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Storia dell’educazione musicale nella scuola italiana.

Dall’Unità ai giorni nostri - Anna Scalfaro

1. Gli asili aportiani e i giardini d’infanzia


Nel corso del 1900 si assiste a un graduale mutamento delle funzioni formative della musica nella scuola dell’infanzia.
1° ASILO PER L’INFANZIA ITALIANO → Cremona 1892 da Ferrante Aporti, allievo di Pestalozzi.
- Non era solo un ricovero, o riva ai meno abbienti educazione: religiosa e politico-nazionale.
- Obiettivo: migliorare le condizioni di vita dei gli del popolo.
- Necessita: 4 tipi di educazione:
1. Fisica
2. Intellettuale
3. Linguistica
4. Morale-religiosa → era quella che guidava tutto
- Udito = mezzo per rinforzare la conoscenza dei salmi e formare il sentimento religioso.
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Negli anni 30 sorsero diversi asili aportiani

• BORGHESIA: fa un passo indietro: voleva un educazione gestita solo dalle famiglie o da istituti privati ecclesiastici ← ma lo Stato laico mantiene il controllo sull'intero ciclo
scolastico. ↓
Graduale decadenza degli asili aportiani

DIFFUSIONE DEI KINDERGARTEN (Friedrich Frobel)
• Importanza del gioco per lo sviluppo armonioso delle facoltà del bambino: strumento educativo essenziale per:
1. Salvaguardare la spontaneità dei fanciulli,
2. Favorire l'autonomia di espressione,
3. Per la facoltà di comprensione descrizione del mondo esterno.
• OGNI STRUTTURA:
- prevedeva uno spazio esterno: contatto con la natura,
- piccola comunità,
- giochi standardizzatI per favorire l’apprendimento di concetti logico-matematici, abilità tecnocratiche.
- Atmosfera serena, allegra.
- CANTO: mezzo per educare la sensibilità dei bambini all'apprezzamento della natura e della conoscenza, la musica, la pittura rientravano nell'educazione estetica:
imprescindibili.

Alcuni giardini d'infanzia sorsero a Venezia (Adolfo Pick - Adele Levi Della Vida) → di tipo misto “Aporti-Frobel” - tutela per madri lavoratrici.

2. L’asilo di Mompiano e la Casa dei bambini


ROSA (primaria) CAROLINA (asilo) AGAZZI: assegnarono un eccezionale rilevanza la musica intesa come canto corale e come ascolto.
SCUOLA DI MOMPIANO: sorelle Agazzi: 1902 - asilo infantile rurale modello.
- Canto corale,
- Esercizi di ritmica, → ingredienti per un'educazione musicale che si con gurava come educazione estetica ed etica
- Ascolto della musica
• “ABC DEL CANTO EDUCATIVO”: Rosa Agazzi → educazione musicale capace di redimere il popolo a nandone il gusto e schiacciandone la volgarità
MARIA MONTESSORI - CASA DEI BAMBINI:
- asilo gratuito, aperto a tutti,
- Educazione al suono e alla musica ← educazione dei sensi.
3. I primi programmi per gli asili (1914)
I programmi per gli asili d'infanzia arrivarono dopo la legge Daneo-Dredaro 1911:
- revisione generale della struttura della scuola elementare sottraendola in parte ai comuni,
- Avvocatura dello Stato,
- Obbligo no a 12 anni.
- I programmi riproponevano il metodo delle teorie di Froben e Agazzi
- Rosa Agazzi e Pietro Pasquali - che erano nella commissione dei programmi - 1898 scrisse una relazione che rimarcava la valenza educativa del canto.
Il bambino era descritto come essere capace di interessarsi solo al “fare” concreto: musica = attività pratica
MUSICA COME POTERE EDUCATIVO-SENTIMENTALE: mezzo più idoneo →
1. esercizio sico di igiene, svago educativo per il gusto,
2. accompagnare il canto con gesti imitativi delle attività lavorative e dei mestieri,
3. privilegiare spontanei cantilene che i bimbi di tutto il mondo ripetono da secoli,
4. importanza dell'apprendimento per imitazione (maestra canta e bambini seguono),
5. lieve accenno al metodo Montessori per esercizi degli organi sensori (per durata, intensità…).
4. La scuola materna di Gentile
GENTILE: scuola elementare in 3° :
1. Grado preparatorio - 3 anni
2. Elementare inferiore - 3 anni
3. Elementare superiore - 2 anni
La scuola materna non era obbligatoria ma riconosciuta u cialmente (carattere ricreativo, dopo le preghiere, la musica intesa come canto e audizione musicale)
Il ciclo terminava l'età di 14 anni
Analogia con i programmi per la scuola elementare di Radice → insegnamento della religione attraverso preghiere e brevi e facili canti religiosi.
→ per il canto puramente ricreativo si consigliano giochi ritmici, movimenti imitativi, canzoni popolari, patriottiche.
OBIETTIVO: sviluppare senso ritmico nei bambini attraverso il movimento, canti brevi, facili, argomento vario (religioso o nazionale), importanza dell’intonazione, espressione e ritmo.
iMPORTANTE: i bambini non devono gridare, non usare sguaiatamente la voce.
5. Dalla “Carta della scuola” ai programmi del 1945
BOTTAI: presenta la “Carta della Scuola” al Gran Consiglio del Fascismo nel 1940 - è il documento più emblematico del regime fascista nel settore scolastico che asservì la
scuola agli interessi della politica:
• Canto collegato all’insegnamento della lingua,
• Mai accoppiare il canto a un gioco movimentato.
• Canto corale per ricreare lo spirito e migliorare le facoltà linguistiche.
La Carta della Scuola decadde con il regime- 1945 → Ministro Vincenzo Arangio Ruiz:
1. promette scuole materne in ogni comune
2. programmi molto brevi,
3. disegno e canto unica materia (brevissime melodie ritmiche, canto da fermi e in movimento, canti religiosi, popolari)
4. La maestra non deve correggere o pretendere di insegnare la tecnica
5. Canto come manifestazione di stati d’animo
6. Spariscono riferimenti a metodi e strategie didattiche.
6. Gli orientamenti della “commissione Gonella”
GONELLA: 1947 - drammatica condizione anche degli edi ci, obiettivo: tutela maternità e salvaguardia delle donne lavoratrici
GOVERNO FANFANI: 1958 - 1° governo di c. sx - come ministro dell’istruzione: Aldo Moro: termine del “programma”, orientamento per l’attività educativa della scuola materna,
no prescolarizzazione, previste attività spontanee, legati al pensiero di Agazzi, Montessori e Frobel, vita pratica per la spontaneità del bambino, canto corale accompagnato anche
da strumenti esercizi di ritmica, ed. Fisica, in forme di gioco o scenette, non ancora presenti accenni ai metodi più innovativi di Dalcroze o Laura Bassi. La formazione degli
insegnanti rimane ancora un grosso problema.
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7. Gli orientamenti della scuola materna statale (1969)
BRUNO CIARI: Emilia Romagna (Lombardia) - Compito della scuola dell’infanzia portare i bambini ad una base culturale comune, non considerare solo la fantasia e
intuizione, o attività ludiche ed espressive, promozione di tutte le dimensione della mente infantile.
- MINISTRO ISTRUZIONE - LUIGI GUI: Istituzione scuole materne statali - materna come luogo di continuità e integrazione dell’ambiente familiare →disegno di legge non passò.
- Nuovo disegno di Legge 1966: n.444 del 1968 - ordinamento della scuola materna statale (passato)
1. Iscrizione facoltativa.
2. Frequenza gratuita.
3. Insegnanti con diploma speci co riconosciuto dalla Pubblica Istruzione.
4. Scuola materna = dovrebbe contribuire alla maturazione del bambino, senza anticipare la scuola dell’obbligo.
5. Scuola = funzione compensatoria e democratica.
COMPITI E CONOSCENZE DELLE EDUCATRICI: Educazione religiosa, a ettiva, morale, sociale, intellettuale, linguistica, libera espressione gra co pittorica e plastica, musicale,
sica, sanitaria.
MUSICA: Non più come canto corale ma diventa educazione musicale (va dalla ritmica alla danza, all’interpretazione gurativa dell’ascolto, esecuzione, invenzione di musiche e canti
per lo sviluppo del senso dell’armonia e dell’ordine nel bambino).
INDICAZIONI PER LA SCELTA DEL TIPO DI CANTO: Semplice, breve, adeguato, comprensibile, tessitura melodica adatta
STRATEGIE DIDATTICHE: Prima di insegna re un canto è opportuno ascoltarlo in modo integrale così che il bambino ne comprenda la struttura e lo spirito → conversazione, analisi
del testo, canto con l’insegnante nché essi non abbiano assimilato le melodia e le parole con la giusta sicurezza.
SCOPO PRINCIPALE: socializzazione, è IMPORTANTE che nessuno sia in disparte anche se stonato, tutti sono recuperabili.
• Possibile l’esecuzione con strumenti, giochi musicali, drammatizzazione, possibile anche l’ascolto passivo come sottofondo ← possibile in usso dell’educazione ritmica
dalcroziana - educare al ritmo più che alla melodia, ritmo come premessa alla melodia.
• Signi cativa di usione e valorizzazione del metodo AGAZZI
8. Sempre più scuola e meno materna: gli orientamenti del 1991
GOVERNO GORIA: Ministro dell’istruzione Giovanni Galloni 1988 - testo della commissione: trae ispirazione da due documenti predisposti per il consiglio d’Europa:
- rapporto sui ritmi di apprendimento della matematica di Madeleine Goutard
- rapporto di Willem van der Eyken che dà una panoramica sull’educazione prescolareEuropea
GOVERNO ANDREOTTI: Ministro Misasi 1991:
• Centralità del bambino,
• Non obbligatorietà della materna
• Curricolo propedeutica alla continuità del processo educativo e connessione con la scuola elementare
• Personalizzazione dei percorsi
• Scuola materna → Scuole dell’infanzia.
• Maggiore consapevolezza del bambino della propria identità
• Sviluppo organico di tutte le facoltà
• Uguaglianza delle opportunità educative
CAMPI D’ESPERIENZA: il corpo e il movimento - i discorsi e le parole - immagini, suoni e colori (musica) - il sé e l’altro - la conoscenza del mondo

immagini, suoni e colori: Attività inerenti la comunicazione ed espressione:

• No spettatori passivi Manipolativa-visiva Manipolativa-visiva Drammatico- teatrale Audio-visuale Mass mediale


• No omologazione creativa
• Si a creatività ordinata e produttiva / fantasia.
OBIETTIVO: Sviluppo sensibilità musicale, favorire fruizione e stimolare esecrazione personale diretto, mai esperienza passiva, scoperta e conoscenza della propria immagine sonora,
ricognizione esplorativa dell’ambiente sonoro, giochi per scoperta e uso di regole musicali, sonorizzazione di abe e racconti, attività ritmico motorie, uso di suoni della voce o con il
corpo, oggetti o strumenti tradizionali, elettronici, registrazione o ampli cazione → adattato ai bimbi. (A discrezione dell’educatore).
9. La scuola dell’infanzia nelle indicazioni Moratti
LEGGE DEL RIORDINO DEI CICLI SCOLASTICI - 2000: BERLINGUER, la scuola delll’infanzia rientra nel sistema scolastico nazionale come primo grado anche se non
obbligatorio.
LEGGE MORATTI
- 2003 - scuola infanzia concorre a educazione e sviluppo dei bambini promuovendo potenzialità, come la legge Berlinguer ma vi è un maggior riferimento alla famiglia.
- 2004 - Indicazione Nazionali per i piani personalizzati delle attività educative nelle scuole dell’infanzia: scuola = ambiente educativo di esperienze concrete e
apprendimenti ri essivi che integra il fare, pensare, agire relazionale, esprimere, comunicare…
OBIETTIVI GENERALI DEL PROCESSO FORMATIVO + OBIETTIVI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO: servono per progettare le UNITA’ DI APPRENDIMENTO→COMPETENZE.
• FRUIZIONE E PRODUZIONE DI MESSAGGI →IMMAGINI, SUONI E COLORI: ha 9 obiettivi speci ci:

Usare il corpo e voce per imitare Riprodurre, inventare suoni e rumori anche Usare e creare strumenti per produrre Sperimentare diverse forme di espressione
con il canto. suoni e rumori artistica
La musica è inserita solo nella sua parte legata al fare e meno al suo aspetto ri essivo del CONOSCERE.
10. Le indicazioni del 2007 e del 2012
Le nuove Indicazioni per il curricolo per la scuola dell’infanzia e per il primo ciclo di istruzione sono emanate dopo 3 anni dalla Moratti da Fioroni 2007, obiettivi:
1. Consegnare il patrimonio culturale che ci viene dal passato.
2. Preparare al futuro
3. Accompagnare il percorso di formazione personale
4. Centralità della persa
5. Tenere conto delle singolarità
OBIETTIVO: Formare cittadini capaci di contribuire responsabilmente alla costruzione della collettività.
NUOVO UMANESIMO= nuova alleanza tra le varie dispicipline.
GOVERNO MONTI - MINISTRO PROFUMO 2012: INDICAZIONI NAZIONALI molto simili al 2007, solo alcuni ritocchi: RUIZIONE E PRODUZIONE DI MESSAGGI →IMMAGINI,
SUONI E COLORI - si da più peso agli oggetti.
- MUSICA: Esperienza universale che si manifesta in modi e generi diversi, di pari dignità, carica di emozioni e ricca di tradizioni culturali ← tali modi che indicano un
ridimensionamento delle ipotetiche capacità attentive dei bambini in fascia d’età infantile.
2. La scuola primaria
1. Il silenzio della musica nelle leggi Casati e Coppino
LEGGE CASATI - Primo ordinamento scolastico Italia Unita (Regno di Sardegna 1859)
- OBIETTIVO: Arginare analfabetismo - Cittadino consapevole di diritti e doveri
- PUBBLICA ISTRUZIONE: 3 rami
1. Istruzione superiore
2. Classica
3. Tecnica e primaria
Le scuole potevano essere statali, comunali o private.
SCUOLA ELEMENTARE: 4 anni (2 per il grado inferiore e 2 per quello superiore) - obbligatoria e gratuita almeno per il primo biennio ( no agli 8 anni)
- AMBITI DEI PROGRAMMI insegnamento religioso, lettura, scrittura, aritmetica elementare, lingua italiana, nozioni elementari sul sistema metrico.
Primi programmi del 1860 - nessun cenno alla cultura o alla pratica musicale, solo nelle accademie, istituzioni musicali e conservatori (sorti a inizio 800 su modello francese per
formazione tecnico-esecutiva.
COPPINO: 1877 - rioridino scuola elementare (Ciclo di 5 anni + innalzamento obbligo + gratuità no a 9 anni + religione facoltativa + ed. Civica obbligatoria + niente musica.
2. Primi accenni all’educazione musicale
1885: primi accenni alla musica come esercizi di canto, attività pratica, non intellettuale, era solo uno svago per i sensi.
MINISTRO PAOLO BOSELLI: Governo Crispi 1888 - la scuola serve per 3 ni: 1. Dar vigore al corpo. 2. Penetrazione all’intelligenza e rettitudine all’animo. 3. Il canto rientra
tra gli esercizi adatti al conseguimento del primo ne legato al corpo. Tra le materie non c’è la musica, fra le esercitazioni, accanto alla ginnastica
, è menzionato il canto corale.
GABELLI: il ne della ginnastica e del canto a scuola non sia di tipo professionale ma giovano come sollievo dell’occupazione mentale, sviluppano gli organi di respirazione.
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RELAZIONE AL RE: il ministro intendeva togliere il troppo e il vano che avevano appesantito i programmi del 1888.
- 1894: le materie sulle 5 classi sono suddivise in 5 gruppi, tra le attività facoltative gurano la ginnastica , il canto e per la prima volta il disegno. ⍀ ISTRUZIONI SPECIALI: Il canto
deve entrare nella scuola non come ricreazione ma come mezzo educativo: CONTRADDIZIONE: si raccomanda ai docenti di non a aticar i bambini con il canto massi critica la
scuola italiana perché non ha segna la materia il giusto valore
PEDAGOGISTA GIOVANNI SOLI: Critiche alla formazione musicale dei maestri che trascurano l’insegnamento del canto anche perché scarsamente preparati.
3. Disegno obbligatorio, canto facoltativo
MINISTRO VITTORIO EMANUELE ORLANDO - GOVERNO GIOLITTI - 1905: programmi stesi dal losofo Francesco Orestano, seguirono la legge del 1904:
- a scuola no a 12 anni e no classi Maschili o femminili
- Elementari 4 anni + corso popolare (V e VI anno)
1905: disegno obbligatorio (soprattutto geometrico)
1923: canto obbligatorio
LAVORO MANUALE: utile a scuola perché risponde a tre nalità:
1. Da vigore al corpo
2. Penetra l’intelligenza
3. Da rettitudine d’animo
Le attività di lavoro educative si distinguono in base al sesso dei destinatari.
Nel testo si consiglia l'avvicinamento della scuola l'industria e agricoltura e del luogo ← incentivo secondo lo Stato per convincere a mandare i gli a scuola.
Tanto il canto non ancora obbligatorio, è utile per bene ci siologici, ricreativi, per l'educazione all'estetica e il mantenimento delle tradizioni italiane.
"CANTI DELLA TERRA”: in esso si trova ricco manuale: il maestro deve rendere consapevole il popolo delle tradizioni che stanno perdendosì, necessità e volontà di
formare un'identità nazionale attraverso conoscenze e lo studio dei canti della tradizione → la musica diventera quindi obbligatoria.

4. I programmi del 1923: la musica diviene materia obbligatoria


GIOVANNI GENTILE: Ministro dopo la marcia su Roma: a scuola no ai 14 anni
- PROGRAMMI: 1923 - canto obbligatorio - no ai manualetti, il maestro deve attingere alle vive fonti della vera cultura del popolo, importante far eseguire i bambini canti legati
alle singole tradizioni regionali, per valorizzare la cultura folkloristica popolare.
- La religione è il fondamento degli studi elementari perché per me a tutte le discipline, prima di svolgere religione: breve canto religioso all'inizio della giornata.
- Classi IV e V canto gregoriano di facile esecuzione.
INSEGNAMENTI ARTISTICI: 2 ore e mezzo in I° e II°, 4 ore in III° e 5 ore in IV° e V°
- CLASSI I° E II°: Primo grado dell'insegnamento del canto: per imitazione, esercizi di intonazione: crescendo e diminuendo, esercizi di ritmica: no a
battere la misura binari e ternaria
CANTO PER IMITAZIONE: deriva da Rosa Agazzi “ABC del canto educativo” gli esercizi di intonazione che seguono il canto presuppongono la conoscenza teorica dei concetti di
altezza e di dinamica, in ne sono indicati gli esercizi di ritmica.
- Scegliere canzoni semplici, di buon gusto, argomenti vari: patria, religione
- Non forzare le reali capacità
- Gli esercizi di ritmica sono nalizzati al riconoscimento degli accenti forti e deboli delle misure
- CLASSI III°, IV° E V°: secondo grado di insegnamento del canto: canto corale per imitazione, in quarta si aggiunge il canto per lettura.introduzione di
alcuni concetti teorici di notazione e gurazione musicale, versione sempli cata dei programmi per il corso di solfeggio in vigore nei conservatori
- I bambini imparano a riconoscere e usare i simboli musicali come quelli gra ci delle parole
- Necessità che l'acquisizione degli elementi teorici sia collegata allo svolgimento di attività pratiche
- Posizione corretta del corpo, bocca sulla respirazione (quando i bimbi devono cantare devono stare in piedi, corpo dritto, petto in avanti, non movimenti testa spalle e non
gridare).
- MASSIMO TRAGUARDO: realizzazione di un coro polifonico: ex canone a due voci
- PROGRAMMI PER LE CLASSI SUCCESSIVE ALLA QUINTA: prevedono un riepilogo e notizie su musicisti italiani, opere classiche…
CONTEMPLAZIONE DI OPERE D’ARTE: presente per la storia dell'arte e il patrimonio architettonico, di cile capire perché per la musica non viene mai citato l’ascolto. Il canto non
compare mai in nessuna scuola secondaria, solo magistrale e liceo femminile.
PROGRAMMI PER LA SCUOLA ELEMENTARE DEL ’23: disegno, bella scrittura, riferimento a Montessori, ma per la musica non c'è il riferimento a esercizi d'ascolto, discriminazione
suono o rumore.
CLASSE V°: quaderno pentagrammato, strumento musicale (piano o armonium) , apparecchio per le audizioni musicali con dischi educativi.
LIBRI DI TESTO: “Canzoniere del popolo italiano”
5. I programmi del fascismo
MINISTRO FRANCESCO ERCOLE: 1934 - “I programmi di studio - norme e prescrizioni didattiche per le scuole elementari”
- Prima FRASE di Mussolini: la scuola italiana in tutti i suoi gradi e insegnamento ispiri alle idealità del fascismo . Premessa quasi identica a Radice.
Le indicazioni relative al canto, che ancora rientrano negli insegnamenti artisti ci sono abbastanza simili al ’23: vi è maggiore precisione nel descrivere i contenuti e le attività da
svolgere.
- Quanto corale per imitazione
- Tipologia di canto: brevi e facili canti religiosi, patriottici e popolari per imitazione
- Anche le indicazioni relative a ritmo e intonazioni sono più minuziose dettagliate: esercizi di ritmica pari e dispari combattute delle mani (2/4, 3/4) intonazione, usando
il corista della scala diatonica in DO maggiore. Emissione dei suoni con crescendo e diminuendo.
- Conoscenza dei compositori classici n dalla terza classe
- Non far gridare i bambini e utilizzare un canto dolce soave
FINALITA’ PRINCIPALE: INGENTILIMENTO DELL'ANIMA EDUCARE GLI ALUNNI E AFFEZIONARLI ALL'ARTE DELLA MUSICA
6. Gino Ferretti: abbasso l’imitazione
1943 - sbarco degli alleati: scuola amministrata dagli americani (43-44): nuovi programmi deputati dal fascismo.
THOMAS VERNOR SMITH: guida la commissione, con il pedagogista WASHBURNE e GINO FERRETTI:
1. Scuola fondata sull'indagine, nuovo senso della storia, evolutiva e democratica.
2. Istruzione laica, sostituzione della religione con l'educazione morale.
3. Scuola si dovrebbe fondare sul lavoro, come un faro riproduttivo, collaborativo e virtuoso. FERRETTI: non lavoro educativo dei programmi del ’34, si intende il fare
pratico per un apprendimento consapevole e non una preparazione alla professione, si promuove una collaborazione tra individui, non ci deve essere
sottomissione.
4. Signi ca denti dell'in usso di Dewey e Montessori.

La prima volta si critica il canto per imitazione, non è spontaneità, ma solo cieca obbedienza. Si vuole promuovere l'autonomia di pensiero, la personale rielaborazione.
PROBLEMA: talvolta eccessivo relativismo.
7. La defascistizzazione dei programmi Washburne
1944: dimissioni BADOGLIO→ GOVERNO BONOMI: due ministri dell’istruzione: De Ruggero e Arangio Ruiz
DE RUGGERO: nomina commissione presieduta da Washburne (devoto all'attivismo di Dewey) ministeriale per elaborare nuovi programmi: costante richiamo a Conoscere e Operare.
OBIETTIVO: formare l'uomo è cittadino: nuova veste democratica. Si accenna per la prima volta in modo compiuto un'idea di educazione alla cittadinanza.

Combattere Debellare Il sapere i valori del maestro non con uiscono nell'allievo Nei programmi del ’45: canto e disegno non sono PIùnegli insegnamenti artistici
l'analfabetismo ignoranza grazie alla comunanza degli spiriti, ma attraverso tecniche ma diventano due discipline disposte in coda, con il canto all'ultimo posto. La
materiale spirituale trasmissive lettura espressiva e recitazione scompaiono
I PROGRAMMI DI CANTO SONO RIDOTTI ALL’OSSO:
- I°-II°-III°: artistici canti religiosi, patriottici, popolari, all’unisono, per imitazione. Canti all'aperto, da fermi e marciando. Cura dell'emissione della voce, crescendo e diminuendo.
Esercizi di battute delle mani nei tempi pari e dispari.
- IV°-V°: artistici canti all'unisono, a 2:03 voci, per imitazioni.cori celebri di facile esecuzione. Elementari esercizi di solfeggio cantato.
Ritorna il canto per imitazione con pillole sulla dinamica e sul ritmo, solfeggio parlato. Il canto è de nito un: "potente mezzo di educazione dell’animo”.
Non farti ridare i bambini, canto sinonimo di gentilezza. Lieve accenno al concetto di patrimonio artistico-musicale, laddove si chiede al maestro di scegliere i canti di
“evidente valore artistico”.
8. I programmi del 1955
ERMINI: Governo Scelba - primi programmi didattici per la scuola primaria della Repubblica italiana, tradizione educativa umanistica E cristiana. La religione come
fondamento e coronamento dell'opera educativa.
- INTENZIONE: Valorizzare le esperienze concrete del fanciullo "tutto intuizione, fantasia, sentimento" e bandire qualsiasi forma di insegnamento nozionistico.
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- Due cicli distinti:
1. Prime due classi
2. Ultime tre classi
OBIETTIVO: dare maggiore attenzione alle fasi della crescita e sviluppo del bambino (ricerche di Gessel e Piaget) ogni ciclo a un suo programma e si basa sul principio di sviluppo
dell'apprendimento del bambino.
- Si parte da una conoscenza globale per arrivare a quella particolare.
- CANTO CORALE: fa parte del gruppo di attività, non esistono le materie del primo ciclo "lettura, scrittura, altre attività espressive”.
I programmi di canto del ’55, come quelli di Wasbhurne, mostrano una quasi assenza totale di elementi di teoria musicale che erano invece presenti nei testi normativi del ’23.
- Presente attività di ascolto: il brano veniva ascoltato previo "raccontino biogra co aneddotico" del compositore: abbandono dell'alfabetizzazione musicale di base e di qualsiasi
riferimento elementi di teoria. ← la soluzione di eliminare teoria e ridurre attività canori e di ascolto dovettero sembrare al legislatore necessari per rendere la materia accessibile a
tutti e quindi più democratica.
- RELIGIONE: ascolto brani di musica sacra viene mantenuto ma solo per le classi del primo ciclo.
9. A trent’anni di distanza i nuovi programmi del 1985
FALCUCCI: governo Craxi - O trent'anni i programmi del ‘55 sono sostituiti dai programmi della scuola elementare:
• Interdipendenze curricolari, creazione di spazi interclasse, organizzazione di atelier Hair, laboratori, attenzione ai libri di testo, informatica.
• Nuova scuola cancellato l'immagine del fanciullo stereotipato, ora è bambino della ragione, bambino logico (pedagogia cognitivista e curricolare degli
obiettivi).
BRUNER: aprire la mente dei ragazzi: il fanciullo non è come una tabula rasa a ma un individuo che prima ancora di entrare a scuola a un bagaglio di esperienze da cui
partire.
- Ogni docente è titolare di un singolo ambito disciplinare.
- LA SCUOLA ELEMENTARE A SI PONE COME FINE LA FORMAZIONE DELL'UOMO E CITTADINO NEL QUADRO DEI PRINCIPI AFFERMATI DALLA REPUBBLICA, SONO MESSI IN
RISALTO
1. Il raccordo con le scuole materna e media
2. La collaborazione con le famiglie e le altre agenzie formative
3. COMPITO: creare convivenza democratica
4. RELIGIONE: valore storico culturale riconosciuto ma deve promuovere il rispetto verso tutti credo, potenziale educativo della creatività
5. È importante che il bambino acquisisca competenze in una pluralità di linguaggi, anche in quelli conico, musicale, corporeo: Annie attività sono
considerate componenti essenziali dell'unità educativa della persona, possono favorire l'apprendimento nell'area linguistica e logico-matematica.
I PROGRAMMI: si compongono di varie discipline tra cui EDUCAZIONE AL SUONO E ALLA MUSICA
• 1985: la musica non è solo canto corale, ma una dimensione ricca (1962 scuole medie, "educazione musicale”) impostazione cognitivista.
IMPORTANZA DEL PROCESSO COGNITIVO: Per la vita fanciulle per il mondo dei suoni, formato dalla natura, cultura, tecnologia. I fanciulli devono essere formati a comprendere il
fenomeno sonoro e musicale nella sua interezza, capacità di percezione della realtà acustica e fruizione del linguaggio sonoro-musicali (ascolto e produzione). IMPORTANTE
L'OPERATIVITÀ DEGLI ALUNNI.
SCELTA DEI BRANI PER L’ASCOLTO: tiene conto di maturazione psicologica, sviluppo cognitivo ma anche di musica di altri popoli (pedagogia musicale interculturale).

OBIETTIVI DELLA PRODUZIONE DIVISI IN DUE PARTI:


1. Elenco di attività di scoperta e ricerca suoni, rumori ottenuti da voce o corpo.
2. Consigliate altre attività con strumenti musicali, si ripercorre una sorta di storia dello strumento musicale, prima diverse modalità di produzione del suono (stro nare, citare) poi
le famiglie degli studenti e in ne la realizzazione di piccoli strumenti.come ultimo conoscenza dei sistemi moderni per di usione, ampi e trasformazione.
PRIMO LIVELLO DI ALFABETIZZAZIONE NEL CAMPO DEI SUONI: non si comprende perché la primaria non si possono spiegare le note.
INDICAZIONI DIDATTICHE: È opportuno favorire al massimo i processi creativi e collegamenti con altre aree educative. Usare suoni per comunicare ed esprimersi.
- Sbilanciamento sull'asse poetico (creativo) dell'insegnamento della musica è in contraddizione con l'impostazione cognitivista dei programmi dell’85.
- La possibilità dell'impiego terapeutico della musica (musicoterapia) anche per situazioni di handicap.
10. Berlinguer e la scuola di base
GOVERNO PRODI E D’ALEMA: legge per il riordino dei cicli scolastici, subito abrogata ma molto importante:
- Accorpamento di primaria e media l'unico ciclo di base per favorire una non interruzione nel processo di crescita
- L'attenzione si sposta dai temi dell'apprendimento a quelle delle esigenze, essibilità, continuità, gradualità legate al rispetto dei ritmi naturali dei fanciulli.
- O successivo, la scuola secondaria sarebbe consistito in un ciclo post base articolato in quattro aree tra cui quella artistico musicale.
Le indicazioni del 2004: musica tra produzione e percezione
MORATTI: Governo Berlusconi -legge 2003: scuola in due cicli (primaria e secondaria di primo grado + secondaria di secondo grado
- La scuola primaria si articolano in: un anno di base + due periodi didattici biennali.
• 2004 INDICAZIONI NAZIONALI PER I PIANI DI STUDIO PERSONALIZZATI NELLA SCUOLA PRIMARIA: E si assegnano valore all'esperienza e al patrimonio conoscitivo degli
scolari dal momento dell'ingresso nella scuola dell'obbligo. Importanza della collaborazione con la famiglia.
• Si introducono le UDA obiettivi formativi, attività educative didattiche, modalità di veri ca - per l'anno di base e il primo biennio.
• È opportuno partire dalle singole esperienze dei bambini.
• NECESSITÀ DI UN PORTFOLIO: per salvaguardare la continuità educativa.
• Scuola primaria: 891 ore annuale +99 ore opzionali per lo svolgimento di eventuali attività facoltative.
• Non sia più l'educazione musicale ma la musica. Per ciascuna materia sono indicati gli obiettivi speci ci di apprendimento da raggiungere la ne del primo anno, del primo
biennio del secondo biennio.
MUSICA: OBIETTIVI DA CONSEGUIRE - ambito della produzione e percezione: così come era indicato nei programmi Falcucci anche se in modo meno rigido.
• PRIMO ANNO:
- PRODUZIONE: Primo anno: i giochi e attività a attraverso oggetti naturali, arti ciali, espressioni vocali, giochi o materiali sonori.
- PERCEZIONE: intarsi fra i diversi stimoli sonori, decodi care funzioni e i signi cati delle musica ascoltate
• PRIMO BIENNIO:
- PRODUZIONE: eseguire per imitazione semplici canti, brani, da soli o in gruppo, accompagnandosi con oggetti, suoni, corpo e trascrizione intuitiva dei suoni
- PERCEZIONE: utilizzo dei brani di diversi repertori proprio dei vissuti dei bambini. L'apprendimento deve però ampliare le conoscenze e non basarsi solo sull'esperienza. Manca la
funzione compensatoria democratica della scuola era chiamata ad assolvere nel ’45.
• SECONDO BIENNIO:
- Uso dello strumentario didattico per attività di improvvisazione, imitazione, riproduzione e ascolto di brani di epoche diversi.
OBIETTIVO: COGLIERE I PIÙ IMMEDIATI VALORI ESPRESSIVI DELLA MUSICA ASCOLTATE, TRADUCENDOLI CON LA PAROLA, L'AZIONE MOTORIA O IL DISEGNO.
ASSENZA: dicotomia produzione-percezione che caratterizza gli obiettivi di musica presente invece in arte e immagine. Per essa inoltre vi è anche l'esistenza di un patrimonio che in
musica non avviene. Ciò implica o la negazione di un patrimonio musicale-culturale o che, seppure esistente non sia da salvaguardare.

12. Le indicazioni del 2007: musica tra fare e conoscere


Esse hanno vita breve, sostituite poi dalle nuove indicazioni per la scuola dell'infanzia per il primo ciclo di istruzione, dopo tre anni con il Ministro Fioroni con il governo di
Prodi.
FINALITÀ: promuovere il pieno sviluppo della persona, ridimensionamento della famiglia, importanza allo sviluppo del pensiero analitico critico e creativo divergente. L'obiettivo è
quindi cittadini consapevoli, il linguaggio simbolico e la struttura della nostra cultura, in un orizzonte allargato alle altre culture.
La scuola è un luogo di confronto libero e pluralistico. Previste attività laboratori ali per favorire operatività, dialogo e ri essione. Disciplina è divisa in tre aree
1. Linguistico-artistico-espressiva - musica
2. Storico-geogra ca
3. Matematico-scienti co-tecnologica
MUSICA: livelli esperienziali - componente fondamentale dell'esperienza e intelligenza umana (spazio simbolico relazionale, valorizzazione della creatività, autodeterminazione, senso
di appartenenza una comunità, interazione tra culture
MUSICA: apprendimento - pratiche conoscenze che nella scuola si muovono su due livelli:
1. Livello della produzione: azione diretta su materiali sonori, attività corale, musica d’insieme
2. Livello della fruizione elaborazione di signi cati personali sociali e culturali
PROBLEMATICA L'AFFERMAZIONE SECONDO CUI: attraverso l'esperienza di fare musica insieme ognuno a prendere a leggere scrivere musica, comporla e improvvisarla. Per
improvvisazione si intende un gesto che sintetizza in un unico istante, istinto creativo le diverse fasi del comporre: conoscenza, pensiero, decisione.l'esperienza del fare musica
insieme non comporta di per sé l'acquisizione di capacità inerenti lettura e scrittura della musica nè comporre o improvvisare.
INDICAZIONI DI MUSICA: sono debitrice delle proposte contenute nel documento stilato dal Aduim (associazione docenti universitari italiani di musica) e dal SAGEM (gruppo
per l'educazione musicale dell'associazione culturale il saggiatore musicale) aprile 2007.
FUNZIONI FORMATIVE DELLA MUSICA: cognitivo culturale, linguistico comunicativa, emotivo a ettiva, identitaria e interculturale, critico-estetica.
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Sapersi orientare in un universo saturo di messaggi sonori, per ra nare il gusto e evitare le discriminazioni sociali.si educa all'apprezzamento del patrimonio artistico
musicale.le competenze in uscita articolate sull'Asse critico comprensivo e storico contestuali presenti nel documento ADUIM-SAGEM sono riassunte nelle indicazioni
nell'ultimo traguardo. Questo denota ancora un'accentuazione sulle pratiche piuttosto che sulle conoscenze nelle disposizioni normative.
DOCUMENTO ADUIM-SAGEM: non si pronuncia in termini di traduzione ma integrazione tra esperienze musicali con altre modalità espressive con riferimento all'area della corporeità
e arti visive.
- Obiettivi di apprendimento al termine della classe quinta: accenno a sistemi simbolici non convenzionali dove invece il documento consiglia l'impiego del solo sistema di
notazione tradizionale.
13. il movimento per la musica pratica.
DOCUMENTO SULLA CULTURA MUSICALE DELLA NOSTRA SOCIETÀ E NELLA SCUOLA: 2009 - CONSIGLIO NAZIONALE DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE-GELMINI-
BERLUSCONI: a riprova della netta preferenza dell'aspetto pratico dell'apprendimento della musica in ambito scolastico:
- Nasce dalla constatazione della penuria di strumentisti e non dalla necessità di alfabetizzare e di ondere la cultura della musica.
- OBIETTIVO: creare le condizioni a nché gli alunni possono maturare la padronanza del linguaggio musicale e con riferimento a uno strumento musicale
speci co, progressivamente.
- La pratica musicale gioverebbe anche in un lavoro di prevenzione delle di coltà di apprendimento n dalla primissima fascia di età attraverso educazione
musicale e musicoterapia.
- Documento propone due azioni:
1. Servizio educativo musicale per i bambini della primissima fascia d’età.
2. Studio di musica d'insieme e strumento n dalla terza della primaria per la scoperta di talenti musicali precoci che andrebbero indirizzati verso le
scuole medie a indirizzo musicale SMIM. Contraddizioni: esse non sono solo per giovani talenti ma o rono una possibilità formativa
attraverso la musica.
- Selezione del personale docente attraverso titoli speci ci.
14. Le indicazioni del 2012
MINISTRO PROFUMO: GOVERNO MONTI - attualmente in vigore - ricalcano quelle del 2007 ma:
- Il pensiero non è più divergente ma pensiero originale
- Alfabetizzazione culturale sociale di base concorre in via priorità dell'educazione plurilingue e interculturale, valorizzazione delle diversità è successo scolastico di tutti,
partecipazione democratica.
- Attuare interventi adeguati nei confronti delle diversità: immigrazioni
- Indicazioni uguali a quelle del 2007, cambia solo una frase che sottolinea come l'alunno, attraverso l'esperienza del fare musica insieme, potrà cominciare: nesso causa-
e etto, attenuato rispetto al 2007: a leggere e scrivere musica, a produrla. I traguardi gli obiettivi sono uguali ma sintetici, si aggiunge un obiettivo: riconosce gli usi, le
funzioni contesti della musica dei suoni nella realtà multimediale (cinema, TV, pc)
3. La funzione della musica nelle scuole di Agazzi, Montessori e Pizzigoni
1. I riferimenti pedagogici del metodo Agazzi
ROSA AGAZZI: "Preparare la voce delle future masse popolari a cantare con decoro la musica italiane e idealità degna di educatori che vogliono e sentono la grandezza estetica del
proprio paese”.
• “la voce delle maestre d’asilo” - rivista del 1908: canti, esercizi composti dall'autrice, importanza per i bambini della materna di apprendere per imitazione dell'insegnante,
migliorano uso della voce orecchio. Formazione musicale autentica.
- Canto corale è un mezzo potente per sviluppare nei bambini il senso del bello, del decoro e della compostezza, allontanarli dalla volgarità, fattore di civiltà per
i futuri cittadini.
PROGRAMMI 1955: MUSICA = CANTO CORALE - attività ludica, socializzante ma non formativa ← sono le sorelle Agazzi a portare avanti il canto corale come attività
educativo-formativa di primaria importanza. (Rosa Agazzi Pietro pasquali sottolineano una forte valenza della musica e del canto).
SORELLE AGAZZI: la musica ottiene spazio nei programmi per gli asili d'infanzia nel 1914 e anche nella legge Daneo-Credaaro del 1911.
• 1891: Carolina aveva un asilo metodo misto, Aporti-Frobel. Rosa elementari: avvia un'attività educativa privata prima porcello, poi a Brescia e in ne a Monmpiano.
SCUOLA DI MOMPIANO: incoraggiati da Pietro Pasquali, direttore generale delle scuole bresciane - in questa scuola nasce il nome di materna perché orientata a rispecchiare lo
spirito e la forma della famiglia.
- L'importanza aspetti genici e benessere sico nella vita infantile.
- Metodo Agazzi: ambiente che ri etta il quotidiano, gioco fuori per la vita sociale + fare esperienza dotata di senso.
- Educazione attiva
SECONDA METÀ DEL 1900: metodo Agazzi accusato di assenza di scienti cità, secondo loro molto in uiva alla capacità dell'educatrice. Esse sostenevano un ambiente più semplice
e familiare meno costruito rispetto a quello della Montessori e di Froebel.
• No al materiale pre costruito della Montessori
• Fecero il museo delle cianfrusaglie: museo delle cose umili.
ALDO AGAZZI (no parente!) - sosteneva i fondamenti scienti ci delle sorelle per:
1. Conoscenza della psicologia e interessi del bambino
2. Chiarezza dei ni umani e sociali
3. Cooperazione della scuola con la famiglia
4. Applicazione del globalismo e dell'attività pratica nalizzate all'acquisizione di capacità concettuali
5. Processo educativo avulso da ogni principio di auto isolamento dalla società.
Per le Agazzi il bambino vede prima la cosa nel complesso poi i particolari: principio di globalizzazione
2. Il canto educativo
CONCETTO DI INGENTILIMENTO: canto praticato a scuola in modo comune è inutile e volgare. Solo con criteri educativi esso innalza la civiltà umana.
MISSIONE CIVILIZZATRICE DELLA MUSICA: n dall’infanzia.
METODO DI ROSA AGAZZI: canto-imitazione: dai tre ai sei anni, il bambino poi alle elementari può cimentarsi nella lettura di note ecc…
- L'educatore deve avere buone capacità vocali, saper suonare il piano, l'harmonium, avere buona memoria musicale.
3. Il metodo Agazzi nella critica del tempo
Tra i più convinti sostenitori del metodo Agazzi troviamo: Radice → per il valore dato al bel canto.
- Aspre critiche alla Montessori: riduce l'educazione musicale a un mero allenamento uditivo.
PROGRAMMI RADICE: importanza della tradizione folkloristica.PER RADICE:un dato importante e bello delle Agazzi è: l’intrecciarsi del canto con la vita pratica, il lavoro
all’aperto…
ROSA AGAZZI: "Cantare del popolo espressione pure spontanea" grazie educazione non sarà mai volgare, puri care il canto del popolo. Agazzi intende riprodurre a scuola
ciò che potrebbe avvenire in ambito familiare se la madre avesse dimestichezza con la musica: la scuola risponde a nalità democratiche alte poiché o re cose non scontate in
famiglia.
4. Maria Montessori in Italia
Montessori-Agazzi: due universi paralleli
- MONTESSORI: (Scienza: nuova concezione della donna)
- AGAZZI: visione materna (donna "angelo del focolare”)
MONTESSORI: scienza e ricerca al servizio dell'educazione
prima donna a laurearsi in medicina nel 1896 - lavora nel manicomio, lega nazionale per la cura e educazione dei de cienti - movimento femminista (anche a Berlino e Londra).nei
suoi viaggi conosce le richieste sulla rieducazione dei minorati mentali di Jean Marc Itard e Seguin (che a sua volta conobbero le teorie della Montessori sul reinserimento sociale
degli anormali tramite il percorso di educazione adeguato).
- 1898 - primo congresso pedagogico di Torino a cui partecipa la Montessori "problemi di natura pedagogica dei bambini minorati”- denuncia il legame tra società-istruzione-
delinquenza.
- 1902 - iscrive a loso a - I professori la incoraggiano a proseguire il lavoro - conferenza di antropologia pedagogica.
- 1904 - ottiene libera docenza in antropologia, poté occuparsi dell'organizzazione educativa degli asili infantili: osserva comportamenti dei bambini con problemi di
natura psichica ed espande i suoi studi a quelli “normali”.
- 1907 - apre la prima “Casa dei bambini” a San Lorenzo - “metodo della pedagogia scienti ca”1909.
- 1924 - Opera nazionale Montessori: di usione, attuazione e tutela del metodo educativo - mussolini appoggiò la Montessori per ridurre l’analfabetismo.
CROCE E GENTILE: anni 20- contro il positivismo montessoriano
- 1926 - montessori non sicura delle critiche e inizia un corso di formazione per insegnanti della scuola
- ANNI 30 - conferenza sulla pace: Montessori si distacca dal fascismo.
- 1934 - italia, Germania, Austria → chiusura di tutte le scuole montessoriane
- 1947 - montessori in Italia: fonda la rivista “Vita dell’infanzia” → riprende l'opera Montessori
- 1952-muore la Montessori in Olanda
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5. L’educazione al suono e al silenzio
Principio della libertà: il bambino sceglie di lavorare perseguire un interesse immediato e autentico: insegnante osserva-guida senza in tracciarlo-si seguono i ritmi naturali del
bambino.
LIBERTA’: favorisce la creatività, si ottiene un lavoro disciplinato che agevola lo sviluppo e l'integrazione delle facoltà psichiche e motorie.vi è una grande considerazione del
movimento corporeo
- No a ambienti scolastici concepiti dagli adulti a misure di adulti-tutto deve essere costruite pensato per i bimbi.
- METODO MONTESSORI: educazione dei sensi - A 3-7 anni i sensi precedono attività intellettuale:
METODO DELLA PEDAGOGIA SCIENTIFICA: EDUCAZIONE DEI SENSI E ILLUSTRAZIONE DEL MATERIALE DIDATTICO:
1. Educazione della sensibilità generale
2. Educazione sensoriale del gusto e dell’olfatto
3. Educazione del senso visivo
4. Esercizi per la discriminazione dei suoni-educare l'orecchio a distinguere i rumori e i suoni, percepire eventi acustici più lievi: necessario per evitare sonorità chiassosi. Attraverso
lo sviluppo dell'udito si educano disciplina e gusto. Per fare questi bambini devono raggiungere il silenzio.
Insegnante non deve chiedere il silenzio dando ordine ma invitandoli a percepire eventi acustici leggerissimi ottenendo immobilità e silenzi assoluti. È qui, nel silenzio, che
si procede alla produzione dei suoni e rumori prima per contrasto poi per analogia, E alla comparazione tra suoni e rumori. Il silenzio viene da uno sforzo che deriva a sua
volta da autocontrollo e disciplina.
PROVA PARTICOLARE: far sentire ai bimbi in silenzio vari rumori poco percettibile, ticchettio di un orologio, voce afona proveniente da un'altra stanza lontana.il bimbo non ha
bisogno di essere attivato con promesse di premi concreti, ma anche spirituali come sentir pronunciare il proprio nome.
MATERIALE: ideato per educazione e a namento dei sensi: molti materiali-campanelle (due serie di 13 campanelli ciascuna: per a namento del senso uditivo-ideato da Anna
maccheroni, direttrice della casa dei bambini di Milano). Le campane la prima serie sono identiche apparentemente ma a un colpo di martello riproducono ciascuna una nota
di erente della scala cromatica. La seconda serie di campagne è uguale alla prima. Esercizio: colpire una campana della prima serie e trovare il suono corrispondente nella seconda.
Uso del diapason o scatole con sostanze diverse (rumori diversi).
• SENSO RITMICO: avvicinarsi alla musica complessa per Montessori necessità di sviluppare prima il senso ritmico. Percorso dal semplice al complesso, dal primitivo
articolato. Anna maccheroni si occupa dell'educazione musicale ed elabora esercizi per lo sviluppo del senso ritmico.
• EDUCAZIONE DEL MOVIMENTO MUSCOLARE: piccole semplici balli per studiare in uenza del ritmo sulla coordinazione del movimento: emerge l'ordine spontaneo,
l'e etto educativo disciplinare della musica.
EDUCAZIONE DI MONTESSORI E MACCHERONI: educazione dell'orecchio nello sviluppo del senso ritmico attraverso attività motorie: i campanelli e esercizi sul lo
servono a aumentare la concentrazione e l'equilibrio sico-psichico più che approcciarsi alla musi
MONTESSORI: Ha il merito di aver riconosciuto una valenza formativa essenziale allo sviluppo della sensibilità del suono. I ri essi del suo metodo sui programmi sono molto meno
evidenti di quelli delle Agazzi. Sono Or , Dalcroze, Murray in uenzare i programmi per quanto riguarda il paesaggio sonoro, il senso ritmico.
I. CRITICHE E RIVALUTAZIONI: neo idealismo gentiliano attacca la Montessori per l'importanza data ai sensi.
II. RADICE: giudica negativamente il metodo ma all'estro la Montessori ha molto successo. Manca la spiritualità, non c'è il coro ma ginnastica individuali, esercizi ripetuti per allenare
l’udito.
III. KILPATRICK: ritiene che la Montessori trascura la socialità.
IV. DEWEY: ritiene che sia importante la socializzazione mediante l'assorbimento dell'ambiente culturale esterno.
6. Giuseppina Pizzigoni e la Rinnovata
GIUSEPPINA PIZZIGONI Nasce nel 1870.
- Diploma di maestra insegna nelle scuole comunali ed elabora un nuovo metodo didattico.
- 1909 - sostenuta per aprire una nuova scuola elementare sperimentale: il Comune di Milano le concede la gestione di un terreno è un padiglione prefabbricato.
- 1911 - nasce la scuola di metodo sperimentale: la RINNOVATA
- 1917 - istituzione di un tirocinio speciale per gli insegnanti che ebbe molto successo.
Per lei l'edi cio deve svilupparsi in larghezza: costava di un vasto corpo centrale alcuni padiglioni staccati per l'azienda agricola, stalla, piscina, palestra dei panca sala la musica
per l'asilo e il nido.
PROGETTO EDUCATIVO UNITARIO: dal nido all'avviamento al lavoro. Inizio prima con le elementari nel 1911, l'asilo sorse solo nel 1927. Per lei l'asilo era un "male necessario" perché
in realtà per lei il bimbo doveva stare accanto alla madre.
- 1929 - si ritira dalla scuola e continua a di ondere il suo metodo producendo molti scritti.
- 1947 - muore in povertà in un ospizio
1. L’osservazione del vero
PIZZIGONI si basa sull'osservazione dal vero.
Didattica No al metodo Pluralità di interventi Preminenza delle attività Ben si Molti obiettivi della Rinnovata Importante la co educazione di
attiva, aprioristico senza che educativi e per lavorative per un'istruzione accordava con collimano con l'attivismo di maschi e femmine con proposta di
vissuto i bambini ciascuna un docente + professionale Radice, che si Dewey: non livellare elementi educazione sessuale + E da Bío
concreto comprendano tutor in classe, culturalmente fondata: ispirò a ma potenziare le peculiarità. tipica per ogni studente e un medico
del attivamente gli specialisti nel sostegno presagio dell'alternanza Pizzigoni per i Didattica induttiva e lavoro di sempre presente per assistere lo
bambino argomenti per handicap scuola lavoro programmi gruppo stato di salute degli allievi

8. L’educazione estetica e musicale alla Rinnovata Pizzigoni, programmi minuziosi


1906 - programma particolareggiato per le prime quattro classi: i programmi del ‘22 pre gurano quelli di radice del ’23 per molti aspetti e sono il risultato di 10 anni di lavoro della
Rinnovata. Essi aggiungono nuove discipline rispetto al 1905 tra cui il canto, la teoria musicale e le audizioni musicali.
EDUCAZIONE ESTETICA DI PIZZIGONI: usata di super cialità e passività ma ella esaltava anche la cura estetica delle aule e il godimento passivo di questa da parte degli alunni.
Alla Rinnovata venivano insegnati anche la musica e il canto da specialisti che lavoravano con l'insegnante di classe. Per la musica questo fu motivo di elogio anche per le abilità
conseguite dagli alunni
• PROGRAMMI DI PIZZIGONI DEL ’22: La musica È inserita nell'ambito dell'educazione sica: già nel 1888 nei programmi Gabelli era così e anche nel 1905. Pizzigoni però riserva
uno spazio nelle linee fondamentali in cui sono dichiarati le nalità principali contenuti delle lezioni
- Musica come educazione della voce dell'orecchio, del senso ritmico, estetico e indirettamente del sentimento morale.
- La scuola da lezioni di canto corale, fa conoscere canzoni popolari, ginnastica ritmica in onore dei balli gurate antichi, teoria musicale dove si legge musica e si scrivono
frasi musicali, dettato melodico.
1926: sì all'insegnante melodico specializzato.
CANTO - ottimo mezzo per lo sviluppo delle vie aeree e del torace, cura preventiva a malattie polmonari.
• MUSICA ANCHE NELL'EDUCAZIONE ESTETICA: chi non sa cantare può comunque gustare le armonie della natura e dell'arte: educare l'orecchio con gradualità,
prima suoni, rumori, silenzio poi musiche più complessi.
• Sì a visite a musei, seguire concerti, danze per a nare il portamento dei fanciulli
• CANTO CORALE - E teoria della musica importanti, docente specializzato, canto corale come condivisione spirituale intima di vita comunitaria.
PIZZIGONI SIMILE ALLA MONTESSORI PER L’INFANZIA: ambienti senza costrizioni, educatrice non fa lezione ma intrattieni i bambini, sviluppo dello spirito e dei sensi.
PIZZIGONI SIMILE ALLE AGAZZI: cura igiene, attività di gruppo per socializzare, no a mezzi scienti ci, sì al gioco libero e attività guidate da educatrici.
- Infanzia di musica si accenna pena, solo come esercitazione dei sensi per la di erenza tra suoni e rumori.anche attenzione all'educazione ritmica per lo sviluppo Psico-
sico del corpo.
4. Alcune metodologie didattiche italiane e straniere
1. La ritmica di Laura Bassi - Perugia 1883
LAURA BASSI
Appassionata di teatro e ballo, uso magistrale. A Ginevra frequenta un corso di musica di Dalcroze, il cui metodo trova conferma dell'importanza dello sviluppo del senso ritmico nella
prima educazione musicale esso serve per favorire il coordinamento motorio.
- È un personaggio autorevole, scomodo, continue richieste al ministero senza seguire vie gerarchiche
- Chiamata nel 1949 per 1 cattedra al conservatorio di Santa Cecilia: didattica della musica, rinnovamento in ambito pedagogico-musicale.
- Muore nel 1950 × 1 malattia. Subentra la sorella
• METODO DELLA RITMICA INTEGRALE: E per lo sviluppo del senso ritmico e acquisire prontezza e autocontrollo, comporta ferrea disciplina. Educa all'ordine per mezzo del ritmo
che trasmette l'ordine già insito nel bambino. La ritmica favorisce anche la socialità: esercizi proposti a carattere ludico e condiviso (vedere ciò che fa il compagno è come vedere se
stessi)
• La sorella Emma, dopo la morte di Laura pubblica il ”metodo” e spiega che il nome ritmica generale fu suggerito da Radice per indicare l'uso del ritmo in molti campi: musicale,
gra co, coreogra co e verbale.
METODO PER UN'INFANZIA FELICE: insegnamento felice attraverso il gioco.la musica è innata in ogni bambino si sviluppa solo con insegnamento-apprendimento attivo che
coinvolge l'intera persona. Sì all'approccio tramite il movimento alla musica e non dalla teoria. Per svolgere tale metodo occorrono: pianoforte, ventole con sostegni con cinque sci
pupazzetti, cinque valori. RITMOGRAMMA: I segni sono la nostra scrittura ritmica, rapida da scrivere per fare i dettati. ESERCIZI RITMICI: per produrre piccoli spettacoli teatrali: sono
giochi di animazione in cui trasmettono elementi di base musicale attraverso modalità ludiche con interazione sociale.
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2. Justine Ward e il canto gregoriano - 1879 new jersey
METODO WARD: promuove la pratica scolastica del canto liturgico e vuole indurre i bambini a cantare leggendo la musica sullo spartito.
JUSTINE WARD: fervente cattolica, interessata all'educazione, studiò musica e anche quella rinascimentale ma non ebbe formazione pedagogico didattica corale.
- Forte desiderio di riformare la musica da chiesa dopo il “motu proprio” sulla musica sacra di Pio X -Promise la rinascita della musica religiosa, no alle musichette di basso
livello eseguite in chiesa.
- Si ispirò al metodo Galin-Paris-Chevè , solfeggio del do mobile-far studiare i bambini separatamente le altezze e i valori ritmici, con una particolare notazione con numeri.
Il suo mentore fu il reverendo Shields.
- Ward insegna e fonda il “Pius x Institute of Liturgical Music” - NY
- 1920 congresso internazionale di canto gregoriano: da qui le nasce l’idea di avvicinare i bambini alla preghiera e alla spiritualità attraverso il canto gregoriano.
- Ispirata alle teorie di Solesmes sul ritmo delle melodie gregoriani-studia pratica di canto gregoriano dei benedettini no a assaporarne i più intimi risvolti-grande ritmo
largo, ondulante, che caratterizza l’esecuzione Solesmense.
- WARD aveva fatto tesoro di tutte le leggi che presiedono all'espressione plastica o chironomina dei circuiti ritmici. La scienza della direzione chironomica È stata solo
dei maestri di coro, ora diviene base dell’insegnamento della Ward. La vicina ai bambini al puro sentimento religioso-scienza dei movimenti del corpo per imprimere piccoli
discepoli ritmo leggero e uttante delle melodie.
IL METODO: Quattro volumi per la scuola primaria:
I° VOLUME - attraverso la musica i bimbi possono esprimersi liberamente e facilmente, musica come lingua madre, devono poter leggere scrivere le note, comporre cantare melodie.
Insegnamento in tre periodi:
1. Apprendimento per imitazione (6 anni)
2. Imitazione sovrapposta a ri essione (presa di coscienza)
3. Concentrazione (capire comprendere il brano)
Essa si basa sul principio della separazione degli elementi, musica uguale arte complessa dove i bambini comprendono prima i vari concetti: altezza, durata, poi uniscono.
Esercizi di riproduzione di altezze, durata ecc…
Sono previsti anche dettati orali o scritti tramite simboli particolari. 3° periodo: ascolto di frase melodica, memorizzarla e riprodurla con la voce.
ESERCIZI SPECIFICI ANCHE PER IL RITMO: riproduzione concessi di tempi e misure, senza l'ausilio del canto. Per la notazione e la propone di usare simboli semplici: numeri da uno
a otto per le altezze relative do-do uno e le lettere dell'alfabeto per le altezze assolute.
I suoi testi contengono numerose melodie senza parole. I canti si studiano con comprensione separata degli elementi: prima le note, gesti ritmici, in ne le parole con il loro sentimento.

II° VOLUME - diviso in due parti: una per l'insegnante e una per l’allievo.
Ampia o erta di melodie e canti, profane liturgici. Crescita culturale solo dopo l'acquisizione di certe abilità. Troppa di coltà deve al fanciullo, prima è necessario l'allenamento. Il
bambino non deve imitare passivamente ma essere incoraggiato a esprimere le proprie idee musicali anche se rudimentali.
Parte per allievo: numerose melodie per fondamento alle nozioni di musica moderna e come base per il canto liturgico. Ella cura anche il canto moderno anche se quello liturgico è la
meta ultima superiore a tutte. Per lei solo gli educatori formati possono impiegare pro cuamente il metodo. Il musicista sfuggirebbe il nesso tra musica e altre aree del sapere. La
musica non può essere avulsa dal contesto.
2° anno: insegnamento notazione tradizionale e esercizi di composizione per bimbi → favorire la spontaneità.
CREAZIONE DI FRASI MUSICALI: classe libera di improvvisare me lo dia e per descrivere e drammatizzare un racconto verbale. Segnante suggerisce poi dei disegni di simmetria,
equilibrio, contrasto, melodici e ritmici. Si arriva a costruire delle conversazioni musicali di tipo melodico ritmico o tutte e due.
Insegnamento di idee generali sulla composizione. Correlazione tra musica e parole, schema 100 attivo della parola legato alla misura e alla melodia (sillaba accentata, nota più alta).

III° VOLUME - tematiche della polifonia, intervalli, accidenti, modulazioni, sincopi e me lo dia e di alto valore musicale. Libro sul canto gregoriano: nalità più alta dell'educazione
musicale per una crescita religioso-spirituale del bimbo. Nel canto liturgico la Chiesa ha incorporato il suo messaggio. La musica non educa solo il gusto ma induce i bimbi a
compiere scelte nobili.
RECEZIONE IN ITALIA: I libri di Ward sono tradotti ma poca accoglienza nei programmi: separazione analitica degli elementi non presente in Italia, assoluto rigore di Ward
inapplicabile per i docenti italiani impreparati, avrebbe portato uno sbilanciamento a favore della Chiesa.il suo metodo si di use solo nelle scuole private religiose (Lilia Giglioli).
3. L’euritmica di Jaques-Dalcroze - Vienna nel 1896
Compositore e pedagogista svizzero, ideò la ginnastica euritmica per insegnare a sentire e comprendere la musica attraverso il movimento corporeo.
- insegna solfeggio e armonia a Ginevra elaborando il suo metodo. Fu un convinto paci sta
- 1915 Fonda “l’Istituto Jacques Dalcroze” ancora attivo e muore nel 1950.
• Ritmica, solfeggio e improvvisazione: il corpo è il primo strumento musicale di cui bisogna prendere coscienza e consapevolezza. Attraverso la ginnastica ritmica
l'individuo transita da una prima percezione spazio-motoria all'ascolto cosciente della musica attraverso il corpo e la psiche.
- La musica basata solo sull'ascolto in completa, si ricercano rapporti tra motilità e istinto uditivo.
- Il didatta deve sempre partire dall’esperienza.
- No all'imitazione del docente, egli deve sensibilizzare i suoi allievi alla bellezza ma è solo con l'esperienza pratica che essi sono in grado di acquisire strumenti critici.
PROPONE LO STUDIO DI TRE MATERIE:
1. Ritmica = educazione all'ascolto approfondito di tutti gli elementi costitutivi della musica (ritmo, dinamica, fraseggio, agogica) essi devono essere rapportati alle tre grandi
categorie attorno a cui ruota la vita dell'uomo ovvero spazio, tempo, energia. La comprensione della musica si manifesta attraverso l'espressione corporea.movimenti del corpo,
andamento spaziale della melodia, durata nel tempo, carica energetica. Movimento come somma di tre componenti: energia muscolare, spazio e tem
2. Solfeggio: mai parlato ma solo cantato.
3. Improvvisazione: si esplica attraverso il movimento e la creazione estemporanea al piano di sonorità timbriche, frasi melodico ritmiche.
• I danni di un insegnamento precoce: per lui non è necessario subito il pianoforte ma meglio un'educazione ritmo attraverso il movimento.
- 1912: “La musica e il bambino” il bambino che non mostri attitudini musicali può comunque essere dotato di musicalità (doti nascoste) i suoi scritti talvolta Antonio
utopisti dove l'educazione musicale si fonde con l'educazione alla pace e la gioia dell'intera umanità.
- 1914 “La ritmica, il solfeggio e l’improvvisazione” questioni approfondite in ambito psicoterapeutico. È di cile che l'individuo abbia funzioni celebrale e corporeo in
armonico equilibrio, spesso mancanza di orientamento delle correnti nervose dovuta all'antagonismo di alcuni muscoli questo disordine produce anche un
disordine mentale, una mancanza di ducia nelle proprie forze e in noi stessi.
- No al lavoro ultra specialistico in età giovanile, immaginare è più di cile ragionare, si alla spontaneità.
RECEZIONE IN ITALIA: FEROCI CRITICHE SOPRATTUTTO VERSO LE SUE FREQUENTI DICHIARAZIONI DI INUTILITÀ DELLO STUDIO.
- LOUISA DO SEGNI-JAFFE’:: abilitata al suo metodo contribuì a far conoscere il reale pensiero del pedagogista, critica al tradizionale insegnamento della musica.
- SEIM - società italiana per l'educazione musicale: critica la frammentazione delle diverse componenti del linguaggio musicale.
- FERRARIA: agì concretamente per di ondere la didattica del pedagogista e ottiene dal ministro dell'istruzione, Benedetto croce, le facoltà di istituire corsi di ginnastica ritmica negli
istituti di musica governativi. 1920 a Milano Corso sperimentale. 1924 direttore ostile al metodo e nisce così il corso del metodo Dalcroze. Riprende poi negli anni 60.
- SIEM: contribuì molto alla di usione del metodo.
- 1998: associazione italiana jacques-Dalcroze.
4. Willems e l’ascolto.
Ha molti punti in comune con Dalcroze. Nasce in Belgio nel 1890, conservatorio di Ginevra, insegna loso a e psicologia della musica. Per lui come Dalcroze l'educazione musicale
deve rispettare la vita concreta del bimbo. La base psicologica dell'educazione musicale → valenza psicologica-a ettiva della musica per la vita dell'uomo. Ciascuno è
predisposto verso quest’arte.
- SISTEMA: ritmo me lo dia e armonia rimandano le tre natura e dell'uomo: siologica, a ettiva e mentale. Idea di fondo: stretta connessione nell'opera d'arte tra musicalità e
a ettività.
- METODO DI EDUCAZIONE MUSICALE-SCOPO: risvegliare n dall'infanzia la musicalità insita in ciascuno. Attraverso lo studio dello strumento, il canto corale, la declinazione in
campo terapeutico.
• “L’orecchio musicale” -due volumi-1940 e 1946: la musica è una forza comunicativa universale. Critiche contemporanei perché si limitano a guardare il ritmo, la melodia e
dimenticano la forza vitale. La psicologia dovrebbe aiutare l'educazione e sostenerla. Egli parte dallo sviluppo dell'attenzione uditiva. L'orecchio musicale per lui si
raggiunge in tre stadi sensorialità uditiva, ascolto a ettivo e ascolto mentale che è uguale all'intelligenza musicale.
Visione altamente democratica dell'insegnamento della musica. Il suo metodo e poco di uso nell'insegnamento in Italia ma di più in ambito terapeutico.
5. Kodàly e il canto corale - 1882 Ungheria
Musicista integrale: compositore, etnomusicologo e educatore. Si appassiona allo studio di melodie arcaiche di tradizione orale del proprio paese, visita villaggi remoti per
raccogliere i canti tradizionali. Continua le sue ricerche in ambito Ethno musicologo anche durante la guerra. Interviene sull'intero sistema di istruzione musicale nazionale,
dall'asilo all’università.
- 1945: presidente del consiglio delle arti ungherese + muore a Budapest 1967.
IL SISTEMA: altissimo valore formativo delle discipline musicali per la società intera. Questo sistema lo stato di segni è un vero linguaggio. L'acquisizione di questo signi ca una
maturazione cognitiva psicologica. La musica è di tutti, non solo per pochi eletti. Dovrebbe iniziare dai bimbi con contenuti idonei allo sviluppo cognitivo e alla maturazione
intellettuale di essi. Ogni popolo ha un suo modo di fare musica e ogni buona educazione dovrebbe partire dalla musica tradizionale, popolare dopo, quella colta. Il canto corale e
l'unico strumento posseduto da tutti, utile per iniziare. Favorisce l'a namento dell'udito e pratiche di socializzazione.
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- La scuola pubblica deve alfabetizzare tutti e il canto deve essere presente. No all'addestramento mnemonico ma all'acquisizione di un pensiero musicale guidato dal docente: saper
leggere, scrivere note, ascoltare, comprendere, riprodurre e improvvisare. Non è un metodo sono una serie di principi pedagogici. Sì al procedimento induttivo dal semplice al
complesso.
- Insegnamento calibrato lo sviluppo Psico- sico degli studenti. Anche lo studio della teoria va dal semplice al complesso.
1. PRIMA CHIRONOMIA: il docente indica i bambini le altezze delle note mediante diversi posizioni delle mani.
2. POI SOLMISAZIONE: disegnando i gradi delle scale con le sillabe → poi solfeggio e esecuzione corale di melodie Pentatonix. Da qui lo studio della musica.
LA CONSAPEVOLEZZA: percorso del primitivo ovvero spontaneità ingenua del bambino no alla consapevolezza. No all'anarchia incontrollata. La successione delle fasi di
apprendimento del linguaggio verbale simile a quello del linguaggio musicale: lettura, scrittura, dettato, orale, composizione cantata, scrittura, dettato, improvvisazione, creazione.
Guidare il bambino implica non l'annullamento della spontaneità ma solo il miglioramento delle facoltà di esprimersi.
Serie di esercizi musicali di di coltà progressiva-carattere nazionale di questi canti: vero obiezione mossa a Kodali.
6. L’Or e il fare musica - L’Or -Schulwerk Monaco 1895 - 1982
Compositore, pedagogista-didatta. Pratica musica d'insieme, che lo in uenza molto. Collabora con artisti dell'avanguardia come Kandisky, Bretch. Si arruola nell'esercito ma nel 1918
rimane ferito. Studia maestri come Monteverdi.
- 1923: Fonda a monaco un istituto per l'educazione alla ginnastica, alla ritmica, alla musica, alla danza nel 1981.
- Opera documentaria in 8 volumi- “Carl Or und Sein wrk. Documentation.
GIOVANNI PIAZZA: promotore in Italia della didattica di Or , ricostruisce la storia dell'opera pedagogica del compositore a partire dall'esperienza della Guntershule, scuola
prevalentemente femminile tra 16 e diciott'anni. Danza privilegiata rispetto alla musica. Orfeo elabora il concetto di musica elementari, accessibile ai bimbi, no una riproduzione
passiva di brani ma improvvisazione creativa in cui bimbo diventa protagonista.
Or : insieme di musica, parola e movimento e si manifesta compiutamente la pratica improvvisata di modelli musicali realizzati da Or .questi modelli consistono in esercizi di di coltà
graduale basati su scale penta toniche simili a quelle di Kodaly.
• ’30: escono i primi suoi quaderni in cui egli progetta una serie di strumenti musicali come xilofono, metà allofoni e altri strumenti a percussione come il
tamburello, legnetti sonori, sonagli, triangolo. Costruiti da Maendler e Becker-Ehmck
• 1948: una radio bavarese chiede a lui di comporre brani musicali adatti ai bimbi. 14 trasmissioni per bimbi tra 8:12 anni. Venne però meno l'aspetto del
movimento.vengono messi maggiormente in evidenza le componenti della musica.
- “Musik für Kinder” - cinque volumi dal 1950 al 54 è una raccolta che secondo piazza so re di indicazioni metodologico didattiche che spiegassero ai docenti come impostare
attività di improvvisazione creativa dei bambini. Nessun cenno al movimento.
GUNILD KEETMAN: sua collaboratrice, ripresa dell'idea originaria di Or - complesso di azioni spontanee: camminare, saltare attraverso con i bimbi sperimentano
istintivamente gli elementi primordiali della danza.
L’Or -Schulwerk di Giovanni Piazza -l'elaborazione italiana dello Schulwerk adopera di piazza non è una traduzione di Musik für Kinder, ma un lavoro originale che riprende
materiali, soprattutto strumentali e aggiunge indicazioni metodologica. Essi si incontrarono varie volte. Per piazza la creatività è intesa qui non come un fatto eccezionale
ma come facoltà di scoprire il mondo in autonomia. Il bambino deve essere stimolato a creare in prima persona a nché apprende in modo originale le caratteristiche e le
possibilità di materiali sonori, strumenti, del corpo.
- No a prodotti niti e confezionati, sì al linguaggio verbale, gesti. Anche gli strumenti possono essere usati in modo creativo.
- Giochi ritmico-timbrici, phone ematici, lastrocche, canti.
• Schulwerk: non è un metodo ma un criterio pedagogico che informa l'educazione musicale, piegata contesti e situazioni diverse. Bandire il nozionismo astratto ma avvicinare i
bambini alla musica attraverso il fare. Schulwerk vuole contribuire alla formazione generale del bambino: abilità siche, mentali, comunicative, relazionali. Interesse per la
musicoterapia.
• RUOLO-CHIAVE DELL’INSEGNANTE: no depositario di sapere tecnica ma tramite tra bambino e mondo da scoprire: insegnante-animatore
• Per Piazza la scuola dell'infanzia il terreno migliore, meglio se le attività sono a date esperti.
• La di usione del metodo in Italia; straordinario interesse: Luigi Mauro-scuola elementare anni 60 attività ispirate a Or . La prima realtà musicale a ermata interessarsi
al metodo Or fu la SIEM.
- 1978: SIMENOS - italiana di musica elementare Or -Schulwerk continuo scambio con l’ora Institute di salisburgo: molte attività per la formazione docenti.
- 2001: scuola civica musicale Carl Or (CRDM)
Secondo PIAZZA le commistioni non devono stupire poiché nella pratica educativa Orfana più che i contenuti e le strategie didattiche precise contano i presupposti:
- preminenza della prassi musicale collettiva per formazione globale della persona
- negazione astrazioni teoriche
- integrazione della musica con linguaggio, gesto, immagini, danza.
- attività per formative
- bambino = soggetto protagonista.
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