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Evandro Agazzi: La crisi della scienza: ancora possibile parlare di progresso?

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Interviste Evandro Agazzi

La crisi della scienza: ancora possibile parlare di progresso?


8/11/1993

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Evandro Agazzi discute la questione della crisi della scienza, muovendo dalla rottura prodottasi, tra il XIX e il XX secolo, tra l'ideale di scienza che ha caratterizzato il pensiero occidentale, fondato sull'idea di verit necessaria, e gli esiti a cui alcune teorie hanno condotto. L'idealizzazione del sapere compiuta dai Greci si riscontra anche in Galileo, che fonda la certezza della scienza sugli aspetti matematizzabili della realt; questo modello viene incrinato dalla cosiddetta crisi dei fondamenti, che ha investito sia la matematica che la fisica. Tuttavia, la nostra fiducia nella scienza non stata eccessivamente scossa, perch nella cultura occidentale stata spesso operante una forma di autocritica da parte degli stessi scienziati, culminata in Mach e Poincar che negano un autentico valore conoscitivo alla scienza, ridotta a mero strumento pragmatico; queste tesi sono state poi riprese da vari filosofi, dai neoidealisti italiani fino ai pragmatisti e a Bergson, mentre sono state avversate dai neopositivisti. Questi ultimi sostengono una visione del mondo di tipo scientifico, pur ammettendo la fallibilit, in linea di principio, della conoscenza fornita dalla scienze fisico-naturali, rispetto a cui, peraltro, non si possono trovare metodi pi validi. Tuttavia, mentre i vecchi positivisti ritenevano che la scienza fosse in grado di dominare tutti i problemi, i neopositivisti riducono l'ambito dei problemi forniti di senso, escludendone quelli che tradizionalmente appartenevano all'ambito della metafisica, come il senso della vita o l'esistenza di Dio. Del resto, i neopositivisti riducevano le teorie scientifiche a costrutti linguistici, analizzabili con gli strumenti della logica matematica, limitandone cos la portata. In effetti, se la conoscenza scientifica non viene pi vista come conoscenza della realt a tutti gli effetti, risulta problematico parlare di progresso della scienza, come avvenuto con la cosiddetta new philosophy of science. Per Agazzi, la portata conoscitiva della

http://www.emsf.rai.it/interviste/interviste.asp?d=143[20/12/2012 15:56:49]

Evandro Agazzi: La crisi della scienza: ancora possibile parlare di progresso?

scienza va dunque rivendicata superando le posizioni che la riducono a un insieme di meri costrutti linguistici; questo consentirebbe agli scienziati stessi di tornare a interessarsi alla filosofia della scienza, ultimamente poco popolare presso le maggiori comunit di scienziati. I neopositivisti avevano in un certo senso avvertito le difficolt insite in un approccio di radicale riduzionismo linguistico, mantenendo ferma la distinzione tra termini teorici e termini osservativi; ma rimanendo all'interno del linguaggio, il tentativo di ricondurre i secondi ai primi fall, cosicch ci si accorse del fatto che tutti i termini hanno un significato che dipende dal contesto: non sono cio mai puramente osservativi, bens sempre carichi di teoria; ma gli scienziati di solito non hanno accettato posizioni cos radicali, un'alternativa alle quali pu essere considerato l'operazionismo di Bridgman. Napoli, Vivarium, 8 novembre 1993 Biografia di Evandro Agazzi Interviste dello stesso autore La crisi della scienza: la svolta linguistica Partecipa al forum "I contemporanei"
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