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La filosofia della scienza si pone due grandi problemi fondamentali, uno è il problema della
giustificazione che riguarda il problema di scegliere fra varie teorie quella più adeguata, cioè come
fa una comunità scientifica a orientarsi fra teorie diverse a volte in contrasto l’una con l’altra? Come
giustifichiamo la nostra conoscenza, cioè come possiamo dire che ciò che sappiamo è corretto?
Altro aspetto che riguarda il problema della giustificazione è la contrapposizione fra metodo
deduttivo e metodo induttivo. Il metodo deduttivo parte da assunti, affermazioni e poi cerca di
dimostrare quelle affermazioni; questo è il metodo della geometria Euclidea, i teoremi sono delle
assunzioni che poi dimostro a posteriori tramite affermazioni che non devono essere contraddittorie
con gli assiomi che ho dato. Il metodo induttivo parte dai dati raccolti (quanti dati devo raccogliere
per ricavare informazioni valide?), quindi la filosofia della scienza si pone il problema se è meglio
il metodo induttivo o deduttivo con l’obiettivo dell’ampliamento della conoscenza.
Il fatto è che noi riteniamo scientifico solo il metodo che noi abbiamo usato.
L’altro problema della filosofia della scienza è il problema della demarcazione, cioè come
distinguo la scienza da tutto il resto? Come distinguo la scienza dal mito? Cos’ha di diverso la
scienza rispetto alla religione, alla metafisica? Su quali basi divido ciò che è scienza da ciò che è
pseudoscienza?
Noi in questo ambito ci muoviamo “a sentimento” senza che nessuno ci ha spiegato come questi
problemi sono stati affrontati, nessuno di noi ha conoscenza sulla filosofia della scienza. Vi è una
contrapposizione tra dogmatismo, cioè io credo per fede, perché qualcuno prima di me ha stabilito
che è così, e scetticismo cioè l’approccio di colui per il quale niente è vero, ma ogni cosa deve
essere continuamente dimostrata. Queste sono le posizioni estreme rispetto al problema della
demarcazione, cioè il problema che ci permette di stabilire cosa è scienza e cosa non lo è. Per un
grande numero di anni l’approccio scientifico è stato fortemente dogmatico, basato sul fatto che
c’era stato Aristotele, tutto quello che diceva lui era corretto, tutto il resto no.
La scienza ha quindi attraversato un periodo di forte dogmatismo, legato alla filosofia greca, i greci
infatti dividevano la conoscenza in conoscenza vera, episteme, dall’opinione ricorrente, Doxa. Dal
diciottesimo secolo questo problema della demarcazione diventa importantissimo perché bisogna
distinguere quello che è l’approccio scientifico dalle credenze religiose, noi diciamo che nel
diciottesimo secolo è nata la scienza (periodo dell’Illuminismo) e in realtà quello che è successo è
aver cambiato semplicemente il punto di riferimento, cioè abbiamo sostituito Newton con Aristotele
con un approccio ancora una volta di tipo dogmatico.
Il problema della demarcazione è importante per non rischiare di scambiare il dogmatismo per
scienza, ed è un problema di stringente attualità che ci porta a chiederci cosa è scientifico o meno.
Cercheremo di risolvere questi problemi indagando ancora una volta come questi problemi sono
stati affrontati, quali soluzioni sono state proposte e quali di queste soluzioni sono state convincenti.