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L'Affaire Dreyfus è proprio il caso emblematico di come essere ebreo fosse un problema.
Alfred Dreyfus era un capitano Ebreo dell'esercito francese. Egli era ebreo di nascita,di
discendenza, non era praticante bensì ateo. Alle fine dell'800 come ben sappiamo, tra
Francia e Germania vi erano forti tensioni (Bismarck attraverso le alleanze provò ad isolare
la Francia etc.). I francesi avevano questa mania di essere perseguitati e vedevano spie
ovunque. Dreyfus fu sfortunato dal momento che si trovò nel luogo sbagliato al momento
sbagliato e venne accusato di essere una spia Tedesca sulla base di un documento militare
segreto che lui avrebbe passato al nemico. Egli venne processato in totale assenza di prove
ed anzi, durante il processo vennero fuori prove che puntavano il dito verso un altro ufficiale
che si era venduto effettivamente ai Tedeschi per soldi. Ma nonostante la scoperta del vero
traditore e la scoperta delle prove che quello fosse il vero traditore, Alfred Dreyfus fu
condannato per spionaggio. Egli perse stipendio, venne radiato dall'esercito con disonore ed
in Francia si scatenò un enorme dibattito tra coloro che volevano il male di Dreyfus e coloro
trovavano la situazione totalmente assurda (a tale gruppo apparteneva lo scrittore Emilè
Zola, che ad un certo punto, infastidito da tale antisemitismo che nessuno voleva
combattere, comprò la prima pagina del principale quotidiano della città di Parigi e pubblicò
una lettera intitolata "J'accuse". Era un'accusa contro il Francese ignavo e contro il governo
che aveva condannato una persona innocente). Le accuse pesanti di Zolà ebbero
sicuramente il merito di smuovere l'opinione pubblica. Dreyfus ottenne veramente la
revisione del suo stato con conseguente reintegro nell'esercito moltissimi anni dopo nel
1905. Dal momento che lo scandalo scoppiò nel 1894, egli perse tutto, senza aver fatto nulla
per 11 anni. L'affaire Dreyfus non fu solo un catalizzatore del sentimento antisemita,
puntando l'attenzione su questo razzismo sottotraccia sempre presente, ma anche fece da
catalizzatore in modo opposto, ovvero accese gli animi delle frange ebraiche stufe di essere
perseguitate. Esse reagirono con un sentimento opposto, un sentimento di vendetta per
essere sempre passati come popolo cattivo per eccellenza. Proprio a seguito di tale
desiderio di rivalsa, unito al desiderio di rientrare nel loro stato ( è importante ricordare che
loro avevano uno stato da cui furono portati via in maniera forzata con conseguente
stanziamento di altri popoli e questa è l origine del Medio-Oriente attuale dove si ha uno
scontro tra arabi, palestinesi ed israeliani) nacque un movimento estremista di Ebrei stanchi
che pretendevano di riavere il proprio stato. Tale movimento prese il nome di Sionismo, dal
momento che la collina sacra di Gerusalemme si chiamava Sion. I Sionisti erano radicali
ebrei che volevano rivalsa e rimpossessarsi delle proprie terre. Il movimento Sionista diventò
potente in breve termini anche perché economicamente gli Ebrei stavano bene. È proprio
dalla fine dell'800 che comincia questa lenta migrazione di Ebrei in quella che oggi
conosciamo come Israele. Gruppi famigliari lasciavano tutto e tutti e si spostavano in quella
terra che oggi è Israele. Volevano portare la questione sotto gli occhi di tutti. Tale tassello
sarà importante, sarà il principale Leitmotiv che favorirà l'ascesa del Nazismo.
L'antisemitismo non nasce di certo con Hitler, egli è il punto di arrivo di una serie di eventi e
di pensieri…è il punto di confluenza di secoli di storia.