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Già nei popoli primitivi troviamo le prime forme di canto che accompagnavano i principali
momenti di vita. C’erano quindi i canti di caccia, guerra, religiosi, funebri ecc..; così le antiche
civiltà li associarono poi allo studio della musica.
Mentre in Oriente la musica islamica richiese un’estensione particolare ricorrendo anche all’uso del
falsetto.
In Occidente fu invece il canto liturgico a dominare che si sostituì pian piano ad un canto basato su
un'unica linea melodica cantata con una o più voci.
Solo intorno al 1500 si arrivò ad una prima classificazione delle voci, che vennero suddivise in
questo modo:
• Soprano e Contralto: affidati agli uomini che cantavano il falsetto (falsetti artificiali)
• Tenore: corrispondeva al Baritono
• Basso: restava Basso
Nacque poi con l’accostamento del canto al melodramma una nuova forma di canto chiamato
“recitativo” (una sorta di canto simile al parlato)
Sempre in questo periodo prese forma anche il “bel canto”, che tende ad una astrattezza puramente
musicale (al contrario procedeva l’opera francese che dava maggior importanza alla declamazione).
Infine un complesso di voci umane emesse contemporaneamente viene chiamato “coro”.
Se queste voci emettono un suono si parla di canto corale, se invece eseguono una parte all’unisono
si parla di stile omofonico. Si dice Polifonico quando vengono intonate melodie differenti.
Vi sono diversi tipi di cori:
• Coro voci pari: composto da soli uomini o sole donne
• Coro voci bianche: composto da bambini
• Coro voci miste: composto da voci maschili e femminili
Il canto corale può essere eseguito con accompagnamento di strumenti o a cappella (senza aiuto di
strumenti).