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La visione interazionista

di Erving Goffman
'La vita quotidiana come rappresentazione'

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        INTERAZIONISMO SIMBOLICO
oggetto di studio
approccio teorico che ha avuto 1. gli esseri umani agiscono nei
origine confronti degli oggetti in base al
significato attribuito ad essi.
creazione dei significati nella 2.il significato è un prodotto
vita e nelle azioni umane sociale. 
Negli Stati Uniti 3. tali significati sono costruiti
all'inizio del '900 attraverso un processo
interpretativo. 
creazione che avviene all'interno

in particolare nella
delle interazioni sociali quotidiane concetti fondamentali 

    Scuola di Chicago
(scuola dell'ecologia -la mente si forma grazie all'interazione sociale.
sociale urbana) ciò comporta -il sé si forma in base al giudizio che si ha di se stessi e al
modo in cui il soggetto ritiene di essere giudicato.
-l'azione è regolata dai significati che gli individui
-visione pluralista conferiscono alla situazione.
-una visione del sé come socialmente strutturato -il linguaggio è il principale mezzo di comunicazione.
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                    Erving Goffman 
Modello drammaturgico 

Sintetizzando..
L' idea di base consiste nell'utilizzo Non esiste una 'vera verità'
della metafora del teatro.

Ogni essere umano è attore che


MA comunica con le parole tutto ciò
che vuole rappresentare.
le particolari istituzioni della
società sono metaforicamente
analizzate come se fossero delle Azioni soggette ad interpretazioni
rappresentazioni teatrali dotate di dei vari attori coinvolti
attori.
Ogni persona è sia spettatore che
attore

Le varie interpretaioni sono filtrate


attraverso la propria cultura di
riferimento

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 La vita quotidiana come rappresentazione
Goffman esamina la vita sociale come un insieme di
relazioni,comportamenti,reazioni,che fanno parte del teatro
quotidiano dove la messa in scena è opera di 'equipes' che si
muovono su un palcoscenisco.

E' suddivisa in più capitoli,tutti riguardanti il ruolo dell'attore nella vita quotidiana:
I. Rappresentazioni
II. Equipes
III. Comportamento ed ambito territoriale
IV. Ruoli incongruenti
V. Comunicazioni che contraddicono il personaggio
VI. L'arte di controllare le impressioni

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       Cosa si intende per rappresentazione?
Una rappresentazione può
essere definita come
tutta quell'attività svolta da un
partecipante in una determinata
occasione.

Recitare una parte non Anche senza notarlo,ciascuno


Quando un individuo interpreta significa mentire o essere in di noi interpreta delle parti alla
una parte,richiede agli istanti mala fede. presenza si altri. 
di prendere sul serio ciò che
vedono.

MA

È una condizione normale di


chi si trova ad agire con gli
altri. 5
Goffman definisce la ribalta, il luogo dove si svolge la Per quanto il retroscena,egli lo definisce come il luogo
scena. La rappresentazione di un  personaggio sulla ribalta fa
dove l'attore può abbandonare la facciata. Il passaggio
intendere che la sua attività, all’interno di queldeterminato
territorio, segue delle norme che si possono racchiudere in dalla ribalta al retroscena è inaccesibile al
due categorie: pubblico,poiché nel retroscena i 'segni vitali' dello
spettacolo sono visibili e gli attori,quando si trovano in
         cortesia che riguarda il modo in cui l’attore interagisce questa zona,rientrano nel 'loro personaggio'.
e si pone col pubblico senza l’uso della parola ma tramite i
gesti,
          Decoro che delinea come l’attore si pone al pubblico
quando sa che può essere  visto dal pubblico

Secondo il sociologo, esistono tre tipi di ruoli cruciali durante lo spettacolo: l’attore, il
pubblico e gli estranei. 
Da questi nascono dei punti di osservazione che complicano la loro relazione, come :
        gli informatori, che  possono ottenere notizie altrimenti impossibili.
        il compare, che agisce come se fosse d’accordo con gli attori, pur essendo tra il
pubblico.
         gli spotters, degli agenti in borghese espliciti o non manifesti..
          l’intermediario, colui che conosce i segreti di entrambe le parti e dà a ognuno
l’impressione che li manterrà. 

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Concludendo, egli affronta la questione dei disturbi della rappresentazione o incidenti, che
minacciano la realtà che gli attori voglio far apparire provocando disagio, nervosismo e
imbarazzo,ovvero i gesti non intenzionali, le intrusioni non opportune, i passi falsi chiamati anche
“gaffe”. Esistono, inoltre, delle situazioni definite“scenate” in cui l’individuo agisce in modo tale
da rovinare l’equilibrio dell’equipe. Per esempio, alcune scene nascono quando i membri diun
gruppo non riescono più a sopportare la recitazione non perfetta né precisa gli altri membri
colleghi, lasciandosi sfuggire delle critiche che diventano poi pubbliche e quindi conosciute da
tutti.Una conseguenza di tali scenate è quella, dice Goffman, di offrire una visione del retroscena
a chi in realtà non ne avrebbe accesso.

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                              I Simpson
In una puntata dei Simpson  è descritta la famiglia come un gruppo di attori che,
una volta a telecamere spente, raccontano i retroscena della fortunata serie,
riguardo al successo mirabile, ma anche ai problemi che l’intera famiglia ha
avuto,tra cui, la droga, i disordini finanziari e lo scioglimento del senso familiare
dei cinque gialli.L’episodio si intitola “ Dietro la risata”, è stato mandato in onda
per la prima volta il 21 Maggio del 2000.

L' analisi di questa puntata dei Simpson permette di applicare i concetti elaborati da
Goffman: ribalta, retroscena,comportamento attori, equipes e altre figure correlate.
Esistono circa 400 episodi delle strisce dei “gialli”,sicuramente in tutte si potrebbero
isolare gli elementi studiati da Goffman , in quanto prendono sempre spunto dalla società
e la esaminano in varie sfaccettature .

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