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SERPICO.

Su tutti i quotidiani nazionali da qualche tempo le notizie più battute


riguardano la crisi economica, le banche, lotta all’evasione fiscale, il
potenziamento di “Serpico” il cervellone elettronico “sbirro” che ti
controlla i conti correnti, le spese, le entrate le uscite peccato che non
potrà mettere mai il naso su tutti i capitali in giro per il mondo e in quelle
società off shore sparse nei vari paradisi fiscali e inoltre, ma questo gli
giova, meno male che “Serpico” non è un poliziotto in carne e ossa, perché
se disgraziatamente tra i controllati distrattamente si imbattesse sul suo
conto o di qualche suo commilitone, gli verrebbe da piangere e
successivamente le crisi esistenziali che lo renderebbero con molta
probabilità depresso e per tanto riformato per stato d’ansia e
depressione cronica, in più sfiga non voglia che avesse meno di 25 anni di
servizio, altrimenti potrebbe andare a dormire sotto il primo ponte o
sperare che qualcuno acquisti o quanto meno paghi il suo affitto a sua
insaputa, tanto questo ogni tanto in Italia capita, peccato che non capiti
mai ad un bisognoso ma a chi si serve dei bisognosi per i suoi bisogni,
scusate le ripetizioni ma ne avevo bisogno.

Intesa San Paolo, la prima banca italiana, ha appena versato al fisco


270 milioni di euro più interessi, a tanto ammontavano le imposte evase
contestate dall’agenzia delle entrate fra il 2005 e il 2007 e lo stesso
hanno fatto di recente i principali istituti di credito italiani come credem,
montepaschi, bpm, unicredit , etc etc. In totale in buona sostanza i
banchieri evasori hanno scucito 1 miliardo di tasse non pagate, ovviamente
dopo essere stati scoperti. La notizia è sensazionale, in qualsiasi paese al
mondo la notizia campeggerebbe su tutte le prime pagine dei giornali e
dei o titoli dei tg, tanto più in questo momento storico nel quale Intesa
San Paolo è al governo con alcuni ministri e vice ministri (Corrado Passera
ex amministratore delegato oggi ancora azionista, ed Elsa Fornero ex
vicepresidente del consiglio di sorveglianza, Mario Ciaccia ex AD eDg di
Biis gruppo intesa), invece i quotidiani non ne hanno parlato e se l’hanno
fatto poco e in maniera molto lieve, con un titolo alla vasellina, tipo
“Intesa fa pace con il fisco” confinato alla 47\a pagina del corriere della
sera che soltanto un decrittatore di codici segreti riuscirebbe a collegare
la parola pace con l’evasione. Ad ogni modo, l’agenzia delle Entrate
contesta a Intesa San Paolo una somma evasa e la stessa paga senza
aprire un contraddittorio, per di più in un momento di crisi dove un
governo di larghe intese a costretto lo Stato a garantire per le banche in
caso di insolvenza proprio a causa della mancanza di liquidità. Banca
Intesa rivendica la correttezza del proprio operato e spiega di aver
pagato solo in ragione dell’inopportunità di contenziosi lunghi e costosi”.
Ma come, io che ritengo di avere pagato tutte le tasse, per evitare
lungaggini burocratiche pago 270 milioni di euro? Non mi pare di avere
mai udito un imputato che patteggia anni di galera per stupro corruzione
ect, per evitare lungaggini burocratiche e poi dica, sono innocente ma per
evitare spese legali e lungaggini giudiziarie ho deciso di scontare un terzo
della pena. Nessuno crederebbe mai a questa barzelletta. Se sai di essere
innocente ti difendi. Comunque Intesa San Paolo fa “pace col fisco” che
pare gli avesse dichiarato guerra, e cosi via via una serie di banche e vip
beccati ad evadere, ne potremmo fare una lunga lista, politici, banchieri,
uomini di sport e spettacolo che devono dare 20? Bhe ne danno 12 e fanno
pace con il fisco. Ultimo Fisichella campione di Formula uno, beccato deve
restituire diciassette milioni di euro al fisco, che però ne prende soltanto
tre milioni e ottocento mila per fare la pace.

Insomma come se un rapinatore fa una rapina, porta via 100 mila euro
dalla banca, poi dopo un po’ torna e dice al cassiere, “senti oggi mi sento
buono, ti restituisco 20 mila euro e facciamo pace con la banca”. Ecco
perché nel nostro paese non è per niente facile fare lotta all’evasione, ne
tanto meno potrà farla questo governo.

L’evasione la fa che ha da evadere, e può far pace non i pensionati o i


dipendenti dello Stato ai livelli nostri.

In America se evadi 100 dollari vai in galera e quando esci resti isolato dal
mondo, qui invece ci inventiamo i decreti svuota carceri per non far finire
dentro le patrie galere gli evasori. Insomma caro ammiraglio, come al
solito ha ragione Trilussa, il povero che evade è evasore, il vip che evade è
un pacifista, perché in qualche maniera farà la pace col fisco.

Auguri dal delegato Cobar della Sicilia

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