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LIBRI:
LEZIONE 2 – 21/09
In ogni caso noi dobbiamo conoscere i codici per cui è stato prodotto il
prodotto culturale, altrimenti ci troveremmo di fronte ad un’esperienza
negativa. Un amico di Hall, Dick Hebdige ha applicato in modo particolare la
teoria dell’amico, analizzando la cultura punk, coloro che facevano secondo lui
una cosa molto interessante, entravano in contrasto con un codice e una
ideologia dominante, quella borghese, lui dunque prende degli oggetti
caratteristici e li altera e li utilizza in maniera totalmente oppositiva rispetto ai
codici per cui sono nati. Davano una nuova e diversa interpretazione, un uso
resistente nei confronti dell’ideologia borghese.
LEZIONE 3 – 22/09
A metà negli anni ‘50 in Italia Manzoni propone una scatoletta chiamata merda
d’artista, che si dice contenga la merda dell’artista. Di nuovo c’è un intento
provocatorio e metalinguistico, un linguaggio che parla di sé, ci sta
interrogando sul suo stesso statuto di arte.
Nel momento in cui uso la fontana di Duchamp come orinatoio, ci siamo messi
in opposizione con la decodifica oppositiva iniziale dell’opera vista come forma
di arte. L’oggetto dall’essere stato ricodificato viene ancora una volta per
assurdo ricodificato se qualcuno ci urinasse davvero e sarebbe una vera e
nuova decodifica oppositiva.
LEZIONE 4 - 27/09
LEZIONE 5 - 27/09
LEZIONE 6 - 04/10
A livello connotativo abbiamo delle interpretazioni della realtà che sono più
legittime di altre, dicendo che non tutte le interpretazioni hanno lo stesso modo
di dire la verità. Un approccio che ci dice molto per quanto riguarda il
funzionamento di un significato connotativo, di discorsi che legittimano una
interpretazione della realtà è quella della teoria dell’etichettamento di Howard
Becker, che ha proposto questa teoria, partendo dallo studio della devianza,
studio della criminalità, un atto non è deviante in se ma diviene deviante nel
momento in cui viene etichettato come tale , allo stesso modo una persona non
è deviante in se ma lo diviene nel momento in cui viene etichettata come tale.
Ma chi ha la possibilità di imporre etichette? Coloro che vengono incaricati e in
diritto di farlo, l’autorità legittima.
Ci sono campi che naturalmente nella realtà hanno più facilità di etichettare:
nel caso della devianza vengono chiamati imprenditori morali, nel momento in
cui tu definisci la norma hai anche sottointeso un comportamento deviante. Gli
imprenditori morali costruiscono la moralità, definiscono cosa è bene e cosa è
male. Anni dopo lui studia il mondo delle arti, e applica la teoria
dell’etichettamento dicendo che un oggetto non è artistico in sé, ma lo è nel
momento in cui qualcuno lo rende tale , così per l’arte e così come un’artista. Ci
troviamo di fronte ad un meccanismo culturale per cui abbiamo campi ed
ambiti che hanno più potere degli altri nel definire la realtà.
LEZIONE 7 - 05/10
Goffman scrive pochissime righe ma dirompenti per il modo con cui verranno
poi fatti i conti con lui e la sua produzione:
“Se si deve per forza avere una giustificazione del nostro studio motivata da
bisogni sociali, facciamo sì che essa consista nell'analisi non sponsorizzata della
situazione sociale di cui godono coloro che hanno autorità istituzionale - sacerdoti,
psichiatri, insegnanti, poliziotti, generali, capi di governo, genitori, maschi, bianchi,
cittadini, operatori dei media e tutte le altre persone con una posizione che
permette loro di dare un imprimatur ufficiale a versioni della realtà.”
Dove per imprimatur ufficiale a versioni della realtà si intende quella capacità
di fornire delle connotazioni che ha però un certo potere, una sorta di bollo
simile a quello di Becker.
Pierre Bourdieu ci serve per una sua dichiarazione, si chiede perché alcuni
gusti culturali sono più legittimi di altri, egli propone un suo modello
processuale dove ci sono delle pratiche vere e proprie.
I capitali sono una metafora, sono elementi convertibili che non vanno
propriamente di pari passo. In questo modo però le classi superiori sono molto
più influenti di quelle superiori, ed è difficile raggiungere le classi alle
estremità, ma si può aspettare che ci siano volontà di raggiungere le classi
esattamente adiacenti (Distinzione, critica sociale del gusto). Nel momento in
cui per raggiungere un’ascesa sociale si cerca di entrare in altre classi, quelle
che sono più vulnerabili sono le classi sociali più alte, le upper class.
LEZIONE 8 - 11/10
MUSICA
La musica non pone problemi dal punto di vista discorsivo, perché la musica ha
un suo linguaggio ben formalizzato, il vero problema della musica un po’ a
livello linguistico-interpretativo, il vero problema è quello dell’interpretarne il
significato, a livello della significazione; il significato della musica, che tema
applichiamo al significante musicale? È possibile trovare un codice da farmi
attribuire un significato ad un significante musicale?
Per alcuni musicisti la musica è tutto ciò che sta all’interno della propria
struttura della composizione, la musica è leggibile come una struttura
narrativa, una delle forme musicali più tipiche è la forma sonata, ottimo
esempio di significato intrinseco musicale e di storytelling musicale.
LEZIONE 9 - 12/10
Affinità tra il jazz e i regimi totalitari: parallelismo tra i ritmi del jazz,
meccanici e ripetitivi, e quelli tipici dei processi produttivi e delle marce
naziste e fasciste
Relazione tra il jazz e l’industria culturale: standardizzazione del jazz,
basato su materiale formato da canzonette e musica ballabile di scarsa
qualità
Analisi musicologica: il jazz mantiene nei suoi ritmi una traccia della
sottomissione a cui sono stati sottoposti i neri durante lo schiavismo.
Jazz come messa in scena dell’imperialismo coloniale, celebrata dalle
sue stesse vittime
Nel jazz non c’è uno spartito, ma non è proprio vero, ci sono delle forme di jazz,
quelle delle big band dove c’erano sparititi. In generale però è improvvisato,
come la nostra attività locutoria, conversazione quotidiana, e non è meno
complicata. Gli elementi della improvvisazione sono:
Molto importante è anche il livello del campo discorsivo del jazz, ci sono
quattro livelli:
I nodi problematici invece sono i soliti: adorno che parla di mercificazione della
musica, musica che è troppo mercificata, leggera perché inferiore, meno
valente. C’è proprio una forte correlazione tra leggero e colto, e lo è quando è
strutturalmente semplice, destinata al consumo casuale.
Pop è una bella etichetta che non riguarda solo l’aspetto musicale, basti
pensare la pop art o le intersezioni musica/arte/cultura, è un termine ombrello
che riguarda molto e tutto; inoltre è un termine che nasce dal termine di
popular, popolare, che ha due accezioni: una quantitativa, che ha a che fare con
molte persone, un'altra che invece è qualitativa, apprezzato e ritenuto valido.
1. Canzone registrata
2. Performance
3. Stampa musicale
4. Media digitali
5. Media visivi
6. Canzone registrata
LEZIONE 11 - 18/10
LEZIONE 12 - 19/10
LA PROSPETTIVA
Nel Quattrocento, nel pieno della tecnica prospettiva, vediamo questa grande
corsa al realismo moderno, nel 400 appena inventata la prospettiva nascono i
primi ad usare la prospettiva:
PRIMA GENERAZIONE
Masaccio: crocefissione
Beato angelico: annunciazione, ci sono le linee prospettiche, è facile
ricreare le architetture, un po’ più difficile invece la natura
Veneziano: san Giovanni nel deserto
Lippi: madonna col bambino
Uccello: la battaglia di San romano, Monumento equestre a Giovanni…
SECONDA GENERAZIONE
Con la tecnica dello sfumato ottiene l’effetto della verosimiglianza dove i corpi
si mischiano e si fondono con il paesaggio.
IL 500 – I CLASSICI
LEZIONE 13 - 20/10
IL BAROCCO
Nel momento della controriforma bisogna presidiare i confini dei territori del
cattolicesimo rispetto a quelli dei riformisti. Nasce un braccio della religione
cattolica che ha come obiettivo di riprogrammare la fede, accogliendo i fedeli e
facendo propaganda di Dio. Il barocco si rifà molto al realismo e al naturalismo.
Carracci è un grande esponente del naturalismo (mangiatore di fagioli o fuga in
Egitto)
Riguardo al barocco ristretto invece noi facciamo riferimento ad un’idea di
barocco più ristretta che andiamo a definire. Da questo momento in poi non
possiamo fare riferimento solo all’Italia. Tra i più importanti ricordiamo:
Guercino
Rubens
Rembrandt
Velázquez piani comunicativi e linguistici importantissimi all’interno di
Las Meninas
Tiepolo
Nella seconda meta del 700 si comincia a vedere della forza nuova, che fa un
po’ da detonatore. In questo periodo di fermento, anche l’arte registra i
cambiamenti più macro-sociali e culturali. In questo caso ci sono tantissimi arti
ti da Francia spagna Inghilterra, Germania, un po’ da tutta Europa che si
fermano e cominciano a pensare a quanto sia effettivamente necessario vedere
la realtà; quindi, vediamo ose nuove e che stravolgono quello che c’era prima. Il
chiaroscuro di Caravaggio ad esempio viene rivisto completamente. Viene tolta
l’aria, tutto assomiglia a qualcosa di inanimato, sembrano dei fantocci (come
con Goya), visioni e così via. Turner parte come grande paesaggista fino a che il
suo tratto diventa sempre più sgranato e curvilineo fino a diventare qualcosa di
sempre più astratto.
LEZIONE 14 - 25/10
IL SIMBOLISMO
Divisionismo
Divisionismo italiano
Sintetismo
Van Gogh si rifà alla tecnica del puntinismo, ma fa dei puntini come se
fossero delle linee di colore, linee che compongono una struttura
figurativa. La prospettiva viene totalmente negata, un po’ come Giotto,
programmatico ritorno alla rappresentazione pre-prospettica. Prospettiva
accennata ma apparentemente, volutamente scorretta.
Munch
Klimt torniamo indietro rispetto a van Gogh, torniamo indietro quasi
all’arte di Ravenna, mosaici e oro.
Espressionismo espressionismo
viennese, esempio di come l’arte del 900
tenda e deformare la realtà anche nel senso
di ripiegamento molto sofferto, c’è anche il
teatro espressionista.
Cubismo Picasso, le figure umane
venivano definite nel modello moderno
nell’incarnato e il rapporto con l’ambiente,
qua invece è tutto frammentato
Futurismo uno dei movimenti che produce molti più manifesti in
programma di quelli del manifesto in programma.
o Balla
o Boccioni
o Depero, figura importante non solo per quanto riguarda
il linguaggio artistico, ma anche per quanto riguarda il
linguaggio pubblicitario. È uno dei primi artisti che si
impegna nelle realizzazioni di copertine di periodici o
di marchio come Campari. Depero non realizza
campagne, ma veri e propri piani di comunicazione
integrata, realizza anche i packaging, realizza un progetto di
comunicazione integrata del marchio.
Astrattismo passare dal figurativo
all’astratto, dove da un punto di vista
etimologico astratto significa astrarre da, si
sintetizza fino ad arrivare a pochi elementi.
o Mondrian ciclo dell’albero di Mondrian,
vediamo un albero non proprio realistico.
Toglie sempre più elementi e pur di
rimanere in ambito artistico, non ci aiuta
neanche più con il titolo, diventano delle
vere e proprio composizioni.
o Kandinskij riconosciamo forme e figure geometriche ma non
abbiamo più un rapporto con oggetto referente proiettato sulla tela
o Klee
o Suprematismo (Malevic e Tatlin)
o Bauhaus (Moholy Nagy)
Dadaismo
o Duchamp comunicazione provocatoria, certi passaggi venivano
utilizzati per attenzione dei possibili acquirenti. Con il dadaismo
abbiamo una vera e propria attitudine collaboratoria. Intento
provocatorio e irrisorio rispetto al momento in cui l’arte viene
messa al servizio della pubblicità
o Ray
LEZIONE 15 - 26/10
Subito dopo la prima ondata delle avanguardie c’è un ritorno all’ordine, ritorno
al grafo spiraliforme, non c’è mai però un vero ritorno. Per tornare davvero
indietro, analizziamo:
LEZIONE 16 - 27/10
LE POETICHE DELL’OGGETTO
LEZIONE 17 - 02/11
LE ULTIME TENDENZE
Minimalismo e Land art Dan Flavin, rimane al minimo sindacale, poi c’è
Lodola, Judd. La land art è un momento dell’arte contemporanea citata
nello spezzone di Sordi alla biennale di Venezia, sono opere che si
realizzano e non si conservano, sono specifiche per un particolare luogo.
Arte concettuale e poster art rappresentazione della concettualità, gli
autori cercano di tradurre visivamente ed artisticamente l’algoritmo che
gestisce piattaforme social. La Kruger è tra le esponenti più importanti,
crea slogan che trovano una forma estetica molto forte.
Le reazioni al concettuale: la transavanguardia
Graffitismo idea di aggredire l’ambiente
o Keith Haring
o Basquiat
Street art
o Banksy PER LA PRIMA VOLTA L’ARTE ESCE FUORI DAL SUO
CONTESTO TRADIZIONALE, l’effetto di straniamento è molto
efficace in questo caso perché non ce lo aspettiamo
o Obey
Opera come spettacolo: performance, video art, body art, provocazione
LEZIONE 18 - 09/11
È la versione marketing del linguaggio e dei codici della street art, deve farci
fermare mentre camminiamo e farci riscrivere e ricomporre i frame, seguendo
la proposta di rilettura e di reiscrizione/ricodifica di quella parte dello spazio
urbano dove c’è stato intervento.
LEZIONE 19 - 09/11
LEZIONE 20 - 10/11
Nell’introduzione di dall’ago e giordano, c’è scritto che per fare arte
contemporanea servono due elementi:
MODULO 2 – IL TEATRO
LEZIONE 21 - 15/11
Bruno Bertelli
LEZIONE 22 - 22/11
Costumi, scenografia e luci fanno parte del linguaggio della scrittura teatrale:
nessun elemento è vergine o puro. Tutto è arbitrario, è segno, «finto»:
L’ATTORE E LA RECITAZIONE
La ricerca dell'«autenticità»:
Eugenio Barba e il «comportamento scenico pre-espressivo» dell'attore
(ossia di ciò che sta prima della utilizzazione espressiva e artistica del
corpo umano, studio del corpo e come certi modi di movimento ci
vengono proposti dalla nostra cultura; bisogna disimparare gli usi el
corpo appresi, e poi arrivare cosi ad una sorta di grado iniziale del corpo),
ricerca autenticità primordiale pre-espressiva, precedente a quello che
apprendiamo nel corso della socializzazione.
«Non credo in quello che fai » Anche così, però, questo attore-non-attore
porta in scena il «segno» della propria pretesa di autenticità.
LEZIONE 23 - 23/11
Altre grammatiche:
LO SPETTATORE E LA VISIONE
Nasce una nuova disciplina del pubblico, riporta una sorta di sacralità della
rappresentazione.
LEZIONE 24 - 24/11
LEZIONE 25 - 29/11
Teatro e serialità proto serialità del teatro: dimensione seriale del rito; la
tragedia attica nell’Atene del V secolo, tetralogia che prevedono 3 tragedie e
una commedia finale; la struttura per “puntate” dei Mysteries Play medievali.
Tale proto serialità si è progressivamente definita come processo dell’industria
culturale e mediale influendo a sua volta la forma della serialità teatrale. Basti
pensare alla serialità del fumetto, del cinema…
Il teatro recupera la forma seriale, utilizzando la serialità mediatica, senza
tornare indietro alla sua stessa forma arcaica:
Neo serialità del teatro: abbiamo una serie di riproduzioni teatrali che
richiedono un impegno spettatoriale consistente, per esempio con Rafael
Spregelburd (spam [2004], 31 scene; Bizzarra [2003], telenovela teatrale
di 25 ore divise in 10 puntate, lungo una settimana di rappresentazioni).
Teatro e tecnologie elettroniche esperienza della video arte fondamentale
per il teatro, che comincia ad utilizzare e concepire performance che
prevedono l’utilizzo del video come elemento costitutivo, continuiamo ad avere
compresenza tra performer e pubblico, ma è tutto misto tra presenza sulla
scena e in video.
LEZIONE 27 - 01/12
Cinema ha poco più di 100 anni, nasce nel 1896, non nasce come cinema ma
come cinematografo, nasce come un fenomeno da baraccone, come curiosità.
Sono dei cortissimi che vengono presentati in quelle che sono le fiere di paese
o quelle che sono novità nel campo tecnologico e scientifico. Suscita enorme
stupore all’inizio tra i pubblici, il pubblico cominciava ad alfabetizzarsi ai codici
dell’audiovisivo e del visivo. Le prime immagini del cinematografo, IL MEZZO
DEL CINEMA è LA LUCE, anche con il cinema nasce la leggenda metropolitana
del treno dei Lumiere. Il treno è messo in scena, hanno ingaggiato attori a
salire e scendere dal treno.
Le avanguardie artistiche che abbiamo trovato all’inizio del 900 nascono grazie
ad un nuovo dispositivo della visione, ogni avanguardia di quelle storiche ha
una nuova cinematografia (futurismo, espressionista, surrealista, il cinema
sovietico)
Ad un certo punto il cinema trova un terreno di cultura negli stati uniti, il centro
nevralgico dell’industria sarà collocabile ad Hollywood, il cinema nasce qui
come industria, ha una serie di risvolti e linguaggi. Per prima cosa compaiono i
Generi: l’idea dell’industria del cinema è quella di razionalizzazione del cinema,
tutto deve essere massimizzato. Il fatto di individuare dei generi
cinematografici ed addirittura le major si specializzino ognuna in un
determinato genere è al cuore del sistema come cinema americano perché
massimizza la produzione e dimezza i costi. Questa cosa ha giovato anche ad
altri paesi, basti pensare agli spaghetti Western di Sergio leone, che riprendeva
nel deserto dell’Andalusia.
Nasce poi la grande stagione della Nouvelle vague francese, che individua in
maniera piuttosto interessante e significativa nel regista l’autore del film, negli
USA, l’autore veniva visto come il produttore, nella Nouvelle vague invece il
regista è lo stesso autore, in tutta la produzione c’è un filo rosso che la critica
si fa carico di individuare. Questi registi sono innovativi nel modo di concepire
la cinematografia. Truffaut aveva già individuato dai film di Spielberg già un tipo
di autorialità, vedendolo come un vero e proprio autore.
Parlare di genere vuol dire anche non parlare solo di ciò che appartiene ad un
prodotto, ma anche al pubblico. Siamo sicuri che un prodotto che viene
realizzato venga letto allo stesso modo anche dal pubblico?
LEZIONE 28 - 01/12
Codici e tecniche Molti dei codici e dei linguaggi del cinema si rifanno a quelli del
teatro in particolare per ciò che riguarda la recitazione, anche se si tratta di un
tipo di recitazione ben diverso, amplificata da microfoni e dalle telecamere
Fotografia
intesa come gestione della luce, luce come “protagonista” del cinema e della
scena
Montaggio
Aggiunti sempre dopo che le scene vengono girate, è raro che l’audio venga
registrato “in diretta”
LEZIONE 29 - 06/12