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Zygmunt Bauman è
stato uno degli autori
più famosi della
contemporaneità nel
campo della
sociologia, perché ha
dato una definizione
molto efficace di
quello che era il
periodo storico della
post-modernità, che
ancora oggi ci
condiziona. Ci dà
quindi una
descrizione dei tratti
caratteristici
dell’epoca in cui
viviamo.
In particolare, ha dato la definizione di
MODERNITA’ LIQUIDA, ovvero di liquidità, di
quello che caratterizza la nostra vita, la nostra
società e di come la liquidità sia fondamentale
nei rapporti umani, lavorativi e industriali. La
liquidità è quindi un elemento dominante, i
rapporti nella società sono più fluidi. La realtà
ha in qualche modo perso la sua staticità ed è
diventata un flusso di cose, di eventi che
condiziona la nostra identità. Noi abbiamo
un’identità fluida, cioè non siamo più definiti
dalla nostra appartenenza, a una classe sociale,
a una ideologia che condividiamo ma siamo
caratterizzati da elementi fluidi, per esempio, ci
caratterizza quello che consumiamo.
Una frase interessante di Bauman è:” Consumo
quindi sono” la mia identità è di fatto
rappresentata da quello che scelgo di comprare
e di indossare. La persona va a comprare quel
determinato prodotto non per bisogno, ma
perché comprando quel prodotto andiamo a
rappresentare i nostri valori. Quindi il
consumismo ci crea un’identità sociale.
Questa connessione tra identità fluida e
consumismo è di fatto il nucleo fondamentale
della visione di Bauman.
Bauman morì molto anziano, ed era un personaggio che
ha un arco di storia notevole. Lui nasce nel 1925 in
Polonia e muore nel 2017. Nei suoi 92 anni di vita ha
vissuto elementi della storia fondamentali. Quello
determinante è per certo il secondo conflitto mondiale, lui
era ebreo e di fatto riesce a sfuggire alle deportazioni, ai
campi di sterminio che però vivrà, e riuscirà a farlo
perché lui con la sua famiglia si trasferisce poco prima
dell’invasione tedesca, nella parte della Polonia caduta
sotto l’unione sovietica. Grazie al trasferimento riuscirà a
studiare e ad ottenere nel 1950 una cattedra importante
all’Università di Varsavia, dove inizia la sua carriera di
sociologo.
Che cos’è un sociologo?
È colui che studia i fenomeni sociali, ovvero
di come il macro influenza il micro, di come
la società influenza il singolo comportamento
di ognuno e all’opposto di come i singoli
comportamenti vanno ad influenzare i
macro.
Era anche un filosofo perché lui nella sua
visione introdurrà nuove visioni filosofiche.
Dopo essere diventato insegnante entra in
contrasto con l’Unione Sovietica, poiché va a
criticare alcune posizioni soprattutto
denuncia la mancanza di libertà di pensiero
che c’è all’interno delle università e viene
cacciato. Così è costretto a trasferirsi
forzatamente a Israele dove vivrà per qualche
anno, per poi riuscire ad ottenere una
cattedra, che sarà quella che manterrà più a
lungo, in Inghilterra. Paese che era libero e
che accetta Bauman, dove sarà professore
ordinario di sociologia fino alla sua morte.
Nell’arco di tempo in cui rimarrrà in questa
università, dal 1971 al 2017, scriverà molti
libri. Bauman è difatti diventato molto
importante per i suoi libri. Infatti, alla sua
morte sono usciti molti articoli su di lui, e si
è capita l’importanza del personaggio.
Oggi parliamo di lui perché è il simbolo di una visione, non
è l’unico che si chiede qual è il carattere tipico della
modernità ma ne è sicuramente il personaggio più
rappresentativo. Quando parliamo di modernità, parliamo
di contemporaneità, di mondo dell’oggi, della situazione
storica dopo la seconda guerra mondiale. Sociologi, storici e
filosofi si sono interrogati dopo la fine della guerra, su quali
sono i caratteri della modernità. Poiché si sono accorti di
una cosa fondamentale, cioè il fatto che alla fine del ‘900 è
avvenuta una trasformazione sociale, che ha portato al vanir
fuori di una società diversa da quella che c’era prima della
guerra. Questo perché sono intervenuti alcuni fattori che
hanno cambiato notevolmente il mondo in cui viviamo.
Questi fattori hanno fatto parlare i sociologi di una nuova
modernità.
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“I fluidi viaggiano con
estrema facilità. Essi
scorrono, traboccano,
si spargono, filtrano
(...); a differenza dei
solidi non sono facili
da fermare: possono
aggirare gli ostacoli,
scavalcarli, o ancora
infiltrarvisi.”