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Tomàs l\laldonado

Architettura e linguaggio

Architettura e linguaggio. Pietre e parole. Esiste in italiano una un'immagine". Cosa che risulta evidente quando cerchiamo di
metafora as ai nota: "le parole sono pietre". Di solito sta esaminare il rapporto descrizione-percezione che sta alla base di
a significare che il linguaggio (le parole) dipende da ciò che n,on gran parte dei processi cognitivi. Descrivere e interpretare
è linguaggio (le pietre). Logici, rciori e grammatici dell'antichità sono impossibili senza nominare. Ma l'atto di nominare non è
e del medioevo hanno discusso sulla validità o meno di que to senza conseguenze per l'oggetto nominato. Una volta descritto
a sunto. Nel no tra tempo linguisti e filosofi del linguaggio hanno e intc prctato, cioè nominato, l'oggetto non è più lo stesso di prima.
ripre: o, u nuove basi, l'argomento. Se apparentemente il centro Da quel momento, all'interno di una comunità linguistica,
del dibattito era sempre la questione relativa allo statuto percepire un oggetto equivale a percepire anche i nomi che sono
epi temologico del linguaggio, in realtà il vero problema era un stati coniati per descriverlo. Descrivere, tutto sommato, è sancire le
altro. Ciò che si voleva sapere non era tanto - per restare nella "istruzioni per l'uso" degli oggetti descritti, per l'uso percettivo
metafora - se le parole fossero sempre pietre, quanto piuttosto se nonché produttivo. Descrivere è fare, diceva J.L. Austin.
sempre, o solo, le pietre fossero parole. Detto altrimenti, ciò E questo vale anche per l'architettura. Degli edifici, secondo
che si di: cuteva era l'autonomia o meno dell'universo degli oggetti una tradizione che risale al medioevo, si è anche detto che sono
ti ici nei confronti di quello delle parole. Della realtà nei confronti pietre. Certo, pietre di tipo particolare. Pietre che configurano
del linguaggio. spazi abitativi e cerimoniali. In breve, pietre che sono diventate
Benché re istenza degli oggett' fisici, almeno per un pensiero architettura. E nel processo che ha reso possibile tale mutamento,
che 'i vuole materialista, non sia riconducibile alle parole, le parole hanno svolto spesso un ruolo che non è stato ancora
dobbiamo ammettere che spesso l'atto della percezione - e della messo nel giusto rilievo.
produzione persino - degli oggetti risente dell'impatto strutturante A questo riguardo torna utile esaminare le parole di più
della lingua naturale, cioè delle parole. I semiotisti della scuola frequente uso nel discorso critico e storico dell'architettura.
di Tartu, seguendo le tracce di E. Sapir e di B.L. Whorf, e anche K. Gilbert ne aveva elaborato un elenco, molto simile peraltro
di E. Benveni te, hanno dimostrato assai persuasivamente in a quello precedente di T. van Doesburg relativo alla pittura.
quale misura la lingua naturale abbia permeato tutte le La Gilbert ha reso assai chiaro carne gli stereo tipi verbali utilizzati
manife tazioni della cultura, incluse quelle relative alla cultura per descrivere, interpretare e valutare prefigurino il modo di
materiale. produrre, fruire e vedere le opere di architettura. L'esempio più noto
Va detto però che questo richiamo programmatico alla è quello delle famose categorie dicotomiche di Wòlfflin, Ma tale
"cultura material ", esplicito soprattutto in J .M. Lotman e B.A. processo ha per di più un suo andamento circolare: le parole
U penskij, non ha avuto seguito. Non ci risulta infatti che gli agiscono sulle opere, come a loro volta le opere sulle parole.
studiosi sovietici, orientati soprattutto alla ricerca f. tramite questa dialettica che si configura l'istituto della cultura
"stili tico-te tua le" , lo abbiano affrontato in modo concreto. chiamato "architettura". Infatti la funzione di inculturamento
Rima~unque sempre aperto il problema di come la lingua dell'architettura passa forzosamente per il linguaggio. In un certo
naturale rie ea ad innestarsi nel processo costitutivo della cultura senso, le opere di architettura, come tutti i prodotti del lavoro
materiale. La difficoltà principale, è ormai noto, risiede nella umano, sono anche opere di linguaggio. f. così che va intesa
natura altamente complessa dell'argomento. Senza avere la pretesa l'asserzione di M. Golaszewska: "Le opere d'arte esistono grazie
di discutere in questa sede una questione di tale portata, vanno al linguaggio" .
ricordati per lo meno alcuni dei suoi elementi essenziali. Di solito si ritiene che i problemi fin qui discussi riguardino
Quando una parola è abbinata a un oggetto, illcgame che il livello gerarchico del metalinguaggio dell'architettura.
i stabili ce è 010 al primo momento semplice, lineare, univoco. Ma accennare a un livello del metalinguaggio fa supporre che esista
Subito dopo si avvia il meccanismo della proliferazione connotativa. un altro livello, quello del linguaggio. el caso specifico: il
Perché, come ricordava F. Mauthner, una "parola non suscita "linguaggio dell'architettura". Senza voler riproporre il dibattito
mai una sola immagine, ma l'immagine di un'immagine di apertosi negli anni '50 negli Stati Uniti tra difensori e detrattori
A rchitcttura e lilIKlIlIKKio

di una architettura intesa come linguaggio, dobbiamo dire che siamo non l'altro che un codice. Ebbene, per i scrniologi occorreva
riluttanti a considerare l'architcuura un vero e proprio linguaggio. sviluppare nuove chiavi interpretati ve di tale codice. Eque ro,
/\ nostro avviso parlare di "linguaggio dell'architettura" come hanno proclamato spesso, per superare una volta per tutte
implica un uso rncrarncntc figurato, cstcnsivo dell'idea di linguaggio. "le arbitrarie e soggettive categorie degli storici". Pensavano
L'architettura non è un linguaggio nel puro significato del termine: soprattutto a quelle elaborate da A. Riegl, H. WòlOlin c . Panofsk
le manca il tipo di scrniosi articolata che caratterizza il linguaggio A questo scopo hanno avviato una serie di esercizi di
sia naturale, sia artificiale. La questione tuttavia è secondaria. dccodificazionc degli edifici di ieri e di oggi. Alcuni, bisogna
Perché, comunque, va fatta una differenza fra la tematica relativa riconosccrlo, ono assai persuasivi c hanno lasciato intrav edere
al linguaggio che si usa per parlare di architettura e quella relativa nuove Cefeconde) possibilità ermeneutiche. Altri, la più parte, ono
all'architettura che agisce "come se" fosse un linguaggio. Per di una patetica banalità. Per dirlo con estrema crudezza: .ono
ritornare, ancora una volta, alla metafora iniziale: c'è una proprio questi ultimi esercizi che hanno contribuito ad offuscare
di tinzione da fare tra ciò che si dice delle pietre e ciò che le la reputazione scientifica della "serniologia dell'architettura",
pietre "dicono". Insomma, tra l'architettura come oggetto degradandola ad una specie di "art de reconnaitre les styles" scritta
e l'architettura come soggetto della comunicazione. con una terminologia para-serniotica.
Occupiamoci ora dell'architettura come soggetto della Di tali sviluppi non dobbiamo stupirei, Erano prevedibili fin
comunicazione. È ovvio che dalle opere di architettura ci giungono dall'inizio. Il primo errore al quale tutti gli altri risalgono consi te
dei "messaggi", e che questi contribuiscono a influenzare il nell'approccio puro-visibilistico all'architettura. Secondo questo
nostro comportamento nei loro confronti. Anche se, va subito approccio, l'unica "lettura" possibile dell'ambiente costruito sarebb
rilevato, questa proprietà di emettere dei "messaggi" è attribuibile la decodificazione degli stili, cioè dei codici che disciplinano gli
non solo agli edifici, bensì a tutte le configurazioni materiali aspetti visivo-formali degli edifici. Dimenticando che una "lettura"
che sono da noi direttamente o indirettamente percepite. Il punto così intesa è forzosamente parziai " perché gli edifici non sono
è importante. l "semiologi dell'architettura", esaminando i processi solo dei fenomeni visivi, ma piutto: to. come diceva M. Mau ,dei
comunicativi che si verificano tra noi utenti e gli edifici, si "phénomènes sociaux totaux". Dimenticando peraltro che i codici
servono spesso di termini come "messaggio", "segnale", "segno", stilistici, nella stragrande maggioranza, sono delle formalizzazioni
"canale", "sorgente", "trasmittente", "ricevente", a posteriori, e raramente corrispondono alla realtà dello "stile
"ridondanza", "codice". Ad eccezione di "segno", sono tutte realizzato". Ammesso, e non concesso, che questi codici siano
nozioni che provengono dalla teoria dell'informazione. Bisogna aderenti alla realtà, resta comunque difficile intuire la necessità,
dire però che l'uso che ne fanno i semiologi è spesso poco aderente e persino l'interesse, di tradurre in una terminologia prelevata,
al senso originario. Cosa che, in sé, non sarebbe grave; grave di solito arbitrariamente, da Peirce, Saussure, Hjelmslev e Chornsky
invece è l'in accuratezza concettuale cui ha dato origine. Alcurfi ciò che è già stato più rigoro amente descritto nei trattati reali
semiologi, ad esempio, hanno la tendenza a ritenere che dove c'è o virtuali che stabili cono la normativa degli stili.
un messaggio vi sia sempre un processo segnico. E dato che Naturalmente si potrebbe dire, citando Marx, che "ogni scienza
secondo la teoria dell'informazione il segnale è il veicolo materiale sarebbe superflua se la forma fenomenica e l'essenza delle cose
del messaggio, si può concludere, e di fatto si conclude, che coincidessero immediatamente". In questo caso la "serniologia
ogni segnale è un segno. Ma questa è una semplificazione abusiva. dell'architettura" avrebbe una giustificazione come di ciplina che
Non c'è segno senza segnale, è vero, ma non tutti i segnali cerca di chiarire ciò che il codice stilistico ha lasciato in ombra. Ma
sono segni. I segnali elettromagnetici, o biochimici, i segnali del questo, bisogna arnrnetterlo, è un triste ripiego per una disciplina
sistema nervoso, ad esempio, non sono necessariamente dei segni. che aveva avuto ben altre ambizioni.
Non lo sono almeno in nessuna delle molteplici e spesso A questo punto ci domandiamo: c'è ancora un futuro, malgrado
contraddittorie definizioni che del segno sono state date nella le difficoltà riscontrate, per la semiologia dell'architettura?
semiotica, nella logica, nella linguistica, nella filosofia del linguaggio. È probabile. Ma si dovrà necessariamente passare per la sua
Ad esempio, da Ch. S. Peirce, v. Welby, E. Husserl, F. de Saussure, negazione. Perché il suo limite vero consiste n I fatto che il suo
E. Cassirer, R. Carnap, Ch. Morris, E. Buyssens, C. Cherry, oggetto è un istituto della cultura che, come tale, è sempre
G. Klaus. orientato - lo abbiamo detto - ad agire tramite dei codici stili tic
Questa mancanza di rigore terminologico ha portato, d'altro Se si resta fedeli a questa ottica, si può affermare con sicurezza
canto, ad un uso indiflcrcnziato del concetto di codice e a una idea che la serniologia dell'architettura non ha un futuro. Lo ha invece
molto riduttiva di ciò che significa codificare e decodificare. qualora siamo capaci di trasformarla in una indagine semiotica
In realtà, codificare e decodificare hanno più di un significato. dei processi comunicativi che avvengono nei più disparati settori
A volte per codificare si intende trasformare il messaggio in un dell'ambiente costruito. Non va sottaciuto però che la maggior
"segnale che è un segno", a volte in un "segnale che non è un vastità del campo di riflessione implicita nel nuovo approccio
segno". Decodificare, pertanto, è ugualmente una operazione diversa comporta una quantità non irrilevante di nuovi nodi teorici da
nel primo o nel secondo caso. Non avcrnc tenuto conto è stata sciogliere.
una delle cause, forse la più importante, delle difficoltà insorte Parlare di una semiotica dell'ambiente costruito ignifica, infatti,
nello studio di ciò che abbiamo chiamato l'''architettura come prospettare una semiotica che investe la totalità dell'ambiente
soggetto di comunicazione". da noi prodotto, cioè la parte oggi più considerevole del no tra
B evidente che l'architettura, come tutti gli istituti della cultura, intorno fisico. Il che, a ben guardare, ci porta molto vicino a quella
t: sempre stata orientata alla creazione di un sistema di norme "serniotica della realtà" con la quale dieci anni fa P.P. Pa olini
più o meno rigidamente stabilito. Esse erano destinate, e in parte aveva scandalizzato - e forse motivatamente - i semiologi di
lo sono ancora, a garantire l"'unità fisionornica" dell'ambiente professione. Perché quando si vuole andare oltre i già scontati
costruito. Non certamente di tutto l'ambiente costruito, ma di sicuro codici degli istituti della cultura - codici sempre altamente
di quella parte che serve alla affermazione sirnbolico-ernblernatica formalizzati - c si vogliono prendere in esame delle configurazioni
del sistema eli dominio. segniche più fluttuanti, aperte, instabili, delle configurazioni
ella storiografia artistico-architcttonica questo tentativo scarsamente formalizzate, è tutto il problema della conoscenza
(per fortuna non sempre riuscito) è chiamato "stile". della realtà che di colpo emerge.
Ma lo stile, come è noto, risponde a un codice: in un certo senso,

Manfredo Tafuri --

Il "progetto" storico

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2
"Viene un momento (non sempre) nella cui quest'ultima è esposta, in uno dei pochi vengono offerte le chiavi più produttive
ricerca in cui, come in un gioco di pazienza, volumi recenti che abbiano il coraggio per aggredire quello ste so problema; speci
tutti i p zzi cominciano a andare di descrivere non i risultati, olimpici se esso si presenta carico di equivoci
a posto. Ma diversamente dal gioco di e definitivi, di una ricerca, bensì il suo come quello che ci siamo proposti
pazienza, dove i pezzi sono tutti a portata tortuoso e complesso iter. Ma perché di trattare.
di mano e la figura da comporre è una proporre alla cultura architettonica il Ma precisiamo ulteriormente il nostro
sola (e quindi il controllo dell'esattezza problema dei "giochi di pazienza" specifici tema. Architettura, linguaggio. tecniche,
delle mosse è immediato) nella ricerca del lavoro storiografìco? In prima istanza, istituzioni, spazio storico: stiamo
i pezzi sono disponibili solo in parte si potrebbe rispondere che il nostro semplicemente allineando su un filo teso
e le figure che si pos ono comporre sono intento è battere una strada indiretta. A chi nel vuoto una serie di problemi, ognuno
teoricamente più d'una. Infatti c'è sempre pone il tema della scrittura architettonica dei quali dotato di intrinseche
il ri chio di usare, consapevolmente - il t rmine "linguaggio" ci sembra infatti caratteristiche, o è lecito spaccare i
o meno, i pezzi del gioco di pazienza come da accogliere unicamente come metafora 2 "termini" usati per ricondurli a una
blocchi di un gioco di costruzioni. Perciò, - presenteremo il tcma della scrittura struttura soggiacentc o nascosta, in cui
il fatto che tutto vada a posto è un indizio critica: non è forse la critica a costituire quelle parole possano trovare un significato
ambiguo: o i ha completamente ragione la specificità storica (c quindi reale) delle comune su cui riposare? Non a caso,
o si ha completamente torto. In questo scritture artistiche? Non possiede forse il abbiamo ridotto a "parole" la corposità
ultimo caso si scambia per verifica esterna lavoro storico un linguaggio che, entrando di discipline storicamente stratitìcate. Ogni
la selezione o la sollecitazione (più o meno perpetuamente in conflitto con la pluralità qualvolta, infatti, la buona volontà
deliberate) delle testimonianze, costrette delle tecniche di formazione cieli'ambiente,
a confermare i presupposti (più o meno può funzionare come cartina di tornasole
espliciti) della ricerca. Il cane crede di per verificare la correttezza dei discorsi
mordere rosso e invece si morde la coda" J. sul! 'arch itcttura?
In tal modo Carlo Ginzburg e Adriano Solo apparentemente, quindi, parleremo
Prosperi sintetizzano il percorso d'altro. Fin troppo spesso, scandagliando l Pemt en ùarto Panopticon. Protsett o di Jc remy e Sanwrl
labirintico dell'analisi storica e i pericoli ciò che è ai margini di un problema dato Benthurn del 179/. dIH?J:IlalO da Wttliam Rev eiey.
2 Gìnllaume Apo/lmaire: "La cral·ale et la muntre", 1918.
/I "progetto" storico

del critico fa esplodere la sua cattiva analizza, dai metodi che adotta; determina un punto di stazione finale: un punto
coscienza, costruendo percorsi lineari che le trasformazioni di sé c del reale che di stazione che tutto spieghi, che Caccia
fanno trasmigrare l'architettura nel decostruisce. Il linguaggio della storia scaturire, dall'incontro con il suo antenato
linguaggio, quest'ultimo nelle istituzioni, implica quindi e assume i linguaggi e le originario', una "verità" data, un Valore
c le istituzioni nell'universalità tecniche che agiscono e producono il reale: primario. Michel Foucault ha già
onnicomprensiva della storia, viene fatto "sporca" quei linguaggi c quelle tecniche contrapposto a tale infantile volontà di
di chiedersi perché mai si dia come cd è da loro "sporcato". Spcntosi il sogno "scoprire l'assassino" una storia Iormulabile
attuale una tale semplificazione del tutto di un sapere che si identifichi come genealogia. "La genealogia - egli
illecita. immediatamente con un potere, rimane scrive 6 - non si contrappone alla storia
Dopo le persuasive dimostrazioni la lotta costante fra l'analisi e i suoi oggetti, come la vista altera e profonda della
circa l'intraducibilità dell'architettura in la loro irriducibile tensione. Esattamente filosofia allo sguardo di talpa dell'erudito;
termini linguistici, dopo la scoperta tale tensione è "produttiva": il "progetto" al contrario, si oppone allo spiegamento
- già saussuriana - che il linguaggio storico è sempre "progetto di una metastorico delle significazioni ideali
stesso è "sistema di differenze", dopo la crisi" 3. e delle teleologie indefinite. Si oppone
messa in questione delle sembianze "La conoscenza intcrpretativa - ha alla ricerca dell' 'origine' ". Non a caso,
appariscenti delle istituzioni, lo spazio scritto Franco Rella 4 - ha un carattere è in Nietzsche che Foucault fonda la sua
storico sembra dissolversi, andare in convenzionale ed è una produzione, "archeologia del sapere", "fatta di verità
frantumi, identificarsi con un'apologia del un porre un senso in-relazione c non un piccole e non appariscenti, trovate con
molteplice, scomposto e inafferrabile, discoprire il senso. Ma qual è il limite di metodo severo" 7. li genealogista evita ogni
come lo spazio del dominio. Non è forse questo operati, di questa attività? Qual è il lineare causahtà per evitare la chimera
questo l'esito finale di buona parte della luogo di questa relazione? Che cosa dell'origine. Egli si espone così a un rischio,
"sinistra lacaniana" o di un'epistemologia sta dietro alla Fiktion del soggetto, della provocato dalle scosse, dagli incidenti,
di pura registrazione? E d'altronde: cosa, della causa, dell'essere? Che cosa, dai punti deboli o di resistenza che la storia
la scrittura architettonica, questo fantasma infine, può sopportare questa 'irnmane stessa presenta. Nessuna costanza in tale
che ormai conosciamo come sdoppiato e pluralità'? 11 corpo. 'TI fenomeno del corpo gencalogia: ma soprattutto nessun
moltiplicato in tecniche fra loro è il fenomeno più ricco, il più significativo "ritrovare" e nessun "ritrovarsi".
incornunicabili, non è essa stessa istituzione, Ideutlicherel, il più comprensibile: da "La scienza non è fatta per comprendere
pratica significante - insieme di pratiche presentare [voranz.uste/lenl metodicamente ma per tagliare" H.
significanti - molteplicità di progetti senza decidere gjcntc del suo significato Contro la "wirkliclie ll istoric", dunque,
di dominio? ultimo' s. Ecco Il limite dell'interpretazione, un'analisi capace di ricostruire l'avvenimento
f:. possibile fare storia di tali vale a dire il luogo della descrizione f ... l. nel suo carattere più unico e acuto, di
"progetti" senza uscire da essi, senza Infatti, attraverso la critica e la 'pluralità restituire all'irruzione dell'evento il suo
abbandonare cioè visioni prospetti che della dell'interpretazione' abbiamo acquisito carattere dirornpcnte. Ma principalmente
storia stessa e senza interrogarsi su ciò la forza di 'non voler contestare al mondo "fare a pezzi ciò che permetteva il
che ne permette l'esistenza? C'è ancora il suo carattere inquietante ed enigmatico', consolante gioco dei riconoscimenti".
bisogno di ricordare che la global ità e in questo modo la gcnealogia si è rivelata Il riconoscere presupponc, infatti, il già
dei rapporti capitalistici di produzione è al critica dei valori, ne ha scoperto l'origine noto: l'unità della storia - il soggetto da
tempo stesso condizione di coesione e materiale, il corpo". ri-conoscere - si fonda sull'unità delle
di diffrazionc di tecniche, che "l'arcano Si pone quindi il problema della strutture su cui essa riposa, sull'unità, anche,
della merce" spezza e moltiplica le relazioni "costruzione" dell'oggetto - discipline, dei suoi singoli elementi. Foucault
che sono alla base del suo riprodursi? tecniche, strumenti analitici, strutture esplicita chiaramente il fine di tale crudele
Una serie di interrogativi è di fronte di lungo periodo - da porre in crisi: "voler conoscere" esente da tentazioni
allo storico che scopre, di fronte ad essi, la immediatamente, lo storico è messo di consolatorie: "assumendo le sue dimensioni
disomogeneità dei materiali del suo fronte al problema delle "origini" dei cicli più ampie - egli scrive - il voler
lavoro. Si tratta di intcrrouativi che vanno e dci fenomeni oggetto del suo studio. conoscere non si avvicina affatto a una
alle radici del lavoro storiografìco, unendo M a non è proprio nello studio dei fenomeni verità universale; non frutta all'uomo un
indissolubilmente la questione dei Iinguaggi, di lungo periodo che la tematica dominio puntuale e sereno della natura;
delle tecniche, delle scienze, dell'architettura dell'origine appare mitologica? Per quanto al contrario, non fa che moltiplicare
a quella dei linguaggi della storia. Ma i "tipi ideali" wcbcriani o le strutture i rischi; fa aumentare ovunque i pericoli;
quale storia? Con quali fini a sua volta concettual i panofskyane si presentino da abbatte le protezioni illusorie; spezza
produttivi? Con quali obiettivi a lungo sole come astrazioni strumentali, non è l'unità del soggetto; libera in lui tutto ciò
termine? forse in esse che si pone la fondamentale che si accanisce a dissociarlo e a
Le domande che ci stiamo ponendo difTerenza fra inizio e origine? E perché distruggerlo" 9.
partono da un assunto ben preciso: un inizio? Non è forse più "produttivo" E esattamente quanto aveva preconizzato
la storia è in esse vista come un "produrre", moltiplicare gli "inizi", riconoscendo che là Nietzsche in Aurora. "La conoscenza-
in tutte le articolazioni del termine. dove tutto congiura affinché io riconosca scriveva Nietzsche IO - si è trasformata
Produzione di significati, a partire dalle la trasparenza di un ciclo unitario si in noi in una passione che non teme alcun
"tracce significanti" degli eventi, nasconde un intrecciarsi di fenomeni che sacrificio, e non ha, in ultima analisi,
costruzione analitica mai definitiva e pretendono di esplodere come tali? che un solo timore, quello di estinguersi
sempre provvisoria, strumento di In effetti, che il problema della storia essa stessa", avvertendo, in Al di là del bene
decostruzione di realtà accertabili nella si identifichi con il reperimento di mitiche e del male, che "potrebbe perfino
prospettiva di una loro messa in crisi. "origini" presuppone una conseguenza appartenere alla costituzione fondamentale
Come tale, la storia è determinata e del tutto inscritta nel positivismo dell'esistenza il fatto che chi giunge alla
determinante: è determinata dalle proprie ottoccntesco, Ponendo il problema di perfetta conoscenza incontri
stesse tradizioni, dagli oggetti che un't'origine", presuppongo la scoperta di l'annullamento" Il.
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Il "progetto" storico

Ma tale limite, tale rischio mortale, carattere di apparente compiutezza - a un


non è lo stesso che corre il linguaggio che con-testo, non è sufficiente, Il contesto
voglia perfettamente teorizzare se stesso? stringe insieme linguaggi artistici, realtà
La cristallina trasparenza che si pretende fisiche, comportamenti, dimensioni urbane
dalla storia non è analoga a ciò che o territoriali, dinamiche politico-
per Wittgenstein è il pregiudizio della economiche. Ma esso è continuamente
cristallina trasparenza del linguaggio? spezzato da "incidenti tecnici": è spezzato
Quale garanzia avrò che spezzando da manovre tattiche che intersecano
e dissociando stratificazioni che riconosco oscuramente le grandi strategie, è spezzato
già in sé plurali non arriverò a una da ideologie sotterranee eppure agenti
disseminazione fine a se stessa? l n fondo, a livello intersoggettivo, è spezzato dal
istituendo, come fa Derrida, differenze reagire di tecniche di dominio diverse,
e disseminazioni, rischio effettivamente ognuna delle quali è in possesso di un
di incontrare "l'annullamento" preconizzato proprio linguaggio intraducibile.
e temuto da Nietzsche. Ma il vero 1:: quanto, sulla traccia di una lettura
pericolo non è forse neppure qui. Il parziale di Nietzsche, riconosceva Simmel
pericolo, in cui incorrono sia le gcncalogic in Metafisica della morte: "li segreto della
di Foucault - le gcnealogic della follia, forma sta nel fatto che essa è confine;
della clinica, della punizione, della essa è la cosa stessa e, nello stesso tempo,
sessualità - sia le disserninazioni di 'il cessare della cosa, il territorio circoscritto
Derrida, è la riconsacrazione dei in cui l'Essere e il Non-più-essere della
frammenti analizzati al microscopio come cosa sono una cosa sola" 13. Se la forma
nuove unità autonome e in sé significanti. è confine, nasce però il tema della pluralità
Cosa mi permetterà di passare da una dei confini, la loro messa in questione.
storia scritta al plurale a una messa in Non a caso, lo stesso Simrncl, nel suo
questione di quella stessa pluralità? saggio su La moda, riconosce che "il modo
1:: indubbio, che sia per Nietzsche in cui ci è dato di comprendere i
che per Freud il linguaggio teorico deve fenomeni della vita ci fa avvertire in ogni
comprendere in sé la pluralità: la pluralità punto dell'esistenza una pluralità di forze;
del soggetto, de'lla scienza, delle sentiamo che ognuna di esse aspira a
istituzioni. Scoprendo che il linguaggio non superare il fenomeno reale, limita la sua
è che uno dei modi di organizzare il reale, infinità in rapporto all'altra e la trasforma
è necessario introiettare la profonda in pura tensione e desiderio" 14.
dissociazione del reale stesso. 1:: cioè Aggiungendo poco dopo: "Proprio perché
necessario aver chiaro che la storia non può il desiderio di permanere nel dato,
ridursi a un'ermeneutica, che essa non di essere uguali agli altri e di fare lo stesso
ha come compito scoprire il "velo di Maia" che fanno gli altri è il nemico implacabile
della verità, ma che è piuttosto suo compito del desiderio che vuole procedere a nuove
pezzare le barriere che essa stessa si e specifiche forme di vita e ognuno dei
costruisce, per procedere, per oltrepassarsi. due principi va di per sé all'infinito,
Inutile identificare tali barriere con le la vita sociale apparirà come il campo di
grandi Istituzioni. Il potere è esso stesso battaglia dove ogni palmo di terreno viene
3
plurale: percorre classi sociali, ideologie conteso e le istituzioni sociali appariranno
e istituzioni tagliandole trasversalmente. come quelle conciliazioni di breve durata
Su questo possiamo ancora concordare nelle quali l'antagonismo dei principi,
con Foucault: un luogo del Grande Rifiuto continuando ad agire, ha assunto la forma
non esiste; è all'interno dei sistemi di esteriore di una cooperazione" 15.
potere che è necessario conoscersi 12. Non si tratta di convalidare, attraverso
In altre parole: è necessario avere ben Simmel, il Freud di Eros e Thanatos,
chiaro che fra istituzioni e sistemi di o - atto perverso ma sempre possibile -
potere non esiste perfetta identità. La stessa la metafisica del desiderio di Deleuze
architettura, in quanto istituzione, è e Guattari. Si tratta piuttosto di riconoscere
tutt'altro che un blocco ideologico unitario: che la tematica del confine intrinseco
come per altri sistemi linguistici, le sue alle forme, dei limiti dei linguaggi, è parte
ideologie agiscono in modo niente affatto integrante di una crisi storicamente
lineare. Tanto, che è lecito sospettare determinata, oltre la quale (ma dentro
che la stessa critica dell'ideologia i segni che essa ci ha imposto) siamo oggi
architettonica, così come essa è stata obbligati a situarci. Di linguaggio si potrà
condotta sino ad ora, abbia fatto i conti cioè parlare solo sapendo che non v'è un
con gli aspetti più appariscenti e immediati luogo da cui scaturisca una sua pienezza
di quell'ideologia, fatta di rifiuti, di onnicomprensiva, perché quella pienezza
rimozioni, di introspezioni, che percorrono è stata storicamente distrutta. Il fallimento
il corpo della scrittura architettonica. di una scienza dei segni in generale
1 André Vé\ole: t avola anatomica, in Dc Humani Spostare l'indagine da un testo -- un'opera, - di una semiologia capace di tradurre
corporisFabrica Irhn vcptcm, 1543.
2 Gian Lorenzo 8(',,,;,,,: "La Veritù", 1046-/652. così come essa si offre, in tutto il suo un sistema linguistico in un altro -
3 Moda ·801J.
/I "progetto" storico

è davanti a noi. All'infinito si potrà in esse è di meno evidente?


cercare di far combaciare il "sistema di "Appunto perché Napoleone non era
differenze" di De Saussure con quello nulla - scrive Marx 16 - egli poteva
dell'architettura, dell'ambiente fisico, dei significare tutto, fuorché se stesso [...].
linguaggi non verbali. All'infinito si potrà Egli fu il nome collettivo di tutti i partiti
cercare di esorcizzare l'inquietudine coalizzati [... ]. L'elezione di Napoleone
provocata dalla percezione delle "rotture poteva spiegare il suo significato solo
epistemologiche" recuperando l'innocenza mettendo al posto di un nome i suoi
di simboli archetipi: la piramide, la sfera, significati molteplici", In luogo dell'uno,
il cerchio, l'ellissi, il labirinto si dunque, "significati molteplici". Solo
installeranno come strutture permanenti assumendo come reale tale pluralità
di forme inspiegabilmente mutanti, affinché nascosta si riuscirà ad infrangere il feticcio
l'ansia dell'archeologo possa placarsi nel che si condensa intorno a un nome,
riconoscimento di un "eterno ritorno a un segno, a un linguaggio, a un'ideologia.
dell'identico" . Non si potrebbe tradire Con ciò, torniamo direttamente a Nietzsche.
Nietzsche in modo più radicale di quanto "Ovunque i primitivi stabilivano una
i di attenti lettori del Cassirer siano oggi parola - scrive Nietzsche in Aurora 17 -
capaci. credevano di aver fatto una scoperta
Il problema è piuttosto scoprire perché (Entdeckung); avevano toccato un problema,
sia ancora presente tale bisogno di e illudendosi di averlo risolto, avevano
certezze, e chiedersi se tali infantili tentativi creato un ostacolo alla sua risoluzione.
di ricostruire una pienezza perduta per Oggi, ad ogni conoscenza, si deve
parole disincantate non sia simmetrico inciampare in parole eternizzate e dure
al privilegio dato da Lacan alla pura come sassi, e ci si romperà una gamba
materialità del significante. Non rimane invece di rompere una parola", Poiché
che attendersi analisi delle forme - gli l'uso del linguaggio è una tecnica di
ectoplasmi borrominiani, piranesiani o dominio, non dovrebbe essere difficile
lecorbusieriani si presterebbero ricondurre l'osservazione nietzscheiana
perfettamente al gioco - come avventi a tecniche diverse. L'intera Critica
istantanei del Sog etto, e la loro dell'economia politica di Marx compie un
riunificazione come manifestazione della filtraggio e opera una riscrittura che rompe
parola dell'Altro. La nostalgia per la "parole eternizzate e dure come sassi".
sintesi dialettica, in altre parole, è Con tali "parole", la critica - e non
alimentata dal terrore nei confronti delle solo quella architettonica - costruisce
"differenze" che dominano giochi spesso monumenti impenetrabili. I "sas i"
lingui tici e pratiche di potere molteplici vengono accaiastati: la loro molteplicità
e disperse in innumerevoli congegni: la è nascosta da edifici che fingono (e fingono
tentazione di ritrovare un focolaio solamente) di dare forma alla "biblioteca
domestico nel risuscitare - con i più immaginaria" di Borgcs, Oppure al
subdoli strumenti - 1'[0 penso kantiano contrario: sempre lasciando ai "sassi" la
è iscritto nella storia di una crisi che oppone loro indiscussa corporeità, vengono
fragili steccati alla propria direzione scavate caverne nei loro interstizi, La
di marcia, critica si obbliga così a viaggi superflui;
Per quanto tempo ancora dovremo i fantasmi che essa incontra all'interno
rammentare ai nostalgici della "centralità" del falso spazio da lei stessa delimitato con
che non si dà altra possibilità, attualmente, cura assumono le sembianze più varie
che di tracciare la storia che conduce - analisi urbana, analisi tipologica, analisi
al divorzio fra significante e significato, di semiologica - ma solo per celare il vero
I Jarqul'.\ LOIII\ Duvid NuflO/t'01I(' /. ripercorrere la crisi di quel matrimonio interlocutore che è al fondo di quella
l vìan Ha)' mueinurv l'w/fUI! 01 t h e "'farclll;' d e Sude",
J Il divano (il

Freud, instabile. di concretizzarne le intime caverna: la sintesi dialettica.


4 ~11?"J/mcJ t r oud nm fa li~/ta A""a "et IVI ( strutture? "Vi è una critica della sintesi dialettica
5 L'ultnnu ("a\O di Frcsuì 1It'l uuart n-re Humnvt t" ead
Q Londra. Cercare una pienezza, una coerenza - ha recentemente notato Cacciari 18 -
assoluta ncll'interagire delle tecniche di perché di questa sintesi vi è stata una crisi,
dominio è dunque mettere maschere alla che ha segnato storicamente tutta una
storia: meglio ancora, è accettare fase dello sviluppo e dello Stato
le maschere con cui il passato si presenta, contemporanei [... ]. Se è 'indecente'
La stessa "crisi dell'ideologia" teorizzata ormai parlare del Politico in termini
dal grande pensiero borghese non metafisici - o di un suo linguaggio
nasconde forse l'apparire di pratiche prospetticamente privilegiato,
significanti più subdole, riposte nelle pieghe onnicomprensivo, 'panopticon' -
delle tecniche di trasformazione del reale? altrettanto indecente è voler 'salvare' le
E se quel reale è il luogo di una battaglia forme del Politico come istituzioni
permanente, e per questo in divenire, in qualche modo 'autonome' rispetto alla
non sarà necessario penetrare nelle lotte caducità propria degli altri linguaggi:
di classe per portare alla luce ciò che alla trasformazione costante delle
Ma quando e perché è avvenuto che
i campi disciplinari si sono riconosciuti,
appunto, talmente specifici da risultare
intraducibili fra loro, privi di unificazioni
trascendentali? Ouando e perché
l'autonomia dei linguaggi storici si è
definita come crisi permanente, conflitto fra
i linguaggi e fra i vari dialetti all'interno
di uno stesso linguaggio? Ci aiuta in
qualcosa, nel campo dell'architettura,
riconoscere il suo sempre più radicale
frantumarsi, dal '700 in poi, in aree
disciplinari che solo un idealismo in ritardo
vuole oggi ricondurre a unità operative?
E su tutto ciò una nuova domanda:
è legittimo porre la questione del
quando e del perché senza sottoporre a
critica, sempre e di nuovo, la tematica
dell'origine? Siamo cioè tornati in pieno
3 alla questione della genealogia, così
tecniche' nel cui universo il Politico come Nietzsche l'aveva propo ta: come
isulta inesorabilmente con fitto" . "costruzione" in senso proprio, strumento
L'architettura come politica è un mito (modificabile quindi, e da consumare)
nrnai talmente consumato da non nelle mani dello storico.
ichiedere che su di esso si sprechino altre La genealogia storica si presenta quindi
arole. Ma se il Potere - come le con tutti i caratteri di un lavoro: lavoro
stituzioni in cui si incarna - "parla molti decostruttivo e ricostruttivo, lavoro che
ialetti", oggetto della storia è l'analisi sposta j "sassi" nietzscheiani e li ricollega,
clio "scontro" fra di essi. La costruzione che produce significati rimuovendo quelli
clio spazio fisico è certo il luogo di una dati. Molto acutamente, Jean-Michel Rey
"battaglia": una corretta analisi urbana ha messo in relazione le "massicce
lodimostra ampiamente. Che tale battaglia omissioni", che Nietzsche aveva scoperto
nonsia totalizzante, che essa lasci dei nel formarsi delle lingue, dei valori, delle
margini, dei resti, dei residui, è anch'esso scienze, con il lavoro di decifrazione
unfatto inoppugnabile. Ecco allora che indicato da Freud come precipuo per
'i apre un vasto campo di indagine: l'analisi 19.
indagine sui limiti dei linguaggi, sui confini "Nella distorsione di un testo - osserva
delletecniche, sulle soglie "che danno Freud in Mosè e il monoteismo 20_
spessore". La soglia, il confine, il limite c'è qualcosa di analogo a un omicidio. La
"definiscono": è nella natura di tale difficoltà - egli continua - non consiste
definizione che l'oggetto così circoscritto nella perpetrazione dell'atto, ma nella
diventi immediatamente evanescente. eliminazione delle tracce. Bisognerebbe
Sidà possibilità di costruire la storia di un restituire alla parola 'Entstellung' il doppio
linguaggio formale solo distruggendo, significato cui ha diritto, benché oggi
passodopo passo, la Iinearità di quella se ne sia persa l'abitudine. Questo termine
storia e la sua autonomia: rimarranno delle 4
5 non dovrebbe solamente significare
tracce, segni fluttuanti, spaccature non 'modificare l'aspetto di qualche cosa', ma
cicatrizzate. La "mossa del cavallo" anche 'porre altrove, spostare [verschiebenJ
, storicizzabile come "gioco" in sé in un altro luogo'. Questo è il motivo
compiuto, finito, e per questo tautologico. per cui, in numerosi casi di alterazione del
I"linguaggi molti" delle forme scoprono testo, possiamo ritenere di dover trovare
così che il limite delle forme stesse non nascosto da qualche parte, benché
racchiude monadi casualmente galleggianti modificato e strappato dal suo contesto,
nelloro "divino" autotrasformarsi. La linea r
ciò che è stato represso das Unterdriickte l
di confine - quella che il formalismo e ciò che è stato negato ldas Verlergnete].
rigoroso dello Sklovskij autore di Teoria Ma non sempre è facile riconoscerlo".
dellaprosa o del Fiedler e del Riegl Proviamo a ribaltare il discorso su
hanno così sapientemente tracciato intorno se stesso. Il linguaggio della storia o
allearti verbali e figurative - è lì per i linguaggi codificati dell'analisi critiea non
egnarc le superfici di impatto che sono anch'essi "parlati" da una serie di
condizionano l'interagire di pratiche censure, di repressioni, di negazioni?
ignificanti e pratiche di potere dotate di La critica del testo, la critica sernantica,
tecniche specifiche. la lettura iconologica, la sociologia
dell'arte, la genealogia foucaultiana, la
nostra stessa critica, non sono forse
- ------_._-----------_._-----------------
1/ "progetto" storico

tecniche che decifrano solo nascondendo quelle rappresentazioni deliranti risultano

~ft1\ttton
xv. JAHR. HERAUSGEBER: FRAl'a PFEMFERT HEFT •
le tracce di "omicidi" perpetrati più
o meno coscientemente? In altro modo,
si potrebbe dire che anche il linguaggio
della critica, il linguaggio che dovrebbe
"spostare e infrangere sassi", è esso stesso
storicamente necessarie. Suturando
il "disagio della civiltà", esse permettono
la sopravvivenza di quella stessa civiltà.
Ma in quanto dighe che trattengono forze
in ebollizione, esse agiscono come ingorghi
un "sasso". Come utilizzarlo, quindi, in se non vengono subito infrante. La
modo che non divenga strumento di decostruzione di tali dighe è compito della
un rito sacro? analisi storica. Ma non per assistere
Forse è ora più chiaro il pericolo che a improbabili epifanie del Soggetto
è nelle analisi di un Blanchot, di un individuale o collettivo, o per celebrare
Barthes, di un Dcrrida. Assumendo messe a flussi di de idcrio lasciati
volontariamente le scrnbianzc plurali di finalmente liberi di esplodere.
oggetti anch'essi scritti al plurale - le opere In quanto rappreseruazion ,la storia
letterarie come le scienze umane - quei è frutto anch'essa di una rimozione,
linguaggi critici si costringono a non di una negazione. Il problema è fare di
oltrepassare la soglia che divide linguaggio quella negazione un'astrazione determinata:
da linguaggio, sistema di potere da altri è dare una direzione di marcia al lavoro
sistemi di potere. Essi possono infrangere •teorico. Non a caso, Marx parla di
opere e testi, costruire affascinanti astrazione per l'analisi dell'economia
genealogie, illuminare ipnotica mente nodi politica.
storici appiattiti da letture di comodo. L'astrazione determinata è tale solo se
Ma debbono negare l'esistenza di uno conosce i propri limiti: vale a dire,
spazio storico. :t indubbio che la scienza se è di continuo disposta a mettere in crisi
VERLAO, DIE AKTION' BERLIN·WILMERSDORF ha per suo compito tagliare e non se stessa, se, trasformando e spezzando
collegare. Ed è altrettanto indubbio che la il materiale delle proprie analisi -le
vera metafora sovrasignificante, tanto da proprie dighe ideologiche - trasforma e
risultare impenetrabile, è la linearità spezza se stessa e il proprio linguaggio.
del discorso scientifico: del discorso che La critica è quindi un lavoro in senso
per statuto ha eliminato da sé ogni metafora. proprio, tanto più fecondo quanto più è
Non è quindi contro raccoglimento della cosciente dei propri limiti. Ma di tale
metafora e dcll'aforisma all'interno delle coscienza non è lecito compiacersi.
scienze storiche che protestiamo. Il nodo teorico da affrontare è come
L'autentico problema è come progettare costruire una storia che, dopo aver
una critica capace di porre in continuo frantumato e scomposto l'apparente
in crisi se stessa mettendo in crisi il reale. compattezza del reale, dopo aver spostato
Il reale, si badi bene, c non solo sue le barriere ideologiche che nascondono
singole sezioni. la complessità delle strategie di dominio,
Torniamo a Marx: se i valori penetrano giunga al cuore di quelle strategie: che
dentro ideologie che rimuovono i bisogni giunga, cioè, ai loro modi di produzione.
iniziali, potremo interpretare tali ideologie Ma qui si verifica l'esistenza di un'ulteriore
come "rappresentazioni deliranti" in difficoltà: i modi di produzione, in sé
senso freudiano. D'altronde, una isolati, non spiegano né determinano.
rappresentazione delirante è prodotta Essi stessi sono anticipati, ritardati
3
socialmente: la storia della Socialdemocrazia o attraversati da correnti ideologiche. Una
tedesca dimostra come il mito della volta isolato un sistema di potere, la sua
"fraternità" e della pace spezzi genealogia non può offrirsi come universo
verticalmente la grande strategia in sé concluso: l'analisi deve andar
bismarckiana c le forze che ad essa si oltre, deve far cozzare fra loro i frammenti
oppongono. Ma quel mito spezza e inizialmente isolati, deve porre in causa
riunifica i tronconi della stessa opposizione i limiti che essa si è posta. In quanto
e pratiche significanti differenti. Lassalle, "lavoro", infatti, l'analisi non ha fine:
Kautsky, le varie correnti espressioniste, è, come riconobbe Freud, per sua natura
il gruppo della "A ktion", lo spartachismo, infinita 22.
il Dadaismo berlinese, l'utopismo della Ma a questo punto un nuovo problema:
"Glaeserne Kette" e dell"'Arbeitsrat Iiir l'ideologia non agisce mai come forza
Kunst", risultano "parlati" da strumenti "pura". Non solo essa "sporca" la prassi
ricchi di interstizi: e si tratta di interstizi ed è "sporcata" da questa, ma si intreccia
attraverso i quali potranno penetrare ad altre ideologie, spesso antitetiche.
le grottesche ideologie populiste di Darré Si potrebbe affermare che le ideologie
e di Rosenberg. Dovremo veramente agiscono per fasci e si espandono
meravigliarci nel constatare affinità fra capillarmente nella costruzione del reale.
l'anarchismo superornistico della Alpine N egazione del soggetto, sacralità del
Architektur di Taut e le raccapriccianti banale, ascesi schopenhaueriana,
.D e:: ff... F E. L.s ,.."'" T T E '" H O ~ N < <. <..
ideologie del Blut-und-Boden'l 21. Eppure, devastazione e riaffermazione della materia,
/I "(lYOUl'IlO" storico

celebrazione dell'varcano della merce" e proprio in quanto problema squisitamente


e disperazione di fronte ad essa si politico. Chi non voglia mitizzare lo
allacciano indissolubilmente nelle poetiche spazio della "teoria" è oggi posto di
delle avanguardie negative. L'apparizione Ironse a tale irrisolta questione: la
dell'ideologia del lavoro tradotta in socializzazione e la produttività dello
immagini ascetiche, propria delle correnti spazio storico. Analisi e progetto: due
architettoniche e figurative "radicali" pratiche sociali divi e e connesse da un
e costruttiviste, sposta i fattori che ponte per ora artificiale. E qui torna
compongono quell'intreccio; ma la Neue il tema inquietante dell'analisi interminabile.
Sachlichkeit affonda in esso, in quel Interminabile per le sue interne
negativo sublimato, nelle decomposizioni caratteristiche, per gli obiettivi che come
macabre della Morgue di Gottfried Benn, tale essa è obbligata a porsi. Ma tale
le proprie radici. La ramificazione analisi priva di limiti, per entrare nella
ideologica non è quindi un fatto finito: può prassi, è costretta a darsi dei confini,
divenirlo una volta esauriti i propri almeno parziali e provvisori. Il lavoro
compiti storici - come oggi accade - storico, in altre parole, è obbligato a tradirsi
mostrando una vischiosità da combattere, coscientemente: la pagina finale di un
ma che va preliminarmente analizzata saggio o di una ricerca è necessaria; ma
nelle sue peculiari caratteristiche. va interpretata come una pau a che
Non vorremmo essere fraintesi. Non sottintende dei puntini di sospensione.
intendiamo assolutamente cantare inni D'altronde, ogni pausa è tanto più
all'irrazionale o interpretare i fasci ideologici produttiva quanto più è programmata.
nel loro comples o interagirc come Tale lavoro, dunque. ha necessità di
"rizomi" alla Dcleuze e Guattari 23. Non procedere per tempi, costruendo i propri
casualmente riteniamo necessario "non metodi come supporti in perenne
far rizoma" con quei fasci. Per quanto trasformazione: ciò che decide i modi di
implicata con gli oggetti e i fenomeni che tale trasformazione è empre il materiale su
analizza, la critica storica deve saper giocare cui essa si esercita. La storia
sul filo del rasoio che fa da confine fra - esattamente come l'analisi Ireudiana
il distacco e la p rtecipazione. Qui nel suo nucleo più profondo - non è
risiede la "feconda incertezza" dell'analisi solo una terapia. Mettendo in questione
stessa, la sua intcrminabilità, il suo dover i propri materiali, li ricostruisce
I Copertina eli un numero di "JJie Akrion", tornare sempre e di nuovo sul materiale ricostruendosi di continuo. Le genealogie
2 Bruno 1 aul. esaminato e, contemporaneamente, su che essa traccia sono quindi anch'es e
J Bruno Tout: Alpine Architek tnr, /920.
4 Heinrich lIoerle: "Zwei Frauenakt e", 19m. se stessa. barriere provvisorie, così come il lavoro
5 Karl Voetker : "Menva operaia", /923.
Un nuovo dubbio si affaccia a tale analitico è tutt'altro che al riparo dai
proposito. Riconoscendo che ideologie e condizionamenti delle pratiche significanti
linguaggi - "sassi" nietzscheiani o dei modi di produzione. Lo storico
e "costruzioni deliranti" freudiane - è un lavoratore "al plurale", come
sono produzioni sociali, si cadrebbe in un i soggetti su cui si esercita il suo lavoro.
idealismo di bassa lega ritenendo che Esiste dunque un problema di linguaggio,
la loro messa in luce teorica, attraverso la nella storia. In quanto critica di pratiche
pura analisi storica, sia capace di una significanti, essa dovrà "smuovere sa i"
rimozione efficace ed operante. rimuovendo i propri stessi sassi. La critica
Sarebbe inutile lacerare i metodi della parla solo se il dubbio con cui investe
"critica operativa" - ma sarebbe più il reale si ritorce anche verso di lei.
opportuno chiamare quest'ultima Operando le proprie costruzioni, la toria
"normativa", per evitare equivoci sempre incide con un bisturi su un corpo le cui
possibili sulle nostre reali intenzioni - cicatrici non vanno rimarginate: ma .
lasciando intatti i principi su cui essi contemporaneamente analoghe cicatrici
si basano. Una produzione sociale si batte non rimarginate squarciano la compattezza
con produzioni sociali alternative: questo delle costruzioni storiche, le
ci sembra indubbio. Dovremo invocare un problernatizzano, impediscono loro di
mitico scambio dialettico fra "l'intellettuale presentar i come "verità".
collettivo" e discipline ristrutturate? L'analisi entra dunque nel vivo di una
Tale strada, che tuttavia non ci si può serie di battaglie e assume per sé le
esimere di battere, non è forse ancora caratteristiche di una lotta. Lotta contro
quella tradizionale del travaso di la tentazione di esorcizzare malattie, di
esperienze soggettive in istituzioni lasciate "guarire", lotta contro i propri strumenti,
inanalizzate e considerate, alla fine, lotta contro la contemplazione. Ogni
come intoccabili? analisi è quindi provvisoria: ogni analisi
Forse non è ancora possibile offrire attende solo di misurare gli effetti che essa
rTsposte valide e concrete al no tro mette in moto per cambiar i in ragione
interrogativo: importante è però coglierne dei mutamenti intervenuti. Le certezze che
la centralità per il dibattito attuale, la storia presenta vanno così lette
le

come espressioni di rimozioni: esse non in luce le metafore nascoste non comporta storica in sé: il suo rimescolare le carte
sono che dife e o barriere che nascondono forse individuare nuovi spazi storici? e i suoi tentativi di mutare le regole dei
la realtà della crittura storica. La quale Lo spazio storico non costruisce ponti giochi non gode di alcuna autonomia.
incorpora l'incertezza: una "storia vera" improbabili fra linguaggi diversi, fra Ma in quanto pratica sociale - pratica da
non è quella che si ammanta di indiscutibili tecniche distanti tra loro. Esso piuttosto socializzarc - essa si vede oggi obbligata
"prove fìlologiche", ma quella che esplora ciò che tale distanza esprime: sonda a entrare in una lotta che mette in questione
riconosce la propria arbitrarictà, che si ciò che si presenta come un vuoto, i suoi stessi connotati. All'interno di tale
riconosce come "edificio insicuro". tenta di far parlare l'assenza che sembra lotta la storia dev'essere disposta a
Tale caratteristica del lavoro riempire quel vuoto. rischiare: a rischiare, al limite, una
storiografico si misura, lo ripetiamo, con Un'operazione che si cala negli interstizi provvisoria "inattualità".
i processi che esso provoca: esattamente
tali processi decidono circa la validità
delle tecniche e dei linguaggi, dunque.
Operando negli interstizi, lo storico non

della costruzione provvisoria otTerta essa intende certo suturarli: intende piuttosto
$l . a come materiale da riintcrprctarc, far esplodere quanto si attesta sui
da analizzare, da superare. Ma a questo confini dei linguaggi. II lavoro storico mette
punto torna in ballo la questione relativa ai così in questione il problema del "limite":
materiali della storia. Di fronte alla storia si confronta con la divisione del lavoro
si stagliano campi di indagine artificialmente in generale, tende a uscire dai propri
prestabiliti: si tratta delle scienze e delle confini, progetta la crisi delle tecniche date.
tecniche di trasformazione del reale, Storia come "progetto di crisi",
dei sistemi di dominio, delle ideologie. dunque. Nessuna garanzia sulla validità
Ciascuno di tali campi di indagine si "in assoluto" di tale progetto: nessuna
presenta con un proprio linguaggio: eppure, "soluzione" in esso. Alla storia bisognerà
ciò che quel linguaggio cornpiutarncnte abituarsi a non chiedere pacificazioni.
formalizzato nasconde è la sua tensione Ma non bisognerà neanche chiederle di
a fonder i in un linguaggio percorrere all'infinito "sentieri interrotti",
onnicomprensivo, è il suo tendere per fermarsi attonita ai limiti del bosco
ad altro. La distanza che separa la parola fatato dei linguaggi. Il sentiero va
dalle cose, il divorzio del significante abbandonato se si vuole scoprire ciò che
dal significato, quello che N ictzsche chiama lo separa dagli altri sentieri: la pratica del
"il mortale si lenzio del segno", non potere occupa; 'spesso, l'insondabilc foresta.
sono forse strumenti di tecniche i:: questa che va spezzata, che va
differenziate di dominio? Serve forse "tagliata", che va percorsa, sempre e di
a qualcosa limitarsi a commentarle? nuovo. Non abbiamo alcuna illusione
Spezzarlc, rivelarnc l'arbitrarictà, mcttcrnc circa il potere demistificante dell'analisi

Vale d cììa raeton pura}, nel senso che po •••.ono 14 ( e, 'iiI11I11Cl, ZIIr Psvcùoìoutc der Mode, 21 Riteniamo comunque doveroso
I Carlo Ginzburg c Adriano Prosperi, essere determinate c orgnnizzute, a fini ,\'()~i(ll(lgi\ch(' .';/II(h", IO "DIC Zcit", rcvpi ngc rc un'interpretazione troppo
Giochi di paeien:a. Un S('I111nar;o sul conoscitivi, solo in quanto assumiamo un 12 X·!tNS, trnd. il. in Arte e civiltà, cit., lineare del riversarsi di molti temi propri
"Beneficio di Cristo", Einaudi, Torino 'punto di vivtn", un 'principio p. l'I. alle ideologie esprcssioruvte e tardo
1975, p. 84. Il nfcrirncnto a questo org.nuzzatorc' adeguato rispetto ad una IS l ludcm, p. 21. romantiche nella prassi della propaganda
eccezionale volume. che espone nelle sue certa considerazione scrcnutìcu". 16 K. Marx. Lotte di classe in Francia, nuzionulsociahsta, come ci sembra avvenga
tappe. negli andrrivieni, negli errori 3 Cfr. al proposito l'articolo di 1assimo Eduor i Rumui, Roma 1961, pp. 172 c ss, nel saggio di .Iohn Elderfield. Metropolis,
superati, i duhbi c glI incidenti che Cacciati. Dì alcuni motivi ", w atter 17 F. Nictzschc, AIlTora. crt., p. 40. in "Studio lntcrnational", 1972, vol. 183,
caratterizzano la ricerca storica, non è tìeniamìn, (da "Ursprung des deutsctren 18 M. Cucciari, Il problema del politico n. 944, pp. 196-199, O nel volume
casuale. Il presente saggio, come quello di ,~"allerspieh" a .• V(" A tlfOr als Produ zent"), in Uetcu :e l! Foucault, (Sul pensiero di di Gcorgc L. Mosse, The Nationalisation
Ginzburg c Prosperi, è frutto di un in "Nuova Corrente", 1975, n. 67, "autonomia" e di "gioco"}, rcla/ìonc oj th e Masses. Political Svmbolism
lavoro comune, fatto dallo scrivente pp. 209-243. (ctclostil.un) al seminario sul metodo and Ma.H Movement In Cermany [rom the
Insieme a Franco Rella e agli studenti di 4 f-ranco Rcl!a, Dallo spazio estetico allo nnahuco di Michcl l-oucault (M. Cucciari, Napoìeonìc Wars througlt the Third
toria dell'architettura detlIsuturo spazio deììiruer preìazione, in" uova F. Rclla , M. Tafu r i, G. Tcyssot), tenuto Rcìch, lIoward Fcrtrg, ew York 1974,
Universitario di Architettura di Venezia, Corrente" 1975-76, n. 68·69, p. 412. Ma presso Il Dipartimento di Storia dell'luav trad. il. La nazionalizzazione delle masse,
che, in qualche modo, ne sono coautori. cfr. anche, di Rella. Testo analitico e il 22·4-1977. La critica di Cacciar i si Il Mulino, Bologna 1975. Molto più ricca
Franco Rella ha esposto le sue analisi t estuaìe, nel volume di Aa.Vv., appunta pnncipatmcntc sul Foucault di c articolata è la lettura offerta dal
conclusioni del seminari tenuti a due voci La materialità del lesto. Ricerche Surveiìler et pumr e sul dialogo tra volume di Giancarlo Buonfino, La politica
nell'anno accademico 1976-77 nell'articolo int crdisciplinari sulle pratiche significanti, Dclcuzc c Foucault contenuto nel volume culturale operaia. Da Marx e Lassalle
Il paradosso della ra t,t101l t', in ,. Aut aut". Bertani, Verona 1977, pp. n c ss., e Deìeu-:e, Lerici. Cosenza 1977. Per alla rivoluzione di novembre, /859-/9/9,
1977, n. 60. l'Introduzione al volume La critica un'ulteriore articolazione del tema cfr. i Fcttrìnclli, Milano 1975, per quanto
2 Accettiamo qui le riflevsioni sul tema irendiana, Fcltrinelli, Milano 1977. saggi introduttivo c finale del volume dello limitata alle soglie della Repubblica di
del Hnguaggio artistico che Errulro Garroni 5 Il passo citato è in Wille :lIr Mochr, stesso Cacciari Pensiero negativo e Wcrmar.
va elaborando da divcr ••i anni. Cfr. in Leipz.ig 1911, p. 489 e nei Werke di razionaìrzzoriane, Marsilio, Padova 1977. 22 Cfr. S. Frcud, Die en dlich e und di.
particolare Emilio Garroni, Provetto di Nictzsche, a cura di K. Schlcchra. Partendo dalle considcrazroni cacciariune, unendlich e Analyse, C.W., XVI, e il
semiotica, Laterza, Bar: 1972; idcm, C. Hanscr Vcr lag, Miinchcn 1969, vol. 111, degne peraltro di ulteriori specificazioni, commento che ne fa Franco Rella
Estetica ed emstemoìogta, R iiìessionì sulla p.860. appaiono in gran parte arbitrarie le nell'Introduzione a La critica jreudiana,
"Critica del Giudizio", Bulzoni. 6 Michcl Foucault, Nietzsche, la lesi esposte nel parnphlct di JC3n cit., nn. 4S e ss. I

Roma 1976; idcm. Per Marcello Ptrro, geneatosìa, la storia, in Homrnage à J ean Buudrrllard. Onblier Foucault . Edrtions 23 Cfr. Dcleuzc et Guattari, Rhizome
Sul sentimento, lo bellez:a, le operazioni Hyppolue, Prcsses Univcrsitaircs dc Galiléc, Paris 1977. . [Lntr oduct ùm}, l.cs Editions <le Minuit,
e la soprovvìven :a dell'arte, in Pìrro, Franco, Paris 1971. trad. il. IO "Il Verri", 19 "La lingua filosofica - ha scritto Puris 1976, trad. il. Rtroma. Pratiche
Galleria del Centro Friulano Arti Plastiche, 1972, n. 39-40, p. 84. Jcan-Michcl Rcy - non ha potuto porsi editrice, Parma-Lucca 1977. "Il ri7oma-
Udine 1977. ~ d. estremo interesse, 7 Fr-icdrich Nictzschc, Umano troppo come 'autonoma' o 'univoca' che in scrivono Dclcuzc c Guattari - è una
crediamo. che Garroni, partendo da Kant, umano, I. 3, voI. IV, t. Il delle Opere ragione di una ornisvionc ben più grandc, antrgcncalogiu. Il rizorna procede per
giunga a risultati confrontuhili a quelli a cura di G. Colli c M. Montinar i, vale a dire (Il una rirnoziouc dccivrva, varinviouc. csrianvronc, conquista, cattura,
frutto delle nostre rifk~sioni sulla Adel,,"i. Milano 1965. p. 16. qu clln della ••u a produviunc. del suo uucvionc. All'opposto delta grafia. del
Genealogia della morale di Nictzsche o 8 M. Foucault, op. cit., p. 95. t,•.•.uto mctuforico. dei suoi prcvtiti, dei ù"cgno o della Iute, all'opposto dei
suJrA nalisì terminabile e interminabile 9 Ibidem. p. 103. dctnu. del complesso della sua trama. calchi. il ri/oma vi riduce ad una carta
di Freud. "11 problema è tutto qui - lO F. Nictzschc, Auror(J, 429, Opere, .s01l0 gli effetti UI questa omivsionc che deve c •..ser prodouu, costruita, sempre
scrive Garroni UJer Morceììo Pìrro, cit., cn.. vol. V. l. l, pp. 215·216. ma ••..•icciu che Nictzschc rcinscr ivc nel srnontabrlc, collcgubilc, ad ingressi c
p. 2) -; in questa oartìcoìarità e infinità Il F. Nictzschc, A I di Icl c/el bene e del vu o lesto, mediante una pral ica della uscite multiple, con le sue lince di fuga
di modi ÙJ cui la particolarità si presenta. III(/Ir', 39. Opere. cil., pp. 45-46. d onnia tnvcrirtone, di un raddoppiamento/ 1 .•. 1 il rizorna è un sistema accntrlco, non
Le cose non si danno gl:, belle e L,ttc 12 Cfr. M. Foucault. La voìonté de savoir, rif'uxionc, di unii traduzione produttiva. gcrarchi\:o c non significante, senza
a chi vuole conoseerle 1... 1 il mondo non Galhmard. Paris 1976. in particolare l avoro completamcntc analogo a quello Generale. serva memoria organizzatrice o
si presenta come già cunosciuto e alle pp. 123 e ss. di dccifrazione operato da Frcud", automa centrale. unicamente definito
analizzato prima di ogni intervento 13 Georg immcl. ZlIr Metapltisik: do s Jcan-Michcl Rey, Il nome della scrittura, <la una circolu/rone di stati". (Op. cit.,
conoscitivo e analitico I...J le cose anz i Todes, 1910, ora in trad. il. in Arte e in "Il Vern", 1972, n. 39-40, p. 218. p.56).
sono, da questo punto di vista. 'inesauribili' civiltà, a cura di Dino Formaggio c Lucio 20 Sigmund Frcud, Mosè e il monot eismo,
('unerschopHieh' dice Kant nella Critica Perucchi, Isedi, Milano 1976, p. 67. C.w., XVI, p. 144.

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Semiotica e architettura: elementi per un dibattito

II tema relativo al linguaggio


dell'architettura oltrepassa certamente
l'ampiezza che in queste pagine gli viene
riservata. II nostro copo, del resto, non è
quello di fare il punto sull'argomento.
Ci interessa piuttosto fornire alcuni elementi
di orizzontamento e di discussione in
un campo che si è finora caratterizzato per
la sua estrema astrattezza. L'antologia
di brani che presentiamo qui accanto
è esemplare in questo senso. Essa nasce da
un'esigenza didascalica, ma anche da una
provocazione: setacciare quei casi in cui il
semiologo, a suffragio delle proprie analisi
teoriche, si è posto il problema di esaminare 1 Abbazia di ~YeHmlll\ter. Charles Sanders Pcirce Magno. Ad essi voglio aggiungere gli
Londra. Volta della
concretamente l'oggetto della propria cappella di Enrico V Il. "27. Vi è un certo sincronismo fra i scritti di quel grande psicologo he
disciplina, e cioè il costruito. Ebbene, 2 Friedrìch W. Kraemer: diversi periodi dell'architettura fu S. Tommaso. [...)
Stabilimento in dustriaìe medievale e i diversi periodi della 28. Durante il periodo del Goticq
una cosa salta agli occhi: sembra in sostanza a Brunswick,
logica. 11 grande dibattito fra decorato, abbiamo gli scritti di Duns
che si creino dei repertori fondati su Norninalisti e Realisti ebbe luogo Scoto, uno dei più grandi metafisici
campioni costantemente fuori della norma. mentre venivano costruite le chiese ad di tutti i tempi. [... ]
Vogliamo suggerire, con ciò, che anche sul arco a tutto sesto, e la elaborazione 29.1 ... 1 A questo punto la logica
vviluppat a nell'ultimo periodo toccò uno sviluppo assa: elaborato,
linguaggio della semiotica dell'architettura corrivpondc al carattere intricato ma mut ile c in larga misura
varrebbe la pena meditare. delle opinioni degli ultimi partecipanti msenvaro: e infine divenne così estes
L'antologia che presentiamo non è certo al dibattito. Da quello stile si passa e così inutile che la si dovette lasciar
completa. Le lacune sono varie: non di tutti alla prima architettura a sesto cadere anche in a senza di nuovi
ri.rlz.uo decorata solo con bassorilievi. sviluppi mtclleuuuh. Questo accadde
sono citati i primi te ti significativi, non La ~lIa semplicità è perfettamente durante il periodo di architettura
tutti gli autori importanti sono compresi nel parallela alla semplicità delle prime f'urrnmeggi.uue in Francia.
numero. logiche del tr cdiccsirno secolo. Fra perpendicolare 111 Inghilterra. 1... 1
questi semplici lavori, ricordo i (Charlc-, Sandcr- Pcircc, C"II'Clfd Papers,
cornmcruuri di Avcrroè e di Alberto l ìarvar d Un. Pr cs«, t933-30, 4.27)

Ornar Calabrese Jun ;\Iukarovsky funzionale e che tutte invece sono


Le matrici culturali della semiotica "L'architettura è un tipico caso di valutate soltanto a seconda di come
produzione multifunzionale; a formino. sia per l'aspetto rnotorio sia
dell'architettura in Italia ragione i teorici dell'architettura per quello ottico. lo spazio nel quale
moderna intendono l'edificio come si situano e dal quale sono limitate.
La semiotica dell'architettura è stata, in un insieme di processi vitali, di cui (Jan \tukai'ovskY. Scudie : estenky, Odeon,
Italia, un fenomeno abbastanza di moda. l'edificio è la scena. II prodotto Praha t 966. Trad. Il. /I significato
architettonico si distingue da dell'est et ica, Emaudi, Tonno (973)
Ma se volessimo fare un bilancio della sua qualsiasi vero strumento dell'attività
incidenza nella cultura progettuale del umana e anche da quello strumento Roland Barthes
nostro paese, dovremmo concludere che così complesso che è la macchina per "1 due piani del linguaggio articolato
essa non sembra aver lasciato tracce il fatto che non è inserito in alcuna devono ritrovarsi nei sistemi di
attività determinata, bensì è destinato xignificazione diversi dal linguaggio
eccessive proprio nell'arca in cui la ricerca a servire come ambiente spazi aie l ... 1 e l'essenziale dell'analisi
della regolarità e della codificazione per attività di tipo diverso. Il semiologica consiste nel distribuire i
avrebbe dovuto, in principio, far presa: confronto del prodotto architettoni o falli inventariati secondo ciascuno di
l'ambito degli architetti-progettisti. Ben colla macchina (Le Corbusier) è sì questi assi [...] Architettura-Sistema:
espressione dell'orientamento verso variazioni stilistiche di uno stes o
altro successo, invece, essa ha avuto in un'univocità funzionale quanto elemento di un edificio, differenti
quello degli architetti-storici e degli maggiore possibile dell'architettura. forme di tetti. di balconi, di ingre si,
architetti-critici. E questo dimostra, se non ma non una sua caratteristica ecc. Sintagrna: concatenazione dei
altro, il fallimento delle tesi dei più sopraternporale. dettagli al livello dell'insieme
L'architettura organizza lo spazio dell'edificio. "
agguerriti propugnatori italiani della che circonda l'uomo, L'organizza
r Rolnnd Barthes, Eìé merus d e sennoìogìe,
serniotica dell'architettura: del tentativo come tutto e rispetto all'uomo intero, "Comrnurucauons", 4. 1964. Trad. it.
cioè di operare un collegamento tra il fare cioè rispetto a tutte le attività, fisiche J le mr nt t (il vrrniologia. Einaudr, Torino
e psichiche, di cui l'uomo è capace 1%6)
architettura e il descrivere architettura, e di cui l'edificio può diventare la sede.
collegamento costituito, come scriveva Quando diciamo che l'architettura
Renato De Fusco nel 1972, da "un modo organizza lo spazio che circonda
l'uomo come /11I III({O, alludiamo alla
comune di scomporre e ricomporre
circostanza che nessuna delle parti
l'oggetto architettonico, sia esso già dcll'architeuur: ha autonomia
Srmiotica l' architettura: elcmcnt, 1'l'T /lI1 dihattito

esistente sia nella fase della sua I Ga/\'CltIl1O trctìa Volpe.


2 tcrruccio RO,Hi-1 undi,
programmazione di progetto" l. 3 A ndreu Puììadur: Villa
GOdi, t.anedo, I'iunra e
Se queste tesi si sono dimostrate [avcìata.
fallimentari, se il dibattito sulla semiotica
dell'architettura è rimasto sostanzialmente
sterile, le ragioni vanno però forse ricercate
nelle matrici culturali che, almeno in Italia,
hanno dato origine alla tematica. Si può
avanzare il dubbio, cioè, che vi sia stato
qualche iniziale vizio di impostuzionc.
t giusto tentare, allora, una verifica del
clima e delle premesse culturali in cui essa
si è sviluppata, allo scopo di ri vcdcrnc
criticamente l'apparato concettuale.
Per anni la critica dell'architettura ha
contaminato aree fra loro idealmente e
concettualrncntc diverse. Uno dei casi più .l
tipici è precisamente quello delle aree
rappresentate dall'architettura, intesa come Caivano Della Volpe altezza alla larghezza e lunghezza
"Uarcbitcu uro. Esprime idee, valori, (serie del piano totale: la progression
arte, e dalla letteratura, intesa come mondo con un sistema di segni visivi 16. 24, 36), al contesto delle relazion
del linguaggio. In particolare si deve alla tridimensionali-geometrici: con un di interni e esterni stabilite secondo
critica di matrice idealista e romantica una linguaggio, cioè, costituito delle un sistema analitico di proporzioni
delle peggiori eredità del parlare misure adatte all'istituzione di ordini incommensurabili (scala
visibili rncdi.mtc la ripetizione di proporzionale basata sulla serie $):
progettuale: l'assimilazione imprecisa, masse sirnilari, onde ~i modifica come nella Villa Suvoie di
metaforica, scorretta di architettura e l'ambiente fisico ai fini di umane Le Corbusier; etcetera."
linguistica. La matrice è in Italia necessità (e non è forse osare troppo (Galvano Delta Volpe. l aoroonte 1960 in
assolutamente riconoscibile: Benedetto il far rientrare l'architettura fra le Crl/ira del ~USIO. Fcltrinclh, Milano t960)
arti 'rappresentative', anche se al
Croce e il suo concetto di estetica come limite: e concludere che solo la
linguistica generale, a sua volta facilmente musica 'non rappresenta' niente). E si Ferruccio Rossi-Landi
riconducibile alle Vorlesungen iiber die badi che se non si tiene fermo come "Fra gli urtcf'atti materiali come
primario il carattere quantitativo di legname, scarpe o automobili. e gli
Aesthetik di Hegcl. Ed anzi ancor più artefatti linguistici come parole,
questo segno visivo e che questo è
esplicitamente è in Hcgel che troviamo una un linguaggio di dimcnsioncs visibili enunciati o discorsi, esiste e non può
chiara definizione dell'architettura (in ossia di visuali proporzioni, tutti i non esistere una profonda, costitutiv.
quanto arte) come espressione simbolica. giu\ti richiami alla 'supremazia ornologia, che con e pressione
dell'architettura in fatto di valori bruchilogica si può battezzare
Ma veniamo alla letteratura più recente. 'ornologia del produrre'. I?
spaziali' e allo 'interno ed esterno'
Nel Ilì.59, si pubblicava un articolo di come 'proprie dimensioni della un'omologia interna a/ produrre
Sergio Bellini che, pur non uscendo da un srazl;.!it:l dc il'nr chitctturn', onde generalmente inteso c quindi presenti
metaforico adattamento dei termini 'rcalivza re, per la l'orma, una fra i due tipi o branche di
spa.r.ialit;\ indenne dallo spazio produzione qui distinti. Si tratta di
scmiotici all'architctt ura, proponeva per la omologiu, non certo di identità:
naturale' ercetcra, restano sfocati.
prima volta in Italia il tema dell'analisi Anche qui il criterio estetico della perché se ci fosse identità non ci
linguistica degli edifici", Bctuni, tuttavia, contcstualità scmantica organica sarebbero due distinti; e quindi
rimaneva sempre ancorato ad una risulta applicabile ed è pur criterio nemmeno ci sarebbero gli estremi ch
del potenziarnento estremo dei rendono possibile parlare di omologi:
prospettiva storica classica, anche se aveva Ma da ciò non egue in alcun modo
caratteri strutturali di un segno
il merito di introdurre il concetto di (I'architettoruco) ch'è, insieme agli che si tratti di rnera analogia, cioè di
"sernanticità" dell'architettura. altri segni figurativi e a quello simiglianze rilevate solo
11 primo, dunque, a trattare l'architettura musicale, non convenzionale nel empiricamente, applicando a
preciso senso ch'è convenzionale, posteriori un qualche criterio a
secondo un'ottica linguistico-strutturale situazioni eterogenee e
sappiamo, il segno linguistico: e si
resta Galvano Della Volpe. Nel suo deve distinguere contesto semantico genetica mente disconne se. I? un
Laocoonte 1960, capitolo fondamentale organico idest pen iero metodo genetico propriamente intese
della Critica del gustoè, e poi nella scrnaruicarnente autonomo e quindi cioè accoppiato allo studio strutturai
artistico da contesto disorganico idest delle fasi sincroniche e simmetriche
Appendice 1 dello stesso volume, scritta a dei processi, che permette la
pensiero semanticamente eteronomo e
un anno di distanza nel 1961, Della Volpe non art istico: lo 01'1I.\' arch itettonico, dedu iione dell'omologia. Invero, alli
rivendica la legittimità di un approccio diciamo, dallo 0I'/iS semplicemente radice dei due ordini di artefutti, o
meglio degli sviluppi che portano a
all'architettura in termini di linguaggio, e tettonico (dal greco -rEX-rOVLXOç, ossia:
abile nel costruire) o di ingegneria. essi, c'è una comune radice
tenta di caratterizzarne la specificità. Tutto 2 antropogenica sia in senso filogeneti
Infine è da tener presente la varietà e
il discorso sullo specifico (valido fra l'altro ricchezza di contesti organici prodotti ia in enso ontogenetico."
anche per la pittura, la scultura, la musica, dalla funzionalità storica di questo Rossi-Landi,
(I·crrucf..:lo Il linguaegio com~
ìuvoro e com~ mercato, Bornpiaru,
il cinema, e naturalmente la letteratura) segno visivo-proporzionale: dal
MII,lflO 191>7)
condizionerà fortemente gli sviluppi del contesto delle relazioni tra gli ànuli
c l'àbuco dei capitelli e le bande
dibattito sul tema, tanto da parte dei fautori degli archi travi ctcetcra dei Propilci
quanto dei dctrattori della semiotica dcll'Acropoli, relazioni, il cui criterio
dell'architettura. è dato da numeri bassi (da
Eppure non tutti (fanno eccezione proporzioni come 7:12 e 6:25); al
contesto delle relazioni delle camere
Umberto Eco e Manfredo Tafuri) mostrano tra loro e il portico etcetera della
di riconoscere questa paternità palladiana Villa Godi secondo
dellavolpiana. L'ennesima prova ci viene da proporzioni commensurabili della
Semiotica e architettura: elementi per /11I dibattito

un articolo di Fulvio Iracc apparso nel 4 Robcrt Venturi l' l ohn


Roucb: Casa Brant,
numero 39 (maggio 1977) Ji "Op. cit.'· 4: Gre cnwrctr, Co"",
5 l'urti colare della torre
un paragrafo dedicato all'approccio Eil ieì, Parigi,
semiologico come tema fra i più notevoli 6 Lnis Priet o,
7 Umberto Eco.
della critica architettonica in Italia fa
risalire le prime analisi semplicemente a
Gamberini, Koenig, De Fusco ed Eco.
Va detto subito che Yoricntcunento di
Della Volpe rappresentava un fatto
decisamente innovativo, e su due diversi
livelli. Sul piano generale esso costituiva
una presa di posizione contro il
crocianesimo della cultura italiana che
sempre aveva posto ll1 secondo piano ogni
aspetto scientifico della critiea, privilegiando
quello valutativo-esprcssivo, E in
particolare costituiva la prima apertura,
5
nel campo degli studi marxisti, al di fuori
Luis Prieto Umberto l',co
dello storicismo (e soprattutto dello "L'ogg..:IIO architcllonico è un, "Secondo una codificazione
storicisrno lukàcsiano) nel settore O!!!!Clto comunicativo? Si trana, in architettonica mrl lcnar iu, la scala o il
dell'estetica. ali l'i lei mini. di chiedersi se l'arie sia piano inclinato mi denotano la
E qui tocchiamo, tuttavia, uno dei un tipo p.uticolarc di comunicazione. pm~ibilitil di salire; seala a pioli o
L'ipotesi di lavoro che propongo, e sculonc del Vanvitelli, scale a
fattori nodali. Il metodo di Della Volpe è che implica una risposta affermativa chiocciola della Tour Eiffel o piano
infatti chiaramente una riscopcrra delle alle dornundc sopra povtc, Ì; la inclinato vpirnliforrnc del
e tetichc esatte (anche se certamente quelle seguente: un oggetto artistico sarebbe Ciuggcnheim Muscum di F. L.
formaliste settecentesche e non quelle un oggetto prodotto per adempiere Wright, mi trovo pur sempre davanti
una funzione comunicativa (ad a forme che si basano su soluzioni
logico-mare m atiche ot to-novcccn tcschc) esempio, l'oggetto leucrurio) o non codificate di una funzione espletabilc.
con un particolare richiamo a Lcssing. Tali comunicativa (ad esempio, l'oggetto Ma io posso salire anche mediante
estetiche esatte vengono però riviste alla 6 .irchitcuonico), e la cui capacità di un ascensore: e le caratteristiche
luce della linguistica saussuriana. .... indicare con la sernantizzazione che funzionai i dell'ascensore non devono
il suo uso subisce necessariamente consistere nella stirnolazione di atti
Sono quindi in sostanza due i retaggi nella società, è a sua volta utilizzata motori degli arti inferiori
che il dibattito sul linguaggio per adempiere una funzione (obbligazione a muovere i piedi in un
dell'architettura in Italia deve a Della comunicativa. L'oggetto artistico dato modo) ma in una certa
sarebbe caratterizzato, in altri termini, accessibilità, abitabilità e
Volpe: un'irnpostazione generale che vede
dallo stile con cui una funzione, manovrabilità di comandi meccanici
nell'architettura semplicemente e comunicativa o no, è adempiuta, resi 'leggibili' da una segnaletica
classicamente una delle arti (e dunque da ~Iilc che, dal momento in cui c'è chiara e da un design di facile
analizzarsi secondo parametri estetici, e società, è sempre significativo, con interpretazione. Tuttavia è chiaro che
fini comunicativi. un primitivo abituato a scale o a
dunque in chiave di puro visibilismo come
Certi oggetti artistici - e tra essi piani inclinati, si troverebbe
in tutta la tradizione tedesca, da Wolfflin gli oggcn i letterari - sarebbero completamente sprovveduto di fronte
e Riegl alla scuola di Warburg), e il dunque doppiamente comunicativi, e a un ascensore; le migliori intenzioni
tentativo di applicare, per traspo.iizione ciò perché la capacità di indicare, del progettista non lo rendono
che, come inevitabilmente accade di manovrabile dall'ingenuo. Il
meccanica, i principi della linguis.ica
ogni uso dal momento in cui c'è progcttista può avere concepito i
generale ad altri linguaggi ritenuti parimenti società. l'uso di segnali destinato a pulsanti, le frecce indicatriei di salita
autonomi, e perciò specifici. Dal primo comunicare in un primo livello o discesa prenotata, le indicazioni dei
equivoco non si è ancora usciti, dal secondo chiamato 'dcnotativo' acquisisce, vari piani estremamente perspicuo,
viene a xuu volta utilizzata, nel cavo ma l'ingenuo 11011 sa che determinate
si è usciti in parte, solo cioè in alcune
di questi oggctt], per comunicare nel forme si}.:nificano determinate
analisi di Eco e Garroni. secondo livello. quello 'connotativo'. [unzioni. Egli non possiede il codice
La ricerca di una specificità è presente 1 ... 1 Altr i oggetti artistici, al dcl l'avccnvorc. elio stesso modo può
anche nelle ipotesi di un architetto, Italo contrurro, sarebbero comunica: ivi non possedere il codice della porta
soltanto in un livello, e ciò perché la girevole, e ostinarvi a penetrare la
Garnbcrini-, che movendo probabilmente da porta girevole come se si trattasse di
funzione che ~i u uttu di adempiere
motivazioni diverse (l'insegnamento per con il comportamento la cui una porta comune. Ci accorgiamo
esempio) nel 1962-63 tenta di classificare semantizzazione è a sua volta dunque che anche tutte le mistiche
con qualche ingenuità gli clementi utilìzzutn con fini comunicativi non è della 'forma che segue la funzione',
una funzione comunicativa. Il rimangono appunto delle mistiche se
architetlonici ("segni costiìutivi") come non riposano su una considerazione
miglior rapporto rappresentante di
parole del linguaggio dell'architettura. La 7 questo tipo di oggetti sarebbe dei processi di codificazione.
matrice didattica (per quanto, ripet.iamo, certamente l'oggetto architettonico." I n termini comunicativi il
approdante ad analisi approssimative) non principio che lo forli/a segue lo
t lu!s Pr icto, Me,",SQKe.'t el signaux, Pkf F,
Paris 1966. Trad. il. Lineamenti di [unzione significa che la forma
va tuttavia sottovalutata: essa infatti può semìologia, Laterza, Bari IlJ74) dell'oggetto non solo deve rendere
essere ricondotta ad una logica di "scuola" possibile lo funzione, ma deve
che costituisce, almeno per certi aspetti, una denotarla in modo così chiaro da <

renderla desiderabile oltre che


orta di semiotica inconsapevole. agovole, c da indirizzare ai movimenti
Siamo invece ormai al 1964 quando si più adatti onde csplctarla."
pubblica un testo, pure universitario, di (Umberto Eco, La struttura Q.uente.
Giovanni Klaus Koenig (Analisi del Bornpraru, Milano J96R)

linguaggio architeuonicow che introduce in


Italia alcuni elementi di novità. Anehe
Koenig non sfugge all'idea del reperimento
di uno specifico linguaggio architettonico,
ma le basi di ricerca sono stavolta diverse,
c, per l'Italia, abbastanza originali.
Koenig infatti applica all'architettura analisi
di più chiara origine serniotica, come
quelle di Charles Morris, da noi in qualche
modo conosciuto per il pionieristico lavoro
di Ferruccio Rossi-Landi, che aveva
tradotto Morris fin dal 1940 e pubblicato
nel 1956 una monografia sul filosofo
americano". Koenig però conosceva la
semiotica comportamentista di Morris anche
attraverso gli studi di Tormis Maldonado a
UI01, che fra l'altro a partire dal 1954,
nella "Hochschulc fUI' Gestaltung"
ricopriva la prima cattedra universitaria di
semiotica al mondo. Con terminologia
I Robert Al/m'n: Bsbìiot eca .Iolm SUI1lIllCr~OIl Bruno Zcvi
morrisiana, Koenig definiva appunto il del cavt ello di Kenwood,
Humpstcad, "Quand'è che un edificio classico non "Oggi nessuno adopera gli ordini
linguaggio architettonico una scrniotica è tale'! E ciò ha davvero importanza?
2 /I tern pi o di CatlO\'ll. classici. Ma il classicismo è una
composta di veicoli segnici che promuovono l'o,\W/:'IO. Le principali caratteristiche forma menti che travahca gh 'ordini',
comportamenti. architettoniche non hanno forse un riuscendo a congelare anche i
In quegli stessi anni può essere rilicvc maggiore e non sono forse discorsi svolti con parole e verbi
indipendenti da una simile nnticlassici. Il sistema Beaux-Arts
considerato un pionere della scrniotica terminologia stilistica? Certamente. infatti codificò il gotico. poi il
dell'architettura anche Gillo Dorflc<,8. Tuttavia non mi è possihile giungere romanico, il barocco, l'egizio, il
In Dorfles la prospettiva è chiara: egli si a quanto intendo dire in queste nipponico c, ultimo, persino il
inserisce nel filone degli studi di estetica, conversazioni senza isolare subito da moderno con un espediente
tutti gli altri quegli edifici che, semplicissimo: ibernandoli. cioè
applicando sia pure in maniera critica prinia [arie, sono classici. Tratterò c lassicizzandoli. Del resto, qualora si
analisi di tiro semantico all'architettura, dell'architettura come linguaggio e dimostrasse impossibile codificare in
derivanti dalla scuola di Chicago e dalla mi limiterò per il momento a senso dinamico il linguaggio
"critica sernantica" di origine langeriana. presumere che il mio pubblico moderno, non resterebbe che questa
riconosccrù il latino dell'architettura soluzione suicida. giù invocata da
Dorfles è anche fra i primi, tuttavia, a quando se to troverà di fronte. [... 1 alcuni sciagurati, critici e/o architetti.
far circolare le interpretazioni di Morris e di Convidcriarno il termine 'classico' Occorre dunque sperimentare,
Max Bense. t un fatto, però, che non si applicato all'architettura. un errore subito, senza velleità di risolvere a
sfugge dalla logica del puro visibilismo e cercare di del inire il classicismo. priori, cioè fuori di concrete
Esso assume ogni sorta di significati verifiche, tutti i problemi teoretici il
della considerazione dell'architettura come utili in contesti differenti e io cui studio costituisce spesso un alibi
esclusivo settore artistico. Non vi sfuggono propongo di considerarne soltanto per ulteriori dilazioni. Decine di libri
neppure i detrattori della scrniotica due che saranno entrambi utili nel c centinaia di saggi discutono se
dell'architettura, primo fra tutti Cesare corso di queste conversazioni. 11 l'architettura possa essere assimilata
primo significato è il più evidente. a una lingua, se i linguaggi
Brandi. U n edificio classico è quelio i cui non-verbali abbiano o meno una
In Struttura e architettura", per esempio, clementi decorativi derivano doppia articolazione, se il proposito
Brandi sostiene l'illegittimità direttamente o indirettamente dal di codificare l'architettura moderna
dell'applicazione semiotica all'architettura, vocabolario architettonico del non sia destinato a sfociare
mondo antico: il mondo 'classico', nell'arresto del suo sviluppo.
qualora essa sia da considerare oggetto come è spesso chiamato. Questi L'Indagine semiologica è
estetico Ce dunque, su basi langeriane clementi sono facilmente fondamentale, ma non possiamo
asemantico), mentre ne concede il valore identificabili: per esempio, le pretendere che dipani, fuori
se limitato ad una pura concezione tettonica. colonne di cinque tipi determinati, dall'architettura, i problemi
usate in determinati modi; modi architettonici. Bene o male. gli
Siamo comunque al 1967, anno di determinati di trattare pone e architetti comunicano; parlano
pubblicazione di due contributi assai diversi finestre e le estremità del frontone, architettura. sia o no una lingua.
fra loro, e di una certa importanza nel e determinati tipi di modanature Dobbiamo documentare con esattezz,
applicabili a tutte queste cose. cosa implichi parlare architettura in
dibattito in corso. Si tratta di A rchitettura
Benché spesso si prescinda da questi chiave anticlassica; se riu ci amo,
come mass-medium di De Fusco'? e di 'elementi determinati', essi sono l'apparato teoretico verrà da sé.
Appunti per una semiologia delle ancora riconoscibili come tali in inerente allo stesso scavo linguistico .•
comunicazioni visive eli Umberto Eco!'. ogni parte di tutti gli edifici che l...
l Ecco la sfida che ci
possono essere considerati classici in fronteggia, produttori e utenti: per
Il testo di De Fusco appare a prima
questo senso." capirei, bisogna usare una stessa
vista frutto di molteplici prestiti: da un lato lingua, concordandone termini e
(John Summcrson, The Cìassical Languag e
la meccanica adeguazione alla linguistica ul Ar chit ecture, Methuen and Co., London procedure. Tema che appare
1973. Trad. it. Il linguaggio classico gigantesco solo perché fin qui
saussuriana soprattutto nelle sue deìl'archùe ttura, Einaudi, Torino 1970)
inesplorato.
conseguenze francesi (Barthes e il gruppo
Obiettivo volutamente
di "Cornrnunications") nei confronti di una provocatorio: fissare una serie di
teoria della pura visibilità; dall'altro la 'invarianti' dell'architettura moderna
ricerca di legittimazionc della scrniotica sulla base dei testi più significativi e
paradigrnatici .••
dell'architettura mediante un'altra
(Bruno Zevi, 1/ JlfIguaXKIO moderno
trasposizione, quella della teoria delle delìarchìtenura. Einaudr, Torino 1973)
comunicazioni di massa (soprattutto
McLuhan). In seguito De Fusco e la sua
s;,;;;;tica e architettura: elementi per un dibattito

:\ s-ta v Ben-;e,
scuola giungeranno alla definizione 4 Il' Corbu ver: Nutre
(e siamo ancora al vecchio vizio che Dennr (/u l l ant, Rs ntcltuìn t».
5 I.t' Curhu-a cr: AIllI\fJII
abbiamo ricondotto a Della Volpe e alla la Rochc, Autoull, S('/II:':O
della hall,
semiotica di parte linguistica) di uno il I a.\:.lu "'I()I/OJJ'-N(l~)':
"specifico" segno architcttonico, identificato "1111 l " qiuulro l'li/O
ì

al (e/cf 0110).
nello spazio tridimensionale cavo,
doppiamente c>. icolato in spazio internai
-pazio eterno.
Il te to di Eco (frutto di un corso alla
[acoltà di rchitcttura di Firenze, divenuto
poi La struttura assente) si inserisce solo
In parte nella logica che abbiamo finora
descritto. Eco infatti da un lato confuta la
posizione serniorico-cornportarncntista di
Koenig preferendo Roland Barthes
(la funzione di un oggetto si tramuta sulla
hase dell'uso in segno di quella funzione), 6
5
pur rimanendo ancorato ad una
:\la:l: Bcnsc con il continuum spazio-temporale
unpostazione visibilistica. Ma dall'altro egli
"L'opera d'arte viene dunque del Nudo di Ducharnp, e anche con
rifiuta come meccanica la trasposizione concepita come ini ormazionc'. O più la relatività di Einstein."
degli assiomi della linguistica e le ricerche precisamente come supporto di una tGcoffrcy Broadbcnt, Meanins; In
sullo peci fico linguaggio architettonico, particolare inionnazionc: A rctutcciure, In C. Jcnks, C. Baird,
l'informazione estetica. Nell'opera A-/('lWtnJ.: In Ardllll'cture, Barric and
ammettendo possibilità di articola/ione non ROLkhrr. Londun 1%9. Trad, il. 1/
d'arte l'informazione estetica è la sig niii cut o 11I architettura. Dedalo, Bari
soltanto doppia. e prospettando l'idea di componente decisiva. E infatti essa 1'174)
UI1:J molteplicità di codici. co nf CI111 a il car.iucrc scgnico del
In conclusione. anche da queste processo estetico. Altrimenti sarebbe
Manfrcdo T ••furi
incomprcnxihi!c il falto che ogni
affrettate analisi, appaiono chiare le matrici opera durt c è protesa a sort ire un "U na crit ica cornpiutamcntc
culturali della scrniotica dell'architettura, vt rutturulivtu , c0I1111nquc. non
effetto. tende alla comunicuzionc.
giunger.", mai a 'vpicgarc' il senso di
come essa ì: venuta Sviluppandosi in Italia. Ogni informuz iunc è coviiruit« di
segni. I vcgni rOSSo no costituire IIIÙ)rCI a: " limitcr à a 'dcscriverla',
Essa nasce intanto come rinnovamento avendo a sua disposizione solo una
3 insiemi: strutture o configurazioni.
metodologico di studi di storia dell'arte c L'inf'orrnuz ionc estetica può essere a logica basata sulla coppia sì-no,
di critica d'arte, che hanno sempre c.u nt ìcrc viruuurulc o a carattere
corrctto-scorretto, in tutto analoga
alla logica matematica che guida le
priv ilegiato non solo il visibilisrno configuruz ionule. gcstaltico. Ogni
funzioni di un cervello elettronico
(dimenticando che l'architettura è versi Iicazione poct ica offre
un'informazione estetica di tipo (non a caso, Max Bense fa
soprattutto abitata), ma in particolare strutturale. La cappella di riferimento diretto alle tesi di
l'emergenza, l'opera "nobile", in sostanza il Le Corhusier a Roncharnp offre
R.S, Hartmann sulla misurazione
monumentalismo. In econdo luogo come invece l'informazione estetica in
matematica del valore), l a logica
dell'automazione, anche in assenza di
interpretazione della storia dell'aT~chitettura, forma di gestalt."
un intervento del calcolatore nella
(M.IX Ill'n-.,c. 11evtlìvtik:a, Agi'i Vcrtag,
di cui si sosteneva il valore codificante OaciclI Uadcn 11.)65. Trud. it. Estetica, progcuazionc, guida già la struttura
(dimenticando che proprio questa era stata Bompiaru, Milano 1974) dei processi di formazione dell'opera
d'arte nell'epoca della sua
la funzione più retriva delle Accaden.ie). riproducibilità tecnica, l quadri fatti
on a caso la rivista "Op. cit.", Io-se Gcoffrcy 8roadhcnt
al telefono, nel '21. da Moholy- agy,
"Schoenbcrg ha scelto il medesimo
mas imo periodico patrocinante la sem.otica non sono solo profezia degli odierni
significante di Duchamp, l'unità di
dell'architettura, non è mai uscita, nel procedimenti di montaggio
tempo e di spazio, e lo ha applicato
programmato nell'architettura
settore delle analisi applicative, da esempi alla composizione musicale. Lo stesso
altamente industrializzata, ma
come il tempietto del Brarnantc. la Rotonda è avvenuto in architettura, e
chiariscono per intero le condizioni
l'iute: pl ere in questo G"O è stato
palladianu, il padiglione di Barcellona. l .c Corhusicr. l.a Muison la Rochc
di evi tcnza di un'opcru, che non
E non a caso il principale storico sostenitore vogl ia risultare - come vorrebbe
(1921) e certe ultrc ville degli anni
Adorno- utopia rcgrcssiva,
della linguistica architeuonica. Bruno Zcvi, venti fili ono progettate sulla base del
/IO/W'II.\(' <cosciente' della propria
oltre ad aver accantonato con qualche concetto di movimento, 1.. ,1.
alienazione.
I.a villa è progettata in municra
frcttolosità (ma potrebbe essere un merito) che si deve scgu ire iI percorso
Esiste quindi un solo apporto che
le questioni epistcrnologichc di fondo lino strutturalismo conseguente può
stabi"to dall'architetto con precisione
offrirc all'architettura e all'arte
relative all'applicazione di teorie scrniotiche assolllta, r irnpov-ibilc muoversi
attuali: la dimensione esatta della
all'architettura, propone come elementi uuravci \0 la successione degli spazi
propria funz ionalità nell'universo
in qllalSlasi altro modo; si deve
basilari del istema le famose "sette cnu arc dalla porta anteriore,
dello sviluppo capitalistico,
invarianti del codice anticlassico "12, Ma nell'universo dell'integrazione."
at travcrvarc il vestibolo. salire le
(Manfrcdo Tufu r i, L'orchìì ettura e ,I .nw
queste invarianti (che dovrebbero essere. scale fino al pianerottolo del primo
doppIO: .'('mw!oKUl e [orrnultvnur, rn
fondamento della nuova "linguistica piano, uttr aversarlo, percorrere Progetto e utoPia, Laterza. Bari 1973)
interamente la galleria dei quadri,
storico-ernpirica", come è stata definita da voltare di ISO gradi, salire la rampa
De Fusco) sono desunte dai testi più che è costruita contro il muro
significativi e paradigrnatici del movimento esterno ricurvo della galleria, per
moderno. Essendo il classicismo l'unica giungere infine nella biblioteca, che
ha la Forma di un balcone che guarda
lingua arehitettonica codificata, sostiene sull'atrio e la porta da cui si è
infatti Zevi, il linguaggio moderno, entrati. La Maison la Roche quindi
anticla ico, può essere decodificato solo rappresenta veramente una analogia
a partire dalle ec ezioni al clas ieismo. molto stretta, in termini architettonici,
Semiot ù:a e architettura: clcmcnti per /11I dibouito

I Christìan Norberg-Srhnl- . Tomas Maldunado


Rimaniamo, come si vede, in campo 2 La torre di Samarro,
t roq, "l nf'atti, il tentativo di valersi della
estetico, in vicinanza della "ostrannenjc"
nozionistica serniotica per descrivere
cara ai formalisti russi. Ma in questo caso è i fenomeni comunicativi (e perfino
come credere che si possa desumere la cvictici) nell'arca dell'architettura,
nuova lingua italiana analizzando i vincitori dcll'urbunistica e del 'disegno
degli ultimi premi letterari. In sostanza, industriale' non ha raggiunto fino a
questo momento j I isultati che molti
cioè, continuando ad avere occhi solo per avevano atteso, per molte rugioni,
i monumenti. ma soprattutto per la rnancanza di
I R. Dc Fusco .. Storia, segni e progetto dell'architettura, mal urilil della nozionist ica scmioticu
Laterza, Bari 1972. stessa. [... 1
2 S. Bett ini, Critica sernantt co e COI/III/I/llti storica La preoccupazione per il rapporto
dellarchue nura, "Zodiac" 2. 1Y5'),
3 G. Della Volpe, Critica del ).;1I\fO. Fclt rtnclfì. Milano
specifico 'serniot ica-architeuuru' è
1961. incominciata in Italia nel modo
4 l-. Ir acc, Le opi nùnn di \ ... 1 .\lI all'lini 1('111;del/a crurca giusto: come critica scrnumica al
arctntet umtca in ttalia, "Op. cit.", 36, 1977.
5 I. Garnbcrini, Analisi del ItIJ/.:IWJ.fJ.:f() archit etronu:n, discorso critico dell'architettura. [.··1
Coppini, Firenze 1962. Lo sforzo più meritevole per far
6 ( s . K. Kocnig, Ana/oi dellt"/.:lluJ.:kio ar chucrt onico, avanzare il discorso scrniotica-
Lcf, ì-Ircnvc 1964.
~ da ricordare che per la prtrna volta viene tradotto in architettura è comunque
ualrano, nell'appendice, il ~agglu di T. Muf donado rappresentato, senza dubbio. dalla
Kommunìkatìon und •. Semiotrk (ora in: T. Maldonado. sezione C del libro di Eco. In linea
A vanguardta e razionalità. Einuudi, Torino 1974), che poi
verrà espunto in cdizroni successive.
di massima, si può dire però che
L'inf'luenza di Maldonado nel dibattito sulla scmìotica queste ultime pubblicazioni soffrono
dcllarchitcuura sarà poi fune con La speran:a prog ett uale , ~uasi tutte dell'influenza assai
lf1 cui le fitte parti critiche sull'ctrgomcnto, spesso però
mancanti forse di indica/ioni prospctuchc più definite.
negativa della 'serniologia' della
dimovtrano una certa non pcr tincnza dull'uso che di scuola francese. che ha fatto
Kommunikauon und Serniotìk: si era falto (mora. regredire quello sviluppo di
7 F. Rossi-Landi, Chorìcs Morris, Bocca, Milano llJ56.
8 G. Dorflcv. Il divenire delle arti. Einaudi, Torino 1959. 2 conccuualizzazione che già possedeva
9 C. Brandi, Struttura e arctntett ura, E ....r. Napoli 1967. una relativa coerenza. [... ) La
IO R. Dc Fu ...co, Arclut cu ura 1"1111/(' mavv-rncdnnn, Dvdnlo. Christian Norbcra-Schulz semiologia strutturalista non è un
Bari 1967. "La cattedrale deve essere passo avanti rispetto a Morris, ma un
Il U. Eco. Anpuntì per /ttla vemìoìogia dvtlo cnrnunìcazioni
l'nive, Bompiani, Milano 1967 (poi divenuto La struttura
interpretata come un'icona passo indietro, un riporture il
assente, Bompiani, Milano 19(8). notevolmente complessa che discorso alle prime intuizioni,
12 Il. Zevio /I iln/.:LlaK~1O moderno deìt'orchite uura, rappresenta gli oggetti superiori ccrtarncrue geniali. di F. de Saussure.
Emaudi, Tonno 1972. decisivi del periodo. In una forma Uno dei pochi apporti interessanti
iconica tale rupprcscntazionc. nel di R. Harthes in relazione al
senso lcucrulc della parola, può problema che ci interessa è
U~o Volli essere piìt () meno dir ctta. l sette l'ovscrvaz ionc che parlare ,kl
Equivoci concettuali nella semioticu scalini (1<:110 Zigguritl 'ruf'Iigura no' i 'linguaggio dc ll.i ciuà' siu un abuso
dell'architettura selle cieli che formano il cosmo. metaforico. È giusto anche l'appello
La chiesa, d'altro lato, non raffigura di Barthes, che egli stesso però non
, il Corpo Mistico di Cristo', ma segue. a 'passare dalla metafora alla
Una semplice rassegna degli studi e dei soltanto alcune delle sue dcxcriz ione del senso' I...l- In realtà,
filoni culturali in gioco mostra come sia rnunifcstnzioni. La relazione iconica quando a ll'iriizio parlavamo della
discutibile parlare di una semiotica era estremamente imporrarue modestia dei r isultuti raggiunti,
dell'architettura in quanto tale. Ma non è ncll'architeuura del passato ed è ci riferivamo proprio a questo. La
probabilmente alrrcttanto antica della semiotica (o serniologia)
meno superficiale parlare di una architettura connessione causale. Abbiamo giit dell'architettura è rimasta ancora al
che la serniotica possa prendere (e ha di visto come in origine la colonna livello metaforico. Sembrerebbe che,
fatto preso) come oggetto. Anzi, sussi~te venisse eretta per rappresentare il fino ad ora, lo sforzo sia stato
una notevole omogeneità "ideologica", una fallo, mentre la grotta raffigurava il or ientuto esclusivamente a so tituire
grembo da cui scaturisce la nuova una terminologia con un'altra e poco
vasta area di premesse episternologichc vita. La combinazione di questi due più. Lo si vede chiaramente in
comuni fra tutti gli studi di semiotica elementi iconici, creò le prime, reali C. Brandi ed in R. de Fusco, nella
dell'architettura. E possibile allora tentare opere d'architettura. Nei templi loro evidente preoccupazione di
mcgaliìici di Malta 'la durezza e la assimilare criticamente alla nuova
una prima ricognizione di quelle premesse
potenza della pietra sono accentuate problernatica certe componenti della
comuni, di quella ideologia dell'architettura dalla definizione di linee rette e di tradizionale nozionistica interpretativa
(c della semiotica) soggiacente e forse superfici piane. Mentre i dolmcn e le di H. Wolff lin e di E. Panofsky [...J.
inconscia in molti (se non in tutti) gli studi mura ciclopiche esibiscono A volte è difficile capire la
'direttamente' il loro peso e la loro differenza tra il 'Forrnerklaren'
sull'argomento. . stabiliti! simbolica, i rnaltcsi vollero (Wolff'lin) e la 'Iconology' (Panofsky)
La prima e fondamentale di queste rappresentare questo contenuto da un lato, e l'uso attuale della
ipotesi è semplicissima: l'architettura è un mediante linee e direzioni particolari. terminologia scmiotica per
linguaggio (o, in versione più debole: La forza di gravità era astratta interpretare le opere d'arte dall'altro.
visualmcntc dalla materia grezza e La differenza, per il momento,
l'architettura ha un linguaggio; ma la inarticolata. Questa astrazione fornì risiede principalmente nelle parole.
distinzione è più apparente che reale, visto la base per lo sviluppo di un sistema 11 fatto che la rottura con la
che è difficile negare l'esistenza di di simboli architettonici che precedente tradizione descrittiva sia
dimensioni tecniche o economiche includeva segni convenzionali. Un solo di natura terrninologica ha
sistema di simboli architettonici portato molti fautori del nuovo
dell'architettura; e d'altro canto un consiste quindi di segni convenzionali approccio ad un atteggiamento
linguaggio è un oggetto sufficientemente astratti da forme iconiche. l segni piuttosto incostante. C. orberg-
compatto per stare a se stesso, sicché è fanno parte della tradizione culturale Schulz ad esempio. che [... 1 aveva
comunque possibile uno studio autonomo c possono essere usati ripetutamente percepito con grande acume
per costituire strutture formali l'importanza della semiotica nel
del linguaggio che l'architettura ha - il che
sempre nuove." discorso critico dell'architettura,
è la stessa cosa dell'anal isi dell'architettura (Chr istian Norberg-Schulz. l ntent ions in ritorna poi all'uso di categorie di uno
come linguaggio). A rchùect ur e, Thc Norvegian Rescarch sìoricismo molto tradizionale."
Council for Science and the Hurnanities,
Questa prima ipotesi è solo in apparenza OsIo 1963. Trad. il. Intenzioni in (Tomds Maldonado. La .'ìperan::.a
semplicissima. Essa non è stata approfondita ar chìt ertura, Lerici. Roma 1967) orouettuaìe, Einaudi, Torino 1970)
Semiotica e architettura: e!I'II/CI/II per un dtbuttuo

sufficicnzu o. rncn che meno, dimostrata. :l 101", Soane: C(l'U !<f'(,


Oll/IOf1. /'ro\pd/o e manta
Pcr giustificarla si fa riferimento alla forza 4 (i IU\('{JI'f' I crra um CO\(l

(Jf'I fa\c'io, C"OI"


imbolica del costruito, alla sua capacità
di su citare emozioni e di diventare
portatore di complesse istanze retoriche.
Ma si suppone senza alcun dubbio che ogni
complesso culturale. ogni veicolo del
irnbolico, ogni catcgorizzazione del
mondo debba per forza essere un linguaggio. /~.- -I-f'-"*'
(Questa eertezza dipende molto chiaramente
dal periodo, dalla forza attrattiva di studi
come quelli di Lévi-Strauss sul simbolico
alimentare, o se vogliamo sull'irnrnaturità
- divulgativa - di concettualizzazioni
alternativc.) E non ci ~i domanda
neanche se l'architettura sia 1111 linguaggio
o invece tanti linguaggi; che non è questione
da poco, visto che per esempio banalmente
il linguaggio non è lilla lingua naturale, e
ne sappiamo molto di meno su quello che
u queste. Ignorare questo problema porta
nella migliore delle ipotesi a credere che
tutti pensino in latino, 3
Affermare che l'architettura è un Diana A~re~t e Mario Gal1lJclsllna~ Peter I). Eivenman
linguaggio, sosteneva Koenig in una "Quali dovrebbero essere i Futuri "L'architcuura, a differenza della
indirizzi di ricerca nell'approccio pittura, dispone di due livelli di
proposta che segnò il campo di questi studi, relazionalrtà vpaziule. Lo spaz io
scrniotico all'architettura?
vuol dire pcnsarla come un sistema di segni I problemi discussi in questo effettivo, la sua proiezione, la
sottoposto a regole. Le regole, almeno a articolo possono aiutare a trovare una profondità, la limitazione eccetera,
un livello di anali i abbastanza rivposta parziale a questo possono essere considerati la
iI1tcrrogati vo, 'struttura superficiale'. La vicwa
approssimativo, non costituiscono un relazione tra forma e spazio che
Primo: l'approccio emiotico
problema dall'apparenza insuperabile e dovrebbe sviluppare una teoria che caratterizza la struttura superficiale
forse per questo non sono praticamente descriva t spieghi i diversi tipi di possiede una inerente 'struttura
tate mai discusse. elle facoltà di sistemi semiotici che configurano profonda', la quale può essere dedotta
Architettura si insegna una disciplina l'architettura in opposizone con le o può essere implicita. 1·.·1
teorie stilisiiche sviluppate nella Il tentativo insito nella casa del
chiamata composizione; si può ben critica e nella storia dell'architettura. Fascio è lo spostamento della
supporre, a prima vista, che i suoi contenuti In particolare alcuni temi sembrano focalizzazione sintattica primaria
abbiano qualche relazione con le regole avere priorità su altri: per esempio dall"oggetto' alle sue relazioni
l'analisi delle differenze tra i spaziali. Nell'analisi delle piante e
combinatorie che determinano la degli alzati, da primi studi
fenomeni semiotici nell'architettura
circolazione dei segni architettonici. classica c in quella moderna; la sull'edificio realizzato, si può
t. questa una posizione arsai discutibile, prcfigurazione del sistema di individuare una consistente struttura
perché ignora l'essenziale molteplicità significazione dell'architettura di rapporti deliberati, i quali possono
moderna nell'architettura barocca e essere interpretati come un tentativo
storica dei sistemi cornpositivi, che rimanda di stabilire questo livello strutturale
specialmente nell'architettura
non a un'architettura ma alle l'arie lk1l'11lumini,mo: la sopravvivenza di profondo attraverso un implicito
architetture e quindi contraddice a quello sistemi di segni classici controllo sulle relazioni tra forma e
che abbiamo visto essere uno dei nell'architettura moderna. spazio. Ciò che distingue la sintassi
Secondo: l'approccio semiotico della casa del Fascio dalla sintav-i di
presupposti impliciti della semiotica all'architettura dovrebbe proporre Le Corbusier, oppure dalle
dcll'architettura, l'unicità del suo linguaggio. teor ic che I cndano conto implicazioni sintattiche degli scritti di
Ma è certo difficile trov arc un sistema dell'ambiente costruito, che non è IIcinrich Wiilrrlin. è l'rntercwc per
con-rdcrato architettura nvpcuo agli un livello profondo o per una struttura
combinatorio (grammaticale, sintattico?)
edifici. e le relazioni u a i due tipi di concettuale.
intermedio fra le grandi leggi geometriche co-rruzione nei differenti momenti 1... 1 cll'operu di "I er ragru
e psico-antropologiche che regolano stor ici. invece, vista in opposizione a quella
la nostra percezione dello spazio e i vari Terzo: lupproccro xermot ico di Le Corbusier, le forme bianche ed
a ll'urchncttura dovrebbe dcscrrvcrc c esattamente delineate. che ricordano
istemi cornpositivi, sicché questo tema
mostrure una tipologia delle diverse i plastici di cartoncino. non sono
potenzialmente critico non è mai stato modalità architettoniche del intese soltanto come metafore
approfondito a sufficienza. Iunzionarncruo simbolico. che semantiche, quantunque controllate
Dove inveee l'immaginnzione dei includerebbe l'architettura dalla sintassi di una struttura
occidentale." superficiale o anche dalla conoscenza
semiologi si è sfogata in tutta la sua di uno 'vtile internazionale'. ma
(DIana Agrest and Ma rio Gandcl~ona".
potenza è l'altro polo d~l1a defi.nizi~~ Scmiot u:s ami the Lnnits o/ A,cJulectllre, piuttosto come la più oggettiva
dell'architettura come linguaggto, eroe "/\ t- U. Archi tcctu rv and Urbauivru" 7, 'neutra', rappresentazione
July 1976) caratterizzante tale struttura
l'individuazione dei "segni" architettonici.
profonda: in tal senso esse divengono
Ne è uscita tutta una popolazione una metafora vintunica."
fantastica di creature morrisian- (Pctcr D. Fi..,cnman, al/a
/JuII'OKJ.:l't1o
hjelmsleviane, di cui è inutile.ripercohere . rela iionaìn à: la ('aH1 del Pau;" di
I erraum, "(",,,hcll,," .l44, gcnn.uo 1970)
in que ta sede lo zoo. Basta ricordare che 1
problemi di fondo conness: a .questa .
proliferazione erano due: I esistenza, Il
cmiotica l'architettura: clrmcnti per 11I1 diliattito

t S. /t!II0, I "t'remd.
rrnato e l'articola/ione di "unità minime", 2 L A1in rutl der Roh c:
icè di veri e propri segni elementari Casa Tug endhut , Brno,

ell'architettura (il costruito o un suo


egrnento riconoscibile, l'elemento portatore
i una "funzione architettonica" o la
nfigurazione geometrica clementare?)
l'identificazione di "significati
rchitettonici" veicolati in maniera più o
cno complessa dai loro significanti. l due
roblemi così formulati sono
nscindibilmente connessi e risentono
eninteso a loro volta di un clima culturale
In cui si discuteva, per esempio, se il
linguaggio filmico disponesse di due o tre
articolazioni ...
Si tratta di un modello teorico che
realizza una specie di acritico imperialismo
dei concetti della linguistica e che ha
ostrato ben presto i suoi limiti c la sua
ostanziale sterilità. Analisi in termini di 2
unità elementari, alberi cornponenziali, Gillo Dorfles Cesare Brandi
diversi livelli di articolazione non evitano "Bisogna distinguere tra quel tipo di "Se non fosse esistita l'architettura
ioè il rischio della metafora, dicono assai scmiosi architettonica che sia clas sica. dove c'è l'iIIu ione di un
oco dell'architettura che sia rilevante intenzionalmente semantica e quella codice con una nornenclatura pre isa,
che lo sia non intenzionalmente; c quindi dalla parola si crede potere
rispetto ai comuni criteri episternologici ossia casualmente o comunque senza risalire al segno architeuonico, non
di falsificazione, ecc.) e anche rispetto alla vera intenzionalità e consapevolezza sarebbe stato possibile neanche
pratica progettuale. da parte dell'architetto. L'importanza tentare di ipotizzare un segno
E contemporaneamente corrono un di questa distinzione risulta rilevante architettonico [ ... 1
anche ai fini d'una successiva Ma questa inafferrabilità del
altro rischio, opposto solo in apparenza, interpretazione dei singoli monumenti segno architeuonico era prevedibile
quello di suggerire un 'immagine o architcttonici. solo che non si cercasse il forzato
un'ideologia dell'architettura, in termini Vediamo come si verifichi il parallelismo con i linguaggi verbali.
formalistici, di puro visibilismo, primo caso: suppiurno ad esempio r così che l'inaff'crrabilitù del segno
che, nella basilica protorornanica, ar hitettonico da niente può essere
combinazione fine a se stessa di elementi di buona parte degli elementi costitutivi meglio dimostrata che dal tentativo
enso che non rispondono ad altra sono rifcribili a precisi motivi di De Fusco, di covtruir lo in modo
sollecitazione se non alla loro sacramentuli per cui, a mo' puntuale come un analogon del segno
d'esempio: le pietre stesse della linguistico. Interno ed esterno o
"grammatica". Si badi: la combinazione fra
chiesa sono identificate con i fedeli sono delle carntt eristiche fenomeniche
scmiotica dell'architettura c formalismo ',ald;ll i con il cemento della carità'; di un edificio e anche di qualsiasi
non è né necessaria né teoricamente o le colonne rappresentano gli costruzione che non aspiri ad essere
motivata; al contrario si tratta di un Apostoli, la sacrestia il grembo della archircuurn. oppure vanno ivtruiti
fenomeno di aggregazione culturale che in Vergine dove Cristo ebbe a rivestire formalmente come condizioni stesse
l'abito di carne, allo stesso modo di inseparabili della spazialità
quanto tale denuncia però limiti c problemi come il sacerdote riveste i pararnenti archircttonica. In quanto tali po'sono
di una corrente di pensiero. Fra questi nella sacresti.i l'Sacrarium in qua ruppreseruare il tema speciale di
il principale è quello che concerne i rapporti saccrdos vestes induit, uterurn un'architet iuru impiantata o
sacratissirnue Mariae significar in sull'esterno o sull'interno, ma a
fra l'apparato comunicativo dell'architettura
quo Christus se veste carnis induit']. conJizione che nellinrerno si trovi
e la sua logica funzionale, la sua E sappiamo persino come la anche l'esterno e viceversa. Prendere
caratteristica tensione a individuare bisogni deviazione nell'asse di parecchie esterno e interno, come ha fatto
traducendoli in funzioni, definendone chiese medievali sia stata spiegata con De Fusco, volendo assimilare
la inclinazione del capo del Cristo l'esterno al significante e l'interno al
quindi anche una dimensione formale.
crocifisso (inclinatio capitis). Tali significato, è compiere un'operazione
Non che la serniotica dell'architettura esempi potrebbero ovviamente essere abnorrne che partendosi dal segno
abbia ignorato la dimensione funzionale; moltiplicati all'infinito e applicati a linguistico non tiene conto della
c'è stato al contrario chi ha teorizzato che i molte costruzioni religiose di tutti struttura basilare che è di essere,
i tempi. come ha formulato Hjelrnslev,
significati architettonici fossero appunto biplanare e non conforme. Inoltre
Ecco. dunque come in questo caso
funzioni, più o meno concrete, a seconda l'architetto (o chi per lui) ha la De Fusco privilegia l'il/temo a
del loro diverso grado di astrattezza e precisa volontà di costruire l'edificio rappresentare il significato basandosi
generalità. Ma il tentativo di applicare in base ad una prestabilita su una lontana asserzione di Bruno
scrnanticità istituzionalizzata e basata Zevi, come esplicitnzione
all'architettura la massima barthesiana della sopra u n codice iconologico ben dell'architettura attraverso
trasformazione sociale delle funzioni in preciso. 1 ... 1 l'architettura di Wrrght, per cui
segni di se stesse, applicata all'architettura, Nel secondo caso invece, la l'interno soltanto sarebbe il tema
rischia continuamente di rovesciarsi nel semanricità dell'edificio e delle sue dell'architettura. con la conseguente
parli cosriìutivc snrà solo enorme ripulsa, come architettura,
suo inverso: attribuire a ogni elemento del tempio greco. per collocare
occasionulrncntc lale e comunque
architettonico una funzione segnica porta a non risponderà a precise intenzioni l'esterno nell'urbunisrica. Come dire
porre delle funzioni (prime, seconde, da parte del costruuore." che la sintassi non fa parte della
simboliche, tecniche, abitative) che in realtà (Grl!o Dorflcs, Valori tconologici t'
lingua."
sennottci in architettura, "Op. cu.", 16, (Cesare 8randi. Teoria generale della
non esistono isolatamente; le funzioni! 19M') critica. Einau di, Tonno 1974)
significati sono prese per dati, con una
gerarchia formale che non risponde affatto
Semiotica e archi/e/tura: eleme nti per uri dibottito

al loro ordine progettuale. Del resto tale 3 I .. Mies )'(ln der Roh e :
Padìuìurne t cd evco
tendenza non è affatto generale: c'è stato UU't'\PO\I:ltJIII'

anche chi ha eluso il problema in maniera tnt ernartrmale di


Barreììona di'I /929.
così radicale da mutilare la nozione stessa 4 Antoru Goud i , Cam
AI11C1. Barccltona,
di architettura, limitandola a quei casi in cui 5 Andrea Paltadio: Palaz:o
l'apparato formale e comunicativo (cioè, Valmarana, VI'Ct'IJ:a.

per dirla con chiarezza, estetico) dell'oggetto


fosse sufficientemente sviluppato e
autonomo da consentire un'analisi
puramente linguistica. E qui i rischi di
estetismo, di idealismo, di formalismo non
trovano più freno e un discorso
apparentemente nuovo nasconde a malapena
tendenze costanti della nostra cultura.
Eppure il tema di una considerazione
semiotica dell'architettura è tutto qui: non
un'analisi velleitaria e verbalistica del
"linguaggio" architettonico (che
probabilmente non esiste come linguaggio,
ma come pratica culturale comunicativa più .J
ambigua e sfumata) ma una definizione del 5

meccanismo progettuale, della tran izione Emilio Garroni Renato De FIISCO, Vluria Luisa
"E chiaramente un assurdo, anche al Scalvini
che l'architettura opera fra diversi livelli di livello di una considerazione s, on c'è dubbio che il Significato
realtà sociale, dei criteri di razionalità di sommariamente tipologica paesistico della Rotonda sia stato uno
questa operazione di comunicazione interna (anch'essa possibile solo in senso dei motivi ispira tori della sua
al corpo sociale. formale), ridurre il tempio greco o la conformazione. Parliamo di
tradizione classicistica in generale significato, giacché non si tratta in
ad una mera combinazione di questo caso di una fabbrica
elementi materiali e macroscopici e felicemente ubicat.i e dal cui interno
nello 1//'.1.1"0 tem pr» invarranti. Citi che sia, nei modi usuali, visibile il
davvero è il/variante, a rigore, non paesaggio circostante: bensì di un
è e nOI/ può essere l'elemento edificio in cui la visibilità pacsistica
nuttcrialr (che sarà, semmai, in certi penetra dalle quattro direzioni nel
casi, materialmente simile, o molto nucleo 'pazla!.: pIÙ interno c
simile ad aItri elementi materiali), semanticamente più ricco,
ma piuttosto le sue componenti conformandolo non in Vista di una
formali, essendo (fu ella suscct tibil c di direzione privilegiata. ma di una
variare, e pe ncralntente variando 'universalità' di prospettive.
anche di [atto, nella sua concorrendo quindi a determinare un
conjiunrurione, ne/le di mensioni, ncll e parametro e una ragione d'essere
proporzioni, nella distribuzione delle della 'rotonda' centrale.
sue pur ti 1 ... 1 Per quanto concerne la relazione
l nol tre, rispetto ad altri esempi della Villa Capra con l'ambiente
J opportuni di opere urchitcttonichc circostante, ci dobbiamo richiamare a
Giovanni Klaus Kocnìg cartapesta illuminata che si trasforma (come l'invaso fluente di una chiesa quanto in precedenza abbiamo detto
"La casa presentata da Ludwig M ics in una scogliera): era, con tutta bizuntina, la facciata concavo- sul valore urbanistico del
van der Rohe all'esposizione di evidenza, la rappresentazione di un convessa di un edificio barocco, una significante: questo determina, con
Berlino del 1931 - che è una tappa messaggio archico emergente, con tortuosa parete di Gaudì), la sua faccia interna, il significato a
fondamentale nell'affermazione del nuovi choremi spaziali significanti. un'ill usionc simile I/Ol! dovrebbe per scala architettonica, e contribuisce
movimento moderno, e come tale Il segnale comunicava un modo la verità neppure affacciarsi. Qui la con la sua faccia esterna a
riportata in ogni testo di storia nuovo e sconvolgente di concepire continuità delle materiali flessioni e conformare un altro interno-
dell'architettura moderna -, come è gli spazi dell'abitazione. Il modulazioni architetloniche è significato. quello a scala urbanistica.
possibile sostenere che essa fosse significante era lo spazio (poco trionfante e talvolta - come nel caso Ciò si verifica esplicitamente per
una casa, dal momento che: a) stava importa se 'mimato da teloni di Gaudi - programmaticamt.!nte i palazzi di città: si pensi agli edifici
in un padiglione; h) era costruita in imhullettati su quattro cantinelle di non-istituzionalizza bile a livello vicentini così legati alla
legno e tela; c) non fu mai abitata da legno), ed il significato stava nel materiale e fortemente opposit iva nei confiuurnzione urbanistica. in cui
nessuno; d) fu distrutta dopo quindici modo anticonvenzionale col quale riguardi dei codici tradizionali ogni esterno è l'interno di qualcosa,
giorni? dell'urchitcttura, e in particolare di una piazza per il palazzo
erano concepiti i rapporti umani
Come oggetto in sé non è dunque all'interno della casa [... 1. proprio di quella classicistica. Ma Chier icati, di una strada stretta per
mai esistito: come la fantomatica Di solito si accoppia questa 'casa c'è di più, SI! Gaudì può far pensare il palazzo Val ma rana. Vicever 'a, per
Tuck er, automohile mai e\i\tita se che non fu casa' con il padiglionc di. che ci si t rovi di fronte ad un caso quanto attiene alle ville, e alla
non con un simulacro senza motore Barcellona, di due anni prima, limite, di non-architcuurn (c Capra in p.rrticolarc. le facciate
(con Il quale venne truffata rnczva accolllllll,lIldll le due oper c ,otto una n.u urulrncnte non è covi) li di cosj ituixcuno un esterno in senso
America). Con quale diritto questa identità dI linguaggio. Grave errore .u chitcuuru priva di ogni riscontro assoluto, perché delurutuno i segni
casa di M ics è passata da semantico: se gli arch emi sono simili, possihile, qualcosa di assolutamente ar chitettonici separando nettamente
protagonista nella storia del i cltorcmi non lo sono affatto. unico (e neppure questo è vero), l'artificio costruuivo dall'ambiente di
movimento moderno? Evidentemente, II padiglione di Barcellona ha l'urchiicuura barocca ha invece n.uuru. Ma questo stesso artificio
non come oggetto, ma come la purtroppo un significato avsai rupporri evidentissimi ed espliciti, pur [.,.1 nella Rotonda è ridotto al
rappresentazione di sé, bloccata e ambiguo: l'antinazismo tardivo della nella sua trionfante continuità, con minimo, quanto basta cioè per
trasmessa in seguito con disegni casa berlinese (quasi un rigurgito di la pscudcsdiscrezionc (materiale) raccordare la villa all'altura su cui
e fotografie. Ma questa espressionismo) non si ravvisa invece clasxicist ica." sorge. "
rappresentazione non comunicava nei gelidi spazi harcellonesi, (Errnlio Gurronì, Progetto d, semionca, (Renato De Fuscc - Maria Luisa Scalvini,
come comunica un oggetto d'uso, e illusoriamente 'oggettivi'." laterza. Bari 1972) Siuniìicarui e .ligniftcali della Rotonda
non era nemmeno una scenografia, palladtana, "Op. cit.", t 6, t969)
(Giovanni Klaus Kocnìg, Architettura e
cioè una forma che rappresenta co""ultca:ione, Lcf, l-rrcnze 1970)
un'altra forma (un mucchio di
Intervista con Vittorio Gregotti

TIlinguaggio dell'architettura

Architettura come linguaggio: facciamo esercitata su questo dibattito dall'area


un bilancio dieci anni dopo l' esplosione di della Ienomcnologia e dal dialogo che la
una moda. Cosa ne pensa uno dei pochi fenomenologia aveva aperto con il
architetti che a suo tempo se ne sia marxismo in quegli anni.
occupato? E quali erano allora (e oggi, se I! discorso semiologico è stato vissuto
rimangono) le motivazioni del SIlO interesse da me e da altri come discorso strumentale
per il tema? agli effetti del rovesciamento del rapporto
L'interesse per il linguaggio è credo tra ideologia e linguaggio cui accennavo.
ovvio in ogni architetto se con questo La differenza fondamentale fra la tendenza
si intende la tendenza a costruire un insieme cui ci richiamiamo e quella rappresentata
di segni coerenti e pre si nel proprio per esempio oggi dagli americani
lavoro, ma credo che la domanda alluda più dell'Advanced Studies di provenienza
specificatamente al linguaggio come chomskyana è che noi siamo sempre rimasti
comunicazione, alle tecniche per il suo centralmente preoccupati dal problema
studio ed all'interesse molto vivo all'inizio del significato, mentre gli americani si sono
degli anni Sessanta per considerare anche concentrati sui fatti puramente sintattici,
il linguaggio dell'architettura da questo nella speranza di fondare un linguaggio
punto di vista. assolutamente formale dell'architettura.
In quegli anni credo sia stato soprattutto Tutto sommato il discorso intrapreso
ildibattito sul rapporto ideologia- a partire dalla Triennale del 1963-64 nel
linguaggio, la polemica contro la deduttività mio caso non si è mai troppo distaccato
del secondo dal primo, l'interesse a ritrovare dall'idea che csisjc per l'architettura
quindi uno specifico disciplinare nella un materiale concreto e che l'ordinamento
tradizione della prima avanguardia, di questo materiale deve avvenire attraverso
a spingere alcuni di noi a lavorare sui terni alla forma che lo orienta e gli conferisce
dellinguaggio e ui suoi strumenti: un senso.
lavoro che si è svolto soprattutto a contatto Devo ammettere dall'altro lato che, per
con i giovani letterati e critici che avrebbero me, l'interesse per la serniologia è sempre
poidato vita aì Gruppo 63; si discuteva filtrato attraverso un'ottica letteraria
molto di Sklovskij, del formali mo russo, piuttosto che attraverso l'applicazione
del "new critici m" americano. diretta all'architettura, cui ho sempre
Nel nostro campo specifico stavano creduto in modo limitato.
cadendo alcune illu ioni generose come Non credo infatti alla rifondazione
l'a pirazione ad adottare un largo contatto dell'architettura come pura struttura formale,
collinguaggio popolare; stavano cadendo né d'altra parte alla sua scomparsa:
una serie di protezioni extradisciplinari; l'architettura, mi scuso per la mia
la fuga sociologica, la fuga nella grande ortodossia, lavora sui rapporti di produzione
dimensione, l'idea che le autentiche decisioni concreti, dentro a sistemi tecnici e di
fos ero 010 quelle urbani tiche e la mercato, in contesti specifici e fisici. Senza
conseguente svalutazione sull'importanza questi materiali la pura struttura formale
culturale delle scelte architettoniche. non è in grado di ordinare un bel niente,
Stonaturalmente semplificando un percorso cioè non è in grado di costituirsi come
cheera meno lineare, più compie so, e architettura, che è sempre attribuzione
pieno di influenze diverse. Per e empio non di significato, attraverso la costituzione della
vadimenticata l'influenza teoretica figura e delle sue regole materiali prescelte.
4
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L'architettura è certo anche una forma fatalmente positivi non debba introdurre
dell'immaginario e le sue qualità più (ed in qualche modo lo abbia sempre
durevoli si collocano quasi sempre in un strutturalmente fatto) anche i granelli della
sottile spessore di equivoco, o di inganno polvere del dubbio radicale, nel
tra committenza e progetto: ma senza meccani mo i tituzionale a cui è fatalmente
questo scontro siamo probabilmente in un ,~. v,,...,_ legato il processo della ua produzione;
altro terreno delle attività creativc. se essa non produca o contrabbandi ernpre
Le generazioni che seguono la mia sono una quota di pensiero negativo, evochi ciò
molto dotate, in quei pochi esempi notevoli, che non è in alcun modo pre ente.
di talento disegnativo: abili a creare Tale pensiero negativo è oggi,
immagini, nell'articolare linguaggi, abili probabilmente, molto 'più legato ai processi
nel comporre e scomporre, nell'analizzare di rappresentazione di una soggettività
e disporre. A prezzo tuttavia di sembrare autentica, di una socialità non storicistica,
moralistico, io credo siano oggi necessari legato al ritrovamento della terra e del
anche dei ge ti di fermezza, nel tentativo cielo, del toccare e perimentare, piuttosto
di costituire punti di riferimento su un che alla razionalità dei programmi di
terreno noto. 1:: ciò che penso avvenga 6
coordinamento: tuttavia con tali
indispensabilmente utilizzando il faticoso indispensabili programmi bisogna fare
spessore dal progetto alla realizzazione, • i cont.. sono un elemento strutturale del
e quindi essendo in grado di dominare la paesaggio sociale anche se non sono
ricchezza del lavoro paziente e la più un mito.
complessità delle materie che lo Proprio perché credo, nell'architettura,
compongono, in una parola lo scontro alla necessità di una tensione ideale,
reale. In quanto ai processi decisionali di penso che quei miti, sino a quando sono
costruzione della città (o della campagna) rimasti autenticamente tali, non abbiano
essi restano certo soprattutto al di fuori affatto determinato declini negli strumenti
dell'architettura ma solo e sempre per mezzo disciplinari: il declino comincia quando
di questa, buona o cattiva che sia, si il mito diventa semplicemente mezzo
realizzano. La realizzazione non è mai praticistico del fare professionale, senza
evidentemente pura esecuzione o pura sostituirlo con nuove tensioni come oggi
rappresentazione, come abbiamo detto, ed avviene; oppure quando esistono tensioni
essa si costituisce in ogni modo come ideali che non riescono, come oggi avviene,
nuovo reale, come materiale per ogni a prendere contatto con la tradizione
successivo progetto. della disciplina.
Poiché insisti molto sugli aspetti di 7
significato del discorso architettonico, quali
sono oggi secondo te questi aspetti, quali
miti generali dominano il discorso
architettonico?
Certo l'architettura come momento di
coordinamento sociale e produttivo è
un'utopia generosa da cui abbiamo tratto
non poche delusioni, ma anche grandi opere:
come dal socialismo utopistico. Ed è pur
vero che essa seguita a rispecchiare in gran l,2 V. Gregot ti , L. Menegbettì, G. Stoppino, P. Brivìo:
parte il mito del coordinamento sociale XIII Trìennuìe eli vt ilano, /96.1. Sala det contemrori t
prospet uva assonometrica del Catevdoscopio,
e produttivo come pacificazione sociale, 3 V. Gregot u, G. Pollini, G. Caronia' .Vuoli dipartimenti
di Scien;e deìl'Urnversirà di Palermo. 1971.
anche se ha cessato da tempo di illudersi di 4 V. Gregot u, l'.L. Cern, P.L. Nicoun, H .. viatsut:
determinarlo. Negozio a vt itano, /976.
Certo bisognerebbe interrogarsi sulla
/ 5 V. Greuotti, P.L. Cerri, P.L. Ni colin, H. Marmi.
lJ. Viganò. R. Cecclu: Centro amnnmstrativo a Laehouat
qualità di quel mito, chiedersi se / (A Ieeriav , 1976.
6, 7. H V. Grruot n, P.L. Curi, P.L. Nicolin, H. Matsut:
l'architettura insieme ai suoi compiti Casa a Nrrv ara, 1977.

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I V. Greuottt, Il. Matsut, IJ Viganò, 1-:. Bat nsìì, F. Puri m : Secondo te che tipo di uso è stato fatto
Università degli studi della Calabria, /971.
nozioni di sito e di principio insediativo,
2 V. Gresouì, P.L. Cerri, Il. Morsut, P.I .. Nicoìm, del discorso semiologico applicato il materiale essenziale dell'operare
B. Vìganò : Piano di zona n. 2 in Comune di Cefalù, /977.
all' architettura? architettonico.
Credo che siano nati due filoni diversi In grado di agire quindi a tutti i livelli
fra loro, che non si sono mai ricongiunti. dimensionali, ma più chiaramente
Uno ha utilizzato in senso critico la produttivo alle grandi scale, più
semiologia dell'architettura, cadendo però in evidentemente didattico, per la presenza
trappole idealistiche anche vaste. Magari di un'alta quantità di materiali eterogenei
è anche riuscito a fare qualche scoperta, ma e per la strategia.
con alla base l'idea della restituzione II gruppo che ha lavorato sul tema
dell'atto puro, della nozione di arte per dell'autonomia dell'architettura ha tentato
l'arte. t il filone che va da De Fusco a Zevi, una riduzione del sistema di relazioni
e che mi pare abbia prodotto il maggior tecniche, economiche, distributive
numero di equivoci, Un secondo filone ha all'edificio, al controllo formale della scatola
finito per convogliarsi nell'alveo dei lunghi muraria. Secondo noi, invece, proprio
ragionamenti sull'autonomia della perché l'applicazione avviene ad altro
architettura. Nessuno dei suoi rappresentanti livello di complessità, il tentativo di
sarebbe disposto a riconoscerlo, ma la riduzione era impossibile: si metteva in
strada da essi percorsa, anche Se non è .prirno pano la questione della relazione
passata direttamente attraverso problemi e lo stud.o quindi del linguaggio di queste
semiologici, ha ereditato dagli studi relazioni: prima di tutte con il circostante.
sulla questione del linguaggio il proprio Questo processo dà difficilmente
piano di distacco. Per quanto riguarda il come risultato uno stile.
problema dell'autonomia dell'architettura, Capisco che in un momento di grave
ci sono motivazioni complesse che non incertezza coloro che hanno fornito sistemi
voglio sottovalutare, ma un certo interesse linguistici stilisticamente chiusi abbiano
per la preminenza linguistica è qui avuto un successo didattico importante. Chi
c ntrale: ed ha prodotto attorno spesso la come noi lavorava sul processo c sulla
necessità di soluzioni stilistiche un relazione non poteva dare formule
po' affrettate. • trasferibili facilmente. Abbiamo
Il gruppo di persone che ha lavorato semplicemente scoperto che è pos ibile
con me ha spostato invece il proprio leggere gli universi arnbiental i dal punto di
interesse negli ultimi dieci anni verso il tema vista architettonico, considerare come
dell'ambiente, che certo si è prestato a grossi classi architettoniche insiemi di cose mai
equivoci ma ha anche aperto molte nuove prima considerate; inoltre l'ambiente (come
indagini sul processo linguistico. "U mwelt ", ciò che permette la fondazione
Va chiarito una volta per tutte che intersoggettiva) ha introdotto nuovi
questa nozione di ambiente non è un sistema procedimenti di conformazione della
in cui dissolvere l'architettura, un pittoresco, architettura fondati sulla messa in primo
ma al contrario un materiale portante il piano dei principi di relazione, di
progetto architettonico, anzi, attraverso le interdipendenza, di mobilità, di connessione
q col luogo, importantissimi per il procedere
'" della disciplina.
-----
Che poi gli strumenti di gestione
e controllo dell'universo della metropoli si
siano fatti cornplicatissimi e pesanti.
che le difTìcoltà di sopravvivenza abbiano
pavimentato il nostro quadro quotidiano con
bisogni e desideri che producono diverse
gerarchie, ciò credo non deve confondere
i principi. Nella città come nella
campagna si vive in mezzo all'architettura
anche senza vederla: si vivono in una
città o in un territorio le distanze,
le memorie, la fìttezza, gli pessori,
i margini, i vuoti, le cose retrostanti: perché
parlare di linguaggio architettonico?
Lasciamo queste questioni ai semiologi
che traggano, come noi dall'idea che tutto
l'ambiente è architettura, delle conclusioni
1 interpretative importanti dal pensiero
che tutto è comunicazione. La cosa
architettonica ha fortunatamente una
....
r pesantezza terrestre e silenziosa che la lega
{' \, al luogo: è un fatto prima che un mezzo.
~V

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