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La Cina

La Cina nel mondo di oggi

Immagine tratta da www.destructivepixels.com

Lo stato più popolato del pianeta, il terzo per estensione, il secondo per PIL

Superficie (km²) Popolazione Prodotto interno


lordo (PIL) $
mondo 510.072.000 7. 295. 397. 007 72.690 (2012)
Russia 17.098.200 143.347.100 2.118.006 (2013)
Canada 9.897.170 35.344.962 1.505.277 (2013)
Cina 9.572.900 1.354.040.000 9.181.377 (2013)
U.S.A. 9.371.219 316.128.839 16.799.700 (2013)
Brasile 8.515.767 201.032.714 2.242.854 (2013)
India 3.287.469 1.258.358.971 1.870.651 (2013)
U.E. 4.326.253 506.820.764 16.713.893 (stime
2013)
Italia 302.073 60.782.678 2.071.955 (2013)
Fonti
www.populationmondiale.com, http://it.kushnirs.org/macroeconomia/gdp/gdp_world.html,
http://www.deagostinigeografia.it, http://it.wikipedia.org/wiki/Stati_europei_per_PIL

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Lo spazio

http://www.cittacapitali.it/asia/cina/cartina-cina.htm

http://fotografico.altervista.org/mappa-cina-grande.htm

“L‟enorme territorio cinese è costituito da aree prevalentemente montuose che


digradano, verso oriente, in ampie pianure che giungono sulle coste del Pacifico. La
parte occidentale e centrale del paese è formata da vasti altipiani ‒ il maggiore è il
Tibet, con un‟altitudine media di oltre quattromila metri ‒ interrotti da imponenti
catene montuose disposte nel senso dei paralleli. A oriente si estendono le pianure,
nella parte meridionale frammiste a vasti sistemi collinari. La maggiore di queste
pianure, quella centrale, densamente popolata e coltivata, è il cuore della civiltà
cinese. Qui convergono i due più grandi sistemi fluviali del paese ‒ Huang He (Fiume

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Giallo, 4 845 km) e Chang Jiang (Fiume Azzurro, 5 800 km) ‒ che costituiscono
importanti vie di comunicazione e consentono di irrigare vastissime aree, ma sono
anche stati responsabili, con le loro periodiche inondazioni, di immani disastri.
Il clima del paese è continentale nelle regioni interne e settentrionali, dove si
trovano ampie aree desertiche e semidesertiche (Zungaria, Gobi, Taklimakan, Tibet);
in quelle sudorientali prevale il clima monsonico, caldo e con abbondanti
precipitazioni estive che permettono la crescita di foreste tropicali.
La popolazione si concentra soprattutto nella Cina orientale, dove la densità
media è di oltre 300 ab./km2, con punte sopra i 700 ab./km2. È a questi valori, e non
a quello medio del paese, che si deve pensare per comprendere il problema del
sovrappopolamento della Cina. Le regioni orientali sono state la culla della civiltà
cinese; a questo si aggiungono favorevoli condizioni naturali ‒ ampie pianure e vasti
sistemi collinari, suoli fertili, costanza delle piogge monsoniche estive, abbondanza di
acqua ‒ e facilità di comunicazioni grazie ai fiumi, spesso navigabili, e al complesso
sistema di canali artificiali; qui è possibile produrre ogni anno, grazie all‟infaticabile
opera dei contadini cinesi, fino a tre raccolti di riso nel Sud e uno di riso e uno di
frumento nelle aree centrali.
Nell’interno, invece, dove le condizioni naturali sono meno adatte
all’insediamento, enormi spazi sono quasi disabitati ‒ Tibet (2 ab./km2),
Qinghai (7 ab./km2) ‒ o popolati dalle principali minoranze etniche. Queste
sono tutte poco numerose rispetto ai Cinesi han (che sono il 92% del totale), ma
alcune di esse totalizzano comunque una decina di milioni di persone.
La natalità, che fu il principale motivo sia della crescita demografica sia della povertà
nelle campagne cinesi, negli ultimi decenni si è dimezzata per effetto della
politica del ‘figlio unico’, perseguita dallo Stato in alcuni periodi con estrema
durezza, causando gravissime sofferenze alla popolazione, con un indiscriminato uso
dell‟aborto e con campagne di sterilizzazione.

Il passato profondo: la Cina arcaica


L‟Homo sapiens compare in Cina circa 40 000 anni fa.
La rivoluzione neolitica sembra essere iniziata circa 8 000 anni fa.
“Sembra sempre più attendibile l‟ipotesi che le prime forme di organizzazione statale
in territorio cinese siano comparse tra la fine del III e gli inizi del II millennio a.C.” (M.
Sabattini-P. Santangelo, Storia della Cina, Bari, Laterza, 1989, p. 40).
Nella Cina arcaica vi era un rapporto molto stretto tra religione, politica e
legami di parentela. Il re era la suprema autorità politica, militare e religiosa. Alla
base di tutto vi era il culto degli antenati, con i quali solo gruppi ristretti vicino al re
potevano, attraverso precisi rituali, entrare in contatto.
Il territorio era diviso; i diversi re spesso si combattevano tra loro. Per secoli
possiamo dire che in Cina, dal punto di vista politico, ci fu una sorta di feudalesimo.

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Il passato lontano: la Cina classica

„Cina‟ in caratteri tradizionali cinesi

Nel 221 a.C. un re del regno di Qin riesce a unificare l’intera Cina e a
proclamarsi ‘imperatore’ iniziando la prima dinastia imperiale. Fu tuttavia la
seconda, la dinastia Han, a gettare le basi della civiltà cinese imperiale
classica. La monarchia imperiale, con diverse dinastie, governerà la Cina fino al
1912, quando fu instaurata la repubblica. Già dal XIX secolo, comunque, le grandi
potenze europee, che dal XVI secolo avevano iniziato a conquistare il mondo, erano
arrivate in Estremo Oriente.
La sua lunga durata si spiega sostanzialmente con la sua formidabile struttura politica
e sociale.

I mandarini

www.indire.it

Fondamentale fu la costruzione nei secoli di una casta di altissimi funzionari imperiali,


i mandarini, unici depositari di una cultura al tempo stesso multiforme e
unitaria, letterati e scienziati. Anche se la nascita non era ininfluente, essi
venivano reclutati attraverso un complicato e difficilissimo sistema di concorsi. La
selezione era feroce, per cui alla fine costituivano un gruppo molto ristretto e
potentissimo per la loro posizione nel governo dell‟Impero e per l‟enorme prestigio
sociale di cui godevano.
Erano i padroni della lingua, che da loro si chiamerà ‘cinese mandarino’, che
surclassò i vari dialetti parlati. Non svolgevano, non dovevano svolgere, alcun
lavoro manuale; le loro mani, curatissime e dalle unghie lunghe, dovevano
servire per usare il pennello con il quale tracciavano i caratteri della loro
scrittura ideografica.
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http://www.etraduzioni.it

La loro lingua, non alfabetica ma per ideogrammi, seppure in forma semplificata


nel numero nei caratteri, costituisce la lingua ufficiale della Repubblica Popolare
Cinese; oggi sta conoscendo una diffusione sempre maggiore nel mondo.

http://spazioinwind.libero.it

Il confucianesimo
Il confucianesimo fu il sistema di pensiero tipico dei mandarini, tratto dagli scritti
filosofici dei discepoli di Confucio. Il confucianesimo, il taoismo e il buddismo
costituiscono le dottrine maggiormente radicate nella popolazione cinese.
Oggi sono presenti un discreto numero di cristiani e di musulmani.

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Il passato recente: la Cina comunista

http://aforismi.meglio.it

Mao Zedong
Il XIX secolo rappresentò per la Cina la conquista europea; non la conquista
politica, ma quella economica. La penetrazione economica soprattutto
dell’Inghilterra aggravò la crisi dell’Impero che già era avviato verso il
declino. L‟atto finale fu l‟abdicazione dell‟ultimo imperatore Pu Yi e la creazione
della Repubblica nazionale cinese per opera di Sun Yat-sen alla cui morte nel
1925 successe Jiang Jieshi (Chiang Kai-shek).
La fine del millenario Impero cinese è stato un evento epocale. “Sul piano ideologico ,
un ruolo fondamentale era stato svolto dagli intellettuali, i quali ritenevano che un
mutamento istituzionale modellato sui regimi politici degli Stati capitalistici occidentali
avrebbe reso possibile la „modernizzazione‟ della Cina” (M. Sabattini-P. Santangelo,
op.cit., p. 643).
La fine dell’Impero centralizzato risvegliò secolari divisioni regionali
scatenando i cosiddetti ‘signori della guerra’ che crearono governi locali.
Jiang Jieshi riuscì a stabilire un governo nazionale, diretto dal partito nazionalista
cinese, il Guomintang, a Nanchino, che però lasciava il Nord ai signori della guerra.
Nel 1921 era stato fondato a Shanghai il Partito Comunista Cinese, guidato da
Mao Zedong, che dopo aver vinto la guerra civile
contro i nazionalisti del Guomintang e quella contro i
giapponesi, che avevano invaso la Cina nel corso della
Seconda guerra mondiale, il 1° ottobre 1949
proclamò a Pechino la fondazione della
Repubblica Popolare Cinese, mentre il governo
nazionalista si rifugiava nell’isola di Taiwan
(Formosa).

A sinistra, immagine tratta da www.operationworld.org

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Il presente: la Cina capitalista

Rivolta degli studenti in Piazza Tien An Men nel 1989


http://it.wikipedia.org

Strada commerciale di Pechino, da www.hallobologna.it

Da allora, la Cina è governata dal Partito Comunista Cinese, partito unico.


La struttura istituzionale è duale: il Partito e lo Stato. L’organo legislativo è
l’Assemblea Nazionale del Popolo di 2970 membri scelti con un sistema complesso
di elezioni di secondo grado. Il Presidente della Repubblica oggi, nel 2015, è Xi
Jinping, che ricopre anche la carica di segretario generale del Partito.
La Cina è stata governata da Mao Zedong in modo autoritario fino alla sua
morte nel 1976. La lotta in seno al partito per la successione a Mao fu vinta
da Deng Xiaoping, che dopo aver consolidato il suo potere con la dura
repressione della rivolta di piazza Tien An Men nel 1989, avviò, dall’inizio
degli anni Novanta, una profonda riforma dell’economia in senso capitalista.
Il divario tra le classi sociali è drammaticamente aumentato, ma il PIL totale è
talmente aumentato che, scriveva il Wall Street Journal il 14 dicembre 2014, “La Cina
supera gli Stati Uniti, diventando la prima economia mondiale. La conferma arriva dal
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Fondo Monetario Internazionale, secondo cui nel 2014 il PIL „reale‟ della Cina
quest‟anno ammonterà a 17,6 trilioni di dollari contro i 17,4 trilioni degli Stati Uniti.
In pratica, il gigante asiatico ora ha le mani sul 16,5% dell‟economia globale contro il
16,3% che fa capo agli Stati Uniti. La classifica prende in considerazione il Prodotto
interno lordo a parità di potere d‟acquisto (un metodo per aggiustare i diversi livelli di
costo della vita).”

La cultura

Pechino, stadio olimpico, 2008


http://architetturaxcostruire.lacasagiusta.it

Esercito di terracotta (più di 6000 soldati) posti a guardia


della tomba del primo imperatore cinese, fine III sec. a. C.

“Come tutte le civiltà anche quella cinese accumula le proprie esperienze, fa una
scelta ripetuta infinite volte tra le proprie ricchezze e le proprie tendenze; e infine,

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contrariamente alle apparenze, non è chiusa al mondo esterno. Influssi esterni sono
giunti fino ad essa e le hanno imposto la loro presenza.” (F. Braudel, Il mondo attuale,
Torino, Einaudi, 1966, p. 212).
La Cina ha una grande tradizione culturale che continua ancora oggi nelle arti e nelle
scienze. Basti ricordare le famose porcellane, gli edifici, le invenzioni della stampa,
della polvere da sparo, della bussola.

La Grande Muraglia, lunga più di 8000 Km, costruita a difesa delle invasioni mongole
www.hallobologna.it

Ceramica cinese del XVIII secolo


www.eosarte.eu

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Non va dimenticata, infine, la famosissima tradizione culinaria cinese.

http://it.wikipedia.org

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