di Tomaso Boyer
Introduzione:
Le fallacie sono normalmente definite come argomenti che sembrano corretti ma che,
inseguito a esame, si rivelano non essere tali (Copi 1961, p.67 dell’ediz. Italiana).
Tuttavia, nota Benzi, esiste un corpus di esempi e definizioni di argomenti che sono
percepiti come “sbagliati”e che si concorda nel chiamare “fallacie”- ma dei quali non si
riesce a fornire una definizione univoca, né una tassonomia generalmente accettata : in
altri termini, non ci si riesce ad accordare su perché siano fallaci.
Tradizionalmente è stata la logica a occuparsi del problema delle fallacie; per questo è
necessario osservare se essa possa fornire gli elementi per una teoria generale della
fallacie.
1
BENZI M., Il problema logico delle fallacie, in MUCCIARELLI G.-CELANI G. (a cura di), Quando il
pensiero sbaglia. La fallacia tra psicologia e scienza, UTET- Libreria, Torino 2002, pp. 62 - 95 e 182 - 185
La proprietà delle inferenze deduttivamente valide è quella di essere un’inferenza nella
quale la conclusione è conseguenza logica delle premesse e non si dà il caso che le
premesse siano vere e allo stesso tempo la conclusione sia falsa.
Se P allora Q
P
--
Quindi: Q
Le inferenze induttive sono non monotòne (l’aggiunta di ulteriori premesse può avere
rilevanza sulla conclusione) e non valide, nel senso proprio della logica deduttiva.