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access to Il Saggiatore musicale
È vero che i viennesi sparano volentieri a zero, ma solo per ciò che concerne il
teatro. E la mia specialità è troppo benvoluta, qui, perché non mi possa sosten-
tare: questo è proprio il paese del pianoforte!... E poi, ammettiamo pure: il caso
si darebbe solo tra alcuni anni, non certo prima. Nel frattempo saranno fioccati
onori e baiocchi. 1
In forma più succinta, questo saggio è stato letto nel convegno su «Mozart and the
Riddle of Creativity», tenutosi dal 2 al 5 dicembre 1991 al Woodrow Wilson International
Center for Scholars in Washington, D.C., e viene pubblicato qui col gentile consenso del
Woodrow Wilson Center Press. La versione inglese vedrà la luce, col titolo Mozart's Piano
Concertos and Their Audience , nel volume On Mozart , Washington - Cambridge, Woodrow
Wilson Center Press - Cambridge University Press, in corso di stampa.
1 Mozart: Briefe und Aufzeichnungen , III, a cura di W. A. Bauer e O. E. Deutsch, Kas-
sel, Bärenreiter 1962, 3a ed. 1991, p. 124 sg. (2 giugno 1781).
Che cosa c'è alla base dell'estetica del concerto solistico? Possia-
mo benissimo compulsare Bottrigari, il Viadana o Praetorius alla ri-
cerca del punto di partenza: ma per quanto concerne il concerto mo-
derno sarà più utile guardare avanti - a Čajkovskij, per esempio, che
a Madame von Meek scriveva della «lotta tra l'orchestra, potente e
variopinta, ed il suo antagonista, debole eppure animoso». E una for-
mulazione esemplare, nel suo carattere dialettico. Čajkovskij personi-
fica lo strumento solista e l'orchestra come attori in carne ed ossa:
vede l'orchestra robusta e multiforme, il solista lieve e però agile; li
vede entrambi coinvolti in un rapporto antagonistico.
Ma ad un livello ancora più elementare importa che nel concerto
gli attori si differenziano per il contributo che danno a certe attività
musicali basilari, che distinguerò chiamandole discorso ed esibizione ,
discorso e spettacolo. Scelgo apposta un concetto linguistico come
"discorso" anziché uno matematico come "logica" per designare il
giuoco continuato che s'istaura tra materia e retorica musicale, la
processualità della musica, l'illusione di movimento e di peso ch'essa
suscita. Tema, tonalità, ordito, dinamica, contrasto sono alcuni dei
fattori correnti del discorso musicale: la sua quintessenza s'invera
nella sinfonia, genere orchestrale per eccellenza. Il discorso musicolo-
gico che s'occupa del discorso musicale è l'analisi.
L'esibizione, dal canto suo, è una qualità primaria del far musica,
che si dà anche a livelli infimi di discorso musicale. E esibizione il
suonar forte e svelto, il cantar sexy ; l'esibizione può essere estempo-
ranea, imprevedibile, incontrollabile, refrattaria all'analisi. In certi
generi musicali dell'Occidente, lo sfoggio solistico è represso: non è il
caso del concerto. Un concerto senza passi di bravura non è degno
del nome: lo si chiamerebbe semmai sinfonia concertante. Virtuosi-
smo e discorsività si
tempo moderatore e ac
Ascolti un concerto
stato grezzo. L'orchest
stra. Quanto alla "lotta
non ve n'è gran che in
certo aggiunge un altro
campo, per quanto dif
istaurato tra di loro n
più ricco e interessante
rapporto.
Dire che Mozart ha "
un parlar grossolano:
Non manca certo quest
di Mozart, così come
questo, Mozart si dista
nei. La tecnica del dial
molto studiata, e molto
risonanze più vaste de
radicare il procediment
terra. Siccome si dà d
stesso linguaggio, nel
orchestra trattino lo stesso identico materiale: nei concerti di Mozart
il solista e l'orchestra discutono, perlopiù, ripetendosi a vicenda la
musica l'un dell'altro. L'arte affiora attraverso lo spettro mirabile
della variazione e della sfumatura nelle repliche dialogiche, che noi
percepiamo come battute d'un colloquio.
Il dialogo può darsi a più livelli. Sul piano dello scambio imme-
diato di temi e figure musicali possiamo parlare di repliche e contro-
repliche istantanee, di botta e risposta, più in generale di scontro di-
scorsivo a caldo. In altri contesti, invece - nel contesto socratico, ad
esempio -, è concepibile che si avvii un dialogo oggi per poi ripren-
derlo e concluderlo domani. Un dialogo dilatato nel tempo è, in ter-
mini musicali, un dialogo condotto al livello della forma musicale. Si
parlerà allora di risposta a distanza, di replica dilazionata, di ricapito-
lazione, in generale di una controffensiva discorsiva.
Esempio 1
4 Cfr. Tovey, Essays in Musical Analysis , III, p. 86; Musical Articles from the Encyclopae-
dia Britannica , London, Oxford University Press 1944, p. 16; e Preface to Cadenzas for Classi-
cal Concertos , negli Essays and Lectures in Music , London, Oxford University Press 1949,
pp. 315-324.
5 Per una breve discussione del concerto K. 466, cfr. J. Kerman, Mozart à la Mode ,
«The New York Review», 18 maggio 1989, p. 51.
7 Landon, op. cit., p. 107 (107 dell'ed. it.); Mozart : Briefe cit., III, pp. 3
zo 1784).
Esempio 2
11
Esempio 3
si fosse sentito
versiva, diffici
Einstein molt'a
ro i viennesi»:
monia collettiv
per i suoi bisog
primo Mozart,
(' Traduzione da