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Sforzo: è il rapporto tra la forza e la superficie su cui è applicata

TRANSIZIONE VETROSA
È il parametro per definire il campo di applicazione dei materiali, se la temperatura è superiore alla
temperatura ambiente allora il materiale a temperatura ambiente sarà vetroso, rigido con dei moduli dai
10^9 Pascal in su
Se invece la temperatura di transizione vetrosa è al di sotto della temperatura ambiente, allora a
temperatura ambiente il materiale sarà gommoso, con dei moduli di tre ordini di grandezza minori
rispetto a quello rigidi 10^6 Pascal
Dal punta di vista strutturale è una caratteristica di tutti i materiali che hanno un parte amorfa del
materiale
CURVE PVT
Quindi la tg dipende dal modo in cui sollecito il materiale
La tg è diversa dalla temperatura di fusione perché alla temperatura di fusione cambia la struttura del
materiale, invece nella tg non cambia la struttura del materiale
La transizione vetrosa è di tipo cinetica, dipende dalla velocità
TEORIA DI VOLUME LIBERO
TEORIA CINETICA

Si suppone che il processo sia terminato quando è trascorso un tempo di carica 5 volte

Velocità di raffreddamento: 1 grado al minuto


Per fare in modo che il volume si possa contrarre devono passare 5
PRESSIONE
A 100 gradi e 1 atm, se aumento la pressione costringo il materiale a restringere il suo volume libero, e
se vado sotto i 2,5% ho la transizione vetrosa, che aumenta di 20 gradi ogni 100 atm
PVC CON PLASTIFICANTE:
EFFETTO PESO MOLECOLARE

Ogni catena ha due terminali, quindi l’eccesso sarà

Aumentando il volume libero, sistema avrà un tg minore rispetto alla catena infinita

Quanto è più difficile la rotazione della catena, tanto è più alta la tg

In un copolimeri a blocchi ho 2 tg, anche se un polimero è in abbondanza rispetto all’altro, a non


posso usare l’equazione di flory-flox
DETERMINAZIONE DELLA TG
1 modo: riempire l’ampolla dove è presente il polimero con del mercurio e raffreddo fino al di sotto
della tg, siccome il mercurio ha dei valori noti, li sottraggo e ottengo la curva del polimero, è un
processo che richiede molto tempo ed è difficile da eseguire
2 modo: inserisco una sonda nel polimero per vedere la variazione di volume, ma in base a come
posiziono la sonda ho valori diversi, perché dipende dal modo in cui si espande il polimero

3 modo:

Se avviene la fusione la temperatura del campione sarà diversa da quella di R, quindi entra in gioco il
circuito secondario che fa tornare C e R alla stessa temperatura
Se il campione cristallizza, nel processo esotermico, la temperatura di C sarebbe maggiore di quella di
R quindi circuito secondario fornisce a R calore per pareggiare C
La quantità di calore fornita dal circuito principale e dal circuito secondario è uguale a quella acquisita
o ceduta da C in valore assoluto il segno più o meno mi dai informazioni sul sistema, ossia se è un
processo endotermico o esotermica.
Dipende fondamentalmente da Quello che accade al campione infatti la fusione è un processo
endotermico e la cristallizzazione è un processo esotermica e di conseguenza agiranno il circuito
principale secondario con gli adeguati segni
ELASTICITÀ DELLE GOMME
È la capacità delle gomme di subire deformazioni rilevanti potendole recuperare completamente, cioè
ritorna ad avere al forma iniziale
1% della deformazione nei metalli
1000% in alcuni sistemi di gomme
3 condizioni per avere questa caratteristica:
• il materiale è composta da catene polimeriche: nella sua natura le catene polimeriche sono flessibili
Se la catena è flessibile, allora la catena può avere tutte le orientazioni possibili

Queste tipologie di catene si chiamano FREE JOINT CHAIN o RANDOM WALK CHAIN
• le catene devono essere flessibili
Esistono due tipi di flessibilità: dinamica e statica

Le gomme hanno una catena dinamicamente flessibile


La catene si possono flettere grazie alla rotazione degli angoli diedri degli elementi della catena
La tg nelle gomme è più bassa della temperatura ambiente
• le catene devono essere reciprocamente vincolanti
Ci devono essere dei punti vincolanti , in modo che le catene non possono scorrere e rimanere ferme
una volta finito lo sforzo, ma grazie a punti reticolati non possono scorrere e finito lo sforzo le catene
tornano al loro punto di partenza
Punti vincolanti posso essere di tipo chimico o di struttura, come nei copolimeri si possono formare dei
domini di parte rigidi, formata da polistirene in genere, che sono termodinamicamente reversibili,
oppure come nelle gomme da strada, che sono vincolati dallo zolfo, ma sono termodinamicamente
irreversibili
PROCESSO DI DEFORMAZIONE E RECUPERO
La funzione esprime la probabilità di trovare l’altro estremo a distanza R nel cubetto, quindi in un
volume di raggio R

ESPERIMENTI TERMO-MECCANICI

Le gomme si accorciano quando si aumenta la temperatura, ma perché?


Il campione tende a tornare all’equilibrio perché l’aumento della temperatura spinge il sistema a tornare
lo strato più probabile e disordinato, ma non è uguale allo stato di partenza a riposo perché ho sempre
il carico attaccato la gomma
Suppongo che si deforma del 100% il polimero allora anche ogni singola catena si deformerà al 100%

Per elevate deformazioni la teoria sottostima lo sforzo, ma perché?


1. Per deformazione molto grandi la distribuzione W(R) non è corretta in quanto esprime la formazione
di una catena polimerica che è finita perché dopo un certo valore non si può allungare
2.

Supponiamo che la catena cristallizzi, effetto tipico fuori alcune catene

Ma cosa succede se una gomma cristallizza sotto stiro?


Attorno ai punti di giunzione (segnati in rosso) ci sono catene legate adesso e catene non legate
adesso ma vicine

La forza di attrazione elastica si compensa con lo sforzo applicato al campione


In questo caso sia una maggiore libertà di movimento quindi lavorazione di entropia diminuisce perché
si instaura una piccola quantità di disordine e quindi meno sforzo
CRISTALIZZAZIONE DEI POLIMERI
L’Unità ripetente del polimero può permettere solo alcuni tipi di conformazione, perché L’Unità
ripetente è vincolata alla catena polimerica

Le catene polimeriche su dispongono in due modi, che dipendono dalla loro modulazione della densità
elettronica

Termodinamicamente proprietà collegative e energie sono rispecchiato dalle leggi classiche


strutturalmente pure non ho problemi valgono le regole dei polimeri cineticamente la cristallizzazione è
simile a quella a basso peso molecolare
LEGGE DI BRUG
Si osserva una sostanza cristalli ai raggi X noto piani di diffrazione che segue la seguente legge s
L’ampiezza del segnale è inversamente proporzionale alla purezza del cristallino quindi alla
dimensione, poche impurità significa avere un bel cristallo, quindi la banda sarà molto stretta
STATO CRISTALLINO DEI POLIMERI

Se invece prendo cristalli piccoli ed aumento le imperfezioni ottengo comunque grafico identico a
quello tenuto prima, solo che questo modello fase singola

TEORIA DI PLANCK
Suppongo di avere un cristallo polimerico e fondo la metà

Il volume finale è minore ma il numero di catene è lo stesso, allora significa che la densità è maggiore
MODELLO TRIFASE
Modello attuale per interpretazione dei cristalli

In realtà la struttura è inclinata fornendo più spazio alle catene, ma se le catene hanno più spazio la
densità sarà minore
Si compio una cristallizzazione del fuso ottengo una struttura sferica in cui le lamelle sono disposte
così:

TEORIA CRISTALLIZZAZIONE ISOTERMA

• Nel nucleazione eterogenea ciò che fa partire la cristallizzazione è già presente nel sistema: per
esempio delle impurezze

• Nucleazione omogenea: se prendo un liquido a una certa temperatura conosco la densità


macroscopica che non sarà mai uguale a quella microscopica perché nel volumetto infinitesima della
sostanza ci saranno fluttuazioni statistiche quindi varia la densità a causa dei moti termici. Ad una
certa temperatura minore della temperatura di fusione l’applicazione potrebbe generare aggregato
abbastanza grande da far partire il nucleo omogeneo

• Accrescimento:
NUCLEAZIONE OMOGENEA
Avranno dimensioni diverse a seconda di quando sono partiti, supponiamo di prendere un sistema con
peso W nucleazione omogeneo

NUCLEAZIONE ETEROGENEA
Con n=2 e n=3 devo sapere le dimensioni per vedere come cresce

NUCELAZIONE OMOGENEA ( meccanismo)

La sfera prima del picco si chiama embrione, e più aumenta il raggio più diventa instabile
termodinamicamente, quindi tende a diminuire la sua dimensione per avere più stabilità, invece dopo il
picco si chiama nucleo, e nel tratto è termodinamicamente instabile ma cineticamente stabile, invece
dopo è sia stabile termodinamicamente che cineticamente
La teoria descrive solo la cristallizzazione primaria

ESPERIMENTO CRISTALLIZZAZIONE ISOTERMA


Strumento: dsc
Dopo si raffredda alla velocità più alta possibile, fino alla temperatura che vogliamo che si cristallizzi

Dobbiamo fare attenzione a non degradare il polimero quando siamo vicini alla temperatura di fusione

Problemi legati alla teoria di avrami evans


Nucleazione atermica: un aggregato formato sotto r* può crescere fino a dopo r*, formando poi un
nucleo, cresce perché la massa intorno a lui si aggiunge alla sua e aumenta la sua dimensione
Nucelazione termica:Un aggregato sotto r* se si raffredda di colpo diventa un nucleo perché la r* si
abbassa e quindi l’aggregato ha r>r*
Si hanno sempre nucleazioni miste ==> limite teoria avrami evans
Determinazione temperatura di fusione termodinamica:

VISCOELASTICITA

I materiali elastici conservano l’energia


Nei liquidi lo sforzo non è proporzionale alla deformazione ma alla velocità di deformazione, e il loro
rapporto rappresenta la viscosità (+ alta viscosità + resistenza alla deformazione), ha carattere
dissipative in termini di energia(caratteristica viscosa)
Tutti i materiali nella realtà sono viscoelastici, possono essere prevalentemente viscosi o elastici, per
quantificare bisogna calcola il tempo dì arrangiamento strutturale spontaneo a livello molecolare del
materiale prendendo come parametro il tempo di rilassamento dei materiali

Però abbiamo bisogno di un secondo parametro, il tempo che noi osserviamo il materiale
Nel materiale polimerico se t> tg il materiale un po’ fluisce, ma il tempo di rilassamento di un elemento
della catena polimerica è simile a quella del liquido, ma per vederlo a livello macroscopico abbiamo
bisogno che il tempo di rilassamento si estende a tutta la catena, ma il tempo di rilassamento aumenta
all’aumentare della catena polimerica
TIPOLOGIE ANALISI
Analisi tempo dipendenti: esperimenti di creep
esperimento di stress relaxation

• Creep: applico uno sforzo costante

Allungamento non può tendere all’infinito perché il gomitolo statistico, all’aumentare della
deformazione aumenta la tendenza della catena a tornare alla forma di equilibrio, fino ad arrivare ad un
punto di equilibrio dove le due forze si bilanciano, ecco perché dopo un po’ la deformazione è costante
non aumenta
• Stress relaxation: applico una deformazione costante

• Modulazione degli esperimenti


Analisi frequenza dipendenti: si sollecita il campione sinuosidalmente, si può controllare lo sforzo o la
deformazione, si imposta un ampiezza di deformazione oppure un certo carico oscillante (parametro a
sforzo controllato oppure a deformazione controllata)
• Reometro a sforzo controllato
EFFETTO TEMPERATURA

Principio di sovrapposizione tempo-temperatura (TTS): a temperatura alta i moti molecolari sono molto
attivi, quindi il rilassamento è veloce, quindi le curve su spostano verso tempi più brevi lungo la scala
logaritmica, accade l’opposto a temperatura fredde, ma non cambiano forma le curve viscoelastiche
Si può utilizzare quando siamo in campo di viscoelasticita lineare e la struttura del materiale non
cambia alle sollecitazioni della temperatura
FRATTURA

Nella rottura si hanno sollecitazioni importanti:

Le catene al tempo zero sono nella forma di gomitolo statistico e intrecciate tra loro, durante
l’applicazione dello sforzo le catene si strotolano ma rimangono vincolate tra loro, nel caso della
frattura fragile le catene sono vincolate per colpa della loro struttura, o per legami chimici, e quindi
dopo un po’ che si applica uno sforzo le catene si spaccano, invece nel caso della frattura duttile i
vincoli si sciolgono e le catene possono scorrere liberamente, fino al punto di rottura
Se si aumenta la temperatura, si aumentano i moti molecolari delle catene, quindi un materiale può
avere una deformazione più duttile se si aumenta la temperatura, stessa cose succede se lo si deforma
più lentamente
Dopo lo snervamento il materiale perde le proprietà
FRATTURA FRAGILE
Teoria di griffith: dentro il materiale ci saranno delle cricche, delle imperfezione del materiale solido,
dovute al processo di lavorazione o alla sua composizione, e il materiale si rompe fragilmente se si
espandono queste cricche, quindi meno cricche significa più sforzo per rompere il materiale
Un taglio ha due interfacce che aumenta l’energia del sistema Gc per unità di area
Geometria più semplice per fare un campione: avere un taglio laterale rispetto al polimero

La frattura è una caratteristica del difetto, non del materiale, quindi per studiare la frattura dobbiamo
riprodurre il difetto in modo uguale
Se il difetto non è maggiore di ac ma è soggetto ad uno sforzo più basso dello sforzo di rottura, il
campione si allunga nel tempo, il difetto si amplia fino ad arrivare alle dimensioni critiche, e poi si ha
rottura
SNERVAMENTO
PROCEDIMENTO:

Lo snervamento è dovuto allo sforzo tangenziale, che opera sulla superficie posta a 45 gradi rispetto
alla superficie perpendicolare allo sforzo applicato
TEORIA DI IRING DELLO SNERVAMENTO:
Nel momento cui c’è scorrimento del materiale c’è un flusso del materiale localizzato nello
snervamento, e togliendo lo sforzo lo snervamento rimane
BIOMATERIALI
materiali concepiti per interfacciarsi con il sistema biologico al fine di valutare, dare supporto o
sostituire una parte del corpo
Funzioni:
• Sostituzione organi o parti umani che hanno perso la loro funzionalità
• Aumento o ripristino funzionalità biologiche danneggiate
• Asssistenza alla guarigione
• Chirurgia estetica
Biofunzionalita: è la capacità di un dispositivo di riprodurre una determinata funzione:
• Trasmissione del carico e distruzione della forza, deve avere proprietà meccaniche statiche,
comportamento a fatica e resistenza alla frattura
• Capacità articolari, devono avere basso coefficiente di attrito e resistenza all’uso
• Generazione e trasmissione stimoli elettrici
• Correzione della funzione visiva e uditiva
• Riempimento di cavità
Biocompatibilita: capacità di coesistere con un tessuto vivente, di non essere rigettato dal corpo
umano:
• Distrurbare le funzione del corpo meno possibile
• Non essere trombogenico, tossico o causare risposte infiammatorie o allergiche quando posto in
vivo
• Non alterare enzimi plastici o proteine
• Essere chimicamente inerti mantenere le proprie caratteristiche nel tempo
• Non causare reazione immunologiche, effetti cancerogeno, mutagenici o teratogenici
Un materiale bioattivo suscita una specifica risposta biologica all’interfaccia con il tessuto vivente
I metalli sono usati come biomateriali per le loro ottime caratteristiche meccaniche e la loro elevata
inerzia chimica, i principali usi sono come mezzi per osteosintesi e protesi ortopediche
I metalli più utilizzati sono l’acciaio inossidabile, titanio e leghe di cromo e cobalto, ma hanno una
scarsa resistenza all’uso e possono formare piccole particelle che causano infiammazioni e rigetto
dell’impianto
Le ceramiche sono dure, molto resistente alla compressione , all’usura e sono chimicamente inerti,
sono facilmente lavorabili e hanno una buona biocompatibilita, però sono fragili e hanno bassa
resistenza alla trazione
Vengono utilizzate in protesi ortopediche e dentali
Poco resistente alla trazione perché nella loro struttura a livello molecolare hanno dei “buchi” , quindi
funzionano da cricche quando si applica uno sforzo
I materiali biologici possono essere di origine umana o non umana, si utilizza per apparati
cardiovascolari
I polimeri hanno proprietà fisiche simile situazione tessuti e sono facilmente lavorabili, utilizzati in
campi molto vasti
Hanno una biocompatibilita molto alta rispetto agli altri materiali, però hanno basse proprietà
meccaniche, assorbono acqua e molecole biologiche dall’ambiente circostante, si degradano nel
tempo e ci possono essere sostanze nocive che possono essere nocive per l’organismo, dovuto ai
monomeri residui o additivi o catalizzatore usati per creare il polimero e che sono rimasti all’interno del
polimero
I materiali compositi sono una combinazione di due o più materiali, tra loro insolubili che
contribuiscono in modo sinergico alle proprietà chimica fisiche e meccaniche del composito, si usano
principalmente in campo ortopedico e odontoiatria
DISPOTIVI BIOMEDICI
Si dividono in:
• Totalmente impiantibili ( protesi ortopediche )
• Parzialmente impiantabili
• Esterne al corpo umano ( lenti a contatto )
Per di dispotivi la biocompatibilita dipende anche dalle condizioni e tempo di utilizzo, dallo stato di
salute del paziente, dalla forma del dispositivo e dal materiale di cui è composto
Deve essere resistente ai processi degradativi
PROTESI ORTOPEDICHE
Il tessuto osseo dopo l’impianto deve essere sottoposto a sollecitazioni il più simili possibili a quelle
fisiologiche per conservare l’integrità della funzionalità dell’osso e della
PROTESI ANCA
Possono essere:
• cementate
• Non cementate
Le protesi vascolari non devono provocare coagulazioni, devono avere elevata elasticità e buon
flessibilità, sono fatte da pvc, PET oppure con PFTE
Il PFTE dal punto di vista meccanico non sono il massimo
Le lenti a contatto sono fatte da PMMA, stirene (rigide) e HEMA (morbide)
Le lenti intraoculari si utilizzano per togliere il cristallino dell’occhio
Si usano anche per la veicolazione dei farmaci, riducendo gli effetti collaterali, deve interagire senza
alterare la molecola del farmaco
Veicolazione virale:
LENTI INTROCULARI
Per curare la cataratta, dove si sostituisce il cristallino dell’occhio
Si usa PMMA perché non da risposta allergica l’occhio

MATERIALI PER SUTURE


Si usano per chiudere gli spazi di una ferita, devo stabilizzare i due lembo e devono minimizzare il
rischio di infezioni
La tecnica a interruzione consiste nel mettere dei punti uno accanto all’altro, è facile da eseguire ma è
lunga da fare
La tecnica a cucitura continua usa una ago e si usa per chiudere la ferita, metodo veloce ma è difficile
mantenere i due membri vicini perché dobbiamo applicare sempre la stessa pressione
La tecnica a sutura a doppio anello è una tecnica punto a punto, dove si hanno due giri di sutura per
ogni punto, molto più lenta della tecnica ad interruzione
Il mono filamenti scivola meglio degli altri, e la possibilità di avere infenzioni bassa, perché minor parte
a contatto con la ferita, è più rigido di altre suture
Il multifilamento è più stabile, si può piegare facilmente, ma questa sutura ha dei vuoti all’interno, che
possono essere riempiti dal liquido che è a contatto con il corpo umano e può dare luogo a infezioni

Materiali naturali: seta


Materiali sintetici: nylon, polipropilene
Il titanio ha un modulo molto buono, leggero e caratteristiche di iniersia eccellenti, ma ha una bassa
resistenza all’ usura, quindi tende a generare residui, che formano infiammazioni
I ceramici hanno ottime caratteristiche di resistenza in compressione e sfregamento, ma basse in
trazione
Il polietilene ad alto peso molecolare resiste bene all’usura e allo sfregamento, scorre bene, può essere
sterilizzato con raggi gamma ma non può essere lavorato
Il PMMA ( cemento osseo ) e un sistema bicomponente, si usa per attaccare le protesi, composto da
due sacche, in una c’è l’iniziatore e il polimero solido, nell’altro il metil acrilato è un acceleratore
Le protesi sono composte da quattro elementi che vengono messi assieme grazie il PMMA
Punti di debolezza:
• Corrosione: è a carico della parte metallica del protesi a contatto con il corpo umano
• Fatica: dipende dalle cricche presenti nel materiale, perché i materiali sono sollecitati in modo
sinuosidale, e dipende da come sono fabbricate
• Sfregamento: avviene per rimozione di materiale quando due superfici scorrono una affianco all’altra,
oppure dovuta alla polvere tra la due superfici

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