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LEZIONE 15

DIRITTO DI STABILIMENTO E LIBERA PRESTAZIONE DI SERVIZI


Lavoratore autonomo= soggetto che lavora, ma la sua attività lavorativa non viene svolta alle dipendenze di
un altro soggetto. Assume su di sé il rischio della propria attività.
Sia nel caso di “diritto di stabilimento” che di “libera prestazione di servizi”, ci troviamo dinanzi ad
un’attività di lavoro autonoma(venditori, liberi professionisti ecc…). In questo senso, il diritto di
stabilimento e la libera prestazione di servizi possono essere esercitato non soltanto da persone fisiche ma
anche da persone giuridiche con i limiti in merito alla libertà di stabilimento.
Art.49-> DIRITTO DI STABILIMENTO-> Nel quadro delle disposizioni che seguono, le restrizioni alla libertà di
stabilimento dei cittadini di uno Stato membro stabiliti sul territorio di un'altro Stato membro. La libertà di
stabilimento importa l'accesso alle attività autonome e al loro esercizio, nonché la costituzione e la gestione
di imprese e in particolare di società ai sensi dell'articolo 54, secondo comma, alle condizioni definite dalla
legislazione del paese di stabilimento nei confronti dei propri cittadini, fatte Salve le disposizioni del capo
relativo ai capitali.
può essere esercitato sia da persone fisiche che giuridiche società e imprese, ma nel diritto dell'ue virgola
non esiste una disciplina davvero uniforme in materia societaria, esistono delle normative di
armonizzazione, delle direttive in materia societaria ma non modelli unici.
Questo diritto può consistere in due momenti, cioè può essere esercitato in due modalità diverse: diritto di
stabilimento a titolo primario e diritto di stabilimento a titolo secondario. Questi si differenziano perché si
parla di primario quando ci si vuole trasferire da uno Stato membro ad un altro e svolgere la propria
attività. Mentre si parla di diritto secondario quando si decide di lasciare il proprio centro di attività nel
proprio Stato membro e di aprire delle succursali, agenzie o filiali. Tuttavia, per quanto concerne la società,
questa distinzione astrattamente riferita sia persone giuridiche che fisiche, può essere esercitata soltanto a
titolo secondario: perché, se si è un'impresa e ci si vuole spostare da uno Stato membro ad un'altro, oh si
apre un'altra agenzia succursale ma lasciando comunque il proprio soggetto giuridico in Italia oppure, se ci
si vuole completamente affrancare dall'Italia, si dovrà andare da un'altro soggetto competente per
estinguersi come soggetto giuridico da questo paese Italia e se ne costituirà uno ex novo nel nuovo paese
secondo le leggi nazionali vigenti nel paese dove si vuole aprire la nuova società.
Nel diritto di stabilimento, abbiamo un'attività di lavoro autonoma di tipo economico, quindi retribuita
virgola che viene realizzata attraverso una prestazione di carattere transfrontaliera. Che significa? per avere
l'applicazione delle norme del trattato e'necessario che le norme in questione siano norme che riguardano
fattispecie non soltanto nazionali: nel caso dello stabilimento si realizza nella misura in cui un prestatore
esercita la propria attività in uno Stato membro diverso.
Libera prestazione dei servizi
il servizio è la stessa attività e la libera prestazione dei servizi comporta ai sensi dell'articolo 56, il divieto
delle restrizioni della libera prestazione all'interno dell'unione nei confronti dei cittadini stabilito in uno
Stato membro diverso che non sia quello del destinatario della prestazione. apparentemente anche nei
servizi virgola apparita dello stabilimento troviamo due punti lavoro autonomo virgola attività economiche
retribuzione e l'elemento transfrontaliero che è più complesso in questo caso.
Definizione generale di transfrontaliero-> quando
Il prestatore esercita la prestazione in un luogo diverso dal proprio virgola che è quello del destinatario
della prestazione.
La differenza tra libera prestazione dei servizi e libertà di stabilimento consiste nell'elemento temporale:
stabilimento uguale realizzò un rapporto permanente con lo stato dove realizzò la prestazione lavorativa;
Viceversa, nel caso del servizio, l'attività transfrontaliera viene realizzata in maniera occasionale.
In linea teorica la differenza tra stabilimento e servizi è semplice virgola in linea crepe pratica, però desta
particolare difficoltà. Inoltre è importante esaminare, verificare e comprendere se ci si trova nell'ambito
della libera prestazione dei servizi anziché nella libertà di trasferimento perché in quest'ultimo caso, la
legge applicabile sarà quella dello Stato ospitante in cui mi vado stabilire; Mentre nel, nel caso dei servizi la
legge applicabile sarà perlopiù quella dello Stato in cui risiede il prestatore.
Un elemento che va a connotare i servizi e quello transfrontaliero. Leggendo l'articolo 56 sembra identico
alla allo stabilimento o servizio nel momento in cui il servizio viene stabilito in uno Stato membro diverso da
quello del prestatore sia a servizio quando il prestatore va nello Stato membro del destinatario; Tuttavia la
Corte di giustizia individua anche il caso in cui ad esempio con i turisti il oggetto che si muove non è il
prestatore ma il destinatario quindi anche il destinatario che si reca nello Stato membro del prestatore sarà
oggetto del diritto di non essere discriminato.
Quindi, per avere libera prestazione dei servizi l'elemento transfrontaliero può essere realizzato non
soltanto nell'ipotesi classica in cui il prestatore si sposta nello Stato membro del destinatario ma anche
nell'ipotesi inversa in cui è il destinatario a spostarsi nello Stato membro del prestatore punto vi è poi
ancora un'altra ipotesi, che ad oggi più che mai è diventata attuale, ovvero quello in cui il prestatore rimane
nel proprio Stato membro, il destinatario idem ed a muoversi al servizio: anche se a muoversi e solo il
servizio sarà considerato questo come elemento transfrontaliero ad esempio servizi di consulenza online;
Tutti i servizi online e televisivi. Infine l'ultima ipotesi interpretata attraverso una lettura estensiva della
Corte di giustizia e quella in cui a spostarsi non è
soltanto il servizio ma anche il prestatore e il destinatario quindi tutti e tre.
Restrizioni
sono vietate restrizioni alla libertà di stabilimento punto bisogna distinguere tra le misure cosiddette
discriminatorie cioè che espressamente discriminano un soggetto dal potersi stabilire in uno Stato membro
diverso dal proprio e quelle indistintamente applicabili che sono quelle che apparentemente si estendono a
tutti i soggetti ma di fatto vogliono colpire specificamente i soggetti che provengono da un'altro Stato
membro punto una delle ipotesi classiche di misure indistintamente applicabili il requisito della residenza:
questo requisito non è vincolato alla cittadinanza ad esempio possono essere residenti in Italia tutti i
cittadini europei e di stati terzi ma sarà molto più semplice ottenere la residenza se sono di quello Stato
membro.
Sono quindi delle limitazioni al diritto di stabilimento ma la Corte ha configurato delle ipotesi che possono
giustificare delle limitazioni alla libertà di stabilimento virgola in ragione della sussistenza delle esigenze
imperative di carattere generale.
Articolo 50: per realizzare la libertà di stabilimento in una determinata attività, il Parlamento europeo e il
consiglio deliberando mediante direttive secondo la procedura legislativa ordinaria, previa consultazione
del comitato economico e sociale.
Anche qui come per la libera circolazione delle merci il primo approccio è stato quello del
mutuoriconoscimento.in assenza di una normativa di diritto derivato virgola di normative dettagliate che si
occupa passero di un' armonizzazione ove non fosse possibile addirittura unificazione delle normative, si
doveva riconoscere il titolo conferito in un'altro e'stato membro punto con il progressivo incremento
dell'attività legislativa in materia sia cercato di sostituire con vere e proprie discipline europee di
armonizzazione; In particolare, riconoscimento delle qualifiche professionali, la direttiva Bolkestein,
direttive in materia societaria per quanto riguarda lo stabilimento, la prestazione dei servizi da parte di
persone giuridiche, direttive settoriali come quelle sulle banche, sulle assicurazioni, avvocati e così via
punto tutto il tema della libertà di stabilimento e della libera prestazione di servizi nella misura in cui
coinvolge l'attività autonomi, quindi non salariate è stato fortemente disciplinato e completato da questa
normativa che cerca di armonizzare, laddove però non sia possibile l'armonizzazione entrano in gioco le
normative nazionali che hanno la tendenza a proteggere i propri cittadini.
L'articolo 52 stabilisse che le prescrizioni del presente capo e le misure adottate in virtù di queste ultime
lasciano impregiudicata l' applicabilità delle disposizioni legislative, regolamentari e amministrative che
prevedono regime particolare per i cittadini stranieri e che siano giustificate da motivi di ordine pubblico
virgola di pubblica sicurezza e sanità pubblica.
oltre a queste, esiste un'altro tipo di deroga; L'articolo 51 prevede la possibilità che lo Stato membro
interessato esclude dall' applicazione del presente capo e quindi precluda lo stabilimento alle attività che in
quello stato sia pure occasionalmente partecipano all'esercizio dei pubblici poteri punto sul punto sei stato
una giurisprudenza molto ampia, tra l'altro più sentenze di procedure di infrazione della Corte in cui hanno
sanzionato molti degli Stati membri che ponevano, ad esempio, questa deroga nell'ambito del notariato,
considerando i notai come soggetti che partecipavano pure occasionalmente all'esercizio di pubblici poteri
l'accesso al concorso notarile unicamente cittadini di quello Stato membro. La Corte ha sanzionato dunque
questi stati ritenendo che l'articolo 51 non doveva essere applicato in questo modo perché nel caso
dell'attività notarile prevale non la funzione pubblica ma quella imprenditoriale, economica.
La tendenza della Corte da sempre quella di limitare al minimo le ipotesi di eccezione; Non di meno però ci
sono delle ipotesi in cui tali restrizioni sono giustificate punto tra questi casi, troviamo rinvio pregiudiziale
verificatosi in Italia da parte del signor gabbard contro il Consiglio dell'Ordine degli avvocati.
Fatto: si trattava di valutare la compatibilità con la libertà di stabilimento e anche la libera prestazione di
servizi con talune normative italiane che limitavano l'accesso alla professione forense.
Massima: 1. un cittadino di uno Stato membro che virgola in maniera stabile e continuativa, esercita
un'attività professionale in un'altro Stato membro in cui, da un domicilio professionale, offre i propri servizi,
tra l'altro, ai cittadini di questo stato, è soggetto alle disposizioni del capo del trattato relativo al diritto di
stabilimento e non a quelle del capo relativo ai servizi. 2. come risulta dall' articolo 60, terzo comma, del
trattato, le disposizioni relative alla libera prestazione dei servizi contemplano, almeno nel caso in cui la
prestazione avviene con lo spostamento del prestatore, la situazione di colui che si sposta da uno Stato
membro ad un'altro non per stabilirvisi, ma per esercitarvi la propria attività in via temporaneaIl carattere
temporaneo della prestazione di servizi deve essere valutato tenendo conto della durata, della frequenza,
della periodicità e della continuità della prestazione stessa punto il detto carattere temporaneo non esclude
la possibilità per il prestatore di servizi, ai sensi del trattato virgola di dotarsi nello Stato membro ospitante
dell'infrastruttura, ivi compreso un ufficio o uno studio, necessaria per il compimento della prestazione. 3.
la possibilità, per un cittadino di uno Stato membro virgola di esercitare il diritto di stabilimento le
condizioni dell'esercizio di questo diritto devono essere valutate in funzione delle attività che egli intende
esercitare nel territorio dello Stato membro ospitante.
Allorché l'accesso un'attività specifica non sia sottoposto ad alcuna disciplina nello stato ospitante, il
cittadino di qualsiasi altro Stato membro ha il diritto di stabilirsi nel territorio del primo stato di esercitarvi
tale attività appunto diversamente, allorché l'accesso un'attività specifica il suo esercizio siano subordinati,
nello Stato membro ospitante, a determinate condizioni, il cittadino di un'altro Stato membro che intende
esercitare tale attività deve di regola soddisfarle tuttavia, queste condizioni che possono consistere in
particolare nell'obbligo di possedere determinati diplomi virgola di iscriversi ad un organismo professionale
virgola di assoggettarsi a determinate regole professionali di conformarsi alla normativa nell'uso dei titoli
professionali, qualora possano ostacolare oscuratore l'esercizio di una libertà fondamentale garantita al
trattato, come la libertà di stabilimento, devono essere conformi a taluni criteri punto e si sono 4:
applicazione non discriminatoria, giustificazione per motivi imperiosi di interesse pubblico, idoneità
garantire il conseguimento dello scopo perseguito e limitazione a quanto necessario per il raggiungimento
di questo punto
per quanto riguarda le condizioni attinenti al possesso di un titolo in Stati membri hanno l'obbligo di tenere
conto dell'equivalenza di diplomi e virgola se del caso, a procedere ad una raffronto tra le cognizioni le
qualifiche richieste dalle loro norme nazionali e quelle dell' interessato.
Sinora abbiamo parlato di attività autonomi, professionali tra questi rientrano attività regolamentate e
nonregolamentate.se un'attività non è regolamentata, vado a professo la mia attività; Ma se si parla di
attività regolamentate come quella del medico, avvocato, dove ci sono ordini professionali che impongono
a livello nazionale una serie di criteri virgola di ordini virgola di misure deontologiche, se mi voglio stabilire
dovrò avere a che fare con l'ordine di quello stato diverso e che debba soddisfarlo.
caso sentenza: il signor gabbard risiedeva in Italia perché la moglie era italiana e qui tutti i suoi redditi erano
assoggettati ad imposta già questo fa capire il rapporto stabile con il territorio appunto il signor gabbard
lavorava in uno studio legale dagli anni 70 e nessuno aveva mai contestato l'esercizio di questa attività;
Collaborava anche con altri studi ma la sua attività era essenzialmente stragiudiziale di assistenza e
rappresentanza di clienti di lingua tedesca. Alcuni professionisti italiani, con i quali che parte aveva
collaborato ad un certo punto avevano presentato una denuncia al consiglio dell'ordine di Milano virgola in
cui affermavano che ghepard aveva fatto uso del titolo di avvocato sulla propria carta intestata
professionale anche se per la legge italiana non lo era poiché aveva conseguito la laurea fuori. Dopo la
denuncia allora il signor Gaber da aveva presentato domanda di iscrizione all'albo degli avvocati sulla base
della direttiva relativa ad un sistema generale di riconoscimento dei diplomi di istruzione superiore che
sanzionano formazioni professionali di durata minima di tre anni. Intanto, il consiglio dell'ordine aveva
risposto con la sospensione dell'esercizio della professione. Dinanzi al consiglio nazionale forense si poneva
la questione se la direttiva effettivamente fosse tale da conferiti di esercitare la professione punto la
direttiva opera una distinzione tra le attività relative alla rappresentanza alla difesa di un cliente in giudizio
dinanzi alle autorità pubbliche, da un lato e tutte le altre attività, dall'altro punto per l'esercizio delle attività
di rappresentanza e difesa, l'avvocato rispetta le regole professionali dello Stato membro e tante, fatti salvi
gli obblighi cui è soggetto nello Stato membro di provenienza. Per l'esercizio di tutte le altre attività,
l'avvocato resta sottoposto alle condizioni e alle regole professionali dello Stato membro di provenienza,
fatto salvo il rispetto delle norme, qualunque sia la loro fonte virgola che disciplinano la professione nello
Stato membro ospitante virgola in particolare di quelle riguardanti le le incompatibilità fra l'esercizio delle
attività di avvocato e quello di altre attività in detto stato, il segreto professionale, il carattere riservato dei
rapporti tra colleghi, Il divieto per uno stesso avvocato di assistere parti che abbiano interessi contrapposti
e la pubblicità.
Il consiglio nazionale forense chiedeva poi alla Corte di pronunciarsi in via pregiudiziale sul fatto se l'articolo
due della legge numero 31, sulla libera prestazione di servizi da parte degli avvocati cittadini degli Stati
membri delle comunità europee, secondo la quale disposizione non è consentito stabilire nel territorio
della Repubblica uno studio né una sede principale o secondaria, sia compatibile con la disciplina stabilita
nella citata direttiva, atteso che in questa non vi accenno del fatto che la facoltà di aprire uno studio
potrebbe essere interpretata come sintomo dell' intendimento del professionista di esercitare l'attività in
forma non temporaneo occasionale bensì con carattere di continuità punto si cerca poi di escludere le
questioni relative alla fattispecie quale stabilimenti o servizio; si esclude anche nel caso di lavoratore
subordinato.
SOLUZIONE-> la corte Riconosce che l'accesso ad alcune attività Autonome e il loro esercizio possono
essere subordinati al rispetto di determinate disposizioni legislative, regolamentari e amministrative,
giustificate dal pubblico interesse, come le norme in tema di organizzazione, qualificazione, deontologia,
controllo e responsabilità.
Tali disposizioni possono prevedere in particolare virgola che l'esercizio di un'attività specifica sia riservato,
a seconda dei casi, ai soggetti titolari di un diploma, certificato altro titolo, ai soggetti appartenenti a un
ordine professionale a quelli sottoposti a una determinata disciplina OA un determinato controllo. Essi
possono del pari prescrivere le condizioni per l'uso dei titoli professionali, come quello di avvocato.
Dalla giurisprudenza della Corte risulta tuttavia che i provvedimenti nazionali che possono ostacolare o
scoraggiare l'esercizio delle libertà fondamentali garantite dal trattato devono soddisfare quattro
condizioni: e si devono applicarsi in modo non discriminatorio, essere giustificati da motivi imperiosi di
interesse pubblico, essere idonea garantire il conseguimento dello scopo perseguito non andare oltre
quanto necessario per il raggiungimento di questo punto alla luce di tutto quanto detto, la Corte
concludeva che un cittadino di uno Stato membro virgola che in materia stabile continua, esercitavano
attività professionale in un'altro Stato membro in cui, da un domicilio professionale, offriva i propri servizi,
tra l'altro ai cittadini di questo stato, era soggetto alle disposizioni del capo relativo al diritto di stabilimento
non a quelle del capo relativo ai servizi punto la possibilità, per un cittadino di uno Stato membro virgola di
esercitare il diritto di stabilimento le condizioni dell'esercizio di questo diritto dovevano essere valutate in
funzione delle attività che egli intende esercitare nel territorio dello Stato membro ospitante. Allorché
l'accesso ad un'attività specifica non era sottoposto ad alcuna disciplina nello stato ospitante, il cittadino di
qualsiasi altro Stato membro aveva il diritto di stabilirsi nel territorio del primo stato di esercitarvi tale
attività appunto diversamente, allorchè l'accesso a un'attività specifica, o altro esercizio, era subordinato,
nello Stato membro ospitante, a determinate condizioni, il cittadino di un'altro Stato membro che intende
esercitare tale attività dovevano di regola soddisfarle punto i provvedimenti nazionali che potevano
ostacolare scoraggiare l'esercizio delle libertà fondamentali garantite dal trattato dovevano soddisfare
quattro condizioni: e si dovevano applicarsi in modo non discriminatorio essere giustificati da motivi
imperiosi di interesse pubblico, essere idonei a garantire il conseguimento dello scopo perseguito non
andare oltre quanto necessario per il raggiungimento di questo.
Lezione 16
come nel mercato, anche nell'ambito della libera prestazione dei servizi e della libertà di stabilimento vale
la razio legis per cui in assenza di una disciplina uniforme, il principio cardine su cui si fonda il sistema è
quello del reciproco riconoscimento mutuo riconoscimento. Questo tuttavia è solo un primo approccio
utilizzato dalla Corte virgola che ha individuato nel mutuo riconoscimento una soluzione per garantire
questa libertà; D'altraparte, infatti, nell'applicazione concreta di queste libertà proprio nelle legislazioni
nazionali può andare ad insinuarsi il rischio di inserire delle fattispecie pericolose che di fatto vogliono
limitare queste libertà
. Come abbiamo visto precedentemente, nel mercato sia avuta da prima la fase di integrazione negativa
fondata essenzialmente sull'assenza di una normativa di armonizzazione sull'abolizione delle restrizioni
virgola e poi una fase di integrazione positiva nella quale si inseriscono le regolamentazioni di diritto
dettagliato, quali tra l'altro la recente direttiva Bolkestein. Questa è solo una delle varie normative di diritto
derivato che mirano a completare e rendere effettivo il quadro della libera circolazione dei servizi e del
diritto di stabilimento.
Direttiva Bolkestein
questa direttiva è particolarmente importante per una serie di motivi:
 perché è ad ampio spettro: sebbene sia riferite servizi nel mercato interno virgola in realtà trattasi
di servizi che l'ipotesi di stabilimento;
 riguarda una serie molto ampia di servizi: se i servizi sono qualsiasi attività economica, le istituzioni
che possono essere coperte sono molte., rientrano le professioni per le quali vi sono altre
normative di dettaglio; I servizi sono tutte le attività imprenditoriali, le attività di impresa che
possono rientrare in attività più o meno libere molto spesso alcune attività sono soggette a regimi
di licenze e autorizzazioni lo ambito degli stati; Sempre nell'ambito delle professioni vi è poi la
differenza tra professioni semplici e regolamentate.
 Al di là di servizi specifici che possono essere realizzati e possono rientrare nel novero della libera
circolazione e quindi delle norme che mirano a disciplinare risolvere quelli che possono essere
eventuali conflitti, la direttiva pone anche una serie di interventi normativi di carattere trasversale:
sono delle indicazioni che la direttiva pone che mirano a creare delle discipline interne uniformi;
Anche per chi, il sistema virgola non riguarda solo restrizioni attuali ma anche quelle potenziali.in
questo senso è anche nella volontà di creare un mercato quanto più uniforme urbanizzato
possibile, la direttiva presenta delle indicazioni obblighi che hanno un carattere che può incidere in
astratto anche in situazioni puramente interne punto ci si riferisce, ad esempio, alla qualità dei
servizi nel caso delle comunicazioni commerciali delle attività multidisciplinari. La direttiva
Bolkestein chiamata questi per il parlamentare che l'ha portata avanti anche definita direttiva di
codificazione. La direttiva Bolkestein non soltanto codifica i limiti ma anche perché armonizza un
tema fondamentale nell'ambito dei servizi come quello dei regimi di autorizzazione punto ai sensi
dell'articolo 9, Gli Stati membri possono subordinare l'accesso ad un'attività di servizio il suo
esercizio ad un regime di autorizzazione solo se sono soddisfatte le condizioni seguenti:
 regime di autorizzazione non è discriminatorio nei confronti del prestatore;
 la necessità di un regime di autorizzazione giustificata da un motivo imperativo di interesse
generale;
 l'obiettivo perseguito non può essere conseguito tramite una misura meno restrittiva virgola in
particolare in quanto un controllo a posteriori interverrebbe troppo tardi per avere reale efficacia.
Gli Stati membri indicano i propri regimi di autorizzazione e ne motivano la conformità al paragrafo uno del
presente articolo punto le disposizioni della presente sezione non si applicano agli aspetti dei regimi di
autorizzazione che sono disciplinati direttamente o indirettamente da altri strumenti comunitari.
Articolo 10: condizioni di rilascio dell' autorizzazione
1. i regimi di autorizzazione devono basarsi su criteri che inquadrino l'esercizio del potere di
valutazione da parte delle autorità competenti affinché tale potere non sia utilizzato in modo
arbitrario.
2. I criteri di cui al paragrafo uno devono essere non discriminatori, giustificati da un motivo
imperativo di interesse generale, chiari inequivocabili, oggettivi, resi pubblici preventivamente e
così via.
Articolo 11: durata di validità dell' autorizzazione
1 l'autorizzazione rilasciata al prestatore non ha durata limitata, ad eccezione di alcuni casi. Questa
direttiva, dunque, interviene su tutti gli elementi atti a creare un quadro giuridico più rassicurante
trasparente per i soggetti che vogliono operare.
Articolo 16: libera prestazione di servizi Gli Stati membri rispettano il diritto dei prestatori di fornire un
servizio in uno Stato membro diverso da quello in cui sono stabiliti punto lo Stato membro in cui il
servizio viene prestato assicura il libero accesso ad un'attività di servizio l'esercizio della medesima sul
proprio territorio requisiti che non rispettino i seguenti principi:
a non discriminazione: i requisiti non possono essere direttamente o indirettamente discriminatori sulla
base della nazionalità o, nel caso di persone giuridiche, della sede;
B necessità: i requisiti devono essere giustificati da ragioni di ordine pubblico di pubblica sicurezza,
sanità pubblica o tutela dell'ambiente;
c proporzionalita: i requisiti sono tali da garantire il raggiungimento dell' obiettivo perseguito e non
vanno al di là di quanto necessario per raggiungere tale obiettivo
tutti questi principi sono soggette a delle deroghe punto nel caso di servizi, questi sono sottratti alle
regole generali con deroghe quando: sono servizi di interesse economico generale forniti in un'altro
Stato membro: si tratta di attività economiche che hanno un interesse generale, cioè devono essere
garantite dagli stati ed essere sottratte dalle logiche puramente di mercato ad esempio settore postale,
settore dell'energia elettrica, settore del gas punto nel caso del servizio postale ordinario, questo è un
servizio che deve prescindere da logiche di mercato a nessun operatore privato converrebbe in termini
puramente di profitto andare a consegnare una lettera cartacea un paese remoto. Interviene quindi lo
stato a prescindere da logiche di mercato il suo intervento può essere a vario titolo: ad esempio
investendo alcune aziende di questo carico e aiutandole.
Interessante nella direttiva virgola e anche la parte relativa alla qualità dei servizi. Questa riguarda sia
delle norme volte a garantire i consumatori quindi per una trasparenza su chi sono i prestatori, su quali
siano i servizi
L'aspetto che prescinde dall' elemento trasfrontaliero e che quindi investe le normative nazionali anche
in contesti interni sono ad esempio gli obblighi relativi alle comunicazioni commerciali e alle attività
multidisciplinari ad esempio la possibilità di creare studi associati di più competenze o un professionista
che lavora in più campi.

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