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frequenza: 60 - 20000 Hz
Tipologie costruttive di trasformatori differenziali
Uscita
Ingresso
Alimentazione
Camma ferrosa
Se il nucleo è posto
in posizione centrale
e i due secondari
sono fra loro non
collegati, l'ampiezza
della tensione indotta
nei due secondari è
uguale
Tipologie di collegamento del secondario
Se i due secondari
vengono collegati in
opposizione, è
riportato l’andamento
della ampiezza della
tensione d’uscita per
diverse posizioni del
nucleo
L'uscita di un LVDT è quindi generalmente un segnale sinusoidale con
frequenza compresa fra 60 e 20000 Hz, che solitamente viene filtrata
per permettere la comprensione del modulo dello spostamento mediante
semplici sistemi di acquisizione di livelli analogici (altrimenti sarebbe
necessario un oscilloscopio)
Uscita LVDT
prima del filtraggio
Ampiezza:
trasduzione del
modulo dello
spostamento
Fase: informazione
sulla direzione
dello spostamento
Elaborazione segnale uscita LVDT
Per poter ricostruire correttamente il segnale d’ingresso è quindi
necessario considerare anche l’informazione della fase oltre che
dell’ampiezza della tensione d’uscita.
Errore di zero
sull'ampiezza
Errore di zero
sulla fase
Generalmente la fase non assume i due valori: 0° e 180° ma esiste uno
sfasamento di “partenza”fra segnale di alimentazione e uscita
Esempio di sfasamento
tra tensione in ingresso
ed in uscita al variare
della frequenza di
alimentazione
Reti per la
compensazione
dell’anticipo di
fase
Reti per la
compensazione
del ritardo di fase
Influenza del carico sulla sensibilità
Hz
z
0H
Si può notare che se la resistenza 40
0
40
dell'utilizzatore è piccola può 0H
z
0
essere utile inserire alcuni stadi di 25 Hz
0
250
amplificazione del segnale.
Parlando di errori di inserzione.... influenza della massa del nucleo e
dell'asta sulla misura di spostamento di un corpo di massa m
Indicata con m la massa di un corpo che si muova con legge
sinusoidale, è necessario valutare l’effetto dell’inserzione delle masse
interne del sensore nella catena di misura.
m = 0.1 g
Si=Si0sin(ωit) cui corrisponde una accelerazione ai=-Si0 ωi2sin(ωit)
Fm=0.1e-3⋅0.1e-3 ⋅62832=0.395 N
Circuito secondario
Circuito primario
In conseguenza alla rotazione del nucleo centrale si ha una variazione di riluttanza con una
proporzionale variazione dell’induttanza di ciascun avvolgimento e di conseguenza una
variazione della tensione di uscita. Considerando lo sfasamento fra tensione di uscita e di
ingresso è possibile individuare il verso di rotazione del nucleo centrale.
Sullo stesso principio di funzionamento si possono realizzare misure di spostamenti
longitudinali o realizzare degli accelerometri
Caratteristiche metrologiche
Corsa da 1 mm a 2000 mm
vibrazioni assiali,
vibrazioni di alberi, vibrazione di organi usura e deformazione
eccentricità di macchine pale rotori
O nel controllo in posizione di attuatori di macchine di prova
trasduttore di spostamento
controllo azione
Trasduttori di spostamento di tipo capacitivo
E
K=
d
Il campo K “carica” le armature di una quantità di carica Q
Q=C E
Tra le armature si genera una forza che tende ad attrarle pari a
1 A 2
F= 2 E
2 d
Condensatori variabili
x
b
Variazione di area A
Si consideri ad esempio di variare l'area delle armature di condensatori con
superfici rettangolari o circolari
bx dC b
C x= =K1 x sensibilità= = = K 1
d dx d
2 2
R −r dC R −r
2 2
C = =K 2 sensibilità= = =K 2
d d d
A dC A C
C x= sensibilità= =− 2 =−
x dx x x x
dC dx
=−
C x
ε0
ε
L− xb xb b b b
C x= o o r = o L− x r x=o L o −x r x
d d d d d
b dC b
C x=C 0 o x −1 r sensibilità= =o −1 r
d dx d
E' uno dei trasduttori più utilizzati e si basa sulla variazione della capacità del
condensatore con la variazione della distanza fra le armature.
Il nome deriva dal fatto che generalmente la seconda armatura del condensatore è
costituita da una delle superficie dell'oggetto da misurare, utilizzandola come
elettrodo a terra.
Qualora la superficie scelta non sia metallica ma di materiale isolante essa è resa
conduttrice usando vernice metallica o spalmandola di grafite e mettendola
seguentemente a terra.
I condensatori variabili “reali”
Temperatura di utilizzo:
sono disponibili isolanti in allumina che permettono un funzionamento efficace fino a
1000°C
Campo di misura:
possono essere utilizzati per campi di misura estremamente piccoli , dell'ordine delle
dimensioni molecolari sia per distanze elevate ( 30 km) come negli altimetri degli
aereoplani (sensori assoluti di pressione ad es. BAROCAP) . Generalmente per
misure di distanze micrometriche e distanze elevate gli strumenti più accurati sono
quelli a variazione di distanza, mentre per misure fra 1 e 10 cm sono più accurati
quelli a variazione di area.
Sensori presenza oggetti
Sensori capacitivi e induttivi
Sensori fotoelettrici
Spesso vengono chiamati anche sensori di prossimita':
I sensori di prossimità si prestano a numerose funzioni di controllo ed in
particolare possono operare anche in condizioni troppo severe per
qualsiasi tipo di interruttore meccanico.Le applicazioni più frequenti sono:
Quando il contatto è chiuso il sensore fornisce una uscita: Un'uscita NPN, quando è attiva, ha una tensione di 0V (il
negativo dell'alimentazione dell'apparecchiatura), mentre quella PNP ha una tensione +V (il positivo
dell'alimentazione)
Sensori fotoelettrici
Le fotocellule, o sensori fotoelettrici sono impiegati nei più svariati settori dell'automazione
industriale per la rivelazione e conteggio di oggetti, lettura di contrasti, misure, rilevano la
presenza di materiali non conduttori come il legno, la plastica, il vetro, ecc. e di metalli
ferrosi e non ferrosi. In generale un sensore fotoelettrico, consiste di una sorgente luminosa.
o emettitore, un ricevitore, un amplificatore/demodulatore e uno stadio di uscita. Quando il
fascio luminoso generato dai fotoelementi viene interrotto, lo stadio di uscita della
fotocellula cambia il proprio stato logico
●Proiettore/ricevitore
●Sbarramento a riflessione
●Tasteggio o reflex
Sensori fotoelettrici: proiettore ricevitore (through beam)