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CONSULENZA zione richiama automaticamente la

teoria delle linee di trasmissione, ed


infatti un dipolo può essere visto co-
me una forma un po’ speciale di li-
nea, che possiede la sua ben preci-

“Repetita juvant”
sa impedenza caratteristica nonché
perdita di inserzione.
Considerando che il campo elet-
tromagnetico prodotto è uniforme e
che il suo vettore elettrico giace pa-
ANTENNE: qualche semplice principio di base rallelo all’asse del dipolo stesso,
l’ampiezza della forza elettromotrice
presente fra gli estremi interni della
di Nerio Neri I4NE linea (cioè i terminali di alimentazio-
ne) può venir calcolata con buon
grado di approssimazione, come va-
ri modi di sperimentazione possono
La lunghezza del cavo perdite per resistenza ohmica, ma confermare.
per queste considerazioni... ci pen- La distribuzione di tensione e cor-
L’abitudine ormai ben consolidata sa la legge di Ohm! rente e corrente che ci si può aspet-
che un’antenna debba venire ali- tare su un dipolo è molto semplice,
mentata con una linea dotata di ben e viene evidenziata in fig. 3: non ci
precisa impedenza caratteristica Il semplice dipolo si aspetterà di trovare corrente che
sembra aver portato con sé (e non Si tratta (come ben sappiamo) del esca dalle estremità, come ci si può
così di rado!) anche la necessità che più classico e meglio conosciuto invece aspettare che queste risultino
tale linea debba essere di lunghez- esempio di antenna esistente: nac- estremamente “calde” come tensio-
za ben precisa; vediamo invece co- que con Hertz e ce lo troviamo an- ne a RF localizzatavi; al centro avre-
me questa seconda caratteristica cora sui tetti delle nostre case; tutta- mo quindi un massimo di corrente
non corrisponda ad alcuna esigenza via vale qui la pena riprenderne bre- ed un minimo di tensione presenti.
d’impianto. vemente qualche aspetto delle più Il rapporto fra questi valori “equi-
In fig. 1 è indicato come una linea elementari basi di realizzazione e varrà” ad un ben preciso valore di
di trasmissione sia perfettamente funzionamento. resistenza, equivalente ovviamente
rappresentabile con una serie pres- Il dipolo convenzionale consiste in alla Ro.
soché infinita di microscopiche cel- un conduttore cilindrico (filare o tu-
le L-C poste fra un generatore (o bolare) lungo circa mezza lunghez- Le onde stazionarie nei cavi RF
antenna) ed un carico (supposto re- za d’onda ed alimentato al centro,
sistivo), o viceversa. ove è applicata una linea a bassa Ora che abbiamo rinfrescato le
L’impedenza tipica di tale catena impedenza dalla quale è prelevata nozioni elementari a proposito del
di celle può dimostrarsi che vale la forza elettromotrice captata per più classico tipo di antenna, dedi-
trasferirla ad un ricevitore o, vicever- chiamoci ai segnali elettrico, o me-
esattamente Zo = sa, viene applicata la potenza gene- glio alle onde, che viaggiano su e
rata da opportuno trasmettitore. giù lungo la linea di alimentazione
(appunto, l’impedenza caratteristi- La lunghezza sarà comunque mol- di un’antenna, e vediamo se e come
ca); tale impedenza non dipende da to grande rispetto al diametro. interferiscono fra di loro.
quante di queste celle (che non rap- Anche in considerazione del fatto Questo, delle onde viaggianti e di
presentano altro che tratti infinitesi- che siamo abituati a rappresentare quelle stazionarie, è un “tormento-
mi di linea) vengano prese in consi- i circuiti risonanti (e il dipolo lo è) ne” ricorrente per gli impianti d’an-
derazione: ciò vale a dire che questa come combinazioni di condensatori tenna; infatti cominciamo col tener
catena può essere interrotta in qual- e bobine nel modo strettamente fisi- conto del fatto elementare che
siasi punto inserendovi un’impeden- co in cui li conosciamo, il dipolo con- un’antenna, se non trasforma l’onda
za vera e propria Zo senza che si siste né più né meno in una sorta di viaggiante che sta arrivando dalla
abbia nessun turbamento nel regi- circuito risonante in cui capacità e sua linea di alimentazione (ci riferia-
me della linea stessa. induttanza (nonché resistenza) risul- mo sempre al caso di trasmissione)
L’unica variante riguarda sola- tano fittamente e regolarmente di- in onda stazionaria, non svolge il suo
mente le inevitabili (pur se modeste) stribuite come in fig. 2; questa solu- compito, che è quello di irradiare;
Fig. 1 Fig. 2

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Nell’esempio, un generatore di
400 V con 100  di resistenza inter-
na, collegato tramite opportuna li-
nea da 100  di impedenza carat-
teristica, prevede di erogare 2 A a
200 V; però, arrivati dall’altra parte
della linea, questa situazione trova
un carico di 300 , che evidente-
mente non va d’accordo con la pre-
vista situazione pari a 200 V /2A.
In pratica, nel tempo in cui la cor-
rente ha raggiungo il valore di 1A,
la tensione ai capi di R è salita a 30
V, provocando così un valore extra
di 100 rispetto al previsto, il che giu-
stifica un surplus di corrente di 1A
che però ritorna indietro lungo la li-
nea.
Succede così che 100 W sono ri-
portati al generatore, talché l’esatta
potenza d’uscita vale 400-100 =
300 W, esattamente quelli che ven-
gono assorbiti dal carico.
Fig. 3 E proprio questo ci sta ad indicare
che esistono delle complicazioni nel
viceversa la natura della linea non è (avendo come riferimento la fig. 1), nostro “impianto”, dovute al ritardo
quella di irradiare, bensì quella valore corrispondente alla resisten- di fase del cavo; entriamo così, dal
(unicamente!) di trasportare energia za caratteristica Ro: trattandosi di campo delle onde viaggianti, al
all’antenna: un violino non suona se resistenza (quanto meno, equivalen- campo delle onde stazionarie, che
le sue corde non trasformano in on- te) la corrente lungo la linea sarà in è come dire “riflesse”, ed il punto fo-
de stazionarie la vibrazione loro im- fase con la tensione. cale ne è l’estremo di linea cui è col-
pressa, e non è l’archetto a vibrare, Se l’estremo lontano del cavo è legato il carico, cioè è il “punto di
quindi a suonare! chiuso su una resistenza di carico R riflessione”.
Dopo queste banali esemplifica- di valore uguale ad Ro, la V e la I in Quando (come nel nostro esem-
zioni, cominciamo col tener conto di arrivo obbediscono alla legge di pio) R è maggiore di Ro, questa in-
un certo ritardo di fase continua- Ohm e la potenza che vi compete versione di direzione della corrente
mente crescente che si manifesta viene completamente assorbita dal riflessa equivale ad una opposizione
lungo la linea stessa: ciò significa carico. di fase rispetto a quella di partenza:
che se viene applicata una corrente Ma se R è (per esempio) più alta è come dire che la corrente risultan-
alternata ad un’estremità della linea di Ro, la tensione ai suoi capi au- te nel carico sarà inferiore all’origi-
(da un’antenna o da un generatore) menta rispetto al previsto, e così fa- nale (circa 1A).
occorrerà un certo tempo perché cendo ritorna una parte della cor- Per quanto riguarda la tensione,
essa raggiunga l’altra estremità. rente indietro verso il generatore. essa pure risulta in opposizione ri-
L’altro aspetto importante è che, Il rapporto fra il surplus di tensione spetto al previsto, ma poiché essa va
mentre la corrente sta viaggiando v e la corrente riflessa i deve risulta- a sommarsi per via della resistenza
per la sua “strada”, il cavo si presen- re uguale ad Ro; possiamo così cal- più elevata, la tensione sul carico re-
ta al generatore come una resisten- colare sistivo aumenta (300 V).
Questa non è la conclusione della
za di valore (come in fig. 4) possibile, situazione dell’esempio,
bensì è solo l’inizio dei fenomeni, e
si tratta comunque di un tentativo
Fig. 4 - Esempio di un cavo, o linea di alimentazione qualsiasi, che unisce un generato- (semplificato) di spiegare la com-
re (entro il riquadro tratteggiato) ad un carico resistivo. plessità del procedimento che, per
I, V e P sono i valori originali verso il carico
i, n e r sono i valori riflessi dal carico ben spiegare il tutto, richiederebbe
calcolo vettoriale, differenziale e...
così via! Fortunatamente, le appros-
simazioni che possiamo adottare nei
nostri casi (in primis, il cavo che de-
ve essere veramente di pessima qua-
lità prima che la sua resistenza di
perdita influisca sul valore di Ro)
conducono a risultati sufficiente-
mente vicini alla situazione ottima-
le.

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AUTOCOSTRUZIONE

Transverter modulare per i 23cm


Cronaca di un'autocostruzione

di Ugo Massa IS0UNO

Introduzione livello; le tarature sono semplici hairpin è stato sostituito con quel-
e non richiedono nessuna stru- lo elicoidale Toko che riduce di
Esistono in commercio diversi mentazione particolare se non molto lo spazio necessario, l’im-
transverter acquistabili sia come un frequenzimetro, una sonda RF pegno di realizzarlo e di verifi-
apparati già montati e tarati sia autocostruita e un ricevitore carne la bontà con un analizza-
come kit di montaggio ma, non scanner provvisto di S-meter che tore di spettro che non possiedo
volendo mai abbandonare l’idea copra la frequenza compresa tra e la perdita di inserzione dello
di essere un hobbista e un radio- le VHF e le UHF fino a 1300 stesso in quanto quella del filtro
amatore soddisfatto più dall’ ”ho- MHz. elicoidale è di soli 3dB mentre
me made” che dall’acquisto del- quella dell’hairpin è sicuramente
le apparecchiature ho intrapreso più alta. Come mixer ho utilizza-
la strada per me più giusta. Il modulo del transverter to un RMS-30 che avevo dispo-
Non essendo la mia laurea at- nibile perché adoperato a suo
tinente all’elettronica e non es- Il modulo deriva in parte da un tempo per la costruzione di un
sendo quindi un addetto ai lavo- transverter progettato da W1GHZ, converter a 2,4 GHz per la rice-
ri, ho sempre sperimentato in la cui realizzazione prevede, co- zione dell’Oscar 40. Dopo il mi-
maniera empirica in perfetto stile me consultabile nel suo sito,uno xer il segnale viene ulteriormen-
radioamatoriale ed essendo in stadio amplificatore a larga ban- te filtrato con un filtro passa-bas-
possesso di pochi strumenti di da in ricezione e due stadi am- so che “taglia” a circa 180 MHz
misura ho scelto sempre di rea- plificatori in trasmissione sempre e ha una impedenza di ingresso
lizzare i progetti suddividendoli a larga banda che fanno capo ad e uscita di 50. A questo punto
in moduli che possano essere in uno splitter e quindi ad un filtro abbiamo una regolazione di li-
qualunque momento sostituiti o hairpin e al mixer. vello tramite il trimmer TR1 da
migliorati senza dover modifica- Analizziamo comunque il cir- 100 che nel mio caso è stato
re l’intero progetto. cuito a partire dal lato del ricevi- regolato a metà corsa per poi tra-
Il transverter è costituito dun- tore in figura 1: il segnale prove- sferire la frequenza ricevuta
que da quattro moduli dei quali niente dal preamplificatore viene all’apparato RTX attraverso un
uno è il transverter vero e proprio applicato all’ingresso di un am- relè a due scambi in posizione
che viene connesso a quello plificatore monolitico INA10386 RX e cioè normalmente chiuso.
dell’oscillatore locale a 1152 che sui 1300 MHz dovrebbe ave- Sono presenti inoltre sulla linea
MHz, poi abbiamo il modulo pre- re un guadagno di circa 26dB ed RX anche due diodi al silicio in
amplificatore RX e il finale RF in è alimentato con una tensione antiparallelo come protezione
trasmissione. Tutti i moduli sono stabilizzata di 8V che viene forni- per eventuali scariche e picchi di
stati racchiusi in scatole metalli- ta da uno stabilizzatore di tensio- segnale molto forti. Vediamo ora
che tranne il finale TX; tutti sono ne 78L08 più che sufficiente per la sezione TX: il circuito di com-
realizzati su supporto FR4 dop- un assorbimento di circa 45mA. mutazione all’ingresso è stato re-
pio rame da 1,6mm tranne il pre- Il segnale amplificato passa at- alizzato in modo classico prele-
ampli RX che è montato invece traverso uno splitter e raggiunge vando una parte di radiofrequen-
su laminato in teflon Rogers Du- il filtro elicoidale e il mixer. za con un condensatore da 2,2pF
roid RT5870 da 1,52mm con Vengono così esclusi con lo in modo da produrre una tensio-
spessore del rame di 0,5 OZ. splitter i circuiti di commutazione ne, tramite i due diodi 1N4148 e
Credo che si capisca già dalle post mixer. Sono stati aggiunti ri- relativi condensatori di filtraggio,
prossime righe che con questa spetto al progetto originale i cir- che manda in conduzione il dar-
realizzazione non si vuole rag- cuiti di commutazione RX-TX dal lington BC517 il quale pilota un
giungere prestazioni di massimo lato del ricetrasmettitore e il filtro relè ad uno scambio che commu-
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Fig. 1 - Schema elettrico del transverter

ta la tensione di alimentazione tra attivabile con un interruttore po- senza scaldare tanto dando co-
la sezione trasmittente e riceven- sto sul pannello frontale del con- me risultante i 50 richiesti per
te. tenitore dove è alloggiato tutto il l’RTX a 144 MHz.
Lo scambio delle tensioni agi- transverter. Avevo pensato di usa- Dal carico fittizio viene prele-
sce ovviamente anche sul sud- re una commutazione a diodi vata una piccola parte di RF tra-
detto relè che si eccita con la ten- PIN, ma ho preferito rimandarla mite un condensatore da 0,5 pF
sione in TX scambiando l’ingres- ad un successivo transverter con che viene livellata al valore di
so del transverter sul carico fitti- conversione sui 70cm. 200mV su 50 dal trimmer TR2
zio. Il condensatore elettrolitico Il carico è costituito da tre resi- da 100 che corrisponde grosso
di ritardo sullo “sgancio” in SSB stenze in parallelo da 150 2W modo al valore richiesto alla por-
si trova fuori dalla scatola ed è che tengono bene 5W di potenza ta IF del mixer e cioè di 0dBm
Fig. 2 - Schema di montaggio Fig. 3 - Circuito stampato transverter

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Foto 1 Foto 2

(aumentando il livello non corri- lizzatori di tensione, i filtri elicoi- gliore, anche se dal punto di vista
sponde un aumento del livello di dali sono montati dal lato massa della taratura è un po’ più impe-
uscita sulla porta RF!). Sulla por- e sono disegnati in rosso nella fi- gnativo, ma non difficile. Altri tipi
ta LO dell’RMS-30 il livello RF gura 2. I fori passanti sono indi- da me realizzati e basati sul prin-
dell’oscillatore locale è di +7dBm cati con delle piazzole nere, i fo- cipio della estrazione della dodi-
e proviene dal modulo dell’oscil- ri con le piazzole rosse sono sva- cesima armonica direttamente
latore locale di cui parlerò più sati dal lato massa. Il contenitore dall’oscillatore necessitano di fil-
tardi. Dopo il mixer ritroviamo il ha quindi due coperchi ed è in tri molto selettivi a 1152 MHz, am-
filtro elicoidale, che una volta ta- lamierino stagnato da 0,5 mm plificatori monolitici costosi e con
rato in ricezione non va ritoccato con dimensioni in mm 74 x 74 x assorbimenti di corrente più ele-
perché risulta allineato anche in 30. Come si vede dalle immagini vati. Nel nostro caso l’assorbi-
trasmissione. Il segnale viene i connettori usati per l’ingresso, mento è basso, non ci sono com-
successivamente amplificato dai l’uscita e l’oscillatore locale sono ponenti che scaldano, il livello di
due stadi successivi costituiti da del tipo SMA, reperibili a poco uscita senza attenuatore è di
un amplificatore monolitico MAR- prezzo come componenti sur- +13dBm, quindi utilizzabile an-
6 che gli dà una botta aggiuntiva plus. Anche i cavi di collegamen- che con un mixer diverso che ri-
di circa 20dB per poi incremen- to tra i vari moduli vengono dal chieda questo livello di RF
tare ulteriormente con l’ ERA-5 surplus e sono quasi tutti del tipo dall’oscillatore locale. La stabilità
capace di amplificare di altri UT-141 e UT-085, alcuni già in- è buona, migliorata successiva-
20dB circa. Entrambi sono ali- testati con la loro lunghezza ori- mente con l’aiuto di un termosta-
mentati a 8V, questa volta stabi- ginale, altri sono stati accorciati to per quarzi acquistato da RF
lizzati da un 7808 in quanto i due riutilizzando gli stessi connettori elettronica di Franco Rota, men-
stadi assorbono complessiva- maschi. Gli SMA femmine sono tre il quarzo in 5° overtone a
mente più di 100mA non più ero- stati fissati in funzione della altez- 96MHz è stato acquistato dalla
gabili dal fratello minore 78L08. za del circuito stampato a sua ditta tedesca Eish-Kafka-Elektro-
In uscita ho preferito aggiun- volta condizionata dalla altezza nic GmbH. Lo stadio oscillatore
gere un altro filtro elicoidale per dei componenti, soprattutto quel- è un classico, fatto con la versio-
ripulire ancora il segnale prima li montati dal lato massa che sono ne SMD dell’U310, ha il pregio
di mandarlo allo stadio finale. Il i più ingombranti e quindi a 15 di utilizzare pochissimi compo-
livello di segnale disponibile può mm dal lato dei componenti SMD nenti e di funzionare sempre al
variare dai 14dBm ai 15dBm dove il conduttore centrale viene primo colpo. Non è quindi critico
cioè, espresso in mW, tra 25mW saldato sulle piste corrisponden- a patto che si rispettino i dati co-
e 30mW giusto il tanto per pilo- ti. struttivi della induttanza e che il
tare lo stadio successivo. Beh, fi- compensatore di sintonia non sia
nora mi sembra di una semplici- Il modulo dell’oscillatore inferiore a 10pF. Non avendo uti-
tà disarmante, eppure siamo già locale lizzato una induttanza con nu-
a buon punto.....Come si può ve- cleo ho aggiunto un compensa-
dere dalle foto allegate (foto 1, Pur avendone realizzati diversi, tore da 1-5pF SMD in parallelo
2), i componenti SMD sono siste- per motivi di spazio semplicità al condensatore da 68pF per
mati sul lato delle piste, mentre i costruttiva e costi di realizzazio- avere una centratura più fine; c’è
trimmer, il carico fittizio, gli stabi- ne, questo mi è sembrato il mi- da dire anche che essendo l’in-
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Fig. 4 - Schema elettrico dell'oscillatore locale

duttanza montata sul lato massa


come anche il quarzo e le indut-
tanze del primo stadio moltiplica-
tore (di colore rosso come de-
scritto nell’altro modulo), la fre-
quenza di oscillazione e il resto
delle tarature non si modificano
dopo aver messo il coperchio
della scatola metallica sul lato
componenti. La scatola è dello
stesso tipo della precedente con
misure 37x74x30.
Lo stadio oscillatore è seguito
da uno stadio amplificatore se-
paratore con un BFR91, quindi il
segnale a 96 MHz viene triplica- Foto 3 - Oscillatore locale 1152 MHz
to nello stadio successivo realiz-
zato con un transistor BFR520. Il fettamente uguale al primo che BFR520.
segnale a 288 MHz così ottenuto provvede a ripulirlo da segnali I circuiti risonanti in questo sta-
viene trasferito induttivamente indesiderati per poi essere dupli- dio sono disegnati sul circuito
ad un altro circuito risonante per- cato a 576MHz con un altro stampato e sono anch’essi ac-
Fig. 5 - Schema di montaggio dell'oscillatore locale Fig. 6 - Circuito stampato oscillatore locale

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pli di quelle generate dagli stadi
precedenti e che sono molto vi-
cine alla frequenza di uscita
dell’oscillatore locale.
Avendo necessità di un segna-
le di ampiezza di +7 dBm ho do-
vuto aggiungere fuori dallo stam-
pato una piastrina con un atte-
nuatore a T di 6dB.
L’alimentazione è stabilizzata a
9V per tutti gli stadi con un 78L09.
Un altro stabilizzatore è stato in-
serito successivamente come si
vede nella foto 4 del lato massa
per alimentare il termostato.

La sonda RF
Foto 4 - Oscillatore locale lato massa. Per poter effettuare le misure
relative all’ampiezza del segnale
in uscita dall’oscillatore locale e
dal transverter è stata utilizzata
una sonda appositamente co-
struita con componenti SMD. In
particolare le resistenze scelte
sono da 100 e hanno la sigla
TN-K14 nel catalogo di RF Elet-
tronica, ma possono essere usate
anche due resistenze normali da
¼ di watt con reofori ridotti qua-
si a zero che su queste frequenze
potrebbero andare ancora bene.
Il diodo è uno Schottky siglato
HSMS2810 sempre reperibile
dalla stessa ditta, che può lavo-
rare fino oltre i 3GHz.
E’ stata montata in un conteni-
tore di lamierino stagnato di di-
mensioni 20x20x55.
Foto 5 - Oscillatore locale.
Il connettore di ingresso è un
SMA, quello d’uscita un RCA che
Fig. 7 - Sonda RF verrà collegato ad un normalissi-
coppiati induttivamente come
nello stadio precedente; sul se-
condo LC il trasferimento RF av-
viene tramite una presa interme-
dia per un migliore adattamento
di impedenza con l’ingresso sul-
lo stadio successivo.
I 576 MHz diventeranno 1152
MHz con una ulteriore duplica-
zione di frequenza operata da un
altro BFR520 che potremo consi-
derare un valido sostituto del no-
tissimo 2N5179 (vedere Datashe-
et) soprattutto a chi si è dedicato
tempo addietro alla autocostru-
zione nelle VHF e UHF.
Quest’ultimo stadio ha tre cir-
cuiti accordati sui 1152 MHz ne-
cessari per eliminare le frequen-
ze indesiderate che sono i multi-
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mo tester analogico. In figura… CV6 si dovrà collegare il conden- Montaggio e taratura
è riportato lo schema della sonda satore da 3,3 pF all’ultimo stadio. del transverter
e una possibile realizzazione del Questo stadio dovrà duplicare il
circuito stampato. segnale e poi filtrarlo. Anche il transverter deve esse-
Sono presenti perciò tre circu- re montato prima fuori dalla sca-
iti risonanti che verranno alline- tola ed inscatolato a fine montag-
Montaggio e taratura ati in successione sempre con lo gio e collaudo. E’ necessario pre-
dell’oscillatore locale stesso sistema: parare per primo il circuito di
• collegare la sonda RF all’usci- commutazione con il Darlington,
Il primo passo per la realizza- ta corrispondente (vedi paragra- i due relè e il carico fittizio; dare
zione del transverter è quello fo oscillatore locale) con un con- tensione e verificare se va tutto
dell’oscillatore locale, anche densatore da 1pF e verificare se bene provando a iniettare i 5W
perché con questo si possono mi- il tester con la sonda legge già di uscita dal TX a 144MHz. Mon-
surare le nostre capacità realiz- qualcosa. Fare attenzione al fatto tare poi il mixer e tutta la sezione
zative su frequenze così elevate. che la capacità di accordo per del ricevitore. A montaggio ulti-
Il circuito può essere montato tutti e tre è a compensatore qua- mato collegare l’oscillatore loca-
tutto in una volta, ma in tal caso si tutto aperto le all’ingresso del mixer; collega-
consiglio di non connettere tra di • provare a ruotare lentamente re poi all’ingresso RX un pezzet-
loro i vari stadi moltiplicatori non il CV7 e se non è presente alcun to di filo lungo 5cm per fare la
montando i relativi condensatori segnale ruotarlo per la massima prova in ricezione e tarare il filtro
di accoppiamento. Questa ope- deviazione dello S-meter del ri- elicoidale. Se non si ha un gene-
razione va eseguita prima del cevitore ratore che possa dare in uscita la
montaggio nella scatola. • ruotare quindi CV8 e CV9 fi- frequenza dei 1296MHz si può
Si consiglia di procedere come no alla massima deviazione usare la terza armonica di un
di seguito: dell’ago del tester. portatile a 432MHz sintonizzan-
• collegare l’uscita della sonda • ritoccare successivamente i do l’RTX sui 144MHz. Se il segna-
al tester sulla portata dei 2Vcc e tre compensatori per la correzio- le è troppo forte ruotare verso
l’ingresso all’uscita del BFR 91; ne finale. massa il trimmer TR1, e mettere
• dare tensione e ruotare il L’ampiezza ottenuta potrebbe un carico fittizio sul connettore
compensatore CV1 da 10 pF fino superare 1V ; nel mio caso era un d’antenna del portatile. Per ri-
a vedere la lancetta dello stru- pelo meno di 1V, quindi circa durre ancora il segnale trasmes-
mento che si sposta verso l’alto +13dBm sulla sonda con carico so spostare il portatile assieme ad
• tarare per la massima uscita di 50. un amico radioamatore in un’al-
e accendere il ricevitore per sen- Una volta tarato può essere in- tra stanza oppure usare un “ser-
tire il segnale a 96MHz scatolato e riallineato stando at- voradioamatore” che consiste in
• collegare il condensatore da tenti a non montare il contatto un elastico che blocca il PTT di
1nF alla base dello stadio succes- centrale del connettore SMA un microfono esterno dello stesso
sivo troppo vicino a L8 perché po- portatile. A questo punto ruotare
• togliere l’antenna al ricevito- trebbe essere necessario ag- i nuclei del filtro elicoidale fino
re, sintonizzarlo a 288 MHz e ruo- giungere un attenuatore fatto ad ottenere il massimo del segna-
tare CV 3 fino a vedere il massimo con resistenze SMD del quale ri- le sullo S-meter dell’RTX sui
del segnale sullo S-meter. Se il porto lo schema. Il connettore 2m.
segnale è troppo forte allontana- d’uscita è stato saldato fuori e il Una volta montata la parte TX,
re il ricevitore o disporlo in modo contatto centrale entra nella sca- togliere il ponticello P e collega-
da ridurre la sensibilità. tola con un foro di 3mm a 7mm re sul lato del relè RL2 la sonda
• collegare ora la sonda tra di distanza dal margine superio- e il tester fino a leggere 200mV
CV4 ed L3 e ruotare CV4 per la re della scatola. di tensione quando si va in tra-
massima ampiezza del segnale, Una volta sistemato all’interno smissione. Ricollegare il ponti-
poi ritoccare anche CV3 e nuo- del contenitore, verificare la fre- cello P, assicurarsi che gli stadi
vamente CV4. Attenzione perché quenza di uscita con un frequen- TX col MAR-6 ed ERA-5 siano ali-
la sintonia di questi due compen- zimetro ritoccando eventualmen- mentati e collegare la sonda RF
satori è molto delicata e un mini- te CV1 e CV2 fino a leggere i ri- all’uscita. Andare in trasmissione
mo spostamento può azzerare il chiesti 1152 MHz. Il termostato e tarare per la massima uscita il
segnale in uscita. per il quarzo può essere montato secondo filtro elicoidale. Il livello
La stessa identica operazione successivamente e alimentato di segnale in uscita dovrebbe es-
si deve eseguire per la taratura con una tensione stabilizzata con sere tra 1,1V e 1,3V corrispon-
dello stadio successivo, natural- un altro 78L09 posizionati sul la- denti a circa 14dBm e 15dBm.
mente collegando lo stadio tripli- to massa dello stampato ovvia- La taratura è finita.
catore al duplicatore successivo mente all’interno della scatola. (Continua)
e sintonizzando il ricevitore sui Può anche non essere montato
576 MHz. Una volta fatta la tara- ottenendo una stabilità legger-
tura con i compensatori CV5 e mente inferiore.
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ANTENNE

Dipolo alimentato fuori centro (OCFD)


ovvero un’antenna multi banda senza trappole

di Vittorio Carboni I6DVX

D
opo diversi anni di ono- Una rapida ricerca e il proget- di risonanza, il valore minimo di
rato servizio ho “ammai- to si è focalizzato sull’antenna de- impedenza, valore che risulta
nato” il dipolo trappolato nominata OCFD, acronimo an- pari a 73 . Tale valore è molto
auto costruito, per le bande glosassone di Off Center Fed Di- prossimo all’impedenza del clas-
40/80 m. Lo scopo primario era pole, che in italico suona come sico cavo coassiale e quindi risul-
quello di effettuarne la manuten- Dipolo Alimentato Fuori Centro. ta facilmente alimentabile. In ta-
zione, ma lo stato di avanzata In taluni documenti tale antenna luni casi si usa del comune cavo
corrosione di diversi elementi viene nominata come “Windom”, coassiale televisivo per alimenta-
delle trappole mi ha indotto ad dal nome dell’autore del proget- re il dipolo, visto che, in questo
un ripensamento. L’antenna ri- to, W8GZ, pubblicato su QST caso, l’impedenza caratteristica
chiedeva una serie di interventi quasi un secolo fa, nel lontano del cavo TV/satellite è di 75 .
troppo onerosa: risultava più 1929. In realtà anche se il prin- Nella figura 1, viene mostrata
semplice rifarla! Dunque perché cipio di alimentazione del dipolo la distribuzione della tensione (li-
non esplorare nuove possibili- fuori centro è il medesimo, l’ori- nea tratteggiata), e corrente (li-
tà? ginale Windom prevedeva una nea continua) nel dipolo. Una
Nella valutazione della tipolo- discesa con singolo conduttore caratteristica peculiare del dipo-
gia della nuova antenna filare, i con il duplice compito di alimen- lo alimentato al centro, è la pos-
parametri guida sono stati: tare il dipolo e irradiare esso stes- sibilità di essere usato su armo-
• Possibilità di operare sul nume- so. Inoltre la Windom presenta niche dispari. Questa caratteri-
ro più elevato di bande possi- continuità elettrica dall’inizio alla stica si perde con il dipolo ali-
bili fine dell’elemento radiante. mentato fuori centro, dove sono
• Robustezza e semplicità co- Un dipolo tradizionale lungo le armoniche pari a diventare
struttiva /2 presenta al centro della sua usabili.
• Possibilmente senza trappole lunghezza fisica, alla frequenza Il grafico mostrato in Figura 2,
Fig. 1 - Dipolo: distribuzione Tensione/corrente Fig. 2 - Dipolo alimentato fuori centro: distribuzione correnti

Rke 5/2012 15
Fig. 3 - Schema elettrico Balun Guanella 1:4

rappresenta la distribuzione del- , in funzione del montaggio,


la corrente in un ipotetico dipolo dell’altezza dal suolo ecc. Quin-
lungo /2 per i 3,5 MHz (rosso). di il balun può essere realizzato Fig. 4
Le altre tracce mostrano le cor- con un rapporto di 1:4, come
renti che si avrebbero alimentan- consigliato in alcuni lavori (3), op-
do il dipolo con armoniche pari, pure 1:6 come consigliato da al- di corrente RF sulla calza del ca-
quindi 7 MHz (blu), 14 MHz (ver- tri autori (4). Per approfondimen- vo. Un rapporto di trasformazio-
de), 28 MHz (marrone). È interes- ti sui Balun consiglio l’ottima gui- ne 1:6, nella tipologia in corren-
sante notare come esiste un pun- da di IW2FND (5). te, richiede l’impiego di due av-
to dove passano tutte le curve. Un elemento fastidioso di volgimenti separati e dunque
Tale punto, evidenziato dal seg- quest’antenna può essere la ten- due toroidi (6). Ciò implica un
mento grigio verticale OCF, è lo- denza a far scorrere RF sulla cal- inevitabile aumento per le perdi-
calizzato a circa il 36% della lun- za del cavo. Per evitare questo è te introdotte. Quindi, sia per il
ghezza complessiva. Qual è dun- preferibile usare una tipologia di motivo appena enunciato, sia per
que l’importanza di questo pun- balun in corrente (Guanella), il semplicità costruttiva si è optato
to? Il valore dell’impedenza! cui schema elettrico è visibile in per un balun in corrente con
Questa si presenta, alimentando Figura 3, anziché in tensione (Ru- rapporto 1:4. Il balun è stato re-
il dipolo in questo punto, presso- throff). Infatti il balun in corrente, alizzato avvolgendo 9 + 9 spire
ché costante per tutte le frequen- comportandosi come un choke, di piattina rosso/nero da 0,5
ze su indicate, anche se più alta riduce sensibilmente la quantità mm2, come mostrato in Figura 4,
dei canonici 73 . Questo valore
di impedenza si colloca tra i 200 Fig. 5 - Balun chiuso su 200 ohm: SWR vs f
e i 300 . È dunque possibile ali-
mentare il dipolo con un cavo
coassiale a 50 ohm utilizzando un
balun 1:4 o 1:6 (50:200
50:300).
Per una trattazione più detta-
gliata e rigorosa sulla teoria di
funzionamento di tale antenna ri-
mando i più curiosi alla lettura
del numeroso materiale in Rete,
in particolare consiglio il mate-
riale in bibliografia (1) (2).

Il Balun

Come detto sopra l’impedenza


presentata a circa il 36% della
lunghezza dell’antenna è media-
mente compresa tra 200 e 300
16 Rke 5/2012
massima potenza legale in Italia.
Considerando che assai spesso
le perdite nei cavi coassiali sono
analoghe se non superiori, si ri-
tiene che l’utilizzo dell’acciaio sia
tollerabile. Da non sottovalutare
poi la saldabilità a stagno del ca-
vetto di acciaio ai capicorda.
Le lunghezze teoriche dei due
bracci del dipolo sono 27,5 m e
13,5 m. Si consiglia di tagliare i
due bracci con un po’ di abbon-
danza, circa 0,5 m per il braccio
più lungo, 0,20 m per quello più
corto. Le parti in eccesso, affin-
ché non contribuiscano ad au-
mentare la lunghezza dell’anten-
na, devono essere ripiegate e na-
strate al conduttore principale.
Fig. 6 - Balun inscatolato Una volta posizionata, l’antenna
deve essere tarata. Essa si mostra
su toroide della Fair-Rite PN 0,6 euro/m, è formato da un tre- relativamente insensibile a pian-
5943003801. Sono state effettua- folo di 21 fili, ciascuno del dia- te o arbusti, comunque la taratu-
te delle misure di adattamento di metro di circa 0,25 mm, dunque ra, per altro semplice, è oppor-
impedenza sul balun realizzato, la sezione complessiva è circa tuno effettuarla.
chiuso su un carico resistivo pari pari a 1 mm2. Ora questa scelta Ci si posiziona con il trasmetti-
a 200 ohm (50 ohm x 4), tramite può essere non condivisa per il tore sulla banda più bassa, nel
un analizzatore di reti (7). I risul- materiale impiegato. Infatti l’ac- nostro caso i 3,5 MHz. Si misura-
tati visibili in Figura 5. ciaio non è un ottimo conduttore no le onde stazionarie per verifi-
di corrente: la sua resistività è care su quale porzione di banda
quasi dieci volte maggiore del sono più basse. L’antenna va al-
L’antenna rame. Per contro però presenta lungata se la frequenza è più al-
una robustezza assai superiore. ta di quella attesa e viceversa. Per
Il dipolo è stato realizzato uti- Nel caso in oggetto il produttore approssimazioni successive l’an-
lizzando, come conduttore, un fornisce un carico di rottura su- tenna viene portata alla risonan-
cavetto di acciaio ottonato rive- periore a 80 kg. za in banda. Ricordarsi che l’al-
stito di materiale plastico. Il ca- Esistono in commercio dei ca- lungamento o accorciamento nei
vetto, acquistato al Brico a circa vetti di acciaio rivestiti esterna- due bracci non è lo stesso ma de-
mente con rame. Sono il massi- ve essere rispetta la proporzione
mo: l’anima di acciaio fornisce (64% - 36%). Se il braccio lungo
robustezza ed il rame la condut- viene accorciato, ad esempio di
tività, esaltata poi dall’effetto pel- 10 cm, quello corto deve essere
le. Purtroppo i costi sono vera- accorciato di 3,6 cm (10 x 0,36).
mente eccessivi. Le altre bande dovrebbero risul-
Comunque l’esecuzione di un tare anch’esse tarate. Considera-
analisi numerica, ha stimato la re comunque di verificare, e pri-
perdita, nel conduttore di accia- vilegiare, le bande di più fre-
Fig. 7 - Cavetto in acciaio ottonato io del dipolo, a circa 14 W, quan- quente utilizzo. Non tagliare la
do esso viene alimentato alla parte in eccesso del cavo sino a
Fig. 8 - Lunghezza dipolo in metri

Rke 5/2012 17
Fig. 9 - Antenna OFDC: particolare Balun Fig. 10 - SWR complessivo antenna da 1 a 51 MHz

taratura ultimata: potrebbe ren- un ramo ne è sostegno. I risultati, L’antenna presenta una certa
dersi necessario allungare nuo- da un punto di vista di onde sta- direttività nella direzione del
vamente il filo! zionarie, sono stati più che posi- braccio maggiore. Sul campo
Nella mia installazione l’anten- tivi. Ovviamente ciò non garanti- l’antenna ha evidenziato un com-
na è stata montata a V invertita. Il sce l’efficienza dell’antenna: un portamento più che decoroso su
braccio più lungo attraversa la carico fittizio non presenta SWR, tutte le bande, inoltre sulle ban-
chioma di diversi alberi ed anzi ma non irradia nulla! de più alte, teoricamente, do-

Fig. 11 - SWR misurato in banda 3,5 MHz Fig. 12 - SWR misurato dell’antenna in banda 7 MHz. Gli spike
presenti non sono errori di misura ma forti segnali in
banda.
Fig. 13 - SWR misurato dell’antenna in banda 14 MHz. Gli spike
presenti non sono errori di misura ma forti segnali in
banda Fig. 14 - SWR misurato dell’antenna in banda 18 MHz

18 Rke 5/2012
Fig. 15 - SWR misurato dell’antenna in banda 24 MHz Fig. 16 - SWR misurato dell’antenna in banda 28 MHz

lamento elettrico dei conduttori


usati per realizzare il balun. Se-
guono i grafici relativi a misure
di SWR su tutte le sette bande (Fi-
gure 10-17), misure effettuate
con il citato analizzatore di reti
VNWA2.
Buon lavoro!

Bibliografia

(1) Understanding and building the


OCF dipole, Ron. Bertrand VK2DQ
(2) Qualche briciola di teoria sulle an-
tenne filari, Alberto IZ4EFR, su Notiziario
ARI Sezione Bologna N. 1, maggio
2008
(3) How to Design Off-Center-Fed Mul-
tiband Wire Antennas Using that Invisi-
ble Transformer in the Sky,Frank Witt
AI1H
(4) Meg@ntenna, Andrea Furlanis IZ-
3MEG
(5) BALUNs: TEORIA E PRATICA, Attoli-
Fig. 17 - SWR misurato dell’antenna in banda 50 MHz ni Lucio IW2FND
(6) Ham Radio Transmission Line Tran-
sformers Handbook, Jerry Sevick W2F-
vrebbe presentare un modesto MHz. Non mi sono spinto oltre. MI, AMIDON Associates Inc, pag. 35
guadagno sul semplice dipolo Mancano all’appello, purtroppo, (7) VNWA2, http://www.sdr-kits.net/VN-
/2. i 21 MHz. WA/VNWA_Description.html
Insomma non illudiamoci di Circa la massima potenza ap-
avere un direttiva sul tetto, ma un plicabile, il cui limite è imposto
dipolo che ci permette di opera- dal balun, sono sicuro che con la
re su ben sette diverse bande, ferrite indicata si possa tranquil-
senza trappole e particolarmente lamente usare sino alla massima
robusto. Le bande usabili sono i potenza consentita. Per potenze
3,5 MHz, 7 MHz, 14 MHz, 18 più elevate può rendersi neces-
MHz, 24 MHz, 28 MHz e i 50 sario curare maggiormente l’iso-

Rke 5/2012 19
ACCESSORI

Un alimentatore 12V 15A “low price”


...può essere realizzato con componenti di recupero

di Roberto Perotti IW2EVK

S
copo dell’articolo è comune interruttore a levet-
la presentazione di ta da 250V 3A, di tipo giap-
un alimentatore in ponese. Nonostante l’ali-
continua capace di eroga- mentatore non sia del tipo a
re circa 15 A continui e commutazione ho preferito
20A di picco a 12V. La sua inserire un filtro di rete pri-
filosofia di progetto, molto ma dell’interruttore, con lo
semplificata, è volta ad es- scopo di evitare l’ingresso
sere espandibile in termini di disturbi dalla rete. La co-
di corrente, ed è studiata sa non è essenziale, e infat-
per poter utilizzare il mag- ti nello schema questo com-
gior numero di compo- ponente è stato omesso. Si
nenti di recupero o co- perviene quindi a un primo
munque reperibili nei ne- Vista frontale dell'alimentatore fusibile da 250V 2,5 A del
gozi standard di elettroni- tipo ritardato, che protegge
ca. il trasformatore qualora vi
Questo elimina il dover spen- varie ore alla settimana con cari- siano problemi di corto sul se-
der tempo e soldi in giri per fiere chi variabili (i famigerati passag- condario non eliminabili dal fu-
e spedizioni via posta/corrieri gi da 35W per 10 minuti, terrore sibile a valle sulla B.T. Questo
che spesso, oltre a ritardare la di ogni OM) ho rilevato alcuni può avvenire per guasti sul pon-
costruzione, vengono a costare problemi sulla vecchia versione, te di diodi o sul condensatore di
più del materiale stesso. e ora ho deciso di proporvi lo filtro. Visto il costo esiguo ho rite-
schema della versione attuale .. nuto utile inserirlo per dare una
sicurezza aggiuntiva. Il trasfor-
Scelta progettuale matore deve essere idoneo a te-
Descrizione circuitale nere la potenza richiesta. Senza
Scartata subito l’idea di un ali- addentrarci in calcoli complicati
mentatore switching, a causa Lo schema non presenta com- per 15A servono 300VA a 24V di
della sua criticità per quanto ri- plessità particolari di compren- secondario. Tensioni maggiori
guarda i condensatori di filtro, sione. Dalla presa di alimentazio- creano inutili sprechi di potenza
ma soprattutto la soppressione ne si perviene all’interruttore di da dissipare sotto carico, tensio-
delle irradiazioni di radiofre- accensione. Io ho utilizzato un ni troppo basse rendono difficile
quenza dovute al funzionamento
in stato di commutazione, si è Vista ponte diodi + scheda regolatore Vista condensatore di filtro
scelta la strada dell’alimentatore
lineare. In particolare la regola-
zione è effettuata da un apposito
circuito integrato, mentre la par-
te di potenza è svolta da dei tran-
sistor appaiati tramite resistenze
di ballast. Lo schema era già sta-
to da me impiegato in un primo
prototipo realizzato circa sette
anni fa, e presentato su RadioKit.
Dopo anni di funzionamento per
20 Rke 5/2012
ta in continua. Ci aiuterà un pon- densatore da 50V 20.000mF. At-
te di diodi da 250V 25A, che po- tenzione alla tensione di lavoro
trete trovare facilmente, in quan- del condensatore. Non scendete
to usato dai caricabatterie per sotto i 50Vl, specialmente se sta-
auto/camion. Scegliete se potete te usando componenti di recupe-
uno con i terminali a saldare, in ro: potreste rischiare il botto
quanto il cablaggio a faston, se all’accensione. Qualora un con-
non bene realizzato è facile fon- densatore di capacità alta non
te di perdita di potenza per resi- sia disponibile, procedete a pa-
stenza di contatto alta. Lo monte- rallelare più condensatori da
rete cercando di serrare il suo 4700mF sino al raggiungimento
Vista del trasformatore toroidale. case metallico il più possibile al del valore richiesto. Dato che
contenitore dell’alimentatore, quest’ultimi recentemente hanno
la stabilizzazione sotto improvvi- non dimenticandosi di interporre dimensioni sempre più ridotte,
se richieste di potenza. Ovvia- pasta termoconduttiva. potreste risparmiare spazio nel
mente se volete produrre un ali- Sempre opzionalmente, potre- contenitore rispetto a un conden-
mentatore di corrente maggiore ste collegare fra i quattro morset- satore di grossa capacità di re-
dovrete ricalcolare la potenza ri- ti del ponte di diodi, dei conden- cupero. A valle del condensatore
chiesta cercando di mantenervi satori ceramici o poliestere da si trova un diodo LED con relati-
leggermente superiori a scanso 100V 0,1mF per l’eliminazione va resistenza di limitazione, che
di sorprese. Io ho optato per un del rumore di raddrizzamento monitora la presenza di tensione
trasformatore toroidale, per que- causato dai diodi. Dal ponte la non regolata (e quindi anche
stioni di spazio, ma un lamellare continua pulsante entra nel con- della tensione di rete..). Ora la
va ugualmente bene. Il mio è pro- densatore di filtro. Questo è un tensione prende due vie. Da una
veniente da un recupero di un punto importante del circuito. parte si porta tramite un fusibile
impianto di faretti alogeni. Oltre a livellare l’ondulazione a rapido da 20A al collettore di
Potete trovare facilmente tra- 100Hz della tensione, il compo- quattro transistor di potenza.
sformatori di queste potenze nei nente rappresenta “una scorta di Dall’altra parte entra in un circu-
quadri elettrici smontati, reperi- potenza” che verrà utilizzata ito di regolazione, che fornirà la
bili dai recuperatori industriali dall’alimentatore quando vi sa- tensione stabilizzata atta a pilota-
(rottamai) che li demoliscono per ranno impulsi di corrente im- re il gruppo precedentemente
il recupero del ferro e del rame. provvisi. Una regola empirica dà indicato. Il blocco di regolazione
Usciti dal trasformatore ci ritro- un valore di circa 1000mF per era inizialmente basato su un
viamo con la nostra bassa tensio- ogni ampere previsto all’uscita. 7812 da 1A, montato con dei dio-
ne che va trasformata da alterna- Io per 15A ho utilizzato un con- di sul terminale di massa per ot-

Rke 5/2012 21
Vista transistor finali Resistenze di equalizzazione dei finali

mente complicato. Munite il com- tuale radiofrequenza sulla linea


ponente di dissipatore di calore a 12V e di rendere immune l’ali-
adeguato. ATTENZIONE: per mentatore ai transitori di collega-
generare la tensione di riferi- mento /scollegamento di carichi
Piedinatura LM317 mento potreste usare anche al- ai morsetti.
tri tipi di integrati, ad esempio
tenere i 13,5V all’uscita. Dopo L200 ecc., purché stabili in ten-
anni di uso intensivo ho notato sione e capaci di erogare al- Circuiti/componenti
che la tensione sotto picco non meno 1,5A. La tensione in usci- aggiuntivi
era stabile, ma si “sedeva”. Penso ta perviene alla base dei quattro
che oltre al fatto che un simile si- transistor NPN di potenza, che Se avete intenzione di usare
stema per ottenere una tensione pilota in parallelo. Questi ultimi l’alimentatore per la prova di re-
da un regolatore fisso sia non in- devono essere capaci di erogare lais, teleruttori, motori in conti-
dicato, anche l’invecchiamento e almeno 5A di corrente di collet- nua di automodelli ecc., dovrete
la deriva termica di diodi abbia- tore cadauno, ma se ne trovate inserire in parallelo all’uscita un
no fatto la loro parte. Ho quindi come è capitato a me da 7A è diodo al silicio da circa 5A con
usato per ottenere la tensione di ancora meglio. I transistor an- l’anodo verso il positivo. Questo
riferimento un vecchio circuito dranno montati su adatto dissipa- servirà come diodo volano per
basato sull’LM317 da 1,5A di tore tramite i kit per isolamento eliminare le correnti generate
uscita e montato secondo il clas- TO3 e relativo grasso silicone ter- dai carichi fortemente induttivi.
sico schema consigliato di ali- moconduttivo. Io ho trovato il tut- Se temete invece delle sovraten-
mentatore variabile. I diodi pre- to già, montato su aletta da un sioni dovrete costruirvi un circu-
senti proteggono il circuito inte- rottamatore: erano parte di un ito di protezione del tipo O.V.P.
grato da transitori che potrebbe- alimentatore di una non ben basato sull’impiego di un SCR
ro danneggiarlo, mentre i con- identificata macchina utensile crowbar controllato da un diodo
densatori ne stabilizzano il fun- CNC. Dato che ogni transistor, a zener. Quando la tensione
zionamento. Potete eseguire il causa dell’inevitabile dispersio- dell’alimentatore supera quella
montaggio anche su basetta pre- ne delle caratteristiche, ha una da voi impostata tramite lo zener,
forata, in quanto non particolar- resistenza interna diversa, per una corrente scorre in esso e va
equalizzare le correnti dovremo
Schema di regolatore con LM317 e formu- porre sugli emettitori delle resi- Schema di circuto crowbar per protezione
le di dimensionamento. stenze da 5W 0,25 ohm, meglio di sovratensioni.
se NON a filo.
Io ho montato le suddette quat-
tro resistenze su un circuito stam-
pato, ma potreste cablarle anche
in modo volante, o realizzare una
basetta fresando le isole diretta-
mente con una fresetta sulla ve-
tronite. Ricordatevi di non porre
le resistenze a contatto con il
PCB, in quanto durante l’uso con
alte correnti tendono a scaldarsi.
All’uscita delle resistenze paral-
lelate la tensione incontra un se-
condo LED che monitora la pre-
senza di tensione regolata. Se-
guono altri condensatori, i quali
hanno la funzione di fugare even-
22 Rke 5/2012
a comandare il gate dell’SCR
che entra in conduzione ponen-
do in corto il positivo e il negati-
vo. Questo causa due effetti: por-
ta istantaneamente a zero la ten-
Anche questa era A.R.I.
sione in uscita disalimentando il
carico e fa saltare il fusibile spe-
gnendo la parte a bassa tensio- 1927
ne. Gli schemi sono facilmente
reperibili in rete. Io non ho instal-
lato questo circuito, ma non ho
mai avuto problemi.

Due parole sui cavi da usare

Considerato che circolano alte


correnti, e quindi anche piccole
resistenze possono causare per-
dite di potenza e surriscalda-
menti, è bene usare cavi adatti.
Per la parte a 230V un cavo tri-
polare flessibile da 3x1,5mm è
sufficiente. La parte di potenza è
cablata usando cavo isolato in
PVC colorato flessibile da 4 mm2.
Le parti che entrano e escono dal 1972
circuito di regolazione, sino alle
basi dei transistor, non devono
essere inferiori a 1,5 mm2. Io ho
usato comune filo per impianti
elettrici civili, ma presso i negozi
di Hi-Fi e autoradio è disponibile
una speciale piattina a grande
sezione ultraflessibile che per-
mette cablaggi facilitati in conte-
nitori ristretti. Mi permetto di sug-
gerirvi di installare i morsetti prin-
cipali SUL RETRO dell’alimenta-
tore, in modo che i collegamenti
fissi agli apparati saranno più or-
dinati e non gireranno davanti
all’alimentatore. Sul frontale por-
rete una sola coppia di morsetti
per carichi da attaccare e stac-
care temporaneamente.
(Parte del Direttivo. Al centro: I2VIE; in seconda fila: I4SN - I4CMF; in terza fila: I4NE
- I1BYH)

Rke 5/2012 23
ACCESSORI

Tasto telegrafico semiautomatico


Un bug artigianale di ottima fattura

di Alessandro Gariano IK1ICD

N
ell’articolo viene illustra-
ta l’ottima fattura di un
tasto telegrafico semiau-
tomatico (bug) di costruzione ar-
tigianale eseguita da IK1GEX Er-
mes. La particolare e curata rea-
lizzazione mi ha indotto alla ste-
sura dell’articolo. Per la sua co-
struzione sono necessari, oltre a
una buona professionalità, an-
che particolari attrezzature co-
me, tornio, fresatrice, trapano a
colonna ecc. La sua costruzione
diventa difficile se non si ha, oltre
alle adeguate attrezzature, un’ot-
tima conoscenza di come queste
devono essere utilizzate. La de-
scrizione vuole soprat-
tutto evidenziare le ca-
pacità di inventiva e
fantasia che ogni indi-
viduo possiede, e co- Il bug a realizzazione ultimata.
me, quando si hanno la Particolare del paddle realizzato in plexi-
volontà e le opportuni- glas trasparente.
tà, queste vengano
messe in pratica.
Le foto da sole descri- tare che sulla stessa col passare
vono quanto è stato ap- del tempo si possa formare della
pena accennato e qua- ruggine, è stata rivestita con una
li accorgimenti sono verniciatura a polvere. La lavora-
stati utilizzati. La realiz- zione viene effettuata in un ap-
zazione assume carat- posito forno. Questa particolare
teristiche tali che la lavorazione forma sulla superfi-
contraddistinguono da altri mo- di 1,5 kg, opportunamente lavo- cie dell’oggetto una pellicola
delli simili. Le foto che presenta- rata e forata formando la struttu- protettiva. La struttura che forma
no la realizzazione di Ermes ra visibile nelle foto che misura 1 il supporto per il braccio mobile
IK1GEX, mostrano come si pre- x 10 x 20 cm. La base, oltre a è stata realizzata in ottone. Anche
senta il tasto semiautomatico as- supportare le diverse parti com- questa struttura è stata opportu-
semblato e come lo stesso si pre- ponenti deve possedere un ade- namente lavorata e lucidata per
senta smontato solo in parte. Pos- guato peso che possa garantire conferirgli un bell’aspetto. Il mo-
siamo vedere la base del BUG la staticità dello stesso quando vimento del braccio mobile si di-
realizzata in ferro che ha un peso viene utilizzato. La base, per evi- stingue da altri bug per il tipo di
24 Rke 5/2012
Particolare dello smorzatore delle oscilla-
zioni del braccio oscillante. Si noti la ron-
della in delrin.

lavorazione praticato. La parte


interessata al movimento per la
formazione delle linee è stata
eseguita praticando una scana-
latura nella quale è stata inserita
una barretta di forma rettangola-
re, fermata a una estremità trami- Il bug parzialmente smontato.
te un perno che gli consente di
eseguire il giusto movimento
meccanico per la formazione rati per renderli affidabili e per caratteristiche di manipolazione.
delle linee. La particolare strut- evitare facili ossidazioni causate Il contatto elettrico per la forma-
tura richiede indubbiamente una dagli agenti atmosferici. Sono zione dei punti, anch’esso appli-
maggiore lavorazione, però è stati realizzati utilizzando contat- cato sull’astina del braccio oscil-
compensata, durante la trasmis- ti platinati recuperati dai relè lante, grazie alla struttura munita
sione delle linee, dal movimento L’astina che forma il braccio oscil- di vite, risulta mobile, consenten-
della mano che potrà muoversi lante è costituita da una barretta do la sua applicazione nel punto
con minore fatica grazie alla mor- di ottone la quale, per poterla ottimale. Per evitare di danneg-
bidezza che la struttura offre. Ov- adattare alla realizzazione, è sta- giare la verniciatura applicate al-
viamente, la pressione potrà es- ta opportunamente lavorata ta- la base, come pure i due contat-
sere regolata a piacimento trami- gliandola a una estremità, per un ti elettrici che hanno il compito
te l’apposita vite munita di dado breve tratto, in modo longitudi- di collegare il bug al ricetrasmet-
e la rispettiva molla applicata al- nale. La sede così praticata ha il titore, sono stati muniti di una
la struttura. Il perno di sostegno compito di accogliere la molla rondella e di boccole realizzati
del braccio mobile, per diminu- formata da una lamina di bronzo, con delrin. Guardando la foto
ire l’attrito, è stato montato su sfe- che ha un duplice compito, il pri- che mostra il bug a realizzazione
re. Il paddle è stato realizzato in mo come elemento di sostegno ultimata, questa evidenzia la bel-
plexiglas trasparente opportuna- del braccio oscillante, e il secon- lissima fattura che il tasto CW
mente lavorato. do di consentire l’adeguato mo- semiautomatico presenta e che
Anche i contatti elettrici, quelli vimento oscillatorio del braccio. sicuramente accenderà la curio-
per la formazione delle L’astina in ottone, nella parte do- sità in quanti sono appassionati
linee e per la forma- ve si trova inserita la molla forma- a questo tipo di tasti telegrafici.
zione dei punti, ta dalla lamina in bronzo, è stata
sono stati cu- fermata alla stessa inserendo due
viti in ottone di piccole dimensio-
ni. Per modificare la velocità
oscillatoria del braccio oscillan-
te, questo è stato munito di un
contrappeso formato da tre ele-
menti in ottone che si posso-
no muovere liberamente,
ognuno munito di una vite
per la sua regolazione.
Questa particolarità offre
la possibilità di regolare
Particolare del morsetto
per i collegamenti elettrici le oscillazioni dal braccio
al ricetrasmettitore. oscillante in base alle proprie
Rke 5/2012 25
TECNICHE DIGITALI

Ripetitore ICOM D-STAR “Ibrido”


Interfaccia e modem
1ª parte

di Armando Accardo IK2XYP

I
n occasione della mostra costruzione. mizzare la schermatura tra le
mercato di Pescara svoltasi Dal momento che il controller parti interne può migliorare il la-
recentemente ebbi l’oppor- ICOM ID-RP2C è l’elemento es- to ricevente dell’impianto.
tunità di presentare un progetto senziale del sistema e conside- Nel caso di questa auto-costru-
in grado di consentire l’espansio- rando il suo costo, questa realiz- zione sarà invece possibile adot-
ne di un ripetitore ICOM D-STAR zazione risulta particolarmente tare tutti quegli accorgimenti ben
a costi molti contenuti, permet- appetibile per coloro che già di- noti a tutti coloro che si sono oc-
tendo così di arricchire con mo- spongono del controller stesso; cupati della realizzazione di un
duli radio aggiuntivi l’installazio- pertanto ogni gestore di un im- ponte ripetitore, sia digitale che
ne di base che spesso contraddi- pianto ICOM D-STAR che voles- analogico, mettendo in campo
stingue molti impianti D-STAR in se espanderne la parte RF po- tutta l’esperienza maturata nel
Italia. trebbe benissimo cimentarsi in corso degli anni.
Prima di poter continuare con questa realizzazione per mettere In questo caso scegliendo ap-
questa trattazione è d’obbligo fa- in piedi un sistema radio a tre parati radio di tipo commerciale
re una premessa che ci consenta moduli voce ad un costo davvero impiegati in campo civile sarà
di comprendere meglio in cosa interessante. possibile ottimizzare al massimo
consista il risparmio economico Questa realizzazione può risul- la parte RF di tutto l’impianto,
e verso chi è maggiormente indi- tare interessante anche a scopo consentendo di fatto di ottenere
cata questa soluzione. didattico per coloro che, pur non ottimi livelli di sensibilità senza
Nel corso degli articoli della se- potendo cimentarsi nell’imple- perdere in selettività dell’impian-
rie “L’ABC del D-STAR” presen- mentazione per via degli elevati to.
tati su questa rivista si è cercato costi del controller, vogliano co- Inoltre l’uso del controller
di rappresentare un ripetitore munque comprendere alcuni ICOM ID-RP2C e del relativo sof-
ICOM D-STAR come un sistema aspetti salienti di un ripetitore tware per Gateway ICOM G2
composto da alcune parti essen- ICOM D-STAR. consente di ottimizzare molto la
ziali e da altre opzionali. Nella L’utilizzo di uno o più moduli gestione del traffico proveniente
fattispecie si disse che il Control- radio auto-costruiti, oltre a costi- dal lato Internet attraverso il Ga-
ler ICOM ID-RP2C costituisce tuire una fonte di notevole rispar- teway, riducendo di molto gli ef-
l’elemento fondamentale di tutto mio economico, consente di otti- fetti indesiderati delle frequenti
il sistema in aggiunta ad almeno mizzare la parte RF dell’impianto interruzioni di trasmissione a
un modulo radio a scelta tra quel- dal momento che in più occasio- causa dei segnali remoti che non
li disponibili nelle varie bande ni si è potuto constatare come i risultano particolarmente buoni,
radio delle V/U/SHF. moduli radio ICOM necessitino un aspetto di cui soffrono ampia-
In questo articolo si prenderà di alcune modifiche per poter mente molti dei sistemi auto-co-
in considerazione una realizza- operare in condizioni di maggio- struiti basati unicamente sul sof-
zione definita appunto ibrida, in re efficienza. Per esempio spesso tware.
quanto parzialmente auto-co- viene richiesta la sostituzione dei Sebbene siano stati fatti note-
struita, dove gli unici elementi cavetti schermati a 50 ohm che voli passi in avanti nell’ambito
commerciali di produzione portano il segnale RF verso i con- dell’affidabilità di questi softwa-
ICOM saranno il controller ed il nettori del pannello posteriore re, l’accoppiata del controller ID-
software di gestione del Gateway con cavi a doppia schermatura RP2C e relativo software del Ga-
ICOM G2, mentre la parte dei in grado di ridurre gli effetti di teway costituisce ancora la solu-
moduli radio e dell’interfaccia de-sensibilizzazione del ricevito- zione più affidabile al momento
con il controller ID-RP2C sarà re del ripetitore; anche l’aggiun- disponibile.
completamente basata sull’auto- ta di pannelli metallici per otti- Nel mondo dell’auto-costruzio-
26 Rke 5/2012
ne basata sul software vi sono al- L’interfaccia con il controller sica porta dati per modem pa-
tre soluzioni altrettanto affidabili, ID-RP2C cket a 9600bps);
ma meno complete rispetto alle • una scheda modem GMSK
possibilità offerte dal Gateway Analizzando il manuale di ser- esterna di tipo USB;
ICOM G2, per cui volendo pren- vizio del controller ID-RP2C e • un’interfaccia di collegamento
dere in considerazione un siste- quello del modulo RF si è potuto tra la scheda GMSK ed il con-
ma in grado di gestire il traffico constatare come la comunicazio- troller ICOM ID-RP2C.
DV sia in call routing che via link ne tra le due parti avvenisse gra- In sostanza l’unione di queste
diretto con in aggiunta il traffico zie all’uso di un circuito di buffer tre parti consente di emulare in
D-PRS e tutta la parte DD, il Ga- applicato ai vari segnali digitali. modo completo un modulo RF
teway ICOM G2 rimane la solu- Inoltre poiché il modulo RF ICOM ICOM, con il grande vantaggio
zione più completa ed affidabile utilizza un modem GMSK imple- di poter agire sulla parte pura-
al tempo stesso. mentato dal circuito integrato mente RF determinata dalla cop-
Quindi possiamo concludere CMX589A per la ricezione del pia di apparati radio FM, poten-
dicendo che la realizzazione segnale D-STAR, si pensò di po- do scegliere tra quelli presenti
proposta in questo articolo cerca ter riutilizzare una scheda mo- sul mercato dell’usato in ambito
di prendere il meglio dell’auto- dem GMSK esterna per assolvere di apparati radio civili, realizzan-
costruzione lato RF del modulo allo stesso compito di realizzare do così un sistema robusto ed af-
radio ed unirla all’affidabilità il modulo RF equivalente. fidabile.
della parte logica del controller Pertanto si arrivò ad elaborare Normalmente in un impianto
ID-RP2C; in questo modo è pos- una soluzione circuitale che con- D-STAR ICOM il controller ID-
sibile ottenere un sistema alta- sentisse di implementare un mo- RP2C dispone di quattro porte
mente affidabile per quanto ri- dulo RF equivalente, almeno nel- radio realizzate mediante con-
guarda la parte logica del Gate- le sue parti funzionali, ad un mo- nessione su connettore RJ45 in
way ed un impianto molto sensi- dulo ripetitore ICOM grazie modo che si possano sfruttare i
bile e selettivo per quanto riguar- all’uso delle seguenti compo- normali cavi di rete UTP CAT5 di
da il lato RF, ad un costo estrema- nenti hardware: tipo dritto; sebbene si tratti di ca-
mente interessante per il gestore • coppia di ricetrasmettitori ana- vi di rete in realtà i segnali tra-
di un ponte ripetitore ICOM a logici FM in grado di suppor- sportati non seguono in alcun
singolo modulo. tare l’invio e la ricezione di se- modo il protocollo Ethernet, si
gnali audio di tipo flat (la clas- tratta solo del collegamento di
Fig. 1

Rke 5/2012 27
gnale invertito solo in ricezione
mentre altri anche in trasmissio-
ne, ma questo verrà determinato
in fase di taratura.
In fig. 2 l’immagine relativa al
primo prototipo di questa scheda
realizzato su basetta mille fori, at-
tualmente ancora in uso sul ripe-
titore D-STAR di tipo ICOM ibri-
do. Si può notare sulla sinistra il
connettore J2 a otto poli da cui
parte il bus di segnali diretto ver-
so la scheda modem GMSK,
mentre sulla destra il connettore
RJ45 a montaggio su PCB usato
per collegare la scheda al con-
troller ICOM ID-RP2C.
Inoltre posizionati vicino al chip
Fig. 2
dell’inverter sono presenti i due
jumpers JP1 e JP2 usati per impo-
stare l’inversione dei segnali
otto segnali mediante un cavo fa- tore J1 rappresenta l’RJ45 che TXDATA e RXDATA a livello har-
cilmente reperibile in commer- viene collegato al controller ID- dware.
cio. RP2C, mentre il connettore J2 si Al termine di questo articolo
Pertanto l’interfaccia di colle- occupa del collegamento verso verranno forniti tutti i dettagli per
gamento tra il modulo radio e il la scheda modem GMSK. Si può potersi procurare la basetta PCB
controller dovrà replicare l’uso di notare la presenza del riduttore a doppia faccia che consentirà a
un connettore RJ45 proprio come di tensione che partendo dai 5V chiunque di poter realizzare più
avviene su un normale modulo prelevati dalla scheda GMSK comodamente questa interfac-
RF ICOM. consente di ottenere la tensione cia.
L’interfaccia che viene propo- di lavoro di 3.3V necessaria ad Prima di procedere oltre con la
sta in questo articolo consente alimentare il buffer costituito da descrizione del sistema è neces-
appunto di creare questo ele- U1 e l’inverter costituito da U2. sario spendere alcune parole
mento di connessione tra la sche- Come si può notare dallo sche- sulla scheda modem GMSK
da modem GMSK esterna e il ma elettrico tutti i segnali connes- esterna.
controller ID-RP2C, sfruttando si all’RJ45 passano attraverso il
proprio la stessa circuiteria pre- buffer prima di poter essere ap-
sente in un modulo RF ICOM, plicati alla scheda modem; il se- La scheda modem GMSK
comprese le tensioni operative a gnale di RSSI (pin6 dell’RJ45)
cui tali circuiti sono soggetti la- non viene utilizzato in quanto non Una delle componenti impor-
vorare per via della compatibilità è gestito dal controller ID-RP2C tanti di questo progetto è costitu-
con i livelli di tensione richiesti direttamente, a meno di modifi- ita dalla scheda modem GMSK
dal controller. Infatti le schede che esterne che esulano dallo di tipo USB che spesso viene usa-
GMSK esterne lavorano sempre scopo di questo articolo. ta per realizzare i nodi D-STAR
con tensioni di 5V ricavate dal Si noti che per tre segnali è pos- denominati genericamente Hot
collegamento mediante la porta sibile effettuare un’inversione di Spot.
USB del computer, mentre que- polarità, sebbene solo su uno di Non è lo scopo di questo arti-
sta interfaccia lavora con una essi l’inversione è sempre attuata colo parlare di tali schede, per-
tensione di 3.3V compatibile con ed è il segnale di squelch; infatti tanto chi sarà interessato a rea-
il livello presente sull’ID-RP2C, tutte le schede modem GMSK la- lizzare questo progetto dovrà
pertanto disporrà di un regolato- vorano con una logica di squelch avere già a disposizione una
re di tensione che fornirà i 3.3V inversa rispetto a quella usata dal scheda modem del genere; a tal
a partire dai 5V presenti nella controller, per cui per tale linea proposito ne esistono diverse in
scheda modem GMSK. di segnale è necessario applica- commercio sia in forma di KIT da
In fig. 1 lo schema elettrico del re sempre l’inversione. Per gli al- assemblare che già realizzate e
progetto originale sviluppato da tri due segnali relativi a TXDATA testate.
un OM australiano VK5ZEA che (TD) e RXDATA (RD) viene offer- Tutte le schede modem GMSK
condusse l’analisi sui manuali di ta la possibilità se invertirli o me- derivano da un progetto iniziale
servizio ICOM per estrapolare le no in quanto questo aspetto di- di Satoshi Yasuda, un OM giap-
parti necessarie a questa realiz- pende dagli apparati radio FM ponese che ha per primo svilup-
zazione. usati con la scheda GMSK; alcu- pato l’hardware per realizzare un
Come si può vedere il connet- ni apparati necessitano di un se- semplice Hot Spot che consentis-
28 Rke 5/2012
se l’uso di apparati radio analo- dem GMSK che utilizzai fu la ver- scheda modem.
gici FM come punto di accesso sione Dutch*STAR revisione B, Per questo motivo sarà impor-
per il transito del segnale digita- ovvero una scheda GMSK sprov- tante avere una scheda GMSK
le D-STAR. vista del segnale di controllo RS- che non abbia il PIC saldato di-
Di queste schede ne esistono SI. rettamente sul PCB, bensì mon-
almeno due varianti: quelle che Nella mia implementazione uti- tato su zoccolo, in modo da poter
forniscono un controllo RSSI lizzai il firmware Dutch*STAR creare una connessione speciale
sull’intensità del segnale digitale versione 1.30-7-RPTR (Beta) in che consenta di mantenere il PIC
e quelle sprovviste di tale infor- grado di operare anche in modo agganciato alla scheda, pur iso-
mazione; la differenza consiste standalone, ovvero senza com- landone alcuni piedini.
sia nel diverso cablaggio di un puter connesso alla scheda. Dal momento che sarà il con-
paio di pins del PIC che nella E’ da notare che questo firmwa- troller ID-RP2C a dover coman-
modifica al firmware caricato sul re implementa un sistema di dare la linea di TX del modem
PIC stesso. squelch digitale basato sul rico- CMX589A, sarà importante iso-
Dal momento che l’interfaccia noscimento dell’header di uno lare il segnale TD (TXDATA) e TE
che si sta per realizzare deve col- stream D-STAR, per cui normal- (PTT) del PIC, in modo che il se-
legarsi alla scheda modem GM- mente è possibile operare con gnale proveniente dal controller
SK è importante conoscere que- apparati a squelch aperto e sen- non venga interferito dai relativi
sta informazione in quanto il ca- za il collegamento della linea di segnali gestiti dal PIC.
blaggio del connettore J2 dovrà COS dall’apparato ricevente alla Nel mio caso, dal momento che
essere compatibile con il tipo di scheda GMSK. ho utilizzato una scheda GMSK
scheda GMSK usato. Inoltre ogni Nel caso di questa realizzazio- di tipo non RSSI, questo equivale
scheda GMSK dispone, tramite il ne è importante cablare la linea ad isolare entrambi i pins 2 e 3
suo firmware, delle impostazioni di squelch in quanto come già del PIC, in modo che su tali piste
per invertire il segnale RXDATA detto il PIC ed il suo firmware ver- del PCB venga mandato sola-
e TXDATA, in modo da potersi ranno bypassati e la gestione di mente il segnale del controller.
adattare ad ogni ricetrasmettito- tutto lo scambio dati sarà compi- Questi sono infatti gli unici se-
re FM che verrà usato per creare to del controller ID-RP2C che ne- gnali del PIC impostati come
il ponte ripetitore digitale; è im- cessita di una linea di squelch uscite che dobbiamo isolare per
portante prendere nota di queste reale. non avere interferenze da parte
impostazioni in quanto consenti- Vediamo ora la corrispondenza del micro-controllore, mentre il
ranno di settare in modo corretto della piedinatura di J2 con i se- resto dei pins sono degli ingressi
i jumpers JP1 e JP2 quando verrà gnali del PIC in base alle due di cui non ci dovremo preoccu-
inizializzata l’interfaccia presen- modalità possibili di scheda GM- pare.
tata nell’articolo. SK, ovvero il modo RSSI o quella Per poter realizzare queste
A questo punto occorre fare non RSSI. connessioni tra il PIC presente
una precisazione importante: in- J2 PIC senza RSSI PIC con RSSI nella scheda GMSK e il connet-
dipendentemente dal tipo di TD 2 7 tore J2 presente nella scheda di
scheda modem GMSK usata e TC 22 22 interfacciamento, senza modifi-
TE (PTT) 3 3
dal firmware caricato sul PIC, in RD 24 24
care in alcun modo la scheda
questa realizzazione l’interazio- RC 21 21 GMSK, dovremo procedere cre-
ne del PIC con il resto del sistema RE (COS) 25 25 ando uno speciale zoccolo.
sarà nulla in quanto verrà isolato 5V 20 20 Mel mio caso la scheda GMSK
dal circuito stesso del modem GND 8 8 che ho usato disponeva dello
GMSK, tranne che per alcuni se- zoccolo per il PIC, pertanto ho
gnali di clock necessari a fornire Come si può vedere dalla ta- usato un assemblaggio di 2 zoc-
il corretto timing al modem CM- bella solo il segnale TD cambia coli a 28 pins aggiuntivi con in
X589A. Infatti in questa realizza- in base al fatto che la scheda mo- mezzo due file di contatti da 14
zione sarà il controller ICOM ID- dem lavori in modo RSSI dove si pins l’uno, agganciati uno sopra
RP2C a comunicare direttamen- userà il pin 7 oppure il pin 2 nel l’altro.
te con il CMX589A, escludendo caso di schede GMSK che non Vediamo di capire il perché dei
l’interazione del firmware sul supportano il segnale RSSI. due zoccoli impilati ciascuno sul-
PIC, per cui ogni impostazione Come si è detto questa tabella le file di contatti separati, come
che normalmente viene gestita consente di creare una corri- si può vedere dalla figura allega-
dal firmware stesso (tipo le inver- spondenza diretta tra il connet- ta che mostra la mia realizzazio-
sioni TXDATA e RXDATA) dovrà tore J2 presente nell’interfaccia e ne.
essere gestita direttamente dal il relativo pin del PIC presente In sostanza dei due zoccoli ag-
controller, per cui ecco spiegata nella scheda modem GMSK; a tal giuntivi, quello inferiore serve
la presenza di JP1 e JP2 sull’in- proposito l’interconnessione dei per inserirsi senza problemi sullo
terfaccia che stiamo descriven- pins sulla scheda GMSK avverrà zoccolo saldato sul PCB della
do. Nel caso del prototipo pre- in modo diretto sul PIC, senza scheda GMSK, garantendo una
sentato a Pescara la scheda mo- dover modificare il PCB della certa facilità d’inserzione senza
Rke 5/2012 29
Fig. 4

Nel mio caso ho preferito usare


degli zoccoli con reofori circola-
ri, anziché il tipo con le due lin-
guette, in modo da garantire una
maggiore precisione nell’inseri-
mento, evitando di dover appli-
Fig. 3 care alcuno sforzo nell’aggan-
ciare i vari pins, evitando il ri-
schio di piegarne qualcuno. Si
rischiare di piegare nessun pie- usando dei cavetti piuttosto mor- noti come sullo zoccolo superio-
dino (figura 3). bidi da piegare, ma al tempo re siano stati tranciati i pins 2 e 3
Analogamente lo zoccolo su- stesso sicuri da saldare all’inter- in modo che il PIC non possa in-
periore viene usato per garantire no dei pins; non dimenticate che terferire con i segnali TD e TE del
l’inserzione del PIC come se fos- tutti e due gli zoccoli dovranno controller.
se alloggiato direttamente sullo inserirsi bene l’uno sull’altro, In questo modo nessun pin ver-
zoccolo originale presente nel quindi dovrete riuscire a saldare rà modificato permanentemente
PCB della scheda modem. Infine i fili sulla parte del pin usato co- sul chip del PIC, così come nes-
le due file di connettori a 14 pins me spessore e non sullo stiletto suna pista del PCB della scheda
centrali servono a permettere di sottile che realizza il punto d’in- modem verrà modificata, con-
saldare gli otto cavetti che con- serzione allo zoccolo. sentendoci di realizzare una mo-
sentono il collegamento con la La presenza dei due zoccoli so- difica non permanente sulla
schedina di interfacciamento pra e sotto rispetto le due fila di scheda GMSK, garantendoci la
(fig. 4). contatti a 14 pins consente di possibilità di riutilizzarla come
Bisognerà prestare la dovuta mantenere in linea parallela que- scheda GMSK Hot Spot originale
attenzione a prepararsi questo ste due file di contatti in modo da qualora volessimo ritornare in-
speciale connettore a “sandwich” creare una struttura solida. dietro.
(Continua)

È stata costituita la Sezione E.R.A. di Carrara


Si è costituita, in Toscana, la Sezione E.R.A. di
Carrara per opera di Franco Carozzi.

Nasce la Sezione E.R.A. di Locri RADIOCACCIA


Si è costituita, in provincia di Reggio Calabria, la Se-
zione E.R.A. di Locri. Presidente: Giorgio Papallo I0KYT Clodomiro Antonelli
IW8PSF Primavera 2012
Nasce la Sezione Provinciale E.R.A. di Lecco L’esercitazione di radiolocalizza-
Presidente: IZ2MZM Kristian Pelà zione si svolgerà Domenica 6
Oggi la E.R.A. in Lombardia conta quattro Sezioni Provinciali, maggio 2012 in uno dei parchi
l'appena nata aggregazione, si aggiunge a quelle di Pavia, Mi- più belli di Roma (in seguito ver-
lano e Bergamo. Inoltre vi sono ben oltre 50 sezioni E.R.A. in tut- rà data indicazione precisa:
to il territorio nazionale. www.ariroma.it).
La E.R.A. è presente anche in Spagna ed in Grecia, e con le All’esercitazione sono ammessi
consorelle europee danno prioritaria importanza all'attività di vo- OM e SWL ed è ammesso a far
lontariato di Protezione Civile senza trascurare la normale attivi- parte dell’equipaggio un secon-
tà radiantistica. do OM od SWL come assistente.
Unica cateoria: VHF
www.era.eu http://italy.era.eu info@ariroma.it

30 Rke 5/2012
APPARATI - RTX

Riparare un TS 50, e due…


Non è una ripetizione dell’articolo pubblicato sul numero di giugno 2010…

di Daniele Cappa IW1AXR

P
are che il mio TS50 tengo più di un misero
sia davvero recal- S2, decisamente c’è un
citrante, dopo po- problema.
chi mesi, e giusto durante Munito di spezzone di
le vacanze, ha improvvi- cavo coassiale intestato
samente smesso di rice- con due coccodrilli ini-
vere. zio a iniettare il segnale
A settembre ho effettua- del microgeneratore sul
to il primo tentativo di ri- ricevitore, andando a ri-
parazione, sinceramente troso dall’antenna verso
con poca volontà, poi il primi stadi.
qualche giorno fa ci ho Siamo sulla Filter Unit
riprovato, siamo metà (pagina 108 del manual
febbraio e il TS50 in fon- service reperibile su
do alla solita libreria ini- www.radioamateur.eu),
ziava a dar fastidio… ec- ovvero dove è fisica-
co dunque la cronaca mente collegato il PL
della riparazione, questa dell’antenna, dal lato in-
volta andata a buon fine, feriore, il lato dove non
ma con una osservazione Foto 1 - Il TS50 e il minigeneratore utilizzato c’è l’altoparlante. Qui
finale poco gradevole. c’è poco da vedere, il
su una radio funzionante lo S- segnale in ricezione ne esce im-
meter va tranquillamente fondo mediatamente dal connettore
La strumentazione utilizzata scala. Il quarzo utilizzato è un coassiale CN1, i filtri di questo
ex_PC da 14,318 MHz. lato sono quelli del trasmettitore.
Aperta la radio e rispolverato il Sullo S-meter del TS50 non ot- Iniettare il segnale sull’antenna o
generatore in 20 metri ad opera
di Jim K8IQY assemblato a suo Schema originale del generatore utilizzato
tempo durante la costruzione del
BiTx20 (ne riporto lo schema
esclusivamente come riferimen-
to). La particolarità dello schema
in questione è di essere alimen-
tato a 1,5V, infatti il mio esempla-
re non monta tutti i componenti
a sinistra del LED ed è alimenta-
to con una pila stilo. Il consumo
dell’oggetto è straordinariamen-
te basso, circa 230 A, che po-
trebbe consentire una autono-
mia oltre i quindici mesi conse-
cutivi utilizzando una comune pi-
la stilo (AA) alcalina.
L’uscita è piuttosto bassa, nomi-
nalmente -20 dBm, per quanto
Rke 5/2012 31
su CN1 ha lo stesso effetto e lo
scaricatore D1 (è una ampolla in
vetro lunga 15 mm circa) è ovvia-
mente sano.
Passo quindi dall’altro lato del-
la radio, sulla RX-TX Unit (pagina
119 dello stesso manuale, in alto
a sinistra).
Iniettare il segnale su TP3 o di-
rettamente su CN1 ha lo stesso
effetto, se l’attenuatore è disinse-
rito. L’inserimento sequenziale
dell’attenuatore e dell’AIP avvie-
ne regolarmente, dunque il relè
che inserisce le due resistenze
dell’attenuatore è sano.
Le otto schedine verticali appe-
na davanti all’ingresso sono i filtri
di banda del ricevitore, verso l’al-
to hanno una striscia bianca, alla
striscia più lunga corrisponde la
banda più bassa, la più corta al-
Foto 2 - I punti di misura la banda più alta.
Il filtro dei 20 metri è il terzo
partendo da sinistra, ovvero quel-
lo siglato Z6. Le uscite e gli in-
gressi dei filtri sono tutte in co-
mune, dunque iniettare un se-
gnale su un ingresso o su un altro
non cambia nulla… non dovreb-
be cambiare nulla.
I diodi di commutazione che
effettuano il cambio di banda so-
no ben visibili, particolarmente
sull’ultimo filtro, è possibile iniet-
tare il segnale senza troppi pro-
blemi sia agli ingressi come alle
uscite dei filtri. In figura 2 è ripor-
tato il filtro Z8, quello più a sini-
stra in uso in 10 metri, l’anodo dei
due diodi di ingresso e di uscita
è il punto in cui è possibile iniet-
tare il segnale del generatore e
Fig. 1 - Parte schema TS50, pag 119 del manuale di servizio. dove andremo successivamente
a misurare la tensione di polariz-
Fig. 2 - Filtro di ingresso, pag 118 del manuale di servizio
zazione del diodo.
Iniziamo a capirci qualcosa, il
segnale sull’ingresso provoca un
risultato analogo alle prove pre-
cedenti, il segnale all’uscita man-
da a fondo scala lo S-meter! Ot-
timo, il problema è qui in mezzo.
Vediamo dunque come funzio-
na la commutazione a diodi.

Dal problema alla riparazione

Ogni filtro ha un diodo in in-


gresso e uno in uscita, l’anodo
dei diodi è verso l’esterno del fil-
tro e il catodo guarda l’interno
32 Rke 5/2012
troppo quelli di ingresso sono
meno facili da raggiungere, ma
il primo filtro a destra (Z1) ha la
polarizzazione del diodo che so-
lo in parte è comune agli altri. D6
è facile da raggiungere e sul suo
catodo sono presenti i 5V scarsi
che ci si aspetta. Purtroppo D7 è
dall’altro lato dello stampato e
non è possibile raggiungerlo.
Le cose vanno provate con giu-
dizio e fino in fondo, cosa che a
suo tempo non ho fatto, una pro-
va veloce ricollegando l’antenna
rivela che in realtà la radio riceve
regolarmente in onde medie…
ho perso alcune ore per nulla, se
avessi notato prima questo parti-
colare la ricerca del guasto sa-
rebbe stata molto più veloce.
Sempre con lo schema davan-
ti agli occhi, tester e mano ferma
Foto 3 - I componenti su cui effettuare la misura cerco di controllare la tensione
di polarizzazione sul diodo di
commutazione D71, sull’ingres-
del filtro: i diodi hanno una ten- no regolarmente e che tutti gli so dell’ultimo filtro a sinistra (Z8),
sione di polarizzazione sull’ano- otto segnali vanno a massa quan- il più comodo da raggiungere.
do (su questo esemplare è poco do devono, uno per volta. Il co- Tombola! Qui i 5V scarsi non ci
meno di 5V). Tramite una rete di mando che inserisce il filtro in uso sono più!
impedenze, che tengono lontana in 20 metri fa capo al pin 6, che Un passo indietro e controllo la
la radiofrequenza, viene posto a ora è a livello zero, tutti gli altri sequenza di componenti attra-
massa il pin 3 del filtro in uso. Il sono a livello uno, circa 12V, per verso cui passa la tensione man-
comando proviene da IC9, sui fornire ai diodi che devono esse- cante. D6 l'ho già controllato; do-
pin dal 5 al 12 sono collegati gli re aperti una polarizzazione in- po troviamo L5 e L6, su entrambe
otto filtri. versa stabile e certa. le impedenze la tensione è pre-
L’integrato è a portata di mano La polarizzazione dei diodi di sente. Rimane D7 che è dal lato
e non è difficile verificare che tut- uscita è comune a tutti, e misu- sbagliato, bisogna smontare la
te le otto commutazioni avvengo- rarla è relativamente facile; pur- piastra, ma con la piastra in ma-
no non sarà più possibile effet-
Foto 4 - La zona di intervento tuare alcuna misura a radio ac-
cesa.
Smontare la piastra non è un
problema, i connettori sono mol-
ti, ma tutti diversi, i coassiali non
è possibile confonderli e l’unica
attenzione va rivolta al flat colle-
gato a CN17, verso la parte po-
steriore della radio, che va sfilato
sollevando la parte alta della cor-
nice esterna del connettore sal-
dato sullo stampato.
Con la piastra in mano appare
evidente il problema, lo avrei vi-
sto anche prima, se solo avessi
guardato… il condensatore
C182 (10 F 16V elettrolitico
smd) ha perso un poco di liquido
che è andato a infilarsi nella me-
tallizzazione che collega L6 a D7,
la zona attorno al condensatore
è visibilmente ossidata e il tester
conferma che tra i due lati dello
Rke 5/2012 33
Dopo aver ricollegato e ricon-
trollato tutto dò fuoco alle polve-
ri e accendo… il fischio del ge-
neratore è ora fondo scala. Ricol-
lego l’antenna e tutto si rivela in
ordine, il TS50 ha ripreso la com-
pleta funzionalità originale.
Questa radio è praticamente
nuova, è stata acquistata semi-
nuova e praticamente mai usata.
E’ rimasta per anni spenta fino a
scaricare anche la batteria di ba-
ckup… Trattamento questo che
non piace agli elettrolitici, me-
glio accendere ogni tanto le ra-
dio che non usiamo, eviteremo
sicuramente problemi futuri.

Fig. 3 - Stampato TX RX unit, pag 113 del manuale di servizio Ringraziamenti di rito
stampato non esiste più il colle- poco elegante in verità, i colle- Come sempre Gianmaria
gamento. Insieme a questa altre gamenti interrotti, dissaldo C182 iw1au e il suo sito, fonte sicura di
due metallizzazioni vicine hanno e lo sostituisco con un elemento documentazione, Marco iw1dgk,
un brutto aspetto, non so a cosa non SMD, lo spazio è abbondan- che mi ha assistito-sopportato
facciano capo, ma le ripristino te, ricontrollo con il tester e ri- durante il sabato pomeriggio che
comunque. monto la piastra. Il risultato finale ho dedicato a questa riparazio-
Con qualche centimetro di filo è veramente brutto a vedersi, ma ne.
da cablaggi ripristino, in modo il fine è che tutto funzioni.

rale, con persone sparse in tutto il


DIPLOMI mondo appartenenti ad aree cul-
turali diverse, al di là delle fron-
tiere politiche, delle differenze di

1° Diploma "Valli di Comacchio" colore, razza, e religione.


In gergo tecnico proporremo del-
le vere e proprie “attivazioni” in por-
tatile (IQ4FF/P) rivolte alla cono-
Comacchio “la pic- diffondere la bellezza di scenza del territorio e nello specifico
cola Venezia, le sue un territorio già meta tu- di monumenti storici, musei, eventi
tradizioni, il suo parti- ristica d’eccellenza, già culturali, eventi sportivi, particolarità
colarissimo dialetto, i meta culturale di nic- orografiche del territorio locale ecc..
suoi canali, i suoi pon- chia, già meta storica di Proporremo una serie di 5 attivazio-
ti, la sua nave Romana, Romani ed Etruschi,…. ni (su 5 Locator diversi) relative alle
la sua sagra dell’an- già meta radiantistica 6 principali valli di Comacchio e ci-
guilla, i suoi meravi- di tanti DXer… liegina sulla torta, le QSL ne riguar-
gliosi sette lidi, e le sue Ed è in questa atmosfera permea- deranno e ne riproporranno grafi-
Valli; le sue valli con i lavorieri, i fio- ta di Storia, Cultura locale, Natura e camente le peculiarità storiche, cul-
cinini, i casoni, gli Aironi, i Fenicot- Ham spirit che IQ4FF, sezione ARI turali e naturalistiche:
teri, le Saline, una storia che migra del Basso Ferrarese, in collaborazio- Valle Molino e Valle Fattibello (JN64CQ)
nelle tradizioni di tempo in tempo, ne con la Provincia di Ferrara ha Valle Cona (JN64BP)
una storia intrisa di sudore, una sto- pensato di creare alcuni eventi ra- Valle Campo (JN64CP)
ria permeata di umana fratellanza diantistici di sicuro interesse, fra cui Valle Fossa di Porto (JN64BO)
paesana, una storia che attraversa l’apripista sarà IL PRIMO DIPLOMA Valle Lido di Magnavacca (JN64CO)
guerre, povertà ed orgoglio, una sto- VALLI DI COMACCHIO (Maggio Valli di Comacchio – Stazione jolly valida per
ria avvincente, una storia da far co- ÷Settembre 2012). Special Award.
noscere, una storia da raccontare … La nostra proposta è da intender- Vi aspettiamo on-air in 20 e 40 m
Comacchio ed i suoi Radioamatori, si quale integrazione, espansione e a partire dal primo week-end di
gente di paese, gente legata alle tra- realizzazione delle principali attività Maggio per terminare a fine Settem-
dizioni popolari, cosmopoliti della insite nelle nostre primarie finalità bre.
radiocomunicazione, gente che hobbistiche e radiantistiche quindi 73’s da tutto lo staff di IQ4FF.
vuol far conoscere il patrimonio cul- il desiderio di stabilire rapporti di
turale della propria terra, che vuol amicizia e collaborazione in gene- IZ4SJI iz4isc@gmail.com
34 Rke 5/2012
COLLANA DEI VOLUMI DELL’ELETTRONICA
ANTENNE, linee e propagazione di N. Neri RADIO-ELETTRONICA ALLA MANIERA FACILE di N. Neri
1° vol.: Funzionamento e progetto - Tutto quello che serve a comprendere la fenome- Corso elementare di teoria e pratica - I componenti: RCL e semiconduttori. Un argo-
nologia delle 3 grandi «zone» interessate dal viaggio delle radioonde: l’irradiazione mento serio ed importante come la radioelettronica proposto “alla maniera facile” gra-
nell’antenna, la propagazione nello spazio, il percorso nelle linee. In questo modo si zie ad una trattazione graduale ed opportunamente articolata. Comprende capitoli di-
sono potuti trattare in maniera approfondita questi 3 capisaldi ed in particolare il ca- versificati anche graficamente, il vero e proprio testo teorico base della materia,
pitolo sulla propagazione: disegni, grafici e tabelle. (284 pag. € 12,00 - cod. 210) appendici ed approfondimenti sugli aspetti più importanti, esempi ed esercizi applicati-
vi, aspetti sperimentali che possono essere affrontati in pratica sia per apprendimento
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ANTENNE, progettazione e costruzione di N. Neri che per diletto, nonché un breve glossario che facilita la comprensione di ogni singola
2° vol.: Esempi di elementi costruttivi - Dopo i “come” ed i “perché” sul funzionamen- parte costitutiva. (288 pag. - € 17.50 - cod. 406)
to delle antenne, esaminati nel 1° volume, in questo 2°, di carattere essenzialmente
pratico-progettuale, vengono forniti: gli elementi per calcolare i vari tipi di antenne per
ricetrasmissione (e similari) dalle frequenze più basse alle microonde; le necessarie GLI AMPLIFICATORI OPERAZIONALI di L. Colacicco
indicazioni e comparazioni sulle prestazioni, in funzione delle possibili soluzioni da Nozioni relative ad uno dei componenti elettronici attualmente più diffusi: le caratteristi-
adottare; esempi ed elementi costruttivi, documentazione illustrativa, per la migliore che, gli impieghi, i pregi, i difetti ed alcuni esempi di applicazioni pratiche.
realizzazione pratica. (240 pag. - € 12,00 - cod. 228) (160 pag. € 7.75 - cod.422)

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Ampia ed esaustiva panoramica sui vari tipi di antenne che è possibile costruire pre- L’opera è rivolta a tutti coloro che operano nel campo della Protezione Civile e che
valentemente con conduttori filari e con buone garanzie di risultati, basandosi su debbono conoscere cosa sono e come si organizzano le radiocomunicazioni d’emer-
esemplari costruiti e provati. L’aggiunta in appendice di una panoramica spicciola e genza. Il Manuale, che rappresenta una assoluta novità per l’Italia, è rivolto principal-
sintetica su tutti quei tipi di antenne di cui non si è ritenuto di dilungarsi con ampie e mente al mondo del Volontariato: frutto dell’esperienza diretta degli autori, sia a livello
pratiche descrizioni, ne completa il quadro specifico. La pubblicazione comprende dirigenziale che operativo. Il Manuale illustra sia i temi generali – legislativi, normativi e
anche capitoli su misure e strumenti, balun e trappole, materiali di supporto. organizzativi – sia tutte le questioni pratiche e operative, dalle apparecchiature sino ai
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argomento, permettendo a ciascuno di attingere alle informazioni di suo interesse.
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sperimentate, che non richiedono quindi altre prove ma solo la riedizione. La parte
iniziale è basata sulle descrizioni di parti meccaniche ed elettriche che accompagna- PROVE DI LABORATORIO di R. Briatta
no l’impianto d’antenna quali i materiali con cui sono costruite, gli accessori relativi, RTX-RX dal 1986 al 2006, prove, misure, opinioni e commenti di I1UW. Una collezione
le informazioni utili al corretto utilizzo di tralicci e supporti, i consigli per ridurre al di tutte le recensioni di apparati pubblicate negli ultimi 20 anni su Radiokit Elettronica,
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anni costituisce il testo base per la preparazione all’esame per il conseguimento RADIO E INTERNET: Le due più grandi invenzioni in comunicazione del ventesimo se-
della patente di radiooperatore. L’attuale revisione meglio inquadra l’ampia materia, colo in un intrigante connubio. Questo volume non si limita ad una semplice discussio-
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costituiscono il programma, sempre però restando a livello piano e accessibile; Project) e Wires II. Il tutto proposto in maniera accessibile a tutti, indipendentemente
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seconda parte interesserà invece chi ha già la licenza e decide di praticare il CW in scopo è far conoscere, in maniera chiara e completa, natura e comportamento dei
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da fornire un’ampia panoramica sui temi più importanti e rappresentativi, per quan- Elementi fondamentali di funzionamento dei risuonatori a cristallo e loro applicazioni
to riguarda sia i veri e propri circuiti da calcolare che le domande di tipo descrittivo, pratiche nei circuiti oscillatori. Basandosi sulle informazioni qui riportate a proposito
con l’aggiunta di informazioni utili alla preparazione specifica. delle proprietà elettriche e meccaniche dei risuonatori a cristallo, si potrà acquisire la
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vennere usati in modo articolato i mezzi forniti dalla tecnologia di allora, come la radio ELEMENTI DI TECNICA RADIO ASTRONOMICA di G. Sinigaglia
e l’aereo. L’autore racconta gli sviluppi della telegrafia militare facendo un confronto tra É un volume che “si legge tutto d’un fiato” e che stimola idee e progetti in campi dove
i sistemi e le apparec-chiature in uso nei vari paesi del mondo. è auspicabile gli OM rivolganoi loro interessi e le loro attività radioamatoriali. Disegni,
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Questo manuale tratta l’argomento in modo semplice, corredandolo anche di alcuni
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pano di elettronica solo per hobby. Per motivi di utilità e semplicità, è stato dato mag-
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La storia della mitica casa americana e del
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dei vecchi bug. In ultimo egli dedica spazio periodo a cavallo della seconda guerra mondiale, raccoglie un ricco patrimonio di noti-
a una doverosa e utile parentesi sulla rego- zie storiche, dati tecnici e preziosa documentazione fotografica. Un prezioso documen-
lazione e l’impiego pratico dei tasti semiau- to per chi è interessato a questo argomento sia per semplice interesse collezionistico,
tomatici. Un piacevole e istruttivo viaggio sia per approfondimento delle proprie conoscenze storiche, sia per riordinare i propri
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nell’universo Vibroplex, “dalla A alla Z”. ricordi di vita vissuta.


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invita a scoprire fonti di energia particolare: l’elettricità prodotta da una sorgente di luce lamenti internazionali riguardanti il servizio di radioamatore, CB, radionautica ed
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dell’energia prodotta e la maggior parte delle applicazioni sono all’aria aperta. “Energia no l’installazione della vostra antenna e numerose sentenze che sanciscono il diritto

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eolica”, un valido complemento a quella solare e, in zone adatte, capace di produrre
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Questo testo, ricco di dati e riferimenti storici, non è la solita cronistoria da consul-
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Questo volume tratta i singoli circuiti relativi agli apparecchi realizzati con tubi elettronici; in gran parte lo rendono coinvolgente, semplice e scorrevole. É frutto di informazio-
teoria e pratica delle varie applicazioni che hanno fatto la storia dei primi 50 anni della ni raccolte su vecchi e nuovi testi letti e consultati fra i muri di casa, completate da
radioelettronica. Offre gli approfondimenti teorici che meglio permettono di affrontare esperienze di vita vissuta in virtuale presenza di coloro che l’hanno animata.
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Un vero e proprio sunto cronologico della molteplice e prodigiosa attività di Gugliel- guimento dei satelliti meteorologici, e per la ricezione delle foto e dei dati inviati a
mo Marconi come inventore tecnico, scienziato e manager. Le varie testimonianze terra dai trasmettitori di bordo. In appendice vi è la descrizione di una stazione
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sono tratte da dichiarazioni dello stesso Marconi e dei suoi diretti collaboratori.Viene amatoriale per la visualizzazione delle immagini ambientali ed una serie di oltre 60
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introdotta una sequenza dei tentativi intervenuti a comporre la preistoria della tele-
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delle radiocomunicazioni e per i trionfi delle installazioni marconiane, fino a raggiun-
gere la radioastronomia, le comunicazioni spaziali e gli aspetti più avanzati delle ra- frutto di studio e di esperienza diretta, l’autore ha voluto raccogliere tutti i riferimen-
diazioni. Non vengono tralasciati nemmeno gli aspetti tecnologici e funzionali dei tubi ti e le informazioni pratiche acquisite. Il libro è suddiviso in 10 capitoli distinti per
elettronici, dei transistori e dei LASER e MASER, per concludere con una breve ma argomento: i circuiti logici, le apparecchiature per comunicazioni, l’uso del TNC, gli
consistente trattazione sul dualismo onde- particelle. Elegante copertina telata e strumenti di misura, le tecniche di comunicazione, il DSP e l’autocostruzione di un
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FILTRI

Filtro Notch IF di elevate prestazioni


Costruzione e taratura

2ª parte

di Daniele Danieli

Progetto del filtro ohm ovvero un intervallo che ve- zione DC mentre invece su lun-
rosimilmente consente di ap- ghi periodi di tempo possono
L’intero filtro è stato pensato prossimare il bilanciamento del manifestare un degrado delle
per adattarsi senza particolari ponte. Sul terminale opposto di caratteristiche. Per completare
interventi ad ogni frequenza tra T1 vi è il cristallo e la sua rete di questa porzione di circuito po-
le centinaia di kHz e le decina di controllo. La regolazione della niamo ora l’attenzione su R5. Se
MHz. La descrizione seguente fa frequenza, quindi la sintonia del ben rammentate un difetto dei
riferimento ad un notch per i 9 notch, è ottenuta per mezzo di filtri a ponte è la risposta non
MHz essendo il prototipo adatto diodo varicap opportunamente simmetrica nella curva caratteri-
ad un ricevitore in mio possesso polarizzato. Minore è la capacità stica; ciò è dovuto alla risonanza
che impiega tale IF - le modifi- di D1 tanto maggiore sarà la fre- parallelo del quarzo che innalza
che per altre esigenze verranno quenza operativa. L’induttanza di molto la sua impedenza. La
indicate più avanti. Nel passag- L1 serve per allineare l’intervallo resistenza indicata ha il compito
gio dallo schema di principio al- di regolazione in fase di taratu- di smorzare questo effetto, del
la versione definitiva il circuito, ra; il suo valore inferiore ad 1 uH tutto indesiderato per il funzio-
come potete vedere in figura 5, è tale da incidere limitatamente namento del notch, migliorando
diviene ben più complesso. Per sul circuito così da non degra- significativamente l’operato del
illustrare il ruolo di ogni sezione darne le prestazioni. Notate dal- filtro.
iniziamo con la parte che già ab- la lista dei componenti che il Allarghiamo ora lo sguardo sul
biamo introdotto ovvero le reti quarzo QX è di 2 kHz inferiore lato ingresso del segnale, qui si
poste sul secondario del trasfor- rispetto la frequenza della IF; so- trova lo stadio realizzato con Q1
matore T1. Sul lato sinistro ab- no nella pratica adatti i quarzi in configurazione a source co-
biamo la resistenza R4 che svol- impiegati per realizzare gli oscil- mune. Le sue funzioni sono mol-
ge il ruolo della RL di figura 3a, latori BFO per SSB tagliati per teplici e non banali come lo
il suo valore deve quindi pareg- ±1.5 kHz delle più comuni me- schema, assai ordinario, può
giare la resistenza equivalente die frequenze standard e che suggerire. Come primo elemen-
di QX alla frequenza di risonan- pertanto si trovano con una cer- to l’uso di un JFET offre l’oppor-
za. Dato che non conosciamo ta facilità. Il fattore Q dei cristal- tunità di svincolare la resistenza
quest’ultima, dipendente dal li è sempre molto alto, preferibi- di ingresso del filtro da quella
quarzo utilizzato, si è reso neces- li in questa applicazione sono i legata ai componenti delle rete
sario aggiungere in parallelo le componenti con valori superiori a ponte. Un buffer che rende
R4b e R4c quali elementi di ve- a 120000 ma direi che la mag- dunque affidabile l’interfaccia-
rifica e taratura. Come osservate gior parte dei quarzi soddisfano mento del circuito all’interno di
queste ultime non sono collega- tale condizione. Nel caso riscon- ogni apparato. E’ un secondo
te permanentemente a massa triate dal filtro una eccessiva lar-
ma tramite dei pad che se uniti ghezza di banda nella sua curva Tabella 1 - Valori della resistenza di bilan-
da una goccia di stagno permet- di attenuazione consiglio la so- ciamento in relazione al collegamento
delle R4.
tono di inserirle a piacimento. Il stituzione del componente. Il
valore della resistenza totale che condensatore C5 ha l’unico sco- Combinazione Resistenza totale
ne risulta è dipendente dalla po di evitare che venga applica- R4 18.0 
combinazione secondo quanto ta una tensione continua a QX. R4 + R4C 14.8 
riportato in tabella 1. In sostanza È un errore comune ritenere i R4 + R4B 13.0 
possiamo ottenere tra gli 11~18 quarzi insensibili alla polarizza- R4 + R4B + R4C 11.2 

Rke 5/2012 47
Fig. 5 - Schema elettrico del circuito che realizza la funzione notch con una configurazione a ponte. Si noti che l’inclusione / esclu-
sione del filtro non avviene tramite relè o deviatori sulla linea del segnale bensì agendo sulla sintonizzazione del diodo va-
ricap.

elemento invece ad essere an- Elenco componenti del filtro notch C7 = C8 = C9 = C10 = C11 =
cora più importante. Come indi- per IF di 9 MHz C12 = C13 = 47 nF
cato grazie a R5 la risposta non C14 = 47 F, 25V, elettrolitico
R1 = 47~1500  Definisce l’impe- L1 = 13 spire su supporto diametro 6
simmetrica nella curva del filtro denza di ingresso, vedi testo mm, con nucleo di regolazione in fer-
viene ridimensionata ma deve R2 = R6 = 180  rite - Taratura della frequenza di riso-
ancora essere virtualmente az- R3 = R7 = R11 = 1 k nanza del quarzo
zerata. Per questo ultimo passo R4 = 18  T1 = T1-6T, Mini-Circuits - Trasforma-
ci viene in aiuto la relazione che R4B = 47  Taratura bilanciamento tore 1:1 con secondario a presa cen-
del circuito trale in package DIP, vedi testo
lega il guadagno di Q1 all’impe- R4C = 82  Taratura bilanciamento QX = Quarzo 8998 kHz - Cristallo con
denza di carico vista sul drain del circuito Q > 120.000, vedi testo
ovvero come si presenta ai capi R5 = 270  Controlla la risonanza D1 = BB639 o equivalente - Diodo
del primario di T1. Alla frequen- parallelo del quarzo varicap con Ct @ Vr 1/10V=40/10pF
R8 = R13 = 470  Q1 = Q2 = J310 N-JFET ad alta tran-
za di risonanza il carico sul se- R9 = 4.7  sconduttanza
condario del trasformatore è da- R10 = 100 k S1 = Deviatore
to dalla somma della resistenza R12 = 47 k Potenziometro lineare, JP1 = Ingresso IF
serie del quarzo e della R4, un comando di sintonia del filtro JP2 = Uscita IF
valore modesto di poche decine R14 = 2.2 k JP3 = Alimentazione regolata a 12V
C1 = C2 = C3 = C4 = C5 = C6 =
di ohm. In tali condizioni l’ampli-
ficazione di Q1 è ben inferiore
all’unità ed il circuito presenta sonanza il carico sul secondario zo del gioco di impedenze si ri-
una attenuazione. Ciò ha l’effet- di T1 è dato da R4, R5, R7 valen- esce a compensare ulteriormen-
to di esaltare la profondità del do poco oltre i 200  e portando te le asimmetrie tra i lati della
notch, un miglioramento sull’or- l’amplificazione del JFET per tali curva di risposta del filtro che
dine della decina di dB e quindi frequenze ad essere positiva. così diviene appena percepibi-
ben apprezzabile. Fuori della ri- Non è tutto comunque: per mez- le.
48 Rke 5/2012
Fig. 6 - Schema di commutazione nella versione che adotta deviatori, oppure relè, per inserire o disinserire il circuito nel percorso
del segnale IF. Si tratta di una soluzione classica certo efficace ma che complica il cablaggio e la messa in opera all’interno
di un ricevitore.

L’adozione di uno stadio adat- modificando di conseguenza il livello di segnale costante indi-
tatore in ingresso ha gli indubbi valore delle sue resistenze di po- pendentemente che il filtro sia
vantaggi descritti ma necessa- larizzazione. attivo o meno; nella pratica
riamente essendo ottimizzato in Ho lasciato per ultima la de- dell’uso quotidiano di un appa-
funzione della qualità nella ri- scrizione della rete di sintonia rato radio questa è una comodi-
sposta non può esprimere un del notch in quanto offre una ca- tà non da poco. Lo svantaggio è
guadagno sufficiente per com- ratteristica molto interessante ma che il nullo del notch è sempre
pensare le perdite introdotte che deve essere valutata nei pro presente, affinché si ottenga la
dalla sezione a ponte del filtro. e contro da quanti costruiranno posizione OFF si dovrà quindi
In altre parole nel suo insieme si il filtro. Una delle incertezze nel fare in modo che la sua frequen-
determina una perdita sul se- fare upgrade o modifiche all’in- za cada oltre il passa-banda del-
gnale utile. Per evitare che que- terno di un ricevitore è l’esigen- la IF.
sto avvenga all’uscita è aggiunto za di prevedere una commuta- Il circuito descritto copre un
uno stadio di amplificazione re- zione dei segnali. Il notch in par- intervallo di sintonia di circa
alizzato con Q2 che ripropone la ticolare va incluso / escluso a se- ±1.5 kHz perfettamente allinea-
configurazione a source comu- conda del momento e quindi vi to con gli apparati per SSB e mo-
ne dimensionata ora per una im- devono essere dei deviatori o dei di digitali. Se il vostro ricevitore
pedenza di uscita attorno a 450 relè che si incaricano di tale dispone di una larghezza di ban-
ohm. Valore non troppo lontano compito. La soluzione classica è da in media frequenza inferiore
da quanto richiesto nel succes- dunque come illustrata in figura ai 3 kHz vi è dunque la possibi-
sivo stadio IF del ricevitore pren- 6. La sua adozione pone però lità di sfruttare il range di rego-
dendo a riferimento la tipica im- una serie di inconvenienti come lazione senza adottare commu-
pedenza di terminazione dei fil- l’ingombro - ricordate che stia- tazioni sul segnale. Puntualizzo
tri passa-banda ceramici quanto mo lavorando dentro un appara- che nulla vieta di utilizzare la
a quarzo. Va osservato che per to dove forse lo spazio è limitato struttura classica se desiderate
assicurare la massima linearità - ed un cablaggio articolato sem- implementare il circuito in tale
sono stati utilizzati JFET impo- pre fonte di accoppiamenti RF modo.
nendo una corrente di drain sui indesiderati. Come alternativa Con il deviatore S1 in posizio-
10 mA. A rigore qualora il con- nel progetto attuale si propone ne “1” la sintonia si effettua attra-
sumo sia un fattore da minimiz- invece di lasciare sempre in li- verso R12 che polarizza D1 da
zare, ad esempio volendo inte- nea il filtro semplificando di mol- un minimo di 0.7V ad un massi-
grare il filtro in un apparato por- to i collegamenti come mostra la mo di 12V, tanto più bassa è la
tatile alimentato a batterie, si figura 5 nella sua parte inferio- tensione tanto minore sarà la fre-
può rivedere lo stadio di uscita re. Un vantaggio di questa con- quenza di risonanza del notch. Il
sostituendo il J310 con un BF245 figurazione deriva dall’avere un circuito è dunque nella condi-
Rke 5/2012 49
di intervento e oltre il passa-ban-
da del ricevitore. Il circuito è
dunque nella condizione OFF.
Tenete presente che lo switch S1
non è coinvolto nel passaggio di
segnale e quindi il suo posizio-
namento è privo di criticità. La
figura 7 mostra nel dettaglio la
regolazione della frequenza in
funzione della posizione del po-
tenziometro: come si vede la
curva non è lineare ma appare
maggiormente compressa nella
prima parte di escursione. Que-
sto dipende dal rapporto capa-
cità/tensione del diodo varicap
e nel concreto non comporta al-
Fig. 7 - Curva di regolazione della frequenza centrale del filtro in funzione della posi- cuna difficoltà di regolazione.
zione del potenziometro R12 espressa in percentuale sulla rotazione del perno. Notate che ponendo il filtro in
La frequenza indicata con OFF si riferisce al deviatore S1 connesso in posizione OFF il picco di attenuazione si
“2” verso la resistenza R13.
sposta a circa -1.7 kHz rispetto il
suo valore utile centrale, per ri-
zione ON su totale controllo tramite del partitore formato da cezioni in SSB/CW/Digitali ciò
dell’operatore che pone a piaci- R12, R13, R14 si polarizza il dio- equivale a renderlo neutro nei
mento il nullo del filtro sulla fre- do varicap con una tensione co- confronti del segnale che transi-
quenza interferente. Con il de- stante di ~0.11V forzando la ri- ta entro la banda IF dell’appara-
viatore S1 in posizione “2” per sonanza all’estremo del campo to.
Lo schema proposto si con-
Tabella 2 - Caratteristiche del filtro notch per IF di 9 MHz. traddistingue per le prestazioni
riportate in tabella 2. Il picco di
Parametro Valore tipico Note attenuazione è il punto di forza
Campo di intervento ± 1.5 kHz raggiunto per mezzo della com-
Attenuazione massima ~70 dB Richiede una perfetta taratura binazione nella ponderata scelta
Attenuazione sul campo di in- ~55 dB della tipologia per la cella notch
tervento con l’interazione di impedenza
Larghezza di banda 220 Hz @ 10 dB verso lo stadio di ingresso cen-
Guadagno 0 dB Per impedenza di carico in uscita attorno
trato su Q1. Il valore limite di 0.6
450  Vpp per il segnale è legato
all’esigenza di mantenere il dio-
Impedenza di ingresso 47~1500  Definibile in base alle esigenze
do varicap D1 nella corretta po-
Impedenza di uscita 450  larizzazione per ogni condizione
Massimo segnale in ingresso 0.6 Vpp operativa.
Alimentazione 12 V / 20 mA
Frequenza del quarzo 8998 kHz Circa 2 kHz in meno rispetto il valore di (Continua)
IF, sono adatti i quarzi tagliati per realiz-
zare gli oscillatori BFO

50 Rke 5/2012
LABORATORIO-STRUMENTAZIONE

Misuratore di livello sonoro


di precisione Elit MOD. 905 e
calibratore acustico Elit MOD. 970
Uno strumento insolito ma utilissimo

di Umberto Bianchi I1BIN

I
l mercato dei ra- Suoni e rumori
dioamatori di Ba-
saluzzo (AL) è uno Il suono può essere de-
dei mercati radioa- finito come una rapida va-
matoriali ingiusta- riazione della pressione atmo-
mente snobbato dai sferica attorno al valore normale,
presunti Califfi del atta a determinare una sensazio-
surplus che frequen- ne uditiva. Questa variazione vie-
tano, con sufficienza, ne prodotta da corpi elastici vi-
quello di Marzaglia e branti i quali, a causa del perio-
invece si recano, ogni anno, in co, uguali fra loro, questa volta dico movimento delle loro parti-
Germania e negli Stati Uniti per ne aveva tre, uno l’ho acquistato celle avanti e indietro rispetto al-
partecipare ai grandi mercati in- io mentre gli altri due, alla fine la loro posizione media di riposo,
ternazionali. Peccato!. Io, a Ba- della mattinata, erano già stati accelerano le particelle d’aria a
saluzzo e a Moncalvo ho fatto ac- piazzati. Il prezzo era allettante e immediato contatto determinan-
quisti di apparati curiosi, rari e a il funzionamento perfetto. Ora do compressioni e rarefazioni
prezzi eccezionalmente conte- sono in grado di fare precisi ri- successive che si propagano
nuti e mai ho preso delle frega- lievi di livello acustico e contesta- nell’aria (onde di compressione
ture molto frequenti in altre sedi re eventuali attività rumorose nel- e rarefazione).
ritenute più prestigiose. le vicinanze della mia abitazio- Le variazioni di pressione che
Nell’ultima edizione ho acqui- ne. si verificano sono generalmente
stato tra le altre cose, un oggetto Prima di procedere alla descri- molto piccole e vengono misura-
insolito, che poco ha a che fare zione dello strumento, ritengo te solitamente con un’unità chia-
con il mondo dei radio appassio- possa essere utile fornire alcune mata microbar, che è, approssi-
nati, ma che, in alcuni casi, è in- note generali sulla misura dei ru- mativamente, un milionesimo
sostituibile. Si tratta di un misura- mori, rispolverando antiche re- della pressione atmosferica nor-
tore di livello acustico di preci- minescenze scolastiche di fisica male (1 microbar = 10 -1 N/m2).
sione, completo di tutti gli acces- elementare perché, a mio avviso, La sensazione uditiva viene pro-
sori, di fabbricazione italiana lo scopo degli articoli tecnici non dotta quando la frequenza delle
(ELIT), ancora molto attuale. Tut- deve limitarsi alla semplice de- vibrazioni è compresa, all’incir-
to questo dal solito rivenditore li- scrizione dell’apparato, ma deve ca, fra 20 e 20.000 hertz e la va-
gure che, già in passato, aveva fornire, quando possibile, anche riazione di pressione è superiore
esitato una pila di multimetri di- i principi di funzionamento e le a un certo limite, denominato “so-
gitali della Simpson, oggetto di basi scientifiche su cui si basa, in glia di udibilità”.
un precedente articolo descritti- special modo quando si è in pre- La sensazione prodotta da uno
vo. Di misuratori di livello acusti- senza di uno strumento insolito. stimolo sonoro si attribuisce a un
Rke 5/2012 51
suono propriamente detto quan- Livello di pressione sonora Analisi dei rumori
do la pressione istantanea varia
nel tempo secondo una semplice Stabilita la pressione di riferi- La determinazione del livello
funzione sinusoidale (tono puro) mento p0 = 2 x 10 -4 microbar, sonoro di un rumore è insuffi-
o quando si ha una combinazio- che è pressappoco la minima va- ciente quando interessi conosce-
ne di un numero limitato di toni riazione di pressione percepibile re la composizione spettrale del
puri le cui frequenze sono in rap- da una persona con udito norma- rumore, ossia la distribuzione
porto armonico o, comunque, in le a 1000 hertz, il livello di pres- della potenza sonora nello spet-
rapporto tale da dar luogo a una sione sonora espresso in dB è tro delle frequenze udibili. In tal
sensazione gradevole. venti volte il logaritmo decimale caso si effettua un’analisi del ru-
Variazioni di pressione aventi del rapporto tra la pressione in more suddividendo il campo del-
carattere irregolare e costituite esame e la pressione p0 e viene le frequenze udibili in un certo
generalmente da un grandissi- rilevato per mezzo di uno stru- numero di bande, e misurando il
mo numero di componenti sinu- mento di misura la cui risposta, livello di pressione sonora esi-
soidali con una distribuzione nel campo di frequenze interes- stente in ciascuna banda. Il siste-
qualsiasi, vengono classificate sato, è lineare, cioè riproduce, ma di analisi più largamente usa-
come rumore o “suono sgradi- in modo uniforme, il fenomeno to è quello per bande di una ot-
to”. sonoro senza alterarlo nell’intero tava, cioè aventi un rapporto 2 tra
Dal punto di vista fisico, carat- campo delle frequenze udibili. il limite superiore e quello infe-
teristiche e proprietà dei rumori riore della banda.
e dei suoni propriamente detti, Livello sonoro A questo scopo, nello strumen-
vengono definite nello stesso mo- to che fra poco andremo a de-
do e misurate con lo stesso stru- L’intensità della sensazione scrivere, dopo essere scesi dalla
mento, il Misuratore di Livello uditiva dipende, oltre che dalla cattedra, è previsto l’allaccia-
Sonoro che fornisce una misura pressione sonora, anche dalla mento del Misuratore di Livello
oggettiva, espressa in decibel, frequenza, e il modo con cui va- Sonoro mod. 905 al Filtro a Otta-
del livello di pressione sonora e ria con la frequenza dipende dal ve mod. 955, sempre della ELIT,
del livello sonoro nel punto di mi- valore della pressione sonora. A che può essere reso solidale a
sura. esempio, un suono di bassa fre- esso mediante un semplice inne-
Il Misuratore di Livello Sonoro quenza deve essere a un livello sto senza viti, in modo da costitu-
ELIT mod. 905, lo strumento che di pressione sonora più elevato ire un unico complesso maneg-
andremo a descrivere, risponde di uno a frequenza un po’ più al- gevole e leggero, con peso tota-
integralmente alle prescrizioni ta per dare la stessa sensazione le di circa 5 kg, comprese le bat-
del Comitato Elettrotecnico Inter- uditiva, e la differenza tra i due terie.
nazionale (I.E.C.) per i misurato- livelli è diversa a seconda della
ri di precisione del livello sono- pressione sonora in gioco. Descrizione
ro. Sarebbe impossibile, o comun-
que molto complicato, costruire Il Misuratore del Livello Sonoro
uno strumento che abbia una ri- di Precisione ELIT mod. 905 è
Scala in decibel sposta equivalente a quella uno strumento preciso, robusto e
dell’orecchio umano, ma si può, affidabile, di forma allungata e
L’impiego di una scala lineare in qualche modo, tenere conto di maneggevole, completamente
in microbar per la misura di suo- questo introducendo, nello stru- transistorizzato, alimentato a bat-
ni e rumori, presenta notevoli dif- mento, degli opportuni circuiti terie e con un peso ridotto, carat-
ficoltà pratiche dato che la pres- correttori della risposta alla fre- teristiche che ne fanno uno stru-
sione sonora può variare in un quenza che rendano la misura mento particolarmente adatto
campo enormemente esteso (da oggettiva strumentale dell’inten- per misure all’aperto oltre che in
circa 2 x 10-4 microbar, soglia di sità dei rumori in sufficiente ac- laboratorio.
udibilità, a circa 1000  2000 cordo con la misura soggettiva, Il campo di temperatura entro
microbar, soglia del dolore). Da almeno per i toni puri. cui si ha un funzionamento nor-
qui l’opportunità di esprimere i Sono state normalizzate, a que- male dell’apparato, va da –10° C
valori di pressione in una scala sto scopo, tre curve di risposta, a +50° C.
logaritmica che permetta l’im- denominate A, B e C rispettiva- La disposizione dei comandi,
piego di numeri più maneggevo- mente, che approssimano la ri- come si può vedere dalla foto, è
li, senza la necessità di introdur- sposta dell’orecchio umano a li- particolarmente comoda per la
re multipli o sottomultipli. Questo velli bassi, medi ed elevati. manovra; per il cambiamento
si fa con i decibel (dB), che sono Quando in uno strumento si im- della portata si impiega un solo
venti volte il logaritmo decimale piegano le tre curve A, B, C, la commutatore.
del rapporto fra la pressione so- misura che si effettua è quella di Il Misuratore di Livello Sonoro
nora che si misura e una pressio- una grandezza che viene chia- ELIT mod. 905 è costituito essen-
ne di riferimento. mata “livello sonoro”, espressa in zialmente da:
dB. -- un microfono magnetodinami-
52 Rke 5/2012
co e, a richiesta, un microfono ne si predispone lo strumento Campo di misura
a condensatore, entrambi non per il controllo della taratura
direzionali, di alta qualità; per via elettrica o acustica men- Il campo di misura ricopre pra-
-- un amplificatore con stadi di tre con le altre si sceglie una ticamente la totalità dei rumori
contro reazione selettiva e reti delle tre curve di risposta nor- che può capitare di dover misu-
passive per ottenere le curve di malizzate A, B, C, o la curva rare ed è il seguente:
risposta A, B, C; “Lin” a risposta uniforme; -- Livello di pressione sonora (ri-
-- un attenuatore a scatti di 10 dB, -- la finestrella di lettura e il rela- sposta uniforme): da 30 a 140
per variare la portata; tivo commutatore “dB” montato dB (0 dB = 2x10-4 bar/m2).
-- un circuito di misura a legge parallelo al pannello e che co- -- Livello sonoro (curve A, B, C):
quadratica con strumento indi- manda gli attenuatori di porta- da 24 a 140 dB.
catore; ta; il commutatore ha undici
-- un alimentatore stabilizzato posizioni: da 30 a 130 dB che La portata è commutabile con
che preleva energia da tre pile corrispondono alle diverse por- un unico attenuatore a scatti di
a torcia da 1,5 V, con controllo tate dello strumento; 10 dB. La capacità di sovracca-
della tensione per mezzo dello -- un pulsante per il controllo del- rico dell’amplificatore consente
strumento indicatore; lo stato di carica delle batterie, la misura di rumori il cui valore
-- un circuito per generare un se- denominato “Contr. Batt.”; di cresta è di + 13 dB rispetto al
gnale di controllo della taratu- -- un commutatore a due posizio- valore efficace.
ra per via elettrica o acustica. ni: “Lento - Rapido” per la scel-
ta di due differenti gradi di
Un importante accessorio è il smorzamento per lo strumento Campo di frequenza
Calibratore Acustico ELIT mod. indicatore;
970, stabile e preciso, che infila- -- un bottone cromato per la re- Sono previste quattro curve di
to sul microfono, consente di ef- golazione della taratura, deno- risposta commutabili:
fettuare rapidamente il controllo minato “Reg. Tar.”; Curva A Da 20 Hz a 12500 Hz secondo le
globale della taratura prelevan- -- uno strumento analogico indi- Curva B norme IEC per i Misuratori di Li-
do dal Misuratore di Livello So- catore, tarato in dB; Curva C vello Sonoro di Precisione
noro il segnale elettrico di con- -- un innesto a spina multipla de- Risposta uniforme ± 3 dB da 40
trollo. nominato “Uscita” che serve Hz a 16000 Hz (±1 dB da 100
per prelevare il segnale da in- Curva Hz a 8000 Hz) con microfono
viare a un registratore o a un Lineare magnetodinamico.
Contenitore e comandi oscilloscopio oppure per la
presenti sul pannello connessione del Filtro a Ottava ± 3 dB da 20 Hz a 16000 Hz (±
ELIT mod. 955; 1 dB da 40 Hz a 8000 Hz) con
Tutti i circuiti sono montati entro -- un commutatore “Filtro Ester- microfono a condensatore.
un contenitore le cui dimensioni no” a due posizioni “SI - NO”,
sono: lunghezza 35 cm, larghez- per comandare il funziona- La curva lineare si impiega per
za 13,7 cm, altezza 10,5 cm. Il mento del complesso Misurato- la misura del livello di pressione
peso totale è di 3,3 kg circa, bat- re di Livello Sonoro mod. 905 sonora o quando si esegue l’ana-
terie comprese. – Filtro a Ottave mod. 955. lisi dei rumori con il Filtro a Otta-
Sul pannello del contenitore si va mod. 955.
trovano: Sul fondo del contenitore si tro- Ciascuna delle tre curve nor-
-- il microfono, montato su un va uno sportello che permette di malizzate A, B, C, si impiega nor-
supporto snodato è collegato accedere al vano batterie per la malmente entro i seguenti campi
internamente l’interruttore di loro sostituzione. di misura:
accensione generale; Sui due fianchi più lunghi del Curva A da 24 a 55 dB
-- la presa a jack “ingresso” per contenitore si trovano due perni Curva B da 55 a 85 dB
escludere il microfono ed en- che servono ad agganciare la Curva C da 85 a 140 dB
trare con il segnale di un gene- cinghia di cuoio per il trasporto
ratore esterno; e per il sostegno dell’apparec-
-- la presa a jack “Calibr. Acusti- chio a tracolla quando si esegue Microfoni
co” per prelevare il segnale una misura tenendolo in mano.
elettrico da inviare al Calibra- Infine su uno dei fianchi del Il Misuratore di Livello Sonoro
tore Acustico mod. 970; contenitore è praticato un foro, ELIT mod. 905 viene normalmen-
-- la finestrella di lettura e il rela- chiuso da un piccolo tappo di te fornito con un microfono ma-
tivo commutatore “Taratura - gomma, per accedere al perno gnetodinamico non direzionale,
Selezione curve” montato con di un potenziometro che permet- di grande stabilità e robustezza,
l’asse parallelo al piano del te di aggiustare il segnale di ta- avente forma cilindrica (diame-
pannello: il commutatore ha ratura elettrica in base al risulta- tro di 22 mm, lunghezza 120
cinque posizioni: “Tar. - A - B - to della taratura acustica fatta mm). La sua impedenza interna
C - Lin.”, con la prima posizio- con il Calibratore mod. 970. è di 200  e la sensibilità circa
Rke 5/2012 53
0,13 mV/bar. A richiesta viene in corrispondenza del fondo sca- essere effettuato:
fornito un microfono a conden- la dello strumento indicatore. -- per via elettrica, applicando il
satore, mediante il quale si mi- segnale di controllo all’ingres-
gliora la risposta alle frequenze Circuito di misura so dell’amplificatore; in tal mo-
acustiche molto basse, il che è do si controlla l’intero apparec-
utile quando il misuratore di li- Dopo l’amplificazione neces- chio a esclusione del microfo-
vello sonoro viene usato con la saria, il segnale viene inviato al no che, d’altra parte, essendo
curva lineare. circuito di misura che raddrizza dotato di grande stabilità, è im-
Questo secondo microfono, il segnale alternato a mezzo di un probabile che si alteri.
anch’esso non direzionale, di for- ponte di diodi e fornisce allo stru- -- per via acustica, mediante il
ma cilindrica (diametro 20 cm, mento indicatore a bobina mobi- “Calibratore Acustico ELIT”
lunghezza 126 cm), è esente dai le, un segnale continuo propor- mod. 970, che viene infilato sul
normali inconvenienti dei micro- zionale al valore efficace del se- microfono e collegato all’appa-
foni a condensatore perché inse- gnale alternativo, come è pre- recchio mediante uno spinotto
rito in un circuito a ponte a bassa scritto dalle norme I.E.C. a jack col quale si preleva il se-
tensione completamente transi- Il circuito di misura è dotato di gnale elettrico calibrato che
storizzato. La sua impedenza in- due circuiti di smorzamento com- viene convertito in segnale so-
terna è di 600  e la sua sensi- mutabili, “Lento” e “Rapido”, per noro, permettendo così un con-
bilità è di 2 mV/bar. ottenere le caratteristiche dina- trollo globale.
Con questo microfono a con- miche prescritte dalle norme
densatore il livello massimo mi- I.E.C.
surabile è di 120 dB. Lo strumento indicatore ha una Alimentazione
Entrambi i tipi di microfono, es- scala graduata da – 6 dB a +10
sendo a bassa impedenza, pos- dB con divisioni di 1 dB. Un convertitore c.c./c.c. per-
sono essere staccati dall’appa- Il circuito di misura è tarato a mette di ottenere le varie tensioni
recchio e montati su un supporto circa 20 °C, ma a causa delle va- continue di alimentazione occor-
da terra; il collegamento al misu- riazioni della caratteristica dei renti per i circuiti interni utiliz-
ratore di livello sonoro può esse- diodi in funzione della taratura, zando tre pile a torcia da 1,5 V.
re effettuato mediante un cavo si determina di conseguenza una Le tensioni sono stabilizzate per
delle lunghezza di 10 m e anche variazione dell’andamento effet- coprire il campo di variazione
più, senza che la taratura e il fun- tivo della scala in confronto a delle batterie, dalla piena carica
zionamento risultino minima- quello tracciato. Pertanto, dopo fino al limite di utilizzazione.
mente alterati. aver effettuato il controllo della La frequenza di oscillazione
taratura elettrica che aggiusta un del convertitore è elevata (circa
punto della scala stessa, la lettu- 40 kHz) per evitare effetti di di-
Amplificatore e attenuatore ra dello strumento può essere af- sturbo sulla misura nel campo
fetta da un errore che cresce per delle frequenze acustiche. Con
Per ottenere un funzionamento i punti che si allontanano da pile alcalino-manganese la du-
stabile, l’amplificatore è diviso in quello rosso di taratura, ma non rata è di circa 75 ore di funzio-
varie sezioni, ciascuna delle qua- supera comunque i ±0,4 dB nel namento intermittente.
li fortemente controreazionata. campo da 0 a +40 °C.
L’impedenza d’ingresso dell’am-
plificatore è di 250  circa. Funzionamento
Il guadagno in tensione è circa Controllo della taratura
120 dB e si può variare di circa Per mettere in funzione l’appa-
±4 dB agendo sul bottone cro- Nel Misuratore di Livello Sono- recchio, occorre:
mato di regolazione “Filtro Ester- ro mod. 905 è incorporato un 1) Alzare il microfono facendo-
no” montato sul pannello. Me- oscillatore di grande stabilità che lo ruotare sul suo supporto a sno-
diante il commutatore “Reg.-Tar.” genera un segnale per il control- do, al quale è collegato interna-
si può interrompere la continuità lo della taratura. mente l’interruttore di accensio-
dell’amplificatore tra la sezione Il segnale di controllo è stabile ne; questo viene azionato per
finale e le sezioni precedenti per sia rispetto alle variazioni della una rotazione del microfono di
permettere l’inserzione dei cir- tensione delle batterie di alimen- circa 30° dalla normale posizio-
cuiti attivi del Filtro a Ottave mod. tazione che rispetto alle variazio- ne di riposo, appoggiato sul pan-
955 quando si debba eseguire ni della temperatura ambiente. nello. Il microfono può essere co-
l’analisi dei rumori. Nell’intero campo di variazione munque inclinato in un piano
È inoltre disponibile un morset- della tensione di alimentazione e verticale in modo da orientarlo
to d’uscita per il collegamento a nel campo da 0 a 40 °C, la varia- secondo la convenienza. Un pic-
un apparecchio esterno di con- zione massima del segnale di colo indice e due tacche di rife-
trollo; l’impedenza d’uscita è di controllo è di ± 0,15 dB rispetto rimento sullo snodo permettono
150  circa. A questo morsetto si al valore stesso a 20 °C. di individuare due posizioni fisse
ha una tensione di circa 1,5 Veff. Il controllo della taratura può (microfono con asse a 90° o con
54 Rke 5/2012
asse a 180° rispetto al pannel- Controllo della taratura per tra indice e segno rosso. Si spin-
lo). via elettrica ga poi nuovamente in dentro il
2) Portare il commutatore “Fil- bottone cromato.
tro Esterno” in posizione NO, sal- Il controllo della taratura viene
vo quando sia collegato il “Filtro effettuato per assicurarsi, prima
a Ottava” mod. 955, nel qual ca- delle misure, che lo strumento Misura del livello di
so detto commutatore deve esse- funzioni in modo corretto. Tale pressione sonora
re portato in posizione SI. Quan- controllo si rende necessario sol-
do il Misuratore di Livello Sonoro tanto dopo lunghi periodi di inat- È quella che si effettua con lo
è fornito senza il “Filtro a Ottava” tività dell’apparecchio o quando strumento predisposto con una
mod. 955, la manopola del com- le condizioni ambienti (tempera- risposta “Lineare” nel campo di
mutatore è bloccata nella posi- tura) siano variate notevolmen- frequenza interessato, in modo
zione NO mediante una vite; per te. che il segnale elettrico riproduca
sbloccarla basta svitare la vite. Per effettuare questo controllo, fedelmente il fenomeno senza al-
Dopo pochi secondi l’apparec- dopo l’accensione e un’attesa di terarlo nell’intero campo delle
chio è pronto per eseguire le mi- circa venti secondi per consenti- frequenze udibili.
sure. re all’oscillatore di taratura di Dopo aver acceso l’apparec-
raggiungere il regime di stabili- chio e controllato lo stato delle
tà, occorre portare il commutato- batterie ed eventualmente la ta-
Controllo della batteria re “Lento-Rapido” sulla posizio- ratura, è necessario:
ne “Rapido” e portare il commu- 1. Portare il commutatore “Lento
È opportuno controllare lo stato tatore “Taratura-Selezione Cur- – Rapido” nella posizione “Ra-
di carica delle pile prima dell’uso. ve” nella posizione “Tar.”. pido” per avere la massima
A tale scopo, dopo aver acceso In queste condizioni l’indice prontezza d’indicazione; solo
l’apparecchio, si deve premere il dello strumento deve portarsi sul quando si voglia misurare il
pulsante “Contr. Batt.”. Mentre il segno rosso. Se non si verifica la livello medio di rumori d’in-
pulsante è premuto, l’indice del- corrispondenza dell’indice col tensità rapidamente variabile
lo strumento indicatore deve su- segno rosso, si procede ad ag- si porterà questo comando in
perare il segno rosso, altrimenti giustare il guadagno dell’ampli- posizione “Lento”.
è necessario provvedere alla so- ficatore agendo sul bottone cro- 2. Portare il commutatore “Tara-
stituzione delle pile. mato di regolazione “Reg. Tar.” tura – Selezione Curve” nella
che deve essere estratto e ruota- posizione “Lin.”.
to fino a ottenere la coincidenza 3. Ruotare il commutatore di

LT341, isolatore audio ad alte prestazioni pertanto l’integrità del segnale. L’interruzione in con-
tinua elimina completamente i loop di massa e possi-
Collegare direttamente l’audio di un ricevitore o di ri- bili danni alle apparecchiature mentre un filtro inte-
cetrasmettitore ad un PC è molto spesso origine di in- grato ad alta impedenza assicura una attenuazione
convenienti. Questo sia a livello di bassa frequenza, a delle interferenze RF di modo comune. Questa combi-
causa dei loop di massa che determinano ronzii ed ar- nazione rende l’LT341 particolarmente adatto per col-
tefatti sonori, sia in alta frequenza (RF) poi- legare impianti radio con computer od altri
ché il collegamento stesso veicola i segnali sistemi digitali, risponde dunque alle esigen-
spurii emessi dal computer con il risultato ze di radioamatori ed appassionati di radioa-
di avere portanti fittizie (birdies) e disturbi scolto e monitoraggio utility.
variabili nel tempo. Molti utenti che impie- Il modulo LT341 ha minime dimensioni, con
gano un PC per decodificare tramite sof- un profilo di altezza di soli 8mm, e dispone di
tware i modi digitali (PSK31, RTTY, ALE, ec- pad a saldare. Questo permette di integrare
cetera) sanno che l’acquisizione diretta il dispositivo nei più diversi sistemi come pure
dell’audio provoca sempre un aumento del all’interno di apparecchiature. Per facilitare
rumore sul ricevitore e l’apparire di interfe- l’acquirente nella confezione oltre il circuito
renze che peggiorano le condizioni opera- vi sono due cavi di 90cm già terminati da un
tive. lato con Jack maschio da 3.5mm qualora si
Per risolvere queste problematiche è stato desideri realizzare una interfaccia audio uni-
sviluppato il modulo LT341, una interfaccia che trova versale.
immediata ed efficace applicazione in tutte le situazio-
ni che richiedono contemporaneamente una notevole Nota Per un accordo con il distributore tutti gli abbo-
dinamica sul segnale ed una sicura azione di isola- nati a Radio Kit Elettronica possono acquisire il cir-
mento sia alle basse che alle alte frequenze. Il modulo cuito LT341 comprensivo di due cavi audio con uno
è dotato di un trasformatore con rapporto unitario che sconto del 10% ovvero a Euro 12,50 compresa IVA per
isola elettricamente le porte di ingresso ed uscita man- ordini effettuati entro il 31 Agosto 2012.
tenendo la trasmissione audio entro una banda estesa. Per ulteriori informazioni ed acquisti consultate il sito
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suscettibilità a campi magnetici esterni garantendo al recapito info@eurocom-pro.com
Rke 5/2012 55
portata “dB”, inizialmente te- posizione 60 dB passare invece
nuto nella posizione “130 dB”, alla curva A.
all’indietro fino a quando lo Il risultato della misura è il livel-
strumento indicatore fornisce, lo sonoro espresso in decibel.
per effetto del rumore inci-
dente sul microfono, una indi-
cazione compresa tra 0 e + Misure con il microfono a
10 dB. distanza
4. Sommare algebricamente
l’indicazione dello strumento Per misure di precisione, quan-
indicatore alla graduazione do interessi effettuare la misura
segnata sul commutatore di in un punto dello spazio evitando
portata “dB”. Il risultato è il li- le perturbazioni del campo sono-
vello di pressione sonora ro prodotta dalla persona
espresso in decibel. dell’operatore e dell’apparec-
chio di misura, conviene allonta-
nare il microfono dall’apparec-
Misura del livello sonoro chio.
Si proceda allora nel modo se-
È quella che si effettua impie- guente:
gando le curve di risposta nor- 1. Si stacchi il microfono dal suo
malizzate A, B, C, che modificano supporto a snodo svitando la
la risposta alla frequenza dello ghiera metallica della presa
strumento per approssimarsi a che lo collega elettricamente
quella dell’orecchio umano ai li- e meccanicamente al Misura-
velli bassi, medi e alti. Il campo tore di Livello Sonoro mod.
di impiego di ciascuna delle cur- 905.
ve A, B, C, è all’incirca quella 2. Si colleghi il microfono alla
precedentemente descritta presa del cavo di prolunga-
quando si è parlato del campo di mento di 10 m la cui estremità
frequenza dello strumento. La opposta, mediante apposita
scelta, in definitiva, è lasciata al spina, viene innestata alla
criterio di chi esegue la misura o presa del supporto a snodo
alle particolari norme; le norme dell’apparecchio.
I.E.C. prescrivono soltanto di 3. Si fissi il microfono all’attacco
precisare con quale curva di ri- a morsetto del supporto da
sposta si è fatta la misura. terra serrando il relativo dado
Per eseguire la misura del livel- ad alette. L’attacco a morsetto
lo sonoro, dopo aver acceso l’ap- si può ruotare per inclinare
parecchio, aver controllato lo opportunamente il microfono
stato di carica delle batterie ed durante la misura.
eventualmente la taratura, è ne- In questo modo il microfono col
cessario seguire la procedura in- suo supporto può essere portato
dicata per misurare il livello di nel punto ove si vuole effettuare
pressione sonora con la sola dif- la misura, mentre l’operatore,
ferenza che il commutatore “Ta- con l’apparecchio, si può tenere
ratura - Selezione Curve” deve a distanza.
essere portato in posizione A, o
B, o C, a seconda di quale curva Conclusione
di risposta si debba o si voglia
accettate. Mi sono divulgato oltre misura
Seguendo il criterio normale di e me ne scuso, ma l’apparato che
scelta delle curve, si inizi con la ho acquistato è abbastanza inso-
curva C e si ruoti all’indietro il lito e merita, credo, una descri-
commutatore di portata “dB” par- zione puntuale. Ringrazio di cuo-
tendo dalla posizione 130 dB; se re l’amico da poco in pensione,
lo strumento indicatore non da la cui passata attività di ricerca-
ancora indicazioni in corrispon- tore presso la sezione di acustica
denza della posizione 90 dB, del C.N.R., mi è stata di grande
passare alla curva B e se non si aiuto per la descrizione corretta
ha ancora indicazioni dello stru- di questo strumento di precisio-
mento in corrispondenza della ne. Alla prossima!
56 Rke 5/2012
RICETTARIO PER C

Lettura degli encoder in quadratura


di Franco Perugini

M
olto spesso chi deve gestire il movimento nere non è necessariamente esatto in quanto vi so-
meccanico di un qualsiasi dispositivo de- no condizioni che non consentono di distinguere
ve poter conoscere con precisione la po- la sequenza di “avanti” da quella di “indietro”. Du-
sizione dell’oggetto in movimento e a tal fine le rante il movimento è possibile contare il passaggio
semplificazioni utilizzate nel precedente articolo dei fronti ma, se si ha una inversione dovuta ad
sul controllo di un motore in continua possono non esempio a vibrazione meccanica, non si può di-
essere sufficienti. Si ricorre così all’utilizzo di un stinguire l'avanti dall'indietro. Se si dispone di un
encoder che, nella sua forma più semplice, è raf- sistema di finecorsa leggibili sia in “avanti” che in
figurato in fig. 1. Un sensore magnetico visualizza “indietro” il sistema può azzerare il conteggio ad
il passaggio dei pieni e vuoti (la dentatura della ogni corsa e questo è il sistema utilizzato con PLC
ruota) tramite la formazione di un’ onda approssi- di piccola potenza per gestire una movimentazio-
mativamente quadra. Sono rappresentati solo otto ne senza eccessive pretese di esattezza durante la
denti per facilità di rappresentazione ma è chiaro corsa.
che è possibile un qualsiasi numero a patto di ave- Gli encoder rotativi commerciali si presentano
re in uscita una forma d’onda in cui i pieni e vuoti però come in fig. 2 fornendo non una uscita ma
siano facilmente distinguibili. Altre possibilità sono due. Si noti come le uscite risultino sfasate di 90°
offerte da righe metalliche con sagomature dei e come normalmente sia presente una informazio-
denti e lettura tramite forcelle opto emittenti che ne che riporta di quanti impulsi sia formata una ri-
vedono il susseguirsi dei pieni e vuoti. Questi siste- voluzione di 360° per ogni uscita. La precisazione
mi sono adeguati se il conteggio che si vuole otte- è importante in quanto vedremo che l’utilizzo con-
temporaneo delle due uscite consente di quadru-
Fig. 1 - Encoder con 8 impulsi/giro ottenuto da una ruota dentata
e da un sensore magnetico di passaggio.
plicare il numero di informazioni per cui l’encoder
riportato (1024 pulse/rev) possa in realtà fornire
4096 impulsi/giro. La scelta dell’encoder dipende
così anche dalla possibilità della lettura delle for-
me in quadratura potendo disporre di un fattore
“per quattro “ dovuto alla natura della decodifica
che evidenzierà il passaggio di tutti i singoli fronti
delle due onde. Nella figura 2. è anche rappresen-
tata la nostra ruota dentata a otto denti ma, in que-
sto caso, i sensori magnetici sono due e posiziona-
ti in modo da ottenere le due forme d’onda a 90°
di sfasamento. Per ottenere la decodifica è neces-
sario valutare non solo le due uscite I (in fase) e Iq
(in quadratura) ma la sequenza temporale con cui
queste cambiano e perciò esaminiamo la fig. 3 che
riporta uno schema hardware in grado di memo-
rizzare anche la stato precedente a quello in cui
arriva il clock. I flip-flop di tipo D impiegati trasfe-
riscono l’informazione all’ingresso D sulla corri-
spondente uscita Q esclusivamente durante il fron-
te di salita del clock (ingresso Ck). In questo modo
le uscite D0 e D1 rappresentano lo stato attuale (al
fronte di salita del clock) di I e Iq mentre le uscite
D2 e D3 rappresentano il precedente valore (al
precedente fronte di salita del clock) dei valori di
I e Iq in quanto vi è un collegamento corrispon-
Rke 5/2012 57
si stato stabile si può arretrare al precedente mo-
dificando inversamente il valore dell’ingresso. Pas-
siamo ad esempio dallo stato stabile 0000 allo sta-
to stabile 0101 attraverso lo stato 0001 che è otte-
nuto alla modifica di I da 0 a 1.
A questo stato instabile è associato fra parentesi
+1 che corrisponde ad un conteggio che voglia-
mo positivo. Se invertiamo a questo punto il valore
di I da +1 a 0 originiamo lo stato instabile 0100
che è associato al valore -1 come conteggio. Se
facciamo oscillare il solo ingresso I fra 1 e 0 il no-
stro sequenziatore produce alternativamente +1 e
-1 lasciando inalterato il conteggio finale cosa che
l’encoder a singola uscita non può fare non poten-
do associare un fronte con l’azione.
Se i due ingressi si modificano alternativamente
come da sequenza con sfasamento a 90° proce-
dendo da sinistra verso destra la macchina sequen-
ziale produce un valore di +1 ad ogni generazio-
ne di uno stato instabile mentre se si seguono le
sequenze da destra a sinistra si produrrà il valore
-1 ad ogni variazione. In qualsiasi punto la sequen-
za è reversibile e produce un impulso su ogni fron-
te dei segnali di ingresso moltiplicando per quattro
la risoluzione di ogni singola traccia. Vi è da nota-
re come quattro bit identifichino sedici combina-
zioni diverse ma la macchina sequenziale ne con-
templi solo dodici fra stati stabili e instabili. Per ca-
pire cosa rappresentano i quattro stati mancanti
riportiamo nella tabella di fig.5 tutti gli stati sempli-
cemente come successione di un numero binario
Fig. 3 - Schema hardware per ottenere la macchina sequenzia-
le.

Fig. 2 - Encoder rotativo in quadratura. Notare le uscite con sfa-


samento 90°.

dente fra le uscite Q dei due FF superiori e le en-


trate D dei due FF inferiori.
Il clock è comune per cui, se vi è un cambiamen-
to negli ingressi, le uscite lo riporteranno per un
tempo di clock dopodichè D0 e D1 diverranno
uguali a D2 e D3 e tali rimarranno fino alla prossi-
ma variazione in quanto il clock trasferirà sempre
gli stessi valori. Esistono pertanto quattro stati sta-
bili in uscita rappresentati dai valori possibili ed
uguali di D0-D1 e D2-D3. In fig.4 questi stati sono
rappresentati dai cerchi con all’interno il valore
corrispondente. Il clock deve essere sufficiente-
mente veloce da catturare tutte le variazioni in in-
gresso e alla fine del processo si originerà un im-
pulso di larghezza pari ad un clock che indicherà
la direzione in cui ci si sta muovendo. Sempre dal-
la fig. 4 si notino i cambiamenti di stato che colle-
gano gli stati stabili tramite stati instabili che dopo
un clock ricadono in quello stabile. Si stabilisce
arbitrariamente il verso di percorrenza (la genera-
zione del +1 e del -1) e, modificando un valore
per volta agli ingressi, si percorrono i quattro stati
stabili generando quattro impulsi +1. Da qualsia-
58 Rke 5/2012
D3 D2 D1 D0 Azione stituisce questo a D0 e D1. La nuova parola a
0 0 0 0 0 quattro bit viene utilizzata per puntare ad una
0 0 0 1 +1 tabella a sedici valori ricavati da quelli di fig.5.
0 0 1 0 -1
0 0 1 1 Fault
Se il contatore avanti-indietro che si vuole uti-
0 1 0 0 -1 lizzare è a sedici bit conviene memorizzare in
0 1 0 1 0 tabella direttamente il valore binario di 0,+1,-
0 1 1 0 Fault 1 in modo da velocizzare l’operazione di ag-
0 1 1 1 +1 giornamento del contatore che diventa una
1 0 0 0 +1 semplice somma. Stessa considerazione vo-
1 0 0 1 Fault
1 0 1 0 0 lendo operare a trentadue bit.
1 0 1 1 -1 Il valore di FAULT può essere qualsiasi esclu-
1 1 0 0 Fault dendo i tre valori precedenti in modo da evi-
1 1 0 1 -1 denziare lo stato errato. Se si opera (come
1 1 1 0 +1 dovrebbe essere) escludendo di cadere in
1 1 1 1 0
uno stato non consentito, il valore di FAULT
Fig. 5 - Sequenza riporta-
Fig. 4 - Sequenza fra gli strati stabili e in- ta come conteggio a 4 bit può essere ignorato e posto a 0. Il valore di 0
stabili per ottenere gli impulsi di con evidenti gli stati vie- per FAULT è ottenuto con define per cui si può
conteggio avanti-indietro. tati. modificare ed evidenziare se necessario. E’
necessario operare con un numero di bit ade-
guato per cui a sedici bit corrispondono
a quattro bit. I valori 0, +1, -1 riportati a fianco so- 65536 conteggi come massimo che devono essere
no ciò che la macchina sequenziale produce ad visti come +32767 e -32768 come limite non es-
ogni clock avendo attribuito agli stati stabili il va- sendo consentito overflow.
lore 0 che non fa ne avanzare ne arretrare il con- Nell’esempio software PORTA rappresenta la
teggio. Abbiamo già detto che il clock deve essere porta dove leggere in posizione 0 il valore di I e in
sufficientemente veloce da campionare tutte le va- posizione 1 il valore di Iq.
riazioni di fronte sia di I che di Iq ma, se ciò non Status potrebbe essere modificato anche in una
avviene, si verifica la condizione in cui entrambi i sola riga ma per leggibilità si lasciano separati i
valori in ingresso cambiano fra un clock e l’altro e vari passaggi che portano alla modifica del con-
ciò origina il contemporaneo cambiamento di due teggio.
bit e non di uno solo come da funzionamento cor-
retto. Questi quattro stati sono caratterizzati dalla // Dichiarazioni a livello globale
scritta FAULT a lato in quanto rappresentano uno #define FAULT 0
stato di malfunzionamento del sistema che viene signed int Count; // Contatore avanti indietro per
//posizione max +32767 , min -32768
segnalato in qualche modo. Vedremo nella mac- unsigned char Status; // valore 4 bit macchina sequenziale
china sequenziale realizzata mediante software un
possibile metodo di identificazione di questi stati signed int TabUpDown[] = // Tabella con valori up-down conteggio
che comunque devono essere evitati valutando {0,1,-1,FAULT,-1,0,FAULT,1,1,FAULT,0,-1,FAULT,-1,1,0};
preventivamente la risoluzione richiesta e la fre-
quenza di interrupt come qui riportato.
Un microcontrollore di media gamma può ope- // Esecuzione ad interrupt di tempo 0.1ms (10kHz)
rare con frequenze di interrupt di 10kHz senza
grosse difficoltà per cui utilizzeremo questo valore void Int_Timer (void) {
Status = Status << 2; // D3 = D1 e D2 = D0
per valutare la risoluzione ottenibile mediante sof- Status = Status & ~0xf3; // D0 = 0 e D1 = 0
tware. Alcuni controllori dispongono della macchi- // i 4 bit MSB di Status sono stati azzerati
na sequenziale di decodifica in hardware consen- Status = Status | (PORTA & 0x03);// D0 = PORTA(0) e D1 = PORTA(1)
tendo così letture di encoder in quadratura a fre- Count = Count + TabUpDown[Status];
quenze di ordini di grandezza superiori, ma il no- }
stro scopo è verificare come sia possibile con mol-
ta semplicità ottenere la macchina sequenziale Main (){
anche su controllori non dotati di questa possibili- Count = 0;
tà. Supponiamo di impiegare un encoder commer- Status = 0;
ciale con 256 pulse/rev volendo così ottenere 1024 // Inizializzare gli IO
pulse/rev come risultato finale. Alla frequenza in-
dicata di 10 kHz possiamo risolvere 1000 impulsi Status = Status | (PORTA & 0x03);// D0 = PORTA(0) e D1 = PORTA(1)
in 100ms consentendo così un po’ meno di dieci
(10•1000/1024) rivoluzioni per secondo come va- //Inizializzare routine a interrupt 0.01ms
// Loop infinito in cui tutti i programmi vanno in esecuzione
lore di massima velocità di rotazione. Per valutare for (;;) {
le sequenze in ingresso ad ogni interrupt si trasla }
a sinistra la parola a quattro bit di stato di due po- }
sti portando D0_D1 in D2-D3 che vengono così
aggiornati, si legge lo stato di I e Iq attuale e si so-
Rke 5/2012 59
PRATICA DI MICROONDE

Costruiamoci un attenuatore
professionale da laboratorio
... usando materiale di recupero!!
2ª parte
di Luca Dal Passo IW2LJE

Visualizzatore digitale re il valore di attenuazione, han- attenuazione è dato dalla somma


opzionale no a corredo dei led che mostra- dei vari contributi impostati. Sen-
no se la particolare sezione è in- za scomodare microcontrollori,
Questo circuito è opzionale ed serita o meno. Utilizzando il di- PIC e simili, la soluzione più sem-
ha una funzione solo estetica e di splay si potranno eliminare i LED plice in questo caso è quella di
comodità di lettura. Esso serve a indicatori. ricorrere ad un sommatore (ad-
visualizzare su tre display il valo- Per pilotare i display occorre der) e di qualche circuito di in-
re numerico dell’attenuazione innanzitutto prelevare i segnali terfaccia per ottenere il corretto
impostata con i deviatori a levet- che ci danno lo stato dei devia- pilotaggio dei display e per leg-
ta. Naturalmente, con questo ac- tori. Questo si ottiene tramite i fi- gere correttamente lo stato dei
cessorio, il vostro attenuatore as- li X1 – X6 di figura 6. Lo schema deviatori.
sumerà un aspetto più professio- del circuito è riportato in figura Lascio al lettore il divertimento
nale. 11. Esso deve effettuare delle di capire come i segnali agli in-
Abbiamo visto che i deviatori a operazioni aritmetiche perché gressi (6 bit) vengono elaborati
levetta, che servono per imposta- l’indicazione del valore totale di per produrre le cifre BCD per pi-
Fig. 11

60 Rke 5/2012
e J2 (fig. 13). Un po’ più a destra
andrà posto l’interruttore di ali-
mentazione che non avrà biso-
gno di spie. Il tutto assomiglierà
al lay-out di fig. 14.
Nel mio prototipo l’alimentato-
re è esterno. Per motivi di sicu-
rezza è infatti preferibile alimen-
Fig. 12 tare l’apparecchio in questo mo-
Fig. 13 do oppure con un trasformatore
lotare i tre display. Vi dico solo “a spina” inserendo nello stru-
che il “peso” di 5dB lavora in mo- mento unicamente il raddrizzato-
do autonomo ed accende il “5” Assemblagio finale re/stabilizzatore. Non fornisco
sul display più a destra; i pesi 10, dettagli sull’alimentazione in
20 e 40 (guarda caso sono già in Il risultato conseguibile sarà quanto ognuno adotterà la solu-
binario!) entrano sul primo in- determinato dalla qualità dei zione a lui più gradita. Occorre-
gresso del sommatore; sul secon- componenti RF che verranno im- rà comunque disporre di un
do ingresso entrano il peso 30 piegati. Seguendo quanto indi- +15Vcc con 0,5A e di un 5V (an-
(dato da 10+20 e quindi otteni- cato nell’articolo i risultati saran- zi sarebbe meglio 4,6V per ridur-
bile semplicemente collegando no ottimi. re il consumo dei display) con
insieme i due piedini) ed il peso Consiglio di inserire il tutto in 0,3A per l’eventuale circuito vi-
40. un contenitore idoneo. Sul pan- sualizzatore.
Ora all’uscita abbiamo la “som- nello frontale, all’estrema destra All’interno del contenitore, la
ma” che, proprio in ragione del- e sinistra, andranno montati i parte RF andrà posizionata verso
lo speciale sommatore utilizzato bocchettoni J1 e J2. il fondo in modo che nello spazio
(4560B), non è espressa in bina- Nella parte superiore sulla sini- tra pannello frontale e moduli at-
rio, ma in BCD, quindi pronta per stra si monterà la serie di sei de- tenuatori verrà montata la baset-
essere inviata ai display. viatori a levetta ed a destra il di- ta con i circuiti driver e sequen-
Si può notare che nello schema splay (se deciderete di realizzar- ziatore.
mancano le decodifiche a 7 seg- lo), altrimenti i deviatori andran- Il cablaggio RF andrà reso il più
menti. Questo accade perché ho no posti in zona più centrale e possibile ordinato. Le due termi-
preferito utilizzare dei display saranno corredati di LED nella
speciali (hp 5082-7300) che parte superiore che si accende- Fig. 15
hanno al loro interno la decodi- ranno quando la sezione di atte-
fica (fig. 12). Ciò semplifica non nuazione viene inserita e di LED
poco il circuito, ma il vero motivo nella parte inferiore che identifi-
è che avevo nel cassetto un certo cheranno la situazione di cella
numero di questi display (natu- disinserita e quindi di passaggio
ralmente di recupero...). La con- senza attenuazione (0dB).
tropartita è che questi display In basso al centro verso sinistra
hanno ingressi TTL ed il 4560B ci sarà il deviatore ATT/LOAD,
(che è un CMOS) alimentato a che comanda gli switch coassia-
5V ha una corrente di sink insuf- li, con i relativi LED di segnala-
ficiente a pilotarli: ecco perché zione della condizione ”load” po-
occorre il buffer 4050B. Volendo sti in prossimità dei connettori J1
invece utilizzare dei normali di-
splay a 7 segmenti, si potrà mo- Fig. 14
dificare il circuito utilizzando le
consuete decodifiche quali il
4511B (in questo caso i buffer del
4050B non occorreranno).
Non ho sviluppato alcun circu-
ito stampato, ma ho realizzato il
tutto con cablaggio filato. Racco-
mando le solite cautele necessa-
rie quando si maneggiano e si
saldano circuiti integrati. I sei
transistori nello schema non sono
per niente critici. Si potrà utiliz-
zare qualunque NPN della serie
BC 107,108,109, BC 317, 318,
319, BC 237,238,239, o simili.
Rke 5/2012 61
Fig. 16 Fig. 17

nazioni resistive andranno avvi- A causa dei vari connettori, ca- L’apparecchio qui presentato
tate direttamente sui relè coas- vetti e relè coassiali presenti sul vuole essere un esempio concre-
siali (fig. 15). Ricordatevi la rego- percorso del segnale RF, vi è una to di come sia possibile ottenere
la base per serrare gli SMA nel fisiologica attenuazione aggiun- un valido strumento da laborato-
caso non disponiate della appo- tiva di fondo che ammonta a cir- rio utilizzando materiale di recu-
sita chiave dinamometrica: ser- ca 0,5 dB a 1GHz e sale a circa pero. Ovviamente il lettore potrà
rare a mano fino che si può, e poi 1,2 dB a 4 GHz e che si aggiun- adattare la realizzazione al ma-
stringere un poco oltre (non più ge al valore di attenuazione im- teriale in suo possesso. Con altri
di un ottavo di giro) con la chiave postato. Di questo fenomeno, del tipi di moduli attenuatori, sul cui
inglese del numero 8. tutto normale, occorre tenerne impiego torneremo in occasione
La foto del mio prototipo as- conto se si utilizza l’attenuatore della realizzazione di altri stru-
semblato (fig. 16) potrà dare per effettuare calibrazioni e mi- menti per microonde, si potrà re-
qualche ulteriore spunto. sure. alizzare un dispositivo in grado
Naturalmente, essendo l’atte- Nel caso servisse eliminare di funzionare fino a 18GHz ed
nuatore un dispositivo passivo e questa attenuazione di fondo, sa- oltre. Buon divertimento e arrive-
simmetrico, i due “bocchettoni” rà necessario collegarsi diretta- derci al prossimo appuntamento
per il segnale RF potranno indif- mente ai connettori SMA dei mo- di “pratica di microonde”, ove
ferentemente essere utilizzati co- duli attenuatori (punti A e B di utilizzeremo il nostro attenuatore
me ingresso o come uscita (il di- figura 16) by-passando in questo per vari tipi di misure e calibra-
spositivo funziona ugualmente in modo i vari cavetti, connettori e zioni.
un senso e nel senso opposto). relè coassiali.
Nella figura 17 si vede il banco
di test utilizzato per effettuare le
misure sul prototipo. Le due trac-
ce che si vedono sullo schermo
dello strumento, rappresentano
l’attenuazione (traccia superio-
re) ed il return loss (traccia infe-
riore). L’attenuazione ha un an-
damento quasi rettilineo con un
leggero calo oltre il limite di ban-
da prefissato (circa 1,5 dB a
8GHz), mentre il return loss si
mantiene sempre maggiore di
22dB almeno fino a 6 GHz, con-
fermando un ottimo adattamento
di impedenza.
62 Rke 5/2012
A RUOTA LIBERA

Un controllore per pluviometri


Un utile e simpatico progetto

di Pierluigi Poggi IW4BLG

Q
uesto articolo na- La stazione
sce durante uno pluviometrica
dei pomeriggi amatoriale
più caldi dell’estate...
quando la voglia di un po’ Come anticipato, lo
di refrigerio magari por- strumento che ne per-
tato da un temporale è ai mette la misurazione è il
massimi livelli... e così, pluviometro, una volta
mentre si aspetta Giove ad appannaggio dei so-
pluvio, si ragiona e ci si li “addetti ai lavori”, è da
interroga... anni disponibile a costi
molto contenuti anche
ai semplici appassionati
Il pluviometro e curiosi.
Lo strumento si com-
La pioggia è la forma na, equivalenti a x decimetri pone in genere di due
più comune di precipitazione at- cubi, su una superficie di 1 me- parti: un sensore da porre
mosferica e si misura in millimetri tro quadro. all’esterno a raccogliere la piog-
attraverso i pluviometri o pluvio- Secondo gli studiosi della ma- gia ed una unità di visualizzazio-
grafi. In meteorologia solitamen- teria è possibile catalogare le ne digitale che ci indica in vari
te 10 mm di pioggia equivalgono precipitazioni come segue: modi quanto piove.
a 10 litri d’acqua caduti in un’ora • Pioviggine (< 1 mm ogni ora) Il sistema commerciale è di per
su una superficie di 1 mq. • Pioggia debole (1-2 mm/h) sé molto piacevole, ma risulta
Lo strumento per misurare la • Pioggia moderata (2-6 mm/h) “chiuso” nel momento si deside-
pioggia è detto pluviometro ed è • Pioggia forte (> 6 mm/h) rasse visualizzare od impiegare
sempre uno strumento a “valore • Rovescio (> 10 mm/h ma limi- l’informazione pluviometrica in
medio”, indicando la quantità di tato nella durata) altro modo o sistema. Sarebbe
precipitazione in un lasso di tem- • Nubifragio (> 30 mm/h) quindi utile poter disporre
po definito.
Fig. 1 - Schema di principio pluviometro a doppia vasca basculante.
Due sono i metodi di misura co-
munemente impiegati:
• quantità totale: è l’accumulo to-
tale di precipitazione in un pe-
riodo temporale. Può essere ad
esempio annuale dal 1 genna-
io al 31 dicembre, oppure per
gli agricoltori, l’annata agraria
dal 1 settembre al 31 agosto
• intensità del fenomeno cioè
quanto “forte piove”: la pioggia
caduta viene misurata in milli-
metri su un arco di tempo spe-
cificato. Alla misura di x milli-
metri di pioggia corrisponde la
caduta di x litri d’acqua piova-
Rke 5/2012 63
sun convertitore F-V analogico po-
trà mai gestire.
Occorre quindi abbandonare la
soluzione classica, analogica, ed
intraprendere un nuovo approc-
cio al problema, senza perdere di
vista la semplicità realizzativa e la
flessibilità.

La soluzione proposta

Dovendo per i motivi sopra


esposti trovare una soluzione
semplice, flessibile, economica e
non analogica, una possibilità
Fig. 2 - Dipendenza della frequenza degli impulsi dall'insentià della pioggia viene dall’impiego del noto siste-
ma open-source Arduino.
dell’informazione su una linea mentino, oppure registrarlo con Di questo fantastico prodotto
analogica o dati. un data-logger magari assieme ad esistono molte versioni. Per que-
Per cercare il modo di “espor- altre grandezze, pare che il com- sto progetto non occorre nulla di
tare” la lettura, vediamo anzitut- pito possa essere banalmente as- particolare e quella già in casa o
to come è realizzata l’unità di solto realizzando un comune con- a miglior prezzo può divenire
misura (quella che mettiamo vertitore frequenza-tensione. una ottima base di partenza.
all’esterno). Se in linea teorica questo corri- Nel mio caso, l’idea è stata svi-
La quasi totalità dei sensori sponde al vero, i problemi nasco- luppata su un Arduino Uno, in
pluviometri disponibili al merca- no nel momento in cui si conside- previsione anche di importanti
to amatoriale è costituita da una rino le grandezze in gioco. sviluppi futuri del sistema.
sezione ad imbuto che ha lo sco- Un pluviometro medio amatoria-
po di raccogliere l’acqua piova- le infatti, ribalta la vaschetta (quin-
na e portarla ad un dispositivo di eroga un impulso) solo ogni al- La configurazione HW
di misurazione. Il sistema, detto cune decine di secondi quanto
a doppia vasca oscillante o ba- investito da un vero nubifragio. Nei Arduino Uno viene collegato
sculante, ha un equilibrio che casi più comuni di precipitazione, come descritto nello schema di
varia a seconda della quantità dovremo attendere vari minuti fra fig. 3.
d’acqua contenuta nelle va- un impulso ed il successivo. Parlia- Il sensore pioggia è collegato
schette. mo quindi di frequenze nell’ordine fra massa e l’ingresso digitale
Man mano che il recipiente dei Hz che, verosimilmente, nes- n°2. Una resistenza di pull-up
posto in quel momento sotto l’im-
buto si riempie, il baricentro del Fig. 3 - Configurazione proposta
sistema basculante si sposta.
Una volta raggiunto un certo
grado di riempimento, la va-
schetta si ribalta: sotto l’imbuto
arriva la vaschetta vuota, mentre
quella piena si svuota rapida-
mente. Durante la transizione,
viene chiuso (per alcune decine
di millisecondi in genere), un
contatto elettrico (reed, sensore
hall, etc.) il cui segnale, inviato
all’unità interna, permette il cal-
colo e la visualizzazione della
precipitazione in corso. Quanto
più forte è la pioggia quindi, tan-
to più elevata sarà la frequenza
degli impulsi in uscita dal sen-
sore, come illustrato in fig. 2.
Volendo quindi trasformare il se-
gnale del pluviometro ad esempio
in una tensione per avere una in-
dicazione analogica su uno stru-
64 Rke 5/2012
mantiene l’ingresso a livello alto /*
programma per convertire il pluviometro in tensione, con fondo scala di 5V=10mm/ora
fra un impulso di ribaltamento ed 1mm/ora=2670" di periodo del pluviometro
il successivo. Nel caso il circuito ingresso sensore sul Pin 2 digitale
uscita pwm proporzionale a pioggia: pin 9
sia collegato in parallelo all’ori- il led pin 13 lampeggia ad ogni commutazione del pluviometro
ginale unità di lettura, occorrerà */
probabilmente rimuovere la resi- //dichiarazioni costanti
stenza di pull-up (non più neces- const float pluvio_k=2670000; //cost. calibr. pluviomentro pari a periodo per 1mm/ora, in msec!
const int ledPin = 13; // the number of the LED pin
saria) e verificare i livelli, assicu-
randosi che lo stato “alto” sia si- // dichiarazione variabili
int sensorValue_old=0; //init a 0 del vecchio valore del sens. rain
gnificativamente maggiore di unsigned long millis_old=0; //init a 0 del primo valore di millis_old
3V. unsigned long rain_per; //variabile contiente periodo pluviometro, time in msec
unsigned long rain_per_last=2670; //periodo ultima misura pioggia, init a 10mm/ora
L’uscita è il pin9, un PWM (pul- float rain_raw; //pioggia in mm/ora
se width modulation) a frequenza float rain; //pioggia saturata fra 0,1 e 10mm/ora
fissa di 1 kHz, il cui livello medio int ledState = LOW; // ledState used to set the LED
long previousMillis = 0; // will store last time LED was updated
varierà proporzionalmente all’at- long interval = 5000; // interval at which to update serial (milliseconds)
tività di Giove pluvio. Se collega- int PWM_rain;
to direttamente ad un piccolo vol- float Volt_pwm;

tmetro analogico, lo stesso colla void setup() {


Serial.begin(9600); // init seriale
sua inerzia provvederà ad indi- pinMode(2, INPUT); //ingresso sensore pioggia
care il valore medio del segnale. pinMode(9, OUTPUT); //uscita pwm sul pin 9
Nel caso invece l’uscita andasse }
pinMode(ledPin, OUTPUT); //attivo il led su PCB come monitor attività

collegata ad altro dispositivo non


void loop() {
in grado di “mediare”, è oppor- int sensorValue = digitalRead(2); //leggo valore stato sens. rain
tuno inserire un filtro integratore unsigned long millis_current=millis(); //leggo tempo corrente in msec dall'avvio
RC (passo basso) con valori if (sensorValue<sensorValue_old) {
nell’ordine di 5-10kohm e 220- Serial.println("ho visto transizione 1->0 \n"); //se il livello è andato da 1 a 0, allora...
470nF. rain_per_last=rain_per=millis_current-millis_old; //store periodo ultima misura certa
millis_old=millis_current; //azzero contatore del periodo pluviometro
ledState = HIGH;
digitalWrite(ledPin, ledState);
Il codice delay(1000);
ledState = LOW;
digitalWrite(ledPin, ledState);
Piuttosto che descrivere appro- }
fonditamente il programma svi- sensorValue_old=sensorValue;
luppato e visibile qui a fianco,
rain_per=millis_current-millis_old;
credo più interessante vedere e if (rain_per < rain_per_last) rain_per=rain_per_last;
commentare l’algoritmo di misu- if (rain_per>26700000) rain_per=26700000; //se pioggia <0,1mm/ora, allora pioggia minima 0,1mm/ora
ra e conversione messo a pun- rain_raw=pluvio_k/rain_per;
to.
rain=rain_raw;
La caratteristica un po’ partico- if (rain_raw>10) rain=10;
lare di questo sistema è che l’in- PWM_rain=rain*25,50;
formazione che il sensore comu- Volt_pwm= rain/2,0; //valore in volt dell'uscita PWM filtrata
nica non è continua ma aggior- analogWrite(9, PWM_rain);
nata solo al verificarsi di un pre- unsigned long currentMillis = millis();
ciso evento, nel nostro caso il ri- if(currentMillis - previousMillis > interval) {
baltamento della bascula. Ovvia- // save the last time you blinked the LED
mente non è possibile conoscere previousMillis = currentMillis;
ciò che accade fra un evento ed Serial.print("\n dati aggiornati \n");
il successivo né tantomeno pos- Serial.print("\t sensorValue=");
siamo sapere quando si verifi- Serial.println(sensorValue, DEC);

cherà il prossimo aggiornamen- Serial.print("\t rain_per=");


Serial.println(rain_per, DEC);
to.
Serial.print("\t rain_raw,mm/ora=");
Vediamo quindi l’algoritmo Serial.println(rain_raw, DEC);
pensato:
Serial.print("\t rain,mm/ora=");
dopo una prima sezione di ini- Serial.println(rain, DEC);
zializzazione delle porte del mi- Serial.print("\t PWM_rain=");
cro, della comunicazione seriale Serial.println(PWM_rain, DEC);
e delle variabili usate, il pro- Serial.print("\t Volt_pwm=");
gramma avvia un loop senza fine Serial.println(Volt_pwm, DEC);
all’interno del quale “cerca” il Serial.println(millis_current, DEC);
fronte di discesa del segnale del Serial.println(millis_old, DEC);

pluviometro, indice dell’avvenu- }

ta commutazione. Quando detto }

Rke 5/2012 65
nota d’acqua, ad esempio 500ml
e molto lentamente la versiamo
nell’imbuto del pluviometro.
Mentre versiamo, contiamo i ri-
baltamenti della vaschetta.. Po-
niamo ad esempio che 100g di
acqua versata, provochino 20
“bip”, equivalenti a 5g di pioggia
raccolta ad ogni ribaltamento
della bascula. Tanto più elevati
sono i valori di acqua versata e
commutazioni, tanto più preciso
sarà il calcolo.
Con un metro misuriamo la
“bocca” del sensore, ad esempio
125x54mm. Moltiplicando le due
quote, calcoliamo l’area di rac-
colta che risulta in questo caso
pari a 0,00675m2, cioè un 1/148
di metro quadro.
Moltiplicando ora 148 per 5 ot-
tengo il valore di 741 che espri-
me i grammi di pioggia per m2
Fig. 4
che fanno riempire una vaschet-
ta.
evento è rilevato, viene comuni- dall’ultima lettura valida. È chia- Moltiplicando ancora questo
cato all’operatore con un mes- ro che operando in questo modo, valore per 3,6 si ottiene il tempo
saggio specifico sulla seriale e nei primi istanti dopo una misura (in secondi) fra due commutazio-
accendendo per 1 secondo il valida, occorre saturare il calco- ni in presenza di una pioggia di
LED sulla board di Arduino; se- lo all’ultimo valore corretto. 1mm/ora. Nel caso di questo
gue il calcolo del valore aggior- Una dimostrazione grafica e esempio, il risultato è 2670 (pari
nato di intensità di pioggia, che qualitativa del diverso funziona- ad una frequenza di 374Hz!!).
è bene ricordare, è il valor medio mento delle versioni “base” e Detto valore va riportato nel co-
dell’intensità nel periodo di tem- “evoluta” dell’algoritmo è ripor- dice dell’algoritmo (pluvio_K)
po compreso fra l’ultima e la pe- tata in figura 4. per la dovuta messa in scala del-
nultima commutazione. la misura.
Il valore viene trasmesso sulla
seriale e usato per impostare il La calibrazione
PWM conseguentemente. Detta Conclusioni
così, la soluzione sembra logica Per eseguire una misura corret-
e semplice ma.. se rimanessimo ta, occorre inserire nel codice un In questo articolo si sono esplo-
in passiva attesa del prossimo valore che indica il periodo fra rati vari ambiti della scienza, dal-
fronte di discesa e la pioggia ces- due commutazioni della bascula la meteorologia alla programma-
sasse di colpo (classico dei tem- quando l’intensità della pioggia zione di un microcontrollore. Un
porali!), l’algoritmo, non aggior- sia di 1mm. piacevole viaggio fra vari campi
nando più i calcoli, perpetuereb- Se abbiamo fortuna, il dato è della tecnica, senza pretese di
be il settaggio della porta di usci- fornito dal costruttore del senso- perfezione (specie il codice, che
ta dando così l’impressione di re, ma più frequentemente, spe- sicuramente può essere riscritto
una pioggia costante e senza fi- cie nei modelli economici, oc- più “elegantemente”) ma con
ne! correrà determinarlo sperimen- l’obiettivo di imparare e di riflet-
Quindi? talmente, ma per buona sorte, tere sulla scelta delle soluzioni
Ecco la soluzione! Ad ogni “gi- l’operazione è abbastanza sem- software ed hardware.
ro del loop” di ricerca del fronte, plice. Non mi resta che augurare a
ricalcolo sempre il valore di piog- Prendiamo il nostro sensore e tutti un po’ di pioggia per speri-
gia come se avessi trovato un mettiamoci nella condizione di mentare e migliorare il lavoro!
fronte. Così operando, al trascor- poter misurare il numero delle
rere del tempo in assenza di commutazioni, magari con un te-
“nuove informazioni” da parte Bibliografia
ster, una piccola lampadina, un
del pluviometro, il valore della contatore elettronico, un cicali- www.arduino.cc
lettura cala asintoticamente ver- no.. quello che volete, purché sia www.lacrosse-psmall.com
so lo zero, dando conto corretta- comodo ed efficace. it.wikipedia.org/wiki/Pluviometro
mente della pioggia media Prendiamo anche una quantità it.wikipedia.org/wiki/Pioggia

66 Rke 5/2012
RETROSPETTIVA

Sistema di prospezione geofisica per


mezzo delle onde elettromagnetiche
Un tempo si faceva così

di Costanzo Ciccognani I6COC

Q uesta Rivista nel numero 3


del 2000, riportava un
breve articolo ed una foto
dal titolo “Ricerche di minerali
una vasta risonanza, tanto che al-
cuni giornali e settimanali, infor-
mavano che il sistema era bastato
con l’impiego di Ultrasuoni, Radio-
corso. Il sistema non aveva lo sco-
po di soppiantare i vari metodi di
prospezione geofisica, in essere in
quegli anni, infatti esso trascurava
mediante onde hertziane”. Sia onde, Elettromagnetismo, ecc, nella ricerca proprio gli elementi
l’articolo che la foto erano estratte ecc. strutturali del mezzo litologico che
dalla Rivista “Audion” dell’aprile Il complesso, invece, non aveva costituivano la base di tutti gli altri
1922. Come sempre gli argomen- nulla in comune con tutti gli altri sistemi (fig. 2 e 3).
ti di “retrospettiva” sono molto in- metodi descritti in quegli anni, ma Il principio scientifico del siste-
teressanti e lo scritto ricordava che l’idea del Dott. Calvaresi era stata ma di prospezione geofisica e la
i Sigg. Di Legge e Smalzi avevano ritenuta l’unica che aveva la pos- relativa apparecchiatura erano
condotto una serie di esperimenti sibilità di stabilire con certezza o stati studiati per raggiungere due
per la ricerca nel sottosuolo di mi- meno l’esistenza di un determina- diversi scopi:
nerali per mezzo di un apparec- to minerale nel sottosuolo, di ubi- 1) determinazione della presen-
chio che emetteva onde hertziane. carne la profondità e di calcolare za di un determinato minerale, in-
L’apparecchio, chiamato “Elettro- la sua approssimativa concentra- dipendentemente da tutti quelli
Audion” era costituito da un gene- zione. Poiché si era in fase di stu- che potevano trovarsi accanto ad
ratore di oscillazioni elettroma- dio e di ricerche sperimentali non esso con esso frammisti;
gnetiche le quali, per mezzo di vennero fatte smentite su quanto 2) misura della profondità alla
speciali diffusori, venivano propa- scritto allo scopo di conservare i quale era certa la presenza di un
gate nel sottosuolo poi riflesse, se segreti ed i dettagli degli studi in determinato minerale.
avessero incontrato un giacimento
di minerali (fig. 1). Fig. 1
La lettura dell’articolo mi ha fatto
tornare alla mente quanto, negli
anni ’50 uno studioso italiano ed i
suoi collaboratori avevano speri-
mentato e realizzato.
Nel 1949 il geofisico VINCENZO
CALVARESI nel partire da una in-
dagine analistica e sperimentale
dei fenomeni di propagazione del-
le iperfrequenze, riuscì a determi-
nare le lunghezze d’onda delle ra-
diazioni elettromagnetiche relati-
ve allo spettro di assorbimento do-
vuto all’azione del vettore elettrico
o magnetico delle molecole di al-
cuni composti. Dopo un periodo di
applicazioni sperimentali e perfe-
zionamenti si pervenne, negli anni
successivi, alla completa efficien-
za del sistema.
Quando l’attività venne portata a
conoscenza del pubblico, ebbe
Rke 5/2012 67
L’individuazione del minerale ri-
cercato era ottenuto partendo dal
principio che ogni sostanza, aven-
te una determinata composizione
molecolare, emette ed assorbe
uno spettro di frequenze ben de-
terminate, i cui valori sono funzio-
ne delle masse degli atomi costi-
tuenti la molecola e delle distanze
tra i nuclei di tali atomi. Queste fre-
quenze sono relative ai moti oscil-
latorio e rotatorio “molecolare”.
Lo spettro relativo a ciascun tipo
di molecola, ovvero a ciascun mi-
nerale, ha perciò dei valori di fre-
quenza ben diversi dai valori della
frequenza di ogni altro. Pertanto
non poteva avvenire confusione tra
l’individuazione di corpi aventi dif-
ferente costituzione “molecolare”.
In particolare si può sostenere
Fig. 2 - L'apparecchiatura elettronica della società SORGE che la frequenze emesse o assor-
bite da ogni minerale, apparten-
gono a spettri aventi l’estremo a
frequenza più elevata nel campo
dell’infrarosso con grande lun-
ghezza d’onda.
Fino a qualche anno prima man-
cavano adeguati mezzi di indagi-
ne e non vi era la possibilità di ri-
levare l’emissione o l’assorbimento
di frequenze molto elevate; la tec-
nica sviluppata con lo studio del
Radar consentì di mettere in evi-
denza alcuni fenomeni, già previ-
sti in via teorica ma non ancora
confermati sperimentalmente. Tali
fenomeni evidenziano come lo
spettro di assorbimento delle mo-
lecole di alcuni corpi presentava
una “frequenza caratteristica”.
Pertanto un qualsiasi minerale era
individuabile quando si conosce-
vano in precedenza i valori carat-
teristici delle frequenze apparte-
nenti allo spettro del suo sistema
Fig. 3 - L'apparecchiatura elettronica installata nell'interno di un furgone. molecolare.
Questo era dunque il principio
Fig. 4 - Schema a blocchi dell'apparecchiatura del sistema Calvaresi.
sul quale era basata la realizzazio-
ne dell’apparecchiatura, la quale
perciò era in grado di effettuare il
riconoscimento sicuro di un deter-
minato minerale, senza possibilità
di errore.
In pratica l’apparecchiatura era
costituita da un risuonatore capa-
ce di entrare in risonanza solo
quando era eccitato dalla frequen-
za caratteristica del minerale ricer-
cato; pertanto se al momento
dell’eccitazione, il sottosuolo loca-
le in esame, conteneva il minerale,
nel cui spettro era compresa la fre-
quenza usata per l’eccitazione, il
risuonatore entrava in risonanza.
68 Rke 5/2012
L’apparecchio era così in grado, di a quella solamente (fig. 4). geologo Ing. Giovanni Curli ed il
rilevare la presenza di quel solo L’organizzazione delle ricerche, perito elettronico Tano Schettino.
determinato minerale per il quale a metà degli anni ’50, si era costi- Oggi a distanza di molti anni dal-
era stato predisposto mediante la tuita sotto forma di una società per le notizie descritte, non sono riu-
scelta della frequenza eccitatrice. azioni dal nome “SORGE” cioè scito a reperire ulteriori informa-
Altri minerali potevano essere rile- “Società organizzazioni ricerche zioni per conoscere se detta Socie-
vati, nella medesima località, se geofisiche”, con sede a Milano e tà svolga l’attività sotto altro nome
veniva variata nell’apparato la pre- filiale a Roma. o se, per motivi a me sconosciuti,
disposizione della frequenza ecci- Ne facevano parte il Direttore non esista più.
tatrice che lo rendeva sensibile al- tecnico Dott. Vincenzo Calvaresi,
la nuova sostanza da ricercare ed il geofisico Dott. Adelino Morelli, il

ANNIVERSARI tura, e comunque richiama, pur se


indirettamente, la figura di Gu-

1912: Titanic,
glielmo Marconi.

Il Titanic

una tragedia del mare Il più grande disastro sul mare in


tempo di pace si verificò il 15 apri-
le 1912 quando il Titanic, lussuoso
transatlantico di quasi 50.000 ton-
di Nerio Neri I4NE nellate di stazza, all’inizio del suo
viaggio inaugurale da Southam-
pton a New York, andò ad urtare

N el centenario della sven- Internazionale per la sicurezza (nel Nord dell’Oceano Atlantico)
turata inaugurazione del della vita in mare, nella quale si contro un iceberg ed affondò nel
famoso Titanic, il lussuoso fissarono le relative regole, fra cui giro di tre ore.
transatlantico a compartimenti la necessità che le navi mantenes- Fu grazie alla presenza della ra-
stagni (considerato per questo sero un controllo radio durante tut- dio a bordo che 712 persone furo-
inaffondabile) venne a collisione te le 24 ore del giorno, con relativo no tratte in salvo, ma ciò non fu
con un iceberg che ne squarciò operatore. sufficiente a salvare le 1517 che
una fiancata provocandone così L’epopea del Titanic continua invece perirono nella collisione.
l’affondamento. Come conseguen- ancora oggi ad esercitare il suo La nave Californian che si trova-
za del disastro si tenne a Londra, tragico fascino, coinvolgendo va a poca distanza, pur equipag-
l’anno successivo la 1ª Convention qualche antefatto e molta lettera- giata di radio, non avvertì quanto
stava accadendo non avendo in-
L’evento in una vignetta d’epoca tercettato i segnali del Titanic che,
dopo 10 minuti dall’urto, l’opera-
tore “senior” di bordo aveva inizia-
to a trasmettere: si tratta di quel
Jack Phillips che, per la sua tena-
cia, sacrificherà la propria vita.
I segnali CQD ed SOS del Tita-
nic furono captati quasi subito dal
Carpathia che immediatamente (a
circa 58 miglia di distanza) cambiò
la sua rotta, ed assieme ad altre
cinque navi si diresse verso la zona
del disastro, ma riuscirono a salva-
re solamente un terzo circa dei
naufraghi. Al rientro a New York,
una rappresentanza dei superstiti
si recherà in corteo sotto le finestre
dell’albergo ove era sceso Marco-
ni (arrivato per altra via anch’egli
a New York) per esprimere la loro
riconoscenza all’inventore del
mezzo che aveva loro consentito di
salvarsi.

Rke 5/2012 69
RADIOACTIVITY

La “dreamer band”
Comunicazioni radioamatoriali estreme in VLF

di Andrea Borgnino IW0HK

U
no degli aspetti più tipici irradiare segnali sulla Dreamer diversi radioamatori. Su queste
dell’hobby del radioa- Band utilizzando in portatile frequenze anche la ricezione è
matori è quello di prova- un’antenna marconiana che ve- un’impresa non immediata non
re a sperimentare sempre nuove niva sostenuta da un aquilone in esistono infatti ricevitori radioa-
soluzioni per poter comunicare volo. Per le prime trasmissioni, matoriali “commerciali” che dan-
utilizzando le tecnologie e le fre- avvenute nel gennaio 2010 la no buoni risultati su frequenze
quenze più diverse. La costante lunghezza dell’antenna era di così basse e anche le antenne
di questa sperimentazione è qua- 300 m, la potenza Erp di circa 50 devono essere studiate a fondo.
si sempre quella di andare verso mW. Utilizzando semplicemente Per la ricezione dei segnali tra
il limite: alzare l’asticella per usa- il suo profilo su QRZ.com e una pochi Hz e 20 kHz la scheda au-
re un termine sportivo, provare a serie di forum Stefan DK7FC ha dio del nostro computer si com-
raggiungere una distanza sem- iniziato a diffondere su internet porta come un ottimo ricevitore
pre maggiore o un numero di la notizia dei suoi esperimenti di se viene connessa ad un antenna
collegamenti o QSO sempre più trasmissione in VLF e dopo qual- adatta. Oltre alla scheda audio
elevato. Questa volta il limite che che settimane la ricezione dei serve un programma per l’anali-
si vuole raggiungere è quello di suoi segnali in QRSS (telegrafia si del segnale ricevuto e quasi
trasmettere su una banda che fi- lenta) si è iniziata a diffondere tra tutte le stazioni utilizzano l’ottimo
no a qualche anno fa non era ne- Spectrum Lab realizzato da
anche immaginabile che potesse La bobina di accordo utilizzata da Stefan DL4YHF disponibile gratuita-
DK7FC per accordare la sua antenna ad
essere utilizzata per il traffico o la aquilone mente qui: http://www.qsl.net/dl4yhf/
sperimentazione radioamatoria- spectra1.html. Utilizzando schede
le. La banda in questione è quel- audio e antenne a loop di diver-
la dei 9 kHz, una frequenza VLF sa foggia il segnale di Stefan
dove dall’inizio del 2010 è inizia- DK7FC sui 8970 Hz ma anche sui
ta una sempre più interessante 6.47 kHz e 5.17 kHz è stato rice-
attività di ricerca da parte di un vuto in tutta Europa e anche dal
gruppo di radioamatori che han- radioamatore israeliano 4X1RF.
no dato viva a quella che ora vie- Oltre ai radioamatori attivi in ri-
ne chiamata “Dreamer Band”, la cezione in giro per il mondo un
banda dei sognatori. Trasmettere certo numero di stazioni hanno
sulle VLF è un impresa difficile, creato i cosiddetti “grabber”, ri-
le potenze irradiate sono basse, cevitori connessi a Internet che
le antenne altamente inefficienti permettono di visualizzare online
ma utilizzando dei potenti softwa- i segnali ricevuti in tempo reale
re di elaborazione per la ricezio- sulle frequenze della “Dreamer
ne dei segnali deboli si è riusciti Band”, in modo che la trasmissio-
a iniziare l’attività anche sulla ne delle stazioni e gli altri inte-
banda estrema dei 33 km sulla ressati possono vedere chi è sta-
frequenza di 8970 Hz. Il tutto è to copiato e dove. Per chi vuole
iniziato grazie all’attività di Stefan iniziare a sperimentare in questa
DK7FC, un radioamatore tede- nuova banda “estrema” il consi-
sco, che per primo a iniziato a glio è di visitare il sito “Sub 9kHz
70 Rke 5/2012
Frequenza /Hertz Lunghezza d’onda
8970 Hz 33 km
6470 Hz 46 km
5179 Hz 58 km
Frequenze utilizzare in QRSS sulla “drea-
mer band”.

parecchie decine di metri. Stefan


DK7FC segnala sul suo sito ht-
tp://www.qrz.com/db/DK7FC
che due stazioni italiane, l’SWL
Daniele Tincani e Renato Rome-
ro IK1QFK hanno ricevuto il se-
gnale trasmesso sui 8.9 kHz.
Questo articolo vuole essere uno
stimolo per provare a ricevere se-
gnale in queste nuove bande do-
ve non serve un nuovo ricevitore
ma bensì possiamo usare il nostro
computer come RX e come an-
tenna grazie all’autocostruzione
possiamo realizzare una loop o
un dipolo di terra per ricevere i
primi segnali in VLF. Da consi-
gliare anche la visita al sito www.
vlf.it curato da Renato Romero
IK1QFK che contiene schemi,
Esempio di loop auto costruito per le VLF (con amplificatore) notizie e informazioni relativi
all’attività di radioascolto sulle
Amateur Radio” reperibile all’in- zioni dall’Inghilterra dove i radio- bande VLF.
dirizzo web https://sites.google. amatori hanno ricevuto un per-
com/site/sub9khz/stations che messo per la sperimentazione
contiene la lista di tutti i radioa- sulla frequenza di 8.9 kHz. Per
matori attivi in questa banda e le trasmettere vengono utilizzati di
date e gli orari in cui avvengono
le trasmissioni sperimentali in
solito degli amplificatori audio
modificati con enormi bobine di 8° Diploma
VLF in modo da potersi mettere
all’ascolto. Oltre alla stazione di
accordo collegate all’antenna
che può essere un filo sostenuto C.O.T.A.
Stefan DK7FC sono attivi altri col- da un aquilone oppure due elet-
leghi tedeschi e anche delle sta- trodi inseriti a terra distanziati di 2012
I segnali di Stefan DK7FC visualizzati sul grabber del sito Vlf.it
La partecipazione è aperta a tut-
ti gli OM ed SWL italiani e stra-
nieri. Dalle ore 07:00 UTC del
20 Maggio 2012 alle ore 19.00
UTC del 5 Giugno 2012.
Bande H.F.; modi: SSB, CW,
PSK31, RTTY.
Possono essere collegate le sta-
zioni valide della Associazione
C.O.T.A. più volte al giorno, in
modo e bande diverse.
Opereranno le stazioni con nomi-
nativo speciale, IIØCC, II5CC,
HBØ/IQ6CC e HP1/IQ6CC
L’elenco completo delle stazioni
valide a concorrere per il conse-
guimento dell’8° Diploma
C.O.T.A. verrà pubblicato sul sito
http://www.cota.cc.

Rke 5/2012 71
PROPAGAZIONE

Previsioni ionosferiche
di maggio
di Fabio Bonucci, IK0IXI (KF1B)

72 Rke 5/2012
CORSO ELEMENTARE siste nel scegliere un transistore
che abbia una dissipazione mas-
sima circa doppia di quella che
sarà la potenza di alimentazione
in corrente continua del circuito

RADIO-ELETTRONICA
in cui è montato: se, per esempio,
questa potenza corrispondesse a
5 W, il transistore da adottare do-
vrebbe garantire una dissipazio-
ne massima di collettore sui 10
Componenti vari e accessori W.
Quando si ha a che fare con li-
43ª parte velli di potenza superiore anche
a poche centinaia di milliwatt, c'è
bisogno di applicare al disposi-
tivo un dissipatore di calore, cioè
un elemento metallico di forma e
Parametri dei transistori mente questo valore corrisponde dimensione opportune che man-
alla frequenza alla quale il gua- tiene il transistore entro i limiti di
La caratteristica più importan- dagno diventa 1 (e si riferisce al temperatura richiesti, in quanto
te, o quantomeno più comune- montaggio ad emettitore comu- esso trasferisce il calore che rice-
mente utilizzata nel dimensiona- ne). ve via via dal transistore stesso
mento dei circuiti, è il suo beta Un altro fattore che limita la fre- all'ambiente, funzionando così
(dalla lettera greca ), ovverosia quenza più alta di lavoro di un da radiatore.
il suo coefficiente di amplifica- transistore è il suo tempo di tran- A livelli di potenza più o meno
zione di corrente, che sarebbe sito: si tratta del tempo richiesto sotto i 5 W, è pratica comune im-
più corretto indicare con HFE dalla corrente per scorrere piegare piccoli dissipatori in ge-
(per l'esattezza, il rapporto di tra- dall'emettitore al collettore attra- nere stampati e con alettatura a
sformazione statico di corrente). verso il materiale semiconduttore corona; per potenze maggiori, è
Occorre anche precisare che di base. Naturalmente più è alto sempre necessario usare dissi-
ambedue i simboli si riferiscono lo spessore della base, più è lun- patori a grande superficie ra-
alla configurazione emettitore a go questo tempo, quindi più c'è diante, normalmente ricavati da
massa. la tendenza a slittamenti di fase alluminio estruso.
Il  non è altro che il rapporto del segnale che l'attraversa. Indipendentemente dal livello
fra corrente di collettore Ic e cor- A frequenze vicine a fT, od ad- di potenza o dal tipo di dissipa-
rente di base Ib; la sua formula è dirittura superiori, la rotazione di tore adottato, è buona norma
perciò: fase potrebbe arrivare ad essere usare sempre pasta siliconica
tale da provocare inevitabili pro- spalmata sulle superfici affaccia-
blemi di instabilità del transistore te fra transistore e radiatore.
usato come amplificatore costrin- L'importanza di quanto sopra
Ecco quindi che, se la corrente gendo, se non è possibile cam- deriva dal fatto che l'eccessivo ri-
di base di un transistor pari a 0,5 biare tipo di componente, ad scaldamento della giunzione di
mA produce una corrente in col- adottare particolari complicazio- un transistore ne provoca la di-
lettore pari a 40 mA, possiamo ni circuitali. struzione, o quantomeno il col-
immediatamente calcolarne il Un ulteriore parametro che ri- lasso termico (ma le conseguen-
beta: veste importanza ancor più par- ze saranno le stesse).
ticolare quando si tratta di tran-
sistori di potenza, è la dissipazio-
ne di potenza del collettore, ov- La polarizzazione dei
vero il valore massimo del pro- transistori
La gamma in cui può essere dotto tensione-corrente (appun-
compreso il valore del  per un to, di collettore) che il transistore Fornire ad un transistore le con-
normale transistore a giunzione è in grado di sopportare in op- dizioni di lavoro necessarie per il
spazia fra 10 e quasi 1000. portune condizioni di montag- suo previsto e corretto funziona-
Le caratteristiche di frequenza gio. I dati tecnici forniti per ogni mento, fondamentalmente quin-
che un transistore possiede sono singolo dispositivo specificano di assegnargli la corretta polariz-
importanti per la progettazione sempre questo valore, che però zazione, significa due cose com-
del suo circuito. va adottato secondo opportuni pletamente, o quanto meno con-
Per identificare questa gran- criteri, che sarebbe troppo com- cettualmente, diverse, a seconda
dezza si usa il simbolo fT, che è plesso trattare qui. che si tratti di un dispositivo bi-
il prodotto guadagno-larghezza Un'accettabile norma di com- polare a giunzione oppure di
di banda del transistore; pratica- portamento (e di sicurezza) con- uno ad effetto di campo.
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L'argomento dovrà quindi es-
sere esaminato separatamente
per i due tipi di transistore.

B.J.T. Il circuito di riferimento


per il nostro esempio di proget-
tazione e calcolo è quello di fig.
136, dalla quale si capisce chia-
ramente che il dimensionamento
da eseguire è quello della resi-
stenza RB. Con questo semplice
sistema di polarizzazione, e quin-
di dimensionando opportuna-
mente RB, si ottiene lo scopo di
far passare, attraverso il circuito
emettitore-collettore-batteria, il
valore di corrente prefissato per
le condizioni di funzionamento
che si desiderano dal particolare
transistore adottato. Per questo,
occorre innanzitutto conoscere il
parametro  che, ricordiamolo, Fig. 136 - Circuito per definire la polarizzazione di un BJT
esprime l'amplificazione di cor-
rente da parte del transistore.
Riferendoci, per miglior chia- Ora, VBE è il classico valore di ta polarizzazione dei transistori
rezza, alla figura, supponiamo soglia di conduzione di un tran- sono Rs (resistenza di source) e
che, nel caso in oggetto, il nostro sistore al silicio, che può essere RG (resistenza di gate).
transistore debba ragionevol- mediamente indicato sui 700 mV; I dati tecnici del FET ci permet-
mente funzionare con una cor- in prima approssimazione questo tono di conoscere il valore della
rente di collettore Ic pari a 7,5 valore potrebbe anche conside- tensione (negativa) da assegna-
mA; di esso, i dati forniti dal co- rarsi trascurabile rispetto ai 12 di re nonché quello della corrente
struttore indichino (per questo batteria. Ad ogni modo, restando che di conseguenza (ed in modo
valore di corrente) un  di 150. il calcolo esatto pur sempre di consono alle nostre esigenze)
Cominciamo quindi con il risalire una buona semplicità, risolviamo passa nel circuito source-drain,
al valore della corrente che dovrà con completezza. per calcolare Rs basta applicare,
passare entro il circuito base- Essendo V(RB) = Vbatt – VBE, ed come al solito, la legge di Ohm.
emettitore, e quindi attraverso la applicando la legge di Ohm, Supponendo per esempio che
resistenza RB, fissando come avremo: sia:
Vbatt i classici 12 V. Dalla formu-
la del  opportunamente trasfor- ID = 5 mA
VG = –1 V
mata ( ), otteniamo:
potremo allora calcolare:

F.E.T. Poiché i FET operano con


Prima di completare il calcolo, polarizzazione inversa sull'elet-
occorre definire il valore della trodo di comando (e questo vale Ma come possiamo affermare,
caduta di tensione ai capi di Rb; identicamente anche per i MO- per quanto riguarda la situazione
per questo serve un'ultima preci- SFET), il sistema messo in atto circuitale, che semplicemente
sazione. consiste semplicemente nel col- inserendo una resistenza da 200
Osservando la situazione della legare una resistenza di caduta  sul source, il gate si troverà ne-
tensione di batteria dalla parte in serie al source del dispositi- gativo di 1 V?
del circuito di base, possiamo ri- vo. Innanzitutto, a completare il
levare che essa è la somma fra la Per meglio intenderci, riferia- circuito serve ancora la resisten-
caduta di tensione su Rb e la so- moci alla fig. 137, in cui è illustra- za di gate, indicata come RG,
glia di giunzione base-emettitore to lo schema di alimentazione (e della quale diciamo subito che il
VBE; e cioè: polarizzazione) di un FET a giun- valore (dal punto di vista della
zione a canale N; in questa con- sola polarizzazione) non avrebbe
Vbatt = V(RB) + VBE figurazione, i componenti deter- alcuna importanza, non essendo
minanti per ottenere la desidera- attraversata da alcuna corrente.
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Vediamo più in particolare la «ufficiale»), percorre anche RS, e
dinamica di correnti e tensioni in quindi anche ai capi di RS si do-
circuito (che è sempre quella di vrebbe localizzare una parte di
fig. 137 e che ricorda quanto in- segnale d'uscita (pur se più pic-
dicato per le valvole. cola in quanto RD è nettamente
Abbiamo appena visto che la maggiore di RS); e poiché l'usci-
corrente che attraversa Rs deter- ta è prelevata dal collettore, que-
mina, ai suoi capi, una caduta di sta seconda parte di segnale pre-
tensione pari a 1 V; data la dire- sente sul source non potrebbe
zione della corrente, o comun- essere minimamente sfruttata, il
que per il fatto che il «comune», che provocherebbe una netta di-
ovvero la massa, è il punto a ten- minuzione nell'amplificazione
sione più negativa (assunto quin- del nostro circuito.
di come riferimento zero), questo Il condizionale qui è stato usa-
significa che il source si trova ad to proprio perché varrebbe ove
essere positivo di 1 V rispetto alla non ci fosse Cs; ma questo con-
massa stessa. È lo stesso se dicia- densatore si mette proprio di ca-
mo che la massa si trova negativa Fig. 137 - Circuito per definire la polariz- pacità tale che la sua reattanza
zazione di un FET.
di 1 V rispetto al source. sia di valore trascurabile rispetto
Bene, sappiamo anche che, se al valore della resistenza Rs, in
il gate è negativo, nel suo circu- giusto valore di polarizzazione. modo tale che la corrente di se-
ito non passa alcuna corrente, C'è un'ultima cosa di cui tener gnale ora trova la strada per pas-
quindi ai capi della RG non si conto, e cioè la presenza del con- sare, senza essere soggetta ad
potrà localizzare alcuna caduta densatore Cs. Vediamo che, in alcuna sostanziale caduta di ten-
di tensione (VG = RG · 0 = 0); in questa configurazione l'uscita di sione, attraverso Cs. Ecco perché
altre parole, sui due estremi di segnale è sul drain, e quindi RD questo condensatore riporta il
RG c'è assolutamente la stessa è la prevista resistenza di carico circuito nelle sue condizioni pre-
tensione: si dice cioè che essi so- ai capi della quale, grazie alla viste dal punto di vista dell'ampli-
no equipotenziali. Allora, se è ve- corrente di segnale che percorre ficazione, e prende il nome di
ro (come è vero) che la massa è il circuito source-drain-carico, si by-pass o condensatore «di fu-
a –1 V rispetto al source, ne con- localizza la caduta di tensione ga». Il suo dimensionamento sarà
segue che anche il gate (colle- corrispondente. Però, in questo quindi proporzionale alla fre-
gato all'estremo alto di RG) è a –1 caso, la corrente di segnale nel quenza di lavoro dello stadio (ol-
V rispetto al source: proprio quel- circuito d'uscita, oltre ad attra- tre che al valore di Rs).
lo che volevamo ottenere, cioè il versare RD (resistenza di carico (Continua)

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