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Lezione 24/03/2021

IL DIRITTO AMMINISTRATIVO

Il diritto amministrativo è il complesso di regole e di principi speciali che disciplinano


l’organizzazione, l’attività delle Pubbliche Amministrazioni, ed i rapporti che quest’ultime
instaurano con i soggetti privati tramite i poteri a loro conferiti dalla legge. La particolarità
del diritto amministrativo è che non vi è un codice, al contrario di quanto accade per esempio
con il diritto penale, diritto civile ed ecc... Per il diritto amministrativo esistono delle raccolte
di leggi che contengono tutti i principi fondamentali per il diritto amministrativo, e dunque
per la Pubblica Amministrazione, le quali vengono fatte da compilatori normali (studiosi del
diritto). Tale peculiarità rende il diritto amministrativo molto insidioso e di difficile
comprensione per chi lo studia, in quanto fa capo a situazioni in continua evoluzione,
evoluzione che comporta spesso a conflitti tra norme.

Le Pubbliche Amministrazioni (PA) sono tutti quei soggetti di diritto che perseguono come
fine quello dell’interesse pubblico. Dunque, quando parliamo di PA si fa riferimento ad enti
che perseguono come fine ultimo quello dell’interesse pubblico. La prima cosa che ci viene
in mente parlando di PA è lo Stato, il quale di fatto è la PA di massima eccellenza. Quando lo
Stato esplica il suo potere esecutivo si compone di una serie di organi centrali (ovvero i
ministeri, i quali esercitano la propria competenza su tutto il territorio statale) ed organi
periferici/locali (come ad esempio il prefetto/sindaco, che pur avendo una loro propria
competenza sono legati allo Stato da un rapporto di gerarchia, ed agiscono localmente sul
proprio territorio come se fossero un organo governativo, in quanto raccolgono il potere
centrale e lo organizzano nel modo che ritengono migliore per la gestione di quella parte di
territorio).

Nel linguaggio comune quando si parla di “amministrazione” si utilizza tale termine in senso
oggettivo ed in senso soggettivo. Quando si parla in senso oggettivo, indichiamo l’insieme di
tutte le attività che sono svolte per curare concretamente l’interesse pubblico. Quando si parla
in senso soggettivo, invece, si fa riferimento a tutti gli apparati che fanno parte del potere
pubblico, e che pongono in essere tutte le attività ricomprese nel senso oggettivo (si parla in
senso soggettivo ad esempio di funzionari, agenti, autorità, organi del potere esecutivo, ossia
si fa riferimento a tutti coloro che concretamente mettono in atto le attività della PA).
Il fine che ogni PA deve perseguire è quello di attuare l’interesse pubblico, ovvero la
realizzazione dei fini determinati dagli organi e dal potere politico. Questo avviene in tre
momenti fondamentali, i quali riprendono la tripartizione dei poteri, e sono per l’appunto:

- La funzione legislativa: questa si occupa di scegliere i fini da perseguire. Questa è


affidata allo Stato (Parlamento), Consigli regionali, Consigli provinciali di Trento e
Bolzano;
- La funzione amministrativa: questa prevede il concreto perseguimento di tali fini
attraverso l’utilizzo di norme (leggi), le quali permettono l’effettiva ed immediata
attuazione ed operatività di quanto previsto dal potere legislativo. Questa funzione è
affidata allo Stato (inteso come PA) ed enti pubblici;
- La funzione giurisdizionale: questa permette di tutelare e garantire tali interessi,
erogando eventualmente anche delle sanzioni.
Proprio per questa ragione la Costituzione garantisce alla magistratura l’indipendenza
e l’imparzialità.

N.B. Ricorda esempio elezioni partiti. L’attività della PA è quella di fare studi di settore per
comprendere quale sia la miglior soluzione da adottare. Nonostante gli organi costituzionali
abbiano una condotta eccellente, senza la PA “dalla loro parte” non arriverebbero ad ottenere
nulla (politicizzazione della PA).

Il diritto amministrativo in Italia possiede dei caratteri particolari:

- È un diritto pubblico interno, ossia deriva per volontà dello Stato e regola tutti quei
rapporti in cui uno dei soggetti è necessariamente lo Stato o un ente pubblico (PA)
nell’esercizio di potestà amministrative;
- È un diritto autonomo, ossia utilizza principi e regole proprie, differenti da ogni altra
branca del diritto;
- È un diritto comune, in quanto è applicabile a tuti i soggetti che fanno parte
dell’ordinamento, e quindi non solo a determiniate categorie;
- È un diritto ad oggetto variabile, ossia la PA nei vari periodi storici si occupa di
finalità diverse, inglobando e/o escludendo alcuni settori dalla loro gestione.

N.B. Rispetto al passato, dove la PA si comportava differentemente (dove ad esempio si


produceva tutto da sé, e dunque per ottenere alcuni oggetti non necessitava dell’utilizzo del
diritto privato per la stipula dei contratti), ad oggi piuttosto che di diritto amministrativo si
preferisce parlare di diritto delle pubbliche amministrazioni.

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