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Classificazione tecnologie:
● processi primari sono quelli che impartiscono la forma (colata, stampaggio)
● processi secondari sono quelli che modificano la geometria e le proprietà
(giunzione, trattamenti superficiali)
La scelta del materiale vincola la scelta del processo in quanto alcune tecnologie
sono applicabili solo a un
determinato gruppo di materiali.
Legami
LEGAME IONICO
Si forma tra diversi atomi differenti e comporta la cessione di 1 o 2 elettroni da un
atomo all’altro che necessita lo stesso numero per arrivare alla configurazione
stabile di 8 elettroni. L’atomo che cede elettroni diventa uno ione a carica positiva
(catione), mentre colui che acquista elettroni diventa uno ione di carica negativa
(anione). I due ioni si attraggono reciprocamente.
Il legame ionico è adirezionale perché il campo di attrazione tra ioni è di forma
sferica.
LEGAME COVALENTE
Si può formare tra atomi uguali o atomi diversi e si forma quando due atomi mettono
in compartecipazione tra loro uno o più elettroni di valenza in modo da raggiungere
la configurazione stabile.
LEGAME METALLICO
Si forma tra gli elettroni di atomi in genere di uno stesso elemento metallico. Gli
elettroni di valenza sono poco numerosi e legati debolmente al nucleo, legandosi
con altri atomi gli elettroni non restano più vincolati al singolo atomo ma sono liberi di
muoversi tra tutti gli atomi vicini, facendo ciò si determina una forte attrazione
elettrostatica tra i nuclei carichi positivamente e la nuvola elettronica carica
negativamente. Il legame metallico è un legame forte ed adirezionale.
LEGAMI DEBOLI
Si creano quando si instaurano interazioni elettrostatiche tra molecole che
presentano dipoli elettrici.
STRUTTURA CRISTALLINA
Nella struttura cristallina gli atomi o gruppi di atomi sono disposti nello spazio in
modo ordinato e ripetitivo. Poiché i legami dei materiali di tipo cristallino sono di tipo
forte è prevedibile un’elevata resistenza alle sollecitazioni. Però il legame cristallino
si presenta diversamente nei metalli e in quelli ceramici.
Il reticolo cristallino metallico può essere facilmente deformato cioè si può realizzare
una traslazione di una o più posizioni reticolari, ciò e molto semplice grazie a
particolari difetti chiamati dislocazioni che consente la rottura e la riformazione di
pochi legami per volta. La deformabilità plastica della struttura dei metalli e una
proprietà fondamentale.
Nel reticolo cristallino dei materiali ceramici, costituito da legami covalenti o ionici,
non consente la propria deformazione.
STRUTTURA AMORFA
Gli atomi o le molecole si dispongono nello spazio in modo disordinato anche se al
loro interno sono presenti legami forti. Visto che i legami tra i vari gruppi sono deboli,
le caratteristiche meccaniche sono inferiori rispetto a quelle che si hanno nella
struttura cristallina. Esempi: vetro e alcuni polimeri.
STRUTTURA SEMICRISTALLINA
Si crea quando coesiste sia una struttura amorfa che una cristallina, cioè parte delle
molecole sono disposte in modo disordinato e altre sono disposte in modo
ordinato.Mentre esistono solo materiali amorfi nessun materiale polimero può essere
completamente cristallino perché le zone cristalline presentano una temperatura di
MATERIALI POLIMERICI
I materiali polimerici o materiali plastici sono materiali organici composti da
moltissime unità a base di atomi di carbonio che si legano tra di loro in modo
ripetitivo con legami covalenti. Le catene possono essere lineari, ramificate o
reticolari.
Struttura - sono formati da lunghe catene di atomi a base di carbonio più altri
elementi, come idrogeno e ossigeno. I legami delle macromolecole sono covalenti.
Le macromolecole non principali sono invece legami deboli.
Proprietà - inerzia chimica e ambientale. Leggerezza. Isolamento termico ed elettrico
poiché formano legami covalenti. Modeste caratteristiche meccaniche derivanti per i
legami deboli tra le macromolecole. Rammollimento ad alte temperature.
Lavorabilità - stampati in forme, compresse dopo riscaldamento a temperature
relativamente basse.
MATERIALI CERAMICI
Sono materiali inorganici costituiti da elementi metallici e non metallici legati
chimicamente tra loro in rapporti costanti. Ci sono i ceramici tradizionali (argille
porcellane) e ceramici avanzati (allumina, zirconia) e vetri e cementi.
Struttura – sono costituiti da una sequenza ordinata nello spazio di elementi metallici
e non disposte in rapporto costante per formare reticolo cristallino tranne per il vetro
con struttura disordinata. Gli elettroni sono usati per formare legami che tengono
insieme gli atomi.
MATERIALI METALLICI
I materiali metalli sono materiali inorganici composti da un unico elemento metallico
o nel caso delle leghe da più elementi.
Tutti i metalli, ad eccezione del mercurio, sono a stato solido, in tale condizione gli
atomi sono disposti in modo regolare a formare una struttura tridimensionale
ordinata, chiamata reticolo cristallino. Gli elettroni si muovono facilmente tra i vari
atomi del reticolo, formando quella che viene detta la nuvola elettronica, chiamata
così proprio per l’interazione di tipo elettrostatico. Da questo legame deriva il legame
metallico.
La struttura dei metalli non è costituita da un cristallo perfetto ma presenta dei difetti.
Essi diventano la base di alcune proprietà fondamentali dei materiali metallici.
Difetti puntiformi: coinvolgono un numero ridotto di atomi in una zona molto limitata;
se i difetti sono più estesi si hanno difetti lineari (le dislocazioni) e difetti di superficie
(i bordi di grano).
Difetti
- DIFETTI PUNTIFORMI
Possono essere:
- vacanze: si presentano quando nelle posizioni reticolari non c'è alcun atomo,
quindi gli atomi adiacenti si organizzano in modo tale da ridurre il vuoto che si
è formato dando luogo ad una struttura meno ordinata. La presenza di
vacanza facilita i processi di DIFFUSIONE, ciò consente in particolare la
formazione di leghe.
- DIFETTI LINEARI
I difetti lineari sono creati dalle dislocazioni che sono dei difetti formati da
successioni di atomi posizionati in punti che non coincidono con posizioni reticolari.
Si hanno dislocazioni a spigolo e dislocazioni a vite.
FERRO
Il ferro non è mai utilizzato come materiale puro ma sempre in lega con carbonio e
altri elementi. Le leghe del ferro possono essere ACCIAI o GHISE.
Acciai
Acciai sono leghe metalliche costituite da ferro e carbonio con tenore di carbonio
inferiore al 2,05% e non sono mai sole, cioè contengono altri elementi come:
- Acciai di costruzione
Sono acciai al solo carbonio oppure legati con modeste percentuali di elementi di
lega destinati a lavorazioni a tempra e a rinvenimento che fa acquisire caratteristiche
meccaniche. Rappresentano 80% della produzione d’acciaio e possono essere
acciai di base, cioè prodotto con cicli tecnologici di tipo semplice senza aggiunta di
micro leganti e acciai di qualità nei quali vengono aggiunti microgranuli e aggiunte
delle lavorazioni innovative nel ciclo produttivo. Si ottiene un miglioramento nello
sforzo di rottura e limite elastico, stimabilità, tenacità e saldabilità.
- Acciai inossidabili
anche se sono solo il 2% dell’intera produzione costituiscono una delle classi con
maggior interesse tecnologico. Formati da leghe di ferro-carbonio-cromo
caratterizzate da un’ottima resistenza alla corrosione grazie alla presenza del cromo
(minimo 12%) e con particolari qualità estetiche. A questa lega se ne aggiungono
altre e si possono ottenere acciai con struttura austenitica, ferritica o martensitica.
I secondi contengono ferro, carbonio 0,2% e cromo 11% al 27%. Hanno il vantaggio
di non contenere il nichel che è un elemento costoso e sono meno soggetti alla
corrosione sotto sforzo.
Gli ultimi hanno un tenore di cromo variabile tra 11 e il 13% e hanno elevate
caratteristiche meccaniche e resistenziali.
Esistono inoltre gli acciai inossidabili, detti duplex, che hanno una struttura composta
a metà tra gli austenite e ferrite.
Ghise
Le ghise sono leghe di ferro-carbonio dove il carbonio varia tra il 2,05% e il 4%.
Rispetto agli acciai fondono con maggiore facilità, possono essere colorate, hanno
buona resistenza alla corrosione atmosferica e costano relativamente poco. Però
hanno basse caratteristiche meccaniche, sono fragili e non è possibile fare la
deformazione a plastica né a caldo, né a freddo.
Vengono classificate in base alla loro struttura metallografica cioè come si presenta il
carbonio:
● Ghise bianche: carbonio presente come cementite;
● Ghise grigie: presente come grafite per la presenza di silicio e da basse
velocità di raffreddamento. Questa è la tipologia più diffusa e sono i meno
costosi.
● Ghise conchigliate: grigie all’interno e bianche in superficie
● Ghise malleabili: presenza di noduli di grafite
● Ghise sferoidali: presenza sferoidi regolari di grafite
● Ghise legate: con aggiunta di vari elementi di lega.
Rame puro
Il rame puro possiede una gamma di proprietà:
- conducibilità elettrica e termica
- facilità di deformarsi sia a caldo che a freddo
- ottenimento di stampa
- resistenza alla corrosione
- facilità giunzione per saldatura e brasatura
- facilità di elettrodeposizione.
Leghe di rame
Ottoni
Leghe di rame-zinco ci sono ottoni rossi (leghe a basso tenore di zinco e offrono
maggior lavorabilità alle macchine utensili e resistenza alla corrosione, hanno una
coloratura che va dal rosa al dorato, sono i più costosi degli altri), ottoni gialli (che
contengono dal 30 al 35% di zinco e hanno una buona resistenza meccanica e
ottima duttilità adatti a subire deformazioni a freddo per trafilatura o stampaggio),
ottoni a+b (contengono zinco tra il 35 e 45% e sono quelli con migliori
caratteristiche meccaniche tuttavia sono difficili da lavorare a freddo).
Bronzi
Sono leghe di rame e stagno (fino al 12% ma alcuni casi fino al 25%) e hanno
un’alta resistenza meccanica, alta resistenza alla corrosione, basso coefficiente
d’attrito.
Metalli bianchi:
Sono leghe di rame-zinco-nichel. Quelle più ricche di nichel vengono definite
alpacche mentre quelle povere denominate packfong. Hanno una colorazione bianca
che assomiglia all’argento, alte proprietà meccaniche molto superiori a quelle degli
ottoni e alte resistenze alla corrosione.
ALLUMINIO E LEGHE
L’alluminio e le sue leghe fanno parte dei cosiddetti metalli leggeri, fra cui rientrano
anche magnesio e titanio. La caratteristica peculiare e la leggerezza infatti la sua
densità e circa 1/3 di quella dell’acciaio. Estrema importanza per componenti
strutturali e nell’impiego aeronautico, automobilistico ma anche alimentare perché
resistente alla corrosione atmosferica.L’alluminio viene classifica con una
designazione di 4 cifre in cui la prima si individua la famiglia:
1 alluminio puro 2 alluminio-rame 3 alluminio-magnese
4 alluminio-silicio 5 alluminio-magnesio 6 alluminio-magnesio-silicio
7 alluminio-zinco 8e9 leghe diverse.
Leghe di alluminio
Le leghe di alluminio sono utilizzate allo stato semilavorato, cioè vengono formate
per deformazione plastica.
L’aggiunta di elementi di lega modifica le caratteristiche meccaniche e li rende più
resistenti alla corrosione.
- Le leghe alluminio-silicio sono particolarmente adatte ai trattamenti termici,
con maggior resistenza alla corrosione e eccellenti caratteristiche di colabilità.
- Le leghe alluminio-zinco hanno la più elevata resistenza a trazione fra tutte le
leghe di alluminio e sono meno costose delle leghe alluminio-rame.
Leghe a
Sono alluminio, azoto e ossigeno e sono stabilizzatori della fase a. La fase a è duttile
Leghe a e b
Essi contengono elementi delle leghe b sono più resistenti delle leghe a. possono
essere rafforzate con trattamento termico. Esse sono meno saldabili delle leghe a e
richiedono trattamenti termici post-saldatura per diminuire la fragilità dei giunti.
Leghe b
Sono caratterizzate dalla presenza di elementi come cromo e vaniano. La struttura è
dura e resistente e può essere ulteriormente rafforzata mediante tempra di soluzione
o invecchiamento. Tuttavia non sono saldabili e hanno difficoltà di lavorabilità.
MAGNESIO E LEGHE
Il magnesio ha densità 1,74 g/cm3 e punto di fusione 650 gradi.
Il magnesio e le sue leghe hanno:
- alto rapporto rigidezza peso e resistenza peso,
- facilità di ottenimento di getti,
- leggerezza,
- capacità di smorzamento,
- resistenza all’urto,
- saldabilità,
- economicità nella lavorazione all’utensile che porta a tempi di lavorazione ridotti.
ZINCO
Lo zinco ha densità 7,13 g/cm3 e punto di fusione 419,5 gradi. Il miglior utilizzo dello
zinco è legato ai trattamenti di rivestimento dell’acciaio in modo di progetto della
corrosione.
TIPOLOGIE DI LAVORAZIONE
Le tipologie di lavorazione cambiano in base alla classe del materiale metallico.
Colata in conchiglia - gli stampi sono permanenti e sono usati più volte e sono
disegnati in modo che l’oggetto venga fuori facilmente. Hanno conducibilità termica
maggiore e hanno velocità di raffreddamento elevate. Lo stampo è costituito da due
metà, può essere fatto in ghisa, acciaio o bronzo. Per le cavità internedi un oggetto
viene aggiunto un’anima in ghisa, sabbia e acciaio prima della colata. Gli stampi
sono costosi ma il processo può essere automatizzato riducendo i costi di
lavorazione. Esso non risulta vantaggioso per le piccole produzioni.
Lavorazione della lamiera - Sono processi a freddo mediante i quali una lamiera
subisce una variazione di forma senza subire una variazione di spessore.
Possono essere:
- Tranciatura e punzonatura: il materiale ridotto a lamiera, viene tagliato lungo
un determinato profilo mediante l’azione combinata di un punzone e di una
matrice. Per tranciatura si intende che il pezzo tagliato è il prodotto e la parte
rimanente è lo scarto mentre per punzonatura si intende il contrario, la parte
forata è il prodotto;
- Piegatura: è una operazione di deformazione plastica che produce
deformazioni permanenti in zone relativamente limitate della lamiera. È usata
per modificare la forma e per aumentare la rigidità.
- Curvatura: operazione di curvatura di una lamiera inizialmente piana fino a
realizzare un cilindro.
- Imbutitura: consiste nel prendere una lamiera e premerla contro una cavità.
Utilizzata per produrre oggetti concavi.
- Tornitura in lastra: consiste nella formatura di parti a simmetria assiale su un
mandrino rotante, poi la lamiera preformata viene premuta contro il mandrino
rotante e viene sagomata dall’utensile. Si mantiene alterato lo spessore della
lamiera e causa solo una variazione di forma.
Molto spesso sono necessari anche i processi di giunzione quando il manufatto non
può essere prodotto in un pezzo unico. Il punto di giunzione tra due componenti può
presentare un punto critico per la resistenza meccanica dell’oggetto e per questo
bisogna scegliere il tipo più adatto di giunzione:
MATERIALI CERAMICI
I materiali ceramici sono una classe molto vasta suddivisibile in ceramici tradizionali
e ceramici avanzati. I materiali ceramici sono solidi inorganici, costituiti da ossidi
metallici quelli avanzati sono soprattutto composti da elementi metallici combinati
con carbonio, zolfo e azoto. Presentano proprietà di durezza, efferatezza, bassa
conducibilità termica ed elettrica e fragilità. Tali proprietà sono legate al legame
chimico e alle strutture spesso cristallina o in parte cristallina e in parte vetrosa. Ci
sono alcune eccezioni per il diamante, che presenta una conducibilità termica
superiore a quella del rame.
Alla base di molte proprietà dei ceramici ci sono forti legami chimici primari che
possono essere di tipo covalente (con forte legame direzionale che spesso
impongono il tipo di struttura cristallina) e ionici che sono di tipo adirezionale che
permette l’impaccamento degli ioni in svariate strutture cristalline con due sole
limitazioni:
- la prima riguarda la dimensione degli anioni che sono di dimensioni maggiori
mentre i cationi sono più piccoli;
- la seconda è che il cristallo deve essere elettricamente neutro.
Per alcuni ceramici sono importanti anche i legami secondari come la grafite, con i
legami secondari che sono deboli permettono alle lamine di scorrere le une sulle
altre.
Come si ottengono
I ceramici sono prodotti da polveri mediante un processo di cottura. La scelta delle
polveri di partenza condiziona le proprietà dei prodotti finiti. Per i ceramici
Ceramici tradizionali
Sono ottenuti con polveri presenti in natura, come silicati, alluminia e silice. E
talmente comune l’utilizzo dei materiali di silice che vengono chiamati anche
ceramici silicei.
3 gruppi:
● argilla – impasto di argilla acqua. La caratteristica più importante è la
plasticità cioè la capacità di deformarsi sotto l’azione di una pressione esterna
e di conservare la forma. La plasticità viene persa durante l'essiccamento;
● silice – è il maggiore ingrediente dei refrattari e viene aggiunto sotto forma di
sabbia di quarzo. Il ruolo della silice è quello di riempitivo;
● feldspar - sono alluminosilicati che contengono sodio, potassio e calcio.
Comportano la riduzione la temperatura di fusione.
I materiali ceramici hanno densità compresa tra 2 e 2,5 g/cm3. Presentano buone
caratteristiche di resistenza a compressione e scarse a trazione, ottimi isolanti
termici ed elettrici e sono materiali magnetici. Hanno elevate temperature di
esercizio e sono stabili chimicamente.
Prodotti
Prodotti strutturali a base di argilla – sono i prodotti ceramici utilizzati per l’edilizia,
es. mattoni, tegole e pavimentazioni. Sono prodotti da materie prime naturali e sono
resistenti alle cariche, resistenti all’usura, agli attacchi chimici e hanno un aspetto
piacevole. Questi elementi sono composti da argilla, quarzo e feldspato. Il colore del
prodotto deriva dalle presenze di impurezza, in particolare degli ossidi di ferro, che
conferisce marrone chiaro fino al rosso.
Refrattari - chiamati così perché hanno un punto di fusione alto e sono in grado di
mantenere le proprietà strutturali a temperature molto alte. Utilizzati per macchinari
di industrie che utilizzano alte temperature, con elevato shock termico.
Ceramici avanzati
Sono uno sviluppo dei ceramici tradizionali, conducono l’elettricità o che stimolati
assumono colori e sfumature. I materiali ceramici avanzati tendono a perdere la fase
vetrosa a favore di una struttura principalmente cristallina, la microstruttura è
altamente ingegnerizzata. Hanno un alto valore aggiunto.
I materiali ceramici con proprietà elettriche sono di recente nascita. Essi sono
utilizzati per produrre circuiti integrati e condensatori. La maggior parte dei materiali
elettroceramici hanno un contenuto tecnologico e quindi sono prodotti ad alto valore
aggiunto.
I ceramici ottici sono quei ceramici che presentano delle peculiari proprietà ottiche, in
particolare alcuni uniscono alla trasparenza notevole resistenza all’attrito. Un
esempio sono le finestre dei lettori di codice a barre dei supermercati.
Alcuni ceramici sono utilizzati come pigmenti che sono costituiti da ossidi in
combinazione con metallo di transizione. L’assorbimento di determinate lunghezze
d’onda impartisce un determinato colore al composto.I pigmenti in polvere sono
incorporati in pezzi ceramici per impartire loro colore durante la cottura.
VETRI
Il vetro è un materiale rigido, fragile e trasparente. È un materiale amorfo, cioè solido
ottenuto dalla solidificazione di una massa fusa da non consentire agli atomi di
ordinarsi nel reticolo cristallino. Man mano che si raffredda, la massa fusa perde la
fluidità sino ad arrivare a una struttura disordinata simile a quella che presentava allo
stato liquido. La trasformazione dallo stato liquido a quello solido cioè il vetro è
graduale, senza discontinuità.
Il vetro è composto:
I vetri comuni sono costituiti da circa il 75% di silice con aggiunta di fondenti (boari e
nitrati).
Processo di produzione
3. AFFINAZIONE - Il prelievo della massa fusa avviene sotto della superficie per
diminuire la presenza di bolle e impurezze. La presenza di bolle e impurezze
possono indurre a disomogeneità ottiche per eliminarle il vetro viene portato a
150 gradi e addizionato a materiali affinanti che formano bolle di gas che
trascinano con sé le bollicine presenti nella massa vetrosa.4-
I vetri possono subire un ulteriore trattamento come la ricottura che avviene per
stiratura e laminazione si fa per eliminare uno stato di tensioni residue e la tempra
per aumentare la resistenza meccanica.
Tempra fisica, riscaldamento del vetro a una temperatura di 600 gradi e raffreddando
poi entrambi i lati con dei getti di aria.
Tempra chimica, si immerge il vetro in un bagno di Sali a 350 gradi. Il vantaggio è la
temperatura minore.
I vetri temprati non possono subire lavorazioni successive.
Per migliorare le scarse proprietà meccaniche del vetro, la fragilità si sono creati i
cosiddetti vetri di sicurezza che possono essere:
vetri armati – prodotti inserendo una rete metallica che ha la funzione di trattenere i
frammenti del vetro nel caso di rottura, impedendone la caduta.
vetri stratificati - si ottengono ponendo tra due lastre di vetro una lastra di materiale
plastico, in caso di rottura i frammenti sono bloccati sul materiale plastico.
vetri corazzati – strati molteplici di vetro e materiali plastici fino a 4 cm di vetro per il
vetro antiproiettile.
vetri a specchio – detto anche vetro argentato. È ottenuto facendo adagiare sulla
superficie della lastra uno strato d’argento al fine di ottenere l’effetto di riflessione.
LEGNO
Il legno è il tessuto vegetale che costituisce il fusto delle piante, è resistente, è un
ottimo isolante termico ed elettrico e ha buone proprietà acustiche. Inoltre trasmette
una sensazione di caldo che altri materiali come i metalli non lo trasmettono.
corteccia – è l’anello più esterno, l’unico visibile anche quando il tronco non è
sezionato, e fisiologicamente è morta e serve a proteggere l’albero dagli agenti
atmosferici e dagli insetti nocivi.
cambio – è la zona in cui si crea il nuovo legno che permette all’albero di crescere,
crea ogni anno nuove fibre, sia verso l’interno per formare l’alburno o xilema, sia
verso l’esterno per formare il libro o floema o tessuto cribroso.
alburno – è formato da cellule vegetali vive nelle quali avviene il trasporto della linfa
grezza. È la parte più esterna della linea centrale del legno, ed è la più giovane.
Il legno è costituito da cellule cave dove nei vuoti avviene lo scorrimento dei fluidi
essenziali per la vita dell’albero, mentre la parte della cellula è responsabile della
resistenza meccanica. Qui possiamo fare una prima classificazione in:
- legni dolci,che sono più comunemente le gimnosperme (conifere), come pino
e abete.
- legni duri, che sono le angiosperme (caduche), come il faggio e il teak.
Le proprietà fisiche e meccaniche del legno dipendono dalla struttura delle pareti
delle cellule, e la differenza tra i diversi legni dipende dallo spessore della parete
delle cellule e quindi dalla densità.
Nodi: i nodi indicano la posizione di rami dove non si sono mai sviluppati, hanno una
massa volumetrica differente da quella del legno circostante.
Cipollatura: si tratta del distacco fra due anelli di crescita consecutivi, causato dal
gelo o da una temperatura particolarmente elevata.
Lavorazione
Il legno disponibile in natura viene tipicamente tagliato con modalità ben precise per
impedirne imbarcamenti.
Il legno viene bagnato per una ventina di minuti per ammorbidire la corteccia e
togliere il terriccio;
la macchina a lama portante taglia via tutta la corteccia;
vengono poi segati i tronchi da dove si ricavano generalmente 7/8 pezzi;
la piallatura è necessaria per rendere le facce del pannello di legno lineari, parallele
e dello spessore necessario. Questa attività si può eseguire in vari modi e vengono
usate pialle a filo e a spessore;
si giunge al reparto smussatura dove viene eliminato ogni difetto;
da qui il legno passa all’essiccatoio dove viene fatto asciugare.
Proprietà
Il legno è un materiale anisotropo, le sue proprietà variano a seconda della direzione
considerata. La densità del legno è inferiore a quella dell’acqua e varia tra 1,3 g/cm3
fino a 0,2 g/cm3.
proprietà fisiche
Massa volumica: è la massa relativa all’unità di volume si esprime in kg/dm³. La
massa del legno varia con il variare della quantità di umidità che esso contiene.
Colore: esso insieme all’aspetto estetico sono caratteristiche importanti, dalle quali
può dipendere buona parte del valore economico del legno.
proprietà meccaniche
Durezza: è una proprietà caratteristica dei solidi consistente nella resistenza che il
corpo oppone a ogni azione tendente a intaccarlo.
proprietà fisico-chimiche
il degrado del legno:
● biologico come attacco di funghi possono portare alla decomposizione del
legno in seguito all’attacco chimico di alcune cellule, e insetti che possono
mangiare il legno oppure scavare proprio gallerie come le larve.
● ambientale, il legno si rovina in ambienti troppo umidi, quindi va conservato in
ambienti secchi e anche se è mantenuto permanentemente in acqua. Con
l’umidità si producono, insetti, modifiche dimensionali.
● fisico quando si presentano agenti atmosferici sfavorevoli come pioggia, vento
e radiazioni solari che limitano i loro effetti a uno strato superficiale generando
una variazione di colore.
● termochimico con la combustione, il legno e un materiale combustibile questo
è un fattore che ne limita l’utilizzo.
I pannelli di fibre ottenuti pressando fibre di legno in genere con aggiunta di colle
sintetiche e possono essere sottoposti alle normali lavorazioni del legno massiccio.
Presentano spigoli vivi e una superficie liscia che può essere rivestita di legno
lamellare e formata da più tratti di lamelle di spessore di qualche centimetro
MATERIALI POLIMERICI
I materiali polimerici sono di recente invenzione e sono frutto dello sviluppo della
chimica moderna.
Struttura
Il polimero è formato da molecole organiche costituite prevalentemente da atomi di:
carbonio e idrogeno, con possibile presenza di ossigeno, azoto o altri elementi come
il cloro e il fluoro.
Le molecole dei polimeri sono filiforme, cioè gli atomi di carbonio sono legati con
legami covalenti e costituiscono lo scheletro della molecola. Esse si originano dal
concatenamento di unità molecolari più semplici dette monomeri. Le catene
polimeriche si ripetono lungo una direzione e si parla di omopolimero quando le unità
Formazione
I polimeri sono ottenuti da sintesi chimica a partire dal petrolio, si utilizza soltanto il
4% del petrolio per la produzione dei polimeri.
Una catena polimerica non è caratterizzata solo dalla sua composizione chimica ma
anche dalla:
- lunghezza – che può essere espressa tramite il numero di unità monomeriche
presenti nella catena e la massa molecolare, l’ultima è di solito la più utilizzata
in quando le catene polimeriche presenti nel materiale non presentano tutte la
stessa lunghezza. La massa molecolare definita come massa molecolare
media così da avere sia massa maggiore della massa media sia massa
minore di questa.
- Architettura – possono essere classificate secondo tre categorie: catene
ramificate e lineari quando ci sono segmenti di catena che si dipartono dalla
catena principale o catene reticolari dove le catene non sono separate a
causa dei legami covalenti che fungono da ponte tre di esse.
Proprietà
Il 70% delle materie plastiche sono impiegate per 5 polimeri:
- polietilene
- polipropilene
- polistirene
- polivinilcloruro
- polietilentereftalato.
proprietà meccaniche
La densità di un materiale è la proprietà che permette di quantificare la sua
leggerezza e i polimeri hanno una densità pari a 1g/cm3 quindi la sua leggerezza.
Presenta capacità di isolamento termico e elettrico, sono chimicamente inerti e
immuni alla corrosione e con buone resistenza ai solventi.
A sfavore gioca un basso valore del modulo elastico, cioè una bassa rigidezza dei
manufatti e bassa resistenza.
Deve essere tenuto presente che la rigidità di un materiale polimerico dipende dalla
temperatura. Si ha quindi un comportamento viscoso (simile al comportamento
elastico dei metalli) e un comportamento elastico-plastico. I comportamenti sono
associati al fenomeno di snervamento, cioè l’innesco di un meccanismo di
deformazione plastica permanente rappresentato da un processo di cedimento
prima che il materiale giunga a rottura. Lo snervamento può avvenire:
● per crazing, la quale comporta piccole fessurazioni e in corrispondenza di
esse la frattura del materiale avverrà in maniera istantanea
● per scorrimento, si ha la formazione di una strizione che può propagarsi lungo
tutto il provino fino ad arrivare alla rottura, in questo caso si registra un
massimo nella curva sforzo-deformazione e in corrispondenza dello
snervamento e la frattura avrà luogo a grandi deformazioni.
Il polimero può avere una diminuzione di tenacità per via di un invecchiamento fisico.
proprietà ottiche
● indice di rifrazione è una proprietà del mezzo ed è definita come rapporto tra
velocità di propagazione della luce nel vuoto e la velocità di propagazione
della luce nel mezzo considerato
● riflettenza è quando la radiazione ritrattata può essere riflessa nella stessa
direzione ma solo nel caso in cui la superficie sia liscia
● trasmissione luminosa, ogni materiale polimero trasmette una diversa
quantità di luce perché hanno un diverso grado di assorbimento. Ed e i
MATERIALI COMPOSITI
I materiali compositi matrice polimerica nascono con lo scopo di incrementare le
proprietà meccaniche dei polimeri, preservandone le qualità.
Esso è composto da due fasi distinte:
● una fase continua chiamata matrice
● una fase dispersa chiamata rinforzo.
Tra i diversi modi per modificare la forma possono essere processi continui come
l’estrusione o processi discontinui come lo stampaggio ad iniezione, stampaggio a
rotazione, termoformatura e soffiaggio.
ESTRUSIONE
Attraverso l’estrusione è possibile produrre qualunque oggetto a sezione costante
come tubi, fibre, lastre, ma è anche possibile produrre manufatti in materiali espansi.
TERMOFORMATURA
Il processo è molto analogo all’imbottitura, ed è possibile produrre manufatti con
cavità aperte.
STAMPAGGIO ROTAZIONALE
Questo processo è molto vantaggioso perché comporta bassi costi, scarti molto
limitati e niente linee di giunzione, però ha delle limitazioni come lo spessore delle
pareti e non è adatto a forme troppo complesse e con spigoli vivi.
SOFFIAGGIO
Sì hanno due processi:
● estrusione soffiaggio: quando il materiale preso in considerazione è un tubo
detto parison, il parison viene chiuso in uno stampo, la chiusura porta una
saldatura da parte del parison terminale. Fase successiva è quella di
soffiaggio di aria compresa all’interno del parison il quale aderisce alle pareti.
Poi raffreddato.
● iniezione soffiaggio: lo stampo viene chiuso da un ugello di soffiaggio, dopo
di che dalla parte opposta viene fatto passare il materiale in forma liquida, per
creare una preformato. Dopo la proforma viene tolta e inserita nello stampo
vero e proprio. L’ugello a soffiaggio inizia il processo di ossatura, il materiale
dopo viene raffreddato e staccato dallo stampo.