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La Cina è una repubblica popolare in cui il potere è esercitato dal Partito Comunista Cinese (中国共产

党 oppure 中共). Il governo ha sede nella capitale Pechino (北京首都) ed esercita la propria sovranità
su ventidue province (省), cinque regioni autonome (自治区), quattro municipalità direttamente
controllate (直辖市) (Pechino 北京, Tientsin 天津, Shanghai 上海 e Chongqing 重庆) e due regioni
amministrative speciali 特别行政区 (Hong Kong 香港 e Macao 澳门) parzialmente autonome.
La Cina rivendica la propria sovranità anche su Taiwan, che a propria volta rivendica la propria
sovranità sulla Cina continentale. L'isola è rimasta dal 1949 sotto il controllo del governo
della Repubblica di Cina (o Taiwan), che precedentemente governava anche la Cina continentale, ed è
rivendicata dalla Repubblica Popolare Cinese come provincia di Taiwan. La complessa condizione
politica di Taiwan è una delle conseguenze della guerra civile cinese, che ha preceduto la fondazione
della Repubblica Popolare Cinese.
Con la sua superficie di circa 9 572 900 km², la Cina è il quarto stato più grande del mondo per
superficie. Il paesaggio della Cina è vasto e diversificato: va dalle steppe della foresta e i deserti
dei Gobi e del Taklamakan nell'arido nord alle foreste subtropicali e umide del sud. L'Himalaya,
il Karakorum, il Pamir e il Tian Shan sono le catene montuose che separano la Cina meridionale
dall'Asia centrale. Il Fiume Azzurro (长江) e il Fiume Giallo (黄河), rispettivamente il terzo e il sesto più
lunghi del mondo, scorrono dall'altopiano del Tibet verso la costa orientale, densamente popolata. La
costa della Cina lungo l'oceano Pacifico è lunga circa 14 500 chilometri ed è delimitata dal mare di
Bohai, dal mar Giallo, dal mar Cinese Orientale e dal mar Cinese Meridionale. L'antica civiltà cinese,
una delle più antiche al mondo, si sviluppò inizialmente nelle pianure comprese tra il Fiume Giallo e il
Fiume Azzurro. A partire dall'età del bronzo, verso la fine del II millennio a.C., si ha evidenza di strutture
feudali, in cui i nobili si raccoglievano intorno a monarchie ereditarie. Vi sono testimonianze di una
casata regnante nella prima metà del I millennio a.C., nota come dinastia Zhou (周朝), il cui declino
condusse alla nascita di un discreto numero di regni indipendenti in competizione per il predominio
sulla regione (periodo delle Primavere e Autunni, 春秋), con stagioni di conflitto che si fecero
particolarmente accese nel periodo che va dall'VIII al III secolo a.C. Nel 221 a.C. lo Stato di
Qin sconfisse e conquistò i territori di tutti gli altri Stati combattenti, dando vita al primo impero della
storia cinese sotto la guida del primo imperatore cinese Qín Shǐ Huángdì della dinastia Qin (秦朝).
Da quel momento il titolo di imperatore della Cina divenne il sinonimo della raggiunta supremazia. La
dinastia Qin non durò a lungo, infatti i popoli precedentemente conquistati vennero poco dopo riuniti
sotto l'egida della dinastia Han (汉朝, III secolo a.C. - III secolo d.C.). I quattro secoli in cui regnarono i
sovrani della dinastia Han sono considerati cruciali per la definizione e l'affermazione della identità
culturale cinese, tanto da divenire il termine con cui i cinesi definirono se stessi (con il termine appunto
di etnia o popolo han, 汉族). Da allora, la storia cinese ha visto l'alternarsi di periodi di divisione e fasi di
unificazione, con conseguenti periodi di frammentazione, contrazione o espansione territoriale, sotto
l'egida di diverse dinastie, talora di etnia straniera, come avvenuto nel caso dei mongoli o dei mancesi.
L'ultima dinastia fu quella dei Qing, il cui regno si concluse nel 1911 con la fondazione della Repubblica
di Cina (中华民国). Dopo la sconfitta dell'Impero giapponese (大日本皇国) durante la seconda guerra
mondiale, il Paese fu scosso dalla guerra civile, che vedeva contrapposte le forze nazionaliste
del Kuomintang (国民党), il partito che allora deteneva il governo del paese, e le forze facenti capo al
Partito Comunista Cinese. Nel 1949 la guerra si concluse con la sconfitta del Kuomintang e la
conseguente fuga del governo nazionalista sull'isola di Formosa, nella cui capitale Taipei (台北) ha
tuttora sede l'attuale Repubblica di Cina, altresì nota come Taiwan. In seguito alla vittoria conseguita
sul continente, il 1º ottobre del 1949 a Pechino le forze comuniste guidate da Mao
Zedong proclamarono ufficialmente la nascita della Repubblica Popolare Cinese.
Dopo l'introduzione di riforme economiche nel 1978, l'economia cinese è diventata quella dalla crescita
più rapida al mondo. A partire dal 2013, è la seconda economia più grande al mondo sia come PIL
totale nominale sia per parità di potere d'acquisto; per quanto riguarda solamente il PIL nominale,
invece, la Cina ha sorpassato il Giappone, sino ad allora seconda potenza mondiale dal 1987, nel
2010. Nel 2022 il prodotto interno lordo cinese è sui ventimila miliardi di dollari. [8] Essa è anche il più
grande esportatore e importatore di merci al mondo. La Cina è ufficialmente uno Stato munito di armi
nucleari e ha il più grande esercito permanente del mondo, con il secondo più grande bilancio della
difesa. È, inoltre, membro dell'ONU dal 1971, quando ha preso il posto della Repubblica di Cina tra i
seggi dei membri permanenti del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, e quindi gode del potere di
veto. La Cina è anche membro di numerose organizzazioni multilaterali,[9] tra cui l'OMC, l'APEC,
il BRICS, l'Organizzazione di Shanghai per la cooperazione, il BCIM[10] e il G20. La Cina,
unanimemente riconosciuta come grande potenza dal consenso internazionale, è una
potenziale superpotenza secondo un certo numero di accademici e analisti che si occupano di
questioni militari, politiche ed economiche.

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