Materiali amorfi (senza forma): atomi e ioni costitutivi non disposti in maniera
ripetitiva, periodica e a lungo raggio, possiedono solo unordine a corto raggio
es:(acqua liquida, possiede unordine a corto raggio allinterno delle molecole ma
le molecole a loro volta sono legate da legami piu deboli in modo casuale.
3.10 Allotropia
Molti elementi e composti a differenti condizioni di temperatura e pressione esistono in pi di
una forma cristallina; questo fenomeno chiamato allotropia. Esempi materiali che subiscono
trasformazioni allotropiche sono mostrati in tabella 3.5 pag. 71.
Un esempio importante il ferro: fino alla temperatura di 912 C si presenta come ferro con
struttura CCC, da 912 C a 1394 C come ferro e da 1394 C a 1539 C (temperatura alla
quale liquefa) come ferro con struttura CCC come per il ferro , il ferro a differenza del
ferro ha una costante reticolare maggiore.
I due meccanismi principali mediante i quali avviene la nucleazione di particelle solide nel
metallo liquido sono: la nucleazione omogenea e la nucleazione eterogenea.
-Nucleazione Omogenea:
La nucleazione omogenea avviene in un metallo fuso quando il metallo stesso fa s che gli atomi
formino nuclei. Quando un metallo puro liquido raffreddato in modo adeguato al di sotto
della sua temperatura di solidificazione di equilibrio, si creano numerosi nuclei omogenei a
seguito del fatto che alcuni atomi soggetti a lento movimento si legano tra loro. La nucleazione
omogenea di solito richiede un notevole sottoraffreddamento rispetto alla temperatura di
solidificazione di equilibrio, che pu essere per alcuni metalli anche di 100 C sotto alla
temperatura di equilibrio. Perch un nucleo sia stabile cosi che possa crescere a formare un
cristallo, esso deve raggiungere una dimensione critica
Un gruppo di atomi legati di dimensione inferiore alla dimensione critica detto embrione, un
gruppo di atomi legati di dimensione maggiore alla critica detto Nucleo. A seguito della loro
instabilit gli embrioni sono continuamente formati e risciolti nel metallo fuso.
-Nucleazione eterogenea
La nucleazione eterogenea avviene sulle pareti che contengono il liquido, su impurezze
insolubili, o altri materiali strutturali che abbassano lenergia libera critica richiesta per
formare un nucleo stabile.
Dal momento che durante i processi di solidificazione
industriale non si raggiungono elevati gradi di sottoraffreddamento (in genere tra 0.1 e 10 C),
si deduce che in questi casi la nucleazione eterogenea. La nucleazione eterogenea quindi,
richiede un grado molto minore di sottoraffreddamento per formare un nucleo stabile.
Per ottenere getti con dimensione fine dei grani, vengono spesso aggiunti al metallo liquido,
prima di colarlo degli affinatori di grano, in modo da avere durante la solidificazione dei nuclei
eterogenei finemente dispersi. (nelle leghe di alluminio si aggiungono piccole quantit di
titanio, boro, o zirconio)
Un lingotto solidificato in assenza di affinatori di grano ha struttura a grandi grani colonnari,
mentre in presenza di affinatori si creano grani fini equiassici.
Nei metalli la concentrazione di equilibrio delle vacanze raramente supera quella di 1 ogni
10000 atomi
Le vacanze di non equilibrio tendono a formare addensamenti, formati da due o tre vacanze.
Le vacanze possono muoversi scambiandosi di posizione con atomi a loro vicini favorendo, in
particolare ad elevate temperature, la diffusione degli atomi nello stato solido.
Autointerstiziale: quando un atomo in un cristallo occupa una posizione interstiziale tra atomi
che lo circondano, questi difetti di solito non si generano naturalmente, a causa dellelevata
distorsione con essi connessa, ma possono essere introdotti in una struttura a seguito di una
radiazione.
Difetti nei cristalli ionici:
Per la necessit di mantenere la neutralit elettrica quando 2 ioni di carica opposta si
allontanano da un cristallo ionico, si crea una bivacanza catione-anione chiamata difetto di
Schottky. Se un catione positivo si muove in un sito interstiziale in un cristallo ionico, si crea
anche la vacanza di un catione nel normale sito dello ione, questo doppio difetto viene
chiamato difetto di Frenkel. La presenza di questi difetti nei cristalli ionici favorisce la
loro conduttivit elettrica.
Vedere libro pag. 98 4.4.2 difetti di linea 4.4.3 difetti planari 4.4.4 difetti di volume.
Elastica: quando dopo aver tolto la forza il metallo torna alle sue dimensioni originali, il
metallo tollera solo piccole deformazioni elastiche poich gli atomi del metallo vengono
allontanati dalla loro posizione originale ma non tanto da poter occupare nuove posizioni
reticolari; pertanto una volta tolta la forza gli atomi tornano nella loro posizione
originale.
Plastica: Quando il metallo viene deformato tanto da non poter recuperare
completamente le sue dimensioni originali. Durante la deformazione plastica gli atomi
del metallo vengono spostati permanentemente dalla loro posizione originale per
assumere nuove posizioni reticolari.
Sforzo nominale:
Sforzo nominale =
Lunit di misura di il Pascal: 1Pa = 1 N/m2 siccome gli sforzi agenti sui materiali metallici
sono elevati si usa il MegaPascal: 1MPa = 106 Pa = 1 N/mm2
Deformazione nominale:
Nella maggior parte dei casi la deformazione nominale determinata da una piccola porzione
della lunghezza del provino, che pu essere circa 5 cm, oppure pari a 5 volte il diametro.
La deformazione adimensionale e spesso si converte in deformazione percentuale o
allungamento percentuale.
1.
2.
3.
4.
5.
Il modulo di elasticit;
Il carico di snervamento a una deformazione dello 0.2%;
Il carico di rottura;
Lallungamento percentuale a rottura;
La strizione percentuale a rottura.
Modulo di elasticit:
Nella prima parte della prova di trazione il provino viene deformato elasticamente (per i
metalli la massima deformazione elastica di solito minore dello 0.5%). In generale i metalli e
le leghe mostrano una relazione lineare tra lo sforzo e la deformazione nella zona a
comportamento elastico del diagramma sforzo-deformazione, del tipo:
(sforzo) = E (deformazione)
oppure
LEGGE DI HOOKE : E= (sforzo) / (deformazione)
Carico di snervamento:
Carico di rottura
Il carico di rottura il massimo valore di resistenza raggiunto nel diagramma sforzodeformazione. Superato tale carico si manifesta sul provino un restringimento localizzato
della sezione (strizione), di conseguenza lo sforzo nominale diminuir allaumentare della
deformazione fino al sopraggiungere della rottura, in quanto esso viene calcolato in
riferimento alla sezione iniziale del provino e non a quella effettiva. Il carico di rottura di un
metallo viene determinato tracciando una linea orizzontale dal valore massimo sulla curva
sforzo-deformazione fino allasse degli sforzi.
Allungamento percentuale
Lallungamento che un provino subisce durante la prova di trazione fornisce un valore della
duttilit del metallo. In generale pi elevata la duttilit e pi elevato il valore di
allungamento percentuale. Durante la prova si utilizza un estensimetro per monitorare la
deformazione del provino. Tuttavia lallungamento percentuale del provino dopo la rottura pu
essere misurato ricongiungendo le due met del provino e misurando la lunghezza finale con un
calibro. Il valore dellallungamento percentuale si calcola cos:
Lallungamento percentuale a rottura oltre a darci informazioni sulla duttilit del materiale
anche un valido indice della qualit del metallo, infatti, se nel metallo sono presenti porosit o
inclusioni o se il metallo danneggiato da surriscaldamento, lallungamento percentuale del
provino diminuisce rispetto alloriginale.
Strizione percentuale
La duttilit del materiale metallico pu essere espressa sia come allungamento percentuale sia
in termini di riduzione percentuale della sezione (strizione)
Conoscendo il diametro iniziale del provino e quello di rottura la strizione percentuale si
calcola con la seguente equazione:
Anche la strizione percentuale come lallungamento indice di qualit oltre che di duttilit
6.3.2 diagramma pagina 155
In realt, una volta che iniziata la strizione, lo sforzo reale nella prova di trazione pi alto
di quello nominale e dato dalla seguente equazione:
I progetti strutturali non sono basati sullo sforzo di rottura poich non appena viene superato
il carico di snervamento il materiale inizia a deformarsi. I progettisti usano invece il carico di
snervamento allo 0.2%, corretto con opportuni coefficienti di sicurezza.
Una sfera
Una piramide
Un cono