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Dopo Protagora, il secondo filosofo Sofista e forse il più famoso: Gorgia di Lentini, in Sicilia, questo

filosofo Sofista è siciliano. Gorgia è universalmente ritenuto il fondatore della retorica: arte di saper
ben parlare e di saper convincere. Abbiamo due testi di Gorgia di Lentini: Difesa di Palamede ed
Encomio di Elena. Encomio di Elena: chi era Elena per un greco? Elena era la moglie di Menelao,
Elena è la causa della guerra di Troia, per i greci Elena era la donna più bella del mondo e quella
che ha lasciato il marito per andare con l’amante e generare da questo uno degli eventi peggiori: la
guerra di Troia, con morti e distruzioni di Greci e Troiani. Elena: donna più bella del mondo, ma
anche la peggiore di tutte le donne, Gorgia di Lentini scrive un encomio di Elena, encomio significa
elogio di Elena, in questo encomio Gorgia di Lentini difende Elena e sostiene la sua non
colpevolezza agli occhi dei Greci che lo ascoltano, fa una dimostrazione che Elena non è la causa
che ha scatenato la guerra di Troia. Gorgia è fondatore della retorica, con Gorgia e i sofisti cambia il
significato di dialettica di Zenone, ora ha significato di discorso per convincere, retorica per Gorgia:
lungo discorso per convincere qualcuno mediante il potere della parola. Presupposto filosofico di
Gorgia, con Gorgia abbiamo un approfondimento del pensiero di Protagora.
Idea di Gorgia di Lentini: nulla è, se anche qualcosa fosse conoscibile non sarebbe esprimibile.
Nulla è, nulla esiste: non vuol dire che le cose che conosciamo non esistono. Nulla è o nulla esiste:
l’essere non esiste, Gorgia di Lentini dice che l’essere non esiste, lo stesso essere di cui ci aveva
parlato Parmenide: quella realtà che sta a fondo delle realtà, quella realtà più generica di tutte non
esiste secondo Gorgia. Non c’è una realtà a fondo di tutte le realtà, non c’è qualcosa che resta
mentre tutto passa, esiste il nulla: un nulla di senso, di significato, nulla di fondamento, le cose dal
nulla per il nulla, non esiste un essere a fondamento di tutte le cose, secondo Parmenide il non
essere non esisteva, ma c’era solo l’essere. La posizione di Gorgia di Lentini in filosofia viene
chiamata chiama nichilismo: dal latino nihil: nulla di fondamento e di senso, le cose ci sono,
passano, ma non c’è una realtà che rimane, che fonda tutte le cose. Esiste un un senso ultimo delle
cose? Per gorgia non esiste. Gorgia di Lentini fa una dimostrazione che da tutti gli attributi
dell’essere di Parmenide si possono determinare anche i contrari, le cose che ci accadono non
hanno significato, tutto avviene dal nulla verso il nulla, posizione anche dei filosofi di oggi. Esiste un
bene o male come principio regolatore del nostro comportamento per Gorgia? No. Posizione del
nichilismo di Gorgia che apre all’ateismo, se ci fosse un dio sarebbe lui a regolare il nostro
comportamento, ateismo filosofico di Gorgia, secondo lui non esiste un dio trascendente, non
esiste la trascendenza e nemmeno un senso. Nulla esiste, se anche qualcosa fosse non sarebbe
pensabile: Parmenide diceva che essere e pensare coincidono, secondo Gorgia non è cosi, essere e
pensiero sono ambiti completamente diversi, non è vero per Gorgia che non posso pensare al non
essere, se devo distinguere l’essere dal non essere, allora devo pensare al non essere, sono
obbligato a pensarlo se devo distinguerlo dall’essere, non è vero che pensare è pensare l’essere e
non è vero che non posso pensare al non essere, realtà e pensiero non coincidono per Gorgia: noi
non conosciamo la realtà, ma conosciamo la nostra esperienza della realtà, quello che cogliamo
con i nostri sensi, non possiamo mai conoscere completamente la realtà, perché i nostri sensi ci
dicono una parte molto piccola della realtà, conosco solamente quel poco che mi permettono i
miei sensi. Conosco una percentuale piccola della realtà, devo poi aggiungere anche i miei pensieri
limitati di questa realtà, le persone non si conoscono mai abbastanza, per noi oggi è un’ovvietà.
Conosciamo la nostra rappresentazione della realtà, ma il pensiero non coincide con l’essere, non è
sostenibile, non sarebbe conoscibile, pensabile: posizione detta scetticismo: diffidenza tra la
possibilità di conoscere e arrivare alla verità, agnosticismo: forma di scetticismo religioso, non
posso conoscere. Nichilismo: rispetto alla realtà e all’essere, secondo Gorgia non esiste un essere,
vedo una realtà, al di là della realtà che vedo esiste il nulla. Attraverso il pensiero non posso
arrivare a conoscere la verità, ma mi formo attraverso la mia esperienza delle rappresentazioni
della realtà, viviamo solamente di rappresentazioni. Rappresentazione della realtà: tutte le
informazioni che abbiamo è su rappresentazioni, non direttamente sulla realtà. Per Gorgia non
importa la realtà, ma la rappresentazione che io ho della realtà, non c’è un senso, l’importante è la
rappresentazione della realtà, c’è una realtà? Non importa. Non c’è un rapporto tra pensiero e
realtà, come per Parmenide, scetticismo. Non c’è un rapporto tra realtà e pensiero, non c’è un
rapporto tra pensiero e linguaggio, il linguaggio non esprime il mio pensiero, se il linguaggio
rispecchiasse il mio pensiero non potrei mentire, non potrei dire le bugie, c’è una differenza tra
linguaggio e pensiero, sono due dimensioni diverse, i miei pensieri non corrispondono a delle
parole, la comunicazione non si fonda sulla trasmissione di pensieri, ma solo su parole. Nelle
parole non ci stanno esperienze, ma ci sono concetti che muovono rappresentazioni. Se io dico che
non sto bene agli altri, agli altri giungono solo parole, non come mi sto sentendo. La
comunicazione è indipendente della realtà, non è come Parmenide, la realtà è diversa dal pensiero
e dalle parole, la realtà per Gorgia è diversa da qualunque forma di comunicazione. Non è
importante la realtà, ma la rappresentazione della realtà. Scetticismo e nichilismo, conoscere una
differenza radicale tra le cose, il pensiero e le parole: aspetto fondamentale della nostra società,
che cosa è davvero importante? La parola. La comunicazione avviene attraverso la parola,
indipendentemente dalla realtà e dal pensiero, con la parola siamo in grado di veicolare contenuti
nella mente degli altri, siamo in grado di far provare emozioni agli altri, emozioni e sentimenti, la
parola crea delle realtà che non esistono, riesce ad annullare delle realtà che esistono, muove
quella dimensione che ci sembra inaccessibile: dimensione della emotività. Il contenuto non esiste,
dà informazioni che non c’entrano nulla con la realtà, scelgo in base alle emozioni che mi muove,
non interessa l’essere delle cose, non interessa che il pensiero sposi la realtà, che le parole siano
dense di essere, interessa quello che le parole generano nelle persone, l’essere non esiste, mi
interessa ciò che genera nelle persone. Le pubblicità utilizzano questo principio di Gorgia. La
dialettica di Zenone diventa retorica con Gorgia, Zenone: ragionamento per assurdo, dimostro la
falsità della tesi opposta, dialettica di Gorgia di Lentini: lungo discorso che mi serve per convincere.
Esistenza tragica, esistenza senza trascendenza, senza una realtà.

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