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CONSULENZA

di Nerio Neri

di
Roberto
Perolti
di
di Nico
Fabrizio
Nico
Eraldo
Anton
Dario
Marco
NerioGrillom
Grilloni
Franchi
Mario
Neri
Lisi
Sbarbati
Fazio
Salmi

adi cura
dell'A.l.R.
Natale
Pappalardo
RADIOASeOL
TANDO:

LABORATORIO-MISURE:
Ascoltare
Grazie
Nel
Porte
mondo
USB
Malta
informati
&di
del
vecchi
Radio
DX
PC
RETROSPETTIVA:
Misuratore
HF
NEWS-VIEWS:
ritardo
per
rel
Un
Oltre
Breve
allarme
lo
storia
sguardo
dai
della
molteplici
(2
radionavigazione
p.)
usi
Misura
Considerazioni
della
IP3
e
dei
prove
mixer
sull'oscillatore
adAalto
livello
a quarzo
(4 p.)
I filtri
passivi
(6)
L'ASPETTO
RETROSPETTIVA:
TEORICO:
LABORATORIO-STRUMENTI:
IL
RADIO-INFORMATICA:
L'ABe
RADIOACTIVITY:
GADGET
DELLA
UTILE:
RADIO
VALVOLE:

AUTOCOSTRUZIONE:
Rinforziamo il nostro "QRP" con una 8877
di Pietro lellici

11

Il nuovo FORTY, ricetrasmettitore SSB per 40 m


di Vittorio Bruni
_

1'7

AUTOCOSTRUZIONE:

AUTOCOSTRUZIONE:
Preamplificatore per microfoni ad elettrete
di Gianni Graziosi

23

AUTOCOSTRUZIONE:
Trasformatore UN 4: l su ferrite
di Roberto Perolti

26

28

ANTENNE:
Parliamo anche di antenne
di Silvano Contaval/i

QRP-ANTENNE:
Antenne

32

ANTENNE,

LINEE E DINTORNI:

Dipoli & di poli


di Nerio Neri

34

QRP:
Return LossBridge utilizzabile da 1.8 a 1300 MHz

37

QRP:

40

Cinque buone regole per il QRP

TELECOMUNICAZIONI

OGGI:

Il DRM un pOi pi da vicino


di Angelo Brunero

direzione tecnica
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GIANFRANCO ALBIS IZ11CI
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Ravenna n. 649 del 19-1-1978
Iscrizione al R.O.C.
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IIVTOCOSTRVZIONB

RI"forzlamo Il nostro HflRp'


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t!! P!~~olellici

Il

nato scambio di valvole con


tutto iniziato
un fortul'amico
Claudio dopo
IW2GXI.
Trovandomi tr~ le mani una prestigiosa 8877, mi si destato !'intenzione di realizzare un amplificatore lineare per le bande di
mio interesse, 1O/80metri. Dopo
aver consultato numerosi progetti in proposito, ho pensato di sacrificare una parte di potenza a
favore della semplicit, economia e sicurezza del progetto. Resta inteso che la costruzione
dedicata soprattutto a coloro che
sono gi in possesso della valvola, in quanto il suo acquisto da
nuova proibitivo. Spesso si tratta di tubi sostituiti su vecchi
TX/FM, pertanto la prima cosa
da fare la verifica se il triodo
efficiente. Il filamento richiede
5V0.20V e 10.5 A che possono
essere ottenuti svolgendo il secondario di un toroidale da 60VA
e riavvolgendolo con una coppia

di conduttori da l mm. Dopo


aver montato la valvola sul suo
zoccolo.(io ho usato un Johnson
di una 832) va data tensione al filamento e contemporaneamente
abbondante ventilazione diretta
sullo stesso zoccolo. La tensione
deve essere misurata direttamente sui rispettivi piedini. La
tolleranza di 0.2Y. se fuori.
variare le spire sul secondario. A
questo punto dopo 3 minuti di
preriscaldo, va misurata la resistenza ohmica tra catodo e griglia con un tester analogico Xl,
che deve essere compresa tra 60
e 80 Q solo con ilpuntale positivo
sulla griglia. Se si rientra in questo intervallo sappiamo di poter
contare su un tubo valido. Come
si vede dallo schema il circuito
il classico con griglia a massa e
ingresso accordato sul catodo.
Lo scopo principale del progetto
l'amplificazione con la massima linearit di piccoli TXcon po-

mee('

1280M

tenza compresa tra 8 e 50 W,


pertanto sull'ingresso previsto
un variabile di accordo. Per lo
stesso motivo sul pigreco di uscita possibile inserire una ulteriore capacit per 40 e 80 in caso di
potenze di uscita inferiori a
300W. La tensione anodica stata tenuta a 2200V a vuoto, buon
compromesso
tra guadagno
(l3/l5dB) e isolamento; la corrente a riposo di 90mA.
Per rendere il sistema adatto a
modifiche e varianti si preferito
dividerlo in due unit ,amplificatore e alimentatore, quest'ultimo
provvisto della strumentazione di
misura. Le caratteristiche sono le
seguenti:
Alimentatore
- Ingresso 230V assorbimento
medio = 4A;
- dimensioni = 220x160 prof.
260, peso 14 kg;
- carica graduale capacit filtro
con rel di avviamento;
- tensione uscita a vuoto =
2200V;
- tensione uscita a carico intermittente con picchi di 0.8A =
2000 V;
- protezione c.c con resistenza
limitatrice e fusibile a filo;
- strumenti indicatori V anodica;
I anodica; I griglia.
Amplificatore:
- dimensioni = 260x160 prof.
260, peso 8 kg;
- ventilatore centrifugo esterno
retro stante a doppia velocit;
11

Elenco componenti
aliment. per 8877

L 1

F2

R1

FUSE1

23

G-----E::3--<>

(19-'-

1~~
~~
N

INT1:I

0----<0 -'

C?JL2
101

22
R20

ALiMENT.

IHV

KV
~

HV PER 8877

R3

- HV

- frequenze = 10-15-20-40-80
metri;
- potenza di uscita su 50 Q: in
8W out 240W; in 15W out
400W; in 25W out 600W; in
50W out 1000W;
- prodotti intermodulazione
IMD3 > 35 dB alla max pot.
- soppressione armoniche > 45
dB;

- ingresso sintonizzato;
- variabile sottovuoto di sintonia
pigreco con indicatore numerico;
- inserimento supplementare
condensatore "load";
- strumento indicatore RF;
- inserimento indipendente ventilatore a lineare spento;
- intervento manuale o PTT oppure OFF;
- start a pulsante del preriscaldo
automatico (180 s) filamento
con preaccensione;
- protezione max corrente griglia (70 mA) con ripristino a
pulsante;

Descrizione alimentatore
Il circuito prevede un trasformatore con secondario da 800V
lA pertanto previsto un duplicatore che porta la tensione c.c.
in uscita a 2200V. Per limitare la
caduta di tensione nei picchi di
modulazione sono previsti 18
condensatori elettrolitici da 470
12

in serie/parallelo. Con una


capacit risultante di quasi 240
fJ.F a 2200V si limita la caduta a
200V nei picchi max che possono arrivare fino a O. 8A. Certo che
prevedendo un trasformatore da
800V 1.5Asono sufficienti 6 condensatori.
Considerando 1'energia accumulata dalle 18 capacit (quasi
500 joule) necessario disporre
di adeguate protezioni in caso di
cortocircuiti, vedi F2 -R23 e il
diodo da 30 A D2 sul ritorno di
massa. Inoltre per proteggere i
diodi raddrizzatori. 1'accensione
graduale, con resistenza limitatrice R2 e Kl ritardato. Il negativo sollevato da
massa tramite R5R3-R4 e SI in modo
da permettere la lettura della corrente di
griglia della 8877.
Facendo circolare
una corrente di 60
mA tra -HV e massa,
R4 va regolata per il
fondo scala. Lo strumento S2 indica invece la corrente anodica. Lo scopo di D2
di proteggere i 2
strumenti in caso di
corti. Inutile raccofJ.F

mandare la massima precauzione


nelle fasi di messa
a punto in quanto

Tl = trasformatore HV 230/800 V l A
(800 VA) Ditta ELETTROSCALVE SCHILPARIO (B8)
FUSE I = fusibile 6 A
F2 = fusibile costituito da filo di rame
d= 0.05mm tra 2 colonnine isolanti distanti ca 35 mm
KI = rel 24V 16A I scambio ESCO
407164
11-2 = lampad. segnaI. Neon 220V
INTl = doppio interr 250 V 16 A
SI = microamp. 500f.lA
S2 = amperometro I A
S3 = microamp. 50 f.lA
DI = lN4007
D2 = diodo silicio bassa V 30/40 A
D3/8 = BYW96 E (IOOOV2 A)
C l /18 = cond elettI. 470 f.lF 450 V
CI9 = 2.2 nF 5 kVcer
C20/ 30 = IO nF cer 2 kV
C31 = elettI. 4700 f.lF 50 V
Rl = 60 Q60W( 3da 180inparallelo)
R2 = 5 kQ IOW
R3-5 = 15 Q 25 W
R4 = ca 0.7 Q (tarare per Sl = 60 mA
fondo scala insieme a R5 e R3)
R6/11 = 470 kQ lW
R12/17 = 44 kQ IOW (2 da 22 k in serie)
R18/21 = 47 MQ l W
R22 = 3.3 kQ 0.5W
R23 = 22 Q 10 W

siamo in presenza di tensioni


MORTALI.

Le 2 uscite -HV e + HV fanno


capo a 2 connettori PL posti sul
retro. Il montaggio stato eseguito utilizzando piastre di alluFoto 2

R1
AMPLIF:

LINEARE
1 KW

10/80

PEP

L5

L6

u
ro

rfc 3

>
C>
rY1

+HV

GND

k5

-HV

R11

fuse2

~C24

Elenco componenti
amplif. lineare 10/80 m l kW PEP
VI = 3CX1500A7/ 8877
TI = toroid. 60 VA230/5 V 105 A (vedi
testo)

T2 = 230/ 16 V I A
M = ventilat. centri!. 230V 35/40 W
(vedi testo)
ICI = 7812 lA
TRI = IRF540
TR2 = 2N2222
TR3 = 2N3055 (su piccolo dissipatore)
FUSEI = fusib. 2A
FUSE2 = fusib. lA
S I = strum. 100,uA
INTI = doppio deviat. c/ Ocentr lO A
INT2 = deviat. c/ Ocentr. I A
INT3 = interr. 250V IO A (vedi testo)
LI = LEDverde power on
L2 = LEDverde ready for TX
L3 = LEDverde on air
L4 = LEDrosso grid overrange
PS I = pulsante NA start
PS2 = pulsante NC ripristino
KI-2-4 = rel 12V8 A 2 scambi
K5 = rel 12V 16 A Iscambio
K3 = piccolo rel coax. 12V
K6 = microrel 2 scambi 05A (mettere

in parallelo) resist minima = 600 Q


K7 = reI 12V IO A 2 scambi. Esco
1003190
COMI = commut. cer 5 posiz 2 vie
COM2 = commutcer. I via 5 posiz.(v testo)
Cv I = variabile radio 2x 350 pF
Cv2 = variab. Sottovuoto 5/500pF 3/5kV
Cv3 = variab. Radio 3x400 pF 900V
RFCI = 20 sp 0.8 mm toroid FTl14-43
(RF el)

RFC2 = 190 sp 03 tubo vetronite


d = I6/l 8mm 40,uH minimo
RFC3 = I mH (filo da 0.3 mm minimo)
LI = 19 sp 0.6 toroid. T68-2
L2 = 14 sp 0.6 torod. T68-6
L3 = 7 sp 0.6 con presa a 4 e 5 sp T68-6
L4 = 1/2 sp. lil. arg. Imm dint. 20 mm
L5 = 4.5 sp tubo 4 mm dint. 35mm
L6 = 18 sp lil. arg. 3 mm dint. 42 mm c/
prese 2-5-11 spire
D I = ponte da 2 A
D2-4-5 = IN4007
D3 = IN4148
D6 = BAT85
DzI = zener 5.6 V I W
RI = 720 Q 20W
R2 = 100 Q 25 W
R3-4-5 = I k 0.5 W
R6 = 360 k

R7 = 470 k
R8 = 180 Q I W
R9 = 47 Q 2W
RIO= 15klOW
RII=47kIOW
RI2 = 100 Q 2W
RI3 = 8.2 Q 5 W a lilo (non blindata)
RI4 = 25 k 5 W (carbone)
RI5 = 50 Q I W
P I = IO k multigiri
P2 = 100 k multigiri
CI-3 = 100 nF 50 V cer
C2 = 2200,uF 50 V
C4

= 220,uF

25 V

C5 = 510 pF 300V mica arg.


C6 = 720 pF 300 V mica arg.
C7 = 680 pF 300 V mica arg.
C8 = 1100 pF 300 V mica arg.
C9 = 350 pF 300 V mica arg.
C IO = 200 pF 300 V mica arg.
CII = 100 pF 300 V mica arg.
C 12-13-14-20-22-23-24-25-26
10nF 2 kV cer
C15-21 = 2. 2 nF 5 kVcer
C 16 = 2 nF 5 kV per trasmissione
C 17 = 3x 250 pF 2 kVper trasmissione
C 18 = 2X 250 pF 2 kVper trasmissione
C 19 = 100 pF 5kVper trasmissione
C27 = 1000,uF 16V

13

Foto 3

minio crudo da 2 mm unite tra


loro con angolari e squadrette.
La foto 2 evidenzia l'interno con i
2 blocchi condensatori montati
su lastre di vetronite da 1.6 mm.
Sotto le piastre sono disposte le
resistenze "zavorra" che ripartiscono anche la tensione sui condensatori in parti uguali. Sul retro della foto si vede la piastra
con i diodi raddrizzatori e F2R23 con il filodi alta tensione che
va sul PL. I componenti di ingresso trasformatore sono invece sistemati sulla base dell' alimentatore.
Descrizione lineare
Come abbiamo gi menzionato, il triodo 8877 richiede la ventilazione che deve essere forzata.
Come si vede dalle foto 3 e 4 bisogna prevedere una scatola a
tenuta per contenere zoccolovalvola -camino-ventilatore centrifugo, nel mio caso realizzata
con lastrine di vetronite doppio
rame saldate sugli spigoli. La superficie di uscita dell' aria dalla
8877 (compreso il camino 0 int
= 88 mm) di ca 23 cm2 . Sia la
superficie di passaggio zoccolo
che quella di uscita dal ventilato14

re non devono essere di valore


inferiore. Dalla foto 4 si vede
come lo zoccolo sia fissato con
saldatura alla scatola tramite 5
coppie di fili di rame argentato
da 2 mm. Sul lato opposto fanno
capo le 5 linguette di massa che
spingono sull'anello di griglia. Il
foro di 84 mm di diametro,

mentre l'uscita aria ventilatore


di 44 x 57 mm. Tutti i piedini catodo vanno portati in centro con
filo da 2 da dove parte RFC l e
C 12 che va ad un connettore
5MB sulla scatola Per realizzare
il camino bisogna procurarsi del
nastro di poliestere (mylar) oppure vetronite da 0.3 mm largo
45 mm. Va preso un rotolo di comune nastro adesivo da pacchi
alto 48/50 mm bello rotondo che
va svolto fino a raggiungere un
diametro esterno di 88/88.5 mm.
A questo punto vanno avvolte 3
spire di poliestere strette sul rotolo spalmando le con adesivo
epossidico a 2 componenti.
Dopo 24 ore si pu sfilare il camino e applicarlo sulla base della
scatola sempre con lo stesso
adesivo. La piastra base deve essere di alluminio da 2.5 mm ed il
fissaggio della scatola deve essere fatto con numerose viti da
3.5 MA in modo da garantire un
contatto di massa uniforme. La
scatola va chiusa sul lato inferiore con una piastra amovibile e
siamo cosi pronti per la prova di
ventilazione. Dobbiamo praticare un foro di ca 5mm sul fondo,
(poi dovr essere richiuso) nel
quale va infilata forzata una cannuccia trasparente per bibita del
tipo piegabile forzando la piega
Foto 4

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CENtEI

Spettro di uscita sui 20 m. La 2a armonica risulta attenuata


45 dB; Orizz. = 4MHz/divis.; VerI. = lO dB/divis.

fino a 180 gradi. Ilsifone cosi formato va riempito di acqua in


modo da avere due colonne con
lo stesso livello. Mettendo in funzione ilventilatore con valvola inserita si dovr avere tra le due
colonne una differenza di almeno 8 mm. In queste condizioni
anche alla massima potenza di
uscita PEP di l kWl'aria di uscita
non supera i 60C. Essendo
montato esternamente sul retro,
il ventilatore risulta molto silenzioso; lo schema prevede inoltre
una sezione del rel K4che ne riduce la velocit in ricezione.
Abbiamo. gi parlato del trasformatore di accensione che
servito per provare l'efficienza
del tubo. All'atto dell'accensione
con INTlla tensione ridotta per
effetto di R2. Il trasformatore T2
con Dl e IC l mette a disposizione + 12 V per i servocomandi.
Premendo il pulsante PS l di
"start"si d piena tensione al filamento, contemporaneamente
parte il "timer" TRl /K2 che dopo
180 s d il consenso per la trasmissione. TR2tramite P l regolato per staccare in caso di corrente di griglia superiore a 70
mA, si evita cosi di distruggere il
tubo specie se si dimentica di accendere l'alta tensione. Dzl e
Tr3 stabilizzano la tensione di
grglia-catodo a ca 7V per una
corrente anodica a vuoto di
80/90 mA. Se la corrente supera
questo valore sostituire lo zener

di oltre

14.2'134

1Hz

S'AH

kHz

Curva di intemodulazione:
2 toni 800/1800 Hz; Segnale a piena
potenza prelevato sul carico tramite attenuatore di 60dB; Orizz =
lkHz/divis.; vertic. = lO dB/divis

con un 6.2-6.8V. La funzione di


INT2 di escludere completamente il lineare nella posizione
centrale oppure tramite PTT o
manualmente.
In ricezione oltre ad abbassarsi
il ventilatore, viene completamente interdetto il tubo tramite
RIl . Dalla foto 4 si vede che !'ingresso va ad un piccolo rel coax
(pu essere anche normale) e da
qui alla scatola filtridi ingresso. Il
condensatore variabile Cv l consente un adattamento perfetto su
tutte le gamme specie se si impiegano basse potenze di eccitazione. Anche in questo caso la
scatola provvista di coperchio
di schermatura.
Arriviamo ora alla parte pi critica rappresentata dal pigreco di
uscita. La foto 3 molto chiara in
proposito. Si parte dal connettore PL in fondo a sinistra, dove entra la + HVche con R13 va direttamente sulla RFC2. R13 a filo,
fa dunque da limitatrice e da impedenza. I condensatori di fuga
sono semplici ceramici l OnF2kV
in serie. Per diminuire la capacit bene che l'ultimo 20% delle
spire di RFC2 sia leggermente
spaziato dalla parte della placca. Non spaventarsi se in caso di
corto sulla RF o placca/massa, si
accartoccia l'impedenza; ci
dovuto al ritardo di intervento del
filo fusibile da 0.05 mm sull'alimentatore. La fine di RFC2 va al
condensatore C 16 e alla placca

tramite RI2-L4. L'altro capo del


condensatore va a Cv l e L5. Cv l
nel mio caso un COMET 5/500
pF 3kV a max C e 5 kVa min C .
Essendo introvabili ne ho fattivenire alcuni esemplari dagli USA
che metto eventualmente a disposizione. Ho eseguito le prove
di isolamento con 5 kVc.c. a variabili completamente
chiusi
senza problemi. C' anche da
dire che la capacit max necessaria in 80m di ca 380 pF, il
margine dunque notevole. Per
fare tutta l'escursione si devono
fare ca 18 giri. bisogna perci
procurarsi un contagiri meccanico che io ho azionato con 2 ingranaggi del "LEGO" di mio figlio di quand' era piccolo. La prima bobina che incontriamo L5
che coassiale con L6. Il punto
di incontro va al primo contatto
del commutatore, un surplus di
buona qualit degli "Ungheresi". L'ultima posizione di COM2
inserisce una capacit aggiuntiva per gli 80. Il condensatore variabile di uscita Cv3 deve essere
provato ad almeno 900V c.c.
Moltivariabili radio da me provati anche con spaziatura maggiore scaricavano per via delle lamine rugose o mal centrate. Disponendo di poca capacit
e
considerando che in lO metri
avevo ancora margine ho aggiunto un C 19 da 100 pF in parallelo. Inoltre considerando che
con bassa potenza di uscita au15

menta l'impedenza di placca


della 8877, si rende necessario
aggiungere a Cv3 ulteriore capacit per 40 e 80 metri. INT3
un normale interruttore da lO A ,
va aperto per distinguere il polo
caldo da quello freddo. RFC3
una impedenza di protezione
alta tensione nel caso di corto di
C 16. Da RFC3 la RF va direttamente al rel di potenza con le 2
sezioni in parallelo e al PL di
uscita. Essendo le correnti RF di
massa molto elevate, opportuno collegare ulteriormente tra
loro con filo argentato 2.5/3 mm,
le masse di Cv2-Cv3 e connettore di uscita. Sul retro prevista
una presa 5MB per il prelievo attenuato RF, contemporaneamente una parte viene raddrizzata e indicata dallo strumento
SI.

Messa a punto
Collegare tra loro con cavi
coax alto isolamento i + HVe-HV
dell' alimentatore e lineare.
Collegare un carico fittizio da
50 Q - 1000W con wattmetro
sull'uscita lineare.
Terminare l'ingresso su una R
di 50 Q.
Accendere il solo lineare e accertarsi che si accenda Ll e la
tensione su IC l sia 12V;la ventola di M deve girare a media velocit, diminuire eventualmente
RI. Sul filamento di VI misurare
ca 4.2V.
Premere PS l e verificare la Vfilamento 5 V 0.2V.
Dopo 3 minuti si accende L2
(variare event. R7).
Spostando INT2 su manuale si
accende L3, scattano contemporaneamente K3-4-5-7 ed il ventilatore va a max velocit.
Rimettere INT2 su posizione
centrale (OFF).
Accendere alimentatore HV e
verificare la graduale progressione su S3 con spegnimento di
Ll fino a indicazione di 2200V.
Inserire INT2 e controllare S2
per 80/90 mA commutando su
tutte le gamme e con variabili
chiusi/ aperti non devono esserci
variazioni.
Impostare ingresso e pigreco
es. 40 m: inviare in ingresso una
16

portante di 8W e regolare CVl2-3 per la max uscita (ca 240W)


con Ig di 13 mA e la di 230 mA.A
questo punto aumentare la potenza di ingresso a 25 W per una
uscita di almeno 640W con Ig di
32 ma e la di 520 mA (tenere la
portante per pochi secondi). Aumentare quindi la' capacit di
Cv3 e verificare !'intervento di K6
per Ig di 70 mA ripristinando poi
con PS2.
A piena eccitazione di 50 W si
deve avere una uscita di l kW
con Ig di 50 mA e la di 800 mA. Il
rapporto ottimale IalIg deve essere di 16/18 volte. La condizione pi lineare si ha sovraccaricando l'uscita per una riduzione
le12%rispetto alla max potenza.
E ovvio che a max uscita il wattmetro sar un po' avaro, la max
precisione si avr misurando la
tensione picco/picco che dovr
essere di 635V (W = (Vpp)2/8R).
Ricordarsi sempre che lo spegnimento del lineare deve essere completato portando INTl per
alcuni minuti nella posizione
BLOW in modo da prolungare il
raffreddamento.
A questo punto sperando di essere stato esauriente resto in attesa di eventuali consigli o richieste di chiarimenti ringraziando
come al solito gli amici della sezione ARI di Milano per la collaborazione.
ie llici.

pietro@tiscalinet.it

Bibliografia:
ARRL Handbook 1974-1993; ARRL RF
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Il nuovo PORTV.
rlcetros1IIettlttJre SSBper 40

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da una realizzazione di tue Pistorius .


...............

tradotto e adattato da Yittorio Bruni.IOYBR

Descrizione
Questo piccolo ricetrasmettitore SSB, descritto su RadioKit di
maggio e giugno 2004 ha ottenuto un grande successo presso
molti radioamatori in Italia e in
tutta Europa. Sono state apportate alcune modifiche tali da migliorare considerevolmente
le
sue gi buone caratteristiche e il
circuito stampato stato completamente ridisegnato con !'inserimento di un nuovo modulatore al
posto del BC l 07B. Anche i filtria
quarzo sono stati ricalcolati poich quelli del vecchio Forty avevano un tasso d'ondulazione un
po' troppo elevato, in emissione
come in ricezione, ci che si traduceva, soprattutto in trasmissione, in una qualit di modulazio-

si trova un trimmer da 200k


(220k). Si pu quindi variare il livello di compressione da l/l a
1/12. Inutile comunque superare 1/8, valore che sufficiente
ed efficace con distorsione inapprezzabile.
Cortocircuitando la resistenza
variabile (200-220kQ) che regola il livello di compressione, si arresta la funzione di compressore
del c.i. Il circuito funziona con
r alimentazione a 5 volt fornita da
un regolatore di tensione 78LOS.
La resistenza variabile sull'uscita
del SSM2165-1 serve a regolare
il livello di BFimmesso sul modulatore del Forty o su un ingresso
micro di altri RTX.
Un circuito stampato del compressore stato realizzato a parte, in maniera tale da essere inte-

ne mediocre anche a causa del


preamplificatore
microfonico
estremamente semplice.
L'innovazione principale sul
nuovo modulatore che stato
dotato di un circuito integrato
eccezionale, il SSM216S-1 della
Analog Devices.
Questo integrato un preamplificatore BF a bassissimo rumore che unisce in s un compressore di modulazione e un riduttore di rumore ambiente. Il livello
di compressione regolabile da
un rapporto 1/1 (nessuna compressione) a 15/ l . La regolazione si ottiene per mezzo di una resistenza variabile collegata al pin
6 dello stesso c.i.
Zero ohm corrisponde a un
rapporto l/l e 250kQ a un rapporto di 15/ l. Sul nostro circuito

Basetta amplificatore - compressore e sistemazione sul circuito


stampato del vecchio Forty.

Disposizioni parti basetta compressore (cm 6,5 x 2,0)

.
17

Elenco componenti
IC1
-:- SSM2t 65-1

2,u2

..

C9
3

~
6

,-c:J-Con

l}

Uscita

BF

----(l

P1
200k
Senza
6k8

RI = 47 Q
R2 = 22 k
C3, C6 = InF ceramica
CL C2, C5, C9 = 100nF ceramica
C7 = 2,2,uF elettrolitica radiale 25
valt
C4, C8 = 22,uF elettrolitica radiale
25 V
P2 = 4,7 kQ trimmer IO mm
P l = 200 kQ trimmer IO mm
IC l = SSM2165-1 Analag Devices
(SMD)
IC2 = 78L05

Schema preamplificatore e compressore

,
.,
;"""_r.

Circuito stampato e disposizioni parti S.meter (cm 4,0 x 2,0)

grato sulla piastra del circuito


del vecchio Forty per coloro che
gi lo hanno realizzato, ma pu
essere inserito in qualsiasi altro
ricetrasmettitore analogo privo
di compressore di modulazione
Elenco componenti
RI
Pl
P2
Cl
Ql
Ml

= l MQ
= 4 7Q kQ trimmer lO mm

100 kQ trimmer IO mm
= 680 nF ceramica
= BC548C a equivalente
= Strumento da 50 a 200 !lA

per migliorarne le prestazioni.


Un S-meter pu essere aggiunto
al Forty, certo semplice ma
bene vi sia integrato. Utile anche
una presa per un frequenzimetro
esterno o interno, meglio se programmato per la media frequenza del Forty (4915 kHz). Vedasi
schema
Montaggio
Vi si offrono due possibilit:
montare un Forty interamente sul

Schema S-meter per Forty.

nuovo circuito stampato qui descritto, o modificare i valori dei


filtri a quarzo e aggiungere la
piccola piastra del compressore
sul vecchio circuito stampato.
Per montare il Forty sul nuovo circuito stampato i consigli dati col
precedente articolo su Radio Kitdi
maggio e giugno dello scorso
anno sono sempre attuali e validi.
Inoltre questo ha esattamente
le stesse dimensioni del precedente e i collegamenti sul frontale e sul retro restano nelle stesse
posizioni.
Mantenendo ilvecchio circuito
stampato ecco la procedura da
seguire:
- per i filtria quarzo, modificare i
valori come segue:
Parte ricevente:
- sopprimere C 15 (47pF),
- sostituire L7 con un ponticello
o una resistenza da 4,7 Q,

Collegamento ad un frequenzimetro esterno o interno.


Deviazione

R1

"max"

P2
100k

1M

R5
1k

P1
470k

Regolazione
"O"

M1
C1

Verso punto caldo


Pot2 "Volume"

18

50 ... 200,uA

C1~
1ori
680n

ti>

:T
li>

R8

Il>
li>

ll3

~
..

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O
Q.

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31
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CM

8*32c1lml
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01

C1S

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--

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2

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- ...
CI)

Q
A

6-

B'

UZd&

lIllZ22a

~~.;O~~

DSO

EBC

z=

ECB

2lO:ill:!
eec

Elenco componenti
R26 - R27 = L5 Q
RI3 = lO Q
R14-R24 = 47 Q
R7-R23=100Q
R2-R8-RI2-RI8-R21 = 470 Q
R5-RII-R22-R25 = I k
RI - 680 Q a L5 k (v testo)
R3 - R20 = 4.7 k
RI5 = 22 k
RI9 = 33 k
RIO = 510k
R4 - R6 = 100 k
R16- Rl7 = 220 k
P I trimmer I k orizzontale
P2 trimmer 220 k orizzontale
P3 trimmer 4.7 k orizzontale
P4 trimmer 50 k orizzontale
Condensatori
tutti multistrato salvo avviso contrario.
C5 = 2.2pF
CI3 = 2.7pF
C16. C18. C47. C49 = 27pF
CII = 39pF
C17. C48 = 47pF
C8. C9. C22. C23. C45. C46. C58 =
100pF
C4. C6. C53. C55 = 150pF
CL C3 = 470pF
C2. C36. C38. C54 = InF

- sostituire L8 con una resistenza


da l k,
- C 16 e C 18 avranno un valore
di 27pF,
- C17 avr un valore di 47pF.
Parte trasmittente:
- sopprimere C41 e C45 (47pF),
- sostituire L12 e L13 con un ponticelIo o con una R da 4,7 Q,
- C42 e C44 avranno un valore
di 27pF,
- C43 avr un valore di 47pF.
Per il preamplificatore-compressore: eliminare il vecchio
preamplificatore, cio i componenti R13, R14, R15, C33, C34,
P2 e Q3 mc l 07B). Fissare il piccolo circuito stampato sopra il
grande (vedere la figura 1) con

C7. C15. C19. C50. C52. C57. C60.


C62 = 10nF
CIO. C12. C14. C20. C2L C24. C25.
C26. C28. C29. C33. C34. C35. C4L
C43. C44. C51. C56. C59. C63. C64.
C65 = 100nF
C42 = 220nF
C39. C61 = 2.2,uF tantalio
C63 = 10,uF tantalio
C27 = 10,uF elettrolitico radiale
C39 = 22,uF elettrolitico radiale
C30 = 47 ,uF elettrolitico radiale
C32 = 100,uF elettrolitico radiale
C31 = 470,uF elettrolitico radiale
CAI. CA2. CA3 = 80pF rosso IO mm
ICL IC2. IC6. IC7 = SA612 o NE612
IC3 = LM386N
IC4 = 78L05
IC5 = SSM2165-1
QI = BF245C
Q2 = BC548C
Q3 = 2N2222A
Q4 = 2SC2053
Q5 = 2SC 1971 con adatto dissipatore
dimensioni 30 x 12 x 20 mm + grasso al
silicone
D I = zener 9.1 volt
D2 = BBI05
D3. D5. D7 = zener 6.2 volt
D6 = LEDverde 3 mm
D8 = IN4007

XI = quarzo 12000 kHz o meglio


12025 kHz
X2 a XII = quarzi 4915.2
PotI = potenziometrolineare IOk-1O
giri
Pot2 = potenziometro
lineare
250/220 Q
L6 = due impedenze 10,uH assiali
L3 = impedenza 15,uH assi aIe
L8. L9 = impedenze 47 ,uH assiali
L7 = impedenza 100,uH assi aIe
L4. L5. LI O. LlI = Neosid 5164
LL L2 = 13 spire filo smaltato 0.5 mm
su toroide T50-2
Ll2 = 5 spire doppie in parallelo su
lenite due lori
BN43-202 con filo sm. 0.5 mm
L14 = IO spire doppie lilo smaltato 0.5
mm attorcigliate su lenite FT50-43
L13 - impedenza VK200 interamente
avvolta con uscite radiali
RLI - relais 12 volt - 2 scambi
5 = zoccoli DIL8 "tulipe"
3 = supporti per cavallotti e un cavallotto
2 = prese jack 3.5 mm stereo per circuito stampato
I = presa alimentazione 2.5 mm da
circuito stampo
I = BNC (l) per circuito stampato
2 = deviatori per circuito stampato

un distanziatore da 5-8 mm sulla


vite gi esistente a destra. Collegare l'ingresso micro (A) della
nuova piastrina all'entrata micro
del circuito stampato grande
(foro di R13, lato micro). Unire
l'uscita BF (B) della piastra compressore al condensatore C36
(220nF) del vecchio circuito
stampato (foro del collettore di
Q3) Congiungere il + 12 volt
della piccola piastra al + 12 volt
del circuito stampato grande
(foro di R15, lato +). Unire le
masse fra i due circuiti stampati
(preferibilmente con un pezzetto
di treccia di cavo schermato, il
pi corto possibile).
L'S-meter non pone alcun problema di montaggio. Molto piccolo, trover buona sistemazione

nel contenitore. Sar necessario


collegarlo al punto caldo di Pot2
(punto di congiunzione fra Pot2
eildiodoLed), eal + e-dell'alimentazione del Forty.
Taratura
Nuova scheda del circuito
stampato
Ponticello su S2 e P3 al suo valore minimo (guadagno preamplificazione a zero). Passare in
trasmissione e regolare congiuntamente CA3 e P4 fino ad ottenere il massimo di reiezione
della portante, controllandosi
su un ricevitore (il residuo dovr essere il pi debole possibile). Agire diverse volte su CA3 e
P4 per ottenere questo massimo
di reiezione.
Togliere il ponticello da S2 e
inserirlo su S l. Ci permette di
controllare la propria emissione
sul ricevitore del Forty, senza saturare quest'ultimo. Passare in
trasmissione e regolare CA2 a

Circuito stampato nuovo Forty, dimensioni 12x9 cm e disposizione componenti (sotto)

battimento zero. Aumentare il


guadagno del preamplificatore
BF (P3) per ascoltare bene la
propria voce sul ricevitore del
Forty. Questo dovr essere perfettamente sintonizzato, altrimenti ripetere la regolazione di
CA2. Tale regolazione permette
di porre ilricevitore perfettamente in accordo con la frequenza di
emissione. Aggiustare P2 allivel-

lo di compressione desiderato. E'


preferibile non spingere troppo
il livello di compressione per
conservare una eccellente qualit di modulazione. Lo stesso dicasi per P3 per non saturare il
modulatore.
Le altre regolazioni del Forty
restano identiche alla versione
originale (vedere RadioKit 5 e 6
del 2004).

Vecchio circuito stampato


Forty e nuova piastrina
preampifica tore-compressore

Ponticello su 82 e P2 della nuova piastrina preamplificatore al


suo minimo valore (guadagno a
zero). Passare in emissione e regolare congiuntamente CA3 e
P3 (scheda del Forty) fino ad
avere il massimo di reiezione
21

della portante, controllandosi su


un ricevitore (il residuo di portante dovr essere il pi debole
possibile). Agire diverse volte su
CA3 e P3 per ottenere questo
massimo di reiezione.
Togliere il ponticello da S2 e
collocarlo su SI; cos si potr
controllare la propria modulazione sul ricevitore del Forty senza saturarlo. Passare intrasmissione e regolare CA2 fino a battimento zero. Aumentare
il
guadagno del preamplificatore
BF (P2 sulla piastrina del compressore) per ascoltare la propria voce sul ricevitore del Forty.
Questo dovr essere perfettamente isoonda col trasmettitore,
altrimenti si dovr procedere a
una ulteriore regolazione di
CA2.
Per il preamplificatore-compressore, regolare P l al livello di
compressione voluto. Sar bene
non oltrepassare il punto ottimale per mantenere una eccellente
qualit della modulazione. Lo
stesso dicasi per P2 in modo da
non saturare il modulatore.

Per l'S-meter
MARCONISTI
[!.4YTE]

Staccare l'antenna e regolare


PI (470K) perch l'ago dello
strumento abbia la giusta deviazione. Reinserire l'antenna e regolare P2 (l OOK) confrontando
un segnale abbastanza forte su
un altro ricevitore agendo appunto su P2 per avere pi o
meno la stessa deviazione dello
strumento.
Ecco dunque il vostro nuovo
Forty pronto per essere utilizzato
per buoni QSO. I vostri corrispondenti noteranno il sensibile
miglioramento della qualit della vostra modulazione.
Inoltre, con il compressore in
funzione, voi guadagnerete facilmente un punto S in pi sui
rapporti che i vostri amici OM vi
passeranno.
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'Icrotonl

PrIJtl1lJpli

di Gianni Graziosi

come "a condensatore"


Comunemente
conosciute
queste piccole capsule microfoniche si sono diffuse massicciamente in gran parte degli
apparecchi di comunicazione e
registrazione del suono, le si pu
quindi trovare nel telefono domestico piuttosto che all'interno
dei telefonini ma anche come
trasduttore per gli apparati di radiocomunicazione. Si presentano come cilindretti di piccolo
diametro (l cm o meno), in genere di alluminio e con due o tre
terminali. Presentano ottime caratteristiche di risposta in frequenza e sensibilit alla pressione acustica e vengono alimentate con soli 5 Vcc rispetto ai circa
20 Vcc richiesti per i veri microfonia condensatore. Questo progetto nato per la necessita di
parlare al telefono tramite un microfono esterno del quale volevo
regolare la sensibilit per poterlo
allontanare dalla bocca, piuttosto che parlare a bassa voce, ed
adatto a qualunque capsula
del tipo a due terminali.

D l a circa 5V, la stessa tensione


risulta essere anche il riferimento
positivo di rc l sul piedino 3. C2
disaccoppia la tensione continua e trasmette il segnale in ingresso a rc l funzionando anche
come primo filtro passa alto per
frequenze superiori ai 150Hz. Il
guadagno di rc l viene determinato dal rapporto tra R4 e R3 risultando quindi circa uguale a 4
quando R4 presenta la sua massima resistenza. C4 funziona da
passa basso e comincia ad attenuare tutte le frequenze superiori a circa 5kHz (questo valore varia con R4), infine C5 trasferisce

il segnale amplificato in uscita su


un carico previsto di circa 2 kQ e
funzionando anch' esso come
passa alto. D3 LEDrosso da 2mm
di diametro si accende con soli
3mA e data la presenza di D2 si
spegne se la batteria scende sotto gli 8V. Tutto il circuito assorbe
circa 5mA.
Montaggio
La realizzazione stata effettuata su circuito stampato doppia faccia per sfruttare il lato superiore come schermo contro

Foto l - Il montaaqqio in un semiquscio per trasformatore.

Schema elettrico
Il circuito fa uso di un solo circuito integrato di tipo amplificatore operazionale, l'ultra classico
uA741 in configurazione invertente. Ilpolo positivo del microfono viene alimentato tramite Rl
ad una tensione stabilizzata da
23

Int

>--0---0+
+

~4

01

-.

f.' , . :: ~

...

R2

03

C3

..,-~6

R5

9Vcc

,r-

02~

-$C5
~Vout

Foto 2 - Il preamplificatore finito acceso.

ronzii ed accoppiamenti indesiderati. Il lato inferiore l'ho tracciato con i trasferibili e una penna per stampati, sul lato componenti ho asportato
il rame
nell'intorno dei terminali non a
massa con una punta da trapano
(6mm) facendola girare con le
dita. Lo stampato previsto per
accogliere un trimmer (R4) come
regGlazione del guadagno, se si
utilizza un potenziometro collegare la arcassa a massa ed

eventualmente utilizzare dei cavetti schermati se sono necessari


dei lunghi collegamenti. obbligatori per l'ingresso e uscita del
segnale. Anche il pannellino
frontale viene portato elettricamente a massa tramite le due colonnette di fissaggio. Dalla foto l
si vede che ho ribaltato R4 su re l
per poterlo usare (tramite un alberino) come piccolo potenziometro, inoltre visibile un diodo
(vicino al LED)che avevo inserito
in serie alla alimentazione come
protezione contro la inversione
di polarit ma che ho poi ritenuto
di eliminare dallo schema elettrico avendo come alimentazione
una sola batteria da 9 V.

CATIURA LA TUA RMSTA

Elenco componenti
RI = 2,2 kQ
R2 = 820 Q
R3 = 12 kQ
R4 = 47 kQ trimmer o potenz.
R5 = 560 Q
CI = IO pF
C2 = 220 nF
C3 = 47,uF 16 V elettro!.
C4 = 220 pF
C5 = I,uF
C6 = 100,uF 16 V elettro!.
D I = 5VI zener
D2 = 6V2 zener
2 mm
D3 = LED rosso
ICI = LM741
INT interruttore

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Conclusione
Ho provato il montaggio inserendolo tra microfono e computer e provando quindi a registrare con una delle tante applicazioni, la voce e diversi suoni
ambientali vari. Il risultato stato
soddisfacente, temevo la intrusione di rumori o ronzii vari che
potessero peggiorare la resa microfonica che invece si dimostrata fedele e silenziosa anche
per merito della banda passante
ristretta alla sola voce. La amplificazione di quattro volte risulta
sovrabbondante e volendo tenere il microfono a 20-30 cm dalla
bocca o parlando a voce bassa
non risultata necessaria un amplificazione maggiore di 2.
inoltre possibile regolare il guadagno desiderato sotto il valore
di uno e al limite portarlo a zero
(con ilpotenziometro in corto circuito) per annullare completamente il segnale in uscita. L'uscita a bassa impedenza di lC l in
grado di pilotare qualunque tipo
di ingresso, eventualmente aumentando C5 (non polarizzato)
se ilcarico ha una impedenza inferiore ai 2 kQ.

Foto 3 - n microfono usato per le prove fa parte di un "head set" per PC


Foto 4 - Vista lato componenti (lato rame in trasparenza). Dimensioni 52 x 37 mm.

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Trasformatore lJN- lJN4: l


di Roberto Perotti

RadioKit dell' articolo "una


DOpo
pubblicazione
su
filare la
stealth",
inerente alla
costruzione di antenna invisibile
basata sul principio del radiatore
collegato ad un trasformatore di
impedenza rapporto 4: l sbilanciato/sbilanciato sono stato contattato da vari OM.
Dalle loro domande apparso
chiaro che il punto critico della
realizzazione era il reperimento
(come avevo previsto gi alla stesura dell'articolo ...) del nucleo
toroidale 1200 della Amidon.
Ilsuddetto infatti venduto solo
per corrispondenza da alcune
ditte, o si trova nelle fiere oppure
su e-bay. In tutti i casi il costo del
nucleo caricato delle spese di
spedizione, che ne superano il
valore, oppure del costo del biglietto p~r andare in fiera. Bisognava quindi trovare un sistema
per realizzare il trasformatore
mantenendo il rapporto e l'efficienza sulla banda di frequenza
1- 30 MHz, ma cambiandone la
struttura. Finalmente, dopo una

FERRITE " 10 mm

serie di ricerche su manuali, riviste e handbook vari, ho scovato


qualcosa di simile su Radiokit
5/2006.
Si tratta del trasformatore di impedenza
4: l della Windom
"classica" avvolto su una comunissima bacchetta di ferrite da l
cm di diametro, proprio quella
recuperabile nelle radio a onde
medie portatili.
Questo tipo di supporto facilmente acquistabile presso qualsiasi riparatore radio/TV o negozio di elettronica. Ovviamente si pu recuperare come ho
fatto io da una vecchia radio dismessa. L'importante e che sia di
diametro lO mm e lunga minimo 10cm per poter supportare
gli avvolgimenti.
Se si osserva con cura lo schema elettrico dell' antenna segnalato nell' articolo da I7SWXGian,
e lo si confronta con lo schema di
N3SBE, si nota una disposizione
diversa degli avvolgimenti primario / secondario.
Nella nostra realizzazione pro-

VERSO
ANT

SII
L.

ferrlte
IW2BYIf

cederemo quindi secondo lo


schema di IKlQLD e N3SBE,
usando per il supporto su ferrite
invece del toroide.
Componenti
Per la costruzione servono i seguenti materiali:
l scatola IP55 di adatte dimensioni
2 viti M 4 X 20 INOX con dadi a
galletto e 4 rondelle dentellate
inox
4 capicorda a occhiello tropicalizzati (colore oro) o stagnati.
l connettore PL femmina da
pannello
l metro di piattina rosso/nera
sez l mm quadro
l ferrite diametro 10mm lunghezza MINIMA10cm
2 o pi supporti auto adesivi
per fascette
Alcune fascette autoserranti
Silicone, saldatore, stagno, l righello

MORS. ANTENNA

Costruzione
Prendete la bacchetta in ferrite
e la piattina. Bloccate l'inizio
dell' avvolgimento con una fascetta. Mantenendo le spire serrate al nucleo e ben compatte,
avvolgete 10-12 spire . Fermate il
termine dell' avvolgimento con
un' altra fascetta. Ora prendete la
scatola stagna. Sul fondo tracciate il centro aiutandovi con un
righello e forate per alloggiare il
PL femmina. Fissatelo ed eventualmente siliconatelo.
Ora tracciate i fianchi scatola
destro e sinistro rispetto al PL. F0rateli per alloggiare le viti da 4
MAche serviranno per collegare
la filare e la terra e/o i contrappesi. Ora adagiate la bacchetta
in ferrite nella scatola, in modo
che si trovi equi distante dai 2 lati
e fissatela on le fascette e i supporti adesivi. Tagliate il filo a circa 12 cm dall' estremit di ogni
avvolgimento, spelatelo per l cm
e stagnatelo. Dividete per circa 8
UN-UN Wl RING DIAGRAM

cm i filirosso dal nero alle estremit.


Ora osservate la figura l con
cura e collegate i vari capi
dell' avvolgimento come indicato. Ovviamente avrete crimpato i
capicorda sui fili e li avrete BEN
STAGNATI!Per ulteriore sicurezza osservate le foto allegate
all' articolo che mostrano il tutto
in versione sperimentale in una
scatola di Ferrero Rocher. (Nota:
questo tipo di scatola ottima in
interni, ma la sconsiglio per l'uso
esterno in quanto si rovina velocemente se esposta agli agenti
atmosferici senza adeguata verniciatura). Chiudete il contenitore, e praticate alcuni fori max
l mm sul lato inferiore per permettere la fuoriuscita di eventuale condensa senza che vi penetrino vespe e altri insetti a farvi il
nido.
Controllate con il tester in portata ohm x l che vi sia un corto
netto tra ilcentrale e la massa del
PL. Installate ora il trasformatore
nel punto di partenza della filare
(consiglio una lungh. min 7,5 m)
e collegatelo.
Rosmetrate e verificate sulle
varie bande. Dovreste avere un
ROS basso su alcune, pi alto su
altre. Inserite l'accordatore d'antenna fra RTXe cavo verso il UNUN e portate al minimo l'SWR
sulle bande con la situazione pi
alta. Ricordate che questa antenna va usata insieme a un accordatore per i migliori risultati.
Note: mi stato segnalato che
nei negozi di Hi-Fi per auto in
vendita una piattina sezione
l,5mm di rame OFC ultraflessibile che ben si presta all'avvolgi-

mento. I trefoli sono stagnati in 2


colori e la treccia costituita da
numerosi filidi piccola sezione. Il
costo MOLTO superiore alla
piattina rosso/nera, ma visto che
si tratta di solo un metro si pu
tentare. Due radioamatori della
provincia di Roma mi hanno segnalato invece di aver realizzato
la filare usando cavetto di acciaio multifilare da l mm invece
del rame. Questo per resistere
alle continue sollecitazioni del
vento proveniente dal mare. Ilfissaggio fra l'acciaio e il terminale
avveniva con un morsetto. Personalmente non mi sento di consigliare l'uso di acciaio, che ha
una difficile saldabilit e inoltre
presenta una resistenza elettrica
maggiore del rame.
Riferimenti

Il sito di Angelo Brugnero IKIQLD, in


cui vengono mostrate alcune realizzazioni portatili di questo tipo di antenna
basate sull'uso di una canna da pesca
come supporto.
Il sito di IV3SBE che mostra un'ulteriore
uso in portatile e vari schemi elettrici del
UN-UN 41
Ladattatore 4: l presentato su radiokit
5/2006 pag 28 e sego da I1SWZ Gian
che mostra l'uso di feniti per avvolgere
trasformatori di impedenza. Nelle stesse
pagine mostrato anche un trasformatore con rapporto 6: l che potrebbe essere utilizzato per adattare filari in ricezione molto lunghe.
Il sito della SEZIONE ARI DI MAGENTA www.arimagenta.it.
in cui nella sezione progetti si possono vedere alcune
antenne filari con adattatori di impedenza e relativi schemi di montaggio.

IlNTENNE

Parlando anche di antenne


di Silvano Contavalli

14ZSQ.

parlando di antenne .

Fig. l

va sul tetto o se ne sapete 'a


Sepacchi',
avete givoltate
una bella
direttipagina.
Quello che troverete scritto di seguito certo non vi potr interessare pi di tanto.
Se per non avete ancora capito se la scritta sul cavo va
orientata dalla stazione all'antenna o viceversa, o se ilfilo per il
dipolo deve essere nudo o isolato, allora potreste anche apprendere qualche nozione utile.
Negli oltre quaranta anni di attivit centrata soprattutto sulle HF
(...bestia .. come passa il tempo
!!) mi sono spesso cimentato con
!'installazione delle antenne, sia
autocostruite che acquistate di
seconda (e terza e quarta ... )
mano. La mia prima antenna fu
una windom ( 1963) con ilsuo bel
filo che entrava dalla finestra,
tesa tra due pali di antenne TV
gi esistenti sulla casa (ma i vicini
non se ne accorsero mai ...): stra28

namente funzionava. Poi la prima e unica antenna acquistata


'nuova', una bella verticale quadribanda della Mosley. A quel
tempo poco conoscevo sulle tecniche di installazione e trascurai
di mettere i radiali (le false terre),
cos incappai nella mia prima
delusione, con una antenna piena di onde stazionarie che nemmeno il pi flessibile circuito di
accordo del TXvalvolare riusciva
a caricare in modo decente. Eravamo agli inizi degli anni '60. Da
allora cominci la mia caccia
all'antenna, iniziando dalle pi
semplici ed elementari. per arrivare gradualmente alle pi ingombranti ed efficienti.
Naturalmente ho acquisito una
certa esperienza (ma sempre
poca cosa) in fatto di antenne
realizzabili
con poca spesa
(fig. l ), riciclando le mille cose
accatastate in cantina in attesa di
tempi migliori. come fanno tutti
gli OM che frequentano mercatini e fiere. Anche io ho sognato di
realizzare prima o poi una super
antenna, piccola e performante,
altamente direttiva e invisibile,
insomma .. un piccolo grande
miracolo. Ho anche sperato che
la scienza potesse aiutarmi nel
realizzare una antenna estrema
di nuova concezione, sfruttando
la ionizzazione prodotta da un
raggio al plasma, cosa che pare
sia un obbiettivo quasi raggiunto
nel settore militare(a che costi...non so dirvi !!!), ma forse i
miei nipoti potranno godere di
un prodotto del genere per il servizio di radioamatore ...Nella mia

ricerca di soluzioni alternative,


ho fatto incetta di progetti rintracciati sulle riviste nostrane e
straniere. Alcuni li ho potuti testare, altri sono rimasti in attesa,
sempre che nel frattempo non
vengano declassati dalla ricerca
pi avanzata, anche se mi sembra che in fatto di antenne non ci
sia troppo da inneggiare alle novit. Non me ne vogliano i costruttori delle mini antenne che
promettono ottime performances, non ho mica detto che non ci
credo .. diciamo che credo di pi
nelle antenne ingombranti. Nel
tentativo di proporvi qualche
idea, pi che qualche soluzione
da copiare pari pari (i progettisti
abitano sempre in localit idonee, senza vicini di casa e dispongono di somme illimitate
per erigere tralicci da incubo ...),
vi delizier con qualche consiglio terra terra, qualche schizzo
e qualche dato inerente antenne
filari e verticali. Per le direttive
complesse occorre molto pi
spazio e capacit e dubito che
potrebbe risultare interessante,
visto che ultimamente il mercato
sta proponendo antenne performanti dalle caratteristiche invidiabili (e dai costi in proporzione), che ben difficilmente potremmo eguagliare.
Se permettete, vorrei iniziare
con qualche consiglio per i
meno esperti che a volte incappano (come successo a me ...)
in spiacevoli 'rimpalli' che portano a perdite di tempo e denaro e
talvolta fanno passare la voglia di
continuare nella ricerca della fa-

i fori

nelle trappole vanno girati In basso ...

Fig. 2

mosa e introvabile
ideale'.

'antenna

A) Nella fase iniziale della attivit, evitate di partire con piani


eccessivamente ambiziosi se non
avete gi una buona esperienza
in fatto di meccanica e autocostruzioni. Analizzate (magari con
l'aiuto di un altro OM pi smaliziato ...) le reali possibilit offerte
dalla posizione logistica, tenendo presente fra le altre cose l'impatto ambientale che troppo
spesso sottovalutato, causa prima di sanguinose dispute tra vicini che non sempre si risolvono
a favore del radioamatore. (Un
traliccio di 20 metri non passa
inosservato ... nemmeno una
Quad trq.sparente ..) Mi risulta
che in almeno un caso un collega ha dovuto smantellare traliccio e antenna. Non date mai nulla per dovuto o scontato, a volte
la legge uguale per tutti, a volte
B) Tenete presente che per i
vostri primi 100 paesi per il
DXCClipotrete facilmente collegare con una antenna modesta,
quale un dipolo o una ground
pIane, meglio se multibanda (offre pi possibilit di scegliere la
banda migliore a seconda
dell'ora, dell' attivit solare, insomma quando la propagazione
'tira'). Finoa quota 200 paesi non
avrete bisogno di disporre di antenne ad alto guadagno, parlo
per esperienza diretta: i miei primi 280 paesi in SSB furono fatti
con dipoli o verticali in pochi

anni di grande divertimento (e


non venite mi a dire che erano
tempi migliori ...) e anche un diploma non facilissimo come il
5BDXCC alla portata di un parco antenne filari, propagazione
permettendo. Dopo, avrete acquisito pi esperienza e fiducia
nei vostri mezzi e saprete da soli
cosa cercare per migliorare le
performances, oltre ad aver affinato anche quella caratteristica
sensibilit che qualcuno chiama
'manico' e non si trova in vendita
in nessun negozio.
C) Non cedete subito alla tentazione di mettere mano al portafoglio per farvi installare una direttiva sul traliccione da parte di
una ditta pi o meno esperta del
settore: ricordo l'episodio di un
OM di Bologna che pur disponendo di una invidiabile antenna Yagi tribanda su un mega traliccio non riusc a trovare soddisfazione, sino a quando un
amico OM in visita scopr con
raccapriccio che l'installatore
(fatto venire da lontano, con una
spesa non indifferente ..) gli aveva montato le trappole con i fori
per l'aerazione in alto (trappole
e acqua non vanno d'accordo ...)
e nemmeno i dipoli per le bande
basse funzionavano bene, in
quanto erano circondati dai tiranti in acciaio del traliccio ...
Non perdetevi la parte pi entusiasmante del nostro hobby (fig.
2), forse l'ultima frontiera della
sperimentazione che ci ancora
concessa: la scoperta di quali
orizzonti ci spalanca una buona
antenna e quali limiti saremo in
grado di superare.
D) Evitate (se non per puro divertimento di sperimentazione ...) l'impiego di antenne indoor. sia pure in un sottotetto (a
meno che non sia tutto in legno ..)
e ancor meno nella stessa stanza
dove avete la stazione trasmittente, avreste risultati tanto limitati
da scoraggiarvi nel proseguo
della attivit. Un qualsiasi filo
messo un metro sopra al tetto darebbe risultati migliori. fermo restando che una antenna dovrebbe essere sempre alta nel cielo (il
pi possibile) e libera da ostacoli

vicini e lontani (e quando mai ...).


La qual cosa riduce anche le
possibilit di indurre noiose interferenze ad altre apparecchiature elettroniche del tipo HI-FI.
telefoni. citofoni, registratori. TV
etc. Per contro, non prendete
troppo alla lettera quello che
scrivono sui 'sacri testi' : se non
avete lo spazio per disporre le
vostre antenne al meglio, procedete accontentandovi di quanto
riuscite a fare, la vostra antenna
andr un po' meno bene, ma
certamente qualcosa funzioner
comunque.
Accantonate l'idea di costruire
una qualsiasi antenna rispettando al millimetro i dati teorici sperando che poi funzioni tutto perfettamente al primo colpo: le variabili sono talmente tante e
imponderabili che ci sar sempre qualcosa da limare per ottenere un buon funzionamento.
Spesso capita che la stessa antenna smontata da un tetto ove
funzionava splendidamente, rimontata in un altro posto presenti
problemi incomprensibili e deve
essere adattata alla nuova sistemazione, per cui non scoraggiatevi. La messa a punto di una antenna riveste la stessa importanza della installazione.
E) Per non allarmare subito il
vicinato, sempre pronto a farvi
diventare un capro espiatorio
per ogni tipo di problema elettrico, dal TV che ha colori sbiaditi
al frigo che 'non si accende pi
la luce', un buon inizio 'in sordina' potrebbe essere quello di
sfruttare il palo della vostra antenna TV (non quella condominiale ...) come supporto per alcuni dipoli mimetizzati a mo' di tiranti. Personalmente ho piazzato
una verticale di una decina di
metri sul palo di supporto della
parabola satellitare. In caso di richieste di chiarimenti da parte di
qualche vicino curioso, potr
sempre asserire che si tratta di
una nuova antenna per ricevere
satelliti cinesi, o di una antenna
per la ricezione delle radio satellitari... Visto la grande confusione che regna in materia, penso
che a nessuno verr in mente di
smentirmi. La tecnologia ha mes2

so a punto da alcuni anni un prodotto che viene in aiuto degli OM


che non dispongono dello spazio necessario per installare antenne dedicate per ognuna delle
otto bande HF, risolvendo almeno in parte il problema delI' adattamento al trasmettitore: si tratta
delI'accordatore automatico remoto (la versione manuale esiste
da decenni. ..), ma attenzione,
non quello posto alI'interno della
stazione che tutt' al pi va bene
per fars che il TXpossa sparare
tutti i suoi 100 W su un cavo in disaccordo con 1'antenna (che
continuer a funzionare male ...),
bens quello da mettere alla fine
del cavo coassiale, praticamente
sull'antenna. E' in grado di accordare quasi tutti i nostri filisenza disperdere gran parte della
potenza nel cavo coassiale o nel
balun e risolve molti di quei problemi che da sempre assillano
gli OM alle prese con antenne
dalla dubbia impedenza e con i
moderni trasmettitori che 'vogliono' 50 Q e reagiscono alle onde
stazionarie riducendo in modo
drastico la potenza. Attenzione,
ho parlato di 'accordare', per
quanto riguarda l'efficienza del
sistema, il discorso cambia: non
pensiamo che un filo in terrazzo
e un accordatore possano reggere il confronto con una qualsiasi direttiva ... Per chi non vuole
proprio J<inunciare ad avere un
po' di watt in pi, esistono accordatori remoti da 500W, che poi
anche la massima potenza legale ammessa in Italia. (Loso ...lo so
che ci sono pochi esagitati che
usano 8kW per fare le quattro
chiacchiere in 40 metri e a volte
qualche 'DX' con il Sud America,
ma mica si pu tirar loro il collo,
anche se ... essendo dei polli e
certamente malati ...).
F) Prima di piazzare un bel
cavo coassiale nero tipo RG213
all'esterno dell' edificio (dovete
pur arrivare alla stazione radio ..), a meno che non abbiate la
fortuna di abitare in un super attico e per evitare le solite proteste
del vicinato sempre troppo attento alle novit, studiate la possibilit di usare una delle canne fumarie predisposte per l'aerazio30

Fig. 3

ne della cucina per fare arrivare


il vostro cavo in casa. Poi farete
tutti i giri che vorrete nel vostro
appartamento, seguendo la strada pi corta ... Attenzione per a
non scambiare una canna fumaria da aerazione con una per caminetto o per impianti di riscaldamento, avreste seri problemi
sia per la vita del vostro cavo che
per eventuali incendi provocati. ..

In ogni caso, attenti a quello


che fate: la pioggia cercher
sempre di penetrare seguendo il
vostro cavo, per cui un montaggio idoneo vi eviter costose tinteggiature ad appartamenti sottostanti. .. In alcuni casi disperati,
una discesa esterna impiegando
un cavo coassiale pi sottile
(RG58 ad esempio, che perde
"solo" il doppio rispetto al classico RG8 o RG213) pu minimizzare !'impatto visivo. Un buon
RG58 ha perdite trascurabili nelle bande basse (almeno fino ai 7
MHz) e se la tratta non supera i
15 metri pu essere impiegato
tranquillamente anche sui 28
MHz, ove le perdite si aggirano
sul dB o poco pi. Pur sapendo
che !'impiego della vecchia piattina 300 Q o meglio ancora della
scaletta 600 Q sarebbe da preferire al cavo in quanto comporta
perdite bassissime, le difficolt
logistiche di installazione sono
tali da scoraggiarne !'impiego, a
meno che non occorra coprire
lunghe tratte in campo aperto
lontano da muri e parti metalli-

che, per poi convertire il tutto a


50 Q con un opportuno balun o
con un transmatch bilanciato e
connettervi il solito cavo coassiale prima di entrare nella stanzaradio. Non date retta a certe leggende metropolitane che vogliono il cavo tagliato secondo certe
lunghezze, meno ne impieghiamo e meno perdite avremo. Prevedete poi la possibilit di poter
disporre di pi di una antenna in
futuro, quindi mettete due cavi
anzich uno, e anche un cavo
multipolare in grado di pilotare
qualche 'diavoleria' tipo accordatore esterno o relay per commutare diverse antenne sull'unico cavo coassiale o magari per
un rotore allorch deciderete di
passare ad una direttiva (succeder anche a voi, prima o poi ..).
Usate materiale in regola con le
norme vigenti, cavo antifiamma,
rotori a bassa tensione etc. Come
consigliavano i vecchi OM americani, spendete un dollaro per
la stazione e dieci per l'antenna ... Se siete stati colpiti dal tarlo
della curiosit, ricordatevi che
esiste una moltitudine di testi (o
libri .. se preferite) che trattano
l'argomento antenne in maniera
approfondita ed esauriente, a
partire dalla teoria per arrivare
alla costruzione. Se poi siete forti
in inglese, andatevi a leggere le
pubblicazioni della RSGB circa
le antenne filari o le antenne per
tutti i posti immaginabili (gli inglesi godono di restrizioni notevoli in rapporto all'impatto am-

qualsiasi antenna avrete la ventura di installare sul vostro tetto,


anche la pi complessa e costosa, troverete prima o poi chi vi
dar la polvere. Riverserete allora tutte le vostre attenzioni agli
amplificatori lineari di potenza
pi o meno legale, pi o meno
esagerata (fig. 3), nella speranza
di forzare la mano all'unica cosa
che potr contrastare in modo irreparabile tutti i vostri sforzi e alla
quale non esiste rimedio: la propagazione. A questo punto rimarr solo una soluzione: studiarla e comprenderla (e non
cosa facile, neppure dopo anni
di attivit). Solo allora potremo
veramente dire di essere diventati dei veri 'RADIOAMATORI'.
senza mai dimenticare che !'importante nella scalata al DX che
agli appuntamenti bisogna anzitutto 'esserci', senza per questo
calpestare i diritti altrui. sia che si
tratti di vicini di casa, di altri radioamatori. del nostro lavoro o
della nostra famiglia, ma questo
un altro argomento ...

nnnooO

bientale e al vicinato) e non mancano curiosit e spunti che hanno delI'incredibile.


Per terminare questa parte
'introduttiva', ricordatevi comunque che qualsiasi cosa farete,

(continua)

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31

f!.RP-IINTENNE

Antenne
'1 hamqrp@gmail.com \-

ha autocostruito solo illabo-

L'amico
F6GOG,
non
ratorio, Hubert
ma anche
un'antenna per trasmettere e ricevere,
abbiamo approfittato per inserire in queste pagine la sua realizzazione in campo antennistico
che pu costituire una valida
idea per realizzare una buona
antenna senza spendere fior di
euro, e senza sacrificare le prestazioni (il buon Attilio predica
sempre, ed a ragione, che con la
bassa potenza non si deve ridurre anche l'antenna!)
Parliamo qui di un' antenna
verticale lunga 10m, fatta lavorare sulle bande tradizionali dai
20 m agli 80 m.
In pratica lo stilo dell' antenna
un conduJtore lungo 10m (nulla
vieta di realizzare questo o usando iltubo per i supporti delle antenne TV, ovvero di usare, per
una sistemazione meno gravosa,
una canna da pesca od altro materiale sintetico (purch isolante)
che funga da sostegno per un
conduttore (filoelettrico!), fissato
al sostegno stesso. In questo
modo abbiamo un radiatore di
10m che rappresenta una lunghezza di./8 per la banda degli
80 m, una lunghezza di ./4 sui
40 m, e ./2sui 20 m.
Dato che questi rapporti con la
lunghezza d'onda portano il radiatore a presentare impedenze
differenti a seconda delle bande, necessario un collegamento differente ed un adattamento
di impedenza, per poter far "vedere" i 50 Q standard all'apparato, e quindi realizzare quel "mas32

118A

114 },

80m

20m

40'm

50

L2

Fig. l - Antenna verticale multi-banda 20 - 80 m


Fig. 2 - Antenna verticale multi-banda: schema commutazioni e sintonia

lo Siation
+24v

Vertical elemenl
(Up lo Approx 34 Ft)
~40m
~80m
R1a ,

R1b

D--O

R2a

0----0

R2b
RF
50 Q
..,.

~~~
Ground surface Y

Li 16 I. 0 30 mm. Tap al 41.


L2191.050mm.
Tapal21.

p'I' gli Qmtlntl


dlllprtJdDttI

DRllIiB

PIL'fR1
per'fR,,:,
Fig. 3 - Particolari della cassetta di "sintonia e commutazione"

simo trasferimento di potenza"


che tutti agogniamo (specie in
bassa potenza!).
A questo serve la parte di
"commutazione e sintonia", assai
semplice, ma necessaria, mostrata in figura 2. Vediamo che in
40 m l'antenna collegata direttamente all' apparato, senza la
necessit di adattamenti.
in
quanto un radiatore lungo un
quarto d'onda presenta, appunto, 50 Q di impedenza; per i 20 m
e gli 80 m abbiamo rispettivamente un sistema di sintonia/risonanza ed un sistema di "allungamento" elettrico/ adattamento.
Nel caso dei 20 m abbiamo che
la capacit di circa 60-65 pF
(realizzata mediante il parallelo
di varie capacit, di cui quella
variabile di 26 pF, per consentire una ~ntonia pi facile e
meno critica al circuito LC risonante), l'induttanza realizzata
con 16 spire di filo di rame, su
supporto di diametro 30 mm e
con una presa alla 4a spira dal
lato di massa.
Nel caso degli 80 metri abbiamo solamente l'induttanza, realizzata sul medesimo tipo di supporto (30 mm di diametro), ma
con 19 spire e la presa alla seconda spira, sempre dal lato di
massa. Due relay provvedono
alle commutazioni relative .
Nulla vieta di realizzare questo
tipo di antenna solo per due bande, ovvero di aggiungere anche
altre bande (come potrebbe essere per i 30 m), aggiungendo
un sistema di adattamento di impedenza e di commutazione
adeguato. L'idea anche valida
per realizzazioni anche solo mo-

RELB'per

'fR-'l e

linea .'{r*
Fig. 4 - Cassetta di "sintonia e commutazione", sistemazione all'esterno

nobanda e per eventuali usi in


/p, badando ad un layout adatto
alla necessit (sul sito di Radioavventura) c' qualcosa che
pu riallacciarsi a questo discorso.

In questo caso abbiamo scelto


la realizzazione mostrata perch
un impianto di antenna fisso,
usabile anche in citt, da chi
ama il QRP ma non solo, realizzabile con una spesa non eccessiva, ma di prestazioni al di sopra
del solito dipolo, che come normale, solamente in pochi riescono a sistemare ad un' altezza decente da terra!
Le figure 3 e 4 danno un' idea
di quello che Hubert F6GOG ha
realizzato e possono costituire un
ottimo suggerimento, ma come
al solito, e ci ripetiamo, il fine
che ognuno di noi. poi. personalizzi quanto visto realizzato da altri.
Con questo concludiamo per
questa volta, dandoci appuntamento al mese prossimo.
Buoni DX,in CW o quel che volete, in bassa potenza o meno,
ma in ogni caso: buon divertimento e buone autocostuzioni a
tutti!

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33

IINTENNE.

LINEE E DINTORNI

DIPOILI

l, DIPOLI

Panoramica sulle varie soluzioni possibili

tenna, vecchia ormai come


possibile che su quest'anMatusalemme, ed alla quale tutti i manuali standard hanno
dedicato fitte pagine e diagrammi dettagliati, ci sia ancora qualcosa da dire?
Probabilmente no, ma questo articolo vuole essenzialmente essere un riepilogo, una panoramica,
sulle varie tipologie realizzative
e soluzioni di montaggio.
Cominciamo col ricordare che
si tratta dell' antenna base per il
radio amatore tipico, economica,
facile da installare, efficiente,
nonch raccomandabile ove esistano problemi di compatibilit
elettromagnetica o di interferenze da RF.

Se si in condizioni di effettuarne il montaggio ad una decina di metri dal suolo, e naturalmente con le dimensioni giuste.
il ROS ottenibile sar sempre
compreso fra 1,5 e 2 (massimo) e
non sar quindi necessario l'approvvigionamento di alcun accordatore. risparmiandone cos
il costo sia in termini economici
che di perdite (anche se modeste) di potenza.
Sui 3,5 e 7 MHz. il diagramma
di irradiazione orizzontale di un
dipolo virtualmente omnidirezionale. il che non desta alcuna
preoccupazione sulle direzioni
di installazione; per le bande pi
alte. si manifesta un po' di direttivit, che per corrisponde ad un
lobo di irradiazione di almeno
90 per parte. cosicch non
troppo importante la direzione
34

secondo cui allineare il filo.


Infine. diagrammi di irradiazione cos larghi non pongono
problemi di sbilanciamento da
parte del cavo coassiale, rendendo sostanzialmente inutile il
ricorso al balun.
Naturalmente. ci sono degli
OM "puristi" che desiderano inserire ad ogni costo il balun al
centro del dipolo. ma tale ricorso
si pu considerare assolutamente non necessario. almeno per
quanto riguarda le bande pi
basse HF. dove il rapporto fra la
lunghezza del dipolo ed il diametro del cavo coassiale molto
elevato. Tanto pi che in molti
casi la corrente di sbilanciamento che scorre lungo la calza
esterna dovuto a captazione da
parte della linea, che scorre
troppo vicina al dipolo; con un
montaggio accurato (come ora
vedremo) questo problema si
evita, e comunque ilbalun non lo
risolverebbe.
Fig.

Il dipolo classico
Quella illustrata in fig. l rappresenta la tipica soluzione di un
classico dipolo, anche se ha il
"difetto" di essere un po' troppo
ideale.
Facciamo intanto notare quella
che la soluzione pi consigliabile, e cio la linea di alimentazione che parte ad angolo retto
dal l'antenna e continua in verticale fino al suolo per corrervi poi
parallela (se non adagiata). Tale
disposizione minimizza la captazione di segnale a RF da parte
della calza esterna del cavo coassiale, e conseguenze relative.
Veniamo ora a parlare dell'eterno problema della lunghezza
del dipolo: problema che, d'altra
parte, anche l'unico!
Tutti, pi o meno. sappiamo
che la lunghezza esatta del dipolo un po' meno di mezza lunghezza d'onda; chiaramente" un
po' meno" non una misura mol-

1- Soluzione

realizzativa del dipolo, sicuramente di buona efficienza e valida per tutte le bande.

Isolatore
A
B

Isolatore

"x

Palo In
Cavo coasslale

legno

-B

.J

-8

D+-

Cavo
coassiale
Cavo
coassiale

TX
TX

Fig. 2 - Dipolo accorciato, con l'uso di uno stub (e - D) di carico


per la sintonia

to rigorosa, che dipende: dall'altezza dell' antenna sul suolo


(nonch dalla distanza da fabbricati. alberi e simili), dal diametro del filo, e comunque dalla
natura del suolo (o simile) che
c' sotto.
Iltener conto di questi elementi
cosa piuttosto laboriosa ed incerta, ma fortunatamente uno
dei tanti riflettometri (o ROS-metri) disponibile permette una
messa a punto piuttosto semplice.

Nella vita di tutti (e di tutti i giorni), capita spesso che la soluzione "ideale" raffigurata in fig. l
non Posilibile; fortunatamente
sono possibili soluzioni alternative. Il dipolo consente diversi
"abusi" nei suoi confronti prima
che la sua efficienza venga seria-

Fig. 3 - Versione di dipolo accorciato ricorrendo ad un induttore di


carico a circa met di ogni braccio.

mente degradata. Per esempio,


lo si pu accorciare o piegare,
adottando opportuni (e piuttosto
semplici) provvedimenti.
Per esempio, raccorciare od il
piegare un dipolo ne aumenter
le perdite, ne ridurr la banda
passante e, pi che altro, ne abbasser la resistenza d'irradiazione, al che corrisponder un
certo aumento del ROS.
Vediamo allora quali possono
essere questi tipi di interventi, e
come effettuarli al meglio.
Il dipolo "accorciato"
L'accorciamento dimensionale
di un dipolo , di per se, cosa
molto semplice; per necessario rimediare alle variazioni elet-

Lunghezza e rendimento

Una cosa di cui comunque tener conto nel dimensionamento


delle antenne non solamente la cancellazione dei parametri
reattivi che ne limitano l'efficienza, cosa che si ottiene con la risonanza.
L'efficienza, owero il rendimento, pure un parametro importante, e nelle formule con cui si calcola l'intensit del campo ricevuto, cio la tensione di un segnale RF. presente (seppure
sotto radice quadrata) la lunghezza del filo, o comunque del
conduttore, che tale onda ha captato.
Ci comporta che, pur adottando i sistemi pi opportuni per rendere risonanti (e adattati) i sistemi d'antenna anche quando
sono accorciati, va sempre considerato che questa scelta ( a volte obbligatoria) comporta un certo sacrificio nell'intensit del
segnale ricevuto.

triche che inevitabilmente ne


conseguono.
In fig.2 indicato un esempio
di questo intervento, consistente
nel "caricare" un dipolo accorciato con un apposito stub, che
ne renda possibile la giusta risonanza.
Il dipolo vero e proprio (tratto
A-B) va realizzato il pi lungo
possibile compatibile con la tratta disponibile, e comunque opportuno che la lunghezza totale
(A B + eD) sia qualcosa pi di
mezz'onda, aggiustando poi lo
stub per il ROS minimo.
In fig.3 invece riportata quella che la versione pi diffusa di
dipolo accorciato, il ricorso cio
a bobine di carico (L)piazzate in
punti che siano il 50 + 70 % fuori
dal punto centrale di alimentazione.
Tanto per fare un esempio indicativo, se il tratto AB lungo
AI 4 e le bobine sono al centro dei
due bracci. la reattanza di ciascuna bobina sar circa 900 Q
alla frequenza di lavoro.
Una buona realizzazione delle
bobine (spire in filo grosso e ben
distanziate) determinante per il
buon rendimento dell' antenna.
Un dipolo corto pu anche essere caricato capacitivamente
alle estremit, cos da farlo risuonare correttamente; in altre parole, il problema pu essere favorevolmente risolto anche piegando le due estremit, come
indica la fig.4 (non necessario
35

Cavo
coassia'.

Cavo coasslale

TX

TX

Fig. 4 - Piegando le estremit di un dipolo. si pu adattare tutta


la sua lunghezza in un piccolo spazio.

che i due tratti. ripiegati o aggiuntivi che siano. risultino simmetrici. paralleli e nella stessa
direzione. purch A - B sia il pi
lungo possibile).
Dipoli ripiegati
Anzich caricare dipoli corti
mediante bobine o capacit, vediamo com' possibile risolvere il
problema ripiegando nettamente !'intero dipolo.
Una versione intermedia pu
essere ritenuta quella consistente nella cosiddetta V invertita.
probabilmente la variante pi
nota. anche perch in origine
pu essere eretta con un solo
supporto centrale.
Fig. 6 - Il ~ipolo a loop (di Reinartz)

M8

........

..

Una variante. che possiamo


definire ibrida proprio per rimediare al suo accorciamento.
quella che combina la versione a
V invertita con le bobine di carico (come rappresentato
in
fig.5).
In questo caso. sembra preferibile piazzare le bobine nel punto
in cui l'antenna viene ripiegata
(anche qui, la piegatura pu essere in ogni direzione comoda).
Un'ultima soluzione pu essere
quella del filo ripiegato fin quasi
a chiudersi, come illoop presentato in fig.6. naturalmente non si
tratta di un vero e proprio loop. in
primo luogo perch aperto e
poi perch i lati del telaio sono
lunghi M8. per un perimetro totale di M2, non cio come la
classica quad. Oltretutto. va te-

nuto presente che !'isolatore necessario al centro del lato alto


deve essere di buona qualit (e
per alte frequenze). perch ai
suoi capi possono verificarsi valori elevati di tensione anche
operando in QRP.
Concludendo
Ognuna delle soluzioni qui
proposte pu offrire ottime prestazioni. ovviamente scelta e
adattata alle proprie esigenze di
montaggio. e naturalmente tenendo presente che la sperimentazione tipica delI' attivit
radiantistica.
1!1I]

.
......

),/8

Isolatore
avo coasslale
TX

Fig. 5 - Combinazione di V invertita con bobine di carico.

..

Mi piacerebbe sapere, in due parole, come funziona


un'antenna a disco per microonde .

In "due parole" si pu dire solo quanto segue.


Un'antenna a disco (che sia sferico o parabolico), in ricezione,
funziona raccogliendo i segnali che colpiscono ogni parte della
superficie della "scodella" facendoli rimbalzare verso quello
che il "punto focale" al centro (circa) del disco: qui. tutti i segnali vengono sommati opportunamente in una vera e propria
antenna (anche se piccola) ed inviati (spesso tramite un preampliIicatore) all'ingresso del ricevitore.
In trasmissione; questo tipo di antenna si comporta esattamente
in modo opposto: i segnali che arrivano dal punto focale del disco (ove c' in genere un dipolino irradiante) vengono rimbalzati via dalla superficie dello stesso disco verso lo spazio.
Fondamentalmente quindi il sistema costituito dal disco (o
tazza riflettente) e da una piccola antenna (o "illuminatore);
sono le dimensioni del disco e l'area "illuminata"dello stesso che
determinano la banda utile da trasmettere (e ricevere) nonch il
guadagno del sistema radiante

Retul7l

toss Brldge utl/lzzQblle

do '~801800llBz

hamqrp@gmail.com

zazione di un utilissimo acPresentiamo


una realizcessorio di qui
laboratorio,
le
cui prestazioni sono ottime ed a
livello di analoghi oggetti di fattura commerciale.
Parliamo di un ponte per la misura del Return Loss, cio dell' adattamento di impedenza di un
circuito.
Il Return Loss (letteralmente
"perdita di riflessione")
,
espresso in dB, il livello di attenuazione del segnale riflesso da
un carico, rispetto a quello che
viene inviato al carico stesso. La
riflessione avviene dal carico, indietro, ve~so il generatore, a seguito del cattivo adattamento di
impedenza fra carico e generatore stesso.
Tuttisappiamo che Zo = 50 Q
ilvalore standard di impedenza,
usato in elettronica e telecomunicazioni. Se il carico (ad esempiol'antenna) presenta un valore
diimpedenza ZL differente da Zo,
avvieneuna riflessione di segnale; questo avviene tanto pi
quanta maggiore la differenza
fra Zo e ZL. Tanto minore, invece,
questa riflessione, tanto migliore sar la situazione, per cui se il
segnale riflesso presenta, rispettoa quello diretto, un Return Loss
di lOdB, vuoIdire che la potenza
del segnale riflesso lO volte inferiore a quella di quanto trasmesso (che corrisponde ad un
VSWR di 1,92). Se il segnale riflesso, invece, presenta un Re-

turn Loss di 20 dB, rispetto a genere.


Lo schema elettrico non nuoquello trasmesso, il che vuoI dire
vo (fig. 4). stato realizzato da un
che ben 100 volte pi piccolo,
in potenza, di quello trasmesso,
radio amatore
ungherese,
(il che corrisponde ad un VSWR HA8ET,che professore di elettronica al Politecnico di Pollak ed
di 1,22). La situazione decisamente migliore. Di qui l'utilit il cui sito Web (http://wwwpoldella misura del Return Loss, ap- lak. sulinet. h u/ elektro / elekpunto, che a seconda della sua tro.html) denso di notevoli informazioni tecniche di alto livelampiezza, in dB, ci d un indicalo.
zione della bont dell' adattaLe specifiche tecniche del
mento di impedenza che abbiamo sulla linea. Ecco perch la ponte di misura sono le seguenti:
misura di RL molto usata in
Impedenza Zo nominale: 50
campo tecnico, molto pi di Q 1%
Potenza ottimale di utilizzo:
quella di VSWR che specie in
campo circuitale, non fattibile, -2W
Massima potenza: 2 W (per
visti i livelli bassi di potenze in
gioco.
non pi di 30 s)
I!circuito che presentiamo serMinima potenza utilizzabile:
100mW
ve ad effettuare misure di questo

Fig. l - Schema a blocchi di un sistema di misura del Retum Loss

Generatore RF ZO
500hm

Carico ZL

Ret. Loss Bridge

500hm
Return Loss
Measurement dB

37

REF
4
C1

50

ND

R3

50
C3

RF
D

110..

R5
C2
R2

TESl
50

GN

R1

Fig. 3 - Retum Loss Bridge nella realizzazione fatta da IWOBZD

Fig. 2 - Principio di funzionamento

della misura del Retum Loss

Return Loss minimo misurabile a 430 MHz:40 dB


Precisione di misura: < l
dB @ 432 MHz; < 2 dB @
1296 MHz

Range di frequenza:

1300 MHz

1.8 -

Come vedete, quindi, prestazioni di tutto rispetto ed un accessorio che ci permette di lavorare realmente dai 160 m alle
SHF,C3a costo bassissimo, ma con
R6
precisione
50
R3 notevole.

Lo schema100k
elettrico del ponteC1*
50
1n
R1*
mostrato in fig. 4, mentreR4*in fig. 3P
vedete la realizzazione, veramente apprezzabile, per estetica, di Giuseppe
Accardo

alla minima potenza va benissimo!)


- Cortocircuitare
l'uscita
"TEST",con un cortocircuito preparato allo scopo e montato in un

Fig. 4 - Schema elettrico del Retum Loss Bridge

RF
BNC

III

REF

1k2
1 33k
nF Il R5* I
100nF

Per la costruzione di questo accessorio sono fondamentali la


precisione e r accuratezza delle
saldature di tutto il circuito.
A questo proposito sul sito gi
citato, pubblicato lo schema
del PCB in scala l: l e quindi il
tutto prelevabile e copiabile,
per una costruzione ottimale.
Vediamo ora come utilizzare

questo accessorio.
- Collegare all'ingresso del
ponte una sorgente di segnale di
potenza all'incirca pari ad l W
(attenzione alla potenza massima!, un transceiver hand-held

R2
N50
T1nF
R7
I *CHIP...L C2*
----"./V

t~

Uoc

TC4

IWOBZD.

38

bocchettone BNC (anche se fino


alla banda dei 2 m va bene anche un cacciavite che cortocircuita i terminali!)
- Collegare alla uscita "DC" un
voltmetro (meglio se analoaico,
ma va bene anche un DVM), la
cui resistenza interna sia R > 20
kQjV, nella portata di 2.5 - 3 V
f.s. (l'ideale sarebbe se si avesse
anche una scala tarata gi in dB
come sui tester della rCE).
- Mediante il potenziometro di
calibrazione del ponte, regolare

GND

UOET

1~

RCA
~ TEST

SWR

.3.5.2. .7

.1
SO
5220
1
30
70
310
1

Fig. 6 - Foto d'interno che mostra la sistemazione di tutto il circuito dell'RL


bridge

2.

Fig. 4b - Attenuazione

del cavo in funzione

Fig. Sa - Layout dell' RL bridge

5 7

[dB]

del VSWR misurato

la lettura per il fondo scala se il


voltmetro analogico, ovvero regolare per una lettura di 2.5 V se
lo strumento digitale.
- Ora, sostituire al cortocircuito, l'antenna od il carico da misurare. Sulla scala del voltmetro si
legge direttamente il valore del
Return Loss in dB. Da questo si
pu facilmente risalire al valore
di VSWR.
In aggiunta si possono anche
fare misure di attenuazione su
cavo coassiale a qualunque fre-

Fig. Sb - Layout dell' RL bridge

TEST
(NIl)

quenza. Cortocircuitare il cavo


sotto misura ad una estremit,
mediante il cortocircuito di cui
abbiamo gi parlato. Ora misurare ilVSWRall'altro estremo del
cavo stesso, con la procedura
descritta poco fa, mediante il
diagramma di fig. 4b si pu avere ilvalore direttamente dell' attenuazione introdotta dal cavo. Ricordiamo che quanto pi il cavo
lungo, tanto pi la misura risulta affidabile. Fondamentalmente
introducendo una discontinuit
con il cortocircuito, sul cavo, andiamo a misurare, quanto il cavo
stesso, attenuando il segnale, attenua l'effetto di detta discontinuit, e questa misura ci d, proprio l'indicazione dell' attenuazione che detto cavo introduce
alla frequenza di misura.
Si consiglia di utilizzare un
bocchettone di tipo N alla porta
"TEST"del ponte. per la migliore
affidabilit delle misure. E se il
bocchettone dell'antenna di
altro tipo, badare ad utilizzare
dei raccordi di buona qualit
(dielettrico in teflon).
Fra la porta RF del ponte e la
sorgente di RF (TXo generatore
che sia), il cavo pu essere della
lunghezza che desideriamo, andando questo ad alterare solo il
valore della potenza emessa e
non le misure.
Invece il cavo di connessione
fra la porta "TEST"e l'antenna od
il carico sotto misura, deve essere quanto pi corto possibile, andando questa lunghezza ad alterare proprio la misura.

Cinque buone regole per IIIQlP

-------------------------III""~~

hamqrp@gmail.com

OZ l BXM, Lars PetersenAbbiamo


letto sul
sitointeresweb di
delle alcune
idee
santi che ci sembra utile riprendere e rielaborare; una sorta di
decalogo (anche se le "regole"
sono solo cinque e non dieci
come in ogni bravo decalogo ... )
Evitare un atteggiamento
difensivo-di rimessa
Non posso lavorare il DX con
soli 5 W
Devo gi accontentarmi se
riesco a fare qualche QSO in
QRP
E' pressoch
impossibile
partecipare ad un contest in
QRP ed averne soddisfazione

Se qutlcuna o pi di una di
queste idee vi suonano familiari
allora il discorso vale la pena di
essere sviscerato.
La nostra (e non solo nostra!)
esperienza nega tutto ci. L'atteggiamento "PERDENTE" il
pi grosso nemico e la difficolt
concreta dell' attivit in QRP. Infatti tutti possiamo avere veramente grandi soddisfazioni e divertimento lavorando in radio
con qualunque tipo di potenza:
la differenza, quando si opera in
QRP, rispetto a quando si adoperano potenze "normali", sta
solo nell'intensit del vostro segnale. Ilvostro segnale QRP sar
ricevuto sempre dai 2 ai 3 punti
di S'meter pi in basso di quello
che usa potenza "normale". Ci
significa che in condizioni di cattiva propagazione o forte QRM/
40

QRN. la potenza di 5 W non


sufficiente per effettuare un collegamento stabile. mentre quella
di 100 W sar maggiormente avvantaggiata e probabilmente
avr successo. Questo ben diverso, per, dal fatto che in QRP
il collegamento non possa essere
fatto! Chiarito ci, gli altri fattori
che entrano in gioco nel QSO
sono gli stessi: la vostra antenna,
la vostra abilit e capacit di
operatore in CW, le vostre conoscenze ed esperienza della propagazione: tutto ci assolutamente pari a quello che avreste
se usaste un TX da l 00 W o ci
che ha il vostro amico in QRO!
La nostra conclusione quindi
: evitiamo un atteggiamento
perdente solo perch usiamo
una potenza QRP. Le cattive performance non sono dovute alla
bassa potenza. ma al cattivo
modo di operare, alla scarsa conoscenza della propagazione.
ovvero ad una cattiva emissione
di segnale dal TX.
Imparare ad utilizzare il CW
Il CW il modo preferito dagli
operatori QRP, questo non un
caso!
Ponetevi questo traguardo:
"voglio diventare un abile operatore in CW". Questo richiede
pratica senza la necessit di trasmettere, ovverosia allenamento!
Non detto che ci si impieghi
pochissimo per diventare buoni
operatori in CW. L'uso di un costante allenamento, magari mediante l'uso di apposito software.
porta nel tempo e nella continui-

t. ad un innalzamento del livello


di abilit come operatore, e questo significa, abilit in ricezione e
trasmissione, pratica, correttezza
di battuta, correttezza nell'uso
delle abbreviazioni, ecc. L'allenamento non si fa solo facendo
10.000 QSO in CW, magari durante un contesti L'attivit "in
aria" un complemento. una verifica dei risultati raggiunti in allenamento. In aria si impara ad
avere a che fare con il fading
(QSB), con le interferenze, con i
disturbi di stazioni adiacenti, ma
la base rimane l'allenamento fatto "offthe air".
Come per chi corre la "maratona", o i "400 ad ostacoli" va fatto
un allenamento in pista e fuori
gara, in modo costante. e poi
vanno corse le varie gare, come
verifica del grado di allenamento raggiunto, cos lo stesso accade per il CW.
Le differenze stanno nel fatto
che il CW pu essere imparato
anche a 60 anni quando forse
non pi il caso di iniziare a correre la maratona .... E che se si
partecipa ad una gara (QSO,
contest, ecc. ) e non si vince. poi
c' un' altra nuova occasione anche nel week-end seguente,
mentre se alle Olimpiadi si fallisce una gara si devono attendere
4 anni e non detto che alle
Olimpiadi seguenti si riesca a
partecipare ....
Ascoltare con attenzione
Imparate ad ascoltare con attenzione sulle frequenze su cui vi
sintonizzate ed imparate ad

identificare ogni stazione che


ascoltate. Prestate attenzione sia
alle stazioni con segnali forti, sia
a quelle che arrivano con segnalideboli. E' sempre una soddisfazione avere risposta da una stazione che arriva con segnale debole: se siete l'unico a chiamare,
in quel momento, non conta quale sia !'intensit del vostro segnale!

In Europa abbiamo la convinzione che non valga la pena di


chiamare la stazione DX, in
quanto il nostro segnale troppo
basso rispetto a quello dei cosiddetti "big gun". Ma pur vero
che la stazione DX non ascolta
nelle stesse condizioni in cui
ascoltiamo noi. ad esempio pu
darsi che il "big gun" stia puntando la sua antenne verso di noi
e non verso la stazione DX, e
quindi noi lo ascoltiamo molto
forte, ma lo stesso non avvenga
per il DX. Quindi non evitate di
chiamare la stazione DXche arriva bassa sul vostro RX, provate
comunque a chiamare!
Partecipate ai contest
Lavorare il DX durante i Contest assai pi facile che durante
la normale attivit in radio, e
questo per esperienza veramente universale. Se volete incrementare con una certa velocit il
vostro punteggio in qualsiasi diploma che comporti il collegamento con altre stazioni DX (tipo
di WAC, il WAZ, il DXCC, ecc.),
dovete partecipare ai contest ed
avrete le occasioni che non avrete durante mesi di attivit normale in radio.
Intanto nelle 48 ore del contest
incontrerete molte stazioni DX
che magari non fanno abitualmente una grande attivit quotidiana e che per l'occasione, invece, dedicano pi tempo a trasmettere; poi molte spedizioni
vengono fatte proprio in Countries abbastanza appetibili come
DX e quindi abbiamo stazioni
che partecipano al Contest e che
quindi sono a caccia di QSO,
specie con stazioni lontane, proprio dai Paesi che magari noi
stiamo cercando di collegare:

quale occasione pi propizia?


Inoltre per fare il QSO, durante il
contest si impiega meno tempo
(nominativo e rapporto RST + un
numero che pu essere la Zona
od un progressivo, in genere):
anche se sentiamo la stazione in
collegamento con altri. attendere il nostro turno od il momento
propizio in cui la propagazione
migliora ed il livello del segnale
cresce, anche questo pu comportare poco tempo, mentre durante le normali operazioni di
tutti i giorni questo pu comportare veramente tanto, troppo
tempo!
Una cosa importante da tenere
presente che nei contest che si
svolgono in due giorni. durante il
secondo giorno, verso la seconda met (pomeriggio o sera da
noi in Italia), abbiamo realmente
le orecchie di tutti tese a captare
tutti i segnali anche i pi deboli
e difficili,perch tutti sono alla ricerca di punti aggiuntivi e di
eventuali moltiplicatori mancan-

ti!

Insomma i contest sono una


ghiotta occasione per raccogliere nel paniere di questa" caccia"
particolare, molte prede in un
lasso di tempo relativamente
breve e con uno sforzo senz' altro
minore.
Per avvicinarsi senza temere di
fare figuracce alcuni suggerimenti possono essere cos riassunti:
-provate a partecipare a qualche ora in qualche contest "minore", per prendere pratica, prima di buttarsi nella mischia dei
vari WPX, CQWWDX, ecc .. In
Europa ad esempio l'OQRP
Contest (di cui pubblicheremo
un estratto del regolamento su
RKE), una ottima occasione di
trovare in aria molte stazioni anche QRP e quindi di realizzare
QSO in 2xQRP, cosa magari pi
difficile nella normale attivit radio di ogni giorno. L'ambiente
l'aria sono amichevoli e tranquilli
, non c' concitazione e frenesia
e la partecipazione pu essere
fatta senza ansia. Lo stesso vale
per i Contest dell'AGCW dedicati alle stazioni QRP, come
quello che ci sar ,come sempre
il lOdi gennaio 2007.

-cercate collegamenti
con
Countries che ancora non avete
collegato o non confermato con
cartoline QSL, non vi preoccupate di un eventuale basso punteggio nel contest stesso.
-se ascoltate una stazione che
trasmette in CW velocemente,
non vi preoccupate: cercate di
capire bene ilsuo call, cercate di
sentire quale rapporto passa (l'eventuale progressivo, o la zona
di appartenenza),
quando la
chiamerete non vi dovrete concentrare sul call o sul rapporto,
saprete gi o la zona o ilprogressivo precedente! E voi trasmetterete alla velocit che ritenete
adeguata, senza patemi d'animo.

-cambiate banda man mano


che la propagazione
varia
nell' arco della giornata, non
detto che incaponirsi sui 20 m in
un mare di stazioni UK5 o DJcon
segnali notevoli, sia il meglio,
magari andare ad affacciarsi sui
15 m o sui 10m in orari in cui europei non se ne sentono, ma magari arrivano bene stazioni anche Russe della parte asiatica
(UK9, UAO, ecc.), ovvero sudamericane, o africane, ecc., pu
essere una strategia che vi porta
a fare QSO inaspettati: stazioni
del centro-America molto spesso
nel primo pomeriggio italiano si
collegano e portano al nostro paniere belle prede ...
-siate attivi in tutti e due i giorni
in cui il contest si svolge, alle volte ci sono stazioni che la domenica non possono essere in radio e
svolgono attivit solo al sabato,
ovvero la propagazione non
detto che sia la stessa e buona in
tutti e due i giorni della gara
-infine inviate comunque illog,
se prevista la sezione QRP,
partecipando a questa, ovvero
come "checklog"
Costruitevi la vostra stazione
La soddisfazione e l'orgoglio di
essere in aria usando una stazione o parte di essa, realizzata da
noi con le nostre mani unica ed
indescrivibile. E' realmente una
sensazione unica che va vissuta
per essere capita. Datevi questa
~

possibilit e questa opportunit.


Non detto che si debba essere
da subito i progettisti di ci che
usiamo: copiare, prendere parti,
idee e suggerimenti da altri. da
riviste, da Internet, tutto fa brodo.
Inoltre non pretendete subito di
partire con una stazione ricetrasmittente controllata da microprocessore ed asservita al PC
con sintetizzatore DDS e 1000
memorie, ,,.
Ognuno di noi ha un sogno
nella sua vita di OM, coltivatelo,
lavorateci. imparate e studiate
con quel fine, ma nel frattempo
non negatevi ad esempio un
wattmetro, un misuratore di
SWR un alimentatore, un' antenna verticale od un dipolo, un filtrodi BF,unkeyer, unATU(tuner
di antenna), per poi passare ad
un TX,ad un VFO ad un ricevitore ed ad un apparato completo
come lo sognate da anni!
Conclusione
Come evitare scarse performance nel modo di operare?
In generale non serve aggiungere il /QRP al vostro call quando chiamate qualcuno, In genere se vi ascoltano vi rispondono,
potete anche aggiungere un
QRP dopo il call (senza la "barra"), ma un'opzione che non
detto porti grandi incrementi
nelle risposte, Invece imparate a
pronunciare bene (se operate in
SSB) o manipolare bene (in CW)
il vostro nominativo, in modo da
farlo comprendere bene dal corrispondente. E' molto pi impor-

tante sapere operare bene, piuttosto che avere un segnale potente e dirompente!
Per in certe occasioni. magari
quando varie stazioni chiamano
la stazione DX, buttare l un
"QRP" pu attrarre l'attenzione e
se l'operatore dall' altra parte
un gentleman, far f~rmare tutti
e chieder di ascoltare proprio
la stazione QRP, ma questo solo
se avrete chiamato al momento
giusto ed in modo chiaro!
Alle volte spostarsi di qualche
decina di Hz dall' isoonda pu
dare al vostro segnale una tonalit diversa e farvi ascoltare in
mezzo a tanti segnali uguali: immaginatevi questa scena: la stazione DX un signore che sta su
un terrazzo davanti ad una folla
che lo chiama per farsi fare un
saluto personale, Tutti chiamano
e saltano agitando le mani e
chiamando a viva voce, voi siete
un po' pi bassi della media:
avete varie possibilit: inutile
che saltiate insieme agli altri. starete sempre nel mucchio! Ma se
salterete quando gli altri ricadono gi, anche se voi saltate solo l
m e gli altri normalmente 2 metri.
in quel momento sarete fra i pochi che saltano, anche solo un
metro! Poi. spostandovi di frequenza (qualche decina di Hz
soltanto!), come se usaste una
maglietta di colore differente da
quella di tutti coloro che chiamano, forse potreste attirare meglio
l'attenzione .. ,,
Ma !'impostante ascoltare,
ascoltare e poi ascoltare!
Ancora, quando avrete stabili-

J'''EC'NO
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",,'

to il contatto, e la stazione corrispondente vi ha risposto, non


necessario che per passare RST,
nome e QTH ogni volta lo ripetiate tre volte, una o due volte al
massimo sono sufficienti. Se poi il
corrispondente ha difficolt a
capire ad esempio il nome, sar
lui stesso che ve ne chieder la
ripetizione!
Infine cercate di capire se ilvostro corrispondente vi ascolta
bene o fa uno sforzo, se capite
che cerca di abbreviare il QSO,
e dopo i rapporti il nome ed il
QTH cerca di concludere senza
dilungarsi nella descrizione della sua stazione, perfettamente
inutile che lo facciate voi. ilvostro
segnale non certo quello che
buca il QRM, magari lui ha dei
disturbi locali che lo mettono in
difficolt oppure la propagazione sta abbassando il livello del
vostro segnale al suo RX.Mettersi
quindi a descrivere antenna TX,
tempo meteo e temperatura hanno senso se il QSO del tipo discorsivo, i segnali sono stabili e le
condizioni ottimali, altrimenti
non il caso di fare tutto ci, Lo
stesso accade nei contest, passate i rapporti corretti. eventualmente leggetevi prima le regole
del contest, come fareste se aveste una stazione da 100 W,
Ricordate che i bravi operatori
sono stati prima dei bravissimi
ascoltatori. ed hanno un allenamento di anni: voi potete fare altrettanto.,. se o volete ed avete la
disposizione ad allenarvi!

;. ~.:.

,',

"l
,',5""
71;

R1CETRASMITTENTI

CB - OM

Via Forze Armate 41 - 20147 MILANO - Te!. /Fax 02/48706291

~.tetnotomunfcazloni.cOlD
info@tecnocomunicazioni.com
a NOVEMBRE saremo presenti alla fiera di UDINE il 4-5 e di ERBA l' 11-12
a DICEMBRE saremo presenti a FORLI' il 2-3 e a GENOVA il 16-17
42

..

rEtEcOMVNICIlZIONIOGGI

t.

Iln po pi dtl vielno

eDrm

di Ilngelo Brunero
.{

la tecnica di modulazione
detto recentemente che
digitale utilizzata dal DRM
la COFDM (Coded Orthogonal
Frequency
Division
Multipelxing) e che essa, prima di divenire un nuovo standard di disseminazione e decodifica per le
emittenti di radiodiffusione circolare in Onda Media e Corta
(broadcasting), fosse stata studiata e sperimentata con successo per i vari servizi di telefonia
mobile (e prima ancora per servizi strategici).
Vediamo allora di capire come
e dove si partiti, sia per curiosit, sia per dovere di trattazione.

Si

OFDM

Questa tecnica (Orthogonal


Frequency
Division Multiplexing), in grado di dividere un
canale in sottocanali e di codificare una porzione del segnale
da trasmettere in parallelo su
ogni sottocanale, una specifica, un protocollo che vede la
luce gi nello
standard
IEEE802.1a ma che verr applicato solo con la nascita dello
standard successivo, IEEE802.1g.
Per quanto sono riuscito a sapere,la tecnica OFDM risale agli
anni '70 ed era impiegata non
solo, o forse non ancora, su canale radio, ma piuttosto su conduttore, fibra o cavo elettrico che
fosse. Ed una tecnica tuttora
utilizzata da diversi modem

OFDM utilizza una banda larga,


divisa in tanti sottocanali, ognuno utilizzato per trasmettere dati.
Il ricevitore si occupa di aggregare tutti i dati ricevuti per ricostruire !'informazione trasmessa;
in pratica si ha un funzionamento
simile al Multilink PPP (Point-toPoint Protocol) con BAP (Bandwidth Allocation Protocol) che
aggrega pi canali secondo le
richieste di banda.
Lo schema di trasmissione simile a quello utilizzato da FDM
(Frequency
Division Multiplexing), poich entrambi suddividono la banda disponibile in
tanti sottocanali distinti, disponibili per la trasmissione. Tuttavia
in FDM sono utilizzate delle bande di protezione per evitare che
un sottocanale invada lo spettro
dei sottocanali adiacenti (fig. l).
OFDM riesce invece ad incrementare la velocit rispetto a
FDM, utilizzando i sottocanali in
parallelo e multiplexando (cio
suddividendo) i dati su un set di
questi. Il principale difetto ri-

16 l p'/.,O

scontrato nella tecnica FDM la


sua dipendenza dalle bande di
protezione, che utilizzano banda
utile riducendo la velocit. Per ridurre lo spreco di banda introdotto dalle bande di protezione,
OFDM seleziona dei canali che
si sovrappongono nello spettro,
ma che non interferiscono tra
loro.
risaputo che l'uomo effettua
continue ricerche per arrivare
ad un minor spreco di risorse,
specie se si riesce ad arrivare a
risultati pi performanti; se ci
non sempre valido e rispettato,
per scopi strategici. o laddove si
corre dietro al mercato, questo
stato, nel nostro caso, il vero terreno di sfida e di ricerca.
Sar possibile utilizzare canali
sovrapposti, evitando le bande
di protezione ed anzi utilizzando
tale porzione di banda per veicolare informazione? Si. possibile, purch ovviamente questi
siano ben separati e tali da poter
essere distinti tra loro.

Fig. l

Bande di protezione

xDLS.

Il sistema

di modulazione
43

Ortoqonalit
L'abilit di separare questi canali dipende da una complessa
relazione matematica, gi vista
nell' articolo- precedente
sul
DRM, chiamata ortogonalit: in
geometria il termine ortogonale
indica un modo di incrocio di
due linee rette che, incrociandosi, formano quattro angoli retti.
Supponiamo di avere nello spettro delle frequenze due onde sinusoidali: queste vengono definite ortogonali quando un sottocanale raggiunge il suo massimo
valore sull'asse delle ampiezze
mentre ilcanale che gli ortogonale avr il suo valore pari a zero
sull'asse delle frequenze. E viceversa (fig. 2).
OFDM seleziona un set di sottocanali derivanti dal canale
principale per la trasmissione
del segnale in radiofrequenza,
ed esclude gli altri canali che
compongono il set teorico.
Per realizzare l'ortogonalit,
OFDM codifica il segnale per
ogni sottocanale ed utilizza le
funzioni di Fourier per creare
ronda composta, da inviare in
radiofrequenza. Utilizzando la
trasformata di Fourier possibile
ottenere da un' onda sinusoidale
i valori espressi come frequenza
ed energia; utilizzando invece la
trasformata inversa possibile ricreare il segnale originale. Per
realizzar'e queste operazioni si
utilizza la trasformata discreta di
Fourier (DFT)e la sua inversione
(IDFT).Questa tecnologia implica l'elaborazione del segnale in
ricezione e in trasmissione, e il signal processing generato richiede un tempo di elaborazione
proporzionale alla radice quadrata dei valori da calcolare. Per
accelerare i calcoli esiste un algoritmo chiamato Fast Fourier
Transform (FFT) e il suo inverso
(IFFT), che riesce ad essere fino
a 170 volte pi veloce con valori
in potenza di 2, consentendo notevoli incrementi nelle prestazioni del signal processing. Inoltre
questo algoritmo implementabile in hardware utilizzando dei
DSP o Digital Signal Processors.
Ci viene ora nettamente pi
chiaro quanto un programma
44

u.

a:

'"
'51

-F".FDL1\!V\IV\
t'a:
u.

'"
'51

Of.(f>\XXX\XX\\

-F"",

Fig, 2

per l'analisi del segnale DRM,


come DReaM, ci dice rispetto a
tutta una serie di parametri che,
seppur non possano essere modificati dall' operatore, ci danno
per !'idea di cosa stia avvenendo del segnale faticosamente
captato, faticosamente estrapolato dal ricevitore, con il downconverter del caso, e mirabilmente trattato dagli algoritmi
matematici che sovrintendono al
suo funzionamento. Qui sotto ci
sono un paio di esempi delle finestre di aiuto del programma
DreaM, di cui si detto in una
precedente trattazione; ora ci
un po' pi chiaro cosa significano ...

Channel Eslimalion SeUings:


method in time and frequency

Interferenze
Finora si sono considerati solo
gli aspetti teorici della generazione del segnale da inviare, tralasciando gli aspetti legati alle
interferenze. Le pi devastanti
sono quelle legate al fenomeno
della ricezione multipla (multipath), delle rotazioni di fase e del
fading; non sto qui a ricordare
come i segnali radio arrivino alle
nostre antenne sia diretti che riflessi, come le riflessioni ionosferiche provochino varie rotazioni
di fase, come i percorsi multipli
arrivino a generare il fenomeno
del fading o dell' evanescenza. In
particolare, quando due onde
dello stesso segnale giungono in

With these settings, the channel estimation

direction can be selected.

The default values use the

most powerful algorithms. For more detailed information about the estimation
algorithms there are a lot of papers and books available.
DFT

Zero

Pad:

Channel estimation method for the frequency

Discrete Fourier Transformation

direction using

(DFT) to transform the channel estimation at the pilot

positions to the time domain. There, a zero padding is applied to get a higher
resolulion

in the frequency

domain -) estimates at the data ceUs. This algorithm is

very speed efficient but has problems at the edges of the OFDM spectrum due to
the leakage
Impulse

effecl

Response:

This plot shows the estimated Impulse Response (IR) of the

channel based on the channel estimation. It is the averaged_ Hamming Window


weighted Fourier back transformation
estimation and lime s}'nchronization
dashed verticallines

of the transfer function, The length of PDS


tracking is based on this function. The two red

show the beginning and the end of the guard-interval.

black dashed verticallines

The two

show the estimated beginning and end of the PDS of the

channel [derived from the averaged impulse response estimation). If the "First Peak"
timing tracking method is chosen, a bound for peak estimation (horizontal dashed
red line) is shown. Dnly peaks above this bound are used for timing estimation.

nda normale ...

Onda In ritardo ...

Somma"

IS I

Inter-Symbollnterference

4.

Fig. 3

tempi diversi possono generare


un' onda piatta, ovvero annullarsi
(succede anche in acustica);
questo particolare tipo di interferenza prende il nome di ISI o Inter-Symbol Interference. OFDM
utilizza la FFT (Fast Fourier Transform) per ricavare ronda ricevuta dal treno di sottocanali nei
diversi segnali, permettendo di
ignorare i picchi ricevuti dai segnali in ritardo (fig. 3).
Inoltre, poich i sottocanali
fanno parte di un unico canale, i
piccoli errori d'allineamento generano differenze di frequenza
tra i sottocanali causando interferenza tra i canali che trasportano il segnale; questo fenomeno
noto con il nome di ICI o Inter
Carrier Interference (sono differenze di frequenza che possono
anche essere generate da discrepanze, magari minime, nel
clock dei trasmettitori o dei ricevitori o delle schede audio dei
PC che decodificano il DRM).
Per evitare le interferenze ISI e
ICI. OFDM riserva la porzione
iniziale del flusso di dati da trasmettere alle funzioni di timing,
come ad esempio il tempo di
guardia o Guard Time, e calcola
con FFTsolo la porzione restante
della funzione di timing, per

to per implementare il Guard


Time consiste nella non trasmissione durante il periodo stesso;
tuttavia questo processo pu
portare alla perdita di ortogonalit dei canali e alla presenza di
segnali in ritardo. Inoltre OFDM
deve avere un numero intero di
onde tra i vari canali, e quando
un'onda ha un Guard Time piatto e quindi non trasmette, questa
condizione viene a decadere.
Per ovviare a questo inconveniente utilizzata una tecnica
chiamata Cyclic Prefix Extension, che consente di mantenere
valida 1'analisi dello spettro anche nel caso in cui un sottocanale presenti un canale in ritardo:
la porzione in ritardo viene inclusa nel Guard Time precedente,
consentendo di mantenere 1'ortogonalit delle frequenze dei
sottocanali. come illustrato in fig.

mezzo di un processo chiamato


FFT Integration Time. La scelta
del valore di Guard Time nei sistemi OFDM e COFDM un elemento cruciale nel dimensionamento del sistema, soprattutto
per le implicazioni che ha sulle
prestazioni. poich un valore
troppo elevato riduce la disponibilit di tempo di trasmissione,
dovendo attendere la disponibilit del sottocanale, abbassando
di conseguenza le prestazioni;
mentre un valore troppo basso
non protegge dalle interferenze.
Il metodo pi semplice utilizza-

Nella pratica,
le stazioni
broadcasting ottengono la modulazione multicanale (multiplex) di un sistema OFDM o
COFDM utilizzando un numero
elevato di modulatori. oppure,
con un approccio pi efficiente,
utilizzando IFFT per creare un
singolo segnale baseband, modulato per mezzo di un solo modulatore per alta frequenza.
Diversity Antenna

Oltre ai sistemi visti, che non


permettono all'utilizzatore generico di intervenire se non in mini-

Fig. 4

- Sottocanale

guard time
11II

~II

FFT Integration

time

45

MSCCRC:
SOCCRC:

Hz

FACCRC:

ORM Mode / Bandwidlh:

l'ntetleavet
Oepth:
SOC / MSC Mode:

l
lime S,ne

F,ameS.I'nc:

P,ol. Level (B / At.


Service,:

Acq LEO: This LEO shows the

. date:

e /10

Il futuro della radiofonia


kHz

2 li (Long lnte,leoving)
16QAM /SM 64-QAM

1/ o
Audio:o I Dato: o
Se,vice not available

stote cf the timing acquidion (sealch for the


beginning
acquisition

cf an OFOM

$}Imbol). If the

is daMe, this LED

w~lstay

g,een.

Come evidenziato dalla finestra di aiuto del programma DReaM. il preambolo di sync
non ricevuto: il LED rimane spento e la ricezione risulta impossibile.

ma parte e comunque sempre


via software (mi riferisco alle
esperienze fatte con DReaM, ma
sicuramente anche gli altri software per la decodifica del Digital Radio Mondiale si comportano in modo analogo o confrontabile), per ovviare alle interferenze
cosiddette multipath possibile
intervenire anche in altro modo,
magari non in maniera definitiva,
ma sicuramente alla portata di
un appassionato di radio ascolto
che abbia voglia e modo di sperimentare. Un segnale radio ha
pi di un percorso possibile tra
antenna trasmittente ed antenna
ricevente, con tutte le riflessioni
che tale segnale pu avere sia
sul terreno, sia su manufatti, sia
sulla ionosfera: !'interferenza di
tanti segnali captati pu causare
un notevole aumento dell'energia trasferita dall' antenna ai primi stadi del ricevitore; l'AGC pu
ovviare solo in parte a questa interferenza, e comunque discretamente bene in ambiente analogico (AM, SSB, persino CW),
ma assolutamente inefficiente in
ambiente digitale.
Per ovviare a ci si sono sperimentate due strategie: spostare
l'antenna ricevente al di fuori del
punto di convergenza dei segnali; oppure utilizzare un' antenna di tipo diversity.
Il primo caso fattibile ovviamente per impianti di antenna
non fissio comunque sufficientemente mobili, ed (e sar) oggetto di prove e sperimentazioni
da parte del sottoscritto nei vari
campi di ascolto dell'AlR (Associazione Italiana Radioascolto) ai
quali riesco a partecipare (e
46

sono tanti, in varie zone d'Italia


ed in diversi periodi dell'anno);
si ormai sperimentato con successo il sistema del radiatore verticale tenuto in piedi da una canna da pesca sufficientemente
lunga, coniugato al ricevitore
per mezzo di balun magnetico o
altro sistema: leggero e pratico
da spostare.
L'antenna cosiddetta diversity
pu essere paragonata ad uno
switch in grado di selezionare
un'antenna tra tutte quelle possibili, senza mai selezionarle tutte
contemporaneamente (cosa che
non fa lo splitter che, pur selezionando effettivamente tutte le antenne possibili, pu comunque
essere un buon strumento di partenza per ovviare alla mancata ricezione del preambolo di sync).
Una realizzazione semplice ma
efficace della diversity antenna
consiste in due antenne, il pi
possibile identiche tra loro, posizionate ad una certa distanza (da
calcolare o trovare sperimentalmente a seconda della banda,
del tipo di riflessione ionosferica,
dell'ampiezza del fading, etc.)
sia orizzontale che verticale, che
forniscano lo stesso grado di copertura. Non appena la radio riceve su un' antenna un preambolo di sync, ci si posiziona sulle altre antenne e si confronta la
qualit del segnale ricevuto. Immagino che in un prossimo futuro sar possibile effettuare questo switch in modo continuo. con
sistemi di antenne di piccole dimensioni, in modo automatico,
magari gestito da un programma
o da un microprocessore realizzato all'uopo.

Ecco perch, come ho avuto


modo di ribadire pi volte, non
credo che il mondo della radiofonia abbia smesso di giocare le
sue carte e chi lo dava per spacciato ha sbagliato clamorosamente: c' da sperimentare, da
inventare, da scoprire ... a seconda del posizionamento geografico e orografico dei siti trasmittenti in DRM, si sperimenteranno sistemi di antenne multiple,
complessi o comunque diversi
dagli attuali, perch trasmettere
una costellazione
di segnali
come nella tecnica DRM non
certo la stessa cosa che trasmettere in AM. E chi si predispone
all'ascolto avr da sperimentare
nuovi algoritmi per combattere
la degradazione di un segnale
digitale e nuovi sistemi di antenne. Ilcampo apertissimo sia per
i BCL, sia per i radioamatori.
Ilfuturo , come sempre, appena dietro l'angolo. L'importante
non spaventarsi quando, girato
l'angolo, lo si incontra.
angelo@brunero.it

DReaM la parte software


open-source (cio un programma) di un ricevitore DRM.
Quello che occorre per ascoltare
un'emissione in DRM un PC
con scheda sonora ed un ricevitore analogico tradizionale, modificato mediante un down-converter applicato ad una media
frequenza, che ottenga un segnale di 12 kHz o dalla IF a 455
kHz (solitamente sempre presente) o da altra IF, da inviare alla
scheda sonora di un computer.
DReaM un free-software, utilizzabile secondo le specifiche
GNU GeneraI Public Licence.
~

~Iectronic
~
Radiotelecomunicazioni
Service

Ricetrasmettitori CB e OM
Antenne da base mobile e fissa
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VENDITA
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- E-mali:

eserlel@virgilio.~

lIIBOellTOR10-MlSORE

IIlslIro dello IP9 delmlxer


od 0110 livello
di Bra/do Sbarbati
Valutazione finale del sistema
di misura e misure
La fig. 23 racchiude, a blocchi.
tutti gli stadi descritti in precedenza.
Per i Generatori consiglio di
usare indifferentemente degli
oscillatori a quarzo o dei DDS
(ottimo ilVNAdescritto) entrambi
costano poco e danno ottimi segnali.
Se i generatori sono uguali
danno lo stesso livello di segnale
e quasi mai necessario attenuare un po' il pi forte per

equalizzare i livelli.
Una ottima regolazione della
tensione di alimentazione fa in
modo che il livello dei segnali restino costanti nel tempo (si raccomanda entro un dB).
Con generatore dual-tone con
un livello di + 15 - +20 dBm si
in grado di fare la maggior parte
delle misure.
necessario conoscere con
esattezza solo il livello dei due
toni in uscita dal combiner.
Tutto il resto viene determinato
dalla posizione degli attenuatori.
Consiglio, i colleghi OM, di

Fig. 23 - Set-uI1per la misura dei prodotti di intermodulazione


in alternativa fra loro.

VNA N2PK

2xCA922A

8HC>

COMBINER

con Roofing-filter.

dotarsi di almeno uno strumento


con una buona risoluzione e con
una taratura sicura. Poi da questo, per confronto, si ritarano tutti
gli altri strumenti.
Per esempio, se vipotete fidare
di un ricevitore selettivo, di un
analizzatore, o anche del vostro
RX(se siete veramente sicuri che
S9 sia 50,uV su 50 Q = -73 dBm),
collegate il segnale sconosciuto
all'RX, regolate gli attenua tori
variabili per raggiungere S9 o
altro livello sicuro.
Dalla misura aggiungete il valore degli attenuatori variabile

L'analizzatore

e il ricevitore

devono

essere

considerati

ANALIZZATORE
DI SPETTRO

MIX

ATT.
VAR.

~-

/4SBX

SOTTO
MISURA

,,

,,

0-120

~
~
~
-----.J

HP355C/D FiL fER

t~ .

.__

GENERATORE
MARCONI
2019A

ROOFING
FILTER

RICEVITORE

VOLTMETRO
AUDIO FREQ.

65

ed illivello da sconosciuto diventa conosciuto.


Determinazione degli errori
propri del sistema di misura

ponenti dovute al rumore del sistema.


Alla luce di tutto ci analizziamo le curve della fig. 24.
Ci sono due curve, quella di
colore blu determinata dal sistema completo di amplificatori e
quella di colore rosso solo dai
generatori DDS seguiti dal combiner.
Senza amplificatori si ottiene
un valore migliore di 5-6 dB, ma
si perde in escursione verso i segnali forti, per cui consiglio di togliere gli amplificatori per eseguire le misure a bassi livelli.
La pendenza ha un valore minore di tre e maggiore di uno. Se
questo valore tende a tre dipende dai componenti dopo l'attenuatore variabile se invece questa pendenza tende ad uno le distorsioni sono dovute al sistema
di generazione del dual-tone, un
valore intermedio significa che il
sistema ben bilanciato (o fa
schifo in maniera uguale!).

Come prima misura cerchiamo


di valutare il sistema stesso ed i
suoi limiti
L'uscita del filtro passa basso
sar collegato direttamente
all'ingresso del Roofing Filter.
Poich la frequenza centrale di
questo Roofing Filter di 9.000
MHz dobbiamo impostare le frequenze dei generatori (DDS) in
modo che una delle due frequenze dovute alla componente
di terzo ordine cadano entro
questa frequenza.
Per una differenza fra le frequenze uguale a 20 kHz possiamo impostare queste due frequenze a 9.020 e 9.040 oppure
8.980 e 8.960. A causa della non
simmetricit del filtro a quarzo
consiglio la coppia 9.020 9.040
perch da questo lato il
filtro ha una reiezione Fig. 24 - Prodotti di Intermodulazione di terzo ordine
del sistema di misura della fig. 23.
maggiore (vedi fig. 12
precedente).
In questo modo possiaSystem, IMD & Noise
mo tracciare una curva
delle distorsioni del sisteo
ma (fig. 24).
Questi valori contengo-10
no tutte le componenti
-20
delI'intermodulazione di
terzo orcline sia che siano
-30
generate dagli oscillatori,
o dagli eventuali amplifi-40
catori, dal combiner e dal
Roofing Filter.
-50
Le componenti generaE
te prima degli attenuatori
!ll -60
Cl
variabili restano costanti
!
al variare di questi ultimi, o -70
perci determineranno
-80
una curva di pendenza
uno, (per ogni dB di varia-90
zione degli attenuatori
corrisponde una uguale
-100
variazione della componente di terzo ordine vista
-110
in uscita). L'intermodula-120
zione generata al Roofing- Filter avr, invece un
-130
andamento con penden-20
-40
-30
-lO
za tre, (ad ogni dB di vaIn dBm
riazione abbiamo 3 dB di
I--DDS+.Amp. -DDS I
IMD), a questi valori si aggiungono, anche, le com-=

// /

Confronto fra mixer e analisi


dei risultati
Queste misure sono state fatte
con il set-up della fig. 23. Come
strumento di misura stato usato
sia l'analizzatore di spettro che il voltmetro selettie Rumore
vo W&G SPM-6.
Per curiosit e soprattutto per avere una ulteriore sicurezza della correttezza del sistema di misura ho misurato tutti i
mixer che avevo nel cassetto e qui presento i pi
conosciuti e, secondo me,
i pi significativi.
I mixer DBM (Double
Balanced Mixer) della
Mini-Circuits sono i pi
diffusi e ce ne sono diversi
modelli, ma tutti sono riconducibile a pochi capostipiti caratterizzati. soprattutto,
dal livello
dell'Oscillatore Locale richiesto.
Ho aggiunto il DBM188 della Vari-L, (ora Sirenza Microdevices) perch, se pur della stessa
classe del RAY-l della Mini-Circuits, nelle stesse
condizioni di misura e di
livello di LO, si rivelato
decisamente migliore.
10
Naturalmente oltre a
questi mixer classici ci
sono altri tre mixer H-mo-

,/

66

I risultati delle misure saranno


tanto pi attendibili pi saranno
lontane da questa curva. In linea
di massima dei valori di lO dB sopra questa curva sono dei valori
con errori sistematici accettabili.
Sono arrivato in fondo alla descrizione dei problemi incontrati, sicuramente ne avr dimenticati alcuni e sottovalutati altri.
Capisco che stata lunga, ma
rispecchia anche iltempo che ho
impiegato per trovare un sistema
accettabile per contenere gli errori sistematici al minimo.
Ho impiegato alcuni mesi a
sperimentare varie configurazioni per poi riuscire a fare tutte le
misure in poco tempo.
Ora passiamo alle misure.

de.

Ho usato due H-mode


spositivo dovuto alla satumixer fornitemi dall' amirazione e all'avvallamenIMD Confronto fra Mlxlrl
to della curva attorno ai
co Sergio IK4AUYe sono
o
uguali a quelli presentati
-5 dBm di input (presensu RR da I7SWX [19] fig.
te in tutti gli SRA-I prova10
ti) .
1. a pag 20 e da IK4AUY
su QEX [26], e il mixer
Dalla panoramica
di
....-.
20
del mio front-end del
questa misura, ora eviV
RTXCDG2000 [4] [5] [6J.
dente, !'incongruenza vi30
} miV~"~ Vi:
h
/I
1//
/)
Questi tre H-mode
sta in precedenza analiz1/
xer concettualmente
40
zando la fig. Il.
L'SRA-IH mostra ancosono uguali i primi due,
50
usano un integrato EXra un leggera piega doE
OR tipo 74AC86 per otvuta alla saturazione, per
!li 60
tenere lo sfasamento di
tutti gli altri il segnale in
! 70
180 gradi del segnale ed
ingresso non ha un livello
o
completo di un sistema
sufficiente per arrivare
80
di bilanciamento. I tre
alla saturazione.
Il confronto fra loro di
trasformatori di accop90
tutti i mixer commerciali
piamento sono costruiti
con tre avvolgimenti di
rispecchiano proporzio100
nalmente le loro carattequattro spire ciascuno su
binoculare Amidon BN110
ristiche globali, sebbene
43-2402.
in alcuni punti le curve si
120
avvicinino o addirittura si
La differenza fra i questi due mixer soltanto
accavallano.
130
nell' accoppiamento del
Ai bassi valori di segna-35
-3D -25 -20 -15 -10
-5
o
5
10
15
segnale LO fra il 74AC86
le in ingresso (si fa per
In dBm
e l'FSTl25, tramite due
dire -lO dBm; rispetto
--Mix-2000 -+-A
-8
---ORM-188
alle sensibilit medie
resistenze in serie il pri~RAY-l
~SRA-1H
~SRA-l
.........Svslem
mo (H-mode A) e diretto
-130 dBm dei nostri Rx)
il secondo (H-mode B).
le curve diventano regoL'H-mode mixer del Fig. 25 - Cwve dei prodotti di intermodulazione di 7 diversi Mixer. lari (pendenza 3).
La curva rossa in basso (System come fig. 24) il limite
CDG-2000 stato fatto
I tre mixer H-mode prodi questo sistema di misura.
esattamente come devati hanno tutti un andamento molto simile con
scritto dagli autori, con
un Flip-Flop usato come divisore dispositivi non rispettano questa
segnali in ingresso minori di + 5
caratteristica di pendenza su tut- dBm.
per due.
I trasformqtori sono commer- to !'intervallo del livello dei seIl valore di IIP3 calcolato su
ciali come quelli richiesti dagli gnali.
questa porzione di curva
Autori: Mini-Circuits TT4-1A.
Nel grafico di fig. 25 per i mixer delI'ordine di 42 - 45 dBm. la
Nella fig. 25 c' la sintesi di commerciali ho usato linee con OIP3 (IP3 riferita all'uscita) sar
varie tonalit di azzurro. La linea
quanto detto e quanto fatto.
uguale a IIP3 meno la perdita di
Ogni curva stata verificata pi in alto, di colore celeste, cor- inserzione.
anche con diversi sistemi e in risponde al classico SRA-I.
Per una perdita di 5 dB abbiaTranne che per una gobba,
qualche caso, come per i mixer
mo una OIP3 uguale a 37 - 40
verso il basso, a circa -5 dBm di dBm.
Mini-Circuits, verificata con due
segnale d'ingresso, ha un andao pi dispositivi dello stesso tipo.
evidente che con i segnali
In basso ho lasciato la curva, di mento abbastanza regolare. Na- forti la pendenza della curva delcolore rosso, del rumore e della
la IMD si avvicina al valore nove
turalmente ai valori di segnale
molto alti c' una inevitabile cur- (9) anzich tre, questo dovuto
distorsione residua del sistema.
va dovuta alla limitazione.
ai tre trasformatori del mixer stesI mixer migliori sfiorano questa
Calcolando il valore della IIP3 so.
curva, specialmente verso ivalori
con meno di -l OdBm di segnale
bassi del segnale d'ingresso.
Ho gi pronto uno studio sulle
Si detto che la distorsione di in ingresso abbiamo un valore ferriti e delle modifiche ai trasforintermodulazione di terzo livello abbastanza costante intorno ai matori per migliorare questo trat12 - 15 dBm in linea con i dati to di curva.
dowebbe avere una pendenza
Al disotto di -lO dBm del livello
uguale a tre, vale a dire ogni va- del costruttore.
riazionedi l dB sulI'asse orizzonCon dei livelliin ingresso magdel segnale in ingresso la curva
taledovrebbe dare una variazio- giori di -lO dBm, il calcolo della
dei valori della IMD si avvicina
ne di 3 dB sull'asse verticale.
alla curva del rumore residuo
IP3 sar falsato dal comportaDalgrafico si evince che alcuni
mento non regolare di questo di- perci per proseguire la misura

// / VI //

,/1,

I
////,/)I/ h
Il

Cl
-=

67

dovrebbero essere tolti gli amplificatori del segnale in ingresso e


dovrebbero essere aggiunti dei
filtri.
Guardando
questo grafico
sono evidenti tutti i limiti di questa misura.
Se le misure sui H-mode mixer fossero state fatte senza
Roofing Filter, quindi con segnali forti oltre 5 dBm avremmo misurato questi dispositivi
nel tratto in cui non rispondono alle leggi dell'intermodulazione di terzo ordine.
Si pu vedere con altrettanta
evidenza la differenza fra diversi
mixer e soprattutto con quali livelli meglio fare le misure per
avere una minore probabilit di
errore.
Misura della
intermodulazione senza
analizzatore di spettro
Il metodo appena visto ci ha
dato una ampia visione dell' andamento dei vari mixer in funzione della potenza del segnale in
ingresso, tuttavia richiede un
analizzatore di spettro o un buon
voltmetro selettivo e un generatore dual-tone di una certa potenza oltre una notevole purezza
spettrale.
Il secondo sistema, gi descritto in precedenza, richiede molto
meno st:umentazione per ottenere la stessa precisione.
Sebbene che con questo sistema sia impossibile vedere l'andamento dell' intermodulazione
ai segnali forti.
Il circuito di generazione del
dual-tone esattamente lo stesso, due oscillatori a quarzo o due
DDS. Il livello richiesto minore
cos non sono necessari gli amplificatori. anche al combiner arrivano livelli pi bassi, ma non
consiglio ferriti pi piccole. Non
c' nessun risparmio e si rischia
di aumentare il livello della IMD
spuria.
L'analizzatore di spettro viene
sostituito da un buon ricevitore
funzionante nella banda del roofing-filter. 9 MHz.
Per evitare che il rumore di sistema e i residui di spurie possano falsare la misura consiglio di
68

non usare mai questo RX con il


preamplificatore inserito, molto
meglio inserire il massimo
dell' attenuazione possibile.
I segnali residui in uscita dal
roofing-filter potrebbero avere
un livello sufficiente per produrre intermodulazione
al mixer
dell'RX o il livello deI rumore residuo dello stesso livello della
sensibilit del ricevitore.
Usare il ricevitore con il filtro di
IF pi stretto che si pu ed in posizione CW escludere l'AGC, se
possibile, altrimenti mettere in
posizione Fas. sintonizzare a 9
MHz o comunque al centro banda del Roofing-filter.
Come nella descrizione precedente per la misura della IMD di
un ricevitore, collegare un millivoltmetro Audio Frequenza (30100 mV f.s.) alla presa cuffia.
Senza segnale in ingresso regolare il livello del volume
dell'RX in modo da portare l'ago
del millivoltmetro a -3 dB, foto 4.
Immettere uno dei due segnale
del dual-tone all'ingresso del mixer e regolare la frequenza
dell' oscillatore locale in modo
che la somma algebrica sia
uguale alla IF di 9 MHz.
Per semplificare
con un
dual-tone di 7.040 e 7.060 MHz
l'oscillatore locale dovr essere
di 7.040 + 9 = 16.040 MHz o di
16.060 MHz.
Regolare l'attenuatore variabile in modo di avere un incremento di 3 dB sul millivoltmetro.
Conoscendo il valore dellivello dei toni in uscita dal combiner
sottrarre il valore dell' attenuatore variabile e si otterr il valore
della sensibilit o MDS (Minimum Discernible Signal) del sistema cos fatto.
Un valore possibile potrebbe
essere:
Livello segnale all'uscita del
combiner -5 dBm
Attenuatori variabili 110 dB
MDS = -5 -110 = -115 dBm
Regoliamo di nuovo la frequenza dell' oscillatore locale in
modo che l'intermodulazione di
terzo ordine cada al centro banda della IF (9.000 MHz).
Sempre per l'esempio di prima:

7.020 + 9.000 = 16.020 MHz

oppure
7.080 + 9.000 = 16.080 MHz
Ripetere l'operazione sull'attenuatore variabile per un incremento di 3 dB sul millivoltmetro
AF.

Seguendo l'esempio un valore


possibile del valore degli attenuatori potrebbe essere uguale
a4dB
Livello segnale - 5 dBm - 4 dB
= - 9 dBm
Dinamica all'intermodulazione
di terzo ordine uguale a:
IMD DR = -9 - (-115) = 106 dB
E rIP3, all'ingresso del mixer
sar:
IIP3 = (3 . P3in - MDS) / 2 =
= (3 . (-9) - (-116) =
= (-27+116) / 2 = 44.5 dBm
(Nota: questi sono i valori veri misurati sull'H-mode del CDG2000)

Aggiungendo altri attenuatori


all'ingresso dell'RX si pu tentare di fare una curva ai bassi livelli
di segnale.
Questo sistema molto economico, necessita solo di un buon
dual-tone autocostruibile con
poche risorse indispensabile
solo che i due segnali siano rigorosamente uguali e stabili in ampiezza. L'ampiezza di questi segnali deve essere conosciuta
con l'accuratezza di l dB.
Al limite, il millivoltmetro AF
pu essere sostituito da un microamperometro pi diodo al
germanio come descritto in precedenza.
La qualit del ricevitore non influisce sulla precisione della misura a patto che il Roofing-filter
sia efficiente e che non si usi il ricevitore al massimo della sua
sensibilit. Meglio lO dB di attenuazione in ingresso in pi che il
dubbio.
La tab. 4 mostra il valore della
IIP3 dei mixer degli esempi precedenti misurati in questo modo.
I valori sono stati arrotondati al
dB.

Il valore del livello dell' oscillatore locale importante nei mixer commerciali.
Il livello dell' oscillatore locale
per gli H-mode serve soltanto
per raggiungere il livello di soglia dell'integrato 74AC86 (o

5
23
17
23
25
33
44
45
13
RAY-1
48
SRA-1H
OBM-188
H-Mode
7
SRA-1
System

Tab.4

74AC74) che pilota in tensione il


vero integrato mixer. l'FSTl25,
con un'onda quadra di 5~ 7 volt.

Conclusioni
Ho cercato di raccontare i problemi che ho incontrato nella misura dei mixer con caratteristiche particolarmente elevate.
Non facile fare queste misure, ma non impossibile. Soprattutto non richiede test-set particolari e costosi.
Spesso vale molto di pi il metodo della misura che i singoli
strumenti usati.
Quasi sempre possibile,
come in questo caso, poter auto-valutare i limiti del proprio sistema e da questo regolarsi per il
proseguimento
della misura
stessa, e per determinare l'intervallo dove gli errori sono accettabili e soprattutto conoscere la tolleranza.
Al limite, quando gli strumenti
non riescono a dare un sicuro valore assoluto, bene confrontare
fra loro delle misure relative.
Faccio un esempio.
Con un orologio da polso, con
una precisione di un minuto,
posso sicuramente calcolare la
mia velocit media in auto da Bologna a Milano con una buona
precisione, ma, questo orologio,
inutile per qualsiasi controllo
su un'auto di Formula Uno.
Per se mi limito a guardare, o
fotografare, le auto che passano
davanti a me in un circuito posso

IR5000

TO

chiaramente vedere chi davanti e, con buona approssimazione


valutando i distacchi sulla pista e
di quanto le altre auto sono in ritardo.
Quest'ultima una misura relativa un po' come aver messo in
corsa diversi tipi di mixer alle
stesse condizioni.
Certamente non ho la pretesa
di aver suggerito un metodo, ma
spero di aver suscitato qualche
curiosit.
Ringraziamenti
Giorgio 14MGIche mi ha insegnato l'utilit dell' alta dinamica nei ricevitori e con
Lui ho incominciato le mie prime misure
di dinamica dagli inizi degli anni 70.
Romano 14FAF e Sergio IK4AUY per
avermi prestato i mixer ''A' e "B" usati
nelle misure, e soprattutto, per il trasferimento del loro immenso sapere.
Franco 14LDper lo stimolo e l'aiuto datomi durante il lavoro e la compilazione di
queste note.
Riferimenti
[I] Technical Topics Sept.1993, RadCom.
[2] The ARRLHandBook for Radio Amateurs ed. 1995, pag.15.29.
[3] Giancarlo Moda 17SWX, "Ricevitori
ad elevata funzionalit"
RR QSO
09/2002 pag.19
[4] www.warc.org.uk
[5] Colin Horabin G3SBL Dave Roberts
G8KBB, George Fare G30GQ, "The
CDG2000 HF Transceiver" RadCom
06-07-08-09-10-11-12/2002.
[6] Sergio IK4AUYe Romano 14FAFCartoceti, "Il nostro TRXHF CDG2000", RR
5/2005

fin SS8
JRC535RX
FT 8Im. FT
FT 81m. FT
FT 817N>
I).
~L. elettronica
18119,
8971:>. di Pule"iluigi
PIACENZA 9/10YN:S.;:
GENOVA
16/17
PORDENONE
VERONA
25/26 f!I5T

InInNOVEMBRE
saremo
presenti
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ERBA
11/12,
DICEMBRE
saremo
presenti
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2/3,
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FT 8) J.F
re'IIXJM:
7tXX),
fA03,
hcnqsb
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proai:
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W2.
6,

20010 Cornaredo (MI) - Tel./Fax 02-93561385 - celI. 336-341187 338-7029525

rc R75 RX rc R7100 RX AOR


3030 RX
1S m<.
R7000 rc R100 ~OO)
rC775 D5P
rc R71 RX

corrispondenza
ICOM: ~rc

[71Sergio IK4AUYe Romano 14FAFCartoceti, " Front-End HE Filtri e Ricevitori:


misurazioni e simulazioni" parte I, 2 e
3), RH. 7-8/2003, 10/2003, e 11/2003
[8] Giancarlo Moda, 17SWX,"Generatore RF a due toni per la misura della IP3",
RR.1/2oo2
[9] Giorgio Vanin, IN31YD,"La misurarazione dei prodotti di intermodulazione",
RH. 4/1996.
[IO] Angiolo Chiti, 15SXN, "Intercept
Point del terzo ordine", RH. 1/1995.
[Il] Domenico Marini, 18CVS"Ricevitori
per satellite" parte I, 2, e 3, RR 34-5/1994.
[12] Giorgio Vanin, IN31YD,"Alcune note
per il progetto di un ricevitore per onde
corte", RH. 9/1993
[13] Goliardo Tomassetti, 14BER."Intermodulazione e modulazione incrociata", RH. 12/1992
[14] Giorgio Vanin, IN31YD,"La misura di
MDS e IMD nei ricevitori per onde corte", RH. 12/1992
[15] Enrico Barbieri 12BGL vari articoli
pubblicati su RR e RKe
[16] www.agilent.com
[17] www.minicircuits.com
[18] Eraldo Sbarbati 14SBX"Analizzatore
di Spettro Marconi TF2370" Radio Kit
Elettronica 9/2004
[19] Giancarlo Moda, 17SWX"Improved
Two-Trasformer H-Mode Mixer", RR
11/2003 pago 28.
[20] Stuart Rumly KI6QP "A Precision
Two-ToneRF Generator for IMD Measurement" QEX April 1995
[21] Giancarlo Moda, 17SWX"Il Vedor
NetworkAnalyzer di N2PK", RH.4/2004
[22] http://usersadelphia.net/
-n2pk/
index.html
[23] John B.Stephensen KD60ZH " Reducing IMD in Hig-Level Mixer" QEX
May/June 2001
[24] Daren Conway 'Applying doublebalanced Mixer" Electronic-Word, June
1997
[25] TE.Bay OZ5KG "RX84 Advanced
Receiver" Rad Com sept.1994
[26] Sergio Cartoceti IK4AUY.'A Doubly
Balanced "H-mode" Mixer for HF", QEX
Jul/Aug 2004 pago 27.

TM 241, verc.l-i4

69

LIIBORIITORIO-STRVMENTI

Mlsurotore di ritardo per reli


di Fabrizio Fazio

Lo

surare e visualizzare su un
strumento in grado di midisplay a LED i ritardi di eccitazione e di rilascio di qualsiasi
rel elettromagnetico con bobina tra 4 e 30V in corrente continua. Ilmassimo ritardo misurabile di 99,9 millisecondi. mentre
la risoluzione dello strumento
di O, l millisecondi.
Lo strumento permette di scegliere tra alimentazione esterna
o interna per la bobina del rel in
prova e dispone di azzeramento
automatico e indicazione di
over-range.
Come funziona
Tutti i rel elettromeccanici introducono un ritardo (normalmente compreso tra 5 e 20 millisecondi) 'tra ilmomento in cui alimentiamo
la bobina
e il
momento in cui si chiude effettivamente il contatto dell'interruttore interno.
Nel progetto abbiamo previsto
due pulsanti:
l) Premendo il pulsante "ECCITAZIONE" la bobina del rel
in prova viene alimentata e lo
strumento misura il ritardo di eccitazione, visualizzandolo sul display.
2) Dopo pochi secondi il display si azzera automaticamente
e si pu premere il pulsante "RILASCIO"per misurare e visualizzare sul display il ritardo di rilascio. Dopo pochi secondi. il display si azzera nuovamente,
pronto per una nuova misurazione.

Quando la bobina del rel

70

alimentata (rel eccitato) si accende il diodo LED posto vicino


al pulsante "ECCITAZIONE",appunto per segnalare questo stato.

Il display a tre cifre consente di


visualizzare ritardi fino a 99,9
millisecondi. Nel caso, praticamente impossibile (a meno che il
rel sia guasto), in cui il ritardo
misurato dovesse risultare superiore ai 99,9 millisecondi, il display inizierebbe a lampeggiare
visualizzando "0.0" per segnalare l'over-range (oltrepassamento
del fondo scala) e dopo pochi secondi si azzererebbe automaticamente, ponendosi cos pronto
per accettare una nuova misurazione.
Abbiamo previsto un ingresso
per utilizzare una fonte esterna
di alimentazione per la bobina
del rel, utile nel caso in cui per
la prova necessiti l'uso di una
tensione precisa gi disponibile.
Inoltre, abbiamo inserito anche
un alimentatore interno regolabile tra 4 e 30V, nel caso si voglia
impiegare questa tensione per la
bobina. Sono infine previsti dei
morsetti dove collegare un tester
per misurare la tensione, sia che
provenga dall' esterno, sia che si
utilizzi l'alimentatore interno.
L'alimentazione
Partiamo dall' alimentazione:
questa deve essere di 5Vche abbiamo ottenuto tramite l'integrato lC l, un semplice 7805. Per l'alimentazione interna di eccitazione abbiamo utilizzato un
LM317T (IC2) nella sua tipica

configurazione di stabilizzatore
a tensione variabile. Le resistenze sono dimensionate per ottenere una tensione compresa tra
4 e 30V da un estremo all'altro
del potenziometro RVI.
Il circuito di
eccitazione/rilascio
Questo formato dal flip-flop
di tipo SR realizzato tramite le
porte logiche IC3A e IC3B e dai
transistor TI e T2 in configurazione di interruttori elettronici. Il
condensatore C7 serve a resettare il flip-flop al momento dell' accensione, simulando la rapida
pressione del pulsante S2.
Premendo S l il flip-flop si setta
portando il pin 3 a livello alto.
Questo provoca l'accensione del
diodo LED e l'entrata in conduzione del transistor Tl , che a sua
volta provoca l'entrata in conduzione di T2, il quale porta cos. ai
capi della bobina del rel in prova, la tensione preventivamente
scelta tramite il commutatore S3
(interna o esterna).
La scelta di impiegare due
transistor, anzich uno, nasce
dal fatto che la tensione da inviare al rel non sempre corrisponde ai 5V con cui alimentiamo lo
strumento ed abbiamo preferito
lasciare un capo della bobina
del rel a massa, in comune con
uno dei contatti dell' interruttore
interno al rel. Il diodo D5 protegge il transistor T2 dalla tensione inversa generata dalla bobina
nel momento dell' eccitazione e
diseccitazione per effetto elettromagnetico.

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ICB

4033

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10K
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TOSRS160

Elenco componenti
Rl = 470 Q 1/8W
R2 = R21 = R22 = R23 = R24 = R25 =
R26 = R27 = R28 = R29 = R30 = R31
= R32 = R33 = R34 = R35 = R36 =
R37 = R38 = R39 = R40 = R41 = 220
Q l/8W
R3 = R4 = R6 = R8 = RIO = Rll = Rl2
= R16 = Rl 7 = R19 = R20 = lO kQ
1/8W
R5 = R42 = 390 Q 1/8W
R7 = R9 - 4,7 kQ 1/8W
Rl3 = lMQ 1/8W
Rl4 = l kQ 1/8W
Rl5 = 4,7 MQ 1/8W
Rl8 = 100 kQ 1/8W

Il contatore
Lo stadio costruito attorno
all'integrato IC5 costituisce la
base dei tempi del nostro strumento. Il quarzo garantisce una
frequenza di partenza di 2MHz.
L'integrato IC5, con la particolare connessione dei diodi D8, D9
e D l Oviene utilizzato come divisore per 200.
Vediamo pi nel dettaglio
Circuito stampato

72

C l = Elettrolitico 1000,uF 25V


C2 = C5 = C9 = Elettrolitico l O,uF 25V
C3 = C6 = C7 = C 12 = C 14 = C 15 =
Cl6 = Cl7 = Cl8 = Cl9 = Cer. 100nF
C4 = Elettrolitico 1000,uF 50V
C8 = Elettrolitico 4,7,uF 25V
C l O = Ceramico 15pF
Cll = Ceramico 47pF
C 13 = Elettrolitico l,uF ?5V
D l = D2 = D3 = D4 = D5 = l N400
D6 = zener 4,7V 0,5W
D7 = D8 = D9 = Dl O = Dll = D12 =
Dl3 = Dl4 = lN4150
TI = T3 = T4 = BC337
T2 = BC327
IC l = Integrato 7805
IC2 = Integrato LM317T

IC3 = Integrato 400 l


IC4 = Integrato 4077
IC5 = Integrato 4060
IC6 = IC7 = IC8 = Integrato 4033
LEDl = Diodo LED 3 o 5mm.
DG l = DG2 = DG3 = Display
TDSR5160
RVI = Trimmer grande orizzontale con
alberino 4,7kQ
Xl = Quarzo 2,000MHz
SI = S2 = Pulsante circolare 9mm
S3 = Commutatore 2 posizioni, una via
N l Circuito stampato
N2 Zoccoli DIP 14 pin
NA Zoccoli DIP 16 pin
N.2 Strip SIP 15 pin come zoccoli per i
display

come ci avviene, supponendo


in un primo momento che i diodi
D Il e D 12 siano assenti. Sulle
uscite Q4, Q7 e Q8 di IC5 sono
presenti segnali ad onda quadra
con frequenza divisa rispettivamente per 16, 128 e 256 rispetto
ai 2MHz di ingresso. Tramite la
porta AND formata dai diodi D8,
D9 e D l O andiamo a resettare il
contatore IC5 (pin 12) ogni volta
che tutte e tre le uscite Q4, Q7 e

Q8 assumono il livello alto, il che


avviene ogni 200 impulsi di ingresso. Abbiamo cos realizzato
un divisore per 200.
I diodi Dll e D12, assieme a
D8, D9 e D l O costituiscono una
unica porta AND a 5 ingressi.
Mentre D8, D9 e D lO servono,
come detto, a dividere per 200 la
frequenza d'ingresso, D Il e D 12
consentono di far giungere tale
frequenza al pin l di IC8 soltanto

quando ai loro catodi viene applicato un livello logico alto. In questo caso, il
contatore a tre cifre costruitoattorno agli integrati
4033 (lC6, IC7 e IC8) conta gli impulsi divisi da IC5.
Poich la frequenza di ingresso pari a 2MHz, la
divisione per 200 porta a
un segnale
di 10kHz

Pressione del

Pressione del

pulsante 51

pulsante 52

I
I
j

PIN 2

che azzera automaticamente i display per preparare lo


strumento ad una nuova misurazione. L'impulso di reset disponibile al terminale negativo di C9 e va agli
ingressi di reset dei contatori(pin 15 diIC6, IC7 e IC8).

PIN 1

PIN

Questo
lO al
kHz).
pin I R'tI d ~ d'
't'
Ritardo di rilascio
(2MHz:significa
200 = che
l dl IC8 gIUnge
..
I ar o I eccI aZione
un lmpu-l
so ogni O,l millisecondi
(l: lO kHz = O.lms.) sempre a ch il ritardo di eccitazione fa s
patto che i catodi di D Il e D 12 che subito dopo aver dato tensiorestino a livello alto. I contatori
ne alla bobina del rel (pulsante
Ie6, IC7 e IC8 sono montati in S 1), trascorra un lasso di tempo
cascata, realizzando cos un uni- prima che !'interruttore commuti.
Lo stesso succede con il lasso
co contatore a tre cifre che raggiunge la fine del ciclo (visualiz- di tempo che intercorre dal mozazione "999") dopo 99,9ms.
mento in cui togliamo alimentazione alla bobina al momento in
Tramite R42 illuminiamo il punto
decimale del display D82. Il pin cui l'interruttore del rel torna in
3 di IC6 posto a massa, in modo posizione di riposo: questo lasso
che lo zero non venga mai visua- di tempo il ritardo di rilascio.
lizzato dalla prima cifra. Quindi.
Quanto appena esposto
come giusto che sia, un valore chiarito dal grafico, che riepiloper esempio di 5.4ms viene vi- ga i segnali presenti sulla porta
IC4A.
sualizzato "5.4" e non "05.4".
Il pin 3 di IC4A va a pilotare il
catodo
di D 12 che, come abbiaIl cuore del progetto
mo visto prima, deve essere alto
Parliamo ora di quello che po- (assieme al catodo del dio do
tremmo definire il cuore di tutto il D di cui parleremo pi avanti)
progetto: nientemeno che una per sbloccare il conteggio sui disemplice porta logica EX-NOR splay. Quindi. grazie ad IC4A, il
pi esattam,ente quella chiamata
conteggio possibile soltanto
lC4A.
durante i ritardi di eccitazione e
Vediamo dunque cosa arriva ai di rilascio del rel: in tutti gli altri
due ingressi di questa EX-NOR: momenti il conteggio risulta
PIN l
bloccato, grazie al fatto che l'u a rel non eccitato: forzato a scita di IC4Aresta a livello basso.
livelloalto tramite RIO.
Il diodo zener D6, assieme a
a rel eccitato: va a livello bas- R9, serve a far si che la tensione
so, tramite !'interruttore interno in arrivo sul pin 2 di IC4A sia
del rel.
sempre inferiore ai 5V, anche
quando il reI alimentato alla
PIN 2
massima tensione di 30V.
a rel non eccitato: forzato a
livellobasso tramite la resisten- Il reset automatico
za della bobina del rel.
a rel eccitato: va a livello alto
Quando il pin 3 di IC4A va a litramite la tensione che T2 for- vello alto, oltre a sbloccare il
nisce alla bobina del rel.
contatore grazie a D 12, polarizza anche il transistor T3, che inQuesto, in teoria, farebbe re- nesca il multivibratore monostabile costruito attorno alla porta
stare l'uscita della porta sempre
a livellobasso, poich gli stati lo- IC4B. Questo ci serve a generare, dopo circa 4 secondi dalla
gici sui due ingressi sarebbero
misurazione, !'impulso di reset
sempre diversi fra loro, senon-

Il

Display lampeggianti per


3 I over-range
Il circuito formato da
IC4C, IC4D, C13 e R18 un
multivibratore astabile, che
genera un segnale ad onda quadra di circa 6Hz, disponibile
sempre sul pin 4 di IC4D. Questo
segnale viene applicato ad uno
dei due ingressi della porta OR
realizzata tramite i diodi D 13 e
D14.
Normalmente all'anodo di D 13
giunge un livello alto (dal pin Il
di IC3C), e questo forza il transistor T4 sempre in conduzione,
facendo s che i catodi comuni
dei display siano sempre a massa, consentendone l'accensione
costante.
Quando, invece, sull'anodo di
D 13 arriva un livello basso, sul
suo catodo (uscita della OR a
diodi) arriva il segnale ad onda
quadra generato da IC4C-IC4D,
che pilotando T4 permette illampeggiamento del display.
Se il conteggio supera il 9990
impulso (tempo di 99,9ms) sul
pin 12 del flip-flop IC3C-IC3D
arriva tramite C 12 un breve impulso a livello logico alto che fa
settare il flip-flop portando il pin
Il di IC3C a livello basso. Questo provoca due conseguenze:
l) illivello basso che va al catodo
di D Il blocca il conteggio. Da
notare che il conteggio non si
blocca su "999", ma su zero,
perch il blocco arriva nell'istante in cui avviene lo scatto
da "999" a zero.
2) il livello basso che va all'anodo di D 13 consente all'onda
quadra generata dall' astabile
di giungere sulla base di 14,
generando l'accensione lampeggiante del display, quale
indicazione del l'over-range.
Anche in questo caso, dopo
pochi secondi lo strumento si azzera, e i display pur continuando
73

a visualizzare "0.0" non lampeggiano pi.


Conclusione
Il grafico riepilogativo chiarisce il funzionamento globale del
progetto. Abbiamo ipotizzato
una prima misurazione del ritardo di eccitazione e, dopo l'azzeramento automatico, una misurazione del ritardo di rilascio.
Dopodich abbiamo ipotizzato
una nuova misura del ritardo di
eccitazione in cui si raggiunge
l' over-range
(nell' esempio
120ms).
Realizzazione
Terminato l'assemblaggio della scheda, non resta che collegare i filidei morsetti e del commu-

tatore esterno, secondo le proprie esigenze. Naturalmente, se


si prevede di impiegare soltanto
l'alimentazione esterna per la
bobina del rel, possiamo fare a
meno di collegare i componenti
relativi all'alimentatore interno, e
cio i seguenti: C4, C5, C6, D2,
D3, D4, Rl. R2, RVL IC2, S3.
Analogamente, possiamo scegliere di sostituire S3 con un
ponticello, se intendiamo utilizzare soltanto l'alimentatore interno.
Proviamo il funzionamento
Possiamo subito provare lo
strumento collegando un rel.
Dando alimentazione, il display
potrebbe visualizzare numeri casuali, e potrebbe lampeggiare:
necessario attendere circa 4 se-

condi affinch si azzeri in modo


automatico.
A questo punto possiamo premere il pulsante SI: il LED si accender e il display conter
bloccandosi sul valore relativo al
ritardo di eccitazione. Dopo circa 4 secondi. il display deve azzerarsi automa- ticamente e
quindi. premendo il pulsante S2
dovr spegnersi il LED ed apparire la misurazione del ritardo di
rilascio.
Per provare il funzionamento
dell'indicazione di over-range, si
possono premere i due pulsanti
alternativamente (di volta in volta
prima che intervenga l'azzeramento automatico) in modo che
si sommino pi misurazioni: ad
un certo punto, si oltrepasseranno i 99,9ms e i display dovrebbero lampeggiare visualizzando
"O.Q".

premiamo~

Bobina alimentata
pln 2
IC4A

Interruttore

lntetruttore scattato

;scattato

~-~_.

pin1
IC4A

.-

Ritardo superiore

Ritardo di
rilascio

.-

a 99,9ms

pin 3
IC4A

4 secondi

4 serondl

4 secondi
pin 11
IC4B

..
_

Azzeramento
display

-._

..--

Azzeramento
display

Azzeramento
dlsplay
pln 15
IC6

] 4033 iniziano a contare gli impulsi (un incremento ogni O,lms)

~
pln
IC8

Il conteggio si blocca e sul display resta visualizzato il valore di tempo misurato

.-

Segnalazione
over-range

di
pin 12
IC3C

Modificare l'attesa del reset


automatico
Il reset avviene automaticamente dopo circa 4 secondi
dall'accensione, e da ciascuna
misurazione. Questo tempo pu
essere modificato agendo sui
componenti R13 e C8. Si possono per esempio ottenere i seguenti tempi approssimativi:
l secondo
R13 = lMQ
C8 = l,uF
2 secondi
C8 = 2,2,uF ... RI3 = IMQ
4 secondi
C8 = 4,7,uF ... R13 = lMQ
8 secondi
C8 = lO,uF.... R13 = lMQ
Dalle nostre prove, i tempi pi
idonei per una buona leggibilit
si sono rivelati quelli di 2 e 4 secondi. Il tempo di un secondo
appare adeguato al limite, mentre quello di 8 secondi risulta eccessivo.

Blocco del conteggio per over-range

ATTENZIONE:
pin 11
IC3C

pln4
IC4D

pin 8

-4--~
TI display

74

lampeggia

DG

Raccomandiamo di prestare la
massima attenzione a non porre
in corto-circuito i morsetti della
bobina del rel: nel caso ci avvenga il transistor T2 potrebbe
danneggiarsi.

IL 6I1OGB'f... V'fILB

On QIIQrme dQ

molteplici lisi

Con nc 555 e pochi componenti esterni si realizza 'questo


semplice allarme che pu trovare un gran numero di applicazioni

di Nico Grilloni

a pilotare il BJT Q! sul cui collettore ci sar pertanto un segnale


della stessa frequenza - V(spk) in
figura 2 - ma sfasato di 180. Il
carico di collettore un piccolo
altoparlante con 8 Q di impedenza.
Il funzionamento del circuito si
ha ogniqualvolta, agendo sullo
switch S, si determiner la chiusura del circuito sulla batteria di
alimentazione di 12 V. La nota
acuta emessa dall' altoparlante
di intensit notevole e pertanto il
gadget si pu utilizzare sia come
semplice antifurto, ma anche,

Il

mese un circuito basato sul


gadget elettronico di questo
timer 555 in configurazione
astabile. Come noto il 555 si
presta assai bene a realizzare
oscillatori di vario tipo e sia a
duty cycle del 50% che di valore
diverso.
Nella fattispecie il circuito - figura l - oscilla sulla frequenza
di circa 1,3 kHz. Ilsegnale utile si
trova sul pin 3 di uscita e, come
mostra la figura 2 un' onda rettangolare - V(3) - con duty cycle
del 5% circa. Questo segnale va
Fig. l

Fig. 2

S
per esempio, per segnalare l'apertura di una porta (del frigorifero, come ulteriore esempio)
ponendo per Suno switch che
chiuda il circuito, per l'appunto,
all'apertura della porta medesi-

010

Q1

-.L"JRa

:-w

an
SPK
Rb
1/1

\00"T4.7"

ma.

--=

12V

Per il lettore che volesse modificare la frequenza di oscillazione (ma si rammenta che la sensibilit dell' orecchio umano
massima intorno a l kHz) si riporta qui di seguito, l'espressione
utile:

Cl

~10nF

~100nF

75

L 'IISPElTO TEORICO

I Dltrl PQs~/vl (6)


Quando si desideri una pi marcata attenuazione in banda interdetta
necessario rivolgersi ai filtri di tipo m

di Nicu Crll/uni

Generalit
Nel precedente articolo abbiamo esaminato i filtriL-C a T e a n
del tipo a k costante anticipando
che ove sia necessaria una pi rilevante attenuazione in banda
interdetta opportuno fare riferimento ai filtri cosiddetti a m o a
celle m-derivate (m-derived filters). Si altres anticipato che
questi filtrihanno, per ovviimotivi, una configurazione circuitale
pi complessa dei filtri a k costante dai quali comunque derivano.
Considerando infatti i circuiti
riportati inb e in d nella figura l,
dove le varie impedenze saranno capac,itive o induttive a secondo del tipo di filtro, si constata, nel confronto con in circuiti riportati in a e c, come sia iltipo a T
come il tipo a n discendano dai
corrispondenti filtriak costante e
da questi si differenzino per !'introduzione di un parametro m
sempre minore dell'unit. Per m
si ha l'espressione:
-=-=-=-(4mZ2)/(1-m2)
Z1
Vi112Z22Z2/m
112Z2/m
2Z211
Va (c)
Va
Vi

m~m

Il

tenuazione
del filtro
La
derivazione
dei
filtriam
- [1]
fiquale
ca
una
frequenza
allafrequenza
l'atmassima.
meglio
Questa
condizione
come
di
consueto,
la
76

te - figure l a e c - estremamente chiara ove si constati che


per m = l i filtria m si trasformano nei filtria k costante. Il valore
normalmente attribuito al parametro m, di cui si dir ulteriormente in seguito, 0,6 anche se
lecito utilizzare valori sia maggiori che minori.
Comunque, per m = 0,6 si ricava dalla [l] la relazione:
[2]

Fig. l - Filtri a T e a :re a k costante in a e c.


Z112

Vi

Z112

Va

Il filtro passa-basso
tipo m

a T di

La configurazione circuitale di
questo filtro esposta nella figura 2, dove, come si pu constatare, rispetto al corrispondente filtro ak costante, vi un'induttanza (L2) in serie alla capacit C2.
Le espressioni utili al dimensionamento di questo filtro sono:
R
L

Filtri

=m'-n' f

[3]
T

a T e a:re m-derivati in b ed.

Vi

mZ112

mZ112

Z2/m
Z2

[(1-m2)Z1]/4m

(a)

I II

(d)

(b)

Va

C2 = .--

1-

m2

4m
n'\1- frHI L 1/2 [4]

Soluzione
Applicando le espressioni [3]
+ [5] si ricava:

[5]
L2

50

= 0,6 X

LI

Quindi:

= 47,74 mH

M~

= 23.87 mH.

L]/2

Esempio l
Si dimensione il filtro passabasso di tipo m, con m = 0,6, di
cui alla figura 2, per fr = 200 Hz
sapendo che !'impedenza caratteristica H di 50 Q.
Fig. 2 - Filtro passa-basso
tipo T.

m-derivato

= 1-

di

'_

a~_t4l

Fig. 3 - Risposta in frequenza del filtro passa-basso


una frequenza di taglio di 200 Hz.

di cui alla figura 2 dimensionato

per

Fig. 4 - In pratica il filtro passa-basso m-derivato di tipo T si realizza ponendo una cella a T
come cella centrale e due celle m-derivate rispettivamente in ingresso e in uscita.

x-.--!i

n x200

= 21.22 mH
=
2

R__

0,62

4 xO,6

0,6

n x50

x200

19.uF

La curva di risposta in frequenza del filtroqui dimensionato riportata nella figura 3. Ilmarker b
indica che alla frequenza richiesta di 200 Hz r attenuazione di
circa 5,4 dB. A- 3 dB la frequenza di taglio risulta in simulazione
di 185 Hz. Volendo una frequenza di taglio di 200 Hz a - 3 dB
sar sufficiente aumentare del 5
o lO % la Ir nelle espressioni [3]
+ [5], il che implica di considerare. in fase di calcolo, una frequenza di taglio non di 200 Hz.
ma di 210 o anche di 220 Hz.
Il marker verticale a indica la
frequenza
f 00 che, secondo
quanto espresso dalla [2], proprio eguale a (fr' 1.25) = 200 X
1,25 = 250 Hz. Si legge. infatti:
Xa

249,9 Hz.

In pratica
filtro oassa-basso a k costante

Vi

L 1/2

L'1/2

L'1/2

L 1/2

Vo

2L2

C2/2
cella m-derivata

cella m-derivata

Per svincolare per quanto possibile il comportamento del filtro


dalla frequenza. nella pratica si
ricorre a circuiti in cui coesistono
i filtria k costante con i filtri a m.
Un esempio riportato nella figura 4 dove si fatto ricorso ad
un filtro a k costante come cella
centrale e a due celle a m in ingresso e in uscita.
In questo caso, per il dimensionamento di un filtro del genere,
si far ricorso alle seguenti
espressioni:
H
L;

= n' fr

[6]

11

l
4m

Vi

= C=
:rr' R IT I
c

L2

[7]
[8]
[9] [lO]

L;

L 112+L'112

L 112+L'112

Vo

2L2

42.43mH

31.83uF

R
50

C5
9.5uF

Esempio 2

Si dimensioni il filtro con le caratteristiche di cui all'esempio l,


ossia per Ir = 200 Hz e R = 50 Q,
ma con la configurazione di cui
alla figura 4.

Soluzjone
sufficiente
applicare
le
espressioni [6] -;- [lO]. Da queste
si ricava:

Fig. 5 - Circuito pratico del filtro passa-basso

Xo:2eO.3

!<.b;toon

"".$,000

Y.~.coJ

di cui all'esempio

2.

~';3.(lOO

50
L; = :rrX 200 = 79.57 mH
L;

=>

C=

__

LI

~__ =31.83,uF

= 0,6x79,57xIO-3
= 47,74mH

= 23,87 mH

L]/2

=>

L2

/2= 39.78 mH

1-0,6
-3
= 4 xO,6 x 79,57 xlO =
= 21.21 mH
2L2

=>

C2

= 42.43 mH

= 0,6 x 3 1.83 = 19,uF


=>

C2/2

= 9,5 ,uF

La figura 5 riporta il filtro qui


dimensionato. Si noti, rispetto
alla configurazione di cui alla figura 4, la semplificazione consistente nell' aver posto un' unica
induttanza pari alla somma di
LI/2
e L'1/2 per complessivi
63,65 mH.
La figura 6 espone la curva
della risposta in frequenza. A - 3
dB, indicati dalla posizione reci78

Fig. 6 - Curva della risposta in frequenza del filtro passa-basso


sionato per una frequenza di taglio di 200 Hz.

proca dei marker orizzontali c e


d, la frequenza di taglio Ir, indicata dalla posizione del marker
verticale b, di 200 Hz. La posizione del marker verticale a indica la frequenza a cui si ha la
massima attenuazione, ossia la
frequenza loo, che, secondo
quanto dettato dall' espressione
[2], pressoch esattamente pari
a 250 Hz. Si legge, infatti: Xa =
250 Hz.
La posizione del marker d indica, infine, che in banda passante
il filtro apporta al segnale di ingresso (OdB), un' attenuazione di
6 dB. Si legge, infatti: Yd = - 6
dB. In banda passante, quindi,
l'ampiezza del segnale di uscita
pari al 50% dell' ampiezza del
segnale di ingresso.

di cui alla figura S, dimen-

Il filtro passa-basso a :rr di


tipo m
La figura 7 riporta il filtro passa-basso a:rr di tipo m. Per il dimensionamento di questo filtro, il
cui comportamento peraltro
del tutto simile a quello del passa-basso a T di tipo m, si usano le
espressioni:
L

R
m'-:rr' f

[11]
T

1- m2
Cl =
C2=

4.

m' :rr . R. f T

:rr'R'~

Esempio 3

[12]

[1~

Si dimensioni il filtro di cui alla


figura 7 per Ir = 10 kHz e m =

L1

1- 0.62
4 xO.6 Xn xlOOO x 10000
= 8,49 nF
0,6

n X l 000 X 10000
=>

Fig. 7 - Filtro passa-basso


tipon.

0.6. R

m-derivato

di

= l kQ.

Soluzione
Applicando le espressioni [Il]
-;- [13] si ricava:
1000
LI = 0.6 X n xlOOOO = 19mH

C2/2

19 nF

= 9,5 nF

La figura 8 riporta la risposta in


frequenza di questo filtro. Si noti
come la frequenza di 10kHz, indicata dal marker verticale a, si
abbia per un' attenuazione di 5,7
dB. Silegge, infatti: (c - d) = 5,7
dB. A - 3 dB la frequenza di taglio di circa 9,2 kHz. Per avere
la frequenza di taglio a 10kHz
valgono le stesse considerazioni
esposte per il filtro a T di tipo m.
ossia si considerer,
nelle

espressioni [Il] + [13]. una frequenza di taglio del 5 o anche


del 10% maggiore della frequenza nominale richiesta.
Il marker verticale b indica la
frequenza alla quale l'attenuazione massima. In accordo con
l'espressione [2], avendo posto
anche in questo caso m = 0,6, si
ha una foo pari a circa 12,5 kHz.
In pratica

Come gi si visto per il filtro a


m di tipo T. anche per l'analogo
tipo a n si preferisce in pratica ricorrere ad una cella centrale,
ma sempre a m di tipo n, disponendo quindi in ingresso e in
uscita celle m-derivate cos
come mostra la figura 9.
Per il dimensionamento si ricorrer alle seguenti espressioni:

Fig. 8 - Risposta in frequenza del filtro passa-basso di cui alla figura 7 dimensionato
una frequenza di taglio di lO kHz (Esempio 3).

""'lO.I<

XlI"l.,.,

.'>2._

V"'''.70

yt,".ooo

. ,$.700

per

[14]
[15]
[16]
Esempio 4
Si dimensioni il filtro passabasso di cui all'esempio 3, ossia
per fr = lO kHz e conm = 0.6 e
per un'impedenza caratteristica
R = l kQ.
Soluzione
Applicando le espressioni [14]
-;- [16] si ricava:
0.6 x 1000

Fig. 9 - In pratica il filtro passa-basso m-derivato si realizza disponendo una cella a n


come cella centrale e due celle m-derivate rispettivamente in ingresso e in uscita

n 10000
=>

l1/2

L1

L1/2

Lj/2

19mH

9,5 mH

1- 0,62
4 xO,6 xn xlOOO x 10000

Vo

R
=>

= 8,48 nF
2Cj = 16,96 nF
0,6

cella m-derivata

cella m-derivata
cella

a 7r

m-derivata

C2

= n xlOOO x 10000
=>

C2/2

19nF

= 8,48 nF
79

L1/2
C2 19mH
C1
16.96nF
8.48nF
~ 9.5mH
Vi
2C1

9.5mH
16.96nF
T16.96nF
L2C1
1/2
C2

L1

'O(iO\.

Vo

I SATELLITI
16.96nF
R
1k

METEOROLOGICI
di Marciano RJ.ghini

1~O

6,45
cod. 465

lVI.ANUALE DELLE
Fig. lO - Circuito pratico del filtro passa-basso
frequenza di taglio di lO kHz.

di cui alla figura 9 dimensionato

per una

COMUNICAZIONI
DIGITALI
di Paolo Pitacco

1~

9,00
cod. 309
>10:'0.(100; .Qo:12.4Jl<
Y,,7AlOJ
v.:-e.ooo

,,2._
~';_'-'lOO

GUIDA
ALL'ASCOLTO
DELLE UTILITY
di M.Petrantoni e
di M. Vinassa de Regny

1~

9,25
cod. 163

L'ASCOLTATORE
DI ONDE CORTE
Fig. Il - RIsposta in frequenza del filtro passa-basso
ha fT = lO kHz a - l dB.

di cui alla figura lO (Esempio 4). Si

di Mimmo Martinucci

~O

La figura lO riporta il filtro qui


dimensionato. Rispetto alla configurazione di cui alla figura 9 si
solo sostituito il parallelo dei
condensatori C2/2 in ingresso e
in uscita alla cella centrale a n,
con un unico condensatore di
capacit doppia (C2 = 16,96
nF).

La figura Il espone la curva di


risposta in frequenza. La frequenza di taglio fr = 10kHz, indicata dal marker verticale a, si
ha per un'attenuazione di l dB.
Si legge, infatti, (c - d) = -l dB. Il
marker b indica la frequenza f 00 a
cui si ha la massima attenuazione, pari a circa 1,25 frin accordo
con r espressione [2]. Si legge,
infatti:)Cb = 12.47 kHz.
80

Il parametro

Il parametro
m fornito
dall' espressione [l]. Normalmente, come si detto, si assume
m = 0,6. In ogni caso il valore di
questo parametro pu variare fra
Oe l. Pi se ne approssima ilvalore all'unit pi il filtro a m si
comporta come un filtro a k costante. Pi se ne approssima il
valore a zero (ma mai proprio
zero) pi aumenta il tasso di attenuazione in banda interdetta. Il
valore m = 0,6 appare ottimale
per una risposta che, in banda
permessa, si mantenga lineare
quanto pi possibile.

5,15
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P./IOIO-INFORMllTICli

Porte DSB " vecchi PC


di Roberto Perolti

all'implementazione
su
PC di articolo
vecchia generazioQuesto
dedicato
ne(486 dx2 o pentiuml 75-130
MHz)di PORTE USBper dipositiviUSB rimuovibili. In particolare
verranno trattate le modalit per
sopperire alla mancanza di drivers per i sistemi operativi win
3.1 L win 95. NT4. e win 98 prima edizione. Verr inoltre trattata brevemente la disposizione e il
riconoscimento degli slot ISA e
PCI.
Premessa
Penso che molti avranno in
casa. oltre al nuovo Pc. un vecchio modello che mantengono
per ricordo, o per sperimentare.
o semplicemente perch non
sanno come liberarsene. Si tratta
generalmente di macchine 486
dx4 o pentium prima generazione. che non sono in grado di
supportare i sistemi operativi
nuovia causa della bassa velocit e della limitata memoria. Molti
avranno acquistato anche macchine fotografiche digitali. munite di cavo per la connessione
USB o memorie USB per il trasferimentodi dati al posto dei floppy.Perch allora non utilizzare i
vecchiPC come memorie per le
fotoo scambiare files con il PC
principale tramite le chiavette
USB? Il costo infatti di una scheda PCI con 4 porte USB (maggio2006) di 8 euro. pi che accettabile. Ma se ci si rivolge al
negozio di fiducia specificando

,/

IW2EYIi

\-

Questa parte pu essere saltata dai pi esperti. Per loro basta


sapere che bisogna procurarsi
una scheda PCI USB tipo l o 2
(foto l) con numero di porte con-

sigliato = 2 (vedremo dopo perch).


Per i dubbiosi consiglio di leggete sul manuale del PC di quale
slot per schede aggiuntive dotato. Deve essere munito di almeno l slot PCI libero. Aprite quindi
il PC e verificate che lo slot sia disponibile. Lo slot PCI il connettore femmina pi corto rispetto ai
tipo ISAche equipaggiano i vecchi Pc. specie i 486. Acquistata
la scheda cercate il lato dove si
trovano le chiusure degli slot verso l'esterno (vedi foto 2).
Spegnete il computer senza togliere la presa di alimentazione.
Identificate la chiusura dello slot
libero, rimuovete la vite che trattiene illamierino e conservatela
a parte con esso.
Aprite il sacchetto della scheda
PCI USB. Toccate con le mani lo
chassis del PC per scaricare
eventuale statica. Afferrate i lati
della scheda USBsenza toccare i
componenti e spingetela nello
slot PCI rispettando le tacche di
inserzione. Dovrete probabilmente fare una certa forza per
spingerla a fondo: lavorate con

Foto 1

Foto 2

che si vuole montarla sul pentium 100 si ottengono in genere


2 risposte tipiche:
l) non possibile perch non
si riesce a far girare win 98se e
quindi non si caricano i driver
USB
2) non consigliato a causa
dell'hardware che non le supporta, dato che sono state progettate anni dopo. Questo vero
se si ragiona in termini di s. o
Windows. ma una via di fuga esiste! I sistemi sopra citati implementano infatti una parte DOS in
grado di funzionare da sola
(Stand-alone). non un emulatore
come ME. win2k o xp. Sono
quindi in grado di gestire DRIVER USB non scritti per WINDOWS.
Parte hardware della
modifica

2. Il driver pu essere caricato


all' avvio del PC,inserendolo nel
file config. sys specificando il
path.
Es: Device=C: \x\duse.
emu int

exe

Sempre nel config: sys INCREMENTATEIL VALOREdi lastdrive pari al numero di tre.
Foto 3

calma cercando di non inclinare


la scheda. Una volta bloccata
nello slot avvitate il lato esterno
allo chassis con la vite precedentemente tenuta a parte e chiudete ilPC (vedi foto 3). Accendete il
PC e verificate che fra i messaggi
all'avvio appaia un' indicazione
di IRQ assegnata alla scheda
PCI. Se non compare, o avete inserito male la scheda, o dovete
entrare nel setup del PC per attivare il riconoscimento automatico delle schede aggiuntive
(raro).
Parte software

Consigliata la lettura a tutti.


Procuriamo ci ora i driver DOS
USB che faranno il lavoro di
quelli non installabili di windows.
Non do' i link perch cambiano
continuamente: su Google digitare DOS USB DRNERS. Il sito
pi facile da usare "Darkhorses" che contiene una serie di
suggerimenti, una pagina di
download sui principali drivers e
un link a un FORUM sul USB
DOS a cui rivolgersi se ci sono
problemi. Ho sperimentato i 2
principali drivers: Motto hairu e
DUSE, ma ve ne sono svariati.
Una volta scaricati (pochi centinaia di kb) ,conviene stamparsi i
manuali, che per il Motto hairu
driver il file "readme. eng",
mentre per il Duse un file in
PDF. Create una directory (es.
x), e copiateli espandendoli.
INIZIAMO CON IL DUSE. E'

stato rilasciato nel 2002 e contiene drivers per USB zip drivers,
USB hard disk, USB floppy, USB
CD-ROM. Supporta USB tipo l e
82

ES: Lastdrive
Lastdrive G:

D: diventa

Questo permette di assegnare


a ogni porta in uso un nome di
driver diverso e va eseguito sempre.
Emu indica al driver di emulare
l'uso del IRQ per eliminare problemi di compatibilit con le vecchie macchine
Int indica al driver di abilitare il
supporto per dischi fissi INT13 in
modo di poter usare il comando
FDISKper formattare il dispositivo USB (es. memoria della macchina fotografica).
Se non volete caricare il driver
in tutte le accensioni, potete usare il file DUSELDR.COM fornito,
che carica il driver a sistema gi
avviato.
In questo caso ci si porta dove
avete inserito i drives (c:\x) e si
avvia cos:
DUSELDRduse. exe emu int
Nei 2 casi DOVRETE RIAVVIARE IL SISTEMA IN MODALIT DOS PER ATTIVARE IL
DRIVER. Al caricamento otterre-

te una schermata simile a questa.

NE NON NE SUPPORTI DI PIU':


quella descritta la 4 4 del
2002. Inserite ora il cavetto della
macchina fotografica accesa in
una porta. La macchina dovrebbe dare un segno di attivazione(nella mia alcuni beep e l'accensione di un led). Apparir
sullo schermo PC una finestra
che indica che stato collegato
un dispositivo USB e quale lettera gli stata assegnata (supponiamo E:)
Spostatevi in E: se date il comando E:\ tre e I more dovreste
vedere qualcosa di simile

Questo varia da macchina fotografica a macchina fotografica. Se avete collegato una chiave USB non vedrete nulla(se vuota) o il contenuto (dei files). A
questo punto scaricate, caricate,
cancellate, formattate usando i
comandi DOS standard. Se rimuoverete il dispositivo dalla
porta riapparir il messaggio video che annuncia la rimozione e
sparir la lettera assegnata
dal l'elenco dei drive accessibili.
NOTA PER GLI USB CD ROM.
Questi richiedono l'uso del file
MSCDEX fornito di solito da MS
con il DOS.
Ilfile nel config. sys da aggiungere :
DEVICE=
C:\DOS\MSCDEX/D:
USBCDROM IS 1M: 15 IV
Ulteriori info le trovate nel CYPRESS DOS DRIVERS USERS
GUIDEallegato in formato. pdf.

Noterete che solo una delle righe completa: dipende dal


tipo di controller che si trova sulla scheda che avete acquistato.
Solo 3 porte USB sono gestibili
dal DUSE,per questo vi ho consigliato di non eccedere. NON E'
DETTOCHE UN'ALTRAVERSIO-

USO DEL DRIVER "MOTTO


HAIRU". Questo tipo di driver

non supporta tutti i tipi di dispositiviUSB rimovibili, ma solo floppy


USB, chiavette memoria USB,
memorie USB (macchina fotografica). Inoltre non avviabile

dopo che il sistema operativo


stato caricato. Se lo installate RIMUOVETE con il comando Rem
il caricamento del file EMM386
che crea conflitti con il driver.
Espandete il file in una sottodirectory creata a tal fine.
Otterrete i files:
RAMFD. SYS per gestire floppy
disk USB
Di l OOOdd. SYS e USBASPI.
SYSper la gestione delle porte.
Aprite il file config. sys e supponendo che i files si trovino nella directory c:\x editate cosi":
Device=C:\x\USBaspi.
sys /w
/r (w permette l'uso di finestre di
avviso, mentre r permette al driver la gestione di pi porte contemporaneamente)
Device=C:\x\dilOOOdd.
sys
Device= C: \x\ramfd. sys (questo driver non indispensabile,
iniziate mettendolo,
eventualmente rimuovetelo in seguito).
Una volta riavviato in MODALIT DOS, vi verr chiesto di inserire il dispositivo. Attendete un
eventuale segnale di attivazione
da parte di quest'ultimo,
indi
date ENTER per continuare l'avvio. A questo punto verr assegnato una unit DRIVE (generalmente E:) su cui potete lavorare
con i comandi DOS. Motto Hairu
non supporta i CD ROM USB per
cui dovrete scaricarvi un USB
CD DRIVER.(vedi sempre nel sito
"darkhorse").

INTERAMENTE RIPRODOTTI IN PDF.


DI RICERCA E CONSULTAZIONE SU MONITOR O
SU CARTA DEI TESTI E DEI CIRCUITI STAMPATI DA

POSSIBILITA'
RIPRODUZIONE

ACROBAT READER 5.1 IN ITALIANO, COMPRESO NEL CD.


PERMETTE LA RICERCA PER ARGOMENTO.
CONFIGURAZIONE
MINIMA:
PC con processore

Pentium Il, 128 MB di RAM, Windows 95

DFFE~1~~e~E1~
r'

__

__
~11i

r=--_
-J~;:_-~
iJ~""""'-""-=

...

I!ft!

~~---J~"'~

'_.i~"

DAL 1980 AL 1990


Conclusione
Spero di avere suggerito un' altra possibilit di ricido dei vecchi PC per usi interessanti.
Come al solito il DOS ha dato
possibilit di attivare nuove funzioni. dimostrandosi di esser tutto tranne che un sistema operativa" morto". Vi consiglio di visitare
vari siti che trattano dell' argomento: troverete senz'altro novit
interessanti. Ovviamente le foto
sono state da me scattate su macchina digitale, scaricate su un
486dx2 100 MHz 20 Mb e inviate
via mail CON SOLO DOS.
Buon lavoro a tutti!

o superiore.

SPESE FISSE DI SPEDIZIONE 2,50

..

Jf,...~~_
-- RACCOGLITORE)
(SENZA
10,00 cado

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http://www.edizionicec.it E-mail: cec@edizionicec.it
83

L 'IIBe OELLII MOIO Il YIILYOLE

IIncortl qUlllche consldertlzlone


e provtl suil' oscillatore ti qlltlrzo
stato esaminato un po' in
Nell'articolo
dettaglio il precedente,
funzionamento
di un quarzo, e relativo oscillatore.

Pu essere ancora utile fare


qualche altra piccola esperienza
ed esaminare alcuni punti della
realizzazione.
Qualche dato accessorio del
quarzo

Misure nel circuito anodico


(e di griglia)
Ci riferiamo naturalmente allo
schema gi pubblicato, completato per comodit con l'indicazione dei punti di misura, come
in fig. l.
Per misurare la corrente di
placca (lA)' si far in modo di inserire un milliamperometro in serie con 1'alimentazione,
per
esempio un tester in portata 10
mA.

Nonostante si tratti di un dispositivo estremamente stabile, nonch sufficientemente robusto,


non opportuno piazzarlo nelle
immediate vicinanze di una sorgente di calore, in quanto la sua
frequenza pu variare leggermente: e questo fatto pu non essere trascurabile specialmente
se stiamo parlando di un orologio al quarzo, nel qual caso verr
utile un piccolo contenitore termostatato (ovvero una scatola
entro la quale la temperatura sia
stabilizzata entro il decimo di
grado circa).
Poi. dato che per cambiare la
frequenza di un oscillatore a
quarzo non c' altra soluzione
che ... cambiare il quarzo, anche
questo il motivo per cui esso
viene di solito inserito in un apposito supporto; in mancanza di
tale accessorio si pu provvedere con uno zoccolo per tubo octal (per i vecchi quarzi da surplus
militare FT243) oppure con uno
zoccolo novaL per i pi normali
tipi HC6 o HC13.
Passiamo ora a riferirci pi direttamente al nostro circuito.
84

Per evitare possibili comportamenti bizzarri in fase di lettura


consigliabile applicare ai capi
dei suoi terminali un condensatore di disaccoppiamento che
possa neutralizzare eventuali residui di radiofrequenza (stiamo
operando con un generatore RF,
anche se di piccola potenza!).
Sistemando CV completamente aperto, eseguiamo una prima,

semplice verifica cominciando


col dare tensione al circuito. Un
ricevitore posto nelle vicinanze e
sintonizzato esattamente sulla
frequenza del quarzo dovr far
sentire un segnale piuttosto forte.
L'intensit di corrente letta sul
nostro strumento dovr aggirarsi
sui 4-;-.5mA.
Ora si provveder a ruotare
lentamente CV sinch, ad un
certo punto, si verificher un
calo netto (a 2-;-.3mA) della corrente di placca; contemporaneamente il segnale captato dal
ricevitore aumenter nettamente: ci sta a significare che il
"buco" (o dip) di placca una
conseguenza dell' accordo del
circuito risonante sulla frequenza del quarzo.
Naturalmente, questi comportamenti saranno pi o meno netti
a seconda di quanto risulta caricato il circuito anodico, della ef-

Fig. l

CA

rOUT
+HT

Cc

ficienza della valvola e della


qualit del quarzo.
Nelle condizioni operative sin
qui descritte. lo strumento presente nel circuito di griglia indicher una corrente di circa 2 mA
(o poco meno).
Trasferimento di potenza
Ha senso parlare di potenza a
proposito di questo modesto generatore. nato pi che altro per
uso sperimentale. hobbystico o
di laboratorio?
Certamente: ricordiamo che.
oltre ai ricevitori. esistono anche
i trasmettitori. e questo nostro circuito lo , anche se su scala ridotta; ricordiamo altres che
qualche milliampere (la) con
qualche centinaio di volt corrispondono a qualche decina (se
non centinaio) di milliwatt. quanto basta per... giocarci: basta
una spanna di filo da cablaggi
ed un LED (od anche una piccola lampadina, per esempio da 6V
- 50+ 100 mA).
Col filo si realizzer una bobina di 3 + 4 spire. e diametro un
po' superiore a quello della nostra L), che si salder ai capi del
LED(o lampadina); infilando delicatamente la bobina attorno ad
un estremo di L (meglio dalla
parte di CA), si vedr che il nostro sofisticatissimo (!) dispositivo
provoca l',accensione della lampadina, senza che le venga applicata alcuna energia elettrica
(un tempo il dispositivo. molto
comune. prendeva il nome di
"sondospir a").
Ma siamo sicuri di quest'ultima
affermazione?
Non per niente. il circuito che
abbiamo realizzato un generatore. Di che cosa? Di corrente alternata a 3,5 MHz circa, e noi abbiamo anche messo in atto un sistema del tipo rappresentato in
fig. 2; praticamente, siamo in
presenza di un trasformatore:
trasformatore di tensione (molto
alta su L.piuttosto bassa sulle poche spire di LB), trasformatore di
corrente (pochi milliampere in L.
senz'altro molti di pi in LB), trasformatore di impedenza (con
un rapporto di trasformazione, in
discesa. piuttosto forte).

Quest'ultimo l'aspetto conclusivo del procedimento.


1:adattamento di impedenza
In tutti i casi della vita si cerca
di adattare fra di loro i bisogni
che si presentano ed i mezzi di
cui si dispone.
Esempi molto banali possono
essere i seguenti: dovendo trasportare lO quintali di sabbia a
lO km di distanza. si sceglier un
autocarro, ma se la distanza non
che 10m. si risolver piuttosto
con un carretto; se poi la quantit non fosse che di lO kg su una
distanza di lO km. allora potrebbe bastare anche ... una bicicletta ed un paio di borse.
Nel campo radioelettrico,
quando si debba collegare un
carico ad un generatore. si sceglier un carico la cui impedenza sia di valore prossimo a quello
del circuito d'uscita del generatore: esempio ben conosciuto,
un altoparlante ed un amplificatore BF.
Se per esempio si collega un
normale auricolare da 8 Q su
un'uscita prevista per 600 Q, ilsistema non funziona; il contrario,
cio un auricolare da 600 Q su
un'uscita per 8 Q. il risultato non
sar molto migliore.
Guarda caso. il risultato migliore si otterr con un altoparlante da 8 Q su un'uscita per 8 Q:
un po' come collegare fra di
loro due tubi (idraulici) ambedue aventi lo stesso diametro!
Potenza assorbita e
potenza utile
Tornando al nostro generatore
di (seppur piccola) potenza, ricordiamo che la corrente anodica in situazione di CV regolata
sull'accordo dellooscillatore di
circa 2+2,5 mA in condizioni di
circuito" a vuoto", senza cio che
il generatore abbia da fornire alcuna energia su alcun carico.
Se invece accostiamo molto da
vicino. cio accoppiamo fortemente. la nostra sondo spira al
circuito d'uscita dell'oscillatore,
la corrente di placca in risonanza non scender oltre i 3+3.5
mA. cio il "buco" sar meno

cv

L~~
Fig. 2

profondo: in altre parole, il fatto


di caricare il generatore con la
sondospira provoca un aumento
di circa l mA attraverso il tubo.
Se ne pu dedurre che questo
fatto rappresenti la potenza che
va,ad accendere la lampadina?
E proprio questo il fatto cui si
voleva giungere; naturalmente,
il modo con cui questo modesto
esperimento viene effettuato non
tale che se ne possano trarre
dei risultati numerici precisi (e
tanto meno rigorosi). ma comunque evidente che una parte
della variazione di potenza verificatasi (l mA per 100 - 200 V). e
cio potenza assorbita dalla valvola, viene trasformata in accessione della lampada (potenza
utile, o erogata).
Il rapporto delle due potenze
sar di qualche decina per cento, e questo il rendimento del
nostro circuito sperimentale:
poco utile ma molto didattico!
A questo punto, possiamo considerare sufficientemente documentata la serie di argomenti e
circuiti ancora degni di interesse, e quindi di trattazione, a suo
tempo realizzati ed al giorno
d'oggi (almeno, per curiosit didattica) realizzabili con le "vecchie valvole ".Per andar oltre nel
percorso ideale dei segnali generati e manipolati dai nostri circuiti, e cio per seguirli dal loro
generatore ad un opportuno ricevitore, si dovr studiare un tipo
completamente diverso di dispositivi e percorsi, il tutto "fuori"dagli apparati radioelettrici sin qui
visti (seppure in breve): ed
quanto faremo parlando di... antenne, linee e dintorni!
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