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Q u e s t o a r t i c o l o è s t a t o p u b b l i c a t o s u . . ..

A RUOTA LIBERA
di Daniele Cappa IW1AXR

Riparare alimentatori switching


NISSEI
in particolare i modelli SPS250A e MS280A

L
’intervento di riparazione Carta e matita, confrontiamo i del tipo veloce, e nei transistor di
su alimentatori a commuta- due sistemi commutazione.
zione è normalmente con- Il raddrizzatore che segue il
siderato difficoltoso: un alimen- Facciamo due conti: un alimen- trasformatore ad alta frequenza
tatore guasto è ritenuto da butta- tatore lineare ha una tensione di è del tipo ultrafast, con tempi di
re. Lo switching funziona in mo- uscita dal trasformatore intorno a commutazione estremamente ra-
do diverso da un alimentatore 18 V, raddrizzandoli e livellando- pidi. La caduta di tensione in
tradizionale. A parte le misure li arriviamo a circa 25 V, diciamo ognuno dei due diodi (ne funzio-
sulla sezione verso la 220, non è 23 V. Se all’uscita preleviamo 14 na sempre uno alla volta, dunque
possibile eseguire misure su un V per soli 10 A, i finali dovranno non si sommano) arriva fino a 1V
alimentatore acceso, ma guasto. dissipare 90 W (23 – 14 fa 9 V, per correnti pari a 25 A (dal da-
Tuttavia i vantaggi di un modello per 10 A ecco i 90 W) a cui dob- tasheet del U30D20 - 200V 30 A);
a commutazione rispetto a uno biamo aggiungere le perdite del la perdita nei diodi è dunque pa-
analogo di tipo lineare sono trasformatore (modeste) e quelle ri a 10 W, sempre per correnti di
enormi. Il rendimento di un buon nel ponte a diodi, circa 12 W. 10 A. A queste si sommano le per-
alimentatore a commutazione Dunque per utilizzare in uscita dite nei transistor che è molto più
può arrivare vicino al 90%, men- 140 W (14 V per 10 A) abbiamo difficile valutare perché funzio-
tre in un esemplare “vecchio sti- perdite superiori a 100 W, con un nano per periodi di tempo molto
le” si ferma al 50%, o poco di rendimento poco superiore al brevi sfruttando l’energia accu-
più. 55% In un alimentatore a com- mulata nei due condensatori del
mutazione le perdite sono quasi filtro che segue il ponte a diodi.
tutte concentrate del doppio dio- Ipotizziamo quindi che tutta la
do raddrizzatore, che è di solito corrente disponibile dalla rete,

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che consideriamo pari al valore Le sue dimensioni sono legate, Vediamo ora in particolare
di targa del fusibile, scorra sem- oltre che alla potenza, anche al- i modelli citati
pre nei due transistor finali pro- la frequenza di funzionamento,
vocando una dissipazione pari a per questo il trasformatore di uno Si tratta di alimentatori econo-
poco meno di 4 W, che può es- di questi alimentatori è, rispetto mici, in genere il prezzo è sotto i
sere una valutazione accettabile a quanto ci si aspetterebbe, de- 100 euro, prodotti a Taiwan. So-
(1.2 V di caduta per 3 A). Ricor- cisamente minuscolo. no fabbricati con tecnologie “sti-
diamo che lavorano in saturazio- Tutti gli alimentatori a commu- le alimentatori da PC” con ab-
ne e in interdizione, mai nella tazione sono dotati di protezione bondate uso di silicone come iso-
zona lineare del transistor. sia in tensione come in corrente. lante che denota come il montag-
Nello switching viene raddriz- Quest’ultima protegge lo stesso gio sia stato eseguito badando a
zata direttamente la corrente di alimentatore da richieste di cor- non perdere troppo tempo. Nel
rete, dunque anche qui abbiamo rente che non può soddisfare, complesso sono buoni alimenta-
modeste perdite nel ponte a dio- mentre la protezione in tensione tori: durante i test hanno resistito
di. A carico massimo uno di que- protegge l’apparecchio che vie- senza fatica apparente a prove
sti oggetti potrebbe assorbire ne alimentato. Tuttavia un guasto che avrebbero fatto diventar ros-
dalla rete circa 3 A, che compor- a questa sezione potrebbe por- so un modello tradizionale.
tano perdite pari a meno di 4W. tare a un tensione di uscita più I due modelli sono molto simili
Possiamo ritenere che le perdite alta del previsto, anche se diffi- tra loro: esteticamente il 280 ha
totali del “lato a 220” dell’alimen- cilmente sarà possibile superare un disegno circolare bianco at-
tatore siano pari a 5W. Per i nostri i 17 – 18V. Per contro un alimen- torno alla manopola della rego-
10 A di carico abbiamo totalizza- tatore lineare con un finale in lazione della tensione.
to perdite per 19 W, circa 1/5 di corto facilmente potrebbe avere Il 250 ha la ventola che funzio-
quelle del modello tradizionale in uscita 23 V o più. Da questo na sempre con un numero di gi-
di tipo lineare. Il rendimento è punto di vista il modello a com- ri ridotto, mentre il 280 ha un sen-
dunque superiore all’80%... mutazione è dunque più sicuro sore di temperatura posto nei
Abbiamo eseguito calcoli estre- che un alimentatore classico. pressi del trasformatore ad alta
mamente approssimativi, consi- Un altro problema molto sentito frequenza che fa accelerare la
derando valori ragionevoli, ma è rappresentato dai disturbi che ventola se l’interno dell’alimenta-
non rigorosi. Il necessario per inevitabilmente genera uno tore si surriscalda.
spiegare perché un alimentatore switching e che sono solitamente Il 250 ha i finali e il diodo dop-
a commutazione scaldi così poco udibili in ampie porzioni delle pio montati su due radiatori ver-
rispetto a un collega classico. Un gamme HF. Disturbi che sono fa- ticali, mentre nel 280 sono mon-
altro fattore importante, spesso cilmente eliminabili con un buon tati sul fondo in alluminio del con-
decisivo, nella scelta è il peso, filtro di rete e da alcuni choke RF tenitore. I due schemi elettrici
meno di 2 kg rispetto a 10 (forse 15) sul filo che alimenta il ricetra- non hanno differenze rilevanti: il
per il lineare, poi l’ingombro… smettitore. regolatore di un modello funzio-
Per procedere a riparazioni su
alimentatori a commutazione è
Foto 1 - I punti di misura e di alimentazione esterna
importante non effettuare para-
goni con modelli tradizionali. Ab-
biamo davanti un oggetto che in
comune con un altro alimentato-
re ha solo l’ingresso a 220 V e
l’uscita a 12 V: quanto abita nel
mezzo è assolutamente e com-
pletamente diverso.
E’ bene risolvere un dubbio
che frena molti di noi all’uso di
alimentatori a commutazione.
E’ credenza diffusa che questo
tipo di alimentatori, come quelli
da PC, non abbiano l’isolamento
galvanico dalla rete: non è ovvia-
mente vero. Negli alimentatori a
commutazione, sia quelli citati
come nei modelli utilizzati da an-
ni su PC, l’isolamento tra ingres-
so e uscita è fornito dal trasfor-
matore ad altra frequenza. Si trat-
ta del trasformatore più grosso
presente sul circuito stampato.
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na anche sull’altro. alla 220V si interrompe spesso re in test lontano dal suo conte-
I guai rilevati su un campione senza evidenti segni esterni, ma nitore solamente per pochi minu-
di alcune decine di esemplari è facilmente rilevabile con il te- ti, i finali e il diodo doppio non
guasti permette di valutare la ti- ster. Appurato che la parte “line- hanno raffreddamento e non po-
pologia e la frequenza di acci- are” dell’alimentatore funziona e trebbero sopravvivere a un pro-
denti di cui sono stati vittima. che sugli elettrolitici sono pre- lungato test sotto carico.
Prima di iniziare è necessaria senti circa 300Vcc, passiamo ol- La rottura dei finali è quasi cer-
una premessa: gli alimentatori a tre. tamente rilevata dalla bruciatura
commutazione funzionano rad- Il 250, pur essendo un poco del fusibile: le cause sono gene-
drizzando la tensione di rete, meno potente, è meccanicamen- ralmente due. In entrambi i mo-
dunque prestate molta atten- te più stabile. I finali e il diodo delli i finali lavorano a una ten-
zione a dove mettete le mani, montati sui radiatori rendono il sione vicina al limite (300 - 320V
comunque scaricate sempre i circuito stampato praticamente con una Vce massima di 400V).
condensatori di filtro (sono i due autonomo. Scollegando l’ingres- In caso di rottura è possibile pro-
elettrolitici più grossi). Cercando so di rete e l’uscita a 12V può vare i transistor con il tester senza
documentazione in rete ho trova- funzionare, in test, lontano dal smontali: quasi di sicuro sarà ri-
to una definizione geniale circa suo contenitore semplicemente levabile un corto circuito tra col-
il pericolo che si va incontro nel sostituendo il potenziometro con lettore ed emettitore. I finali ori-
maneggiare alimentatori a com- una resistenza da 8200 ohm. AT- ginali sono dei 2SC2625 (400V
mutazione: anche se la tensione TENZIONE, il radiatore dei fina- 10A), sono sostituibili con dei
di uscita è bassa, è come avere li è elettricamente collegato al 2SC3306 (500V 10A), 2SC3320
una tigre in gabbia con i denti negativo dei 300V raddrizzati, (400V 15A) più robusti, o con al-
affilati. Prestate sempre molta senza isolamento galvanico dal- tri modelli “minori” se accettiamo
attenzione a dove mettete le la rete, mentre il radiatore del un degrado delle prestazioni, è
mani (la ripetizione è assoluta- diodo è collegato al negativo di importante che il sostituto sop-
mente voluta). uscita, e a terra, pertanto tocca- porti tensioni idonee. Esemplari
Ora possiamo aprire l’alimen- re contemporaneamente le due con corrente di collettore di 7A
tatore, smontarlo fino a che la zo- alette vuol dire prendersi una (2SC2335, 2SC2810, recuperati
na interessata sia accessibile. Il bella scossa!! da alimentatori da PC) saranno
coperchio viene rimosso smon- Il 280 è meccanicamente più ancora in grado di fornire una
tando le otto viti, quindi è sempre delicato: la vite che fissa lo stam- uscita di circa 15 -18A. In questi
necessario rimuovere il filtro di pato dal lato della ventola ha la alimentatori il diodo doppio
rete (sul 280 ha un connettore tendenza a piegare il circuito (U30D20C) dissipa da solo pra-
che permette di eliminarlo dalla stampato, rischiando di spezzare ticamente quanto i due finali, che
zona di lavoro, mentre sul 250 ri- la pista che collega la base del dissipano potenza solamente du-
mane “appeso” al cablaggio), transistor finale, quello verso la rante la commutazione.
quindi smontiamo la ventola e il vite. In questo caso l’alimentatore Il secondo “motivo di bruciatu-
commutatore di tensione. Lo si spegne: se non insistiamo a ri- ra” dei finali è imputabile al re-
stampato è tenuto al suo posto da accenderlo troppe volte general- golatore: è la piastrina verticale
tre viti che si aggiungono, solo mente non avvengono altri dan- verso il pannello anteriore. Al
per il 280, a due dadi che tengo- ni. Per ripristinare il normale fun- momento della sostituzione dei
no i finali e il diodo a contatto con zionamento basterà ripristinare il finali è necessario controllare
l’aletta posta sul fondo del con- collegamento tra la base del tran- che quest’ultimo faccia il suo do-
tenitore. Scolleghiamo ancora il sistor e la sua resistenza, avendo vere. Anche una tensione di usci-
connettore del potenziometro e cura di non stringere troppo la ta prossima ai 20V, e non regola-
possiamo sollevare il circuito vite che ha provocato il danno. bile, oltre al mancato intervento
stampato, con qualche acroba- Questo modello può funziona- della protezione in tensione che
zia è possibile accedere al lato
saldature quanto è necessario Foto 2 - La forma d’onda presente sulle ba- Foto 3 - La forma d’onda sui pin di uscita
per lavorarci sopra. si, senza i finali della piastrina del regolatore
Dopo aver controllato il fusibile
procediamo a un primo esame
visivo: è utile per rilevare i guasti
“visibili”. La bruciatura delle due
protezioni poste in parallelo agli
elettrolitici del filtro (2 x 470 F
200V) insieme a due resistenze
da 100 k (o 150 k) o l’esplo-
sione di qualche altro compo-
nente… il fusibile ad esempio, è
un chiaro segno di altri guai
all’interno. L’NTC posto in serie
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dovrebbe attivarsi a 16 – 17V è
da imputare al regolatore.
Qui si incontrano i primi pro-
blemi, infatti gli alimentatori a
commutazione non consentono
di effettuare misure sull’oggetto
non funzionante, infatti (a parte
la tensione di rete raddrizzata e
presente sui condensatori di fil-
tro) il funzionamento avviene so-
lo se tutto funziona a dovere… di
fatto non è possibile effettuare
misure di prova su un esemplare
guasto.
Ora che abbiamo l’alimentato-
re smontato, capovolto, non col-
legato alla rete e senza finali
è necessario collegare alle boc-
cole di uscita dell’alimentatore
un’altra sorgente a 12V… La ten-
sione fornita dall’esterno farà
credere al regolatore che tutto
funzioni a dovere e soprattutto lo
alimenta! In queste condizioni Foto 4 - Il regolatore del SPS250 smontato
dobbiamo collegare l’oscillosco-
pio tra il negativo del ponte a dio-
di (lato 220) e la base, prima una
e poi l’altra, dei due finali (Foto non misuriamo nulla allora è ne- loghi da 1W. Secondo il modello
1). Deve essere presente una for- cessario spostarsi sul primario del regolatore sono posti uno vi-
ma d’onda caratterizzata da un del trasformatore T2 (quello che cino all’altro se si tratta di un
picco a poco più di 10V (Foto2), fornisce gli impulsi alle basi dei MS280, mentre per lo SPS250 lo
una cosa sufficientemente irre- finali): dal lato saldature sono gli zener è montato volante tra il
golare che nella parte bassa as- ultimi tre pin del connettore del TL494 e la resistenza; è facile da
somiglia a un’onda quadra con regolatore verso i collegamenti trovare essendo l’unica da ½ W
un periodo di 58 s circa (pari a di uscita. L’oscilloscopio va posto (Foto 4).
circa 18 kHz) e comunque dipen- tra il centrale e i due laterali, pri- Tutti i transistor e i diodi posso-
dente dalla posizione del poten- ma su uno, poi sull’altro. La forma no essere provati con il tester sen-
ziometro (che possiamo sostitui- d’onda è simile a quella che za dissaldarli. Quasi certamente
re, per comodità di prova con avremmo dovuto leggere sulle con la sostituzione di R29 e DZ2
una resistenza da 8200 ). Se basi, con il picco oltre i 20V (Fo- avremo riparato il regolatore,
questo avviene dobbiamo con- to 3). Se anche qui non c’e’ nul- che può essere rimontato. Se sul-
trollare che tutti i componenti nei la dobbiamo continuare il nostro le basi continuiamo a non misu-
paraggi siano in ordine, con par- viaggio a ritroso e passare a mi- rare nulla sarà necessaria la so-
ticolare attenzione alle due resi- surare tra la massa di uscita e i stituzione di T2, ma in questo ca-
stenze in serie alle basi (2.2 o 2.7 pin 8 e 11 del TL494 (è l’unico so l’unico modo per avere un ri-
) che hanno la tendenza a in- integrato presente sul regolato- cambio è cannibalizzare un
terrompersi. Possiamo ora rimon- re). Qui dobbiamo leggere una esemplare analogo. Alcuni com-
tare i due finali. Un’occhiata la forma d’onda quasi rettangolare. ponenti possono vantaggiosa-
dedicheremo anche al trasfor- Se questo non avviene è neces- mente essere recuperati dai soli-
matore ad alta frequenza T1. Non sario dissaldare la piastrina del ti alimentatori da PC, più facil-
deve assolutamente presentare regolatore e procedere armati di mente da modelli datati. Tutta la
segni (o odori) di bruciature. È tester. parte dall’alimentazione a 220 fi-
impossibile controllare questo Le nostre prime attenzioni sa- no ai finali è praticamente iden-
componente con il tester perché ranno dedicate alla resistenza tica, così il regolatore che quasi
gli avvolgimenti hanno una resi- R29 (da 22  ½ W) e dallo zener certamente impiegherà un
stenza così bassa da risultare DZ2 (27V ½ W). Questi due com- TL494. Non possono assoluta-
praticamente indistinguibile un ponenti sono sottodimensionati, mente essere recuperati i trasfor-
avvolgimento sano da uno in cor- lo zener ha tendenza ad andare matori T1 e T2, mentre il diodo
to. in corto “rosolando” anche la re- doppio (30A 200V) potrebbe es-
Probabilmente abbiamo risolto sistenza, cosa che rende visiva- sere sostituito da due diodi dop-
il problema e riparato l’oggetto. mente evidente il guasto. E’ bene pi con corrente minore (16A
Se sulla pista che va alle basi sostituirli con due esemplari ana- 200V).
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Considerazioni … esistono altri modelli, la stessa
economiche! Nissei commercializza un bell’ali-
mentatore da 40A continui. Lo
Come abbiamo visto la ripara- schema elettrico pare sostanzial-
zione degli alimentatori a com- mente molto simile, anche se la
mutazione è possibile, con alcu- disposizione interna è completa-
ne premesse e con molta atten- mente diversa e spicca l’assenza
zione. Se stiamo riparando il no- del filtro di rete. Questo compo-
stro alimentatore possiamo dedi- nente, che sui due modelli citati
cargli tutto il tempo necessario, ha la forma di un piccolo trasfor-
ma allora perché se portiamo a matore giallo, è molto importante
riparare un alimentatore spesso ai fini della soppressione dei di-
ci viene risposto che non è ripa- sturbi emessi dall’alimentatore e
rabile? Si tratta, ovviamente, del perfettamente ricevibili con un
tempo necessario alla riparazio- ricevitore HF. Gli esemplari più
ne che, in rapporto con il prezzo compatti ne sono privi (probabil-
dell’alimentatore nuovo, rende mente è fisicamente troppo gros-
economicamente non conve- so per il contenitore), se è questo
niente la riparazione. Il tempo il nostro problema è probabile
medio di riparazione è prossimo che un buon filtro di rete esterno
alle due ore, il valore di uno di risolva tutto.
questi alimentatori nuovo è di cir- La riparazione su esemplari di-
ca 100 euro e la riparazione “me- versi resta possibile. Con atten-
dia” è antieconomica. Esiste la zione è necessario cercare i pun-
speranza che il guasto sia di lie- ti di misura citati. In assenza di
ve entità, o meglio che la diagno- schema elettrico possiamo tran-
si sia univoca, veloce e esatta. quillamente utilizzare quello Nis-
Spesso infatti il guasto finale, sei. I Lafayette – Telecom sono
quello che impedisce il funziona- più compatti, ma lavorarci sopra
mento dell’alimentatore, è la è relativamente comodo, il tempo
conseguenza di un altro guasto necessario per qualsiasi inter-
precedente che, se non risolto, vento è sicuramente più alto, ma
provocherà nuovamente la rottu- il montaggio è eseguito con più
ra dell’oggetto. Per questo è buo- cura, con uno stile che non ri-
na norma, prima di collegarlo al- chiama più gli alimentatori da
le nostre amate radio, collaudare PC. Si è fatto abbondante uso di
l’alimentatore reduce da una ri- connettori che facilitano un even-
parazione lasciandolo acceso tuale intervento. Anche su questi
con un carico di circa 10A per modelli esistono dei punti debo-
qualche ora. li: lo stile “cinese” è evidente, ma
Un carico di questo tipo può con un briciolo di attenzione in
essere vantaggiosamente recu- più nei confronti della qualità…
perato impiegando due lampa-
de per auto da 55W collegate in Ringraziamenti
parallelo tra loro. Prima dell’ac-
censione è necessario collegarle Ovviamente a Salvo, iw1ayd,
un attimo in serie tra loro per ri- poi a Andrea Negrini, proprieta-
scaldare i filamenti che “a fred- rio degli alimentatori riprodotti
do” potrebbero far scattare la nelle foto.
protezione dell’alimentatore.
Una di queste lampade assor-
be, a regime, circa 6 A che pos-
sono anche quintuplicarsi al mo-
mento dell’accensione.

Altri modelli

Se il mio alimentatore non è un


Nissei che faccio? Nel miglior
spirito radioamatoriale lo ripari,
o almeno ci provi. In commercio
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