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Capitolo 2
Vincenzo Pannarale
Conservatorio di Musica “N. Piccinni” - Bari
1
Le fonti a disposizione per studiare le civiltà più
antiche e ormai scomparse sono di alcuni tipi
fondamentali:
- fonti iconografiche
- fonti letterarie
- reperti
- notazione musicale
Vincenzo Pannarale
Conservatorio di Musica “N. Piccinni” - Bari
2
Antica Mesopotamia
Vincenzo Pannarale
Conservatorio di Musica “N. Piccinni” - Bari
5
Le prime rappresentazioni d'interesse risalgono a
pitture tombali dell'Antico Regno egizio (circa
2700 a. C.). Sono raffigurati i direttori di piccoli
assiemi strumentali nell'atto di compiere gesti con
le mani (chironomia), interpretabili come
l'indicazione di specifiche note musicali.
Vincenzo Pannarale
Conservatorio di Musica “N. Piccinni” - Bari
6
Si presume che il sistema musicale egizio fosse
pentatonico o eptatonico (dallo studioso Curt
Sachs).
Vincenzo Pannarale
Conservatorio di Musica “N. Piccinni” - Bari
7
Antica Grecia
Le fonti sulla musica greca del periodo arcaico (fino,
cioè, al VI sec. a. C.) sono della stessa natura,
imprecisa, di quelle delle civiltà precedenti:
testimonianze letterarie e figurative, reperti di antichi
strumenti.
Matematica-musica-geometria-astronomia
Vincenzo Pannarale
Conservatorio di Musica “N. Piccinni” - Bari
10
Elementi fondamentali
Vincenzo Pannarale
Conservatorio di Musica “N. Piccinni” - Bari
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L'intervallo è un rapporto fra quantità.
La teoria pitagorica
Ottava 2:1
Quinta 3:2
Quarta 4:3
Tetraktys
Vincenzo Pannarale
Conservatorio di Musica “N. Piccinni” - Bari
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Gli intervalli considerati consonanti (effetto di
“fusione”, cioè tendenza all'unità) erano quelli di:
• Ottava (diapason);
• Quinta (diapente);
• Quarta (diatessàron);
• Dodicesima (rapporto 3:1 fra le lunghezze delle
corde vibranti);
• Quindicesima (rapporto 4:1).
Vincenzo Pannarale
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Il genere determina il tipo di intervalli utilizzati.
Prendendo ad esempio il tetracordo dorico, il
genere può essere:
• diatonico, se la successione è: tono, tono,
semitono;
• cromatico: 1 tono e mezzo, e 2 semitoni;
• enarmonico: un intervallo di 2 toni, e due
intervalli di 1/4 di tono.
Vincenzo Pannarale
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• lidio, con il semitono all’inizio:
Conservatorio di Musica “N. Piccinni” - Bari
Dall’unione di 2 tetracordi di uguale specie si
otteneva l’armonia, cioè una scala di un’ottava.
Ad esempio dall’unione di 2 tetracordi dorici si
otteneva l’armonia dorica:
Vincenzo Pannarale
Conservatorio di Musica “N. Piccinni” - Bari
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La denominazione dei gradi successivi dell'ottava
standard è ricavata dalle corde della lira, forse
come residuo di una precedente notazione orale.
Vincenzo Pannarale
Conservatorio di Musica “N. Piccinni” - Bari
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Il sistema “teleion”
Vincenzo Pannarale
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Vincenzo Pannarale
Il “Sistema perfetto maggiore”
Conservatorio di Musica “N. Piccinni” - Bari
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All'epoca di Aristosseno il sistema è giunto alla
sua organizzazione classica, distinta in un
sistema perfetto maggiore e un sistema perfetto
minore. Quest’ultimo era formato da 3 tetracordi
tutti congiunti, più la proslambanomenos (si noti,
per inciso, la presenza del Sib, che ancora nel
gregoriano sarà l’unica alterazione ammessa).
Considerati insieme i due sistemi formavano il
sistema perfetto immutabile.
Vincenzo Pannarale
Conservatorio di Musica “N. Piccinni” - Bari
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Vincenzo Pannarale
Il “Sistema perfetto minore”
Conservatorio di Musica “N. Piccinni” - Bari
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Vincenzo Pannarale
Il “Sistema perfetto immutabile”
Conservatorio di Musica “N. Piccinni” - Bari
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Le specie d'ottava
Vincenzo Pannarale
Conservatorio di Musica “N. Piccinni” - Bari
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Le lettere dell'alfabeto ionico classico venivano
utilizzate, invece, a terne (ad es. alfa, beta,
gamma, oppure delta, epsilon, zeta ecc.). Per
esempio:
• alfa indicava il Fa diesis;
• beta il Fa innalzato di un quarto di tono;
• gamma il Fa naturale.
Poiché l’ordinamento delle altezze nel sistema
teleion era discendente, il Fa diesis si incontrava
prima del Fa naturale; pertanto l’alfa si usava per
il Fa diesis e la gamma per il Fa naturale.
In tutta la musica antica, quando parliamo di note
non ci riferiamo ad altezze assolute, mancando
Vincenzo Pannarale
30
un diapason di riferimento.
Conservatorio di Musica “N. Piccinni” - Bari
La fila superiore indica i suoni naturali, la seconda quelli innalzati
diVincenzo
un quarto
Pannarale di tono (cioè una diesis, nella teoria greca) e la terza
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fila quelli diinnalzati
Conservatorio di due
Musica “N. Piccinni” - Baridiesis (cioè di un semitono).
La ritmica
Vincenzo Pannarale
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Altri segni
Vincenzo Pannarale
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La notazione dell’Antica Grecia
Non sarà sfuggito che, fin qui, abbiamo parlato molto
più di teoria che di notazione. In altri corsi si
approfondisce, invece, la storia della musica greca.
Sebbene si abbiano molte notizie sulla storia della
musica greca e sulla teoria musicale, ben poco ci è
rimasto del repertorio, che evidentemente veniva
tramandato soprattutto oralmente. Pare che la
notazione scritta venisse usata soltanto raramente, e
soprattutto per:
• occasioni celebrative, come la vittoria di agoni
musicali (si pensi agli inni delfici);
• redazione di antologie di brani ad uso personale da
Vincenzo Pannarale
parte didei
Conservatorio Musicacantori;
“N. Piccinni” - Bari
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L'Epitafio di Sicilo
Vincenzo Pannarale
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L'incisione
Vincenzo Pannarale
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Trascrizione in notazione moderna
Vincenzo Pannarale
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Bibliografia
Vincenzo Pannarale
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