di Nerio Neri
di
Roberto
Perolti
di
di Nico
Fabrizio
Nico
Eraldo
Anton
Dario
Marco
NerioGrillom
Grilloni
Franchi
Mario
Neri
Lisi
Sbarbati
Fazio
Salmi
adi cura
dell'A.l.R.
Natale
Pappalardo
RADIOASeOL
TANDO:
LABORATORIO-MISURE:
Ascoltare
Grazie
Nel
Porte
mondo
USB
Malta
informati
&di
del
vecchi
Radio
DX
PC
RETROSPETTIVA:
Misuratore
HF
NEWS-VIEWS:
ritardo
per
rel
Un
Oltre
Breve
allarme
lo
storia
sguardo
dai
della
molteplici
(2
radionavigazione
p.)
usi
Misura
Considerazioni
della
IP3
e
dei
prove
mixer
sull'oscillatore
adAalto
livello
a quarzo
(4 p.)
I filtri
passivi
(6)
L'ASPETTO
RETROSPETTIVA:
TEORICO:
LABORATORIO-STRUMENTI:
IL
RADIO-INFORMATICA:
L'ABe
RADIOACTIVITY:
GADGET
DELLA
UTILE:
RADIO
VALVOLE:
AUTOCOSTRUZIONE:
Rinforziamo il nostro "QRP" con una 8877
di Pietro lellici
11
1'7
AUTOCOSTRUZIONE:
AUTOCOSTRUZIONE:
Preamplificatore per microfoni ad elettrete
di Gianni Graziosi
23
AUTOCOSTRUZIONE:
Trasformatore UN 4: l su ferrite
di Roberto Perolti
26
28
ANTENNE:
Parliamo anche di antenne
di Silvano Contaval/i
QRP-ANTENNE:
Antenne
32
ANTENNE,
LINEE E DINTORNI:
34
QRP:
Return LossBridge utilizzabile da 1.8 a 1300 MHz
37
QRP:
40
TELECOMUNICAZIONI
OGGI:
direzione tecnica
NERIO NERI 14NE
GIANFRANCO ALBIS IZ11CI
grafica
MARA CIMATTIIW4EI
SUSI RAVAIOLI IZ4DIT
Autorizzazione del Tribunale di
Ravenna n. 649 del 19-1-1978
Iscrizione al R.O.C.
n. 7617 del 31/11/01
direttore responsabile
NERIO NERI14NE
Ai sensi della Legge 675/96 sulla tutela della Privacy,
informiamo che i dati in nostro possesso saranno
da noi utilizzati ai soli fini promozionali, si potr in qualsiasi
momento chiedere l'aggiornamento
o la cancellazione
del proprio nominativo scrivendo a
Edizioni C&C - via Naviglio 37/2 - 48018 Faenza
43
Amministrazione
abbonamenti - pubblicit:
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65
70
75
al
76
9~
9J!.
IIVTOCOSTRVZIONB
Il
mee('
1280M
Elenco componenti
aliment. per 8877
L 1
F2
R1
FUSE1
23
G-----E::3--<>
(19-'-
1~~
~~
N
INT1:I
0----<0 -'
C?JL2
101
22
R20
ALiMENT.
IHV
KV
~
HV PER 8877
R3
- HV
- frequenze = 10-15-20-40-80
metri;
- potenza di uscita su 50 Q: in
8W out 240W; in 15W out
400W; in 25W out 600W; in
50W out 1000W;
- prodotti intermodulazione
IMD3 > 35 dB alla max pot.
- soppressione armoniche > 45
dB;
- ingresso sintonizzato;
- variabile sottovuoto di sintonia
pigreco con indicatore numerico;
- inserimento supplementare
condensatore "load";
- strumento indicatore RF;
- inserimento indipendente ventilatore a lineare spento;
- intervento manuale o PTT oppure OFF;
- start a pulsante del preriscaldo
automatico (180 s) filamento
con preaccensione;
- protezione max corrente griglia (70 mA) con ripristino a
pulsante;
Descrizione alimentatore
Il circuito prevede un trasformatore con secondario da 800V
lA pertanto previsto un duplicatore che porta la tensione c.c.
in uscita a 2200V. Per limitare la
caduta di tensione nei picchi di
modulazione sono previsti 18
condensatori elettrolitici da 470
12
Tl = trasformatore HV 230/800 V l A
(800 VA) Ditta ELETTROSCALVE SCHILPARIO (B8)
FUSE I = fusibile 6 A
F2 = fusibile costituito da filo di rame
d= 0.05mm tra 2 colonnine isolanti distanti ca 35 mm
KI = rel 24V 16A I scambio ESCO
407164
11-2 = lampad. segnaI. Neon 220V
INTl = doppio interr 250 V 16 A
SI = microamp. 500f.lA
S2 = amperometro I A
S3 = microamp. 50 f.lA
DI = lN4007
D2 = diodo silicio bassa V 30/40 A
D3/8 = BYW96 E (IOOOV2 A)
C l /18 = cond elettI. 470 f.lF 450 V
CI9 = 2.2 nF 5 kVcer
C20/ 30 = IO nF cer 2 kV
C31 = elettI. 4700 f.lF 50 V
Rl = 60 Q60W( 3da 180inparallelo)
R2 = 5 kQ IOW
R3-5 = 15 Q 25 W
R4 = ca 0.7 Q (tarare per Sl = 60 mA
fondo scala insieme a R5 e R3)
R6/11 = 470 kQ lW
R12/17 = 44 kQ IOW (2 da 22 k in serie)
R18/21 = 47 MQ l W
R22 = 3.3 kQ 0.5W
R23 = 22 Q 10 W
R1
AMPLIF:
LINEARE
1 KW
10/80
PEP
L5
L6
u
ro
rfc 3
>
C>
rY1
+HV
GND
k5
-HV
R11
fuse2
~C24
Elenco componenti
amplif. lineare 10/80 m l kW PEP
VI = 3CX1500A7/ 8877
TI = toroid. 60 VA230/5 V 105 A (vedi
testo)
T2 = 230/ 16 V I A
M = ventilat. centri!. 230V 35/40 W
(vedi testo)
ICI = 7812 lA
TRI = IRF540
TR2 = 2N2222
TR3 = 2N3055 (su piccolo dissipatore)
FUSEI = fusib. 2A
FUSE2 = fusib. lA
S I = strum. 100,uA
INTI = doppio deviat. c/ Ocentr lO A
INT2 = deviat. c/ Ocentr. I A
INT3 = interr. 250V IO A (vedi testo)
LI = LEDverde power on
L2 = LEDverde ready for TX
L3 = LEDverde on air
L4 = LEDrosso grid overrange
PS I = pulsante NA start
PS2 = pulsante NC ripristino
KI-2-4 = rel 12V8 A 2 scambi
K5 = rel 12V 16 A Iscambio
K3 = piccolo rel coax. 12V
K6 = microrel 2 scambi 05A (mettere
R7 = 470 k
R8 = 180 Q I W
R9 = 47 Q 2W
RIO= 15klOW
RII=47kIOW
RI2 = 100 Q 2W
RI3 = 8.2 Q 5 W a lilo (non blindata)
RI4 = 25 k 5 W (carbone)
RI5 = 50 Q I W
P I = IO k multigiri
P2 = 100 k multigiri
CI-3 = 100 nF 50 V cer
C2 = 2200,uF 50 V
C4
= 220,uF
25 V
13
Foto 3
tECALL OH POIER
UF t.t dB.
UdBI
l-1.87;
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MlllER
Il
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AlI 11 dB
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14.23
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RlGllt
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NEXT Pl
IAXIIIN
IIN
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lff.
dB
Hz
Hz
CENUI.
:!t."
1Hz
NEXt
S'AN 4 1Hz
IENU
CENtEI
di oltre
14.2'134
1Hz
S'AH
kHz
Curva di intemodulazione:
2 toni 800/1800 Hz; Segnale a piena
potenza prelevato sul carico tramite attenuatore di 60dB; Orizz =
lkHz/divis.; vertic. = lO dB/divis
Messa a punto
Collegare tra loro con cavi
coax alto isolamento i + HVe-HV
dell' alimentatore e lineare.
Collegare un carico fittizio da
50 Q - 1000W con wattmetro
sull'uscita lineare.
Terminare l'ingresso su una R
di 50 Q.
Accendere il solo lineare e accertarsi che si accenda Ll e la
tensione su IC l sia 12V;la ventola di M deve girare a media velocit, diminuire eventualmente
RI. Sul filamento di VI misurare
ca 4.2V.
Premere PS l e verificare la Vfilamento 5 V 0.2V.
Dopo 3 minuti si accende L2
(variare event. R7).
Spostando INT2 su manuale si
accende L3, scattano contemporaneamente K3-4-5-7 ed il ventilatore va a max velocit.
Rimettere INT2 su posizione
centrale (OFF).
Accendere alimentatore HV e
verificare la graduale progressione su S3 con spegnimento di
Ll fino a indicazione di 2200V.
Inserire INT2 e controllare S2
per 80/90 mA commutando su
tutte le gamme e con variabili
chiusi/ aperti non devono esserci
variazioni.
Impostare ingresso e pigreco
es. 40 m: inviare in ingresso una
16
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ARRL Handbook 1974-1993; ARRL RF
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Il nuovo PORTV.
rlcetros1IIettlttJre SSBper 40
111
Descrizione
Questo piccolo ricetrasmettitore SSB, descritto su RadioKit di
maggio e giugno 2004 ha ottenuto un grande successo presso
molti radioamatori in Italia e in
tutta Europa. Sono state apportate alcune modifiche tali da migliorare considerevolmente
le
sue gi buone caratteristiche e il
circuito stampato stato completamente ridisegnato con !'inserimento di un nuovo modulatore al
posto del BC l 07B. Anche i filtria
quarzo sono stati ricalcolati poich quelli del vecchio Forty avevano un tasso d'ondulazione un
po' troppo elevato, in emissione
come in ricezione, ci che si traduceva, soprattutto in trasmissione, in una qualit di modulazio-
.
17
Elenco componenti
IC1
-:- SSM2t 65-1
2,u2
..
C9
3
~
6
,-c:J-Con
l}
Uscita
BF
----(l
P1
200k
Senza
6k8
RI = 47 Q
R2 = 22 k
C3, C6 = InF ceramica
CL C2, C5, C9 = 100nF ceramica
C7 = 2,2,uF elettrolitica radiale 25
valt
C4, C8 = 22,uF elettrolitica radiale
25 V
P2 = 4,7 kQ trimmer IO mm
P l = 200 kQ trimmer IO mm
IC l = SSM2165-1 Analag Devices
(SMD)
IC2 = 78L05
,
.,
;"""_r.
= l MQ
= 4 7Q kQ trimmer lO mm
100 kQ trimmer IO mm
= 680 nF ceramica
= BC548C a equivalente
= Strumento da 50 a 200 !lA
R1
"max"
P2
100k
1M
R5
1k
P1
470k
Regolazione
"O"
M1
C1
18
50 ... 200,uA
C1~
1ori
680n
ti>
:T
li>
R8
Il>
li>
ll3
~
..
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O
Q.
h~.II1SWU
l'
it;ritJ1i~i
tl
~I
s::
~
O
C20
'T~
31
..
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470
n~
1~
CM
8*32c1lml
IO
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.!!!.
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fm.~ I.
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'"
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C1S
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lIv'
~)C4.915MHl
--
ICT
XI~Itritri
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2
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Ieo.
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Q
A
6-
B'
UZd&
lIllZ22a
~~.;O~~
DSO
EBC
z=
ECB
2lO:ill:!
eec
Elenco componenti
R26 - R27 = L5 Q
RI3 = lO Q
R14-R24 = 47 Q
R7-R23=100Q
R2-R8-RI2-RI8-R21 = 470 Q
R5-RII-R22-R25 = I k
RI - 680 Q a L5 k (v testo)
R3 - R20 = 4.7 k
RI5 = 22 k
RI9 = 33 k
RIO = 510k
R4 - R6 = 100 k
R16- Rl7 = 220 k
P I trimmer I k orizzontale
P2 trimmer 220 k orizzontale
P3 trimmer 4.7 k orizzontale
P4 trimmer 50 k orizzontale
Condensatori
tutti multistrato salvo avviso contrario.
C5 = 2.2pF
CI3 = 2.7pF
C16. C18. C47. C49 = 27pF
CII = 39pF
C17. C48 = 47pF
C8. C9. C22. C23. C45. C46. C58 =
100pF
C4. C6. C53. C55 = 150pF
CL C3 = 470pF
C2. C36. C38. C54 = InF
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PrIJtl1lJpli
di Gianni Graziosi
Schema elettrico
Il circuito fa uso di un solo circuito integrato di tipo amplificatore operazionale, l'ultra classico
uA741 in configurazione invertente. Ilpolo positivo del microfono viene alimentato tramite Rl
ad una tensione stabilizzata da
23
Int
>--0---0+
+
~4
01
-.
f.' , . :: ~
...
R2
03
C3
..,-~6
R5
9Vcc
,r-
02~
-$C5
~Vout
ronzii ed accoppiamenti indesiderati. Il lato inferiore l'ho tracciato con i trasferibili e una penna per stampati, sul lato componenti ho asportato
il rame
nell'intorno dei terminali non a
massa con una punta da trapano
(6mm) facendola girare con le
dita. Lo stampato previsto per
accogliere un trimmer (R4) come
regGlazione del guadagno, se si
utilizza un potenziometro collegare la arcassa a massa ed
Elenco componenti
RI = 2,2 kQ
R2 = 820 Q
R3 = 12 kQ
R4 = 47 kQ trimmer o potenz.
R5 = 560 Q
CI = IO pF
C2 = 220 nF
C3 = 47,uF 16 V elettro!.
C4 = 220 pF
C5 = I,uF
C6 = 100,uF 16 V elettro!.
D I = 5VI zener
D2 = 6V2 zener
2 mm
D3 = LED rosso
ICI = LM741
INT interruttore
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Conclusione
Ho provato il montaggio inserendolo tra microfono e computer e provando quindi a registrare con una delle tante applicazioni, la voce e diversi suoni
ambientali vari. Il risultato stato
soddisfacente, temevo la intrusione di rumori o ronzii vari che
potessero peggiorare la resa microfonica che invece si dimostrata fedele e silenziosa anche
per merito della banda passante
ristretta alla sola voce. La amplificazione di quattro volte risulta
sovrabbondante e volendo tenere il microfono a 20-30 cm dalla
bocca o parlando a voce bassa
non risultata necessaria un amplificazione maggiore di 2.
inoltre possibile regolare il guadagno desiderato sotto il valore
di uno e al limite portarlo a zero
(con ilpotenziometro in corto circuito) per annullare completamente il segnale in uscita. L'uscita a bassa impedenza di lC l in
grado di pilotare qualunque tipo
di ingresso, eventualmente aumentando C5 (non polarizzato)
se ilcarico ha una impedenza inferiore ai 2 kQ.
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Costruzione
Prendete la bacchetta in ferrite
e la piattina. Bloccate l'inizio
dell' avvolgimento con una fascetta. Mantenendo le spire serrate al nucleo e ben compatte,
avvolgete 10-12 spire . Fermate il
termine dell' avvolgimento con
un' altra fascetta. Ora prendete la
scatola stagna. Sul fondo tracciate il centro aiutandovi con un
righello e forate per alloggiare il
PL femmina. Fissatelo ed eventualmente siliconatelo.
Ora tracciate i fianchi scatola
destro e sinistro rispetto al PL. F0rateli per alloggiare le viti da 4
MAche serviranno per collegare
la filare e la terra e/o i contrappesi. Ora adagiate la bacchetta
in ferrite nella scatola, in modo
che si trovi equi distante dai 2 lati
e fissatela on le fascette e i supporti adesivi. Tagliate il filo a circa 12 cm dall' estremit di ogni
avvolgimento, spelatelo per l cm
e stagnatelo. Dividete per circa 8
UN-UN Wl RING DIAGRAM
IlNTENNE
14ZSQ.
parlando di antenne .
Fig. l
i fori
Fig. 2
mosa e introvabile
ideale'.
'antenna
Fig. 3
nnnooO
(continua)
digitali
perfette
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31
f!.RP-IINTENNE
Antenne
'1 hamqrp@gmail.com \-
L'amico
F6GOG,
non
ratorio, Hubert
ma anche
un'antenna per trasmettere e ricevere,
abbiamo approfittato per inserire in queste pagine la sua realizzazione in campo antennistico
che pu costituire una valida
idea per realizzare una buona
antenna senza spendere fior di
euro, e senza sacrificare le prestazioni (il buon Attilio predica
sempre, ed a ragione, che con la
bassa potenza non si deve ridurre anche l'antenna!)
Parliamo qui di un' antenna
verticale lunga 10m, fatta lavorare sulle bande tradizionali dai
20 m agli 80 m.
In pratica lo stilo dell' antenna
un conduJtore lungo 10m (nulla
vieta di realizzare questo o usando iltubo per i supporti delle antenne TV, ovvero di usare, per
una sistemazione meno gravosa,
una canna da pesca od altro materiale sintetico (purch isolante)
che funga da sostegno per un
conduttore (filoelettrico!), fissato
al sostegno stesso. In questo
modo abbiamo un radiatore di
10m che rappresenta una lunghezza di./8 per la banda degli
80 m, una lunghezza di ./4 sui
40 m, e ./2sui 20 m.
Dato che questi rapporti con la
lunghezza d'onda portano il radiatore a presentare impedenze
differenti a seconda delle bande, necessario un collegamento differente ed un adattamento
di impedenza, per poter far "vedere" i 50 Q standard all'apparato, e quindi realizzare quel "mas32
118A
114 },
80m
20m
40'm
50
L2
lo Siation
+24v
Vertical elemenl
(Up lo Approx 34 Ft)
~40m
~80m
R1a ,
R1b
D--O
R2a
0----0
R2b
RF
50 Q
..,.
~~~
Ground surface Y
DRllIiB
PIL'fR1
per'fR,,:,
Fig. 3 - Particolari della cassetta di "sintonia e commutazione"
RELB'per
'fR-'l e
linea .'{r*
Fig. 4 - Cassetta di "sintonia e commutazione", sistemazione all'esterno
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33
IINTENNE.
LINEE E DINTORNI
DIPOILI
l, DIPOLI
Se si in condizioni di effettuarne il montaggio ad una decina di metri dal suolo, e naturalmente con le dimensioni giuste.
il ROS ottenibile sar sempre
compreso fra 1,5 e 2 (massimo) e
non sar quindi necessario l'approvvigionamento di alcun accordatore. risparmiandone cos
il costo sia in termini economici
che di perdite (anche se modeste) di potenza.
Sui 3,5 e 7 MHz. il diagramma
di irradiazione orizzontale di un
dipolo virtualmente omnidirezionale. il che non desta alcuna
preoccupazione sulle direzioni
di installazione; per le bande pi
alte. si manifesta un po' di direttivit, che per corrisponde ad un
lobo di irradiazione di almeno
90 per parte. cosicch non
troppo importante la direzione
34
Il dipolo classico
Quella illustrata in fig. l rappresenta la tipica soluzione di un
classico dipolo, anche se ha il
"difetto" di essere un po' troppo
ideale.
Facciamo intanto notare quella
che la soluzione pi consigliabile, e cio la linea di alimentazione che parte ad angolo retto
dal l'antenna e continua in verticale fino al suolo per corrervi poi
parallela (se non adagiata). Tale
disposizione minimizza la captazione di segnale a RF da parte
della calza esterna del cavo coassiale, e conseguenze relative.
Veniamo ora a parlare dell'eterno problema della lunghezza
del dipolo: problema che, d'altra
parte, anche l'unico!
Tutti, pi o meno. sappiamo
che la lunghezza esatta del dipolo un po' meno di mezza lunghezza d'onda; chiaramente" un
po' meno" non una misura mol-
1- Soluzione
realizzativa del dipolo, sicuramente di buona efficienza e valida per tutte le bande.
Isolatore
A
B
Isolatore
"x
Palo In
Cavo coasslale
legno
-B
.J
-8
D+-
Cavo
coassiale
Cavo
coassiale
TX
TX
Nella vita di tutti (e di tutti i giorni), capita spesso che la soluzione "ideale" raffigurata in fig. l
non Posilibile; fortunatamente
sono possibili soluzioni alternative. Il dipolo consente diversi
"abusi" nei suoi confronti prima
che la sua efficienza venga seria-
Lunghezza e rendimento
Cavo
coassia'.
Cavo coasslale
TX
TX
che i due tratti. ripiegati o aggiuntivi che siano. risultino simmetrici. paralleli e nella stessa
direzione. purch A - B sia il pi
lungo possibile).
Dipoli ripiegati
Anzich caricare dipoli corti
mediante bobine o capacit, vediamo com' possibile risolvere il
problema ripiegando nettamente !'intero dipolo.
Una versione intermedia pu
essere ritenuta quella consistente nella cosiddetta V invertita.
probabilmente la variante pi
nota. anche perch in origine
pu essere eretta con un solo
supporto centrale.
Fig. 6 - Il ~ipolo a loop (di Reinartz)
M8
........
..
.
......
),/8
Isolatore
avo coasslale
TX
..
Retul7l
do '~801800llBz
hamqrp@gmail.com
Generatore RF ZO
500hm
Carico ZL
500hm
Return Loss
Measurement dB
37
REF
4
C1
50
ND
R3
50
C3
RF
D
110..
R5
C2
R2
TESl
50
GN
R1
Range di frequenza:
1300 MHz
1.8 -
Come vedete, quindi, prestazioni di tutto rispetto ed un accessorio che ci permette di lavorare realmente dai 160 m alle
SHF,C3a costo bassissimo, ma con
R6
precisione
50
R3 notevole.
Lo schema100k
elettrico del ponteC1*
50
1n
R1*
mostrato in fig. 4, mentreR4*in fig. 3P
vedete la realizzazione, veramente apprezzabile, per estetica, di Giuseppe
Accardo
RF
BNC
III
REF
1k2
1 33k
nF Il R5* I
100nF
questo accessorio.
- Collegare all'ingresso del
ponte una sorgente di segnale di
potenza all'incirca pari ad l W
(attenzione alla potenza massima!, un transceiver hand-held
R2
N50
T1nF
R7
I *CHIP...L C2*
----"./V
t~
Uoc
TC4
IWOBZD.
38
GND
UOET
1~
RCA
~ TEST
SWR
.3.5.2. .7
.1
SO
5220
1
30
70
310
1
2.
Fig. 4b - Attenuazione
5 7
[dB]
TEST
(NIl)
-------------------------III""~~
hamqrp@gmail.com
Se qutlcuna o pi di una di
queste idee vi suonano familiari
allora il discorso vale la pena di
essere sviscerato.
La nostra (e non solo nostra!)
esperienza nega tutto ci. L'atteggiamento "PERDENTE" il
pi grosso nemico e la difficolt
concreta dell' attivit in QRP. Infatti tutti possiamo avere veramente grandi soddisfazioni e divertimento lavorando in radio
con qualunque tipo di potenza:
la differenza, quando si opera in
QRP, rispetto a quando si adoperano potenze "normali", sta
solo nell'intensit del vostro segnale. Ilvostro segnale QRP sar
ricevuto sempre dai 2 ai 3 punti
di S'meter pi in basso di quello
che usa potenza "normale". Ci
significa che in condizioni di cattiva propagazione o forte QRM/
40
ti!
-cercate collegamenti
con
Countries che ancora non avete
collegato o non confermato con
cartoline QSL, non vi preoccupate di un eventuale basso punteggio nel contest stesso.
-se ascoltate una stazione che
trasmette in CW velocemente,
non vi preoccupate: cercate di
capire bene ilsuo call, cercate di
sentire quale rapporto passa (l'eventuale progressivo, o la zona
di appartenenza),
quando la
chiamerete non vi dovrete concentrare sul call o sul rapporto,
saprete gi o la zona o ilprogressivo precedente! E voi trasmetterete alla velocit che ritenete
adeguata, senza patemi d'animo.
tante sapere operare bene, piuttosto che avere un segnale potente e dirompente!
Per in certe occasioni. magari
quando varie stazioni chiamano
la stazione DX, buttare l un
"QRP" pu attrarre l'attenzione e
se l'operatore dall' altra parte
un gentleman, far f~rmare tutti
e chieder di ascoltare proprio
la stazione QRP, ma questo solo
se avrete chiamato al momento
giusto ed in modo chiaro!
Alle volte spostarsi di qualche
decina di Hz dall' isoonda pu
dare al vostro segnale una tonalit diversa e farvi ascoltare in
mezzo a tanti segnali uguali: immaginatevi questa scena: la stazione DX un signore che sta su
un terrazzo davanti ad una folla
che lo chiama per farsi fare un
saluto personale, Tutti chiamano
e saltano agitando le mani e
chiamando a viva voce, voi siete
un po' pi bassi della media:
avete varie possibilit: inutile
che saltiate insieme agli altri. starete sempre nel mucchio! Ma se
salterete quando gli altri ricadono gi, anche se voi saltate solo l
m e gli altri normalmente 2 metri.
in quel momento sarete fra i pochi che saltano, anche solo un
metro! Poi. spostandovi di frequenza (qualche decina di Hz
soltanto!), come se usaste una
maglietta di colore differente da
quella di tutti coloro che chiamano, forse potreste attirare meglio
l'attenzione .. ,,
Ma !'impostante ascoltare,
ascoltare e poi ascoltare!
Ancora, quando avrete stabili-
J'''EC'NO
"'7-'
-_,
CO"
".' _,',oeM'U'NICAZ'
or','
,w~,w
...M,~.
VENDITA E ASSISTENZA
-'o
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..
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. ~ ;;
"d"
~;
,"":.'
",,'
;. ~.:.
,',
"l
,',5""
71;
R1CETRASMITTENTI
CB - OM
~.tetnotomunfcazloni.cOlD
info@tecnocomunicazioni.com
a NOVEMBRE saremo presenti alla fiera di UDINE il 4-5 e di ERBA l' 11-12
a DICEMBRE saremo presenti a FORLI' il 2-3 e a GENOVA il 16-17
42
..
rEtEcOMVNICIlZIONIOGGI
t.
eDrm
di Ilngelo Brunero
.{
la tecnica di modulazione
detto recentemente che
digitale utilizzata dal DRM
la COFDM (Coded Orthogonal
Frequency
Division
Multipelxing) e che essa, prima di divenire un nuovo standard di disseminazione e decodifica per le
emittenti di radiodiffusione circolare in Onda Media e Corta
(broadcasting), fosse stata studiata e sperimentata con successo per i vari servizi di telefonia
mobile (e prima ancora per servizi strategici).
Vediamo allora di capire come
e dove si partiti, sia per curiosit, sia per dovere di trattazione.
Si
OFDM
16 l p'/.,O
Fig. l
Bande di protezione
xDLS.
Il sistema
di modulazione
43
Ortoqonalit
L'abilit di separare questi canali dipende da una complessa
relazione matematica, gi vista
nell' articolo- precedente
sul
DRM, chiamata ortogonalit: in
geometria il termine ortogonale
indica un modo di incrocio di
due linee rette che, incrociandosi, formano quattro angoli retti.
Supponiamo di avere nello spettro delle frequenze due onde sinusoidali: queste vengono definite ortogonali quando un sottocanale raggiunge il suo massimo
valore sull'asse delle ampiezze
mentre ilcanale che gli ortogonale avr il suo valore pari a zero
sull'asse delle frequenze. E viceversa (fig. 2).
OFDM seleziona un set di sottocanali derivanti dal canale
principale per la trasmissione
del segnale in radiofrequenza,
ed esclude gli altri canali che
compongono il set teorico.
Per realizzare l'ortogonalit,
OFDM codifica il segnale per
ogni sottocanale ed utilizza le
funzioni di Fourier per creare
ronda composta, da inviare in
radiofrequenza. Utilizzando la
trasformata di Fourier possibile
ottenere da un' onda sinusoidale
i valori espressi come frequenza
ed energia; utilizzando invece la
trasformata inversa possibile ricreare il segnale originale. Per
realizzar'e queste operazioni si
utilizza la trasformata discreta di
Fourier (DFT)e la sua inversione
(IDFT).Questa tecnologia implica l'elaborazione del segnale in
ricezione e in trasmissione, e il signal processing generato richiede un tempo di elaborazione
proporzionale alla radice quadrata dei valori da calcolare. Per
accelerare i calcoli esiste un algoritmo chiamato Fast Fourier
Transform (FFT) e il suo inverso
(IFFT), che riesce ad essere fino
a 170 volte pi veloce con valori
in potenza di 2, consentendo notevoli incrementi nelle prestazioni del signal processing. Inoltre
questo algoritmo implementabile in hardware utilizzando dei
DSP o Digital Signal Processors.
Ci viene ora nettamente pi
chiaro quanto un programma
44
u.
a:
'"
'51
-F".FDL1\!V\IV\
t'a:
u.
'"
'51
Of.(f>\XXX\XX\\
-F"",
Fig, 2
Interferenze
Finora si sono considerati solo
gli aspetti teorici della generazione del segnale da inviare, tralasciando gli aspetti legati alle
interferenze. Le pi devastanti
sono quelle legate al fenomeno
della ricezione multipla (multipath), delle rotazioni di fase e del
fading; non sto qui a ricordare
come i segnali radio arrivino alle
nostre antenne sia diretti che riflessi, come le riflessioni ionosferiche provochino varie rotazioni
di fase, come i percorsi multipli
arrivino a generare il fenomeno
del fading o dell' evanescenza. In
particolare, quando due onde
dello stesso segnale giungono in
most powerful algorithms. For more detailed information about the estimation
algorithms there are a lot of papers and books available.
DFT
Zero
Pad:
direction using
positions to the time domain. There, a zero padding is applied to get a higher
resolulion
in the frequency
very speed efficient but has problems at the edges of the OFDM spectrum due to
the leakage
Impulse
effecl
Response:
The two
channel [derived from the averaged impulse response estimation). If the "First Peak"
timing tracking method is chosen, a bound for peak estimation (horizontal dashed
red line) is shown. Dnly peaks above this bound are used for timing estimation.
Somma"
IS I
Inter-Symbollnterference
4.
Fig. 3
Nella pratica,
le stazioni
broadcasting ottengono la modulazione multicanale (multiplex) di un sistema OFDM o
COFDM utilizzando un numero
elevato di modulatori. oppure,
con un approccio pi efficiente,
utilizzando IFFT per creare un
singolo segnale baseband, modulato per mezzo di un solo modulatore per alta frequenza.
Diversity Antenna
Fig. 4
- Sottocanale
guard time
11II
~II
FFT Integration
time
45
MSCCRC:
SOCCRC:
Hz
FACCRC:
l'ntetleavet
Oepth:
SOC / MSC Mode:
l
lime S,ne
F,ameS.I'nc:
. date:
e /10
2 li (Long lnte,leoving)
16QAM /SM 64-QAM
1/ o
Audio:o I Dato: o
Se,vice not available
cf an OFOM
$}Imbol). If the
w~lstay
g,een.
Come evidenziato dalla finestra di aiuto del programma DReaM. il preambolo di sync
non ricevuto: il LED rimane spento e la ricezione risulta impossibile.
~Iectronic
~
Radiotelecomunicazioni
Service
Ricetrasmettitori CB e OM
Antenne da base mobile e fissa
Sconto per tecnici e rivenditori
Distributore VKB Antenne
VENDITA
Via Benevento
oe11.335.6017623
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CORRISPONDENZA
16 - BATTIPAGLIA
la>< 0828/616789
eserlel@virgilio.~
lIIBOellTOR10-MlSORE
equalizzare i livelli.
Una ottima regolazione della
tensione di alimentazione fa in
modo che il livello dei segnali restino costanti nel tempo (si raccomanda entro un dB).
Con generatore dual-tone con
un livello di + 15 - +20 dBm si
in grado di fare la maggior parte
delle misure.
necessario conoscere con
esattezza solo il livello dei due
toni in uscita dal combiner.
Tutto il resto viene determinato
dalla posizione degli attenuatori.
Consiglio, i colleghi OM, di
VNA N2PK
2xCA922A
8HC>
COMBINER
con Roofing-filter.
L'analizzatore
e il ricevitore
devono
essere
considerati
ANALIZZATORE
DI SPETTRO
MIX
ATT.
VAR.
~-
/4SBX
SOTTO
MISURA
,,
,,
0-120
~
~
~
-----.J
t~ .
.__
GENERATORE
MARCONI
2019A
ROOFING
FILTER
RICEVITORE
VOLTMETRO
AUDIO FREQ.
65
// /
,/
66
de.
// / VI //
,/1,
I
////,/)I/ h
Il
Cl
-=
67
oppure
7.080 + 9.000 = 16.080 MHz
Ripetere l'operazione sull'attenuatore variabile per un incremento di 3 dB sul millivoltmetro
AF.
Il valore del livello dell' oscillatore locale importante nei mixer commerciali.
Il livello dell' oscillatore locale
per gli H-mode serve soltanto
per raggiungere il livello di soglia dell'integrato 74AC86 (o
5
23
17
23
25
33
44
45
13
RAY-1
48
SRA-1H
OBM-188
H-Mode
7
SRA-1
System
Tab.4
Conclusioni
Ho cercato di raccontare i problemi che ho incontrato nella misura dei mixer con caratteristiche particolarmente elevate.
Non facile fare queste misure, ma non impossibile. Soprattutto non richiede test-set particolari e costosi.
Spesso vale molto di pi il metodo della misura che i singoli
strumenti usati.
Quasi sempre possibile,
come in questo caso, poter auto-valutare i limiti del proprio sistema e da questo regolarsi per il
proseguimento
della misura
stessa, e per determinare l'intervallo dove gli errori sono accettabili e soprattutto conoscere la tolleranza.
Al limite, quando gli strumenti
non riescono a dare un sicuro valore assoluto, bene confrontare
fra loro delle misure relative.
Faccio un esempio.
Con un orologio da polso, con
una precisione di un minuto,
posso sicuramente calcolare la
mia velocit media in auto da Bologna a Milano con una buona
precisione, ma, questo orologio,
inutile per qualsiasi controllo
su un'auto di Formula Uno.
Per se mi limito a guardare, o
fotografare, le auto che passano
davanti a me in un circuito posso
IR5000
TO
fin SS8
JRC535RX
FT 8Im. FT
FT 81m. FT
FT 817N>
I).
~L. elettronica
18119,
8971:>. di Pule"iluigi
PIACENZA 9/10YN:S.;:
GENOVA
16/17
PORDENONE
VERONA
25/26 f!I5T
InInNOVEMBRE
saremo
presenti
aa7!56
ERBA
11/12,
DICEMBRE
saremo
presenti
FORLI'
2/3,
Y1ESJ
FT 8) J.F
re'IIXJM:
7tXX),
fA03,
hcnqsb
lAtiri
proai:
rere706
W2.
6,
corrispondenza
ICOM: ~rc
TM 241, verc.l-i4
69
LIIBORIITORIO-STRVMENTI
Lo
surare e visualizzare su un
strumento in grado di midisplay a LED i ritardi di eccitazione e di rilascio di qualsiasi
rel elettromagnetico con bobina tra 4 e 30V in corrente continua. Ilmassimo ritardo misurabile di 99,9 millisecondi. mentre
la risoluzione dello strumento
di O, l millisecondi.
Lo strumento permette di scegliere tra alimentazione esterna
o interna per la bobina del rel in
prova e dispone di azzeramento
automatico e indicazione di
over-range.
Come funziona
Tutti i rel elettromeccanici introducono un ritardo (normalmente compreso tra 5 e 20 millisecondi) 'tra ilmomento in cui alimentiamo
la bobina
e il
momento in cui si chiude effettivamente il contatto dell'interruttore interno.
Nel progetto abbiamo previsto
due pulsanti:
l) Premendo il pulsante "ECCITAZIONE" la bobina del rel
in prova viene alimentata e lo
strumento misura il ritardo di eccitazione, visualizzandolo sul display.
2) Dopo pochi secondi il display si azzera automaticamente
e si pu premere il pulsante "RILASCIO"per misurare e visualizzare sul display il ritardo di rilascio. Dopo pochi secondi. il display si azzera nuovamente,
pronto per una nuova misurazione.
70
configurazione di stabilizzatore
a tensione variabile. Le resistenze sono dimensionate per ottenere una tensione compresa tra
4 e 30V da un estremo all'altro
del potenziometro RVI.
Il circuito di
eccitazione/rilascio
Questo formato dal flip-flop
di tipo SR realizzato tramite le
porte logiche IC3A e IC3B e dai
transistor TI e T2 in configurazione di interruttori elettronici. Il
condensatore C7 serve a resettare il flip-flop al momento dell' accensione, simulando la rapida
pressione del pulsante S2.
Premendo S l il flip-flop si setta
portando il pin 3 a livello alto.
Questo provoca l'accensione del
diodo LED e l'entrata in conduzione del transistor Tl , che a sua
volta provoca l'entrata in conduzione di T2, il quale porta cos. ai
capi della bobina del rel in prova, la tensione preventivamente
scelta tramite il commutatore S3
(interna o esterna).
La scelta di impiegare due
transistor, anzich uno, nasce
dal fatto che la tensione da inviare al rel non sempre corrisponde ai 5V con cui alimentiamo lo
strumento ed abbiamo preferito
lasciare un capo della bobina
del rel a massa, in comune con
uno dei contatti dell' interruttore
interno al rel. Il diodo D5 protegge il transistor T2 dalla tensione inversa generata dalla bobina
nel momento dell' eccitazione e
diseccitazione per effetto elettromagnetico.
<I>
i:T
<D
e
<D
ID
:::
:3.
n
o
~r:w
~
m
~'4
c:8;
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4,7M
~2
~~
FoonF
r
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100nF
10IJF
VCC
16
~16
4060
Rtc
ICS
,08... ~~6~
~Ctc
IN
>R14
~'K
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c
09
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R13
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r10K
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~
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IC4B
02
1+3s\
07
!"J
1N4007
;:;c
T3
1N4150
;p
1N4150
. 220
SR2
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~3
12 4077
~11
I)
-M
D4
"'42~C
c:8;
RST
J.t-;~~
Mnz.L.
.J!;
1N400
~8
.,.
4,71JF
C4
R11
10K
100nF
~S
~~io
.,.
10~F
GNO
-.8
I
~6
c:8;
1000\JF 50'
rJgF
Cl1
47pF
011
BnC337
~ I~
1N4150
,012
...
1N4150
S1
, EC~IONE
si
31 141 lsl
21 41
g ~ ~ ~ ~ ~ ~
K~327
~~,~K
R6
---... BC337
3"n
c;I
100nF
LE01
RELE' ECCITATO
-?~6K
f""
RS
390
VCCH
R21
220
l
";;Rl0
(10K
1C4'
f9
4:K
4,7V
24077114
PI'7
CH
21 41
GNO
08 Ob Cc Od Ce Cf Qg
71 61111 91131121101
10K
?~4007
31'41,sl
~~~~~~~
IC7
4033
31 141 1s1 21 41 1
7 6 11 9 13 1 10
R2
;<E~~~6
71 61 41 21
a b c d
3f6
et.~
..l:dP
DG1
76421915
abcdefgdp
ToSRS160
g dp
014
{~Ib
.J:.oonF
"'ic,S
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llilU
e
VCC
O. Ob Qc Od Oe Of Qg
1N4150
1N4150
71 81 41 21 11 91101
abcdefgdp
0G2
fl:lb
~ret.:.J:dP
318r
TOSR5160
t.;,J:dP
oG3
10
8,C4C
4077
?:9D
BC337
R18
100K
si
fl:lb
10K
R19
...,
...
IC8
4033
g ~ ~ ~ ~ ~ e
+----a GNo
TESTER
RELE' IN
PROVA
~
ICB
4033
R20
10K
~4
TOSRS160
Elenco componenti
Rl = 470 Q 1/8W
R2 = R21 = R22 = R23 = R24 = R25 =
R26 = R27 = R28 = R29 = R30 = R31
= R32 = R33 = R34 = R35 = R36 =
R37 = R38 = R39 = R40 = R41 = 220
Q l/8W
R3 = R4 = R6 = R8 = RIO = Rll = Rl2
= R16 = Rl 7 = R19 = R20 = lO kQ
1/8W
R5 = R42 = 390 Q 1/8W
R7 = R9 - 4,7 kQ 1/8W
Rl3 = lMQ 1/8W
Rl4 = l kQ 1/8W
Rl5 = 4,7 MQ 1/8W
Rl8 = 100 kQ 1/8W
Il contatore
Lo stadio costruito attorno
all'integrato IC5 costituisce la
base dei tempi del nostro strumento. Il quarzo garantisce una
frequenza di partenza di 2MHz.
L'integrato IC5, con la particolare connessione dei diodi D8, D9
e D l Oviene utilizzato come divisore per 200.
Vediamo pi nel dettaglio
Circuito stampato
72
quando ai loro catodi viene applicato un livello logico alto. In questo caso, il
contatore a tre cifre costruitoattorno agli integrati
4033 (lC6, IC7 e IC8) conta gli impulsi divisi da IC5.
Poich la frequenza di ingresso pari a 2MHz, la
divisione per 200 porta a
un segnale
di 10kHz
Pressione del
Pressione del
pulsante 51
pulsante 52
I
I
j
PIN 2
PIN 1
PIN
Questo
lO al
kHz).
pin I R'tI d ~ d'
't'
Ritardo di rilascio
(2MHz:significa
200 = che
l dl IC8 gIUnge
..
I ar o I eccI aZione
un lmpu-l
so ogni O,l millisecondi
(l: lO kHz = O.lms.) sempre a ch il ritardo di eccitazione fa s
patto che i catodi di D Il e D 12 che subito dopo aver dato tensiorestino a livello alto. I contatori
ne alla bobina del rel (pulsante
Ie6, IC7 e IC8 sono montati in S 1), trascorra un lasso di tempo
cascata, realizzando cos un uni- prima che !'interruttore commuti.
Lo stesso succede con il lasso
co contatore a tre cifre che raggiunge la fine del ciclo (visualiz- di tempo che intercorre dal mozazione "999") dopo 99,9ms.
mento in cui togliamo alimentazione alla bobina al momento in
Tramite R42 illuminiamo il punto
decimale del display D82. Il pin cui l'interruttore del rel torna in
3 di IC6 posto a massa, in modo posizione di riposo: questo lasso
che lo zero non venga mai visua- di tempo il ritardo di rilascio.
lizzato dalla prima cifra. Quindi.
Quanto appena esposto
come giusto che sia, un valore chiarito dal grafico, che riepiloper esempio di 5.4ms viene vi- ga i segnali presenti sulla porta
IC4A.
sualizzato "5.4" e non "05.4".
Il pin 3 di IC4A va a pilotare il
catodo
di D 12 che, come abbiaIl cuore del progetto
mo visto prima, deve essere alto
Parliamo ora di quello che po- (assieme al catodo del dio do
tremmo definire il cuore di tutto il D di cui parleremo pi avanti)
progetto: nientemeno che una per sbloccare il conteggio sui disemplice porta logica EX-NOR splay. Quindi. grazie ad IC4A, il
pi esattam,ente quella chiamata
conteggio possibile soltanto
lC4A.
durante i ritardi di eccitazione e
Vediamo dunque cosa arriva ai di rilascio del rel: in tutti gli altri
due ingressi di questa EX-NOR: momenti il conteggio risulta
PIN l
bloccato, grazie al fatto che l'u a rel non eccitato: forzato a scita di IC4Aresta a livello basso.
livelloalto tramite RIO.
Il diodo zener D6, assieme a
a rel eccitato: va a livello bas- R9, serve a far si che la tensione
so, tramite !'interruttore interno in arrivo sul pin 2 di IC4A sia
del rel.
sempre inferiore ai 5V, anche
quando il reI alimentato alla
PIN 2
massima tensione di 30V.
a rel non eccitato: forzato a
livellobasso tramite la resisten- Il reset automatico
za della bobina del rel.
a rel eccitato: va a livello alto
Quando il pin 3 di IC4A va a litramite la tensione che T2 for- vello alto, oltre a sbloccare il
nisce alla bobina del rel.
contatore grazie a D 12, polarizza anche il transistor T3, che inQuesto, in teoria, farebbe re- nesca il multivibratore monostabile costruito attorno alla porta
stare l'uscita della porta sempre
a livellobasso, poich gli stati lo- IC4B. Questo ci serve a generare, dopo circa 4 secondi dalla
gici sui due ingressi sarebbero
misurazione, !'impulso di reset
sempre diversi fra loro, senon-
Il
premiamo~
Bobina alimentata
pln 2
IC4A
Interruttore
lntetruttore scattato
;scattato
~-~_.
pin1
IC4A
.-
Ritardo superiore
Ritardo di
rilascio
.-
a 99,9ms
pin 3
IC4A
4 secondi
4 serondl
4 secondi
pin 11
IC4B
..
_
Azzeramento
display
-._
..--
Azzeramento
display
Azzeramento
dlsplay
pln 15
IC6
~
pln
IC8
.-
Segnalazione
over-range
di
pin 12
IC3C
ATTENZIONE:
pin 11
IC3C
pln4
IC4D
pin 8
-4--~
TI display
74
lampeggia
DG
Raccomandiamo di prestare la
massima attenzione a non porre
in corto-circuito i morsetti della
bobina del rel: nel caso ci avvenga il transistor T2 potrebbe
danneggiarsi.
IL 6I1OGB'f... V'fILB
On QIIQrme dQ
molteplici lisi
di Nico Grilloni
Il
Fig. 2
S
per esempio, per segnalare l'apertura di una porta (del frigorifero, come ulteriore esempio)
ponendo per Suno switch che
chiuda il circuito, per l'appunto,
all'apertura della porta medesi-
010
Q1
-.L"JRa
:-w
an
SPK
Rb
1/1
\00"T4.7"
ma.
--=
12V
Per il lettore che volesse modificare la frequenza di oscillazione (ma si rammenta che la sensibilit dell' orecchio umano
massima intorno a l kHz) si riporta qui di seguito, l'espressione
utile:
Cl
~10nF
~100nF
75
L 'IISPElTO TEORICO
di Nicu Crll/uni
Generalit
Nel precedente articolo abbiamo esaminato i filtriL-C a T e a n
del tipo a k costante anticipando
che ove sia necessaria una pi rilevante attenuazione in banda
interdetta opportuno fare riferimento ai filtri cosiddetti a m o a
celle m-derivate (m-derived filters). Si altres anticipato che
questi filtrihanno, per ovviimotivi, una configurazione circuitale
pi complessa dei filtri a k costante dai quali comunque derivano.
Considerando infatti i circuiti
riportati inb e in d nella figura l,
dove le varie impedenze saranno capac,itive o induttive a secondo del tipo di filtro, si constata, nel confronto con in circuiti riportati in a e c, come sia iltipo a T
come il tipo a n discendano dai
corrispondenti filtriak costante e
da questi si differenzino per !'introduzione di un parametro m
sempre minore dell'unit. Per m
si ha l'espressione:
-=-=-=-(4mZ2)/(1-m2)
Z1
Vi112Z22Z2/m
112Z2/m
2Z211
Va (c)
Va
Vi
m~m
Il
tenuazione
del filtro
La
derivazione
dei
filtriam
- [1]
fiquale
ca
una
frequenza
allafrequenza
l'atmassima.
meglio
Questa
condizione
come
di
consueto,
la
76
Vi
Z112
Va
Il filtro passa-basso
tipo m
a T di
La configurazione circuitale di
questo filtro esposta nella figura 2, dove, come si pu constatare, rispetto al corrispondente filtro ak costante, vi un'induttanza (L2) in serie alla capacit C2.
Le espressioni utili al dimensionamento di questo filtro sono:
R
L
Filtri
=m'-n' f
[3]
T
Vi
mZ112
mZ112
Z2/m
Z2
[(1-m2)Z1]/4m
(a)
I II
(d)
(b)
Va
C2 = .--
1-
m2
4m
n'\1- frHI L 1/2 [4]
Soluzione
Applicando le espressioni [3]
+ [5] si ricava:
[5]
L2
50
= 0,6 X
LI
Quindi:
= 47,74 mH
M~
= 23.87 mH.
L]/2
Esempio l
Si dimensione il filtro passabasso di tipo m, con m = 0,6, di
cui alla figura 2, per fr = 200 Hz
sapendo che !'impedenza caratteristica H di 50 Q.
Fig. 2 - Filtro passa-basso
tipo T.
m-derivato
= 1-
di
'_
a~_t4l
per
Fig. 4 - In pratica il filtro passa-basso m-derivato di tipo T si realizza ponendo una cella a T
come cella centrale e due celle m-derivate rispettivamente in ingresso e in uscita.
x-.--!i
n x200
= 21.22 mH
=
2
R__
0,62
4 xO,6
0,6
n x50
x200
19.uF
La curva di risposta in frequenza del filtroqui dimensionato riportata nella figura 3. Ilmarker b
indica che alla frequenza richiesta di 200 Hz r attenuazione di
circa 5,4 dB. A- 3 dB la frequenza di taglio risulta in simulazione
di 185 Hz. Volendo una frequenza di taglio di 200 Hz a - 3 dB
sar sufficiente aumentare del 5
o lO % la Ir nelle espressioni [3]
+ [5], il che implica di considerare. in fase di calcolo, una frequenza di taglio non di 200 Hz.
ma di 210 o anche di 220 Hz.
Il marker verticale a indica la
frequenza
f 00 che, secondo
quanto espresso dalla [2], proprio eguale a (fr' 1.25) = 200 X
1,25 = 250 Hz. Si legge. infatti:
Xa
249,9 Hz.
In pratica
filtro oassa-basso a k costante
Vi
L 1/2
L'1/2
L'1/2
L 1/2
Vo
2L2
C2/2
cella m-derivata
cella m-derivata
= n' fr
[6]
11
l
4m
Vi
= C=
:rr' R IT I
c
L2
[7]
[8]
[9] [lO]
L;
L 112+L'112
L 112+L'112
Vo
2L2
42.43mH
31.83uF
R
50
C5
9.5uF
Esempio 2
Soluzjone
sufficiente
applicare
le
espressioni [6] -;- [lO]. Da queste
si ricava:
Xo:2eO.3
!<.b;toon
"".$,000
Y.~.coJ
di cui all'esempio
2.
~';3.(lOO
50
L; = :rrX 200 = 79.57 mH
L;
=>
C=
__
LI
~__ =31.83,uF
= 0,6x79,57xIO-3
= 47,74mH
= 23,87 mH
L]/2
=>
L2
/2= 39.78 mH
1-0,6
-3
= 4 xO,6 x 79,57 xlO =
= 21.21 mH
2L2
=>
C2
= 42.43 mH
C2/2
= 9,5 ,uF
R
m'-:rr' f
[11]
T
1- m2
Cl =
C2=
4.
m' :rr . R. f T
:rr'R'~
Esempio 3
[12]
[1~
L1
1- 0.62
4 xO.6 Xn xlOOO x 10000
= 8,49 nF
0,6
n X l 000 X 10000
=>
0.6. R
m-derivato
di
= l kQ.
Soluzione
Applicando le espressioni [Il]
-;- [13] si ricava:
1000
LI = 0.6 X n xlOOOO = 19mH
C2/2
19 nF
= 9,5 nF
Fig. 8 - Risposta in frequenza del filtro passa-basso di cui alla figura 7 dimensionato
una frequenza di taglio di lO kHz (Esempio 3).
""'lO.I<
XlI"l.,.,
.'>2._
V"'''.70
yt,".ooo
. ,$.700
per
[14]
[15]
[16]
Esempio 4
Si dimensioni il filtro passabasso di cui all'esempio 3, ossia
per fr = lO kHz e conm = 0.6 e
per un'impedenza caratteristica
R = l kQ.
Soluzione
Applicando le espressioni [14]
-;- [16] si ricava:
0.6 x 1000
n 10000
=>
l1/2
L1
L1/2
Lj/2
19mH
9,5 mH
1- 0,62
4 xO,6 xn xlOOO x 10000
Vo
R
=>
= 8,48 nF
2Cj = 16,96 nF
0,6
cella m-derivata
cella m-derivata
cella
a 7r
m-derivata
C2
= n xlOOO x 10000
=>
C2/2
19nF
= 8,48 nF
79
L1/2
C2 19mH
C1
16.96nF
8.48nF
~ 9.5mH
Vi
2C1
9.5mH
16.96nF
T16.96nF
L2C1
1/2
C2
L1
'O(iO\.
Vo
I SATELLITI
16.96nF
R
1k
METEOROLOGICI
di Marciano RJ.ghini
1~O
6,45
cod. 465
lVI.ANUALE DELLE
Fig. lO - Circuito pratico del filtro passa-basso
frequenza di taglio di lO kHz.
per una
COMUNICAZIONI
DIGITALI
di Paolo Pitacco
1~
9,00
cod. 309
>10:'0.(100; .Qo:12.4Jl<
Y,,7AlOJ
v.:-e.ooo
,,2._
~';_'-'lOO
GUIDA
ALL'ASCOLTO
DELLE UTILITY
di M.Petrantoni e
di M. Vinassa de Regny
1~
9,25
cod. 163
L'ASCOLTATORE
DI ONDE CORTE
Fig. Il - RIsposta in frequenza del filtro passa-basso
ha fT = lO kHz a - l dB.
di Mimmo Martinucci
~O
Il parametro
Il parametro
m fornito
dall' espressione [l]. Normalmente, come si detto, si assume
m = 0,6. In ogni caso il valore di
questo parametro pu variare fra
Oe l. Pi se ne approssima ilvalore all'unit pi il filtro a m si
comporta come un filtro a k costante. Pi se ne approssima il
valore a zero (ma mai proprio
zero) pi aumenta il tasso di attenuazione in banda interdetta. Il
valore m = 0,6 appare ottimale
per una risposta che, in banda
permessa, si mantenga lineare
quanto pi possibile.
5,15
cod. 171
I SEGRETI
DELLA
CITIZEN BAND
di Emanuele e Manfredi
Vinassa de Regny
J;1qO
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Edizioni C&C
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E-mai!: cec@edizionicec.it
P./IOIO-INFORMllTICli
all'implementazione
su
PC di articolo
vecchia generazioQuesto
dedicato
ne(486 dx2 o pentiuml 75-130
MHz)di PORTE USBper dipositiviUSB rimuovibili. In particolare
verranno trattate le modalit per
sopperire alla mancanza di drivers per i sistemi operativi win
3.1 L win 95. NT4. e win 98 prima edizione. Verr inoltre trattata brevemente la disposizione e il
riconoscimento degli slot ISA e
PCI.
Premessa
Penso che molti avranno in
casa. oltre al nuovo Pc. un vecchio modello che mantengono
per ricordo, o per sperimentare.
o semplicemente perch non
sanno come liberarsene. Si tratta
generalmente di macchine 486
dx4 o pentium prima generazione. che non sono in grado di
supportare i sistemi operativi
nuovia causa della bassa velocit e della limitata memoria. Molti
avranno acquistato anche macchine fotografiche digitali. munite di cavo per la connessione
USB o memorie USB per il trasferimentodi dati al posto dei floppy.Perch allora non utilizzare i
vecchiPC come memorie per le
fotoo scambiare files con il PC
principale tramite le chiavette
USB? Il costo infatti di una scheda PCI con 4 porte USB (maggio2006) di 8 euro. pi che accettabile. Ma se ci si rivolge al
negozio di fiducia specificando
,/
IW2EYIi
\-
Foto 1
Foto 2
exe
Sempre nel config: sys INCREMENTATEIL VALOREdi lastdrive pari al numero di tre.
Foto 3
stato rilasciato nel 2002 e contiene drivers per USB zip drivers,
USB hard disk, USB floppy, USB
CD-ROM. Supporta USB tipo l e
82
ES: Lastdrive
Lastdrive G:
D: diventa
Questo varia da macchina fotografica a macchina fotografica. Se avete collegato una chiave USB non vedrete nulla(se vuota) o il contenuto (dei files). A
questo punto scaricate, caricate,
cancellate, formattate usando i
comandi DOS standard. Se rimuoverete il dispositivo dalla
porta riapparir il messaggio video che annuncia la rimozione e
sparir la lettera assegnata
dal l'elenco dei drive accessibili.
NOTA PER GLI USB CD ROM.
Questi richiedono l'uso del file
MSCDEX fornito di solito da MS
con il DOS.
Ilfile nel config. sys da aggiungere :
DEVICE=
C:\DOS\MSCDEX/D:
USBCDROM IS 1M: 15 IV
Ulteriori info le trovate nel CYPRESS DOS DRIVERS USERS
GUIDEallegato in formato. pdf.
POSSIBILITA'
RIPRODUZIONE
DFFE~1~~e~E1~
r'
__
__
~11i
r=--_
-J~;:_-~
iJ~""""'-""-=
...
I!ft!
~~---J~"'~
'_.i~"
o superiore.
..
Jf,...~~_
-- RACCOGLITORE)
(SENZA
10,00 cado
13,00 cado
20,00 cado
OGNI RACCOGLITORE
PUO' CONTENERE
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Fig. l
CA
rOUT
+HT
Cc
cv
L~~
Fig. 2