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ESAME:

5 domande a risposta multipla (max 10 punti): • Corretta: 2 punti



• Errata: -0,50 (1 punto)

• Vuota: 0

1 Domanda aperta (250 parole, max 20 punti)

Per passare l’esame si devono ottenere almeno 18 punti complessivi

PROGRAMMA:
Il ragionamento giuridico (Canale, cap.1; slides)

Norme inespresse (Canale, cap.6; slides)

Analogia: un’inferenza complessa; caso del battello (Tuzet, pp. 17-34; slides)

Analogia e argomentazione giuridica; caso delle pale eoliche (Tuzet, pp. 35-58; slides)

Analogia e interpretazione estensiva; caso di Radio Vaticana (Canale, pp. 59-72; slides)

Caso del minore virtuale (Tuzet, pp. 73-82; slides)

Caso del social network (Tuzet, pp. 83-99; slides)

Giuristi critici, un caso pratico (slides)

IL RAGIONAMENTO GIURIDICO

Direttiva argomentativa: ci sono norme che regolano l’argomentazione giuridica.

Le norme di secondo livello regolano le norme di primo livello.

Sono:

- norme di scelta

- caso di con itto: ci dice quale preferire tra le direttive che ci sono.

INTERPRETAZIONE e COSTRUZIONE

Sono due relazioni

Interpretazione: testo collegato a norma espressa

Disposizione —> signi cato = norma o più norme

Costruzione: relazione, ma manca la cornice semantica ovvero il testo.

Da una parte:

- tesi dogmatica

- unione di una norma espressa e tesi dogmatica

Dall’altra parte: norma inespressa.

! Di cile capire quando ci sia davvero interpretazione e costruzione.

Guastini + Pino: distinzione non è individuabile.

Canale: la distinzione è utile. L’unico modo per capire se di fronte abbiamo costruzione o
interpretazione è:

- contesto

- ragionamento del giudice

! Signi cato di cornice semantica.

Es: si tratta di un caso di interpretazione perché si parla di una disposizione.

Il dizionario registra gli usi linguistici. Il giudice dà un signi cato usando una direttiva letterale =
argomentazione letterale secondo il dizionario.

Costruzione: è fuori dalla cornice semantica. Noi dobbiamo determinare qual è l’uso comune, la
cornice semantica. Se è al di fuori della cornice semantica si tratta di costruzione.

ANALOGIA

Sia funzioni conoscitive (es. analogia espressiva), sia normative.

Si tratta sempre di creare qualcosa

Un esempio è l’intelligenza arti ciale: analogia con il ragionamento della mente umana.

Steve Jobs: ha creato il “desktop” facendo un’analogia con la scrivania.

ANALOGIA COME INFERENZA COMPLESSA

A di erenza delle altre inferenze (es. deduzione), l’analogia è un’inferenza complessa perché è
composta da tante inferenze.

Inferenze deduttive: verità delle premesse trasferite alle conclusioni. Sono valide per de nizione.

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Inferenze non deduttive: servono a ragionare sui fatti.

Non hanno concetto di validità, sono per de nizioni invalide.

Ma possiamo capire se sono giusti cate, non giusti cate, più o meno giusti cate.

Non hanno la caratteristiche della certezza, ci porteranno solo a conclusioni più o meno probabili.
Avremo una conoscenza più o meno forte dei fatti.

3 tipi di inferenza non deduttiva:

1. Induzione: lavoro dello scienziato > fa una serie di esperimenti e alla ne induce una norma.
Da particolari circostanze singole a conclusione generale. Si tratta di una conclusione forte, a
partire dalle poche esperienze che abbiamo si trae la conclusione forte.

Debolezza del ragionamento: la scienza è la branca più aperta all’errore. Dal particolare pretende
di fare una norma generale.

Sono buone induzioni quelle su base statistica e probabilistica.

Con la conclusione si ha una pretesa di universalità.

2. Abduzione: si nota un elemento particolare, un fatto sorprendente.

Poi si fanno ipotesi basate su massime di esperienza o regole della scienza.

Da esperienza sensibile —> tramite ipotesi si conclude e si dà una spiegazione.

3. Analogia: va da particolare a particolare = somiglianza rilevante tra due o più entità.

Ci permette di trovare le somiglianze tra due cose e in questo rapporto c’è sempre un fatto non
conosciuto o non regolato normativamente.

Uno degli elementi del paragone è sconosciuto, tramite l’analogia si colma la lacuna di
conoscenza.

! Se non c’è una lacuna normativa, non va utilizzata l’analogia.

ANALOGIA

1. Conoscitiva: tratti comuni tra gli eventi e tra gli e etti dovuti alle esperienze.

+ ragionamento ipotetico

La somiglianza o disuguaglianza deve essere rilevante per lo scopo.

Esperienza conosciuta: source

Esperienza sconosciuta da conoscere: target

2. Normativa:

Inferenza complessa Abduzione (ipotesi) + induzione (su base di esperienze ) + deduzione


(conclusione deduttiva)

Come identi care le proprietà rilevanti per argomentare:

argomento psicologico: intenzione del legislatore = direttiva da pov psicologico, quello che il
legislatore pensava. (Intenzione attiene alla sfera mentale, psicologica)

+ argomento teleologico: relativo ai ni, parla dello scopo (=ratio) della disciplina.

3. Valutativa
es. Kayak e sup

In questi tre tipi di analogie la proprietà rilevante cambia

Analogie conoscitive: causa

Normative: ratio legis, che scopo perseguiva il legislatore.

Valutative: le ragioni

PROBLEMI - criteri di valutazione di un’analogia.

> per capire se analogia è forte occorre capire se si basa su proprietà rilevante

> spesso le analogie sono tra gruppi di elementi, occorre far sì che i tipi siano uguali.

! Attenzione al numero e varietà delle cose messe a confronto.

Se c’è solo un numero delle cose messe a confronto, è un’analogia debolissima.

> criteri di valutazione sono tutti della stessa importanza

DIRETTIVE INTERPRETATIVE

4 tipi di argomento letterale - si basa sull’evoluzione del signi cato

- signi cato letterale al momento della promulgazione (inteso dal legislatore)

- Signi cato letterale al momento dell’applicazione

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> questa distinzione è fatta perché il diritto è un insieme che si evolve nel tempo.

- Signi cato letterale al momento del linguaggio ordinario (come intendono le persone comuni un
termine)

- Signi cato letterale in base a linguaggio tecnico (giuridico o tecnico-scienti co; secondo
settore tecnico) > es. frutto inteso come risultato economico.

Argomento sistematico: ra orzare la propria tesi facendo riferimento ad altri contesti all’interno
dell’ordinamento.

4 tipi di argomenti sistematici:

- sedes materiae > collocazione nell’ordinamento di quella disposizione.

- semantica contestuale > nel momento in cui cerca di dare signi cato a disposizione, si a da
al signi cato complessivo che dà valore alla connessione dei termini all’interno della
disposizione.

- combinato disposto > da lettura congiunta di varie disposizioni —> dà un sunto di signi cato

- coerenza/congruenza > difendendo la tesi si dice che con quell’interpretazione si dà forza alla
coerenza del sistema. Si evitano contraddizioni, quindi questione logica (coerenza) oppure si dà
lettura rispettosa dei principi dell’ordinamento (congruenza)

COSA FARE QUANDO SI AFFRONTA CASO NUOVO

• Contesto fattuale

• Contesto giuridico: contesto penale

• Problema giuridico

• Problema interpretativo

• Obiettivo di accusa: se si è la corte.

• Obiettivo di difesa: se si è la difesa.

COME INTERPRETARE LA DISPOSIZIONE

Se si fa riferimento a:

SOMIGLIANZE > si costruisce analogia ( somiglianza + ratio)

Si usa la ratio / intenzione legislatore = unico criterio alla base della rilevanza.

Quindi analogia: ratio + somiglianze rilevanti

La ratio si individua tramite: argomento teleologico (ratio) / psicologico

!! L’analogia nel diritto penale non è consentita in malam partem, dunque si può utilizzare, se si è
in un caso penale, solo nei panni della difesa ( per difendere l’imputato).

SIGNIFICATO > per costruire interpretazione estensiva

Si possono utilizzare per fare interpretazione estensiva:

- argomento sistematico: come per esempio il letterale, che è particolarmente attaccato ai


testi delle disposizioni. Fa riferimento alle norme dell’ordinamento.

!! Se si fa interpretazione estensiva non si sta integrando il diritto, infatti diritto penale è già
completo.

- combinato disposto: capire il signi cato di una disposizione alla luce di più norme
dell’ordinamento.

- semantica contestuale: parla di connessione delle parole; guardare la disposizione nel suo
contesto e derivare signi cati delle singole parole.

ESEMPIO:

Art 660 c.p. - molestia o disturbo alle persone

Chiunque, in un luogo pubblico o aperto al pubblico, ovvero col mezzo del telefono, per petulanza
o per altro biasimevole motivo, reca a taluno molestia o disturbo e' punito con l'arresto no a sei
mesi o con l'ammenda no a 516 euro.
+ Libro 3 “Delle contravvenzioni in particolare”

! La condotta è sempre indicata da un verbo: recare a taluno molestia o disturbo = cosa


l’ordinamento punisce con questa disposizione.

Modalità = come deve avvenire questa condotta: in un luogo pubblico, aperto al pubblico o col
mezzo del telefono.

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! Di erenza tra luogo pubblico (di proprietà pubblica) e aperto al pubblico (proprietà di privati ma
chiunque può accedervi)

Luogo: posto sico, spazio, ambiente.

• Questione fattuale:

Chi sono i soggetti coinvolti? 



Che tipo di relazione vi è tra loro? Giuridicamente rilevante: rapporto di lavoro e subordinazione

Vi è una questione di problema di emersione del fatto se vi è soggetto sottoposto che subisce +
relazione gerarchica può aggravare l’elemento dannoso, il soggetto inferiore è più vulnerabile.

Chi era presente nel momento in cui questi atti erano prodotti? Giuridicamente rilevante.

Questa disposizione tutela il fatto di non essere lesi di fronte a qualcuno = ratio
Da una parte sembra più grave il fatto reale perché qualcuno può molestarci in maniera diretta
sicamente.

D’altra parte la molestia online può avere una dannosità diversa ma ugualmente pesante:

- non si sa chi sia l’altro soggetto

- si possono di ondere informazioni private su larga scala

Questione giuridica: se è applicabile art 660 al caso dei social network e quindi il soggetto è
condannabile.

Problema interpretativo comporta 3 problemi distinti:

> molestie in luogo pubblico o aperto al pubblico

> Facebook è un luogo? Vi è una dimensione di pubblicità, addirittura maggiore rispetto alla
realtà.

Metaverso

> di erenza tra luogo pubblico e aperto al pubblico

Scopo dell’azione argomentativa


- Difesa: obiettivo argomentativo è far credere che la disposizione per la fattispecie delle
condotte digitali non sia applicabile.

- Accusa: la disposizione è applicabile.

DIFESA

1. Avere chiaro obiettivo argomentativo

2. Avere chiara la via, la strategia: interpretazione estensiva o analogia

In penale l’analogia non può essere utilizzata, ma solo l’analogia in malam partem.

Si può utilizzare l’analogia in bonam partem

Si può utilizzate anche interpretazione estensiva “luogo”

Disposizione non comprende i luoghi digitali, il testo non parla di questo

!! importanza della creatività: principio del favor rei, di stretta legalità, rilevanza di somiglianze e
di erenze, …

ACCUSA - uso di interpretazione estensiva = uno dei 4 argomenti letterali

Signi cato al momento dell’applicazione: oggigiorno le persone usano la parola luogo per i luoghi
digitali es. piattaforme, luogo, siti.

- linguaggio tecnico: rif sia ai giuristi (=studiosi del diritto o altre sentenze autorevoli), sia a esperti
digitali

! luogo è utilizzato veramente in senso ampio, l’estensione si può fare

Massime giudiziarie: sintesi di decisioni giudiziali

La cassazione sostiene l’interpretazione estensiva MA come mai fa riferimento alla ratio?

Fa riferimento alle conseguenze del non punire le condotte che stiamo esaminando, ma in modo
corretto.

Quando già l’interpretazione estensiva è conclusa, ha ra orzato la sua argomentazione con


riferimenti alla ratio.

Se si parla di signi cati dei termini della disposizioni e loro usi linguistici e successivamente si fa
riferimento alla ratio per ra orzare ulteriormente l’interpretazione estensiva, è consentito.

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