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PANTHEON

Il più compiuto e importante esempio di


tempio verrà creato solo in epoca imperiale
quando, alla fine del regno di Traiano (53-
117 d.C.) venne ricostruito il Pàntheon
(112/115-ca 124 d.C.) molto
verosimilmente a opera di Apollodoro di
Damasco, l’architetto preferito da Traiano.

Il tempio fu concluso sotto Adriano (117-


138 d.C.).
Un precedente tempio, ugualmente
dedicato a tutti gli dei (dal greco pan, tutto,
e theòs, divinità), era stato costruito per
volontà di Marco Vipsanio Agrippa (63-12
a.C.), amico, collaboratore e poi genero di
Augusto, nel 27 a.C., ma era andato
completamente distrutto da un incendio.

Prof.ssa Sciacovelli Antonella


PANTHEON
Dopo il pronao, entrando nel tempio il
senso dello spazio mutava all’improvviso e
in modo del tutto stupefacente.
L’antico visitatore, così come accade a
quello moderno, veniva assalito da un
senso di smarrimento, trovandosi in un
ambiente circolare di dimensioni quasi
soprannaturali, talmente avvolgente da
dare l’impressione di essere sospesi al
centro di una grande sfera cava.

Il pronao è composto da tre file di colonne


corinzie monolitiche, non scanalate, di
granito egizio: le otto frontali sono grigie, le
altre otto rosse e disposte su due file di
quattro colonne ciascuna.

Prof.ssa Sciacovelli Antonella


PANTHEON
Il pronao è unito alla rotonda retrostante
da un elemento intermedio – un avancorpo
–a forma di parallelepipedo.

L’attuale soluzione a vista della copertura


del pronao non corrisponde più all’aspetto
che le aveva conferito l’architetto, il quale
l’aveva dotata di un rivestimento bronzeo,
utilizzato per realizzare il Baldacchino di
San Pietro.

Prof.ssa Sciacovelli Antonella


PANTHEON
La rotonda, il cui diametro interno misura
43,21 metri , si compone di una struttura
cilindrica e di una soprastante cupola
emisferica.

L’altezza del cilindro e il raggio della


semisfera (d/2) sono identici: ciò vuol dire
che all’interno dell’edificio si inscrive
idealmente una sfera. (colore rosso)

Inoltre la distanza fra la cornice


dell’ordine inferiore e la sommità della
cupola è pari al lato del quadrato
inscritto nella circonferenza del vano
interno. (colore verde)

Prof.ssa Sciacovelli Antonella


PANTHEON
La gigantesca massa muraria è alleggerita,
oltre che dalle nicchie, anche da cavità interne
alle quali gli architetti del Rinascimento
attribuirono la capacità di rendere la struttura
del Pantheon asìsmica.

Esternamente, nel corpo cilindrico, si rendono


evidenti numerosi archi di scarico di mattoni,
archi, cioè, che attraversano l’intero spessore
murario e che liberano la zona sottostante dal
peso superiore.

Prof.ssa Sciacovelli Antonella


PANTHEON
La cupola emisferica è fortemente
rinfiancata,tanto che, esternamente, il suo
profilo appare ribassato, cioè meno di mezza
sfera, ed è realizzata in calcestruzzo, nella cui
composizione, via via che ci si avvicina alla
sommità, intervengono materiali sempre più
leggeri.
Un oculo zenitàle, del notevole diametro di
quasi 9 metri, rappresenta l’unica fonte di luce
per il grande vano rotondo.

Prof.ssa Sciacovelli Antonella


PANTHEON
All’interno la cupola ha cinque anelli concentrici di 28
cassettoni (o lacunari) quadrangolari ciascuno, che
alleggeriscono la struttura (sono infatti degli incavi nello
spessore della cupola stessa), ma hanno anche lo scopo di
renderla più resistente tramite la maglia di nervature che si
viene a formare.

La scelta del ventotto quale numero dei lacunari di ogni anello


ha un significato simbolico. I matematici, infatti, a partire da
Euclide (IV-III secolo a.C.),che ne scrive negli Elementa
(Elementi), il suo trattato di geometria e aritmetica, chiamano
il ventotto «numero perfetto», per simboleggiare il divino.
E già la forma della cupola e le proporzioni del tamburo, con la
conseguente possibilità di immaginare una sf-ra idealmente
inscritta all’interno della struttura, costituiscono un’allusione
all’eccellenza. Infatti la filosofia greca considera la sfera il
solido geometrico perfetto, simbolo della volta celeste e del
creato.

Prof.ssa Sciacovelli Antonella

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