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Plinio il vecchio

Gli viene dato comando base romana a capo Misano, che apre il golfo di Napoli. Quando lui e
comandante avviene eruzione del Vesuvio, e lui si muove per osservare il fenomeno, vuole
portare soccorso alle popolazioni e muore cosi, come narrato da Plinio il Giovane.
Di lui abbiamo solo un’opera: “naturalis historia”. Vorrebbe essere una descrizione scienti ca dei
fenomeni naturali, in 37 libri si occupa partendo da cosmologia e geogra a arriva alla metallurgia,
è un enciclopedia di saperi naturali. Interessante per noi perché non abbiamo un’opera
equivalente nel mondo antico, è un’opera assolutamente compilativa ma è anche un repertorio di
notizie di moltissime opere antiche sulla natura andate perdute. La sua incessante scrittura di
conservare ciò che gli antichi avevano pensato e scritto sulla natura.
Tra le opere scritte sulla natura ci sono
“De rerum natura”
“Naturalis questiones” lettura della natura da parte di Seneca.
Qui Plinio vuole raccogliere notizie su fenomeni naturali perché queste siano informazioni utili ai
cittadini dell’impero romano, vuole che qualunque cittadino possa confrontare la sua opera. Per
questo parla di tutti questi aspetti mettendo insieme in modo acritico le notizie raccolte. È un
opera meticolosa: frutto di una sua insaziabile curiosità del personaggio funzione di o rire
conoscenze sommarie sui vari argomenti. A astella argomenti su argomenti e le interpretazioni
che da sui fenomeni sono molto semplici.
Opera scienti ca in termini antichi non in quelli moderni. Giusto che ci sia una raccolta di dati e
notizie sui nuovi fenomeni. Registra quello che è stato scritto su diversi fenomeni da vari autori in
modo puramente descrittivo, se trova più notizie contraddittorie prova a dare un’interpretazione,
ma non è uno scienziato. Ha avuto la possibilità attraverso i viaggi che ha compiuto di conoscere
luoghi diversi, fonti dicono che fosse uno studioso implacabile che leggeva testi su fenomeni
naturali.
La sua idea è quella di divulgare conoscenze naturalistiche. Alla ne dell’opera parla dei colori
minerali utilizzati in pittura. Giusti ca il suo intento classi catorio dicendo in modo pessimistico e
laico: si interroga e dice “io raccolgo tutto questo perché la realtà in cui vivono gli uomini è fatta in
questo modo, per me è interessante anche vedere come sono fatti gli esseri viventi e anche gli
uomini. Forse l’universo non è fatto per gli uomini.

17 marzo
Rapporto tra Plinio e Lucrezio, in primo luogo la natura lo costringe a procacciarsi all’esterno i
suoi vestiti. Gli alberi sono protetti anche da due strati di corteccia.
Sembra quasi anticipare atteggiamento ironico di leopard della vana credenza dell’uomo di essere
nato per dominare. Ogni altro essere sente la propria natura.
Naturalis historiae si presta a considerazioni tra cui
- Latino sempre più colloquiale e parlato che utilizza termini a volte molto tecnici, altre del sermo
quotidianos. Latino pronto a introdurre nel suo vocabolario non solo i grecismi ma anche i
barbarismi, ovvero termini che vengono da altre lingue dell’Asia e della Siria. È un linguaggio
tecnico se deve catalogare, popolare se deve illustrare. Nell’eta dei Flavi si cerca di tornare a un
modello di scrittura equilibrato con ?
- Accusa di abbandonare la scrittura di Cicerone e aver scelto di assecondare il latino vulgares.

Quintilliano scrive per la classe medio-alta, per i ceti produttivi, e per amministratori e segretari
che fanno parte dell’apparato burocratico dell’impero. Idea è che la sua funzione sia di veicolare
l’utile. Plinio voleva scrivere enciclopedia dei saperi, mentre quintilliano scrive dei piaceri
necessari ad imparare professione di retore e oratore. È l’autore di un’opera Institutio Oratoriae,
che vuole essere un manuale per chi si acciglia a insegnare la tecnica dell’oratoria e per chiunque
voglia accompagnare i giovani in un percorso di formazione, partendo da presupposto che il
compito dello stato e quello di garantire che ci sia una buona parte della popolazione istruita. La
popolazione deve saper leggere e scrivere e parlare in modo chiaro.
Manuale si fonda su un progetto pedagogico, non parte proponendo delle istruzioni tecniche ma
da dei principi generali: spiegare come si deve porre il docente nei confronti degli istruiti.
Concepita sulla base delle necessita di chi deve imparare.
Per entrare dentro istituto di retorica

Quintiliano dice che prima agenzia formativa sia la famiglia, anche questa deve aver chiare alcune
cose. Parla di famiglie medio alte che devono preoccuparsi di a dare piccoli a nutrici che
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sappiano parlare se za difetti di pronuncia perche la loro voce e la prima a venir ascoltata con
continuità. L’istruzione deve iniziare il prima possibile perché i bambini sono della spugne e
apprendono moltissimo: bisognerebbe istruirli prima tra le mura domestiche. In primis dovrebbero
far insegnare il greco, perché è la lingua non famigliare, quindi è importante che bimbo lo impari in
modo intuitivo predisponendosi poi allo studio che avverrà dopo a scuola. Con “greco” si intende
quello che studiano e parlano i romani primo sec a.C..
genitore deve valorizzare il gioco, perché il bambino può imparare ancora prima di andare a
scuola attraverso il lusus.
Scuola struttura
- Istruzione primaria tra 6-7 anni. Dentro la scuola ci sono due gure: “Ludi Magister”, un
maestro di gioco che segue ragazzini no a 11 anni (all’incirca 5 anni), un “Calculator”, ovvero
insegnante di matematica
- Scuola media, da 12 a 17 anni. Scuola con docente “Grammaticus”, qui si studiano in modo
più approfondito greco e latino ma anche le letterature. In quelle più all’avanguardia c’e un
attenzione anche a musica, ritmia, matematica (aritmetica, scienza dei numeri, e geometria,
scienza delle linee).
- Scuola del retore, da 17 anni. Qui accedono solo i maschi.
La geometria era importante perché bisognavano dirimere con ni di terreni, inoltre questa aveva
logica. Tutte le materie a rontate nella scuola del grammaticus, vengono poi approfondite nella
scuola del retorus, che e quella che si occupa di formare gli uomini che ricopriranno mansioni di
rilievo nello stato. Fondamentale anche l’arte di porgere le informazioni e saper parlare in
pubblico, ovvero educati alla corretta pronuncia e alla postura: saranno persone che avranno a
che fare con un pubblico. Come diceva Cicerone, è anche importante l’impressione che uno dà in
primo luogo mentre sta parlando.
Non abbiamo testimonianze scritte di ciò che era fatto precedentemente. Principio fondante:
secondo Quintiliano bisogna prediligere la scuola pubblica, è molto meglio far frequentare una
scuola piuttosto che istruire i bimbi autonomamente. Le famiglie altolocate continuano a
assumere pedagoghi e istruttori privati, ma secondo Quintiliano questa è molto inferiore a quella
statale per l’aspetto sociale. Un pedagogo privato, stipendiato dalla famiglia è molto più
accondiscendente di quanto non sia un magister pubblico. Il vantaggio della scuola collettiva è
evidente. Il docente avrà modo di intervenire meglio nelle di coltà di condivisione da parte del
fanciullo, lascerà inoltre dei momenti di gioco libero alla classe che sono pedagogicamente il
momento più signi cativo: da come giocano i bambini si capisce tutto di loro. Insegnanti devono
essere competenti da punto di vista tecnico. Lui è contario alle pene siche.
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