Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
LA RIFORMA DELLA PA
La pubblica amministrazione è da tempo soggetta a numerose riforme.
Il primo passaggio fu legge del 2014 che affronta tematiche amministrative di varia natura in diversi settori della pubblica
amministrazione, in modo da tamponare alcune emergenze, in attesa di una riforma vera e propria del settore.
La legge delega del 2015 segna la svolta nel processo di rinnovamento della burocrazia italiana ma la Corte Costituzionale nel
2016 giudica incostituzionali tre decreti legislativi emanati in base a tale legge delega che vengono di conseguenza cancellati.
L’ATTIVITÀ AMMINISTRATIVA
L’attività amministrativa è subordinata alle scelte politiche, essa realizza concretamente gli interessi pubblici ed è esercitata
dalla Pubblica amministrazione, l’insieme di organi che svolgono l’attività amministrativa sotto il controllo del Governo, il quale
è responsabile dell’organizzazione e del buon funzionamento della PA.
Questa responsabilità secondo l’articolo 95 Cost. è attribuita singolarmente a ciascun ministro, nella qualità di capo gerarchico
del dicastero. I dipendenti degli apparati burocratici devono essere scelti in base alla loro preparazione tecnica e professionale.
Estensione della PA. Con l’affermarsi del Welfare State( stato sociale) la PA ha esteso il suo intervento in nuovi settori, creando
nuovi apparati burocratici e potenziando quelli già esistenti.
L’ORGANIZZAZIONE DELLA PA
La PA ha un’organizzazione articolata e complessa, costituita da numerosi enti e uffici.
L’amministrazione indiretta è costituita da organi non statali e comprende gli enti pubblici istituzionali, creati dallo Stato per lo
svolgimento di attività in particolari settori.
Gli enti pubblici istituzionali agiscono sia a livello nazionale es.Inps (Istituto nazionale della previdenza sociale), sia a livello
locale, es. Camere di commercio che si occupano di una parte definita di territorio.
Gli enti pubblici istituzionali sono dotati di personalità giuridica, e hanno specifiche leggi che ne stabiliscono le caratteristiche
organizzative, il funzionamento e il grado di autonomia.
L’amministrazione diretta viene esercitata dal Governo. E’ chiamata anche amministrazione governativa. Si divide in
amministrazione diretta centrale e amministrazione diretta periferica.
L’amministrazione diretta centrale I suoi organi esercitano la loro attività su tutto il territorio nazionale:
il Presidente del Consiglio;
il Consiglio dei ministri;
i ministeri.
Il Presidente del Consiglio e il Consiglio dei ministri Il Presidente del Consiglio «mantiene l'unità di indirizzo politico e
amministrativo, promuovendo e coordinando l'attività dei ministri». Nello svolgimento delle sue
funzioni, si avvale di una struttura organizzativa propria e articolata.
Il Consiglio dei ministri è titolare della funzione di indirizzo politico e di quella normativa, ha poteri di indirizzo e di
coordinamento.
Il Presidente del Consiglio e il Consiglio dei ministri sono competenti in materia di:
ordine pubblico e alta amministrazione;
approvazione dei regolamenti governativi;
politica internazionale;
annullamento, su parere del Consiglio di Stato, degli atti della PA in contrasto con l'ordinamento giuridico;
nomine, revoche e dispense dal servizio dei funzionari pubblici di grado più elevato (ambasciatori, consiglieri di stato,
direttori generali dei ministeri),
I ministeri i ministri sono a capo di un settore dell'amministrazione chiamato ministero, o dicastero, di cui sono responsabili. Lo
Stato italiano svolge la sua attività amministrative a livello centrale attraverso l'azione di 13 ministeri: Affari esteri; Interno;
Economia e finanze;Giustizia; Difesa; Istruzione, università e ricerca; Politiche agricole; Sviluppo economico; Infrastrutture e
trasporti; Lavoro e politiche sociali (Welfare); Ambiente; Beni culturali; Salute.
Tutti i ministeri hanno una struttura organizza a piramide, al cui vertice sta il ministro.
Il Ministro deve provvedere a
emanare i decreti ministeriali: vincolano non solo i gradi inferiori dell'amministrazione, ma anche i cittadini interessati;
organizzare gli uffici del ministero con regolamenti interni e circolari, efficaci all'interno del singolo ministero:
promuovere, ed eventualmente punire, i pubblici impiegati facenti parte del ministero
i ministri sono responsabili individualmente degli atti dei loro dicasteri. Ogni ministro viene affiancato nella gestione del
dicastero sia da uno o più sottosegretari (con espressa delega dal ministro), sia dal Gabinetto del ministro (serie di uffici in
stretto collegamento con il ministro stesso)
I ministeri si articolano in Dipartimenti o Direzioni generali che operano sotto la direzione di un alto dirigente, ulteriormente
divisi in uffici.
L’amministrazione diretta periferica Il decentramento consente la presenza dello Stato nelle varie zone del Paese.
L'amministrazione centrale conferisce determinate attribuzioni a organi periferici, che dipendono da essa.
Gli organi periferici hanno competenza in determinate circoscrizioni: parti del territorio statale.
E’ composta da organi aventi competenza generale e da organi con competenza particolare.
Organi periferici con competenza generale hanno competenza generale quando rappresentano il Governo nella sua interezza: il
Presidente della Giunta regionale, il Sindaco e il Prefetto.
Il presidente della giunta regionale rappresenta la Regione e ne dirige l'attività: dirige le funzioni amministrative e dirige le
funzioni amministrative delegate dallo Stato alla Regione, conformandosi alle istruzioni del Governo.
Duplice ruolo: è un organo amministrativo ed è a capo della regione.
Il sindaco riveste un duplice ruolo perché è un organo dell'amministrazione diretta periferica e la persona eletta direttamente
dai cittadini a capo del Comune.
I Comuni sono titolari sia «di funzioni amministrative proprie» sia di «quelle conferite con legge statale o regionale»
il Sindaco deve dirigere entrambe. Quando rappresenta il Governo centrale, il Sindaco:
deve tenere e aggiornare i registri dello stato civile;
è ufficiale dello stato civile: celebra i matrimoni;
deve vigilare sull'ordine pubblico;
ha il potere di ordinanza in materia di edilizia, polizia locale e igiene.
Il prefetto è un organo con competenza generale che ha il compito di far eseguire nella Provincia le disposizioni di tutti i
ministeri. Il Prefetto è a capo dell'Ufficio territoriale del Governo istituito in ogni capoluogo di Provincia.
è nominato dal Consiglio dei ministri su proposta del Ministro dell'interno; fra le sue competenze ricordiamo che:
deve dirigere l'attività amministrativa della Provincia in base alle direttive governative;
può inviare commissari presso le amministrazioni al fine di garantirne il regolare funzionamento (in casi limite può proporne
lo scioglimento al Governo);
può disporre della forza pubblica per tutelare la pubblica sicurezza: ha il potere di adottare tutti i provvedimenti necessari
per garantire l'interesse pubblico.
Il Prefetto si avvale della Conferenza permanente, da lui presieduta, composta dai responsabili delle strutture periferiche
Organi periferici con competenza particolare hanno competenza particolare quando dipendono dai singoli ministeri e svolgono
solo le attività specifiche di quel dicastero.
Fra questi, ricordiamo:
la Questura (che dipende dal Ministero dell'interno) è un ufficio provinciale di pubblica sicurezza col compito di provvedere
all'ordine pubblico
l'Ufficio scolastico provinciale (che dipende dal Ministero dell'istruzione, università e ricerca) è responsabile di tutta
l'amministrazione scolastica pubblica a livello provinciale;
l'Agenzia delle entrate (che dipende dal Ministero dell'economia e finanze) è l'organo a cui compete, il controllo sulla
riscossione dei tributi nel territorio della Provincia.
LE AUTORITÀ INDIPENDENTI
Le Authority. Sulla base del modello americano, in Italia sono state introdotte le Authority: organismi che hanno il compito di
vigilare su delicati settori, dispongono di ampi poteri di controllo e di sorveglianza e la loro efficacia è assicurata dalla sua
snelezza (formata da poche persone).
Le principali Authority sono:
Autorità antitrust, libertà di concorrenza nel mercato;
Agcom, regolamentazione del settore radiotelevisivo;
Garante per la protezione dei dati personali;
Commissione nazionale per le società e la borsa;
Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni;
Autorità per l'energia elettrica e il gas;
Commissione di garanzia per l'attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali;
Autorità nazionale anticorruzione.
I componenti, come stabilito dalla legge 114/2014, una volta cessato il loro incarico non possono essere nominati per altri cinque
anni.
Secondo alcuni giuristi le Authority possono rappresentare un rischio per la democrazia in quanto sono dotate di ampia
autonomia organizzativa e sono indipendenti dal governo.
I BENI PUBBLICI
Beni privati e pubblici: la proprietà privata è riconosciuta e garantita dallo stato, mentre sono pubblici quei beni che
appartengono allo stato e agli enti autonomi territoriali. ( regioni, comuni, province e città metropolitane)
I beni pubblici: per svolgere la sua attività la PA necessita non solo di risorse umane ma anche di mezzi materiali, rappresentati
dai beni pubblici. La PA utilizza due tipologie di beni
i beni demaniali
i beni patrimoniali
I beni demaniali: sono i beni appartenenti allo stato o agli enti autonomi territoriali che soddisfano gli interessi pubblici. secondo
art. 823 i beni demaniali sono:
inalienabili, non possono essere trasferiti ad altri.
imprescrittibili, non possono essere oggetto di usucapione.
i beni demaniali vengono a loro volta suddivisi in:
il demanio necessario: possono appartenere solo allo Stato, soddisfano esclusivamente interessi pubblici.
ne fanno parte:
il demanio marittimo: è costituito dalla spiaggia, dai porti, dal lido del mare e dalle lagune.
il demanio militare, che comprende le opere destinate alla difesa nazionale, come le caserme.
il demanio idrico, rappresentato dai fiumi, laghi e torrenti.
il demanio accidentale: possono appartenere anche ai privati, perché possono soddisfare sia beni pubblici che
privati. fanno parte:
il demanio stradale, comprende strade e autostrade.
il demanio ferroviario, costituito da strade ferrate e dalle loro pertinenze.
il demanio aeronautico, rappresentato da aeroporti destinati al traffico civile.
il demanio artistico e culturale, comprende musei, le pinacoteche, le biblioteche.
i beni patrimoniali: sono inalienabili e imprescrittibili. si dividono in beni patrimoniali:
beni patrimoniali indisponibili: non possono essere alienati finché vengono destinati a scopi pubblici, questi beni sono le
miniere , le cave, le feste, le torbiere, gli aeroporti militari e le navi da guerra. Non possono essere sottratti alle loro
destinazioni, possono essere venduti ai privati, è però necessario seguire procedure complesse e mantenere la destinazione
iniziale.
beni patrimoniali disponibili: sono posseduti a titolo di proprietà privata, senza che esistano particolari vincoli alla loro
alienazione. vi rientrano per esclusione tutti i beni non compresi nei beni demaniali o nei beni pat. indisponibili. lo stato e
gli enti autonomi territoriali possono disporre dei beni pat. disponibili.
il federalismo demaniale: un decreto del 2010 prevede che con il federalismo demaniale lo Stato può trasferire alcuni beni
demaniali agli enti autonomi territoriali che ne abbiano fatto richiesta. gli ent. aut. ter. devono valorizzare questi beni
nell’interesse della collettività. fanno eccezione i beni che per loro natura non possono essere trasferiti come il demanio idrico,
marittimo e stradale.
IL PROVVEDIMENTO AMMINISTRATIVO
I provvedimenti amministrativi sono norme dettate espressamente per regolare il comportamento di un singolo o di una
identificata categoria di persone.
Quando emana un provvedimento la PA:
modifica la situazione giuridica dei soggetti privati;
si pone su un piano di superiorità rispetto ai soggetti privati;
agisce attraverso un atto unilaterale: per l'adozione del provvedimento è sufficiente la volontà della PA
Il provvedimento è il frutto di un procedimento amministrativo, che si sviluppa in una serie di fasi. La maggioranza degli atti
amministrativi sono provvedimenti, ma non tutti gli atti amministrativi sono provvedimenti.
L’esecutorietà Una volta emanato, il provvedimento è immediatamente esecutivo, i cittadini devono conformarsi a quanto esso
dispone.Se un privato rifiuta di rispettarlo, la PA può fare eseguire il provvedimento con la forza.
L'esecutorietà deriva dall'esigenza di assicurare certezza e rapidità alle decisioni della PA.
Le tipologie di provvedimenti I provvedimenti sono raggruppabili in due categorie:
i provvedimenti espansivi, che aumentano le facoltà dei privati;
i provvedimenti restrittivi, che diminuiscono le facoltà dei privati.
I provvedimenti espansivi…Sono l'autorizzazione e la concessione.
…L’autorizzazione Si ha quando il privato possiede un diritto, che può essere esercitato solo col consenso della PA. Dopo aver
verificato l'idoneità, la PA rimuove i limiti posti dalla legge all’esercizio del diritto. L'autorizzazione ha lo scopo di sottoporre
certe attività dei privati a un controllo pubblico preventivo, si accerta che il singolo soggetto
sia idoneo a esercitarle. Es.il rilascio della patente e del passaporto, le licenze di caccia e pesca, la licenza di aprire esercizi
pubblici….
…la concessione la PA conferisce a un privato un potere che prima non possedeva.Per esempio, i beni demaniali sono per legge
riservati allo stato, che però può concederne l'uso ai privati es.uno stabilimento balneare su una spiaggia.
I provvedimenti restrittivi: incidono negativamente sulla sfera giuridica del destinatario, che diminuisce le sue facoltà. Es. gli
ordini, i provvedimenti sanzionatori e i provvedimenti ablativi.
…gli ordini la PA impone o proibisce a un privato di tenere un determinato comportamento;es. sciogliere
una manifestazione o al divieto del Comune di costruire in una zona destinata a verde pubblico. I provvedimenti restrittivi della
libertà personale possono essere presi solo dall'autorità giudiziaria e non dalla PA.
…i provvedimenti sanzionatori la PA punisce con una sanzione un soggetto che ha violato una norma o un provvedimento. es.
sospeso per negligenza, una multa per non aver rispettato una precedenza.
…In provvedimenti ablativi sono i provvedimenti con cui la PA toglie al privato il diritto di proprietà su un
bene. Oltre all'espropriazione e alla requisizione ci sono l'occupazione d'urgenza e la confisca.
L'occupazione d'urgenza è un provvedimento temporaneo che consente alla PA di occupare immediatamente un bene immobile,
in cambio di un indennizzo. Si ricorre all'occupazione d'urgenza nei casi di forza maggiore, quando non è possibile effettuare
l'espropriazione. La confisca viene effettuata ai danni di chi ha commesso un atto illecito, non prevede alcun indennizzo.
Gli atti amministrativi in senso stretto la PA non modifica la situazione giuridica dei privati, ma offre un servizio ai cittadini. Fra i
numerosi esempi, ricordiamo:
le certificazioni (di residenza, di matrimonio, di cittadinanza):
le registrazioni (di nascita, di morte, nelle liste elettorali):
i pareri emessi dagli organi consultivi
LA DISCREZIONALITÀ AMMINISTRATIVA
La PA deve rispettare il principio di legalità, in base al quale deve fare solo quello che la legge consente di fare. A questo
proposito distinguiamo gli atti vincolati e discrezionali.
Gli atti sono vincolati quando la legge ne regola l’emanazione fin nei minimi dettagli.
Sono discrezionali quando la PA è vincolata nel fine, ma è libera di scegliere i mezzi per raggiungerlo. In particolare ha
l’opportunità di adottare o meno l’atto amministrativo, scegliere il contenuto e le modalità per adottarlo e il momento in cui la
PA decide di adottarlo.
Principio di tipicità:
La discrezionalità non significa libertà assoluta di scelta, perché in base al principio della riserva di legge, tutti i tipi di atti
amministrativi devono essere previsti dalla legge e per questo si dicono tipici.
Per verificare la legittimità dell’atto amministrativo bisogna verificare se la PA ha rispettato la normativa, in caso contrario l’atto
è illegittimo e può essere annullato dal giudice
Il merito dell’atto amministrativo:
Il merito dell’atto amministrativo indica l’opportunità della scelta compiuta dalla PA tra una pluralità di soluzioni ragionevoli,
l’atto amministrativo è inopportuno quando presenta vizi di merito.
Un atto amministrativo può essere legittimo ma inopportuno, come può essere inopportuno ma legittimo e può essere annullato
per vizi di legittimità ma non per vizi di merito.
L’atto amministrativo non può essere annullato dal giudice amministrativo.
la motivazione:
La PA deve motivare gli atti discrezionali perché deve essere sempre rivolta a interessi pubblici.
IL PROCEDIMENTO AMMINISTRATIVO
il procedimento amministrativo è una sequenza di atti e fatti che concorrono all’emanazione dell’atto stesso.
La sequenza di questi atti prende il nome di procedimento amministrativo.
Per poter adottare un atto amministrativo, la PA deve rispettare tutte le fasi del procedimento amministrativo previste dalla
legge. L’atto è l’esito del del procedimento amm.
il proc. amm. si divide in 3 fasi:
1. LA FASE PREPARATORIA
in questa fase sono presenti tutti gli atti introduttivi rispetto all'emanazione dell’atto finale, questa fase, si divide a sua volta
in 3 sottofasi:
LA SOTTOFASE DI IMPULSO: con cui si apre il procedimento amministrativo.si tratta della fase che coincide con
l’iniziativa che può provenire da una parte ( procedimento a istanza di parte) o può derivare da un'autonoma scelta
della PA (procedimento d’ufficio).
LA SOTTOFASE ISTRUTTORIA: in cui la PA raccoglie tutti gli elementi necessari ai fini dell’adozione dell’atto finale
(accertamenti, ispezioni, perizie, sopralluoghi).
LA SOTTOFASE PRE-DECISIONALE: che ha natura consultiva perchè si ha solo quando (al termine dell’istruttoria) è
necessario approfondire ulteriori elementi (es. due perizie in contrasto tra loro)
2. LA FASE COSTITUTIVA
in questa fase l’atto amministrativo viene adottato dall’organo competente, secondo la modalità e le procedure previste
dalla legge.
in alcuni casi è sufficiente la decisione individuale di un organo monocratico, formato da una sola persona fisica (es.
Prefetto)
in altri casi può essere richiesta la decisione di un organo collegiale (formato da più persone fisiche) in questa ipotesi, le
decisioni sono dell’intero organo e non vanno attribuite né ai singoli né alla maggioranza. per es. di una delibera di stato
sono responsabili tutti i consiglieri, anche coloro che hanno espresso voto contrario.
3. LA FASE INTEGRATIVA DELL’EFFICACIA
in questa fase vengano adottati gli adempimenti necessari perché l’atto amministrativo sia efficace.
Bisogna effettuare determinati controlli, dare vita a specifiche forme di pubblicità e così via.
La PA ha l’obbligo di concludere il procedimento con un atto espresso, entro un termine stabilito dall’amministrazione che si
occupa dell’adozione dell’atto. tale termine non può superare i 90 giorni e se non è stabilito si applica il termine di 30
giorni.
Per ogni procedimento deve inoltre essere indicata sia l’unità amministrativa sia il responsabile del procedimento, cioè la
persona fisica che agirà in concreto che è chiamata ad assumersi le relative responsabilità.
LA SEMPLIFICAZIONE AMMINISTRATIVA
La semplificazione delle procedure
Per semplificare i procedimenti amministrativi sono stati introdotti nuovi strumenti, come l’autocertificazione, il silenzio assenso,
la Conferenza di servizi e lo Sportello unico per le attività produttive.
L’autocertificazione:
L’autocertificazione è la dichiarazione introdotta da una legge del 1968 che viene presentata da un privato in sostituzione del
certificato necessario per l’adozione di un atto. Attraverso questa il privato dichiara di essere in possesso dei requisiti richiesti
assumendosi la responsabilità di quanto dichiarato.
Per molti anni non è stata realmente applicata, finché è stata ripresentata e ampliata dalla legge 15 maggio 1997, n. 127, Misure
urgenti per lo snellimento dell'attività amministrativa
e dei procedimenti di decisione e di controllo.
Grazie alla 1. n. 127/1997 è possibile autocertificare:
La nascita, la residenza e l'esistenza in vita;
lo stato civile e lo stato di famiglia;
la nascita di un figlio;
il decesso del coniuge, dell'ascendente o del discendente;
la cittadinanza e il godimento dei diritti politici;
l'iscrizione ad albi o elenchi tenuti dalla PA;
il titolo di studio e la qualifica professionale;
la situazione economica, fiscale e reddituale;
la posizione giuridica.
Il silenzio assenso:
Il silenzio assenso è stato introdotto da una legge del 1990 secondo la quale, nei procedimenti a istanza di parte per il rilascio di
determinati atti amministrativi, il silenzio da parte della PA equivale a un accoglimento della domanda ed è ancora limitato a
determinati atti.
La conferenza di servizi:
La Conferenza di servizi è stata introdotta per quelle procedure complesse in cui, prima di arrivare a una decisione, è necessario
acquisire il parere o l'assenso di amministrazioni diverse.
Con la Conferenza di servizi, diventa possibile riunire tutte le amministrazioni coinvolte, per concordare la decisione finale.
La riforma istituisce una «nuova» Conferenza di servizi col decreto legislativo 30 giugno 2016, n. 124, Norme per il riordino della
disciplina in materia di conferenza di servizi e attiva sia la Conferenza semplificata, che non prevede riunioni fisiche ma solo
l'invio di documenti per via telematica, e la Conferenza simultanea in cui la riunione si svolge solo quando è strettamente
necessaria.
La decisione finale della Conferenza dei servizi deve essere comunicata entro il termine massimo di cinque mesi.
Sportello unico per le attività produttive:
Istituito nel 1998, il SUAP è uno strumento di semplificazione amministrativa, che mira a coordinare tutti gli adempimenti
richiesti per la creazione di imprese, al fine di snellire e semplificare i rapporti tra la PA e il mondo produttivo. L'imprenditore che
ha intenzione di iniziare un'attività produttiva può rivolgersi al SUAP presentando un'unica domanda in cui potrà richiedere tutte
le autorizzazioni necessarie.