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LEZIONE X

Teorie sociologiche:
Una delle teorie sociologiche da cui sono partite diverse interpretazioni racchiude il concetto
della “DISORGANIZZAZIONE SOCIALE”. Non si tratta di una vera e propria scuola di pensiero,
quindi non troviamo sempre un gruppo di autori appartenenti alla stessa ideologia o sempre un solo
autore. Si tratta di una IDEA a cui attingono diversi autori che parte da una considerazione basica
‘Le trasformazioni epocali che sono avvenute la seconda metà dell’800 e la prima metà del ‘900’.
Gli autori si sono interessati sull’interrogativo di queste trasformazioni epocali, e la criminalità (e
lo studio dei processi che vi sono stati) è stata posta in relazione all’enorme mutamento sociale che
si è avuta con l’espansione dell’industrializzazione su tutti i livelli in larga parte dell’Occidente.
Gli ingredienti che dobbiamo considerare all’interno di questo quadro di cambiamenti sono
diversi=
- Uno dei momenti più importanti: QUELLO DELLA URBANIZZAZIONE, vuol dire non
solo diversa organizzazione degli spazi delle città ma anche significava sradicarsi
fisicamente e dal punto di vista dei comportamenti da un territorio, con tutte le incertezze
che questo spostamento determina.
- Con l’industrializzazione ENTRA IN CRISI IL MODELLO AGRICOLO CHE AVEVA
ALLA SUA BASE IL MODELLO PATRIARCALE. Se questo modello entra in crisi
comporta una instabilità nell’organizzazione delle famiglie. Il MODELLO
PATRIARCALE durava da duemila anni perché sono stati i Romani a costruirlo: Vi era il
pater familias e diciamo sottoposto al pater vi erano gli altri familiari e peraltro la donna
aveva un ruolo marginale perché era una persona priva di diritti, si comprava e si vendeva
insomma anche il divorzio poteva avvenire per una serie di ragioni addirittura la donna che
veniva scoperta nella cantina a bere il vino poteva essere cacciata di casa. Questa
importazione culturale dopo duemila anni di storia, viene stravolto e questo sicuramente
comporta un enorme stravolgimento dell’organizzazione della vita delle famiglie.
- LA CRISI DEL MONDO AGRICOLO: è evidente che la nascita dell’industria trasforma
quello che era il contadino -> nell’operaio che finisce, a volte, per diventare una sorta di
schiavo salariato o che non riesce neanche ad entrare nelle industrie (nascita del
sottoproletariato).
- Ulteriore fatto di cambiamento e di instabilità è la MODIFICA DELLE CULTURE=
tra la cultura del paese e quella delle grandi città vi è un abisso.
- LE EMIGRAZIONI: creano una instabilità non solo per chi parte ma anche per chi
deve assorbire questo cambiamento/elemento nuovo, e questo può creare una serie di
problematiche.
- LA CRISI DEL CONCETTO STESSO DI FAMIGLIA: anche qui il passaggio da questa
fase rurale a questa fase cittadina non crea problemi soltanto ai singoli ma al nucleo della
famiglia. Se uno si sposta nella sua famiglia entrano questi elementi di novità nella famiglia
d’origine.
Se caio se ne va oppure si crea una famiglia con una nuova cultura ed un nuovo modello
nella famiglia di origine di Caio entrano questi elementi di novità diversi oppure Caio entra
in una famiglia svedese e quindi porta tutto il suo retaggio di cultura meridionale di natura
patriarcale che va in contrasto con quella svedese che è molto più aperta”.
- PROBLEMA DELLA MOBILITA’ DELLA POPOLAZIONE. Tema molto importante.
Non c’è soltanto l’emigrazione ma c’è proprio un cambiamento. Cambia lo stile di vita, il
modello esistenziale della persona con la mobilità perché fondamentalmente le persone
non hanno più un luogo dove mettere radici, la mia esistenza diventa un qualcosa di
confuso.
C’è una COINCIDENZA DI TUTTI QUESTI FATTORI CON UN FORTE AUMENTO DELLA
CRIMINALITA’. Secondo questa teoria questo aumento esponenziale della criminalità va a
verificarsi a causa di una “ROTTURA”  ROTTURA DELLE VECCHIE COSTRUZIONI
SOCIALI CHE FUNGEVANO DA CONTROLLO SOCIALE CONTRO LA
CRIMINALITA. Controllo sociale vuol dire che la società era organizzata in modo tale per cui
esistevano degli equilibri che di fatto rendevano meno probabile la commissione di un delitto da
parte delle persone, c’era un equilibrio intorno a valori normativi ed un’etica sociale condivisa. Ora
non c’è più nulla ad arginare i comportamenti sociali delle persone c’è una rottura degli equilibri
sociali.
Insieme a ciò si innestano una serie di incredibili spinte nei confronti delle persone =
‘l’enorme espansione economica dei centri urbani – la ricchezza; non è la ricchezza di una persona
che aveva ereditato questa ricchezza, si assiste a questo fenomeno per cui un soggetto proveniente
da una famiglia normale di contadini si fa la fabbrica ed inizia ad arricchirsi, e questo lo fanno in
tanti’.  In un momento in cui si rompono tutti gli equilibri la ricchezza NON BEN
DISTRIBUITA assume un tono dirompente per la criminalità.
E porta a sua volta ad una nuova spinta ‘La possibilità di modificare il proprio status’, questa
possibilità che viene offerta è una ulteriore spinta enorme = questo è una cosa positiva in uno Stato
di diritto come il nostro (in cui ci sono gli elementi per potersi elevare) e non dove la ricchezza non
è ben distribuita e quindi laddove non vi erano le possibilità economiche.
Ulteriore spinta per le condotte antisociali ‘Tumultuosità della vita, rapidità dei cambiamenti’.
La tumultuosità della vita e quindi la immaginerei come un qualcosa che si muove al di fuori di
un’organizzazione delle regole comportamentali ossia mi viene in mente il van der log di Kipling
quando Mowgli viene sequestrato e portato in questo villaggio insieme ad una serie di scimmie che
trascorrono la giornata mangiando e Kipling dice che quel gruppo di scimmie sono animali che il
giorno dopo non ricordano quello che hanno fatto il giorno prima e questa è una metafora
interessante cioè vi è questa agitazione continua senza un binario e quindi la rapidità dei
cambiamenti senza un ordine.
Ultimo dato ‘Il rimescolamento delle popolazioni’.  è vero che è sempre esistita ma mentre in
passato avveniva tramite la sottomissione di un popolo ad un altro invece con la nascita delle
fabbriche si verifica una miscela di popolazioni di gente che veniva da tutto il mondo per lavorare
nelle fabbriche, di gente che negli USA veniva da diversi posti dell’ Europa.
E’ un dato molto importante, c’è una miscela enorme della popolazione, persone che provenivano
da ogni parte diversa del mondo. (IL CAOS in parole povere)
Questo CAOS porta con sé anche l’insinuarsi all’interno di un medesimo contesto sociale di
DIVERSE REGOLE DI CONDOTTA. Non a caso intorno alla fine dell’800 e gli inizi del 900 c’è
una esplosione della criminalità.
In Italia intorno agli ultimi 20 anni dell’800 abbiamo un numero di più di 5000 omicidi volontari
(su una popolazione di 28milioni, quasi la metà di quella attuale, come se oggi avessimo circa 9000
omicidi)
Intorno agli anni ’50 del 900 intorno ai 1500 omicidi volontari. Un trend abbastanza in riduzione,
fino ad arrivare al 2019 con 315 omicidi. Numeri rapportati alla popolazione dei rispettivi tempi.
La cosiddetta fabbrica della paura, cioè la tv, dal 2004- 2005 ha più che triplicato, in percentuale, il
numero delle volte in cui nell’arco della giornata dà una notizia circa la criminalità.
Dati questi dati= la riprova del fatto che grandi cambiamenti sociali determinano un enorme
esplosione della criminalità l’abbiamo con ‘la caduta del muro di Berlino, dell’URSS’.
Ritorniamo a questa idea di DISORGANIZZAZIONE SOCIALE:
Assolutamente non si intende dire che lo Stato non funziona, non ci si riferisce all’organizzazione
dello Stato; Si intende dire che è un fenomeno sociale che si verifica quando la società PERDE la
sua CAPACITA’ DI CONTROLLORE SOCIALE/ LA PERDITA DI EFFICACIA DEGLI
ABITUALI STRUMENTI DI CONTROLLO.
Questo accade fondamentalmente perché il modello proposto dalla società è un modello che genera
incertezza diffusa. L’incertezza genera paura che genera aggressività. L’aggressività non è altro
che una definitiva rottura della solidarietà sociale. L’aggressività non è altro che una definitiva
rottura della solidarietà sociale perché se Caio è aggressivo con me e mi dice che sono incompetente
nel mio mestiere fa una cosa diversa rispetto a Tizio che in maniera costruttiva e solidale mi aiuta
nel mio mestiere. Sono due atteggiamenti diversi perché nel secondo caso si crea compattezza
mentre nell’altro disgregazione e non porta ad una riorganizzazione del benessere nel gruppo
Gli strumenti di controllo sono = la famiglia /( la solitudine/ la Chiesa etc.. cioè) Gruppo di
riferimento. FAMIGLIA E IL GRUPPO(scuola etc..) SONO I TRADIZIONALI STRUMENTI DI
CONTROLLO.
Ne consegue che le conseguenze di questa disorganizzazione sociale cadranno su chi subisce questi
cambiamenti, gli strati meno evoluti, le classi più sfavorite della società, la parte più vulnerabile; ma
dall’altro lato, questi mutamenti li subisce anche chi si trova sulla parte alta della società, gli strati
elevati della società. Quindi questa teoria è IN GRADO DI ABBRACCIARE TUTTE LE
TIPOLOGIE DI REATO (forse tirando fuori i reati passionali) è una teoria ad ampio raggio.
Partendo da questa si è elaborata una teoria della disorganizzazione sociale INCENTRATA SULLE
DISORGANIZZAZIOI NORMATIVE, CIOE’ DELLA COESISTENZA DI UNA DIVERSITA’
VALORIALE ESPRESSA DAL SISTEMA NORMATIVO. Una società disorganizzata dal punto
di vista normativo è una società che non socializza quella basata su contrastanti sistemi normativi.
Questa contraddittorietà (devi scegliere da che parte stare perché i valori sono diversi) spinge alla
criminalità. UNA DISORGANIZZAZIONE NORMATIVA VUOL DIRE UNA COMUNITA’
CHE NON C’E’, in cui ognuno si comporta al fine di soddisfare i propri interessi particolari e non
in funzione del benessere della comunità.
Il conflitto di norme ha un significato preciso ed è un conflitto che si ha tra due pilastri, che ci
accompagnano da secoli: da un lato TUTTE LE NORME CHE SI ISPIRANO AL CONCETTO
DELLA SOCIETA e dall’altro LE NORME CHE SI ISPIRANO ALLA CONCORRENZA. Un
contrasto enorme. Nel momento in cui c’è un contrasto e non si capisce più nulla – si pensa al
proprio interesse.
Allora chi può ci prova, e sto parlando di persone di estrazione sociale media e allora solidarietà e
concorrenza in contraddizione ma anche Il rapporto culturale nella dinamica interna della famiglia
cambia.
La contraddizione che si ha nel momento in cui si ha una istituzione che ha una serie di regole e poi
il fenomeno della corruzione, non si capisce.
Su questa idea ci sono state due evoluzioni sulla idea della disorganizzazione sociale dal punto
di vista normativo:
a) negli anni ’60 abbiamo avuto l’idea di un SISTEMA SANZIONATORIO che finisce di creare
disorganizzazione sociale perché risulta alle persone un sistema che non serve, che è dannoso. Il
sistema sanzionatorio viene visto come un qualche cosa che è stato elaborato da una élite della
società e quindi un sistema sanzionatorio che non è stato fatto per me, ma per i ricchi per i potenti.
Un sistema sanzionatorio che tollera alcuni delitti di una certa fascia della società, come la
criminalità economica.
b) Il problema del DUBBIO INTORNO AL COMPORTAMENTO CORRETTO DELLE
ISTITUZIONI. Per esempio molto spesso oggi perché noi vediamo queste scene di violenza negli
USA da parte delle forze dell’ordine, nel nostro immaginario ci sta che siano estesi questi problemi
quando invece non è così cioè se andate a verificare quello che accade davvero io devo dirvi che ci
sono casi in cui si elogino le forze dell’ordine ma ciononostante vi è il dubbio intorno al
comportamento ed il dubbio è un altro fattore di disorganizzazione sociale. Arriva il poliziotto, si è
verificato un evento mi fido o non mi fido? Glielo dico che mi hanno fatto un’estorsione oppure
questo fa parte del gruppo? .

A questa teoria della disorganizzazione sociale si aggancia una nata negli Stati Uniti intorno al
2000, secondo la quale la valutazione che dobbiamo fare della disorganizzazione sociale è in
funzione del comportamento delle istituzioni. Una teoria relaziona i comportamenti delle
istituzioni con la crescita della criminalità. Abbiamo una riduzione dei tassi di criminalità nei casi in
cui le istituzioni hanno contribuito al welfare. C’è stato un aumento della criminalità quando vi è
stata meno credibilità delle istituzioni (ad esempio con gli scandali di Nixon)
L’ANDAMENTO DEI TASSI DI CARCERAZIONE NEGLI USA NEGLI ULTIMI ANNI:
C’è stato un tasso stabile dal 1925 fino al 1975. Dal 1975 ad oggi c’è stata una vera e propria
esplosione della detenzione, dal 1975 che c’erano 350mila persone detenute l’esplosione è arrivata a
2milioni e mezzo di persone nel 2006. Per il controllo attraverso misure penali ha riguardato 7,2
milioni di americani, vale a dire 1 su 32 americani. Questa esplosione di criminalità non è frutto di
una pazzia, ma c’è stata una PAN PENALIZZAZIONE, CIOE’ I SISTEMI NORMATIVI
AMERICANI HANNO AVUTO UNA ENORME TORSIONE AUTORITARIA. SI
STRUMENTALIZZA IL SISTEMA PENALE PER UNA FINALITA’ POLITICA.
Questa esplosione costituisce la parte più interessante degli studi criminologici. I filoni sono 3 :
Il filone strutturalista/di tipo marxista = il filone di Vaquant che ricostruisce questa esplosione nei
termini di una aggressività delle élite nei confronti delle marginalizzazioni
Il filone di Garland che si interroga sul concetto del controllo sociale, ovvero la necessità di creare
una serie di strumenti di controllo per far si che la popolazione emarginata sia tenuta sotto
osservazione. Quindi l’aumento del controllo sulle persone (controllo conti correnti, telecamere
etc..)
Il filone della chiave di lettura politica (Simon): il concetto del Governo dell’incertezza,
dell’esecutivo che capisce che l’investimento va fatto nei termini securitari, la figura del pubblico
ministero è vista come una figura pura al di sopra di tutti che intende tutelare tutta la comunità.
Allora si assiste ad uno spostamento della politica in cui ci si veste da pm del popolo e si tuona nei
confronti del criminale, del delinquente, del colorato. Il Presidente con ruolo demagogico  a cui
corrisponde l’allineamento del giudice : c’è questa vittimizzazione della persona offesa : c’è questa
tendenza dei giudici di porre in primo piano la protezione degli interessi della vittima, che si allinea
con l’idea del pm di perseguire i presunti criminali. (Meccanismi marxsisti)
Il laboratorio neoliberista americano è arrivato anche in Europa.

Soprattutto nei confronti del soggetto indagato prima, dell’imputato poi in base ad istituti che sono
stati introdotti anche nell’ordinamento penitenziario non hanno fatto altro che portare di fatto ad una
fuga dalla pena portando magari anche il ricco imprenditore “Criminale economico” a poter
beneficiare di questi strumenti e quindi oggi ci troviamo di fronte a soggetti che mi dicono “eh ma
quello ha evaso10 milioni , ok gli hanno fatto il sequestro ma che gli hanno fatto? Non si è fatto un
giorno di carcere”.
Io ritengo che il garantismo o semplicemente il rispetto della legge sia un qualche cosa che nasce
per evitare che il processo lo faccia il poliziotto. Senza il filtro dell’autorità giudiziaria e senza il
rispetto della legge e degli strumenti a presidio della libertà delle persone non avremmo bisogno
della magistratura perché i processi ce li faremmo fare direttamente dal poliziotto in mezzo alla
strada e penso che non sia un sistema conveniente. Che poi ci sia da migliorare ok però garantismo
tutta la vita per quanto mi riguarda perché non voglio essere processato dal carabiniere.
Domanda : questa esplosione che c’è stata di tutta la questione della detenzione è partita proprio
dal’75. Volevo chiedere è un caso che sia stata subito dopo lo scandalo Watergate? Io intendevo
anche rispetto al fatto che tutto nasce dalla sfiducia delle istituzioni ossia questo sentimento di
dubbio può comportare questa esplosione di criminalità? Nel senso della pan penalizzazione del
sistema c’è il sistema si affida allo strumento del diritto penale per cercare di risolvere tutti i
problemi.
Ehh mi fa una domanda così grande difficile da rispondere ma le posso rispondere in teoria
ovverosia che la criminologia è multifattoriale quindi lei ha colto un aspetto importante ma molto
probabilmente ce ne saranno altri. L’esplosione della criminalità non è davvero un’esplosione della
criminalità è un’esplosione di leggi, di incarcerazioni che ha comportato la incarcerazioni di tante
persone. Il sistema penale diventa un strumento di consenso politico ossia io mando tizio in carcere
per la mia campagna elettorale cioè si fa 5 anni di galera e non può avere una misura alternativa
perché ho dovuto fare una legge per la campagna elettorale in qualità di salvatore perché ho fatto
divieto di misure alternative al recidivo. Questo è quello che si è verificato negli USA ed è oggetto
di studio da parte di questi 3 filoni della criminologia di questi tre autori.
Domanda : è possibile che il giudice con il passare del tempo si sia fatto protettore di quello che è
l’interesse della vittima e a discapito dell’imputato. Quindi è persecutore dell’imputato perché ha
visto una scarsa fiducia della società nei confronti di quelle che sono le istituzioni? Quindi magari
facendosi vedere più protettore degli interessi della vittima, interessi che possono attirare anche altri
soggetti così da farsi considerare, agli occhi della società, come il protettore dei mali?
Certo, non soltanto vi è questo aspetto del mettersi in linea con l’andamento del presidente del
Consiglio ma vi è anche il volersi mettere in linea con questa cultura generale che va ad influenzare
un po’ i comportamenti di tutti cioè di questo eccesso di protezione della vittima. Quindi io non
faccio più il giudice ma scrivendo le sentenze faccio l’accusatore. Se lei oggi va al tribunale del
riesame di Napoli vi sembra di andare davanti a tre pubblici ministeri però davvero la sensazione
che si riceve non è quella di andare davanti ad un tribunale ma di andare davanti a tre pubblici
ministeri.
Domanda: a volte uno degli aspetti che non è molto considerato in Italia riguarda l’errore
giudiziario in cui ci sono persone innocenti in carcere e su questo vi è una pagina che si chiama
“Errori giudiziari” che racconta di storie di diverse persone che hanno subito ingiustizie si capisce
la funzione del P.M.
Il PM deve perseguire e raccogliere a favore e contro. Pensi lei a cosa accadrebbe in un sistema
penale in cui vi è la pena di morte. Lei ha parlato di errori giudiziari e già questo mi basta per dire
di no alla pena di morte.

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