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PA 300 P O W E R A M P L I F I E R

Prese singolarmente, le proprietà dell’amplifica-


tore PA300 non sono rivoluzionarie. Ma tutte
combinate, mostrano qualcosa di speciale: una
robusta potenza hi-fi da 300 watt e un amplifi-
catore che non è troppo difficile da costruire.
Ci sono diversi punti di partenza per la progettazione di
un amplificatore di potenza: puro hi-fi senza compromes-
si; semplicità e affidabilità; elevata potenza di uscita. Il
progetto del presente amplificatore è una miscela di tutti
questi. Il risultato è un'unità che non utilizza componenti
esoterici, non è troppo complessa e si riproduce abbas-
tanza facilmente. In effetti, potrebbe essere definito un
"amplificatore di diffusione sonora Hi-Fi".
Ci saranno alcune sopracciglia alzate riguardo la potenza
di 300 watt (su 4Ω); è certamente vero che nel soggiorno
medio, 30-40 W per canale sono più che sufficienti. Tuttavia, i picchi nella musica riprodotta possono avere anche
picchi di 10-20 volte il livello medio. Ciò significa che è preferibile avere un po' di riserva di potenza. Inoltre, ci sono
altoparlanti in giro con un'efficienza così bassa che sono necessari molto più di 30-40 W. E, ultimo ma non meno
importante, ci sono molte persone che desiderano amplificatori per ambienti più grandi del soggiorno medio, come
una sala da musica amatoriale.

Progetto semplice
Poiché ogni amplificatore contiene un certo numero di componenti standard, il circuito di F i g . 1 sembrerà
abbastanza familiare alla maggior parte degli appassionati di audio. Due aspetti potrebbero colpire l'occhio: la
tensione di alimentazione più alta del solito e la presenza di una coppia di circuiti integrati. Il primo è prevedibile in
considerazione della potenza erogata. Uno dei circuiti integrati non si trova nel percorso del segnale e questo
indica immediatamente che fa parte di un circuito di protezione. Ciò che non è convenzionale è un circuito integrato
nella parte d’ingresso. Normalmente, questo stadio è costituito da un amplificatore differenziale seguito da una
sorta di amplificatore di tensione, spesso anche un amplificatore differenziale, per pilotare gli stadi predriver. Nel
PA300, l'intero stadio di ingresso è contenuto in un IC, del tipo NE5534 (IC1).
Il circuito interno di IC1 è mostrato alla fine di questo articolo. Può anche essere interessante notare che il NE5534
si trova in almeno nove lettori CD su dieci (come amplificatore nella sezione analogica). Ciò si riflette nel suo basso
prezzo. Il suo unico svantaggio è che la sua tensione di alimentazione è molto inferiore a quella del resto dello
amplificatore. Ciò significa una alimentazione simmetrica aggiuntiva di ±15 V. Inoltre, limita la capacità di pilotag-
gio dello stadio di ingresso.
L'esigenza di una alimentazione è
facilmente soddisfatta con l'ausilio di
una coppia di diodi zener e resis-
tori. La limitata potenza di pilotaggio
significa che l'amplificatore deve
prevedere una ulteriore amplifica-
zione di tensione dopo lo stadio di
ingresso.

Descrizione del circuito


L'ingresso contiene un filtro passa-
alto, C5-R3 e un filtro passa-basso,
R2-C6. La combinazione di questi
filtri limita la larghezza di banda
dello stadio di ingresso a un valore
realistico: non è necessario amplifi-
care segnali ben al di fuori della
gamma audio, anzi, questo può dar
luogo a difficoltà. L’Opamp IC1 è configurato come amplificatore differenziale; il suo ingresso non invertente (+)
funge da punto di incontro per il feedback complessivo. La tensione di retroazione, prelevata dalla giunzione D7-
D8, è applicata alla giunzione R4-R5 tramite R9. L'eventuale compensazione necessaria è fornita da C9, C12 e
C14. L'amplificazione di tensione è determinata dal rapporto R9:R5, che nel circuito attuale è ×40. L'uscita di IC1 è
applicata agli stadi di pilotaggio T1 e T3 tramite R6. Questi transistor operano in Classe A: la corrente da essi
assorbita è fissata a 10 mA dal partitore di tensione R10-R13 e dalle rispettive resistenze di emettitore.
Apprezzabile la loro amplificazione in tensione e corrente, come richiesto per il collegamento tra gli stadi di
ingresso e di uscita.
L'uscita dell’amplificatore vero e proprio è costituito dagli stadi di pilotaggio T6 e T7 e dai transistori di potenza T8,
T9, T14, T15. che sono stati configurati come darlington di potenza simmetrici. A causa dell'elevata potenza, i
transistor di uscita sono collegati in parallelo. I tipi utilizzati possono gestire una corrente di collettore di 20 A e
hanno una dissipazione massima di 250 W. Gli stadi di uscita operano in Classe AB per garantire una transizione
graduale tra i transistor n-p-n e p-n-p, che impedisce la distorsione di crossover. Ciò richiede una piccola corrente
sui transistor di potenza, anche in assenza di segnale in ingresso. Questa corrente è fornita dal transistor 'zener'
T2, che applica una piccola polarizzazione sulle basi di T6 e T7 in modo che questi transistor conducano anche in
condizioni di riposo. Il livello della corrente di riposo è impostato con precisione da P1. Per garantire la massima
stabilità termica, i transistor T1–T3 e T6–T7 sono montati sullo stesso dissipatore di calore. Ciò mantiene costante
la corrente di riposo entro certi limiti. Con segnali di pilotaggio elevati, questa corrente può raggiungere un livello
elevato, ma quando il livello del segnale di ingresso scende, la corrente diminuirà solo lentamente fino a
raggiungere il valore nominale.

Fig. 1. Ad eccezione di un IC all'ingresso, il circuito dell'amplificatore PA300 è convenzionale


I diodi D7, D8 proteggono gli stadi di uscita da eventuali tensioni inverese generate dal carico complesso. Il
resistore R30 e il condensatore C17 formano una rete Boucherot per migliorare la stabilità alle alte frequenze.
L'induttore L1 previene qualsiasi problema con carichi capacitivi (altoparlanti elettrostatici). Il resistore R29 assicura
che il trasferimento di segnali rettangolari non sia influenzato negativamente dall'induttore.

Circuiti di protezione
Come qualsiasi amplificatore affidabile, il PA300 è dotato di adeguate misure di protezione. Queste iniziano con i
fusibili F1 e F2, che proteggono da correnti elevate in caso di sovraccarico o cortocircuito. Poiché anche i fusibili
rapidi spesso non sono abbastanza veloci da impedire ai transistor di potenza di rompersi in tali circostanze, è
stato previsto un circuito elettronico di protezione da sovraccarico e/o cortocircuito, basato su T4 e T5.
Quando, a causa di un sovraccarico o di
un cortocircuito, iniziano a circolare cor-
renti molto elevate attraverso i resistori
R25 e R27, la caduta di tensione ai capi
di questi resistori supererà la tensione
di soglia base-emettitore di T4 e T5.
Questi transistor quindi conducono e
cortocircuitano o riducono il segnale di
comando alle loro basi. La corrente di
uscita quindi scenderà fino a zero.
Se appare una tensione continua ai
terminali di uscita, o la temperatura del
dissipatore di calore aumenta in modo
eccessivo, il relè Re1 rimuove il carico
dall'uscita. Gli altoparlanti vengono inol-
tre disconnessi dal relè anche durante
all'accensione della rete (power-on de-
lay) per evitare fastidiosi click e plop. I
circuiti che rendono possibile tutto ciò
sono costituiti dal doppio comparatore
IC2, dai transistor T10-T13 e dai diodi
led D13 e D14. Il tutto alimentato dalla
linea 15 V fornita dal diodo zener D10 e Fig. 2. L'alimentatore è semplice, ma può gestire una grande potenza.
Tensione "AC" funge da comando per il circuito di ritardo all'accensione
dal resistore R42.
Il terminale "AC" sul PCB è collegato a una delle uscite secondarie del trasformatore di rete. Appena inserita la
rete, su quel morsetto compare una tensione alternata che viene raddrizzata da D12 e applicata come potenziale
negativo a T12 tramite R50. Il transistor
verrà quindi bloccato, in modo che C20
si carichi tramite R36 e R44. Durante la
carica, l'ingresso non invertente (+) del
comparatore IC2b è basso rispetto a
l'ingresso invertente (–). Anche l'uscita
di IC2b è bassa, per cui T13 non condu-
ce e quindi il relè è diseccitato. Questo
stato è segnalato dall'accensione del led
D13. Quando C20 si è caricato comple-
tamente, il comparatore cambia stato, il
relè viene eccitato (led D13 si spegne) e
gli altoparlanti vengono collegati alla
uscita. Quando viene tolta la rete, il relè
viene diseccitato istantaneamente, e
quindi gli altoparlanti vengono discon-
nessi in modo da non udire alcun rumo-
re di spegnimento.
La protezione contro la presenza di
tensione continua in uscita, funziona nel
modo seguente:
Fig. 3. Questa fotografia ravvicinata mostra chiaramente come i transistor
sono fissati al dissipatore di calore tramite una staffa rettangolare
la tensione di uscita viene applicata a T10 e T11 tramite il divisore di potenziale R32-R34. Le tensioni alternate
sono cortocircuitate a massa da C18. Tuttavia, tensioni dirette superiori a +1,7 V o più negative di –4,8 V attivano
immediatamente T10 o T11. Ciò fa sì che l'ingresso +ve di IC2b venga abbassato, al che questo comparatore
cambia stato, T13 viene interdetto e il relè viene diseccitato. Questo stato è nuovamente segnalato dall'accensione
del led D13.
A rigor di logica, la protezione della temperatura non sarebbe necessaria, ma offre quel tocco in più di sicurezza. Il
sensore di temperatura è R39, del tipo PTC (coefficiente di temperatura positivo), che si trova sulla scheda è ap-
poggiato sulla staffa di alluminio rettangolare. A causa dell'aumento della temperatura, il valore di R39 aumenta
fino a quando il potenziale all'ingresso –ve di IC2a sale al di sopra del livello all'ingresso +ve impostato dal divisore
R45-R46, dopodiché l'uscita di IC2a diventerà bassa. Ciò fa sì che IC2b cambi stato, e di conseguenza T13 venga
interdetto e il relè diseccitato. Questa volta la situazione è indicata dall'accensione dal led D14. Il circuito è stato
progettato per intervenire quando la temperatura del dissipatore supera i 70 °C. Eventuali instabilità del relè
possono essere evitate riducendo il valore di R48. Il terminale contrassegnato con "CLIP" sul PCB è collegato
all'uscita di IC1 tramite R31. Serve per ottenere un'indicazione di overdrive esterna, che può essere costituita da
un semplice comparatore e da un LED aggiuntivi. Normalmente, questo terminale viene lasciato aperto.

Alimentazione
Come nella maggior parte degli ampli-
ficatori di potenza, il ±60 V dell'alimen-
tazione non deve essere regolata. A
causa della potenza di uscita relativa-
mente elevata, l'alimentatore necessita
di un trasformatore di rete abbastanza
grande e dei corrispondenti condensatori
di livellamento, vedere Fig. 2. Notare che
l'alimentatore mostrato è per un amplifi-
catore mono; un impianto stereo ha
bisogno di due alimentazioni separate.
Il trasformatore è del tipo da 625 VA e i
condensatori di livellamento sono elet-
trolitici da 10.000 µF, 100V.
Il raddrizzatore a ponte deve essere
montato su un idoneo dissipatore di
calore oppure essere montato diretta-
mente sul coperchio inferiore dello
contenitore metallico. Il trasformatore ne-
cessita di due avvolgimenti secondari, da
42,5 V ciascuno. Il prototipo utilizzava un
trasformatore toroidale con secondari
2×40 V. L'avvolgimento secondario di
questo tipo di trasformatore è facilmente
modificabile: nel prototipo sono state
aggiunte 4 spire e questo ha creato
secondari di 2×42,5 V. Il box 'Mains
power-on delay' provvede a una gradu-
ale salita della tensione di rete, che in un
amplificatore ad alta potenza è altamen-
te consigliabile. Un progetto adatto è
stato pubblicato in 305 Circuits (pagina
115). Il relè e il circuito di azionamento
associato devono essere collegati al
terminale "AC" sulla scheda, dove serve
per alimentare il circuito di accensione.
Se è accettabile un leggero degrado
delle prestazioni dello amplificatore,
questo relè e questo circuito possono
essere omessi e il terminale PCB col-
legato direttamente a uno dei secondari
del trasformatore. Figura 4a. Layout dei componenti del circuito stampato per l'amplificatore.
Costruzione
Costruire l'amplificatore è sorprendentemente semplice. Il circuito stampato in Fig. 4 è ben strutturato e offre ampio
spazio. Come al solito, è meglio iniziare a montare i componenti passivi sulla scheda, quindi i condensatori
elettrolitici, i fusibili e il relè. Non ci sono parti "difficili". I circuiti IC1 e IC2 è meglio montarli su appropriati
zoccoli. I diodi led D13 e D14, ovviamente, dovranno essere montati sul pannello frontale del contenitore e
collegarli alla scheda tramite lunghi cavetti flessibili. L'induttore L1 è un componente fai-da-te; consiste di 15 giri di
1 mm di diametro di filo di rame smaltato avvolti su R29 (non troppo stretti!). Poiché la maggior parte dei transistor
deve essere montata sullo stesso dissipatore di calore, sono tutti posizionati su un lato della scheda. Tuttavia,
dovrebbero prima essere montati su una staffa d’alluminio rettangolare, che va fissata al dissipatore di calore e alla
scheda, vedere la Fig. 3. Si noti che il dissipatore di calore mostrato in questa fotografia si è rivelato troppo piccolo
quando sono stati utilizzati altoparlanti da 4Ω. Con altoparlanti da 8Ω, tutto andava bene, ma con la massima
potenza per periodi prolungati, i circuiti di protezione della temperatura si sono attivati. In caso si verifichino tali
situazioni, è necessario utilizzare un raffreddamento forzato.
Come già detto, il sensore di temperatura R39 dovrebbe poggiare (con la sua superficie piana) contro la staffa
d’alluminio rettangolare. Sulla scheda,
i terminali 'A' e 'B' a sinistra di R39
devono essere collegati ad 'A' e 'B'
vicino IC2 con un doppino in-trecciato
di spezzoni di cavo del circuito isolato
come mostrato in Fig. 3. I punti dove
collegare i cavi dell'altoparlante e le
linee di alimentazione sono chiara-
mente segnati sulla scheda. Utilizzare
a questo scopo degli speciali connet-
tori AMP piatti: questi hanno contatti
di am-pia superficie in grado di gestire
grandi correnti. Il cavo degli
altoparlanti deve avere una sezione
2
non inferiore a 2,5 mm .

Infine
Il modo in cui sono assemblati l'am-
plificatore e l'alimentatore è in gran
parte una questione di gusti ed esi-
genze individuali. Le due parti pos-
sono essere combinate in un unico
amplificatore mono, oppure entrambi
possono essere integrati in una unità
di amplificazione stereo. La nostra
preferenza è per gli amplificatori
mono, poiché questi corrono un minor
rischio di loop di terra e minori dif-
ficoltà realizzative. Si consiglia di
porre lo '0' dell'alimentazione al cen-
tro dei collegamenti di terra dei con-
densatori elettrolitici e alla presa cen-
trale del trasformatore.
L'unico punto di messa a terra della
alimentazione e della scheda deve
essere collegato alla terra del con-
tenitore con un cavo corto e resis-
tente. Ciò significa che la presa di
ingresso deve essere un #tipo isolato.
Questa presa deve essere collegata
all'ingresso della scheda tramite cavo
schermato. Per tarare l'amplificatore,
ruotare P1 completamente in senso
antiorario e accendere la rete. Figura 4b. Disposizione lato piste del circuito stampato dell'amplificatore
Dopo che il relè di uscita si è eccitato, impostare la corrente di riposo. Questo viene fatto collegando un multimetro
(gamma mV diretta) ai capi di uno dei resistori R25-R28 e regolando P1 finché il multimetro non legge 27mV (che
corrispondono ad una corrente di 100 mA che attraversano ciascuno dei quattro transistor di potenza). Lasciare
acceso l'amplificatore per circa un'ora e poi controllare di nuovo la tensione: eventualmente regolare P1 per
correggere eventuali scostamenti.

Risultati del test


I dati tecnici riportati nella tabella iniziale, sono stati verificati o ottenuti con un alimentatore come quello mostrato in
Fig. 2. Essi mostrano che nonostante (o perché?) il suo semplice design, l'amplificatore offre prestazioni eccellenti.
I dati sulla distorsione sono particolarmente buoni. Le misurazioni con l'analizzatore Audio Precision sono illustrate
in Fig. 5. La Figura 5a mostra la distorsione armonica totale (THD+N) su un intervallo di frequenza da 20 Hz a 20
kHz, con una larghezza di banda di 80 kHz e una potenza di 150 W su 8Ω. Fino a 1 kHz, la distorsione è molto
bassa e poi aumenta, cosa normale e causata dall'inerzia dei semiconduttori. La Figura 5b mostra la distorsione a
1 kHz in funzione del livello di uscita a una larghezza di banda da 22 Hz a 22 kHz. La curva tratteggiata si riferisce
a un carico di 4Ω e la curva continua a un carico di 8Ω. Le irregolarità tra 10 W e 100 W non sono causate
dall'amplificatore ma dai limiti del campo di misura dell'analizzatore. Dai punti di taglio, le curve salgono quasi
verticalmente. La Figura 5c mostra la potenza per una distorsione dello 0,1%. La curva tratteggiata (carico 4Ω) è
molto vicina alla linea 300 W. La piccola riduzione alle basse frequenze è causata scarse caratteristiche dei
condensatori elettrolitici dell'alimentatore. La Figura 5d mostra l'analisi di Fourier di un segnale da 1 kHz per una
potenza in uscita di 1 W su 8Ω. La frequenza fondamentale è soppressa. La 2a e la 3a armonica sono diminuite
rispettivamente di 110 dB e 120 dB rispetto alla frequenza fondamentale. La cifra THD+N a questa misurazione era
dello 0,0009%.

# la presa non deve avere la terra collegata anche all’esterno del corpo.

Fig. 5. Curve ottenute durante le misurazioni sull'amplificatore con un Audio Precision Analyzer (vedi testo).
Parts list T4 = BC546B
T5 = BC556B
Resistors: T6 = MJE15030
R1 = 68 kΩ T7 = MJE15031
R2 = 2.2 kΩ T8, T14 = MJ15003
R3, R9 = 22 kΩ T9, T15 = MJ15004
R4, R22, R23 = 1 kΩ T10, T12 = BC337
R5, R6, R10, R13 = 560 Ω T13 = BC639
R7, R8, R42 = 3.3 kΩ, 5 W
R11, R12, R37 = 15 kΩ Integrated circuits:
R14, R15 = 150 Ω IC1 = NE5534
R16 = 680 Ω IC2 = LM393
R17 = 180 Ω
R18, R19 = 10 Ω Miscellaneous:
R20, R21, R46, R47 = 27 kΩ L1 = see text
R24 = 56 Ω Re1 = 16 A, 24 V, 875 Ω relay (e.g. Siemens
R25–R28 = 0.27 Ω, 5 W V23056-AO105-A101*)
R29 = 2.2 Ω, 5 W F1, F2 = glass fuse, 6.3 A, slow complete with PCB
R30 = 10 Ω, 5 W type holder
R31 = 10 kΩ Loudspeaker and mains connectors for board
R32, R34 = 100 kΩ mounting (AMP - see text)
R33 = 47 kΩ Mica washers for T1–T3, T6–T9, T14 and T15
R35 = 1.5 kΩ Rectangular bracket e.g. SWP40, 20 cm long
R36 = 470 kΩ (Fischer 40×30×5**) Heat sink <0.4 K W–1
R38, R49 = 3.3 kΩ PCB Order no. 950092
R39 = sensor Type KTY81-122 Mains transformer, 2×42.5 V, 625 VA (see text)
R40 = 4.7 kΩ Fuse (power supply) 3.15 A, slow, I2t≥ 400
R41 = 33 kΩ Bridge rectifier 400 V, 35 A
R43 = 1.5 kΩ, 5 W 4 off electrolytic capacitors, 10,000 µF, 100V
R44 = 47 Ω PCB Order No. 924055 [950092]
R45 = 1.40 kΩ, 1% * ElectroValue 01784 33603 or 0161 432 4945
R48 = 1 MΩ ** Dau 01243 553 031; trade only, but information on
R50 = 120 kΩ your nearest dealer will be given by telephone.
P1 = 250 Ω preset

Capacitors:
C1–C4, C8, C10, C11 = 100 nF
C5 = 2.2 µF polypropylene, pitch 5 mm
C6 = 1 nF
C7, C18 = 47 µF, 50 V, bipolar, radial
C9 = 33 pF, 160 V, polystyrene
C12 = 47 pF, 160 V, polystyrene
C13 = 680 nF
C14 = 470 pF, 160 V, polystyrene
C15, C16 = 150 nF
C17 = 33 nF
C19 = 470 nF
C20 = 47 µF, 25 V, radial

Semiconductors:
D1, D2, D10 = zener, 15 V, 1.5 W
D3, D6, D12 = 1N4004
D7, D8 = BY254
D9 = 1N4148
D11 = 1N4002
D13, D14 = LED
D15, D16 = BAT85
T1 = MJE350
T2 = BD139
T3 = MJE340
Bibliografia
Progetto di Elektor Elektronics novembre 1995 (Pagg. 60-66)
Traduzione di Adriano Angelini (08-01-2022)

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