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Botanica vetrini

1) Radice di dicotiledone in struttura primaria. Questo lo si può dedurre dalla presenza di arche nella
porzione centrale della radice stessa. In essa in particolare vi si vedono la diposizione dei vasi
floematici e xilematici quasi a formare una x, la cui abbondanza è ridotta rispetto a quello che vi si
può trovare in una radice di monocotiledone in cui vi sono grande abbondanza di vasi.
Una caratteristica rilevante di una radice è la presenza di vasi xilematici esarchi ossia disposti
all’esterno ( fusti hanno xilema endarco).
Il cilindro centrale è ridotto rispetto al parenchima esterno ricco di amiloplasti. Particolare di dx
Infine la parte più esterna è il rizoderma.

2) Questo è un particolare di radice in cui vi si nota la presenza dell’endoderma. L’endoderma è un


tessuto di rivestimento presente esternamente al cilindro centrale è rivestito da pareti suberificate
chiamate bande di caspary. In particolare nell’immagine vi si possono notare le vie di passaggio dei
nutrienti: le linee blu rappresentano le vie apoplastiche in cui il passaggio dei nutrienti avviene tra
le cellule; mentre le rosse rappresentano le vie sinplastiche in cui il passaggio avviene nelle cellule.

3)
Questa è una sezione longitudinale del floema. il floema rappresenta vasi cellulosici di conduzione dei
prodotti della fotosintesi dalle foglie a tutti gli organi delle piante. In particolare vi si possono notare
placche cribrose, le quali consentono il trasporto di sostanze tra vasi adiacenti. I quali in inverno per
proteggersi si rivestono da callosio.
4)A sinistra vi si può notare la presenza di numerosi vasi conduttori presentanti dimensioni diverse. Da ciò
posso dedurre che si tratta di una sezione trasversale di dicotiledone in un particolare xilematico.
Abbiamo una porosità diffusa ma al centro vi si può notare una diffusione anulare ( a cerchio).
Infine tra i vari vasi vi si osservano i raggi midollari.
La differenza di dimensioni dei vasi viene gestito da un ormone ossia l’auxina.

5) questa è una sezione trasversale di un parenchima fondamentale. Si possono notare la presenza di


grosse cellule dalla forma poliedrica tra le quali vi si trovano spazi intracellulari.

6-7) Vediamo granuli pollinici al microscopio elettronico a trasmissione ( vedi in 3D).


Gli organi di riproduzione maschili nelle piante superiori sono gli stami i quali su un filamento portano le
antere, contenenti 4 logge contenenti i granuli pollinici. Le antere presentano un tappeto, in alta divisione
metabolica, le quali offrono nutrimento alle cellule madri. Le quali origineranno per meiosi un tetrade di
granuli pollinici, tenuti insieme da callosio, che si degrada grazie alla presenza nel tappeto stesso di enzimi.
I granuli pollini sono rivestiti esternamente da una parete detta esina recante una sostanza cioè la
sporopollenina. Essa garantisce l’impermeabilità dei granuli pollinici ma è assente in alcune zone dette pori
germinativi da cui germinerà il tubetto pollinico.
L’esina può presentare diverse morfologie in base al tipo di impollinazione: abbiamo una esina liscia talvolta
recante sacche aeree per una impollinazione anemofila, mentre per l’impollinazione antemofila l’esina
presenta diverse ornamentazioni.

8) sezione trasversale di un fusto di monocotiledone. Questo lo si denota dalla presenza di fasci collaterali
chiusi disposti eterogeneamente nel fusto che per questo prende il nome di struttura atassostelica.
In particolare i fasci sono caratterizzati dalla presenza di xilema, internamente, e floema, esternamente,
uniti l’un l’altro dal procambio. Questa struttura non consente l’evolversi in una struttura secondaria
proprio perché è coesa, dunque persisterà per tutta la vita della pianta.
Esternamente a questa struttura abbiamo un mantello meristematico, che è l’unico tessuto di
accrescimento della pianta infatti in esso vi si possono notare molti fasci collaterali chiusi.
Infine la parte più esterna è caratterizzata dall’epidermide.

9) le trachee, tracheidi e fibre sono sistemi di conduzione legnosi ossia vasi xilematici presentanti pareti
impermeabilizzate costituite da lignina che consentono il passaggio di linfa grezza, acqua e nutrienti dalla
radice alle foglie.
Le trachee e tracheidi le troviamo solo nelle angiosperme dicotiledoni mentre nelle gimnosperme abbiamo
le fibrotracheidi.
Ciascuna di queste presentano caratteristiche morfologiche che consentono loro di distinguerle e
individuarle. Le trachee presentano maggior diametro e sono corte e larghe, cilindriche con estremità
piatte. Hanno perforazioni sulle pareti trasversali. Nelle prime fasi di sviluppo hanno ispessimenti anulari e
elicoidali, mentre a dimensioni definite hanno ispessimenti scalariformi e punteggiati.
Le tracheidi sono più lunghe e strette con estremità affusolate. In particolare nelle gimnosperme ci sono
molte punteggiature su tutta la superficie; queste punteggiature sono dette aereolate sono caratteristica
esclusiva delle gimnosperme.
Le fibre in realta non so che cazzo dire!

10) sezione trasversale di fusto di dicotiledone in struttura primaria. Questo lo denoto dalla presenza
ordinata di fasci collaterali aperti ( struttura eustelica). Tali fasci sono costituiti dalla presenza di xilema e
floema separati dalla presenza intermedia di procambio. In particolare lo xilema è endarco, in cui la parte
più interna è detta protoxilema, mentre il metaxilema è a stretto contatto con il procambio.
La separazione dei vasi di conduzione permette l’evolversi della pianta in una struttura secondaria in cui il
procambio originerà un tessuto meristematico secondario detto cambio-cribrovascolare.
Esternamente c’è l’epidermide e il tutto è immersa in un parenchima fondamentale.

11) vedi vetrino 1

12) vedi vetrino 4


13) sezione longitudinale di fibrotracheidi in gimnosperme. Vedi vetrino 9

14) sezione trasversale di cambio cribro-vascolare

15) vedi vetrino 9 . sezione trasversale.

16) fascio collaterale aperto vedi struttura primaria dicotiledone.


17) legno eterogeneo di dicotiledone.

18) legno eterogeneo. Presenza di porosità diffusa.

19)
legno omogeneo sotto.
20) sezione longitudinale di un apice radicale in cui si osserva un abbondanza di tessuto meristematico
primario il quale consente l’accrescimento della radice stessa ( tutta la zona rossa). Al di sotto di questa
zona abbiamo una parte che all’occhio appare trasparente poiche le cellule presentano grossi vacuoli, si
tratta della cuffia che ha la funzionalità di proteggere il meristema della radice. Essa è costituita da sostanze
mucillaginose dette mucigel le quali oltre ad avere una funzione protettiva garantiscono l’infossamento
della radice agevolando la penetrazione nel suolo.

21) sezione trasversale di fusto di dicotiledone in struttura primaria.

22) fusto di monocotiledone


23) sezione trasversale di fusto di gimnosperma in struttura secondaria. In particolare vediamo la
disposizione dei vasi xilematici in modo omogeneo, si tratta infatti di un legno omogeneo in cui i vasi sono
isodiametrici. Essi sono attraversati da dei raggi midollari uniseriati, cioè costituiti da un solo tipo di cellule.
Nella affine al legno, procedendo verso l’esterno vi si trova un ampio strato di corteccia, il quale è infine
rivestito dall’epiderma cioè lo sviluppo dell’epidermide ( tipico della struttura primaria).

24) fusto monocotiledone. A dx è un particolato di fascio coll chiuso.

25)
Sezione trasversale di fusto di dicotiledone in struttura secondaria.
Al centro c’è il legno eterogeneo endarco. Il cambio cribro-vascolare, sviluppatosi dal procambio della
struttura primaria divide lo xilema dal floema. procedendo verso l’esterno dopo il floema si dispone uno
strato di sclerenchima, cioè un tessuto meccanico ricco di sclereidi.
Esternamente c’è il periderma sviluppatosi dall’epidermide della struttura primaria.

26)
Fibrotracheidi di gimnosperme con perforazioni areolate.

27)
Sezione trasversale di sughero. In particolare vi si osserva la lenticella.

28)
In generale le sezioni di foglia permettono la distinzione della pianta a cui appartengono: sezione dorso
ventrale nelle dicotiledoni ( pagina sup e inf non combaciano); sezione isolaterale nelle monocotiledoni ( le
pag combaciano); sezione centrica nelle gimnosperme.
Questa è una sezione dorso-ventrale, si tratta quindi di una dicotiledone. Distinguiamo un’epidermide
superiore e un inferiore, il quale presenta gli stomi. Al di sotto dell’epidermide superiore si dispone un
tessuto a palizzata, le cui cellule sono molto ravvicinate tra di loro ma lasciano spazi per il passaggio di
nutrienti e raggi uv.
Infine abbiamo un tessuto lacunoso in cui si vedono le sclereidi ( hanno forma stellata ).

Nelle foglie di monocotiledoni, sezione isolaterale gli stomi si trovano sia sulla pagina inf e sup. al di sotto ci
sono le celle sottostomatiche. Le nervature sono parallele e presentano all’interno floema e xilema
circondato da un parenchima clorofilliano.
Nelle foglie di gimnosperma guardare appunti.

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