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Luce Irigaray e la differenza sessuale

di Anna Munaretto
Bibliografie ragionate 25 marzo 2015 Redazione

Luce Irigaray ha dedicato tutta la sua ricerca all’elaborazione e creazione di


un pensiero della differenza sessuale. Ciò che la distingue dalle altre
femministe è che la differenza sessuale è per lei la forza della nostra società,
che è costituita da una molteplicità di differenze: linguistiche, religione,
culturali. Tutte si basano sulla differenza sessuale, la differenza basilare da
considerare cioè, per poi poter considerare tutte le altre, è la differenza tra
uomo e donna. Solo rispettando questa base tutte le altre differenze,
soprattutto in una cultura come quella di oggi in cui le differenze sono
l’identità degli individui, potranno essere rispettate a loro volta. Per Luce
Irigaray la differenza sessuale è il conoscersi, l’appropriarsi delle proprie
caratteristiche e nel rispetto di esse, delle nostre e di quelle degli altri.
Rispettare la propria differenza e le differenze altrui è la chiave per una
convivenza pacifica e rispettosa.

Speculum. L’altro in quanto donna

Feltrinelli, Milano 1975

È il suo primo testo in cui critica la teoria freudiana e quella lacaniana sul
tema della donna, in particolare sulla sessualità femminile. In questo testo
inizia a rivisitare la filosofia classica (in particolare è famosa la rivisitazione
del mito della caverna di Platone) leggendola da un punto di vista
propriamente femminile. È il testo più famoso dell’autrice belga, che le
valse l’espulsione dalla scuola freudienne a causa delle sue idee in contrasto
con quelle psicoanalitiche dominanti di Lacan che era il direttore.

Questo sesso che non è un sesso


Feltrinelli, Milano 1977

Questo testo è ancora legato al primo periodo, quello di critica alle


tematiche psicoanalitiche della donna. Potrebbe essere considerato la
continuazione di Speculum, e dell’analisi di Freud e di Lacan. Secondo
l’autrice la psicoanalisi e la filosofia occidentali hanno portato a una cultura
apparentemente valida per tutti, ma in realtà portatrice di valori maschili.
Questo testo, insieme a Speculum, propone una rifondazione della teoria
della differenza sessuale attraverso una rivisitazione della psicoanalisi e
della filosofia occidentali.

Amante marina di Friedrich Nietzsche

Luca Sossella editore, Roma 1980

I grandi temi del pensiero di Nietzsche vengono rivisitati attraverso un


labirinto di un altro linguaggio, in un modo a metà tra la poesia e la filosofia,
e riascoltati senza la maschera dell’abitudine, a partire da un altro punto di
vista, quello femminile.

Passioni elementari

Feltrinelli, Milano 1983

È un testo scritto in aforismi usando un linguaggio poetico. Numerose


saranno le sue opere in poesia in quanto è la parola che può maggiormente
accedere all’essere profondo, in particolare quello della donna. Luce Irigaray
cerca di spiegare il dolore e le difficoltà delle donne nel loro rapporto con gli
uomini, in un mondo maschile, le cui leggi sono maschili, inscritte in un
mondo maschile.

L’oblio dell’aria in Martin Heidegger


Bollati Boringhieri, Torino 1983

Questo libro è un dialogo con la filosofia di Martin Heidegger. È un omaggio


che fa al maestro. Inizia a scrivere qualche giorno dopo la morte del
filosofo, e ne affronta le tematiche che l’hanno più influenzata. È un modo
per ringraziarlo di averle insegnato a pensare, per averle aperto un
percorso. Trattando dell’essere, Irigaray ha scoperto che l’essere non è uno,
ma è due, è uomo e donna. Se Heidegger è il filosofo dell’uomo, Irigaray
sarà la filosofa della donna?

Etica della differenza sessuale

Feltrinelli, Milano 1984

È il manifesto del suo pensiero. Un’etica e una politica nuove che prendono
principio dalla differenza sessuale. Qui inizia maggiormente la sua
riflessione sul soggetto donna, i cui singoli argomenti affronterà uno alla
volta nei suoi testi successivi. La risposta alla differenza sessuale di Luce
Irigaray è affermativa: i sessi sono per natura diversi, e lo sono
ontologicamente. Secondo la Irigaray nella filosofia occidentale il pensiero
maschile si è imposto come soggetto universale e neutro, che costruisce il
mondo a partire da sé e ha sottratto all’essere sessuato femminile l’accesso
al simbolico, la capacità di autosignificarsi. È necessario per le donne
colmare la mancanza di un pensiero proprio su sé stesse e sul mondo,
dotandosi di uno strumento conoscitivo che riconsegni loro questa capacità
fondativa. Il punto di partenza, questo strumento conoscitivo, non può che
essere il corpo, sede di origine fisica e simbolica: “per le donne -scrive la
Irigaray- l’essere sessuate nella differenza è qualche cosa di imprescindibile,
è, per ciascuna donna che si trova a nascere donna, un dato inalterabile che
si radica nel suo essere non come un che di superfluo o un di più ma come
ciò che essa necessariamente è: appunto donna”.
Sessi e genealogie

La Tartaruga, Milano 1987

Luce Irigaray analizza due concetti che non possono essere omessi nel
concepire un nuovo modo di pensare: la differenza sessuale e la genealogia.
Questi concetti sono correlati tra loro. Il primo è la base della società, delle
relazione e di ogni rapporto sociale. Il secondo è il punto di riferimento di
ogni persona che deriva da due famiglie e da due storie, una è quella dei
propri genitori e progenitori, l’altra è quella del proprio sesso.

Il tempo della differenza. Diritti e doveri civili per i due sessi. Per una
rivoluzione pacifica

Editori Riuniti, Roma 1989

È un testo politico. In cui per la prima volta affronta l’argomento della


differenza sessuale, e dell’importanza del suo riconoscimento a livello
europeo. Infatti proprio in questo testo vi è l’abbozzo del tentativo di una
costituzione europea fatta dalla filosofa a quattro mani con il deputato
europeo Renzo Imbeni. In essa viene trattata la necessità e l’urgenza di
riconoscere attraverso leggi le caratteristiche proprie di ogni sesso, e di
identificare il prima possibile un concetto di cittadinanza adottabile in
Europa.

Parlare non è mai neutro

Editori Riuniti, Roma 1991

È uno studio che Luce Irigaray ha fatto nel linguaggio. La diversità linguistica,
sia nella costruzione delle frasi e nella scelta delle parole, che nei contenuti,
secondo due punti di vista: maschile e femminile e psicoanalitico. Sostiene
che, se il dialogo è alla base del confronto, è allora importante cambiare il
nostro modo di parlare: la parola è necessaria per arrivare all’altro, ed
entrare in dialogo. La differenza sessuale ha bisogno di un linguaggio che la
determini, attraverso il quale se ne possa parlare, discutere e anche
distruggere se è il caso. Le donne hanno bisogno di parole, di un simbolico
conforme all’esperienza femminile. Una donna deve poter parlare di sé
senza passare necessariamente attraverso l’immaginario maschile.

Io tu noi. Per una cultura della differenza

Bollati Boringhieri, Torino1992

È una raccolta di saggi e articoli che aiutano a comprendere meglio il


significato e il ruolo della differenza sessuale.

Amo a te. Verso una felicità nella storia

Bollati Boringhieri, Torino, 1993

Amo a te è un libro incentrato su questo “a”. Esso è un luogo di pensiero, di


pensare a te, a me, a noi a ciò che ci unisce e a ciò che ci allontana, alla
distanza che allo stesso tempo ci permette di essere singoli e uniti.
Rappresenta un tempo e un luogo nuovi, da scoprire. Questo “a te” si deve
scoprire attraverso una pratica nuova del respiro che cerca di tradursi in
parole.

Essere due

Bollati Boringhieri, Torino 1994

In questo testo si analizza l’”altro”. L’altro è l’altro della differenza sessuale.


La nostra cultura ha nascosto e sottratto questo altro, diverso, ma esso è
fatto di linguaggio e carne. Pensare questo altro, pensare cioè la differenza
e l’alterità sono le possibilità per il pensare stesso, per il vivere e l’amare.
Luce Irigaray dialoga in questo testo con Sartre, Merleau-Ponty, Lévinas,
Hegel e Heidegger, con l’obiettivo di far emergere nella storia della filosofia
occidentale una dialettica dell’intersoggettività fondata sulla differenza
sessuale. Da alcuni studi che la Irigaray compie sul linguaggio di ragazzi e
ragazze emerge che la nostra società parla sempre di un soggetto unico (che
di fatto è maschile) che costruisce una filosofia verticale e supera la natura;
se si entra invece nell’ottica dei due soggetti (differenti ma in continua
relazione fra loro) questo rapporto cambia e ciascun soggetto è in relazione
con la natura, con tutti gli individui e con la cultura. “L’umanità è a due e
bisogna divinizzare questa condizione, coltivare il nostro essere in relazione
con il prossimo”.

La democrazia comincia a due

Bollati Boringhieri, Torino 1994

È una raccolta di saggi e articoli dal tema decisamente più politico e in


particolare sulla democrazia intesa come espressione della cittadinanza, che
è a due voci: maschile e femminile.

Tra Oriente e Occidente. Dalla singolarità alla comunità

Manifestolibri, Roma1997

Per costruire una comunità che sia però basata su principi diversi, occorre
prendere ispirazione al mondo e al pensiero orientale. È proprio
dall’Estremo Oriente che possono giungere a noi insegnamenti per
ripensare un’identità singolare più in armonia con il cosmo, meno scissa fra
corpo e spirito. In questo testo Luce Irigaray mette in evidenza l’importanza
che hanno avuto per lei l’esperienza dello yoga e una pratica conscia del
respiro, che possono portarci a ripensare in modo diverso la sessualità e la
relazione amorosa, ma anche la relazione con se stessi e con gli altri.
Il respiro delle donne. Credo al femminile

Il Saggiatore, Milano 1997

È un tentativo di formulare un nuovo modo di pensare delle donne, e un


nuovo modo di vivere. Esso deve partire dal respiro che non è altro che
l’essenza della vita. Questo testo affronta la tematica delicata del simbolico
femminile, la sua carenza e la sua dimenticanza e insieme la necessità di
fondare un pensiero a partire dalle figure mitologiche e dalle caratteristiche
femminili in cui ogni donna può riconoscersi.

La via dell’amore

Bollati Boringhieri, Torino 2002

È l’opera forse più concreta di Luce Irigaray, in cui l’autrice si incammina su


una “via dell’amore”, un modo nuovo cioè di pensare e di vivere, che
coinvolge il rapporto tra arte, religione e filosofia. Alla base di questo nuovo
modo di pensare stanno uomini e donne considerati nella loro globalità e
nelle loro differenze. L’attenzione è concentrata sull’intersoggettività e
sull’elaborazione di un discorso volto al saper vivere e al condividere la vita,
sul dialogo.

Preghiere quotidiane

Heimat edizioni, Salerno 2006

È una raccolta di poesie. Esse dimostrano il differente linguaggio tra la


poesia maschile e la poesia femminile. Se la prima tende a esaltare un
sentimento di morte e di staticità, la seconda è un elogio alla vita e alla
natura. Il linguaggio poetico è di fondamentale importanza per poter
riscoprire un rapporto con la natura e con se stessi che oltrepassi le
convenzioni sociali e culturali.
In tutto il mondo siamo sempre in due. Chiavi per una convivenza
universale

Baldini Castoldi Dalai, Milano 2006

La questione dell’essere in due si pone in tutte le culture: corrisponde alla


struttura del dialogo. Come rendere possibile relazioni tra un io e un tu
rispettati in modo equivalente nella loro dignità e diritto alla parola?
Questo, più che una semplice uguaglianza economica, aprirebbe la via per
tessere una comunità democratica a livello mondiale. La differenza sessuale
qui ha un’importanza decisiva perché è il paradigma universale e basilare
della relazione nella differenza. Deve dunque diventare il modello mondiale
di dialogo democratico. In tutto il mondo, ci sono soltanto uomini e donne
di diverse età, razze, culture, appartenenze socio-economiche ecc. Riuscire
a trasformare la relazione uomo-donna in un dialogo fra soggetti che
rispettano le mutue differenze conduce alla convivenza con altre differenze
che, invece, ostacolano la costituzione di una comunità universale se la
relazione uomo-donna non è vissuta in modo colto e democratico. La
differenza fra culture comincia con la differenza di identità fra uomo e
donna.

Oltre i propri confini

Baldini Castoldi Dalai, Milano 2007

È un libro sul dialogo. Dialogare in ogni momento e in ogni luogo con ogni
persona che incontriamo. Così impariamo a uscire dal nostro proprio
orizzonte per costruire, a poco a poco, un mondo nuovo che tenga conto
delle differenze fra tutte e tutti. La nostra appartenenza sessuata delinea i
primi confini che dobbiamo allo stesso tempo rispettare e aprire per
incontrare l’altro. Essa corrisponde al più basilare passaporto per andare
oltre tutti gli altri confini. Luce Irigaray ha incontrato sia donne sia uomini la
cui formazione e il cui impegno erano diversi e si è confrontata con loro.

Condividere il mondo

Bollati Boringhieri, Torino 2008

Lo sforzo di affrontare le sfide emergenti con il linguaggio del logos, ci


chiama a un impegno sempre più operoso sia sul versante della mediazione
culturale, sia sul versante della partecipazione pubblica alla vita del
territorio e del mondo. Abitare da cristiani questo nostro mondo, infatti,
significa impegnarsi per una realtà in cui si inverano i diritti inalienabili della
persona e in cui il Bene di tutti è la buona vita dei popoli.

Il mistero di Maria

Paoline editoriale, Milano 2010

È un testo che analizza la figura di Maria, madre di Gesù. Non è un opera


rivolta esclusivamente ai credenti, anzi, è un’opera che serve a credenti e
non credenti a riscoprire la figura madre di tutte le figure femminili. A essa
derivano le concezioni delle donne date nella cultura occidentale. Ma non è
solo un insieme di analisi, ma è anche un insieme di riflessioni e di
interrogazioni sulla donna, su Maria, e sul simbolico femminile.

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