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Barbara Giovannelli
La buona pronuncia
italiana del terzo millennio
Manualetto ditaliano neutro
con CD audio, esercizi e test
II edizione
Copyright MMVIII
ARACNE editrice S.r.l.
www.aracneeditrice.it
info@aracneeditrice.it
via Raffaele Garofalo, 133 a/b
00173 Roma
(06) 93781065
ISBN
978-8854826915
Indice
La buona pronuncia italiana del terzo millennio
Manualetto d'italiano neutro con - audio, esercizi e test
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Introduzione
0. Simbolario
1. L'italiano neutro
Tra lingua scritta e lingua parlata
Il Centro fono-linguistico
Le variet di pronuncia
Italiano neutro e mass-media
Il metodo fonetico
Consigli per l'acquisizione della pronuncia neutra
2. Ortofona
L'apparato fono-articolatorio
L'importanza della respirazione
Le vocali
Timbri intermedi di e, o$: gli adeguamenti vocalici
L'italiano dal latino
Le consonanti
3. Ortoepa
La dizione, ovvero: esistono le regole$?
La vocale e$
La vocale o$
La pronuncia dell's$ e della z$
Giocando con le coppie minime$
Le parole nella frase: la prosoda
L'accento
Durata
Cogeminazione
Altri tipi di geminazione
Riepilogo
4. Intonazione
L'intonazione linguistica
Usi delle tonie
Indice
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Le domande
Le sovrastrutture intonative
L'intonazione didascalica$
Modiche delle tone
5. Ortologa
Nel mondo dell'espressivit
Divider enunciati lunghi: pause giuste al momento giusto
Elementi ortologico-espressivi della voce: tono$, volume$,
tempo$
Nel mondo della parafonica
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6. Veriche
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Soluzioni
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7. Esercitazioni
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Esercizi di respirazione
Esercizi di fonazione
Esercizi d'articolazione
Esercizi di concentrazione
Esercizi sui toni$
Esercizi sulla cantilena$
Esercizi sui volumi$
Scioglilingua
8. Registrazioni e trascrizioni: il cd
Diversi tipi di testi
Appendce preliminare$: vocali, consonanti, geminazione,
intonazione
Introduzione
Introduzione
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Introduzione
Il testo di questo libro abbonda _volutamente (e quasi provocatoriamente)_ d'elisioni e troncamenti. Ricordiamo che l'elisione fonica ha due manifestazioni grache: l'elisione vera e
propria, indicata dall'apostrofo (come in quest'altro un'altr'annata), e il troncamento, senz'apostrofo (come in qual un altro
poter entrar ancora).
Quest'apparente eccesso$ di fono-elisioni vuol servire per
richiamar l'attenzione sul fatto che la lingua non di plastica$
e anonima, n prefabbricata o intoccabilmente immutabile.
Quindi, soprattutto l'elisioni grache sono un invito a non
usar meccanicamente tutte le parole in una sola forma, banalmente basilare, che deturpa e deforma il ritmo della lingua. Dire gli uomini come davvero fossero qualcosa come /Li'wOmini/,
oende i bemparlanti, che dicono _giustamente_ /'LwOmini/.
Anche i vari monosillabi elisi, come in S'era tutti s'una stessa
barca, son un'avvertenza per evitar cose come (si'ERa 'tut:ti2 su&Wunas'tessa 'bar:ka23), altamente fastidiose, invece di (&sIRa'tut:ti2 &sunas'tessa 'bar:ka23), o, perlomeno, (&sjIRa'tut:ti2 &suunas'tessa 'bar:ka23).
Universit di Venezia
Dipartimento di Scienze del linguaggio
Prima edizione: 19.01.2008
Seconda edizione aggiornata e ampliata: 19.01.2009
0. Simbolario
Simboli usati nel volume per l'italiano neutro, per gli esempi di prestiti stranieri e d'italiano regionale.
Generali
/ / i simboli tra barre oblique indicano i fonemi italiani
( ) i simboli tra parentesi quadre indicano le realizzazioni fonetiche
indicano sia i fonemi generici usati in parole straniere, sia
elementi che possono mancare (es. far(e) male (faR'ma:le, &faRe'ma:le, faR'ma:le), /fare'male/)
(V) /V/ qualsiasi segmento vocalico
(C) /C/ qualsiasi segmento consonantico
(') /'/ accento forte, o primario, segnato davanti alla sillaba: mano ('ma:no), /'mano/
(&) / / accento semiforte, o secondario, segnato davanti alla sillaba, in trascrizione fonetica: marinaio (&maRi'na:jo), /mari'najo/
(") /"/ accento extraforte, o enfatico, sempre davanti alla sillaba:
mai! ("ma:i), /"mai/
(:) / / crono o allungamento fonetico, segnato dopo il segmento interessato: seta, sento ('se:ta, 'sEn:to), /'seta, 'sEnto/
() / / semicrono, o semiallungamento fonetico, sempre dopo
il segmento, anche in caso d'enfasi: seta pregiata sento! ('seta pRe'Ga:ta, "sEn:to) /'seta pre'Gata, "sEnto/
Vocali (fonemi e foni o tassfoni)
(i) /i/ anteriore alta: li ('fi:li), /'fili/
(e) /e/ anteriore medio-alta (e chiusa$): vede ('ve:de), /'vede/
(I) /e, E/ anteriore medio-bassa (e intermedia$): vide, bench
('vi:dI, bI'ke), /'vide, bEn'ke*/
(E) /E/ anteriore semi-bassa (e aperta$): bello ('bEl:lo), /'bEllo/
(a) /a/ centrale bassa: rana ('ra:na), /'rana/
(O) /O/ posteriore semi-bassa (o aperta$): forte ('fOr:te), /'fOrte/
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1. L'italiano neutro
1.1. Tra lingua scritta e lingua parlata
Oggetto di questo libro la trattazione dell'italiano neutro
(meglio che standard$), ossia della buona pronuncia italiana:
di quei suoni, di quelle intonazioni, di quegli elementi cos diversi da quelli che normalmente sentiamo nel parlato quotidiano.
Abbiamo pertanto intrapreso questo pellegrinaggio$ della
lingua, per dimostrare che l'italiano neutro esiste! Vale la pena
trovarlo, e, ancor pi parlarlo. Cosa di cui devono aver sentore anche i numerosi allievi, tanto aascinati, pi o meno consapevolmente, dal parlar tipico dei professionisti della dizione$.
Malgrado le molte resistenze a modicare il proprio modo di
parlare, tutti _infatti_ apprezzano la buona pronuncia d'attori e doppiatori, che appare completamente spontanea e naturale. Mentre, quando ascoltiamo alla tv un'intonazione regionale simile a quella del nostro vicino (o d'altri conoscenti di zone diverse d'Italia), sbito suscita riso e ilarit.
Ne va dunque della conservazione di questa fantomatica lingua, piuttosto che dei vivi e vegeti italiani regionali: ritorno all'antico o nuova istituzione? Come sempre la verit sta nel mezzo, poich, se l'italiano neutro esiste, esso reale senza esser
troppo normativo, vivo senza disperdersi nei municipalismi
linguistici regionali.
Ma per comprender tutto questo, bisogna ripercorrer le tappe d'una storia non ancora conclusa, quella delle vicende politiche, sociali e culturali della nostra nazione.
Quando s' compiuto il processo risorgimentale, tra le tante questioni di politica, economia e amministrazione ancora da
arontare per i giovani governi unitari, c'era anche quella, primaria, della comunicazione. Basti pensare che i dirigenti della
nuova classe politica piemontese, scrivevano ucialmente in
italiano e parlavano in francese, o piemontese! Bisognava, per-
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1. L'italiano neutro
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1. L'italiano neutro
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zione c' anche in italiano! Di solito si dice: come si pronuncia questa lettera?$, ma siccome la pronuncia esiste prima della scrittura, bisognerebbe piuttosto chiedersi: come si scrive
questo suono?$, o meglio ancora: qual il grafema per questo
fonema?$.
Ma ritorniamo alla storia d'Italia. Se analizziamo la situazione
dell'italo-fona$ (cio la percentuale di parlanti in grado d'usar
la lingua italiana, quindi, piuttosto italo-gltti, che non veri
ital-foni) ai tempi dell'unit, si vede come essa s'aggirasse tra
l'1% e il 9%, venendo per considerata come semplice alfabetizzazione, senza alcuna considerazione per l'aspetto fonetico della lingua. Oggi dati simili si possono attribuire alla vera italo-fona, comprendente anche il rispetto ortoepico, ossia la corretta pronuncia. Ci signica che, in tutto questo tempo, l'analfabetismo s' combattuto, mentre nulla o quasi s' fatto per l'analfonetismo e la dalfona, ossia per correggere gli errori fonetici e
rimediare all'incapacit di distinguere i suoni della lingua (paragonabile alla nota anomalia della percezione dei colori, che impedisce di distinguer, in particolare, il rosso e il verde).
In attesa di vere riforme e fono-rivoluzioni copernicane$
che, ahinoi, non giungeranno mai nella scuola italiana, ci s'accontenterebbe, intanto, di poco: che s'insegnasse n da piccoli
a percepir la lingua in modo pi consapevole, ossia che si facesse un'educazione all'ascolto dei suoni e dell'intonazione della propria lingua. Anar l'orecchio, prestar attenzione a quella musica che sono i suoni del linguaggio, in modo da non diventar poi stonati$, non una cosa cos inusitata e straordinaria. Far fonetica, infatti, signica rieducare il nostro udito a coglier coscientemente quelle piccole dierenze che sentiamo distrattamente da quando siamo nati (ricordate la cascata di Leibniz$?). E impararlo da bambini tanto pi facile che non da
adulti, quando pregiudizi e paure, raramente smuovono la nostra struttura consolidata: i giovani hanno meno resistenze, sono pi disposti al nuovo, specie se gli si fa capire che verso il
meglio.
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1. L'italiano neutro
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ri, persino gli ultimi usciti, sono rimasti, invece, attaccati al passato; basti pensare che si continua spesso a indicare come unica
pronuncia di casa quella con l's non-sonora, anzich con la pi
moderna s sonora! In Italia, tra attori e doppiatori, il DOP
ancora ritenuto una sorta di Bibbia della corretta pronuncia
italiana, pur essendo ormai rigido e normativo, incapace d'accogliere i cambiamenti avvenuti anche nell'ortoepia. Chi vuol
parlar bne$, quindi, spesso apprende una lingua aulica e venerabile, che sfoggia come un abito da cerimonia, ma gi un
po' vecchio. Tale atteggiamento, tutt'altro che elastico e progressista, lo si riscontra anche tra certi professionisti e in molte
scuole di dizione$.
Noi, invece, distingueremo tra la pronuncia tradizionale,
ormai superata, e la pronuncia moderna, attuale: anche la lingua neutra parlata cambia nel tempo, per evoluzione, determinata sia per caso che per necessit.
Error communis facit ius: quando, infatti, coloro che parlano
la lingua in modo competente e spontaneo al tempo stesso, fanno un uso diverso e nuovo delle regole$, ci troviamo di fronte a un cambiamento della pronuncia, a volte sorto per errore,
ma, in ogni caso normale e auspicabile. La pronuncia neutra
ha, dunque, spesso un'evoluzione pi veloce delle varie pronunce regionali, che cambiano solo in funzione di quella neutra a
motivo del suo prestigio (anche inconsciamente).
Insomma, se nora scuola e grammatica si sono occupate
solo di corretta scrittura (ortografa), noi ci occupiamo di pronuncia, la quale, per, comprende non solo la dizione (ortoepa), ma anche l'articolazione (ortofona), e l'espressione (ortologa). La parte ortograca, gi troppo a lungo privilegiata, sar
ovviamente pi limitata: al suo posto, impareremo le trascrizioni foniche.
migliorini, b. tagliavini, c. fiorelli, p. (1981) Dizionario d'Ortograa e di Pronunzia. Torino: eri. Purtroppo, anche la nuova edizione (in lenta elaborazione) continua secondo questi criteri e simboli superati, come si pu
scoprire$ anche dal sito relativo. Si veda anche la nostra Nota bibliograca.
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Pronuncia neutra:
articolazione = ortofona, da orths e phn: l'esatta produzione di vocali e consonanti, come /a, S, r/,
dizione = ortoepa, da orths e pos: l'uso adeguato di /e,
E; o, O; s, z; q, Q/ (quando 2 fonemi corrispondono a un
solo grafema) e dell'accento di parola appropriato
espressione = ortologa da orths e lgos: il modo pi adatto per rendere le diverse frasi (compresi i vari tipi di
domande), per farle aderire alle reali intenzioni comunicative
1.2. Il Centro fono-linguistico
Sono innumerevoli le critiche rivolte all'italiano neutro: tanto per cominciare, si pensa che nessuno lo parli, il che falso,
anche se, in genere, pochi l'usano nativamente$. I parlanti
neutri, infatti, spesso hanno acquisito la pronuncia adeguata
impegnandosi a lungo, come per una lingua straniera poich,
come s' visto, a dierenza di quanto accade per grammatica e
lessico, quella solitamente parlata non la vera lingua nazionale. Per carit, italiano nel senso che non inglese o giapponese, ma non la vera pronuncia neutra$ o normale!
Ma chi sono oggi le persone ritenute veramente italofone$
e quali sono i criteri per denirle tali? Innanzitutto rientrano
nella sparuta minoranza i cosiddetti professionisti della dizione$: attori, doppiatori, presentatori, annunciatori e speaker, .
Ora, la dizione di tale categoria di tecnici non corrisponde
pi a quanto indicato da vari dizionari della lingua italiana, o
da specici testi d'ortoepa, come il gi citato DOP: nessun professionista, infatti, usa pi in modo esclusivo certe forme tradizionali. Basti pensare alle parole dotte, ai nomi classici, alle scelte legate anche alle preferenze generazionali (quanti diranno
oggi Tseo o valto?). La correttezza della pronuncia modica,
infatti, i suoi canoni d'accettabilit, pur se rimane legata a criteri d'eufonia, ossia d'estetica del linguaggio.
1. L'italiano neutro
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Per questo la pronuncia moderna la pi consigliabile: aliena da quelle connotazioni un po' obsolete di toscanismo, la
meno appariscente e, pur rispondendo ovviamente a criteri normativi, la meno dmod. Classico esempio la pronuncia di
lettera: tempo addietro, la si pronunciava /'lEttera/, ma oggi s'usa sempre pi spesso /'lettera/, tranne che in Toscana. La variante /E/ dopo il punto .$, rappresenta, dunque, nel D>PI[ la pronuncia tradizionale di base toscana, un tempo l'unica accolta
dalle compagnie teatrali e dalla Rai. Pensate, invece, ai dicitori$ Rai odierni, a quanto si dierenziano da qualsiasi pronuncia tradizionale, moderna o accettabile; per non parlare poi di
quelli di Mdiaset, pardon Mdiaset$!
Tra i due eccessi dell'archeologia e della cialtroneria, bisogna scegliere il mezzo, che appunto la virt$, ossia la pronuncia moderna. Ecco, allora, i parametri da rispettare per accoglier
le variazioni dalle norme di pronuncia, senza ricadere nell'interferenza esterna o in altri sistemi fonici.
bene accoglier ci che fa parte dell'uso normale di tre categorie di persone:
Per quanto riguarda il secondo caso, pi legato all'ortoepa,
_ Gl'italiani di cultura mediosuperiore per l'accentazione
di parole comuni, dotte o specialistiche;
_ Gl'italiani centrali di genuinit mediosuperiore (ossia
con assenza d'inussi estranei e vezzi personali) per la
scelta dei fonemi;
_ Gli attori, doppiatori, presentatori di professionalit mediosuperiore per la distribuzione dei fonemi e le realizzazioni fonetico-intonative.
[ canepari, l. (2000, 2009) Dizionario di pronuncia italiana. Bologna: Zanichelli (il D>PI), indicato nella nota bibliograca. S'invita anche a vedere il sito
http://venus.unive.it/canipa, in cui c' un aggiornamento (anche del Manuale di
pronuncia italiana il M<PI (2004); e altre cose, che potrebbero interessare).