare, solcato,
Ora
scioglie il suo enigma di lontananze
battendo i denti
per il troppo gelo,
- Gabriella Valera
nell'aria vivo reclusa.
Ora
davanti ad ogni albergo trovo una porta
Esule antica
chiusa.
Mi aggiro per le strade
muta gridando. Nessuno m'ode, - Mark Veznaver
nessuno m'ascolta. Ogni porta è chiusa
INSERTO da fondare che gli potesse garantire
stabilità e libertà.Tuttavia, vivendo nei
“La patria, probabilmente, è come confini dell’area russa, gli zar li
la famiglia, se ne sente il suo valore avevano dato alle tribù cosacche
solo quando la si perde.” l’incarico di difendere i territori russi
dagli attacchi stranieri , come se fossero
E’ questo l’aforisma celebre con il quale vere eproprie sentinelle dell’impero.
Gustave Flaubert vuole descrivere Tale collaborazione cessò conl’avvento
l’idea di un senso di appartenenza alla della Rivoluzione Russa del 1917,
propria terra, un luogo degli affetti dove quando i bolscevichi presero le redini
una collettività condivide le stesse dell’impero esiliando e uccidendo i fedeli
tradizioni, usi e costumi , lingua e allo zar, cosacchi inclusi. La situazione
religioni – secondo un’accezione mutò ancora tra il 1941 e il 1943,
ottocentesca post risorgimentale. E’ in quando le truppe naziste iniziarono ad
questa maniera che molti popoli si occupare l’Urss e trovarono appoggio
sonoriuniti, delimitando confini ben nelle minoranze etniche, esuli zaristi,
precisi e dando origine a quello che si prigionieri di guerra accomunati tutti
può definire il “principio di nazionalità”. da un sentimento antibolscevico. Tra
Ma non tutti hanno avuto la stessa questivi erano anche i cosacchi , che
sorte, o meglio, non tutti i popoli hanno strinsero un legame di particolare
potuto sperimentare nel corso della intensità con i nazisti. Questi, grazie al
storia l’importanza di fondare le radici consensodel Ministro Rosenberg,
su un territorio e di capire cosa vuol concessero ai cosacchi il permessodi
dire lasciare la propria terra. Ad alcuni stanziarsi nelle terre carniche, dando
popoli la terra non è mai stata inizio a una convivenza coatta con la
riconosciuta. Essi hanno dovuto popolazione autoctona. L ‘impatto
ricorrere alla violenza per difendere il culturale fu inizialmente violento; In
diritto dipossedere una terra in cui breve tempo iiniziarono ad imporre il
fondare la propria identità culturale e loro stile di vita a cominciare dall’
politica, venerare i propri santi ed ambito politico-sociale. Molte vallate
antenati . Un caso particolare è carniche vennero suddivise in distretti
accaduto nel Nord Italia, precisamente che presero i nomi geografici a
nella Carnia tra il 1944 e il 1945, secondadella propria provenienza dei
quando Hitler mandò un contingente di gruppi occupanti e venivano
cosacchi a occupare le terre montane amministrati da un loro atamano.
del Friuli in cambio del loro supporto e Accanto agli istituti tedeschi si
del loro contributo militare a favore affiancarono quelli cosacchi: in breve
dell’impero nazista. Il termine “cosacco” tempo essi crearono numerose strutture
deriva dal turco “kozak” e vuol dire ospedaliere per gli invalidi di guerra, il
‘libero, errante’. Effettivamente , i cui polo principale si trovava a
discendenti dei cosacchi erano servi Tolmezzo e includeva un reparto di
della gleba i quali, dopo essersi ribellati isolamento e di quarantena per
al regime autoritario zarista perdettero malattie gravi. Nonostante l’area
la propria patria e furono costretti a carnica fosse poco favorevole allo
vagare per l’ignoto in cerca di una terra sviluppo economico – fatto dovuto
principalmente alla conformazione del Krassnov la sconfitta, obbligando ai
terreno e all’isolamento di esso- i cosacchi a rifugiarsi in Austria, dove si
cosacchi erano riusciti a farla risorgere dovettero preparare a un’imminente
grazie al commercio di foraggio, resistenza. Tuttavia, la storia della
salgemma, cavalli e prodotti di ricerca da parte dei cosacchi di una
artigianato che richiamavano il folklore nuova patria non poté che avere un
caucasico e cosacco. Per il settore finale tragico: sul confine fra Italia e
primario, nonostante la scarsità di terre Austria essi furono fermati dalle truppe
coltivabili, essi erano riusciti a creare inglesi, che li consegnarono ai loro
numerosi appezzamenti di terreno acerrimi nemici sovietici, dai quali essi
adatti per la coltivazione dell’uva e vennero deportati nei gulag siberiani.
della patata , prodotti che erano poi L’esempio del Kosakenland rappresenta
venduti in tutta Europa. Inoltre, i quello di un popoloche ha sempre
cosacchi si presero cura dell’istruzione e lottato per sopravvivere e per
delle iniziative culturali, volte affermarsi, costruendo uno spazio dove
principalmente a esaltare il Fuhrer e lo poter trovare nuove radici per la
stretto legame con l’ideologia nazista. propria cultura. Uno di quegli esempi
In poche settimane, l’area carnica si dove l’urgenza di cercare una propria
trasformò così in un crocevia di culture stabilità ha portato a invadere terre
asiatiche ed europee, fondendo quelle altrui e attraversare l’Europa nel
caratteristiche riconosciute come tentativo di costruire la propria identità
occidentali con tratti orientali. I primi anche in condizioni estremamente
giorni dell’occupazione cosacca furono sfavorevoli. Un po’ come il popolo
caratterizzati da scontri dovuti alla ebraico, che ha tentando di formare lo
convivenza forzata; i cosacchi si stato di Israele si è scontrato con i vicini
appropriarono di tutto ciò che trovavano islamici. Come loro, anche i cosacchi
di casa in casa, si autoimponevano provavano un forte senso di nostalgia
tentando di prevalere sugli altri. per la propria patria, colmato dai
Tuttavia, con il passare del tempo i numerosi elementi culturali introdotti
rapporti si fecero man mano più stabili nelle aree da loro occupate alcuni dei
e più accettabili; persino molti carnici quali erano entrati a far parte dello
erano curiosi di scoprire le tradizioni stile di vita locale. Quello dei cosacchi
cosacche, specie in ambito religioso, fu dunque un tentativo di creare un
seppur la Chiesa avesse imposto il secondo mondo che potesse richiamare
divieto di non assistere a cerimonie il loro passato e il loro vissuto,
religiose estranee dal cattolicesimo. garantendo loro il diritto a una terrain
Malgrado le differenze culturali, i cui poter definire il senso della propria
carnici e i cosacchi si resero conto di storia.
essere accomunati dal problema
dell’approvvigionamento, dato che le https://www.carnialibera1944.it/docume
terre carniche avevanoben poco da nti/occupazionecosacca.htm
fornire.
- Roberto Ruspantini
L’ invasione si concluse tra aprile e
maggio del 1945, quando il generale
russo Vlasov comunicò all’atamano