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PASSO DELLO STRABISMO. 1. Screen test


Nove pagine. Una fotografia: un primo piano ripetuto in otto foto-
1. Screen test
Nine pages. A photograph: a close-up repeated in eight stills. A text

ACHILLE BONITO OLIVA


grammi immobili. Un testo che scorre. Volto e parole sono di Achille that flows. The face and words are those of Achille Bonito Oliva, A.B.O.
Bonito Oliva, lo scatto di Ugo Mulas, il luogo il catalogo di Amore mio, for short, the shot was taken by Ugo Mulas, and the context is Amore
la mostra allestita a Palazzo Ricci di Montepulciano nell’estate del mio, the catalog of an exhibition held at Palazzo Ricci, Montepul-
1970¹. Il ruolo con cui si firma il critico trentenne è quello di “segreta- ciano, in the summer of 1970¹. The 30-year-old critic signs himself

E L’ ARTE DELLA CRITICA rio generale”, e il suo testo di apertura dichiara la volontà di “inau-
gurare un diverso comportamento, inedito nella storia del costume
culturale: affermare per ciascun artista la diretta responsabilità di
as “general secretary” and his opening text declares the desire to
“inaugurate a different kind of behavior unprecedented in the history
of cultural mores: the assertion for all artists of direct responsibility
configurarsi criticamente al di fuori della consueta mediazione della for their own critical configuration outside the customary mediation
critica d’arte”2. Gli inviti alla mostra erano stati in effetti gestiti in of art criticism.”2 The invitations to take part had in fact been handled

THE CROSS-EYED APPROACH. autonomia dagli artisti, autoconvocatisi sulla base di predilezioni e
affinità dichiarate, in un’aperta rivendicazione della “componente
critica implicita nel loro operare”3 che si riflette nella concezione del
by the “self-convened” artists themselves on the basis of avowed
affinities and preferences in an open assertion of the “critical com-
ponent implicit in their modus operandi.”3 This was reflected in the

ACHILLE BONITO OLIVA catalogo, dove ogni partecipante compone liberamente le proprie
pagine. È su questo sfondo che va inquadrata la scelta di Bonito Oliva
(d’ora in avanti, per brevità, A.B.O.): chiamato a porsi su un piano di
design of the catalog, where all of the participants were free to com-
pose their own allotted pages. It is against this background that we
must see A.B.O.’s choice. Called upon to operate on an equal footing

AND THE ART OF CRITICISM parità con gli artisti, il critico dismette il suo tradizionale, invisibile
ruolo di mediatore e garante per mettere in gioco la propria soggetti-
vità; la sua faccia, e per estensione il suo comportamento, divengono
with the artists, the critic divested himself of the traditional, invisible
role of mediator and guarantor to bring his own subjectivity into play.
His face and, by extension, his behavior, literally became materials of
letteralmente materiali dell’esposizione. the exhibition.
Preceduto dagli interventi di Carlo Alfano e Getulio Alviani e introdot- Preceded in the catalog by the pages of Carlo Alfano and Getulio
to da una breve biografia in cui si definisce “letterato e critico d’arte”,
STEFANO CHIODI
Alviani, and introduced by a biographical note in which he describes
A.B.O. presenta nel catalogo un enigmatico poème en prose. La prima himself as a “writer and art critic,” A.B.O. presented an enigmatic
“stanza”, la sola non accompagnata da un’immagine, recita: poem in prose. The first “stanza”—the only one not accompanied by
an image—reads as follows:
Tutto l’interesse di questo racconto consiste nel modo in cui si
compiono insieme otto movimenti, in una certa misura distinti All the interest of this story lies in the way in which eight move-
e però legati a tal punto che la loro dipendenza resta nascosta. ments—distinct to a certain degree but connected to the point
Gli otto movimenti sono necessari per raggiungere la morte, ma where their interdependency is concealed—take place together.
quale promuove gli altri, quale è il più importante?4 The eight movements are necessary in order to attain death, but
which of them triggers the others? Which is the most important?4
Gli “otto movimenti” tratteggiano un singolare processo di iniziazio-
ne ricalcato su un modello illustre, il racconto filosofico Igitur ou la The “eight movements” outline a singular process of initiation based
Folie d’Elbehnon (1869), tappa essenziale nella vicenda letteraria di on the model of the philosophical tale Igitur ou la Folie d’Elbehnon
Stéphane Mallarmé e della sua ricerca della parola poetica pura che (1869). This text represents a crucial stage in the literary career of
sfocerà nel Coup de dés… (1897). Il testo descrive la catabasi, lo spro- Stéphane Mallarmé and his pursuit of the pure poetic word leading to
fondamento nel Nulla del protagonista, verso un suicidio simbolico Un coup de dés jamais n’abolira le hasard (1897). The work describes
che costituisce la porta d’ingresso alla “potenza del negativo”, a una a katabasis, a plunge into nothingness toward a symbolic suicide that
paradossale piena coscienza di sé la cui posta consiste nella sconfitta constitutes the gateway to the “power of the negative,” a paradoxical
dell’impotenza creativa: l’annientamento di se stessi diviene la para- state of full self-awareness hinging upon the defeat of creative impo-
dossale condizione per la conquista dell’Opera. tence. Self-annihilation thus becomes the paradoxical prerequisite
Questa discesa negli abissi si trasforma nel catalogo di Amore mio for achievement of the work of art.
nel percorso iniziatico dell’“eroe da camera”5, il doppio esoterico del This descent into the abyss is transformed in the catalog Amore
critico-poeta alla ricerca di una nuova nascita, di un nuovo principio mio into the initiatory path of the “chamber hero”5—the poet-crit-
di individuazione ritrovato grazie a “un lavoro lucido per procedere ic’s esoteric double—in search of a new birth and a new principle
fuori di sé, per percepirsi nell’atto di sparire e apparire a se stessi nel of individuation. This is discovered through “clear-sighted work to
miraggio di questa sparizione”6. L’“eroe” è dunque il Critico stesso, proceed beyond the self, to perceive oneself in the act of disappear-
alle prese con la necessità di una morte simbolica, l’uscita dalla “ca- ing and appear to oneself in the mirage of this disappearance.”6 The
mera”, dal passato, posta come condizione di una indispensabile me- “hero” is therefore the Critic himself, grappling with the necessity
tamorfosi. Il rituale del distacco dallo scenario della vita precedente of a symbolic death, exit from the “chamber”—from the past—being
– “la camera è vuota come se già tutto fosse compiuto” – si configura imposed as the prerequisite for an indispensable metamorphosis.
come uno sprofondamento, un paradossale viaggio immobile, dove The ritual of detachment from the scenario of previous life—“the
otto rintocchi, otto misure identiche e ripetute, segnano il tempo del- chamber is empty as though everything had already happened”—
la morte, trasformazione e rinascita dell’eroe in un individuo nuovo: takes the shape of a plunge, a paradoxical motionless journey. Eight
“come se fosse necessario morire anonimamente per poter morire chimes, eight identical, repeated measures, mark the time of the
nella certezza del proprio nome”⁷. death, transformation, and rebirth of the hero in a new individual:
Morire, attraversare il proprio negativo significa per il Critico porre la “as though it were necessary to die anonymously in order to die in
possibilità della propria sopravvivenza in un’altra dimensione, quella the certainty of your name.”⁷
dell’Artista, considerato quest’ultimo però non più come “produt- For the Critic, dying, passing through his own negative, means ad-
tore”, come depositario esclusivo di una sapienza materiale, quanto dressing the possibility of survival in another dimension, namely that
Locandina della conferenza di / Poster of the conference by Achille Bonito Oliva piuttosto agente di una praxis creativa che comprende ormai sia l’a- of the Artist, who is, however, no longer regarded as the “producer”
La citazione deviata: l’ideologia, Incontri Internazionali d’Arte – Centro d’Informazione zione intellettuale sia la stessa biografia, l’idea, la parola, il gesto. Una and exclusive repository of a material wisdom. He is rather seen as
Alternativa, Palazzo Taverna, Roma, 30 marzo / March 30, 1972. Courtesy Collezione /
Collection Gianni e / and Giuseppe Garrera. Photo Ernani Orcorte
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prassi non più solo concentrata nella produzione di “oggetti” dotati the agent of a creative praxis that now comprehends both intellectu- Achille Bonito Oliva, Fiction Poems, Modern Art Agency, A. Bonito Oliva, Il territorio magico. Comportamenti
di qualità estetiche peculiari ma aperta al fluire quotidiano dell’espe- al action and biography, idea, word, and act. This praxis is no longer Napoli 1968 alternativi nell’arte, Centro Di, Firenze 1971
rienza, al flusso del pensiero, all’oscurità del corpo8. Il dominio della concentrated solely on the production of “objects” endowed with pe-
parola conquistato dall’“eroe” non è il dominio del Poeta che A.B.O. culiar aesthetic qualities but open to the everyday flow of experience
era stato, ma del Critico-come-Auteur che ne assume d’ora in poi le and thought, to the darkness of the body.8 The dominion of the word
fattezze con uno spostamento invisibile ma decisivo. attained by the “hero” is not the dominion of the Poet that A.B.O. had
Testo e immagine rivelano ancora altro. Le frasi che campeggiano been, but of the Critic-as-Auteur, which now takes on the shape of an
in bianco sopra ogni fotografia, incluse quelle appena riportate, invisible but decisive shift.
sono in effetti la ripresa testuale o con poche variazioni di un saggio Nor is this all that the words and images reveal. The phrases appear-
dedicato a Igitur di Maurice Blanchot contenuto in suo libro assai ing in white over each photograph, including those just shown, are in
noto, L’Espace littéraire9, di cui A.B.O. si appropria con gesto insieme fact quoted literally or with few variations from an essay on Igitur by
disinvolto e sintomatico di un’attitudine che riporta direttamente alla Maurice Blanchot in his well-known book L’Espace littéraire.9 A.B.O.
sua attività letteraria e poetica del decennio precedente. Il metodo è nonchalantly appropriates it in an act symptomatic of an attitude
mutuato da due procedimenti essenziali delle pratiche della neoavan- directly traceable to his literary and poetic activities of the previous
guardia del secondo Novecento, anzitutto la tecnica di radice dada del decade. The method is borrowed from two key procedures of the new
cut-up, rinnovata da Brion Gysin e William S. Burroughs negli anni cin- avant-garde of the second half of the twentieth century. The first is
quanta e largamente utilizzata nei due decenni successivi in campo the Dadaist technique of cutting-up, revitalized by Brion Gysin and
sia letterario che artistico, e quindi il détournement di marca situazio- William S. Burroughs in the 1950s and broadly used over the next two
nista, con il valore anticonvenzionale attribuito alla decontestualizza- decades in both the literary and the artistic field. The second is the
zione, al riuso e al montaggio di materiali verbali e iconici. In Italia, in Situationist détournement with the anti-conventional value attribut-
particolare, se ne ritrovano esempi tanto nell’area della poesia visiva, ed to the decontextualization, reuse, and assemblage of verbal and
in cui A.B.O. aveva esordito a metà degli anni sessanta, quanto in quel- iconic materials. In Italy, examples are to be found in particular in the
la del Gruppo 63, nella cui orbita era entrato nel 1967. Il riferimento field of visual poetry, where A.B.O. made his debut as a poet in the
più immediato è Nanni Balestrini, con i suoi collage verbo-visivi o i mid-1960s, and in the Gruppo 63, which he joined in 1967. The most
testi narrativi e poetici realizzati con l’ausilio di tecniche combinatorie immediate point of reference is Nanni Balestrini, with his verbal-vi-
che si ritrovano anche nei lavori di membri del Gruppo Operativo Sud sual collages and narrative and poetic texts created with the aid of
64 e del Gruppo 70, con cui A.B.O. aveva collaborato in varie occasio- combinatorial techniques. These are also to be found in the works of
ni¹⁰. Quanto all’immagine replicata nelle otto “stanze” dell’intervento, members of the Gruppo Operativo Sud 64 and the Gruppo 70, with
si tratta della riproposizione di una delle tre fotografie di Ugo Mulas whom A.B.O. collaborated on various occasions.¹⁰
utilizzate per il volume di poesia Fiction Poems, pubblicato da A.B.O. The image repeated in the eight “stanzas” of his entry in the catalog
nel 1968¹¹, dove figurava insieme ad altre due inquadrature di profilo is one of the three photos taken by Ugo Mulas and used in the book
e da dietro a comporre una sorta di rilievo antropometrico; le foto- Fiction Poems published by A.B.O. in 1968,¹¹ together with two other
grafie erano stampate su fogli tagliati in quattro parti che si aprivano shots in profile and from behind to form a sort of anthropometric
svelando in successione le immagini, secondo la soluzione grafica record. The photos were printed on sheets of paper cut into four so as colare con la performance e il tableau vivant fotografico praticati
ideata da Gianni Colombo¹2. L’immagine di Mulas, con le due metà to open and reveal the next image in succession in accordance with da artisti vicini ad A.B.O. come Vettor Pisani e Gino De Dominicis, o
del volto illuminate da due sorgenti di luce contrapposte, crea un a graphic design devised by Gianni Colombo.¹2 Mulas’s photo, with da personalità eterodosse come Luigi Ontani e Salvo. Ma riferimenti
effetto di assenza, di innaturale, ieratica fissità: la “camera” materna the two halves of the face illuminated by opposing sources of light, importanti sul piano visivo sono anche lavori fotografici prodotti in
e soffocante abitata dall’“eroe” è dunque anche in senso proprio la creates an effect of absence, of unnatural, hieratic fixity. The suffocat- quegli stessi anni in Italia e altrove, tutti basati su uno stesso impian-
camera fotografica, il suo potere di riproduzione e moltiplicazione, la ing maternal “chamber” inhabited by the “hero” is therefore also the to formale – il primo piano frontale, lo sguardo rivolto all’osservatore,
sua capacità di generare il simulacro di una nuova vita. camera, with its power of reproduction and multiplication, its ability peraltro già usato da Giulio Paolini nella sua tela fotografica Giovane
Citazione e autocitazione compongono così nelle pagine di Amore to generate the simulacrum of a new life. Citation and self-citation che guarda Lorenzo Lotto (1967) – che ricorre in opere di Giovanni
mio un nuovo insieme significante, un vero e proprio iconotesto il cui thus compose a new signifying whole in the pages of Amore mio. It is Anselmo (Lato destro, 1970), Giuseppe Penone (Rovesciare gli occhi,
tema, cripticamente dissimulato, è l’affermazione, sotto le spoglie an authentic “iconotext,” its cryptically dissimulated theme being the 1970), Salvo (Autoritratto [Come Raffaello], 1970), Gilberto Zorio
di un iperbolico rispecchiamento narcisista, di una possibilità nuova: assertion, in the guise of narcissistic hyperbolic mirroring, of a new (Odio, 1971). Pure nelle evidenti differenze di sensibilità, poetiche by artists close to A.B.O. like Vettor Pisani and Gino De Dominicis, as
una relazione performativa tra biografia e opera, tra scrittura e imma- possibility: a performative relation between biography and artwork, e significati, in tutti questi casi – come pure in quello specifico di well as heterodox figures like Luigi Ontani and Salvo. Further points of
gine, tra pensiero critico e creazione poetica. In questo senso l’inter- writing and image, critical thought and poetic creation. In this sense, A.B.O. – la matrice è sempre il trattamento del volto utilizzato nei reference at the visual level are to be found, however, in photographic
vento va non solo considerato l’ideale compimento delle esperienze the pages are to be regarded as ideally crowning the literary and visu- quadri foto-serigrafici di Andy Warhol e forse ancor più specificamen- works produced in Italy and elsewhere over the same period and all
letterarie e visive del decennio precedente, ma soprattutto al experiences of the previous decade. Also and above all, they can be te nei suoi screen tests¹3, che forniscono la grammatica visiva fonda- sharing the same formal basis of a frontal close-up facing the viewer.
un’affermazione programmatica, per quanto velata, un’apertura considered a veiled programmatic affirmation, the opening of a game mentale – antiespressiva e oggettiva – per la creazione di una silente Already used by Giulio Paolini in his photographic canvas Giovane
di partita in cui si mettono a punto strategie comunicative che saran- that was to see the development of strategies of communication then ma determinata esibizione della presenza dell’artista. che guarda Lorenzo Lotto (1967), this reappears in works by Giovanni
no poi costantemente utilizzate lungo tutto il percorso successivo di used all the way through A.B.O.’s subsequent trajectory on the razor’s Una logica combinatoria e teatrale governa anche altri interventi di Anselmo (Lato destro, 1970), Giuseppe Penone (Rovesciare gli occhi,
A.B.O., sul crinale sottile tra esibizionismo consapevole e seduttiva edge between conscious exhibitionism and enticing spectacularity. A.B.O. degli anni settanta in cui l’immagine diviene uno statement, 1970), Salvo (Autoritratto [Come Raffaello], 1970), and Gilberto Zorio
spettacolarità. In the following pages, I shall endeavor to reconstruct how A.B.O. suggestivo e provocatorio al tempo stesso, di un approccio perfor- (Odio, 1971). Albeit with the evident differences in sensibility, poetics,
Nelle pagine che seguono cercherò di ricostruire le modalità con cui managed in the 1970s to blaze a trail in which criticism and authorial- mativo alla funzione della critica¹4. È il caso della cartella fotografi- and meaning, in all these cases—as in the specific case of A.B.O.—the
A.B.O. ha costruito negli anni settanta un percorso in cui critica e ity became indistinguishable within a persona into which an unorth- ca pubblicata dalla galleria Artestudio di Pio Monti a Macerata nel matrix is always the treatment of the face used by Andy Warhol in his
autorialità divengono indistinguibili all’interno di una persona in cui odox practice of art history, active critical militancy in the present, 1972¹5, dove un ritratto di Claudio Abate, replicato nelle dieci “tavole” photographic screenprints and perhaps still more specifically in his
confluiscono una pratica eterodossa della storia dell’arte, un’attiva and an unprecedented behavioral dimension all flow. It is criticism dell’edizione, presenta A.B.O. a figura intera su uno sfondo alberato, Screen Tests.¹3 These provide the fundamental visual grammar—an-
militanza critica nel presente e un’inedita dimensione comportamen- therefore as performance, in which body, word, and action combine in abito bianco, camicia e cravatta, la mano in tasca e l’espressio- ti-expressive and objective—for a silent but determined exhibition of
tale. Una critica come performance, dunque, in cui corpo, parola e in an unforeseen, hybrid form. ne decisa, una posa frontale in cui affiora la memoria della celebre the artist’s very presence.
azione convergono in forma ibrida e imprevista. At the same time, the work for Amore mio establishes a plane of com- affiche di Joseph Beuys La rivoluzione siamo noi (1971) e forse anche A combinatorial and theatrical logic also governs other works by
L’intervento per Amore mio stabilisce d’altro canto un piano di con- parison—of what we could call “interdiscursiveness”—with the artis- dell’iconico fotomontaggio Gemelli (1968) in cui Alighiero Boetti si A.B.O. of the 1970s, in which the image becomes a simultaneously
fronto, potremmo dire di interdiscorsività, con le pratiche artistiche tic practices then developing over the two decades and in particular presentava con il proprio alter ego. Sotto ognuna delle dieci im- suggestive and challenging statement of a performative approach
che si andavano sviluppando a cavallo tra i due decenni, e in parti- with performance and the photographic tableau vivant as practiced magini corre una didascalia bilingue, di cui resta invariata la prima to the function of criticism.¹4 One example is the portfolio of photos
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parte (“Io sono Achille Bonito Oliva il critico dunque…”) mentre la published by Pio Monti’s Artestudio gallery in Macerata in 1972,¹5 vita a una mescolanza inedita e anarchica di materie, immagini, corpi the old Arsenali della Repubblica, in the streets and on the shore, as
coda consiste di volta in volta di definizioni diverse, ironiche o argute where a shot taken by Claudio Abate, repeated in the ten “plates” of e pensieri che sembrava poter realizzare, scriveva A.B.O. in catalogo, well as the open meeting of critics, artists, and the public held in the
(“l’interposta persona”, “il leader”, “il traditore” ecc.). the edition, shows A.B.O. full-length against a wooded background in una totale, non alienata “umanizzazione del soggetto, attraverso la same spaces as the exhibition with the participation of figures includ-
La cartella era accompagnata da un breve scritto, dal titolo Autocriti- a white suit with shirt and tie, one hand in his pocket, and a deter- possibilità di recuperare del mondo qualsiasi immagine e qualsiasi ing A.B.O. and Celant, as well as Gillo Dorfles, Tommaso Trini, Filiberto
ca, in cui A.B.O. sottolineava il potere della critica di “deviare l’opera mined expression. The frontal pose is reminiscent of Joseph Beuys’s materiale”2⁰. Evento esemplare di un approccio esplicitamente anti- Menna, and Marcello Rumma, whose idea the event was, represented
dalla propria autonomia per integrarla nel sistema dell’arte dunque well-known print La rivoluzione siamo noi (1971) and perhaps also sistematico, Amalfi inaugurava un modello di esposizione come luogo the eruption of a radically new spirit. Works and “behaviors” gave
dal ‘dentro’ al ‘fuori’”, un rapporto “verticalizzato” e inevitabilmente of Alighiero Boetti’s presentation of himself with his alter ego in in cui l’arte può “accadere” in continuità con la vita. rise to an unprecedented and anarchic mixture of materials, images,
gerarchico. Per questo, proseguiva il testo, the iconic photomontage Gemelli (1968). The caption in Italian and A un’autorevolezza critica misurata in termini di prestigio intellettua- bodies, and thoughts. As A.B.O. wrote in the catalog, this seemed ca-
English beneath each of the ten images always begins in the same le e legata, in Italia e altrove, a schemi di interpretazione cristallizzati pable of creating a total, non-alienated “humanization of the subject
Il ruolo del critico ora deve consistere anche nell’esibire ed way (“I am Achille Bonito Oliva the critic, [and] therefore…”) but has e di forte connotazione ideologica, evidente nei critici di formazione through the possibility of retrieving any image and any material of the
investigare la propria ideologia, quale contraddizione tipica a different ironic or witty ending (“the medium of a third party,” “the idealista e marxista, al tradizionale compito ermeneutico del testo world.”2⁰ Exemplifying an explicitly anti-systematic approach, the
tra la “neutralità” del momento di analisi puntuale dell’opera leader,” “the traitor,” and so on). The set was accompanied by a short nei confronti dell’immagine e al suo valore asseverativo, di garanzia, event in Amalfi inaugurated a model of the exhibition as a place in
e l’inevitabile “parzialità” di una gestione di potere selettivo e text (Autocritica) in which A.B.O. pointed out the power of critics “to in rapporto alle istituzioni museali e al mercato si contrapponeva which art can “happen” in continuity with life.
discriminante. Il comportamento del critico deve, a mio avviso, divert the work of art from its autonomy and integrate it into the art ormai l’esplicita valenza teorica assunta dal lavoro degli artisti, con il The explicit theoretical value assumed by the work of the artists and
puntualizzare (e tanto più oggi che l’arte occupa anche lo spazio system, and hence from “inside” to “outside,” a “verticalized” and loro conseguente rifiuto di una mediazione critica giudicata irrime- their consequent rejection of critical mediation challenged art-crit-
della riflessione critica) questa contraddizione storica e politica: inevitably hierarchical relationship. For this reason: diabilmente autoritaria2¹. L’attacco alla “istituzione-arte”, la defla- ical authoritativeness, measured in terms of intellectual prestige
l’antico mito della mediazione tra opera e fruitore (l’arte vissuta grazione dei medium espressivi e l’avvento di un’arte-in-generale and bound up, in Italy and elsewhere, with crystallized and highly
per interposta persona) e un reale esercizio di potere culturale the critic’s role must now consist also of displaying and investi- che apriva a “situazioni” e procedimenti effimeri, all’immateriale, al ideological interpretive schemata, clearly evident in critics with an
vissuto in prima persona.¹6 gating his or her own ideology as a typical contradiction between performativo, e la comunanza di spazi e procedimenti con il teatro, la idealist and Marxist background. Also critiqued was the traditional
the “neutrality” of the moment of precise analysis of the work and musica e la danza caratterizzano uno scenario in cui la volontà degli hermeneutic function of the text, with respect to the image, and its
È difficile resistere alla suggestione che in questo testo, e ancor the inevitable “partiality” of the exercise of selective and discrim- artisti di assumere il controllo delle modalità di esposizione e com- asseverative value as a guarantee in relation to museums and the
più nelle fotografie che lo accompagnano, sia presente una sottile inating power. In my view, the critic’s behavior must elucidate this mento si muove in parallelo all’affermarsi della figura del curatore market.2¹ The attack on the “institution” of art, the detonation of
allusione in codice a Germano Celant, il critico e curatore che insieme historical and political contradiction (all the more so today, when indipendente quale snodo essenziale dei processi di valorizzazione expressive media, and the advent of a kind of art-in-general opening
ad A.B.O. incarnava il grande sommovimento della scena artistica art also occupies the space of critical reflection): the age-old myth dell’arte più recente. up to ephemeral “situations,” to the immaterial and performative, the
italiana del momento, e la cui visione e le cui scelte – come vedre- of mediation between work of art and viewer (art experienced L’avvento di una generazione di critici formatasi in un clima politico e sharing of spaces and procedures with theater, music, and dance, all
mo meglio tra poco – gli si contrapponevano inevitabilmente sia sul through a third party) and the real exercise of cultural power culturale del tutto diverso da quello dell’immediato dopoguerra ita- characterize a scenario in which the artists were determined to take
piano culturale sia su quello delle strategie personali. Il raffronto è experienced first-hand.¹6 liano segna d’altro canto un irreversibile cambio di passo, segnalato control of the modalities of exhibition and comment. This ran parallel
immediato e tutto giocato sul piano visivo: alla tenuta all black pre- anche dall’apparizione di riviste innovative come “Bit”, “Cartabian- to the emergence of the figure of the independent curator as an es-
cocemente adottata da Celant (e mantenuta sino alla sua scomparsa It is hard to resist the idea that this text and especially the photo- ca”, “Data”, “Flash Art” e altre ancora22, caratterizzate da un approc- sential link in the processes of valorization of the most recent art.
nel 2020), A.B.O. sembra rispondere con il suo abito candido, gesto graphs accompanying it contain a coded allusion to Germano Celant. cio militante e multidisciplinare come pure da un’impaginazione At the same time, the emergence of a generation of critics forged
che fonde autoironica volontà di distinzione e distacco dandystico, o The critic and curator epitomized the great upheaval of the Italian art innovativa in cui le immagini giocano un ruolo essenziale per docu- in a political and cultural climate completely different from that of
appunto “parzialità” e “neutralità”. scene at the time, together with A.B.O., and his vision and choices—as mentare, si può dire in tempo reale, le novità del panorama interna- the immediate post-war period in Italy also marked an irreversible
Per risolvere la “contraddizione storica e politica” il critico nell’epoca we shall soon see—were inevitably opposed to A.B.O.’s, both in cul- zionale. L’armamentario teorico-politico e la sensibilità intellettuale change of pace, as did the appearance of innovative periodicals like
dello spettacolo deve diventare visibile, farsi corpo, occupare il vuoto tural terms and at the level of personal strategies. The contrast was della generazione del ’68 – nutrita di psicoanalisi, antropologia, filo- Bit, Cartabianca, Data, Flash Art, and others.22 These magazines were
lasciato dalla sua antica funzione di mediazione con un eccesso che immediate also at the visual level, for A.B.O. seems to respond to the sofia post-strutturalista, critica neomarxista dell’imperialismo e del characterized by a militant and multidisciplinary approach, as well
possa proiettarlo nella stessa dimensione dell’artista. Per questo, per all-black look that Celant adopted at an early stage (and maintained capitalismo ecc. – si contrapponeva del resto a quello della vecchia as an innovative graphic design in which images play a crucial role in
poter preservare il proprio diritto a parlare, conclude A.B.O., au- until his death in 2020) with his white suit in a gesture that blends an politica culturale della sinistra e del PCI, distaccandosi anche dalla documenting new developments on the international scene in real
to-segnalarsi significa “la consapevolezza velenosa e narcisista che ironic desire for distinction and the detachment of a dandy, “partiali- prospettiva strutturalista e semiotica che aveva dominato il dibattito time, so to speak. The theoretical and political arsenal and the intel-
solo attraverso la tautologia, la pura esibizione di se stessa, la critica ty,” and “neutrality.” in Italia nella prima metà dei sessanta, una rottura che poteva misu- lectual sensibility of the generation of 1968—grounded among other
assolve ideologicamente il proprio compito”¹⁷. In order to resolve the “historical and political contradiction,” critics rarsi fisicamente anche nella diversità di attitudine comunicativa e things in psychoanalysis, anthropology, post-structuralist philosophy,
in the era of spectacle must become visible, bodily present, occupy finanche di abbigliamento. La critica è di fatto obbligata a reinventare and neo-Marxist critiques of imperialism and capitalism—clashed in
2. La critica come performance the void left by their old function of mediation with an excess capa- la propria fisionomia, ad abbandonare ogni tentazione ortopedica nei any case with that of the old cultural sensitivities of the traditional
Gli interventi teorici e performativi di A.B.O. e la stessa sua scelta di ble of projecting them into the same dimension as artists. For this confronti delle pratiche artistiche per divenire, pena l’uscita di scena Left and of the Italian Communist Party. It also broke away from the
considerare, come si è appena visto, l’esibizione come elemento si- reason, A.B.O. concludes, if they are to preserve their right to speak, o l’autocondanna all’irrilevanza, “comportamento, informazione, structuralist and semiotic perspective that had dominated debate
gnificante dell’attività critica vanno inquadrati nel più ampio scenario self-publicization means “the poisonous and narcissistic awareness scrittura espositiva, ovvero pratica eterodossa e performativa”23. in Italy during the first half of the 1960s, a rift that could also be
delle tumultuose trasformazioni cui il campo artistico era andato that criticism ideologically performs its task only through tautology, Tanto ai critici quanto agli artisti si aprono così in quel momento due measured physically in the difference of approach to communica-
incontro nel decennio precedente, culminate nell’atmosfera febbrile pure self-exhibition.”¹⁷ strade, come indicava Tommaso Trini nel 1970: il rifiuto del com- tion and even to clothing. Criticism was in fact obliged to reinvent its
del ’68. Ne erano state testimonianza paradigmatica, per limitarci promesso con l’ideologia borghese e dunque la fuoriuscita verso la physiognomy and abandon any orthopedic temptation with respect
allo scenario italiano, due manifestazioni tenutesi fra la primavera e 2. Criticism as performance militanza politica, oppure “l’uso delle tecniche particolari dell’arte to artistic practices and to become—if it was to avoid condemning
l’autunno di quell’anno. Anzitutto, in maggio, Il teatro delle mostre, A.B.O.’s theoretical and performative works, and his very decision per conseguire nuove attitudini da introdurre nel sistema”24, una itself to irrelevance and disappearance from the scene—“behavior,
il “festival” di esposizioni personali rinnovate quotidianamente or- to regard—as we have just seen—exhibition as a significant element posizione largamente condivisa da artisti e critici e che vedrà forse information, and exhibition making, i.e. a heterodox and performa-
ganizzato da Plinio De Martiis nella sua galleria La Tartaruga a Roma, of critical activity, are to be seen in the broader setting of the turbu- le eccezioni più rilevanti nelle figure di Piero Gilardi, che dal 1969 si tive practice.”23 As indicated by Tommaso Trini in 1970, two paths
un “lungo, insonne, nevrotico, meccanismo temporale di creazio- lent transformation taking place in the field of art over the previous dedicherà alla militanza politica e a esperienze di creatività collettiva, thus opened up in that moment for critics and artists alike: either the
ne-distruzione”¹8, per il cui catalogo A.B.O. firmerà brevi e incisive decade and culminating in the frenetic period of 1968. Confining e di Carla Lonzi, che abbandonerà dopo il 1970 la critica d’arte per rejection of any compromise with bourgeois ideology and therefore
schede delle opere esposte¹9. Quindi, ai primi di ottobre, arte povera ourselves to the Italian scene, we find paradigmatic evidence of this fondare a Roma il gruppo Rivolta Femminile e dar vita a una parabola an exit in the direction of political militancy, or “use of the techniques
più azioni povere, curata da Celant ad Amalfi. Le opere e le azioni in two events held in the spring and autumn of that year. The first, in teorica e organizzativa tra le più originali e controverse dell’epoca. peculiar to art in order to attain new attitudes to be established in the
presentate sotto le volte gotiche degli Arsenali della Repubblica, nelle May, was Il teatro delle mostre, the “festival” of one-day solo shows In questo contesto, principale interlocutore/rivale di A.B.O. è inevi- system.”24 The latter was largely embraced by artists and critics, with
vie della cittadina o in riva al mare, come anche l’Assemblea (una di- organized by Plinio De Martiis in his gallery La Tartaruga in Rome, a tabilmente Germano Celant, che come lui praticava al tempo stesso few exceptions, perhaps the most important being Piero Gilardi and
scussione aperta fra critici, artisti e pubblico svoltasi negli stessi spazi “long, sleepless, neurotic, temporal mechanism of creation and de- scrittura ed exhibition making e con il quale avrebbe intrecciato nei Carla Lonzi. From 1969 on, Gilardi devoted himself to political mili-
della mostra e a cui presero parte fra gli altri, oltre A.B.O. e Celant, struction,”¹8 for the catalog of which A.B.O. wrote short and trenchant decenni successivi una serrata competizione sia sul piano intellet- tancy and experiences of collective creativity. Lonzi was to abandon
Gillo Dorfles, Tommaso Trini, Filiberto Menna e Marcello Rumma, ide- pieces on the works shown.¹9 Then came arte povera più azioni pov- tuale sia su quello dello stile individuale. La posizione di Celant è fin art criticism after 1970, found the feminist Rivolta Femminile group
atore della manifestazione), rappresentarono in effetti l’irruzione di ere, curated by Germano Celant in Amalfi at the beginning of October. dagli esordi pensata in opposizione all’atteggiamento prescrittivo, in Rome, and embark on a theoretical and personal trajectory,
uno spirito di novità radicale, in cui opere e “comportamenti” davano The works and actions presented there beneath the Gothic vaults of “selezionante e giudicante” attribuito a critici come Giulio Carlo among the most original and controversial of the period.
118 Saggi / Essays 119

Argan (cui A.B.O. era e rimase peraltro vicino25), figura emblematica A.B.O.’s primary interlocutor and rival in this context was inevitably Paolo Mussat Sartor (inginocchiato / kneeling), Giuseppe Penone, Mimma Pisani,
di un’attitudine da respingere integralmente, come si legge in un suo Celant, who also practiced writing and exhibition-making at the same Achille Bonito Oliva, Gilberto Zorio, Mimmo Germanà (inginocchiato / kneeling),
Vettor Pisani, Gino De Dominicis (tra gli altri / among others), alla / at the 7e Biennale
testo molto noto del 1970, Per una critica acritica. L’arte contempora- time. Fierce competition was to develop between them, both at an de Paris, Parc Floral, Bois de Vincennes, Paris, 1971. Courtesy Collezione / Collection
nea, sosteneva Celant, intellectual level and in terms of individual style. From the outset, Gianni e / and Giuseppe Garrera. Photo © Massimo Piersanti
Celant adopted a stance of opposition to the prescriptive “selecting
chiede di essere lasciata in pace, non vuole essere ridotta a parole and judging” attributed to critics like Giulio Carlo Argan (with whom
o a letture critiche, non vuole intervenire o offrire una lettura del A.B.O. was and remained on close terms25). For Celant, Argan was a
mondo, non si pone in chiave moralistica, non accetta di essere figure emblematic of an attitude to be wholly rejected, as he wrote in
addomesticata secondo una visione univoca e unisensa, rifiuta le his well-known essay of 1970 “Per una critica acritica.” According to
incrostazioni interpretative, solo preoccupata di verificare nuova- Celant, contemporary art
mente la sua intenzionalità eco-bio-logica, e si offre solo nella sua
naturalità magico-mentale.26 asks to be left in peace but refuses to be reduced to words or
critical readings, refuses to intervene or to put forward a read-
Accogliendo l’invito “a vedere di più, ascoltare di più, sentire di più” ing of the world, does not moralize, will not agree to be tamed in
formulato da Susan Sontag in un libro molto letto, Against Interpre- accordance with a one-way, univocal vision, rejects interpretive
tation (1964), opportunamente citato in apertura dell’articolo, la encrustations, being concerned solely to verify its eco-bio-logical
“critica acritica” di Celant respinge l’interpretazione e il giudizio, si intentionality once again, and offers itself only in its magical and
fa “raccolta”, “archiviazione”, “registrazione”, diventa complice e mental naturalness.26
fiancheggiatrice degli artisti. In altre parole, da un lato scioglie la con-
flittualità sottintesa nella relazione artista/critico e dall’altro respinge Accepting the call “to see more, to hear more, to feel more” put for-
precisamente la relazione tra critica d’arte e mobilitazione civile che ward by Susan Sontag in her widely read book Against Interpretation
nel panorama italiano dopo il 1945 aveva rappresentato il tratto de- (1964), which is aptly quoted at the beginning of the article, Celant’s
terminante del nuovo paesaggio dell’arte contemporanea.2⁷ “acritical criticism” rejects interpretation and judgment in favor of
Una posizione che riflette e avvalora una circostanza cruciale per “collecting,” “archiving,” and “recording” to become the artists’ aider
critici della nuova generazione come A.B.O. e Celant: il divorzio tra and abettor. In other words, it dissolves the conflict implicit in the
critica e storia dell’arte che si consuma in Italia dopo il ’68 e che artist-critic relationship on the one hand and rejects precisely the re-
costituirà nei decenni seguenti un limite notevole a una più matura ri- lationship between art criticism and civil mobilization that had been
cezione della cultura artistica contemporanea nel nostro paese. Sarà the distinguishing feature of the new landscape of contemporary art
al nuovo, inclusivo e pluralistico “sistema dell’arte” internazionale in Italy after 1945 on the other.2⁷
che vede la luce nei primi anni settanta – fondato sulla coesistenza di This position reflects and confirms a circumstance of crucial impor-
paradigmi estetici discordanti all’interno di un contesto omogeneo di tance for critics of the new generation like A.B.O. and Celant, namely
pubblico e di mercato – che spetterà ormai il compito di asseverare the divorce between art criticism and art history that took place in It-
il valore delle opere e renderne possibile l’ingresso nello spazio della aly after 1968 and was to constitute for some decades a considerable
mostra, laddove alla critica verrà lasciato il compito (collaterale e obstacle to more mature reception of contemporary art in the coun-
sempre meno influente) dell’interpretazione. try. It was now to be the new, inclusive, and pluralistic international
“art system”—born in the early 1970s and founded on the coexistence
3. Il territorio magico of discordant aesthetic paradigms within a homogeneous context of
Nel 1969 Celant pubblica con l’editore Mazzotta il suo primo libro, public and market—that affirmed the value of artworks by admitting
Arte povera, subito tradotto in più lingue. Il volume metteva in luce la them to the exhibition space, while the ancillary and increasingly less
capacità del critico ventinovenne di creare connessioni a lungo rag- influential task of interpretation was left to the critic.
gio e di posizionare le esperienze italiane nel panorama delle ricerche
europee e americane di area ambientale e “processuale”. Il cambia- 3. The magical territory Il mondo a cui guarda il libro sembra ancora capace, dopo la fiam- del negativo, which had established him as one of the best-known
mento di passo è radicale anche nell’impostazione grafica, destinata Arte povera, Celant’s first book, published by Mazzotta in 1969 and mata del ’68, di immaginare una palingenesi culturale e sociale: è critic-curators of the moment. It is a book of dense and sometimes
a fare scuola: le immagini a piena pagina senza didascalie, l’assenza immediately translated into various languages, revealed the 29-year- il tempo, dice la frase di apertura, “in cui i miti vengono saggiati e difficult writing, essentially characterized by a tussle with language
dei tradizionali testi introduttivi, il taglio documentario e insieme old critic’s ability to create long-range connections and to locate l’esercizio della fantasia non è più la sublimazione di una sfera sepa- and the search for innovative interpretive keys in spheres distant
visionario. Un mutamento di prospettiva è tuttavia già avvertibile: Italian experiences within the European and American panorama of rata dalla vita ma l’ipotesi di una integrazione globale nella fitta rete from art criticism.
caduta la metafora della guerriglia con cui Celant aveva lanciato l’Arte environmental and process art. The change of pace was also radical in degli accadimenti”29. L’analisi di A.B.O. non può che fare i conti con The world to which the book looks appears still capable, after the
povera nel 1967, emerge ora una visione diversa, meno politicizzata e terms of its trend-setting graphic design, including full-page images la cataclismatica irruzione di pratiche artistiche non più assimilabili blaze of 1968, of imagining a cultural and social palingenesis. As the
conflittuale, in cui gli elementi “magici” e la sensibilità agli aspetti ar- without captions, the absence of traditional introductory texts, and a alle strutture formali e alle narrazioni critiche ereditate dalla vicenda opening sentence tells us, this is a time “in which myths are put to the
chetipici e mitologici delle pratiche artistiche prendono il posto della simultaneously documentary and visionary approach. A shift in per- dell’avanguardia, cui ancora Menna e il suo maestro Argan guardava- test and the exercise of imagination is no longer the sublimation of
mobilitazione collettiva e del cambiamento rivoluzionario. spective was, however, already discernable. The metaphor of guerrilla no come modelli imprescindibili. La “profezia di una società esteti- a sphere separate from life, but the hypothesis of global integration
La risposta di A.B.O. dovrà attendere più di due anni. Scritto in buona warfare with which Celant had launched Arte Povera in 1967 now ca” che Menna aveva analizzato nel libro omonimo uscito alla fine in the closely meshed web of events.”29 A.B.O.’s analysis necessarily
parte nell’estate del 1969, Il territorio magico – dopo che la pubblica- gave way to a different vision, less politicized and confrontational, in del 1968 sembra avverarsi in forme imprevedibili e ben diverse da takes stock of the cataclysmic eruption of artistic practices no longer
zione per la casa editrice di Marcello Rumma era stata annullata per which “magical” elements and responsiveness to the archetypal and quelle preconizzate dalla neoavanguardia. È piuttosto un processo di susceptible to assimilation into the formal structures and critical
la morte di quest’ultimo l’anno dopo – esce finalmente nel dicembre mythological aspects of artistic practices took the place of collective interminabile critica creativa, come ha scritto Hal Foster3⁰, che punta narratives inherited from the early avant-garde, which Menna and his
1971 presso l’editore fiorentino Centro Di28. È il primo libro in cui mobilization and revolutionary change. a comprendere (e non a completare) il progetto delle avanguardie master Argan still regarded as indispensable models. The “prophecy
A.B.O. espone in forma approfondita la sua visione delle pratiche arti- A.B.O.’s response took over two years to arrive. Largely written in riprendendone possibilità latenti, represse o non esplorate, ma anche of an aesthetic society” examined by Menna in his book of that name,
stiche contemporanee, dopo le due mostre del 1970 – la già ricordata the summer of 1969, Il territorio magico was finally published in riformulando in forma di critica, dall’interno dell’istituzione-arte, published late in 1968, seems to have come true in unforeseeable
Amore mio e Vitalità del negativo – che lo avevano imposto come uno December 1971 by Centro Di after Marcello Rumma’s death in 1970 l’aspirazione a un mutamento reale, a una nuova umanità, che era forms very different from those expected by the new avant-garde. It
dei critici-curatori più in vista del momento. È un libro dalla scrittura led to the cancellation of its printing by his publishing house.28 This stato uno degli assi portanti delle poetiche moderniste. was rather, as Hal Foster wrote,3⁰ a process of interminable creative
densa, a tratti ardua, in cui il corpo a corpo con il linguaggio e la ricer- is the first book in which A.B.O. provides an in-depth exposition of Quella che ha di fronte A.B.O. è una “fantasia ininterrotta”3¹ trascina- criticism that sought to comprehend (and not to complete) the
ca di chiavi di lettura innovative in ambiti lontani dalla critica d’arte his vision of contemporary artistic practices after the two exhibi- ta dall’ondata che scuote le istituzioni politiche e sociali, i paradigmi project of the early avant-garde movements by taking up their latent
rappresentano i momenti essenziali. tions of 1970, namely the above-mentioned Amore mio and Vitalità culturali del mondo industrializzato, pur senza toccare – e la contrad- suppressed or unexplored possibilities. It also aimed to reformulate
120 Saggi / Essays 121

dizione non tarderà ad emergere – modi di produzione e centralità Amore mio, Centro Di, Firenze 1970, pagina interna del catalogo della mostra /
dell’economia del consumo. Al critico si presenta una mappa di possi- internal page of the exhibition catalog
bilità divergenti che hanno in comune da un lato la critica all’istituzio- →Alighiero Boetti, Gemelli (Twins), 1968, inchiostro su cartolina / ink on postcard,
ne-arte (nei suoi aspetti spaziali e ideologici) e dall’altro la ricerca di ed. n.n., 15 x 10,5 cm
alternative al dominio già capillare dei media e dell’industria cultura- →→ “Made in”, n. 5, Modern Art Agency, Napoli, dicembre / December 1968,
le, con il rifiuto della reificazione e la ricerca di alternative basate su copertina / cover
contingenza e performatività.
Il territorio magico è dunque l’istantanea di un momento storico,
quella “cresta sottile” fra anni sessanta e settanta in cui arte e politi-
ca possono essere ancora concepite come modi paralleli di liberare
energie individuali e collettive e ristabilire così una “totalità riparato-
ria”32, in cui agli imperativi del mercato e del consumo si oppone una
diversa economia simbolica fondata sulla riappropriazione e condivi-
sione di uno spazio comune. Alla ricerca del “varco unico entro cui la
parzialità e le circostanze della vita confluiscono nella totalità e nella
libertà liberata dell’artista”33.
Due i percorsi di lettura possibili: il testo vero e proprio, suddiviso in
capitoli privi di progressività o intento probatorio (“niente programmi
di vita e di lavoro, anzi un atteggiamento mitemente contraddittorio
ed asistematico dove niente è solamente lavoro”34, scrive A.B.O.), e in-
vece ramificato in orizzontale. È il diario ricco di pathos di un esplora-
tore deciso a rimanere in un territorio appena scoperto, a non tornare
indietro, e non una mappatura oggettiva e “acritica”. Le immagini
disegnano a loro volta un percorso autonomo in forma di sequenza
priva di didascalie: non si tratta di illustrazioni ma di una vera e propria
esposizione, sia pure ridotta alla bidimensionalità e alla successione
predeterminata della pagina stampata. È un paesaggio visivo caleido-
scopico, composto di opere d’arte ma anche di annotazioni fulminee,
di gesti, di sguardi e volti colti nel pubblico, di atteggiamenti, luoghi.
Questo è il paesaggio in cui, scrive A.B.O., “l’artista si è sottratto e
ha rivendicato per sé il compito di concretizzare la sua opera a una
distanza zero dalla propria fantasia. E la distanza zero significa il
superamento della separatezza tra l’immaginazione e il reale”35.
L’interazione fra artista, spettatore e “luogo” innerva in effetti tutte
le traiettorie creative censite nel libro. Questo nuovo “territorio”
appare percorso da correnti vigorose che dinamizzano le esperienze the drive for a real change and a new humanity that had been one of
artistiche in un contesto ormai completamente internazionale, in cui the cornerstones of modernist poetics in the form of a critique from
la circolazione di idee, artisti e opere si realizza per la prima volta nel within the institution of art.
secondo dopoguerra in sincronia tra le due sponde dell’Atlantico, e What faced A.B.O. was “uninterrupted imagination”3¹ dragged along esterno, e allo stesso tempo la costruzione di una “maschera”, di “ruoli mined not to turn back but to remain in a newly discovered territory,
con un significativo allargamento di visuale. Certo non a caso il sotto- by the wave that shook the political and social institutions and cultur- impersonati” volti a dissimulare la propria identità. È una necessità not an objective and “acritical” mapping. The images instead plot
titolo del libro, Comportamenti alternativi nell’arte, col suo accento al paradigms of the industrialized world, albeit without touching—a vitale, dato che gli artisti, si legge ancora ne Il territorio magico, non an autonomous course in the form of a sequence with no captions:
posto sull’agire più che sul risultato finale, riecheggia quello della contradiction that was soon to emerge—the production systems and debbono “trasmettere nessun messaggio trasfigurato dalla forma, not illustrations but an authentic exhibition, albeit reduced to the
mostra forse più importante di quegli anni, Live in Your Head. When centrality of the consumer economy. The critic was presented with a ma presentare le proprie associazioni fantastiche”, e che nell’orizzon- two-dimensionality and predetermined order of the printed page;
Attitudes Become Form a Berna nel 1969, in cui Harald Szeemann map of divergent possibilities with the common feature of criticism of te di un mondo in cui l’opzione rivoluzionaria non è più credibile “la a kaleidoscopic visual landscape made up of works of art but also
inaugurava un modello sincronico, orizzontale e transcontinentale di the institution of art (in its spatial and ideological aspects) on the one trasgressione di ogni sistema d’attesa è l’unico varco mobile possibi- of lightning observations, gestures, looks and faces captured in the
esplorazione della contemporaneità. hand and the search for alternatives to the already rooted dominion le, entro cui poter risolvere il proprio movimento vitale”4⁰. public, attitudes, and places.
E tuttavia, anche se non è più legato all’imperativo della produzione e of the media and the cultural industry on the other, backed by the In this landscape, as A.B.O. writes, “artists have withdrawn and laid
se punta a un’identificazione esistenziale fra corpo e opera, a un “mo- rejection of reification and the pursuit of alternatives based on con- 4. Il teatro della critica claim to the task of giving their work concrete shape at zero dis-
vimento globale di sé”36, l’artista non è per questo meno soggetto se- tingency and performativity. Svoltosi nel marzo 1972 a Palazzo Taverna a Roma, sede degli Incontri tance from their imagination. And zero distance means overcoming
condo A.B.O. ai meccanismi dell’alienazione. La sua resta una posizio- Il territorio magico is therefore a snapshot of a historical moment, Internazionali d’Arte, Critica in atto4¹ è uno dei progetti forse meno the separation between the imagination and reality.”35 It is in fact
ne fragile, sottoposta alle norme sociali che tendono a svuotare la sua the “narrow ridge” between the 1960s and ’70s when art and pol- noti e più significativi tra quelli curati da A.B.O. negli anni settanta. interaction between artist, viewer, and “place” that innervates all
azione, a ridurla a mera forma, a qualcosa “tendente a realizzarsi come itics could still be seen as parallel ways of liberating individual and Ispirata dall’esempio del Teatro delle mostre e prima ancora dalle the creative trajectories surveyed in the book. This new “territory”
fantasia interrotta, perché non riesce ad allacciare un collegamento collective energies and thus re-establishing a “reparatory totality.”32 serate con critici e artisti alla Libreria Guida di Napoli cui A.B.O. aveva appears to be pervaded by vigorous currents that dynamize artistic
effettivo ed una concentrazione solidale con la comunità degli spetta- Here, the imperatives of the market and consumption are opposed by partecipato nel 1966-1967, la manifestazione – come aveva scritto experiences in a fully international context where the circulation
tori”3⁷. La soggettività dell’artista è dunque catturata in una situazione a different symbolic economy grounded on the reappropriation and già nel 1970 in due interventi su “Marcatre” – sembra realizzare la of ideas, artists, and works now comes about in synchrony on both
contraddittoria, schizoide, divisa tra l’esigenza di un contatto fra Io e sharing of a common space. It is one in search of the “sole opening sua esortazione alla critica a recuperare “un proprio spazio individua- sides of the Atlantic for the first time after World War II and with a
mondo e la necessità di adattarsi a una condizione strutturalmente through which the partiality and circumstances of life flow into totali- le, d’azione corporale e riflessiva”42, dal momento che significant broadening of scope. It is certainly no coincidence that the
alienata. Riferimento tacito di A.B.O. sono qui le idee dello psichiatra ty and the liberated freedom of the artist.”33 book’s subtitle “Alternative Behaviors in Art,” with its greater stress
Ronald David Laing sulla schizofrenia38, sul suo valore di sintomo di There are two possible ways of reading. One is the text itself, divided se l’artista […] non è più un tecnico che produce delle forme on action than on the end result, echoes the title of what was perhaps
una frattura non sanabile tra mondo esterno e mondo interiore, tra into chapters devoid of any progressive character or probative intent esterne al proprio sistema fisiologico e mentale, così il critico non the most important exhibition of the period, Live in your Head. When
individuo e universo sociale. In un saggio molto letto negli anni intorno (“no programs of life and work but rather a meekly contradictory and è più colui il quale media con strumenti asettici il senso dell’opera Attitudes Become Form (Kunsthalle Bern, 1969), with which Harald
al ’68, The Politics of Experience39, Laing scorgeva nella schizofrenia asystematic attitude in which nothing is merely work”34) but horizon- ma è colui che attraverso la sua attività promuove una propria Szeemann inaugurated a synchronous, horizontal, transcontinental
il sintomo di una fondamentale inadattabilità del soggetto al mondo tally ramified. This is the pathos-laden journal of an explorer deter- salvazione, un proprio autentico livello di libertà43. model for the exploration of contemporary art.
122 Saggi / Essays 123

La formula di Critica in atto prevede una serie di “eventi” quotidiani At the same time, however, even if they are no longer bound by the forza prospettica, critica o terapeutica, ma piuttosto come momento “to annul (i.e. not to abolish but to project onto nothingness) an indi-
in cui i critici invitati si confrontano, dibattono tra loro e in dialogo imperative of production and pursue an existential identification scettico, intriso del sentimento della profonda, irrimediabile ironia vidual creative, critical discourse (Diacono) in a tribal creative-critical
con gli artisti, danno testimonianza del proprio lavoro in una forma of body and artwork as well as a “global movement of the self,”36 della Storia, in cui resta aperta solo la possibilità di una testimonianza discourse (artists).”49 Daniela Palazzoli presented herself in Arte e
performativa libera, “in atto” appunto. Fra gli invitati, rappresentan- artists are not thereby any less subject—A.B.O. maintains—to the individuale che si sa già soccombente, un punto di vista scettico e decultura, “silent, wearing an orange wig of feathers made in China
ti della critica accademica (Argan, Barilli, Calvesi, Fagiolo, Fossati, mechanisms of alienation. They remain in a fragile position, subject- laterale. Conseguenza della crisi dell’ideologia – nel senso implicito and a nineteenth-century dress made entirely of lace,” writing “her
Volpi), protagonisti della scena contemporanea (Boatto, Celant, ed to social norms that seek to hollow out their action and reduce it di una visione progressiva, emancipatoria della vicenda umana – è protest against borrowed culture on the walls of Palazzo Taverna”5⁰
Diacono, Palazzoli, Trini), figure internazionali (Millet, Poinsot)44. to mere form, to something “tending to take shape as interrupted infatti la scoperta che “la storia, vivendo lungo una dimensione and then asking the public to comment and participate in order to
I documenti conservati nell’Archivio degli Incontri Internazionali45 imagination because it cannot secure an effective connection and verticale di trasformazione, non ponendosi l’interrogazione primaria “start learning to speak instead of being spoken about [invece di farsi
consentono di seguire passo passo la progettazione e lo svolgimento supportive concentration with the community of viewers.”3⁷ The sul valore del tempo, è destinata all’entropia, alla riduzione al parlare].”5¹ Catherine Millet devoted all of her space to a discussion
dell’evento, di cui danno una vivida testimonianza le registrazioni au- artist’s subjectivity is therefore captured in a contradictory, schizoid silenzio”6⁰. In questo scenario l’artista, come un cleptomane, attinge with the artists Michael Baldwin and Joseph Kosuth on Conceptual
dio delle giornate, della cui energia e informalità spesso poco rimane condition, torn between the need for contact between self and the ai materiali dell’arte, della natura, della tecnica, per dirottarli dalla Art and the ideas of the Art & Language group.
nella successiva pubblicazione46. Atteggiamenti, sensibilità, interessi world and the need to adapt to a structurally alienated condition. loro destinazione primaria verso la produzione di nuova immagina- A.B.O.’s presentation was divided into two parts, one in which he read
e stili personali sono ben evidenziati dalle diverse scelte dei parte- A.B.O.’s implicit point of reference here is the ideas of the psychiatrist zione. È questo il motivo per cui, prosegue A.B.O., le opere si presen- a piece on the ideology of “diverted citation”52 and one in which Gino
cipanti. Alcuni esempi. Germano Celant resta in silenzio durante la R. D. Laing on schizophrenia38 as symptomizing an irreparable rift tano “come indovinelli in cui la mente dell’artista pone una domanda De Dominicis recited a text about his own death and immortality53 and
proiezione di diapositive che documentano le attività degli Informa- between the inner and outer worlds, between the individual and the oppure il titolo oscura la concretezza dell’opera”, la citazione risulta engaged in a lively discussion with the public. The artist responded to
tion Documentation Archives da lui fondati4⁷. Mario Diacono legge un social universe. In The Politics of Experience,39 a book widely read in appunto sempre deviata e “l’ideologia del tradimento” – un tema the objections of Bruno Corà by inviting him to “come here and say
passo dal libro di Erving Goffman The Presentation of Self in Everyday the period around 1968, Laing saw schizophrenia as a symptom of centrale nel successivo percorso del critico – cerca di accreditarsi alla what you think of the world. A microphone is to be used only for this
Life48, mentre gli artisti invitati a collaborare alla serata realizzano the subject’s fundamental inability to adapt to the world outside, and fine, assai problematicamente, come utopia6¹. purpose. Because I think it’s laughable to come here and talk about
azioni per “annullare (cioè non abolire, ma proiettare, progettare sul at the same time as the construction of masks and impersonations Non siamo lontani come si vede dalla caratterizzazione della figura criticism. And so, I come here and tell you what I think of the world.”54
nulla) un discorso critico creativo individuale (Diacono) in un discor- designed to conceal the identity. This is a vital necessity in that art- del traditore che sarà uno dei temi ricorrenti della riflessione di A.B.O. Delivered with one work by De Dominicis and another by Pisani
so creativo-critico (artisti) tribale”49. A sua volta Daniela Palazzoli ists—as we read in Il territorio magico—are not required “to transmit negli anni successivi, a partire dal suo libro forse più inatteso e pro- behind him,55 A.B.O.’s lecture was nominally devoted to a critical
mette in scena se stessa in Arte e decultura, mentre “con in testa una any message transfigured by form but to present their imaginary fetico, L’ideologia del traditore (1976). In quella che è a tutti gli effetti reappraisal of sixteenth-century Mannerism, but actually addressed
parrucca di piume arancione fabbricata in Cina, vestita di un abito associations,” and because, in a world where revolution is no longer insieme un’incursione sul terreno della storia dell’arte e un incuna- the highly topical question of the relationship between art and
Ottocento interamente in pizzo”, scrive “sui muri di Palazzo Taverna a credible option, “the transgression of every system of expectation bolo della poetica della Transavanguardia62, A.B.O. ribadiva infatti politics. In evident disagreement with what was still seen at the time
la sua protesta contro la cultura presa in prestito”5⁰ e quindi chiede al is the only possible mobile opening for the resolution of one’s vital la sua visione del Manierismo come “spazio della lateralità e dello as the indispensable bond between experimental art and political
pubblico di commentare e partecipare per “cominciare ad imparare a movement.”4⁰ sdoppiamento, […] luogo impervio della finzione e della scissione”63, stance, he argued that “the diaphragm between art and life” remains
parlare invece di farsi parlare”5¹. Catherine Millet dal canto suo dedi- che sottintendeva sempre già la consapevolezza della consumazione an “ineluctable mark and threshold that the artist cannot pass”56
ca interamente il suo spazio a una discussione con gli artisti Michael 4. The theater of criticism di una frattura, di un “esaurimento storico che non permette all’ar- given the pointlessness of pursuing a “lost totality” as inaccessible in
Baldwin e Joseph Kosuth sull’arte concettuale e le concezioni del Held in Palazzo Taverna, the Rome headquarters of Incontri Inter- tista di attingere a una creatività primigenia”64, come si legge nella the present as it was in the era of Mannerism. Art is indeed, “not an
gruppo Art & Language. nazionali d’Arte, in March 1972, Critica in atto4¹ is perhaps one of prefazione aggiunta al libro nel 1985. immediate grip on the world but only possibility and diverted citation
L’intervento di A.B.O. si articola in due momenti: il primo dedicato the least-known but most significant events curated by A.B.O. in the Proprio nel sintagma “esaurimento storico” è contenuto un riferi- […], it’s subversive tactics,”5⁷ and artists cannot but occupy an ironic
alla lettura del testo La citazione deviata: l’ideologia52, il secondo alla 1970s. Inspired by the example of the Teatro delle mostre and the mento occulto ma decisivo a Ideologia e linguaggio65, il libro del 1965 position off-center to their time. The fundamental strategy of art is
lettura da parte di Gino De Dominicis di un proprio testo su morte e still earlier evening meetings with critics and artists at the Guida in cui Edoardo Sanguineti si misurava precocemente, e con intensis- therefore a “traitor’s ideology,”58 an ideology stripped of its subver-
immortalità53, seguito da un movimentato confronto fra pubblico e bookstore in Naples, in which A.B.O. took part during 1966–67, the sima percezione della posta in gioco, con la fine dell’avanguardia66. Al sive intentionality that does not protest against the loss of center, like
artista. Alle obiezioni di un interlocutore (Bruno Corà) De Dominicis event—as he wrote in 1970s in two articles in Marcatre—can be seen “traditore” ogni spinta utopica appare in effetti poco più di un gesto Hans Sedlmayr had done, but rather appropriates it. In his irreparable
risponde invitandolo a “venire qui e dire cosa pensa del mondo. Solo as giving concrete shape to his call for criticism to regain “its own naïf. Di conseguenza, la sua posizione si pensa libera dalla necessità ambivalence, the traitor is in fact one who has “detached himself from
per questo va usato un microfono. Perché se si viene qui a parlare di individual space of corporal and reflective action.”42 di rompere con la Storia6⁷ e dal senso di responsabilità richiesto a the group (from society) in order to observe it in its alienation, striving
critica, fa ridere secondo me, quindi io vengo qui e vi dico quello che quanti – se trasferiamo la scena dal XVI al XX secolo – si erano posti for a correction of reality but powerless to grasp it” and therefore
io penso del mondo”54. If artists […] are no longer technicians producing forms external nel raggio d’azione di quel carattere essenziale del modernismo, la “excluded from the world and necessary to the world, devoted
La sua conferenza, letta con alle spalle un’opera di De Dominicis e to their physiological and mental system, in the same way, critics tirannica passion du réel di cui ha parlato Alain Badiou, ovvero della to praxis but incapable of taking part in it other than through the
una di Pisani55, è nominalmente dedicata a una riconsiderazione are no longer those who mediate the meaning of the work with modalità essenziale con cui il secolo ha pensato se stesso, una spinta immobile link of language.”59
critica del Manierismo cinquecentesco, ma in realtà affronta il tema sterilized instruments but rather secure their own salvation and alla rottura e alla contrapposizione belligerante con il passato attra- In a posthumous cultural condition pervaded by the feeling of paral-
strettamente contemporaneo del rapporto fra arte e politica. A.B.O. vi an authentic degree of freedom through their activities.43 verso cui far nascere l’uomo nuovo: “La passione del secolo è il reale, ysis, art can therefore no longer act—in A.B.O.’s view—as a critical or
rimarca infatti, in chiaro dissenso con quanto al tempo poteva ancora ma il reale è l’antagonismo”68. therapeutic force. Rather, it must act as a moment of skepticism im-
apparire come l’indispensabile saldatura fra arte di ricerca e posizio- The formula of Critica in atto provided for a series of daily “events” in Se quella manierista è dunque una posizione non antagonista ma al bued with a sense of the deep, irremediable irony of history, where all
namento politico, come “il diaframma tra l’arte e la vita” resti “segno which the critics taking part discussed and exchanged views with one contrario “strabica”, laterale, minoritaria, ciò accade perché il Manieri- that remains open is the possibility of an individual testimony already
ineluttabile e soglia che l’artista non può varcare”56, dal momento another and in dialog with artists, bearing witness to their work in a smo (come la Transavanguardia) prende atto della catastrofe semanti- aware that it is on the losing side, a questioning and lateral point
che appare vana la ricerca di una “totalità perduta”, ormai inaccessi- free, performative form as “criticism in progress.” Those taking part ca dei linguaggi dell’arte e delle relative ideologie della totalità, assume of view. One consequence of the crisis of ideology—in the implicit
bile, come nell’epoca manierista così nel presente. L’arte infatti, pro- included representatives of academic criticism (Argan, Barilli, Calvesi, la consapevolezza che la storia si muove fuori da ogni percorso ob- sense of a progressive, emancipatory vision of human history—is in
segue il testo, “non è presa immediata sul mondo ma soltanto possi- Fagiolo, Fossati, Volpi), leading figures on the contemporary scene bligato e prevedibile e che anche la produzione artistica può avvenire fact the discovery that “history, existing along a vertical dimension of
bilità e citazione deviata”, “tattica eversiva”5⁷, e l’artista non può che (Boatto, Celant, Diacono, Palazzoli, Trini), and international personal- fuori delle linee di tendenza sperimentale69. All’artista manierista, dun- transformation and not asking itself the primary question of the value
occupare una posizione decentrata, ironica rispetto al proprio tempo. ities (Millet, Poinsot).44 que per estensione al transavanguardista, è preclusa non solo l’azione of time, is doomed to entropy and reduction to silence.”6⁰ In this
La strategia fondamentale dell’arte è dunque una “ideologia del The documents held in the archives of Incontri Internazionali45 make sul piano politico, ma anche il rivoluzionamento dei linguaggi. Una dia- scenario, like a kleptomaniac, the artist draws upon the materials of
traditore”58, un’ideologia destituita della sua intenzionalità eversiva, it possible to follow step by step the planning and course of the gnosi questa di A.B.O. al tempo stesso lucida e cinica, che legittimando art, nature, and technique in order to divert them from their primary
che anziché denunciare, come aveva fatto Hans Sedlmayr, la perdita event, whose vitality and informality are vividly captured in the tape un processo di appropriazione nei confronti della storia dell’arte, e più destination toward the production of new imagination. This is why,
di centro, se ne appropria. Il traditore è infatti, nella sua insanabile recordings of the sessions but often largely lost in the subsequent in generale della stessa vicenda storica italiana, prelude alla temperie A.B.O. continues, artworks present themselves “as riddles in which
ambivalenza, colui che “è distaccato dal gruppo (dalla società) per publication.46 Attitudes, sensibilities, interests, and personal styles postmodernista e ne addita uno dei meccanismi essenziali⁷⁰. the artist’s mind asks a question or the title clouds the work’s con-
guardarlo nella sua alienazione, teso verso una correzione del reale, are clearly shown by the different choices of the participants. For creteness,” citation is always diverted, and “the ideology of betray-
e tuttavia impotente a coglierla”, e dunque “escluso dal mondo e example, while Celant remained silent during the projection of slides 5. Il passo dello strabismo al”—a key theme in the critic’s subsequent work—seeks to accredit
necessario al mondo, volto alla praxis ma incapace di parteciparvi se documenting the activities of the Information Documentation Ar- itself utimately and highly problematically as utopia.6¹
non tramite il raccordo immobile del linguaggio”59. chives that he himself founded,4⁷ Mario Diacono gave a reading from Se l’arte è produzione materiale, il ruolo del critico è contradditto- We are not far from the characterization of the figure of the traitor
In una condizione culturale postuma, invasa dal sentimento di una Erving Goffman’s The Presentation of Self in Everyday Life.48 The rio. Vitale in quanto conoscitivo, mortale perché promuove l’arte that was to become one of the recurring themes of A.B.O.’s reflec-
paralisi, l’arte dunque non agisce più dal punto di vista di A.B.O. come artists invited to take part in the evening session performed actions verso il museo e il mercato. La critica è l’attraversamento analitico tions over the following years, starting with what is perhaps his most
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Locandina del ciclo / Poster for the cycle Critica in atto, a cura di / unexpected and prophetic book, L’ideologia del traditore (1976), an Il testo da cui è tratto il passo appena citato – una “antologia col- The book from which the passage quoted above is taken—a “col-
curated by Achille Bonito Oliva, Incontri Internazionali d’Arte – Centro authentic foray onto the terrain of art history and a precursor of the lage”⁷2 di interviste rilasciate da A.B.O. tra il 1972 e il 1976 raccolte lage anthology”⁷2 of interviews granted by A.B.O. over the period
d’Informazione Alternativa, Palazzo Taverna, Roma, marzo / March 1972.
Courtesy Collezione / Collection Gianni e / and Giuseppe Garrera poetics of the Transavanguardia.62 Here, A.B.O. reaffirms his vision of sotto il titolo Posizione riflessa – si apre con una domanda inattesa: 1972–76 entitled Posizione riflessa—opens with the unexpected
Mannerism as a “space of laterality and splitting […] an impervious il critico d’arte è dunque un coautore? La risposta non lascia dubbi: question of whether the art critic is a co-author. The answer leaves
place of make-believe and fission,”63 already implicit in which is the il critico deve rifiutare ogni “complesso di inferiorità” nei confron- no room for doubt. Critics must reject any kind of “inferiority com-
awareness of a rift, a “historical exhaustion” that prevents the artist ti dell’arte, e di fronte all’espansione nel campo teorico compiuta plex” with respect to art and “feel authorized to carve out their own
from drawing on a primal creativity,”64 as we read in the preface add- dalle esperienze concettuali “deve sentirsi autorizzato a rosicchia- niche in the artistic experience by externalizing their narcissism” in
ed to the book in 1985. re a sua volta spazio all’esperienza artistica esteriorizzando il suo relation to the expansion of the theoretical field brought about by
The words “historical exhaustion” contain a veiled but decisive refer- narcisismo”⁷3. In questo senso, prosegue A.B.O., è necessariamente conceptual developments.⁷3 In this sense, A.B.O. continues, they are
ence to Ideologia e linguaggio,65 the book of 1965 in which Edoardo un “traditore”, dal momento che deve respingere il culto feticistico necessarily “traitors” because they must repel the fetishistic cult to
Sanguineti addressed the end of the avant-garde at a very early stage cui la società condanna l’arte per preservarle “la speranza di tornare which society condemns art so as to preserve its “hope of proving
and with a highly intense perception of what was at stake.66 To the utile”⁷4. Quella della critica è dunque una “caccia sadica”, un inse- useful once again.”⁷4 Criticism is therefore a “sadistic hunt” whose
“traitor,” every utopian drive now appears in fact little more than an guimento il cui obiettivo è “far fuori l’opera d’arte”, negarle l’aura, purpose is to “kill the work of art,” deny it an aura, and help it “to
ingenuous gesture. As a result, his position is thought to be free of the aiutarla “a diventare immediatamente merce”⁷5. La critica è dunque become merchandise immediately.”⁷5 Criticism therefore aids and
need to sever links with history6⁷ and of the sense of responsibility complice di un “processo di espropriazione”, di cui sono momenti abets a “process of expropriation” of which its action of cultural
required—if we shift the scene from the sixteenth to the twentieth inscindibili la sua azione di mediazione culturale e il suo contributo mediation and contribution to the reification of the artwork con-
century—of those who placed themselves within the radius of action alla reificazione dell’opera. stitute indispensable stages. It is only on these conditions that art
of the key characteristic of modernism, identified by Alain Badiou as È solo a queste condizioni che l’arte può continuare “a produrre que- can continue “to produce the antibodies and the social contagion”
the tyrannical passion du réel. Badiou referred to the essential mo- gli anticorpi, quel contagio sociale” in cui si manifesta secondo A.B.O. in which its most authentic function manifests itself—according to
dality whereby the century conceived itself, a drive toward breaking la sua funzione più autentica, pur restando all’interno di un sistema A.B.O.—while remaining inside a system made up of artwork, public,
away from and belligerent opposition to the past as a way of giving composto da opera-pubblico-mercato in cui convivono significati and market in which symbolic meanings, intellectual prestige, and
birth to the new human being: “The passion of the century is reality simbolici, prestigio intellettuale e valore monetario. monetary value all coexist.
but reality is antagonism.”68 Ecco dunque il paradosso di un avvelenamento necessario: togliere Hence the paradox of a necessary poisoning: stripping the artwork of
If the Mannerist position is therefore not antagonistic but instead a all’opera ogni illusione teologica per restituirla alla sua contingen- any theological illusion to restore its contingency and original con-
“cross-eyed,” lateral, minority one, this is because Mannerism (like za, al suo legame originario con la vita collettiva. Dietro l’iperbole nection with collective life. Behind A.B.O.’s hyperbole and provoca-
the Transavanguardia) takes cognizance of the semantic catastrophe e la provocazione di A.B.O. si profila una visione lucida della posta tion lies a clear-sighted vision of what is at stake. The now full-blown
of the languages of art and the associated ideologies of totality. It is in gioco: la crisi oramai conclamata della funzione di mediazione e crisis of the function of mediation, intellectual authority, and indeed
aware that history moves outside of any obligatory and predictable dell’autorità intellettuale, della legittimità stessa del discorso critico, the very legitimacy of the art-critical discourse demands non-ortho-
path and that artistic production can also take place outside the lines esige risposte non ortodosse, non più fondate sulla riproposizione dox responses no longer based on repetition of the modernist sche-
of the experimental approach.69 The paths not only of political action dello schema modernista del superamento, della costante distruzio- ma of supersession, of the continual destruction and reconstruction
but also of linguistic revolution are barred to the Mannerist and ne e ricostruzione della pratica, dei linguaggi, delle idee dell’arte. La of the practice, the languages, and the ideas of art. It is not only the
therefore by extension also to the Transavanguardista. Legitimizing a stessa personalità del critico, dunque, e non più solo la sua scrittura, critic’s writing but also his personality, his biographical self, and even
process of appropriation with respect to the history of art and to Ital- e anzi il suo Io biografico, la sua stessa immagine esibita con vitalisti- his image, displayed with uninhibited vitalism, that become different
ian history in general, this simultaneously lucid and cynical diagnosis ca spregiudicatezza, sono altrettanti modi di intervenire, di praticare, ways of operating and acting, of giving shape to ideas and discourse.
by A.B.O. looks forward to postmodernism and indicates one of its di inverare pensieri e discorsi. A.B.O. took these ideas up again in Arte e sistema dell’arte, a slim
essential mechanisms.⁷⁰ In un piccolo libro pubblicato nel 1975, Arte e sistema dell’arte, A.B.O. volume published in 1975, as an implicit response to an influential
riprendeva queste idee reagendo implicitamente a un influente arti- article of 1972 by the British critic Lawrence Alloway.⁷6 This analysis of
5. The cross-eyed approach colo⁷6 di Lawrence Alloway del 1972. Il critico inglese vi aveva analiz- the new characteristics of the world of art identified a system based
zato i nuovi caratteri dell’art world scorgendovi appunto un “sistema” on cooperation, a network of institutions and individual actors—art-
If art is material production, the critic’s role is contradictory: vital fondato sulla cooperazione, una rete di istituzioni e di singoli attori ists but also critics, curators, collectors, museum directors, editors of
in terms of knowledge but lethal because it steers art toward – artisti ma anche critici, curatori, collezionisti, direttori di musei, journals, and so on—that create a “negotiated environment,”⁷⁷ a hor-
delle contraddizioni del sistema artistico, la scrittura ne è la sin- the museum and the market. Criticism is the analytical passage redattori di riviste ecc. – che creano un “negotiated environment”⁷⁷, izontal, non-hierarchical network for the distribution and consump-
tesi (non il suo doppio notarile), il teatro filosofico in cui la critica through the contradictions of the art system and writing is its syn- una “rete” orizzontale e non gerarchica per la distribuzione e il tion of art in which critics lose their traditionally privileged position.
d’arte diventa arte della critica. thesis (not its notarial double), the philosophical theater in which consumo dell’arte in cui la critica perde la sua tradizionale posizione What part does criticism therefore play in the new ecosystem defined
the criticism of art becomes the art of criticism. di privilegio. by the expression “contemporary art” and by the absence of conflict
Questa diagnosi della posizione incerta e al tempo stesso insostituibi- Che ruolo ha dunque la critica in questo nuovo ecosistema definito rather than the frontal clash between the avant-garde and tradition?
le della critica nel campo artistico contemporaneo conclude un libro, This diagnosis of the simultaneously uncertain and irreplaceable dal sintagma “arte contemporanea” e dall’assenza di conflittualità With his apparent cynicism and a programmatic determination to
Autocritico automobile, pubblicato da A.B.O. nel 1977⁷¹. Additandone position of criticism in the contemporary field of art ends the book anziché dallo scontro frontale avanguardia/tradizione? Con il suo ap- shock, A.B.O. points out a latent contradiction that was to become
l’insanabile, strutturale ambivalenza, A.B.O. torna ad argomentare Autocritico automobile, published by A.B.O. in 1977.⁷¹ Indicating its parente cinismo e una programmatica volontà di scandalizzare, A.B.O. increasingly visible the further the cultural climate of the 1970s was
il paradosso di un’attività che proprio mentre pone l’esigenza della irreparable, structural ambivalence, A.B.O. again examines the para- mette il dito su una contraddizione latente che diverrà sempre più left behind and the more firmly art came to believe that it could set
propria autonomia finisce per scoprire la propria doppia natura dox of an activity that ends up discovering its dual nature—both “vi- visibile man mano che ci allontanerà dal clima culturale degli anni set- aside what Adorno had indicated as its essential task in the modern
– appunto “vitale” e “mortale” – e cioè il suo essere insieme mezzo di tal” and “lethal”—as a means of liberation and a tool for the reifica- tanta e ci si inoltrerà in un’epoca in cui l’arte crederà di poter mettere era, namely to rise up against the reification of the world. For A.B.O., it
liberazione e strumento di reificazione del potenziale artistico. tion of artistic potential precisely when it addresses the need for its da parte ciò che Adorno aveva additato come il suo compito essen- is necessary for critics to overcome their “inferiority complex (failure
“L’attraversamento analitico delle contraddizioni del sistema artisti- own autonomy. The “analytical passage through the contradictions ziale nell’epoca moderna: insorgere contro la reificazione del mondo. to create)” and investigate “the possibility of an autonomous role of
co” è dunque al tempo stesso una necessaria presa d’atto della con- of the art system” is therefore at the same time a necessary realiza- Per A.B.O. è necessario che il critico esca “dal proprio complesso di their own.”⁷8 They can no longer confine themselves to exercising
traddizione in cui si muove l’azione del critico d’arte nello scenario tion of the contradiction in which the work of the art critic is involved inferiorità (la creazione mancata)” e punti a investigare “la possibilità their power in a “verticalized relationship” with the artist but must
della tarda modernità e una mossa strategica obbligata, l’unica che in the scenario of late modernity and an obligatory strategic move, di un proprio ruolo autonomo”⁷8. Non può più limitarsi a esercitare il rather “exhibit and investigate their own ideology: the typical
possa forse preservarla, trasformandola, dal rischio dell’irrilevanza. maybe the only one capable of saving it through transformation from proprio potere in un “rapporto verticalizzato” con l’artista, ma “esibire contradiction between the neutrality of the phase of precise analysis
Al centro, una concezione della scrittura che accompagnerà the danger of irrelevance. At the heart of this lies an idea of writing ed investigare la propria ideologia: la contraddizione tipica tra la of the artwork and the inevitable partiality of the handling of a
sempre il percorso successivo di A.B.O. L’idea cioè che al critico that was to accompany A.B.O. all the way along his subsequent path, neutralità del momento di analisi puntuale dell’Opera e l’inevitabile power of delection and discrimination.”⁷9
sia affidato il compito non dell’asseverazione, della conferma the idea that the critic’s task is not that of asseveration or “notarial” parzialità di una gestione di potere selettivo e discriminante”⁷9. If critics do not wish to be reduced to a sadistic and repressive notari-
“notarile”, quanto piuttosto quello dell’interferenza, dell’antagoni- confirmation but rather of interference or indeed antagonism with Se dunque la critica non vuole ridursi a un ruolo notarile, sadico e al role, their criticism must therefore become self-criticism “in the
smo anche, con l’opera. respect to the work of art. repressivo, deve divenire autocritica, “nel senso di una velenosa sense of poisonous self-awareness of their role vis-à-vis the public
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autocoscienza del proprio ruolo verso il pubblico e verso il mercato”, and the market.” This role is “vital and mortal”: vital as indispensable NOTE
rispetto ai quali il suo è un ruolo “vitale e mortale”. Vitale in quanto cognitive mediation of a “Socratic” character with respect to the
indispensabile, “socratica” mediazione conoscitiva nei confronti del- viewer, and mortal because this task is accompanied by the work of 1. Amore mio, catalogo della mostra (Palazzo Ricci, Mon- esemplari numerati, 50 x 70 cm, Artestudio, Macerata Laing era citato anche in un testo dedicato a Vettor Pi-
tepulciano, 30 giugno – 30 settembre 1970), a cura di 1972. Cfr. A.B.O. Le arti della critica, catalogo della sani nel 1970, cui A.B.O. attribuisce “un’attitudine schi-
lo spettatore, mortale perché accanto a questo compito vi è l’opera dissemination, “which makes art comestible through a broadening of A. Bonito Oliva, Centro Di, Firenze 1970. Considerata mostra (Palazzo Bice Piacentini, San Benedetto del zomorfa”; cfr. A. Bonito Oliva, Il teatro della paralisi, in
di volgarizzazione “che fa diventare commestibile l’arte attraverso un taste (which therefore seems democratic).”8⁰ dallo stesso autore l’avvio ufficiale del suo percorso Tronto, 5 maggio – 18 giugno 2001), a cura di A. Ca- Vettor Pisani. II Premio Pascali, catalogo della mostra
allargamento (che per questo sembra democratico) del gusto”8⁰. A view of criticism as singularity, as a highly individual, anarchic, and curatoriale, la mostra era stata in realtà preceduta da passo, tav. 2, dove però è erroneamente datata al 1970. (Castello Svevo, Bari, 15 luglio – 12 agosto 1970), Roma
altre manifestazioni organizzate a Napoli negli anni 16. Bonito Oliva, Io sono Achille Bonito Oliva. 1970, pp. 8-9.
Concepire la critica come singolarità, come variabile altamente indi- irregular variable, was and has always remained the important thing precedenti, spesso in collaborazione con Filiberto 17. Ivi. 39. R.D. Laing, The Politics of Experience and The Bird of
viduale, anarchica e irregolare, per A.B.O. è e resterà sempre la posta for A.B.O. Many of the charges brought against him in over half a Menna. Su Amore mio, cfr. A. Bonito Oliva, Amore mio: 18. T. Trini, Le notti della Tartaruga, in “Domus”, 465, 1968, Paradise, Penguin, London 1967 (trad. it. di A. Taglia-
in gioco. Molte delle critiche che gli sono state rivolte nel corso di più century ultimately end up reasserting a hasty judgment. His visibility i segni della presenza, in “Domus”, 490, 1970, p. 47; p. 42. ferri, La politica dell’esperienza e l’uccello del Paradiso,
F. Belloni, Approdi e vedette. Amore mio a Montepul- 19. Le “didascalie” sono in Teatro delle mostre, catalogo Feltrinelli, Milano 1968).
di mezzo secolo finiscono in fondo per ribadire un giudizio sbriga- and his love of the limelight have been regarded as excessive and ciano nel 1970, in “Studi di Memofonte”, 9, 2012, della mostra (Galleria La Tartaruga, Roma, 6-31 maggio 40. Bonito Oliva, Il territorio magico, p. 42.
tivo: la sua visibilità, il suo protagonismo, sono giudicati eccessivi, reprehensible, dismissed as manifestations of narcissism. As I have pp. 121-165. 1968), Marcalibri, Roma e Lerici Editore, Cosenza 1968. 41. Curata da A.B.O. con il coordinamento di Bruno Corà, la
riprovevoli, liquidati come manifestazioni di mero narcisismo. Ma la endeavored to show, however, A.B.O. has regarded criticism from the 2. Amore mio, s.p. Sulla mostra-festival si veda I. Bernardi, Teatro delle manifestazione si svolge dal 6 al 30 marzo 1972. Cfr. gli
3. Cfr. F. Menna, Una originale mostra d’arte a Montepul- mostre. Roma, maggio 1968, Scalpendi, Milano 2014. atti pubblicati in Critica in atto, a cura di A. Bonito Oliva,
critica per A.B.O. è sin dall’origine, come ho cercato di mostrare, una very outset as a gamble, an adventure of words and behavior, a perfor- ciano, in “Il Mattino”, 6 agosto 1970. 20. A. Bonito Oliva, Contro la solitudine degli oggetti, in Edizioni Incontri Internazionali d’Arte, Roma 1973.
scommessa, un’avventura di parola e di comportamento, un’attività mative activity whose excess is clear from the start: always irritating 4. Amore mio, s.p. arte povera più azioni povere, catalogo della mostra 42. A. Bonito Oliva, La felicità del circolo, in “Marcatre”, 8,
performativa la cui eccedenza è già inclusa in partenza: sempre irri- and always corrosive, even at the cost of compromises and collapses. 5. L’eroe da camera sarà il titolo di un fondamentale (Antichi Arsenali, Amalfi, 4-6 ottobre 1968), a cura di 61-62, 1970, p. 85.
gruppo di lavori di Vettor Pisani, presente a Monte- G. Celant, Rumma editore, Salerno 1969, pp. 69-72. 43. A. Bonito Oliva, Intervento in Una parte di lucidità e
tante e sempre corrosiva. Anche a costo di compromessi e cadute. The strength and in a certain sense the secret of this attitude lie in an pulciano, basati sul motivo dello “scorrevole” (tra cui 21. Per una ricostruzione delle posizioni interne alla critica una di ironia. Atti del Convegno di Firenze, in “Marca-
La forza, in un certo senso il segreto di questo atteggiamento sta in intuition essential to any understanding of how the practice of art and appunto l’azione L’eroe da camera. Tutte le parole dal d’arte italiana tra anni sessanta e settanta cfr. M. tre”, 8, 58/59/60, 1970, p. 30.
un’intuizione essenziale per comprendere come pratica dell’arte e the practice of criticism mirrored one another at the end of the twen- silenzio di Duchamp al rumore di Beuys, eseguita nei Dantini, ‘Ytalya subjecta’. Narrazioni identitarie e cri- 44. L’elenco completo comprende Giulio Carlo Argan,
giorni dell’inaugurazione di dOCUMENTA 5, a Kassel, tica d’arte 1937-2009, in Il confine evanescente. Arte Alberto Boatto, Luciano Caramel, Mario Diacono,
pratica della critica si siano rispecchiate l’una nell’altra allo scorcio tieth century. It is indeed a dual intuition. On the one hand, art is seen nel 1972). Cfr. M. Bremer, Autorappresentazione come italiana 1960-2010, a cura di G. Guercio e A. Mattirolo, Germano Celant, Renato Barilli, Italo Tomassoni,
del XX secolo. Una duplice intuizione, anzi: quella dell’arte come as a system in which the physics of power is the object of constant “autospossessamento”? Epigonalità e singolarità ne Electa, Milano 2010, pp. 293-299. Sul contributo di Maurizio Fagiolo, Giuseppe Gatt, Vittorio Rubiu,
“sistema” in cui la fisica dei poteri è oggetto di una costante rine- renegotiation within a common, horizontal plane that tolerates all L’eroe da camera di Vettor Pisani a documenta 5, 1972, Carla Lonzi, cfr. L. Iamurri, Un margine che sfugge. Maurizio Calvesi, Daniela Palazzoli, Marisa Volpi, Paolo
in Vettor Pisani. Eroica/antieroica. Una monografia, a Carla Lonzi e l’arte in Italia 1955-1970, Quodlibet, Fossati, Tommaso Trini, Catherine Millet, Jean-Marc
goziazione all’interno di un piano orizzontale comune che tollera differences because it is capable of encompassing them in a defi- cura di L. Cherubini, A. Viliani e E. Viola, Electa, Milano Macerata 2016. Poinsot, Achille Bonito Oliva. Pure invitati, Francois
ogni differenza perché in grado di ricomprenderla in una definizione nition of “contemporaneity” no longer grounded in modernist rifts, 2016, pp. 104-113, e S. Chiodi, Lo scorrevole. Il teatro 22. Per un panorama del dibattito critico del periodo si ve- Pluchart, Michel Claura e Klaus Honnef non riescono
di “contemporaneità” non più fondata sulla rottura, la divisione e division, and opposition. On the other, criticism is seen as an activity della crudeltà di Vettor Pisani, in “il verri”, L’io in finzio- dano lo studio di F. Belloni, Militanza artistica in Italia, a partecipare.
ne, 64, 2017, pp. 89-107. 1968–1972, L’Erma di Bretschneider, Roma 2015, pp. 45. Roma, Archivi MAXXI Arte, Fondo Incontri Internazio-
la contrapposizione moderniste; e quella della critica come attività involved from the outset in artistic creation, its double, and no longer 6. Amore mio, s.p. 15-56; A. Trimarco, Italia, 1960-2000: teoria e critica nali d’Arte.
coinvolta sin dall’origine nella creazione artistica, suo doppio, e non as an external stage of judgment and classification. There is aware- 7. Ivi. d’arte, Paparo edizioni, Napoli 2012; G. Sergio, Forma 46. Per una ricognizione dell’archivio sonoro cfr. M. Bracci,
più momento esterno di giudizio e classificazione. Con la consape- ness that the critic’s action no longer develops in written texts alone, 8. Sulla questione dell’eclisse dell’opera d’arte in quanto rivista. Critica e rappresentazione della neo-avanguar- Gli Incontri Internazionali d’Arte: Il teatro della critica
creazione materiale, la critica alla sua condizione di dia in Italia (Flash Art, Pallone, Cartabianca, Senzamar- d’arte, Tesi di Laura Magistrale in Storia dell’arte,
volezza che l’azione del critico si esplica non più solo nei testi ma but precisely in behaviors and in the machinery of the exhibition, to feticcio e l’avvento di un’arte intesa come práxis e gine, Data), in “palinsesti”, 1, 2011, http://www.palinse- Università Roma Tre, Roma 2020.
appunto nei comportamenti e nel dispositivo dell’esposizione, sino a the point of making permeable the boundary between creation and non più póiesis cfr. S. Benvenuto, Le réel à l’époque sti.net/index.php/Palinsesti/article/view/21/26. 47. Cfr. G. Celant, Information Documentation Archives, in
rendere permeabile il confine tra creazione e discorso, tra biografia, discourse, between biography, history, and judgment. For this reason, de la reproductibilité technique. Notes en marge de 23. L. Conte, Comportamenti e azioni della critica negli Critica in atto, pp. 26-30.
Walter Benjamin, in “Ligeia”, 101-104, 2010, pp. 35-44. anni Settanta: attraverso e oltre Critica in atto, in Anni 48. E. Goffman, The Presentation of Self in Everyday Life,
storia, giudizio. Per questo, dice A.B.O., non esiste says A.B.O., there is no Su posizioni vicine è anche il saggio di G. Agamben, 70. Arte a Roma, catalogo della mostra (Palazzo delle University of Edinburgh Press, Edinburgh 1956, seconda
Archeologia dell’opera d’arte, in Creazione e anarchia, Esposizioni, Roma, 17 dicembre 2013 – 2 marzo 2014), edizione Doubleday, New York 1959 (trad. it. di M. Ciacci,
una funzione della critica: esiste l’indispensabile azione del critico function of criticism but rather the indispensable action of critics Neri Pozza, Vicenza 2017, pp. 9-28. a cura di D. Lancioni, Iacobelli Editore, Roma 2013, La vita quotidiana come rappresentazione, il Mulino,
9. Cfr. M. Blanchot, L’espace littéraire, Gallimard, Paris p. 84. Bologna 1969).
che elabora teorie, sviluppa interpretazioni, dialoga con gli artisti, who develop theories and interpretations, enter into dialog with 1955 (trad. it. di G. Zanobetti, Lo spazio letterario, 24. T. Trini, Mutare le attitudini concettuali in pratica, in 49. M. Diacono, Annullamento, in Critica in atto, p. 48. Le
rende visibili le sue idee attraverso le mostre. Anche in un critico artists, and make their own ideas visible through exhibitions. In Einaudi, Torino 1967, pp. 90 e 93; l’unica variante è qui Gennaio 70. Comportamenti progetti mediazioni. III azioni erano realizzate da Sandro Chia, Ferruccio De
c’è un dimenticare a memoria, un processo creativo, seppure più critics, too, there is kind of forgetting by heart, a creative—albeit la sostituzione di otto “movimenti” ai tre dell’origina- Biennale internazionale della giovane pittura, catalogo Filippi, Franco Gozzano, Gianfranco Notargiacomo,
le. Tutte le altre citazioni sono prelevate dallo stesso della mostra (Museo Civico, Bologna, 31 gennaio – 28 Eliseo Mattiacci e Cesare Tacchi.
autoriflessivo, di costruzione nel tempo. Ogni mostra, ogni libro, more self-reflective—process of construction in time. Every show, capitolo, L’esperienza di Igitur, tra le pagine 90 e 97 febbraio 1970), a cura di R. Barilli, Alfa, Bologna 1970, 50. D. Palazzoli, Arte e decultura, in Critica in atto, p. 92.
ogni gesto deve essere fatto con consapevolezza culturale ma every book, every gesture must be produced with cultural aware- dell’edizione einaudiana). Fabio Belloni, in Approdi e pp. 26, 28. Cit. in Belloni, Militanza artistica in Italia, 51. Ivi, p. 90.
anche […] con un atteggiamento profetico, con il coraggio dello ness but also […] with a prophetic attitude, with the courage to vedette, p. 127, è stato il primo a notare il prelievo da p. 15. 52. A. Bonito Oliva, La citazione deviata: l’ideologia, in
Blanchot. 25. Nel 1988 A.B.O. firmerà L’arte fino al Duemila, supple- Critica in atto, pp. 156-163. Poi in Id., Passo dello stra-
sconfinamento.8¹ overstep boundaries.8¹ 10. Cfr. ad esempio il catalogo della mostra Parola e Im- mento all’influente manuale liceale di Argan, L’arte bismo. Sulle arti, Feltrinelli, Milano 1978, pp. 153-164,
magine. Bonito Oliva, Bueno, Camillo, Isgrò, La Rocca, moderna 1770-1970, edito da Sansoni. da cui cito.
È la coscienza della natura contraddittoria del suo mestiere, insieme It is the awareness of the contradictory nature of his simultaneously Malquori, Marcucci, Miccini, Nazzaro, Ori, Piemontese, 26. G. Celant, Per una critica acritica, in “NAC”, 1, 1970, 53. G. De Dominicis, Lettera sull’immortalità, in “Flash
Pignotti, Rosa, Ruffi, Russo, Tola, Vaccari, Ziveri (La p. 29. Il testo aveva conosciuto tre redazioni successive Art”, 25, 1971, p. 8.
mortifero e redentore, così come la precoce nozione della mesco- lethal and redeeming profession, as well as an early understanding of Soffitta, Roma, 12-25 marzo 1967), a cura del Gruppo tra 1969 e 1970; cfr. sulla vicenda Belloni, Militanza 54. Roma, Archivi MAXXI Arte, Fondo Incontri Internazio-
lanza inscindibile, nell’epoca dello spettacolo, dell’apparenza e della the indivisible intermingling of depth and appearance in the age of 70, con un testo di Gillo Dorfles, Roma 1967. artistica in Italia, pp. 70-72. nali d’Arte, intervento di Gino De Dominicis in risposta
profondità, a conferire alla parabola di A.B.O. il valore di testimonian- spectacle, that endow A.B.O.’s trajectory with the value of exemplary 11. A. Bonito Oliva, Fiction Poems, con tre fotografie di Ugo 27. Sul testo di Celant e sul dibattito da esso suscitato a Bruno Corà durante l’evento di Achille Bonito Oliva
Mulas, Modern Art Agency, Napoli 1968. sempre sulle pagine di “NAC”, cfr. M. Dantini, Germano a Critica in atto, scatola “Incontri Internazionali d’Arte
za esemplare e di chiave di lettura originale del suo tempo. È per lui in testimony and an original key to the interpretation of his time. For 12. Sull’intervento di A.B.O. nel catalogo di Amore mio e Celant, Carla Lonzi, Paolo Fossati e il dibattito italiano (maggio 2003)”, materiale audio. Cit. in Bracci,
fondo rimasta sempre una scommessa rischiosa e allo stesso tempo him, practicing the criticism of art as the art of criticism has ultimate- per un’analisi dei prelievi da Mulas e Blanchot si veda sulla “critica acritica”. NAC 1970-1971, in Geopolitiche Gli Incontri Internazionali d’Arte, p. 146.
indispensabile praticare la critica d’arte come arte della critica. ly always been a simultaneously perilous and indispensable gamble. G. Biagi, Sulla traccia della citazione. Achille Bonito dell’arte italiana, Christian Marinotti, Milano 2012, 55. Dunque in aperta contrapposizione con l’intervento
Oliva: un’arte della critica tra effimero permanente e pp. 143-166. di Calvesi, che aveva invitato gli stessi artisti qualche
linguaggio come paralisi, in “Studiolo”, 15, 2018, pp. 28. A. Bonito Oliva, Il territorio magico. Comportamenti giorno prima.
226-246, in part. pp. 239-246. alternativi nell’arte, Centro Di, Firenze 1971; nuova 56. Bonito Oliva, La citazione deviata, in Passo dello stra-
13. Da notare che nello stesso catalogo di Amore mio edizione a cura di S. Chiodi, Le Lettere, Firenze 2009, bismo, p. 154. Il passo è ripreso verbatim in A. Bonito
Gianni Colombo e Gabriele De Vecchi presentano nelle da cui citerò d’ora in avanti. Oliva, L’ideologia del traditore, Electa, Milano 2012, p.
loro pagine due ritratti fotografici in primo piano, repli- 29. Ivi, p. 15. 28: cfr. A. Cortellessa, Dialettica del manierismo, ivi, p.
cati su pagine affrontate, molto simili a quello di A.B.O. 30. H. Foster, The Return of The Real. The Avant-Garde at 233.
Sulla diffusione in Italia del motivo dell’autoritratto the End of the Century, The MIT Press, Cambridge and 57. Bonito Oliva, La citazione deviata, in Passo dello strabi-
d’artista cfr. F. Belloni, Stampo virile. Vettor Pisani e London 1996, p. 15 (trad. it. di B. Carneglia, Il ritorno smo, p. 154.
Claudio Abate nel 1970, in “Studi di Memofonte”, 21, del reale. L’avanguardia alla fine del Novecento, Post- 58. Ibid. Sulla genesi delle idee di A.B.O. sul “traditore” si
2018, pp. 15-16. media Books, Milano 2006, p. 30). veda la ricostruzione di Biagi, Sulla traccia della cita-
14. Le copertine di due riviste (“Proposta”, 5, 1973 e “Art 31. Bonito Oliva, Il territorio magico, p. 62. zione, pp. 226-247.
Dimension Art”, 1, 1975) riprodurranno la foto di A.B.O. 32. Ivi, p. 255. 59. Ibid.
con la didascalia: “Io sono Achille Bonito Oliva il critico 33. Ivi, p. 65. 60. Bonito Oliva, La citazione deviata, in Id., Passo dello
dunque il traditore”. I più tardi e clamorosi nudi pubbli- 34. Ivi, p. 72. strabismo, pp. 153-164.
cati sulla rivista “Frigidaire” (n. 104-105, luglio-agosto 35. Ivi, p. 16. 61. Ivi, p. 163.
1989), pur nella loro accentuazione ludica e disimpe- 36. Ivi, p. 82. 62. Per uno studio complessivo delle idee di A.B.O. sulla
gnata, vanno visti in continuità con questa produzione. 37. Ibid. Transavanguardia, cfr. il recente saggio di D. Viva, La
15. A. Bonito Oliva, Io sono Achille Bonito Oliva, fotografia 38. È quanto ha mostrato Giacomo Biagi in Sulla traccia critica ad effetto: rileggendo La trans-avanguardia
di Claudio Abate, cartella di 10 fogli, edizione di 125 della citazione, in part. pp. 233-234. Da notare che italiana (1979), Quodlibet, Macerata 2020.
128 Saggi / Essays 129

63. A. Bonito Oliva, L’ideologia del traditore, Feltrinelli, http://www.flashartonline.it/article/internazionali- 32; poi in Id., Network. Art and the Complex Present, 43. A. Bonito Oliva in “Una parte di lucidità e una di ironia. 56. Bonito Oliva, “La citazione deviata,” in Passo dello generazioni (Rome: Cooper & Castelvecchi, 2002).
Milano 1976, p. 9. smo-e-folklore/. Sul problema dell’identità nazionale UMI Research Press, Ann Arbor 1984, pp. 3-15. Atti del Convegno di Firenze,” in Marcatre, 8, 58–60, strabismo, p. 154. This passage reappears verbatim in The book ends immediately after this with a famous
64. Ibid. nell’arte italiana tra primo e secondo Novecento si 77. Ivi, p. 5. 1970, p. 30. A. Bonito Oliva, L’ideologia del traditore (Milan: Electa, passage from Marx’s Economic and Philosophic Man-
65. A notarlo è stato per primo A. Cortellessa, Postfazione, veda, sempre di Dantini, Geopolitiche dell’arte, in part. 78. A. Bonito Oliva, Arte e sistema dell’arte. Opera, pubbli- 44. The complete list comprises Giulio Carlo Argan, Alberto 2012), p. 28; see A. Cortellessa, “Dialettica del manier- uscripts of 1844 (K. Marx, Opere filosofiche giovanili,
in Bonito Oliva, L’ideologia del traditore (ed. 2012), pp. 89-112. co, critica, mercato, De Domizio Edizioni, Pescara 1975, Boatto, Luciano Caramel, Mario Diacono, Germano Cel- ismo,” ibid., p. 233. ed. G. della Volpe, Rome: Editori Riuniti, 1969, pp.
pp. 235-238. 71. A. Bonito Oliva, Autocritico automobile. Attraverso le p. 48. ant, Renato Barilli, Italo Tomassoni, Maurizio Fagiolo, 57. Bonito Oliva, “La citazione deviata,” p. 154. 252–56).
66. Cfr. in particolare il capitolo Sopra l’avanguardia, in E. avanguardie, Edizioni il Formichiere, Milano 1977, p. 79. Ivi, p. 50. Giuseppe Gatt, Vittorio Rubiu, Maurizio Calvesi, Daniela 58. Ibid. For the birth of A.B.O.’s ideas about the “traitor,” 72. Bonito Oliva, Autocritico automobile, p. 262 (the essay
Sanguineti, Ideologia e linguaggio, Feltrinelli, Milano 262, da cui cito; nuova edizione col sottotitolo Remake 80. Ibid. Cfr. ancora sul ruolo del mercato A. Bonito Oliva, Palazzoli, Marisa Volpi, Paolo Fossati, Tommaso Trini, see Biagi, “Sulla traccia della citazione,” pp. 226–47. is on pp. 216–62).
1965. per le nuove generazioni, Cooper & Castelvecchi, Roma Il mercato come opera d’arte, in “Op. cit.”, 57, 1983, Catherine Millet, Jean-Marc Poinsot, and Achille Bonito 59. Ibid. 73. Ibid., p. 217.
67. Su questo aspetto cfr. in particolare quanto scrive Y.-A. 2002. Il volume si chiude subito dopo con un famoso pp. 5-12, https://opcit.it/cms/?p=1936. Oliva. Francois Pluchart, Michel Claura, and Klaus Hon- 60. Bonito Oliva, “La citazione deviata,” in Passo dello 74. Ibid.
Bois, Historisation ou intention: le retour d’un vieux passo dai Manoscritti economico-filosofici di Karl Marx 81. S. Chiodi, Memoria del dimenticare (a memoria). Con- nef were also invited but unable to attend. strabismo, pp. 153–64. 75. Ibid., p. 218.
débat, in “Cahiers du Musée National d’Art Moderne”, (da Id., Opere filosofiche giovanili, a cura di G. della versazione con Achille Bonito Oliva, in A. Bonito Oliva, 45. Archivi MAXXI Arte, Fondo Incontri Internazionali 61. Ibid., p. 163. 76. L. Alloway, “Network: The Art WorId Described as a
22, 1987, pp. 57-69. Volpe, Editori Riuniti, Roma 1969, pp. 252-256). Il territorio magico, p. 266. d’Arte, Rome. 62. For an overview of A.B.O.’s ideas about the Transavan- System,” in Artforum International, 11, no. 1, 1972, pp.
68. A. Badiou, Le Siècle, Seuil, Paris 2005, p. 61 (trad. it. di 72. Bonito Oliva, Autocritico automobile, p. 262 (il saggio 46. For a survey of the audio recordings, see M. Bracci, guardia, see the recent work by D. Viva, La critica ad 28–32; now L. Alloway, Network. Art and the Complex
V. Verdiani, Il secolo, Feltrinelli, Milano 2006, p. 64). citato è alle pp. 216-262). Gli Incontri Internazionali d’Arte: Il teatro della critica effetto: rileggendo La trans-avanguardia italiana (1979) Present (Ann Arbor: UMI Research Press, 1984), pp.
69. A. Bonito Oliva, Prefazione (1985) a L’ideologia del 73. Ivi, p. 217. d’arte, degree thesis in Art History, Università Roma (Macerata: Quodlibet, 2020). 3–15.
traditore (ed. 2012), p. 25. 74. Ibid. Tre, 2020. 63. A. Bonito Oliva, L’ideologia del traditore (Milan: Feltri- 77. Ibid., p. 5.
70. Cfr. in proposito il severo giudizio di M. Dantini, 75. Ivi, p. 218. 47. See G. Celant, “Information Documentation Archives,” nelli, 1976), p. 9. 78. A. Bonito Oliva, Arte e sistema dell’arte. Opera, pub-
Internazionalismo e folklore. Achille Bonito Oliva, 76. L. Alloway, Network: The Art WorId Described as a in Critica in atto, pp. 26–30. 64. Ibid. blico, critica, mercato (Pescara: De Domizio Edizioni,
“l’ideologia del traditore”, in “Flash Art”, 335, 2017, System, in “Artforum International”, 11, 1, 1972, pp. 28- 48. E. Goffman, The Presentation of Self in Everyday Life 65. As first noted by A. Cortellessa in his afterword to 1975), p. 48.
(Edinburgh: University of Edinburgh Press, 1956; sec- L’ideologia del traditore (ed. 2012), pp. 235–38. 79. Ibid., p. 50.
ond ed. New York: Doubleday, 1959). 66. See in particular the chapter “Sopra l’avanguardia” in 80. Ibid. For the role of the market, see also A. Bonito Oliva,
49. M. Diacono, “Annullamento,” in Critica in atto, p. 48. E. Sanguineti, Ideologia e linguaggio (Milan: Feltrinelli, “Il mercato come opera d’arte,” in Op. cit., 57, 1983,
The actions were performed by Sandro Chia, Ferruccio 1965). pp. 5–12, https://opcit.it/cms/?p=1936.
NOTES De Filippi, Franco Gozzano, Gianfranco Notargiacomo, 67. On this point, see in particular Y.-A. Bois, “Historisation 81. S. Chiodi, “Memoria del dimenticare (a memoria). Con-
Eliseo Mattiacci, and Cesare Tacchi. ou intention: le retour d’un vieux débat, ” in Cahiers versazione con Achille Bonito Oliva,” in Bonito Oliva, Il
50. D. Palazzoli, “Arte e decultura,” in Critica in atto, p. 92. du Musée National d’Art Moderne, no. 22, 1987, pp. territorio magico, p. 266.
1. A. Bonito Oliva, ed., Amore mio, exh. cat., Palazzo Ricci, 12. For A.B.O.’s pages in the catalog of Amore mio and an palinsesti, 1, 2011, http://www.palinsesti.net/index. 51. Ibid. p. 90. 57–69.
Montepulciano, June 30 – September 30, 1970 (Flor- analysis of the borrowings from Mulas and Blanchot, php/Palinsesti/article/view/21/26. 52. A. Bonito Oliva, “La citazione deviata: l’ideologia,” in 68. A. Badiou, Le Siècle (Paris : Seuil, 2005), p. 61.
ence: Centro Di, 1970). Though regarded by A.B.O. as see G. Biagi, “Sulla traccia della citazione. Achille Boni- 23. L. Conte, “Comportamenti e azioni della critica Critica in atto, pp. 156–63; now in A. Bonito Oliva, Pas- 69. A. Bonito Oliva, foreword (1985) to L’ideologia del
officially commencing his career as a curator, the event to Oliva: un’arte della critica tra effimero permanente e negli anni Settanta: attraverso e oltre Critica in atto,” so dello strabismo. Sulle arti (Milan: Feltrinelli, 1978), traditore (ed. 2012), p. 25.
was actually preceded by others in Naples over the linguaggio come paralisi,” in Studiolo, no. 15, 2018, pp. in D. Lancioni, ed., Anni 70. Arte a Roma, exh. cat., pp. 153–64, the source of this quotation. 70. See in this connection the severely negative judgment
previous years, often jointly organized with Filiberto 226–46, esp. pp. 239–46. Palazzo delle Esposizioni, Rome, December 17, 53. G. De Dominicis, “Lettera sull’immortalità,” in Flash of M. Dantini, “Internazionalismo e folklore. Achille Bo-
Menna. For Amore mio, see A. Bonito Oliva, “Amore 13. It should be noted that the sections of Gianni Colombo 2013 – March 2, 2014 (Rome: Iacobelli Editore, 2013), Art, no. 25, 1971 p. 8. nito Oliva, ‘l’ideologia del traditore,’” in Flash Art, no.
mio: i segni della presenza,” in Domus, no. 490, 1970, and Gabriele De Vecchi in the Amore mio catalog also p. 84. 54. Archivi MAXXI Arte, Fondo Incontri Internazionali d’Ar- 335, 2017, http://www.flashartonline.it/article/inter-
p. 47; F. Belloni, “Approdi e vedette. Amore mio a feature close-up photographic portraits on opposite 24. T. Trini, “Mutare le attitudini concettuali in pratica,” te, Rome, Intervento di Gino De Dominicis in risposta nazionalismo-e-folklore/. For the problem of national
Montepulciano nel 1970,” in Studi di Memofonte, no. 9, pages very similar to that of A.B.O. For the spread of in R. Barilli, ed., Gennaio 70. Comportamenti progetti a Bruno Corà durante l’evento di Achille Bonito Oliva a identity in Italian art between the first and second half
2012, pp. 121–65. the artist’s self-portrait in Italy, see F. Belloni, “Stampo mediazioni. III Biennale internazionale della giovane Critica in atto, scatola “Incontri Internazionali d’Arte of the twentieth century, see Dantini, Geopolitiche
2. Amore mio, n.p. virile. Vettor Pisani e Claudio Abate nel 1970,” in Studi pittura, exh. cat., Museo Civico, Bologna, January 31 – (maggio 2003),” materiale audio; quoted in Bracci, dell’arte, esp. pp. 89–112.
3. See F. Menna, “Una originale mostra d’arte a Mon- di Memofonte, 21, 2018, pp. 15–16. February 28, 1970 (Bologna: Alfa, 1970), pp. 26 and 28. Gli Incontri Internazionali d’Arte, p. 146. 71. A. Bonito Oliva, Autocritico automobile. Attraverso le
tepulciano,” in Il Mattino, August 6, 1970. 14. The covers of two magazines (Proposta, no. 5, 1973 Quoted in Belloni, Militanza artistica in Italia, p. 15. 55. And therefore in open contrast to Calvesi, who had avanguardie (Milan: Edizioni il Formichiere, 1977), p.
4. Amore mio, n.p. and Art Dimension Art, no. 1, 1975) were to display the 25. In 1988 A.B.O. was to write L’arte fino al Duemila, a involved the same artists in his event a few days earlier. 262; new edition with the subtitle Remake per le nuove
5. L’eroe da camera was to be the title of a key group photo of A.B.O. with the caption “I am Achille Bonito supplement to Argan’s influential high-school textbook
of works by Vettor Pisani shown in Montepulciano Oliva the critic and therefore the traitor.” The later L’arte moderna 1770–1970 (published by Sansoni).
and based on the motif of the “slide” (including the nude photos that caused an outcry in the magazine 26. G. Celant, “Per una critica acritica,” in NAC, no. 1, 1970,
action L’eroe da camera. Tutte le parole dal silenzio di Frigidaire (no. 104–05, July–August 1989) are to be p. 29. Three successive versions of the article were pro-
Duchamp al rumore di Beuys, performed during the seen, for all their playful and uncommitted accentua- duced between 1969 and 1970; see Belloni, Militanza
inauguration of dOCUMENTA 5 in Kassel, 1972). See M. tion, as following on in the same line. artistica in Italia, pp. 70–72.
Bremer, “Autorappresentazione come ‘autospossessa- 15. A. Bonito Oliva, Io sono Achille Bonito Oliva, photo- 27. For Celant’s article and the debate it triggered in the
mento’? Epigonalità e singolarità ne L’eroe da camera graph by Claudio Abate, portfolio of 10 prints, edition magazine NAC, see M. Dantini, “Germano Celant, Carla
di Vettor Pisani a dOCUMENTA 5, 1972,” in L. Cherubini, of 125 numbered copies, 50 x 70 cm (Macerata: Arte- Lonzi, Paolo Fossati e il dibattito italiano sulla ‘critica
A. Viliani, E. Viola, eds., Vettor Pisani. Eroica/antieroica. studio, 1972). See A. Capasso, ed., A.B.O. Le arti della acritica.’ NAC 1970-1971,” in Geopolitiche dell’arte
Una monografia (Milan: Electa, 2016), pp. 104–13, critica, exh. cat., Palazzo Bice Piacentini, San Benedet- italiana (Milan: Christian Marinotti, 2012), pp. 143–66.
and S. Chiodi, “Lo scorrevole. Il teatro della crudeltà di to del Tronto, May 5 – June 18, 2001, pl. 2 (erroneously 28. A. Bonito Oliva, Il territorio magico. Comportamenti
Vettor Pisani,” in il verri, L’io in finzione, no. 64, 2017, dated to 1970). alternativi nell’arte (Florence: Centro Di, 1971); all the
pp. 89–107. 16. A. Bonito Oliva, Io sono Achille Bonito Oliva. subsequent quotations are from the new edition of
6. Amore mio, n.p. 17. Ibid. 2009 by S. Chiodi (Florence: Le Lettere).
7. Ibid. 18. T. Trini, “Le notti della Tartaruga,” in Domus, no. 465, 29. Ibid., p. 15.
8. On the question of the eclipse of the work of art as 1968, p. 42. 30. H. Foster, The Return of The Real. The Avant-Garde at
material creation, the critique of its condition as a fe- 19. The captions are in Teatro delle mostre, exh. cat., the End of the Century (Cambridge and London: The
tish, and the advent of an art now understood as praxis Galleria La Tartaruga, Rome, May 6–31, 1968 (Rome: MIT Press, 1996), p. 15.
rather than poiesis, see S. Benvenuto, “Le réel à Marcalibri and Cosenza: Lerici Editore, 1968). For the 31. Bonito Oliva, Il territorio magico, p. 62.
l’époque de la reproductibilité technique. Notes en “festival,” see I. Bernardi, Teatro delle mostre. Roma, 32. Ibid., p. 255.
marge de Walter Benjamin,” in Ligeia, no. 101–04, maggio 1968 (Milan: Scalpendi, 2014). 33. Ibid., p. 65.
2010, pp. 35–44. Similar views are expressed in 20. A. Bonito Oliva, “Contro la solitudine degli oggetti,” in 34. Ibid., p. 72.
G. Agamben, “Archeologia dell’opera d’arte,” in Creazi- G. Celant, ed., arte povera più azioni povere, exh. cat., 35. Ibid., p. 16.
one e anarchia (Vicenza: Neri Pozza, 2017), pp. 9–28. Antichi Arsenali, Amalfi, October 4–6, 1968 (Salerno: 36. Ibid., p. 82.
9. See M. Blanchot, L’espace littéraire (Paris: Gallimard, Rumma editore, 1969), pp. 69–72. 37. Ibid.
1955). Italian translation: G. Zanobetti, Lo spazio let- 21. For a reconstruction of the different positions in Italian 38. As shown by Giacomo Biagi in “Sulla traccia della
terario (Turin: Einaudi, 1967), pp. 90 and 93; the sole art criticism in the 1960s and ’70s, see M. Dantini, citazione,” esp. pp. 233–34. It should be noted that
change is the replacement of the three “movements” “‘Ytalya subjecta’. Narrazioni identitarie e critica d’arte Laing was also quoted in a 1970 essay on Vettor Pisani,
of the original with eight. All the other quotations are 1937–2009,” in G. Guercio and A. Mattirolo, eds., Il to whom A.B.O. attributed “a schizomorphic attitude.”
taken from the same chapter of the Italian version, confine evanescente. Arte italiana 1960-2010 (Milan: See A. Bonito Oliva, “Il teatro della paralisi,” in Vettor
L’esperienza di Igitur, pp. 90–97. Fabio Belloni was the Electa, 2010), pp. 293–99. For the contribution of Car- Pisani. II Premio Pascali, exh. cat., Castello Svevo, Bari,
first, in “Approdi e vedette,” p. 127, to note this borrow- la Lonzi, see L. Iamurri, Un margine che sfugge. Carla July 15 – August 12, 1970 (Rome, 1970), pp. 8–9.
ing from Blanchot. Lonzi e l’arte in Italia 1955–1970 (Macerata: Quodlibet, 39. R. D. Laing, The Politics of Experience and The Bird of
10. See for example Parola e Immagine. Bonito Oliva, 2016). Paradise (London: Penguin, 1967).
Bueno, Camillo, Isgrò, La Rocca, Malquori, Marcucci, 22. For an overview of critical debate in the period, see F. 40. Bonito Oliva, Il territorio magico, p. 42.
Miccini, Nazzaro, Ori, Piemontese, Pignotti, Rosa, Ruffi, Belloni, Militanza artistica in Italia, 1968–1972 (Rome: 41. Curated by A.B.O. and supervised by Bruno Corà, the
Russo, Tola, Vaccari, Ziveri, exh. cat., La Soffitta, Rome, L’Erma di Bretschneider, 2015), pp. 15–56; A. Trimarco, event ran from March 6 to 30, 1972. See the pro-
March 12–25, 1967, produced by Gruppo 70 with a text Italia, 1960–2000: teoria e critica d’arte (Naples: Pap- ceedings in A. Bonito Oliva, ed., Critica in atto (Rome:
by Gillo Dorfles (Rome, 1967). aro edizioni, 2012); G. Sergio, “Forma rivista. Critica e Edizioni Incontri Internazionali d’Arte, 1973).
11. A. Bonito Oliva, Fiction Poems, with three photographs rappresentazione della neo-avanguardia in Italia (Flash 42. A. Bonito Oliva, “La felicità del circolo,” in Marcatre, 8,
by Ugo Mulas (Naples: Modern Art Agency, 1968). Art, Pallone, Cartabianca, Senzamargine, Data),” in no. 61–62, 1970, p. 85.

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