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Strumenti umani – Voce – Canto Corale – Il percorso del suono

La voce umana è la fonte sonora più antica e spontanea.


Il suono viene prodotto da un moto che nasce da un corpo in vibrazione e genera onde di
compressione e refrazione dell’aria, è quindi il risultato della vibrazione delle due corde vocali tese
attraverso la laringe della gola. I polmoni emettono dell’aria che mette in vibrazione tali corde.
L’altezza che ne viene fuori dipende dalla tensione di esse; più le corde sono tese, più il suono è alto
e viceversa.
Il suono è rinforzato da ciò che funge da cassa di risonanza, ossia naso e testa. Il timbro cioè la
qualità del suono dipende dalla qualità e flessibilità delle corde.
Il suono quindi è il risultato di un processo che impegna in maniera coordinata il sistema
respiratorio, il sistema laringeo e quello risuonatore.
I suoni sia emessi vocalmente, da strumenti o da quello che ci circonda emettono delle onde sonore
che raggiungono l’orecchio esterno e da li penetrano nel condotto uditivo fino ad incontrare il
timpano facendolo vibrare. Le vibrazioni si trasmettono lungo la catena degli ossicini e proseguono
poi nel labirinto osseo. A questo punto vengono stimolate le cellule nervose contenute all’interno
della chiocciola. In questo modo il suono viene trasmesso al cervello.
La voce umana inoltre, si divide in quattro categorie:
• Basso e Tenore: Voci Maschili

• Contralto e Soprano: Voci Femminili

Già nei popoli primitivi troviamo le prime forme di canto che accompagnavano i principali
momenti di vita. C’erano quindi i canti di caccia, guerra, religiosi, funebri ecc..; così le antiche
civiltà li associarono poi allo studio della musica.
Mentre in Oriente la musica islamica richiese un’estensione particolare ricorrendo anche all’uso del
falsetto.
In Occidente fu invece il canto liturgico a dominare che si sostituì pian piano ad un canto basato su
un'unica linea melodica cantata con una o più voci.
Solo intorno al 1500 si arrivò ad una prima classificazione delle voci, che vennero suddivise in
questo modo:
• Soprano e Contralto: affidati agli uomini che cantavano il falsetto (falsetti artificiali)
• Tenore: corrispondeva al Baritono
• Basso: restava Basso
Nacque poi con l’accostamento del canto al melodramma una nuova forma di canto chiamato
“recitativo” (una sorta di canto simile al parlato)
Sempre in questo periodo prese forma anche il “bel canto”, che tende ad una astrattezza puramente
musicale (al contrario procedeva l’opera francese che dava maggior importanza alla declamazione).
Infine un complesso di voci umane emesse contemporaneamente viene chiamato “coro”.
Se queste voci emettono un suono si parla di canto corale, se invece eseguono una parte all’unisono
si parla di stile omofonico. Si dice Polifonico quando vengono intonate melodie differenti.
Vi sono diversi tipi di cori:
• Coro voci pari: composto da soli uomini o sole donne
• Coro voci bianche: composto da bambini
• Coro voci miste: composto da voci maschili e femminili
Il canto corale può essere eseguito con accompagnamento di strumenti o a cappella (senza aiuto di
strumenti).

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