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Guglielmo accettò la proposta; Nel 1689 il Parlamento proclamò decaduto Giacomo II (che
nel frattempo era fuggito in Francia presso Luigi XIV) e dichiarò re Guglielmo III e regina
Maria Stuart. Questo delicato passaggio istituzionale prese il nome di "gloriosa rivoluzione"
in quanto fu una soluzione politica pacifica, senza l'insurrezione di nessuna guerra civile.
l'act of Settlement
Dal momento che i due sovrani non avevano avuto figli, il Parlamento si trovò a dover
affrontare il problema del passaggio dinastico, per evitare l'ascesa al trono di un monarca
cattolico (come poteva accadere con Giacomo Edoardo, figlio di Giacomo Il Stuart). Si
decise quindi di stipulare "'Act of Settlement" nel 1701 ("atto di disposizione") che garantiva
una linea di successione protestante, escludendo la possibilità di far salire al trono sovrani
cattolici: ala morte del sovrano, la corona passava ad Anna Stuart (sempre figlia di Giacomo
lI, ma di religione protestante); in caso lei non avesse eredi diretti, la Corona sarebbe poi
andata alla principessa tedesca Sofia di Hannover (imparentata con gli Stuart).
Questa scelta aveva diversi significati: ribadiva il ruolo decisivo del Parlamento anche per la
successione al trono; l'assegnazione della Corona a una dinastia non inglese e di minor
prestigio internazionale (così che sarebbe stata più facilmente controllabile dal Parlamento);
i futuri sovrani dovevano appartenere alla Chiesa anglicana; il diritto dell'impeachment alla
Camera dei Comuni. Il ruolo del Parlamento fu ulteriormente consolidato da una successiva
disposizione (1715) in base alla quale le elezioni della Camera dei Comuni doveva avvenire
ogni 7 anni: il re così era privato del potere di scegliere l'assemblea parlamentare e della
prerogativa di indire nuove elezioni.