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Tradotto da: Harpsichord & fortepiano Autumn 2010

VALLOTTI COME IL BUON


TEMPERAMENTO IDEALE
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Claudio Di Veroli (autore dell’originale in inglese e traduttore)

1. IL TEMPERAMENTO IN POCHE PAROLE


Questo articolo suppone familiarità con concetti elementari sul temperamento musicale, i quali
sono facilmente reperibili (vedi per esempio Lindley, 1980 or Di Veroli, 2009), ma comunque è
bene descrivere brevemente i concetti di base. Gli intervalli in tempi odierni si misurano per lo
più in Cents. Il semitono del temperamento equabile (TE) ha 100 Cent, e quindi l’ottava ha 1200
Cent. Nella musica con 12 note per ottava, gli strumenti (per esempio le tastiere) si accordano
abitualmente cominciando da una nota qualsiasi e poi seguendo il Circolo delle Quinte su e giù:
Mib - Sib - Fa - Do - Sol - Re - La - Mi - Si - Fa# - Do# - Sol#
Le 11 quinte elencate sopra si accordano pure o temperate, e la dodicesima quinta (cioè
Sol#/Lab - Mib) “chiude il circolo”. Nella Intonazione Pitagorica medievale si accordano le 11
quinte pure: ne risulta una quinta G#-Eb assai stonata (la cosiddetta “quinta del lupo”), “stretta”
di 23.46 Cents, intervallo che viene denominato “comma pitagorico”. Se questo è certamente un
problema, il principale problema del temperamento musicale è un altro. Ogni quattro quinte
“producono” una terza maggiore (per esempio Do-Sol-Re-La-Mi): se però le quinte sono pure, la
terza maggiore risulta troppo “larga” di ben 21.51 Cents, intervallo che si denomina “comma
sintonico”. Abbiamo quindi terze maggiori molto più stonate di quelle del TE (le quali sono
appena accettabili con la loro deviazione di 13.60 Cent). Queste “terze pitagoriche” larghe di
21.51 Cents si percepiscono come veri e propri intervalli dissonanti. Quando nel Rinascimento e
nel Barocco i musicisti ebbero bisogno di terze maggiori consonanti, essi adottarono il
temperamento mesotonico nel quale (nella varietà più comune) ciascuna delle 11 quinte era
accordata “stretta” di 1/4 del comma sintonico: questo riduce quindi di un comma sintonico le
terza pitagoriche, che diventano pure. Si ottengono così 8 terze maggiori pure: Mib-Sol, Sib-Re,
Fa-La, Do-Mi, Sol-Si, Re-Fa#, La-Do# e Mi-Sol#. La qualità sonora del mesotonico è
meravigliosa, ma purtroppo—e inevitabilmente—questa accordatura lascia una “quinta del lupo”
Sol#-Mib che ora è larga di 35.68 Cent: questa quinta larga fa sì che le quattro terze maggiori
delle quali “fa parte” siano inutili “terze del lupo”, ciascuna larga di 41 Cent, e cioè quasi mezzo
semitono.

2. I BUONI TEMPERAMENTI E VALLOTTI


Nell’alto barocco tedesco c.1690-1750 il mesotonico viene lasciato in disparte (Rasch 1984) con
l’adozione dei Buoni temperamenti (la “Gute Temperatur” di Werckmeister) nei quali le quinte
si accordavano con diverse deviazioni. Le quinte “diatoniche” (Fa_Do_Sol_Re_La_Mi_Si) si
accordavano per lo più strette, ma le altre erano pure quando non leggermente larghe. In questa
maniera si otteneva un “Circolo di terze maggiori” nel quale le terze più usate erano eccellenti (e
cioè molto migliori delle terze del TE) mentre le meno usate erano stonate ma sempre accettabili
(e cioè non tanto stonate come i “lupi”). Il principale vantaggio dei Buoni temperamenti (a
paragone con il mesotonico) fu che erano “circolanti”, e cioè tutte le quinte e tutte le terze (con
diversi livelli di consonanza/dissonanza) si potevano suonare, come lo richiedeva la musica
dell’epoca. Un noto Buon temperamento è Werckmeister III (Werckmeister, 1691). Nella tavola
seguente le linee intitolate dV and dIII mostrano le deviazioni delle quinte e delle terze maggiori.
La “Nota” è la nota di base di ogni intervallo: quindi dV sotto il Re è la deviazione della quinta
Re-La, mentre che dIII sotto il Mi è la deviazione della terza maggiore Mi-Sol#.

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Nota: Mib Sib Fa Do Sol Re La Mi Si Fa# Do# Sol#
dV 0 0 0 -5.87 -5.87 -5.87 0 0 -5.87 0 0 0
dIII 15.64 9.78 3.91 3.91 9.78 9.78 15.64 15.64 15.64 21.51 21.51 21.51

Tavola 1: Temperamento Werckmeister III


A quanto pare questo temperamento ha avuto qualche popolarità agli inizi del s.XVIII in
Germania. Purtroppo però le 4 quinte strette sono assai dissonanti. Più di un accordatore avrà
probabilmente trovato un ovvio miglioramento: estendere la riduzione delle quinte anche a
La-Mi-Si: con questa modifica si ottiene quello che oggi chiamiamo il temperamento di
Vallotti/Young (vedi più avanti). Un sistema assai simile fu discusso per la prima volta nella
corrispondenza tra Vallotti e altri teorici musicali italiani degli anni 1730, e si diffuse in Italia
dopo che i metodi di accordatura del Vallotti vennero entusiasticamente lodati in trattato assai
diffuso (Tartini, 1754). Il temperamento di Vallotti evita le quinte troppo strette di Werckmeister
III, producendo peró un Circolo di terze maggiori assai simile. Vedi dettagli ulteriori in Lindley
(1980). Un analisi completo dei Buoni temperamenti, in particolare quelli di Werckmeister e
Vallotti, si può leggere in Di Veroli (2009, Cap. 9 e 11).

Nota: Mib Sib Fa Do Sol Re La Mi Si Fa# Do# Sol#


dV 0 0 -3.91 -3.91 -3.91 -3.91 -3.91 -3.91 0 0 0 0
dIII 13.69 9.78 5.87 5.87 5.87 9.78 13.69 17.60 21.51 21.51 21.51 17.60

Tavola 2: Temperamento di Vallotti (versione con il comma pitagorico)

Fig. 1. Pagine del Trattato di Musica di Tartini, Padova 1754.

Il temperamento di Vallotti “favorisce” leggermente le tonalità con bemolli. È verosimile che


versioni di Vallotti spostato di una quinta in senso orario—che quindi favoriscono invece le
tonalità con I diesis—si siano anche esse state usate nel barocco: si ottengono come modifica
ovvia di Werckmeister III, temperandone le quinte pure La-Mi-Si. Le descrizioni più antiche di
questo “Vallotti spostato” appaiono nella 2ª metà del s.XVIII (Barbieri, Vicenza 1986, p.44). In
tempi moderni la prima fonte che se ne trovò fu il temperamento Nº 2 di Young (1800), e per
questa ragione “Vallotti spostato” viene spesso chiamato Vallotti/Young.

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Nota: Mib Sib Fa Do Sol Re La Mi Si Fa# Do# Sol#
dV 0 0 0 -3.91 -3.91 -3.91 -3.91 -3.91 -3.91 0 0 0
dIII 17.60 13.69 9.78 5.87 5.87 5.87 9.78 13.69 17.60 21.51 21.51 21.51
Tavola 3: Temperamento di Vallotti/Young
Circolanti ed enarmonici (qualsiasi bemolle si può suonare come l’equivalente diesis e viceversa),
questi temperamenti sono ideali per la musica dell’alto barocco che richiede circolarità-con-
diversità (vedi Di Veroli, 2009 sezione 9.8). Questa musica include le opere di J.S. Bach, per le
quali il temperamento di Vallotti ottiene precisamente il grado di diversità richiesto dalla
frequenza di uso delle diverse terze maggiori (Di Veroli, ibidem sezione 13.16). È anche un
temperamento facile per sistemarne I tasti in liuti e viole da gamba, è facile da suonare in
strumenti della famiglia del violino (ibidem sezioni 15.11 and 16.5) e lo si può anche suonare
senza difficoltà in strumenti a fiato barocchi.

3. POPOLARITÀ E CRITICA MODERNA DEL TEMPERAMENTO DI


VALLOTTI
Vallotti è oggi un temperamento inequabile assai diffuso. Alcune date della sua storia moderna:
1951: Il Dott. Barbour nel suo assai diffuso trattato (Barbour, 1951, pp.182-183) descrive ‘la
forma ideale dei temperamenti “corretti” di Werckmeister’s e dei temperamenti “circolanti” di
Neidhardt”, nonchè tutti i “buoni” temperamenti che accordatori hanno trovato empiricamente’
come un “Temperamento con le Quinte Regolarmente Variate”. Questo sistema del Barbour
(anche se egli non conosceva il Vallotti ma soltanto la variante Vallotti/Young) è una media
estatta tra Vallotti e Vallotti/Young, e quest’ultimo, come Barbour riconobbe a p.184,
“è insuperabile dal punto di vista pratico”.
1977: Il Dott. Lindley nel suo articolo su Early Music (Lindley, 1977) ha scritto che “I ‘buoni
temperamenti’ tedeschi … Dozzine di musicisti del s.XVIII hanno elogiato questo tipo di
accordatura ... Una di esse, lodata dal Tartini … fu adoperata a Padova da Francescantonio
Vallotti, organista e compositore residente dagli anni 1720 ...”. È questo l’unico Buon
temperamento descritto dal Lindley in questo articolo, che ebbe grande influenza.
1980-1: Pubblicazione del libro Unequal Temperaments dell’autore: questo può anche aver
collaborato alla diffusione del temperamento di Vallotti. Discussioni circa il “Bach’s Temperament”
apparse su Early Music (Barnes, 1979 e Di Veroli, 1981) giustificano la “ottimalità” sia di Barnes
che di Vallotti per la musica di J.S. Bach. (Si osserva che non è mai stato trovata alcuna fonte
circa i temperamenti adoperati dal Bach o dalla sua cerchia).
Dagli anni 1980 in poi diversi e noti ensembles di strumenti barocchi hanno adottato il
temperamento di Vallorri, che è oggi in uso assai comune. Eppure, il mondo moderno sembra
richiedere una continua revisione delle nostre conoscenze, e così sli scrittori spesso iniziano
“crociate” e “controriforme”. Inevitabilmente la maggioranza delle deduzioni moderne circa il
passato musicale sono corrette: quindi le loro revisioni a volte sono sbagliate! E così, in epoche
recenti l’uso moderno del temperamento di Vallotti è stato criticato da due punti di vista:
musicale e storico.
Dal punto di vista musicale, alcuni si oppongono all’uso dei Buoni temperamenti per suonare la
musica barocca. Infatti, alcuni influenti musicisti di metà del s.XVIII tali Gottfried Silbermann e
Telemann (1742) raccomandarono invece il mesotonico di 1/6 di comma sintonico, che è
riproposto in tempi moderni dal Prof. Duffin. Queste proposte sono inadeguate. Le deviazioni
delle 12 terze maggiori ci fanno vedere che senza alcun dubbio Vallotti è un temperamento
circolante, mentre il mesotonico di 1/6 di comma sintonico non lo è: non soltanto ha una quinta
del lupo, ma ha anche quattro terze maggiori intollerabilmente larghe (vedi dettagli in Di Veroli,
2009 sezione 5.8).

Nota: Mib Sib Fa Do Sol Re La Mi Si Fa# Do# Sol#


1/6 c.s. 7.17 7.17 7.17 7.17 7.17 7.17 7.17 7.17 26.72 26.72 26.72 26.72
Vallot. 13.69 9.78 5.87 5.87 5.87 9.78 13.69 17.60 21.51 21.51 21.51 17.60
Tavola 4: Terze Maggiori Mesotonico di 1/6 di comma sintonico vs temperamento di Vallotti

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Dal punto di vista storico si dice che il temperamento di Vallotti, sebbene assai utile per la
musica barocca, è troppo circoscritto sia nel tempo (metà e tardo s.XVIII) che nello spazio (Italia
del Nord-Ovest). Il principale obiettivo di questo articolo è dimostrare che queste obiezioni non
sono valide.

4. STORICITÀ BAROCCA DEL TEMPERAMENTO DI VALLOTTI


Il temperamento di Vallotti, nella sua versione primitiva dovuta al Riccati, fu formulato anni
prima della raccomandazione del Tartini: almeno una chiesa in Italia ebbe l’organo accordato con
questo temperamento prima della pubblicazione del Trattato, avvenuta nel 1754. Purtroppo non
ci sono documenti che provino quanto diffuso era l’uso di questo temperamento all’epoca. Di
conseguenza, “prima facie” no sembra esservi una giustificazione storica per l’uso di questo
temperamento per la musica dell’alto barocco tedesco. Abbiamo però visto sopra una
giustificazione per il temperamento di Vallotti se lo vediamo come una modifica minore—sebbene
con importanti conseguenze—del temperamento Werckmeister III (1691): questa è una modifica
alla quale diversi accordatori barocchi sarebbero potuti arrivare senza difficoltà. Purtroppo questo
fatto, anche se assai probabile, non venne documentato ed è quindi impossibile da provare.
Un’altra maniera di esaminare la questione è cercare di verificare le opinioni del Barbour—per le
quali egli non offrì alcuna evidenza statistica—circa il temperamento Nº 2 di Young (e quindi
anche Vallotti) come ‘forma ideale … dei “Buoni” temperamenti’. È bene cominciare dai
temperamenti circolanti proposti dai più grandi scrittori in materia dell’alto barocco tedesco:
Werckmeister e Neidhardt, e verificare come si paragona la loro opera omnia con il
temperamento di Vallotti. Per portare a termine questo paragone, una maniera (corretta sia
intuitivamente che acusticamente) è calcolare i Circoli di terze maggiori per il “temperamento
circolante medio di Werckmeister” e il “temperamento circolante medio di Neidhardt”.

5. COME SI CALCOLA LA MEDIA DI DIVERSI TEMPERAMENTI


Dati numerici circa i principali temperamenti storici si trovano con facilità sull’internet, e quindi
non è difficile calculare una media di un gruppo di temperamenti: semplicemente si calcola la
media aritmetica delle deviazioni in Cent per ciascuna delle 12 quinte. Si può dimostrare
matematicamente che il risultato è un tempermaneto di 12 note acusticamente corretto.
DIMOSTRAZIONE. L’unica condizione necessaria perchè una successione di 12 deviazioni di
Quinte in Cent Di (i=1…12) definisca un temperamento musicale, è che la somma delle
deviazioni, e cioè ∑i=1,12 Di , risulti identica al comma pitagorico (cp = 23.46 Cents) con segno
negativo.
Supponiamo allora di avere n diversi temperamenti, descritti come n successioni k=1..n di
12 deviazioni ciascuna, le quali seguono la condizione di cui sopra: di conseguenza per ogni
k=1..n si verifica ∑i=1,12 Dki = -cp .
La media dei temperamenti è una nuova successione di 12 deviazioni medie Ai, che si calcolano
quindi con la formula Ai = (∑k=1,n Dki )/n , per ogni i=1,12. Calcoliamone la somma:
∑i=1,12 Ai = ∑i=1,12 [(∑k=1,n Dki)/n]
= [∑i=1,12 (∑k=1,n Dki)]/n
= [∑k=1,n (∑i=1,12 Dki)]/n
= [∑k=1,n (∑i=1,12 Dki)/n]
= [∑k=1,n (-cp)/n]
= n x (-cp)/n = -cp
Abbiamo dunque dimostrato che le deviazioni medie Ai definiscono un temperamento musicale.

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6. MEDIA DEI TEMPERAMENTI CIRCOLANTI DEL WERCKMEISTER
Vogliamo calcolare la media dei cinque temperamenti circolanti del Werckmeister:
 “Werckmeister III”, il suo 1º temperamento circolante, anche chiamato “Werckmeister 1º”
 “Werckmeister IV”, il suo 2º temperamento circolante, anche chiamato “Werckmeister 2º”
 “Werckmeister V”, il suo 3º temperamento circolante, anche chiamato “Werckmeister 3º”
 “Werckmeister VI”, il suo ultimo temperamento di 1691, che egli chiamò “Septenarius”
 “Werckmeister Continuo”, temperamento descritto nel suo trattato sul continuo del 1698.
Il risultato dei calcoli si espone nelle curve di Fig. 2: il circolo di terze maggiori é ovviamente in
pratica assai vicino al temperamento di Vallotti/Young: neanche un accordatore esperto può
distinguerli se semplicemente ascolta strumenti in esso accordati.

Mib Sib Fa Do Sol Re La Mi Si Fa# Do# Sol#

Fig. 2. Deviazioni di terze maggiori: media dei temperamenti circolanti di Werckmeister vs Vallotti/Young.

7. MEDIA DEI TEMPERAMENTI CIRCOLANTI DEL NEIDHARDT


Calcoliamo ora la media dei temperamenti circolanti del Neidhardt, descritti nel suo magnum
opus (Neidhardt 1732) e alcuni di essi adoperati da alcuni accordatori odierni. Qui la materia è
più complicata perchè abbiamo qui 21 temperamenti, molti dei quali non sono circolanti. È ovvio
che i seguenti 10 temperamenti del Neidhardt vanno esclusi dalla nostra media:
 Neidhardt Pitagorico - Accordatura pitagorica
 Circolo di Quinte Nº1 - Temperamento equabile
 Circolo di Quinte Nº2 - Le terze maggiori sono tutte egualmente temperate
 Circolo di Quinte Nº3 - Le terze maggiori sono tutte egualmente temperate
 Circolo di Quinte Nº4 - Le terze maggiori sono tutte egualmente temperate
 Circolo di Quinte Nº5 - Le terze maggiori hanno deviazioni che oscillanotra i 10 e i 16 Cent
producendo una grossolana approssimazione al temperamto equabile
 Circolo di Quinte Nº6 - Le terze maggiori sono tutte egualmente temperate
 Circolo di Quinte Nº9 - Le terze maggiori sono tutte egualmente temperate
 Circolo di Quinte Nº12 - (stesse caratteristiche del Circolo di Quinte Nº5)
 Chapter VII Example Nº1 - Variante di accordatura giusta (per intervalli puri)

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Calcoleremo dunque la media degli altri 11 temperamenti del Neidhardt, i quali sono tutti
circolanti:
 Circolo di Quinte Nº7
 Circolo di Quinte Nº8 “idoneo per una Grande Città”
 Circolo di Quinte Nº10
 Circolo di Quinte Nº11
 Capitolo VII Esempio Nº2
 Capitolo VII Esempio Nº3
 Circolo di Terze Nº1 “idoneo per un Villaggio”
 Circolo di Terze Nº2 “idoneo per una Piccola Città”
 Circolo di Terze Nº3
 Circolo di Terze Nº4
 Circolo di Terze Nº5

La Fig. 3. sotto rappresenta il circolo di terze maggiori come media di questi temperamenti: è
ovvio che siamo assai vicini al temperamento di Vallotti. Ambedue le curve si possono ascoltare
e descrivere come “inequabile moderato” a paragone con altri sistemi circolanti (alcuni di essi
assai più inequabili, altri assai meno inequabili) in uso in altri paesi ed epoche antiche.

Mib Sib Fa Do Sol Re La Mi Si Fa# Do# Sol#

Fig. 3. Deviazioni di terze maggiori: media dei temperamenti circolanti di Neidhardt’s vs Vallotti.

È ovvio dalle curve di Fig. 3 che i temperamenti circolanti del Neidhardt sono in media
leggermente meno inequabili a paragone con Vallotti. Se questa sembra evidenza contraria
all’uso di quest’ultimo, d’altra parte vi è scarsissima evidenza della pratica dei temperamenti
circolanti del Neidhardt all’epoca barocca. È anche importante ricordare che per decenni egli ha
raccomandato come ideale l’uso del temperamento equabile.
Alcuni scrittori moderni hanno descritto per i musicisti barocchi tedeschi una “evoluzione”
partendo dai pienamente inequabili Werckmeister III e Vallotti fino ad arrivare all’equabile
attraverso sistemi leggermente inequabili à la Neidhardt (ad esempio il suo “Circolo di Terze Nº2
idoneo per una Piccola Città” or l’ancor meno inequabile “Circolo di Terze Nº5”). Tuttavia, le fonti
storiche sembrano mostrare altrimenti: il cambiamento fu assai velocie, in quanto verso la metà
del s.XVIII i vecchi musicisti quali il J.S. Bach e il Telemann ancora favorivano temperamenti
inequabili, mentre il giovane C.P.E. Bach e altri già accordavano seguendo il temperamento
equabile, che si espandeva rapidamente e in poco tempo sarebbe diventato predominante.

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8. CONCLUSIONE
I temperamenti di Vallotti e Vallotti/Young sono sistemi ideali sia storicamente che nella practica
per la musica dell’alto barocco. Indipendentemente dalla loro epoca ed area iniziali, essi sono
assai simili alla “media” dei temperamenti circolanti descritti dai principali scrittori tedeschi del
barocco: Werckmeister e Neidhardt.

Opere Citate
Barbieri, Patrizio. “L’espressione degli ‘Affetti’ mediante l’ineguale accordatora degli strumenti a
tasto nel settecento veneto”, Organaria veneta: patrimonio e salvaguardia. (Vicenza 1986.)
Barnes, John. “Bach’s keyboard temperament”, Early Music 7 (1979): 236-249.
Barbour, J. Murray. Tuning and Temperament: A Historical Survey. (East Lansing:
Michigan State College Press 1951.; repr. New York: Da Capo Press, 1972).
Di Veroli, Claudio. Unequal Temperaments and their role in the performance of early music.
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__________. “Bach's temperament”, Early Music 9 (1981): 219-221.
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Duffin, Ross W. Why I hate Vallotti (or is it Young?). [Online 2009],
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Rasch, Rudolf A. “Friedrich Suppig and his Labyrinthus musicus of 1722”, The Organ Yearbook 15 (1984):
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Tartini, Giuseppe. Trattato di Musica secondo la vera scienza dell'Armonia. Manfrè, Padova
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Telemann, Georg Philipp. “Neuen Musikalischen Systems”, c.1742 rev. 1767. Modern reprint in Ch.80 of
Singen ist das Fundament zur Music in allen Dingen. Eine Dokumentensammlung.
(Leipzig: Philipp Reclam, 1985).
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__________. Die Nothwendigsten Anmerckungen und Regeln, wie der Bassus continuus
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Young, Thomas. "Outlines of Experiments and Inquiries respecting Sound and Light".
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Claudio Di Veroli è clavicembalista e accordatore. Nato a Buenos Aires, è vissuto alcuni anni a
Londra, Roma e Parigi. Nel 2001 si trasferisce a Bray in Irlanda, e nel 2015 a Lucca in Italia.
È autore di libri e articoli su accordatura e temperamenti, alcuni di essi apparsi su Harpsichord
and Fortepiano.

Autunno 2010 15

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