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Cap.

V
La recezione della dottrina aristotelica e la sua influenza.
La reazione della Chiesa e dei suoi teologi.
Esistevano grossi punti di conflitto tra la dottrina della
Chiesa e le idee esposte nei libri di Aristotele. La maggiore 3. La dottrina della doppia verità.
sede dei contrasti era l’Università di Parigi. Sembrava allora che ci fossero due verità: una per la
filosofia naturale ed una per la fede. Questa affermazione è
1. La condanna del 1277. stata condannata nel 1277, ma anche in questo caso, nessun
Nel 1210 un sinodo di vescovi vietò che i libri di filosofia pensatore la sosteneva veramente. La condanna aveva quindi
naturale di Aristotele (ed i suoi commenti) venissero letti in uno scopo “preventivo”.
pubblico o in segreto nella città di Parigi, sotto pena di
scomunica. Il divieto durò per 40 anni. 4. I limiti della potenza assoluta di Dio.
Una seconda fase della lotta contro l’aristotelismo si ebbe Aristotele aveva dimostrato l’impossibilità dell’esi-stenza
nel 1260-1280 sotto la spinta di san Bonaventura: anziché del vuoto, e che potessero esistere altri mondo al di fuori del
mettere al bando le opere, i teologi condannarono le idee che nostro. Queste sembravano delle restrizioni al potere assoluto
ritenevano pericolose. Nel 1277 il vescovo di Parigi pronunciò di Dio di fare quello gli fosse piaciuto di fare (attenzione però
una massiccia condanna di 219 tesi, che per la maggior parte al volontarismo…).
si riferivano a problemi legati alla filosofia naturale di Quando venne condannata la teoria che “Dio non può
Aristotele. creare altri mondi”, i filosofi cominciarono ad immaginare
Bisogna considerare il conflitto che si svolse nel XIII quali conseguenze si sarebbero prodotte se Dio avesse
secolo tra la facoltà delle arti (campo della ragione, della veramente creato altri mondi; ma erano solo esercizi di
filosofia) e la facoltà di teologia (campo della rivelazione). ragionamento, nessuno ci credeva. Inoltre, se Aristotele avesse
San Bonaventura era convinto che gli argomenti laici insegnati avuto ragione e “non può esistere un accidente senza la
nella facoltà delle arti dovessero essere subordinati alla sostanza a cui inerisce”, come era possibile la
teologia. Invece i professori della facoltà della arti, che si transustanziazione (l’aspetto del pane non inerisce alla
guadagnavano da vivere spiegando le idee e i pensieri di sostanza del pane, che non è più presente)?
Aristotele, ritenevano di essere i custodi della ragione. Molti
di loro seguivano i dettami della ragione anche quando erano 5. I due tipi di ragionamento ipotetico nella filosofia
in conflitto con la rivelazione, ma alla fine avrebbero sempre naturale del Medioevo (per dire in modo non aristotelico
chinato la testa per ragioni di fede (non esisteva l’ateismo!). ciò che la teologia chiede di dire).
Le tre questioni principali della disputa erano: 1) l’eternità 1) Per evitare il sospetto di eresia, le idee erano formulate
del mondo (cosmologia); 2) la dottrina della doppia verità in un linguaggio ipotetico, di solito «parlando in modo
(gnoseologia); 3) la potenza assoluta di Dio (teologia). Le naturale». Era chiaro che si concentravano solo sulla filosofia
autorità ecclesiastiche erano preoccupate che la filosofia naturale, senza riguardo alle implicazioni teologiche. Così,
prendesse il sopravvento, ed il Papa chiese ai professori di potevano considerare come vere quasi tutte le idee condannate
teologia di escludere la filosofia dai loro corsi della facoltà di dalla Chiesa, a condizione di non proclamarle vere in senso
teologia. San Tommaso però divise nettamente le due materie, categorico.
rendendole autonome: i teologi potevano usare anche la 2) La condanna del 1277 ebbe un effetto curioso non
logica, la filosofia naturale e la metafisica, mentre i filosofi desiderato: i filosofi cominciarono a studiare le impossibilità
non dovevano entrare nel campo della teologia. naturali del sistema aristotelico, considerando anche le ipotesi
Nel 1325, due anni dopo la canonizzazione di Tommaso, che erano in conflitto con esso. Si fece strada l’idea che la
venne tolta la condanna solo delle tesi che anche lui aveva realtà potesse essere diversa da quella immaginata da
sostenuto. Aristotele: la condanna ampliò gli orizzonti dei filosofi naturali
aristotelici e vivacizzò la filosofia naturale medioevale.
2. L’eternità del mondo.
Più del 10 % degli articoli condannati del 1277 6. I filosofi teologico-naturali.
riguardavano l’eternità del mondo. In realtà nessun pensatore I teologi non si opponevano alla filosofia naturale, ma
sosteneva questa dottrina eretica. ritenevano che solo loro dovevano mettere in relazione le due
Boezio di Dacia e Sigieri di Bramante ritenevano discipline, visto che le avevano studiate entrambe (i filosofi,
impossibile provare che il mondo ha avuto un inizio: la invece, non avevano studiato teologia). Se avessero voluto, la
creazione del mondo o la sua eternità sono entrambe possibili, filosofia aristotelica sarebbe stata vietata completamente, e non
ma affermavano anche che la fede deve prevalere. Quando la sarebbe stata il principale oggetto di studio delle università.
dottrina cristiana era in contrasto con la filosofia naturale L’aristotelismo non era solamente le opere di Aristotele ed
aristotelica, i maestri delle arti si sottomettevano alla teologia. i commenti ad esse, ma le sue idee entrarono in campo medico,
Anche san Tommaso era d’accordo con Boezio di Dacia: musicale…
«Che il mondo ha avuto inizio è cosa che si tiene soltanto per
fede, ma non è oggetto di dimostrazione o di scienza».

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