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Lezione del 23/10/2020, Prof.

ssa Sandei
Sbobina di: Eleonora Codognotto, Dalila Calore; Virginia Penna,

La Pubblicità Commerciale
(l’argomento non è difficile, è molto importante, ma c’è una logica che va seguita per apprendere
questo tema)

Le azioni fondamentali per capire di aver capito sono:


-cercare di riflettere sulla differenza tra atti e fatti; “Nel registro delle imprese vengono iscritti atti,
fatti o entrambi? Fammi un esempio di atto e di fatto.”
-pensare ad almeno un caso in cui il conservatore può rifiutare l’iscrizione (il controllo del
conservatore è un controllo formale)
pensare ad almeno un esempio che spieghi l’importanza pratica della pubblicità dichiarativa (oggi
vedremo i vari effetti, non è nulla di nuovo perché sono temi già stati affrontati nello studio di
Istituzioni di diritto privato,in particolare della pubblicità immobiliare) l’esempio è funzionale per
riuscire a capire l’argomento.

La pubblicità commerciale è una delle parti del cosiddetto Statuto dell’imprenditore, lo Statuto può
essere per tutti gli imprenditore, per determinate categorie di imprenditori, in ogni caso è una parola
chiave per raggruppare tutti gli istituti.
Il registro delle imprese è stato previsto nel 42 ed è entrato in vigore nel 95 con una legge del 93,
perché il codice civile delegava ad un successivo provvedimento, la messa in funzione del registro
delle imprese. Negli anni 90 una forma di informatizzazione già c’era, nei tempi
l’informatizzazione è cresciuta fino a diventare un registro pubblico consultabile online inserendo
un’azienda qualsiasi nella ricerca. Le visure sono a pagamento.
Qual’è la differenza tra una visura ordinaria e una visura storica?
Esempio: Immaginiamo che io debba prendere in locazione un appartamento, avendo studiato
giurisprudenza so che devo chiudere un contratto, il contratto di locazione. Scopro che la
controparte (proprietario dell’immobile) è una società e quindi l’agenzia immobiliare mi manda la
bozza del contratto di locazione, e io voglio vedere se colui che firma il contratto è legittimato a
spendere il nome della società e quindi impegnarla, per fare ciò devo fare una visura.
Tutto ciò che è pubblicato sul registro delle imprese crea un affidamento legittimo nei terzi.
Quale visura faccio, storica o ordinaria? La visura significa aprire il registro e vedere tutte le
informazioni che riguardano l’impresa in oggetto.
La visura ordinaria è una visura che riporta lo stato attuale.
La storica ha un contenuto più ampio, mostra anche le varie modifiche che sono avvenute nel corso
degli anni (nella visura ordinaria non si troverebbero).
Il registro viene tenuto su base provinciale (ogni camera di commercio ha il proprio registro delle
imprese). Questo non vuol dire che online non possiamo fare una ricerca su tutto il territorio
nazionale.
Il registro delle imprese è tenuto su base personale, quindi non può essere cercata un’impresa in
base alle sue caratteristiche, ma per effettuare una ricerca devo conoscere il nome dell’impresa.
Qual’è il nome dell’impresa nel caso in cui si tratti di un’impresa individuale?
Quando l’impresa fa capo ad una società, l’impresa è la società, quando invece viene tenuta da un
soggetto in forma individuale, il soggetto può darle il nome che vuole, e questo è il nome che deve
essere cercato nel registro. Il registro delle imprese è situato in ogni camera di commercio a
disposizione di chiunque vi voglia iscrivere un Srl.
Il registro è diviso in due macro aree:
-la sezione ordinaria
-la sezione speciale
Questa suddivisione in sole due parti è saltata, era la configurazione che aveva dato il legislatore del
42, ma con l’andare del tempo il legislatore ha continuato ad aggiungere sezioni speciali (con una
serie di riforme, es: start up) con cui ha previsto ulteriori sezioni speciali. Al momento noi troviamo
una sezione ordinaria e tante sezioni speciali (il legislatore le ha chiamate “apposite sezioni
speciali”).
Nella sezione ordinaria si devono iscrivere le società di persone e capitali, ma soprattutto devono
essere iscritte le imprese commerciali (nell’art 2195 cc viene indicata l’iscrizione nel registro delle
imprese da parte degli imprenditori che esercitano l’attività commerciale) siano esse individuali o
siano esse in forma societaria.
Il codice aveva pensato di prendere gli imprenditori commerciali e di separarli dagli imprenditori
agricoli e dai piccoli imprenditori, perché quest’ultimi generano meno necessità di tutela del
mercato perché hanno un flusso di rapporti inferiore. Questa distinzione era stata portata anche a
livello di sezioni nella pubblicità, ponendo i piccoli imprenditori e le imprese agricole nella sezione
speciale, il senso era quello di prevedere per la sezione speciale un valore diverso.
Dal 2001, rivedendo il concetto di impresa agricola e ripensando al suo ruolo, il legislatore ha detto
che anche l’iscrizione dell’impresa agricola, produce gli effetti della sezione ordinaria.
Quindi al momento gli imprenditori commerciali vanno nella sezione ordinaria con gli effetti
maggiori, gli imprenditori agricoli vanno ancora nella sezione speciale, ma l’effetto connesso a
questa loro iscrizione è identico a quello previsto per la sezione ordinaria degli imprenditori
commerciali.
Non bastasse questo caos, sono state inserite anche queste apposite sezioni speciali, che a volte sono
dei doppioni.
Esempio: Esiste una sezione dove bisogna dare evidenza di quegli enti che sono parte di un gruppo,
quindi se la società Barilla e la società De Cecco (società commerciali di capitali) sono legate tra
loro da un rapporto di gruppo, noi le troveremo iscritte tanto nella sezione ordinaria, quanto nella
sezione speciale di direzione e coordinamento.
Il quadro delineato dal legislatore del 42 è completamente saltato,al momento, salvo qualche
principio di massima che noi teniamo a mente, la situazione è piuttosto ingarbugliata, non si direbbe
confusa perché sapendo bene la regola e conoscendo che nota suona ogni tasto, non c’è cacofonia,
ma non c’è più quell’ordine che c’era in principio.
Quando l’aveva pensata il legislatore, la distinzione era molto netta;
se eri un’impresa commerciale venivi posto nella sezione ordinaria e avevi efficacia dichiarativa,
se eri un imprenditore agricolo venivi posto nella sezione speciale e ottenevi pubblicità-notizia.
Adesso una sezione speciale che può avere più tipi di effetti (costitutiva, normativa, ecc...), puoi
essere un imprenditore agricolo nella sezione speciale ed avere efficacia dichiarativa.
Non abbiamo più una regola che ci possa guidare, dobbiamo conoscerle in maniera più puntuale e
precisa.

Torniamo alle slides. Allora, le sezioni ordinarie le abbiamo già viste, le sezioni speciali le abbiamo
già viste.
Domanda: Vanno imparate a memoria? Non vanno imparate a memoria, però certamente alcune di
queste sarà inevitabile impararle a memoria. Molto più importante è che voi impariate i principi che
stanno sotto. Io ho già raccomandato tante volte di cercare di fare una gerarchia di quello che
studiate, cioè di capire qual è la cosa base per poi costruire l’insieme delle nozioni di dettaglio. C’è
un albero delle conoscenze: partite dalle radici.
Principi generali: tipicità. Articolo 2188 cc.→ È istituito il registro delle imprese per le iscrizioni
previste dalla legge. Cosa vuol dire? Certamente non posso andare al registro delle imprese per
voler registrare un disegno di mia figlia. Mi risponderebbero: non posso accettare la registrazione di
questo documento, perché non è previsto dalla legge che io iscriva nel registro delle imprese il
disegno di sua figlia. Quindi vige un principio di tipicità. Nel registro delle imprese è possibile
iscrivere tutto e solo ciò che il legislatore prevede possa/debba essere iscritto. Questa cosa della
tipicità detta così sembra una sciocchezza, anche perché voi avete studiato i contratti tipici. Invece
la questione della tipicità è abbastanza spinosa, perché va da sé che ogni qualvolta l’autonomia
privata si lanci in costruzioni giuridiche (es. clausole statutarie molto fantasiose, piuttosto che
delibere dal contenuto particolare), è chiaro che lì abbiamo il dubbio se quell’atto è iscrivibile
oppure no. Faremo qualche esempio.
Andiamo avanti. Ho detto che l’articolo 2188 dice ‘per le iscrizioni previste dalla legge’.
Commentando questo articolo vi ho detto che quindi dentro il registro delle imprese si possono
iscrivere solo gli atti per i quali la legge preveda un obbligo/diritto. In realtà l’iscrizione
rappresenta, in linea generale, un obbligo, ma soprattutto anche un onere. L’articolo 2193 vi dà
proprio contezza di questo fatto. Cominciamo dall’articolo 2194, rubricato ‘Inosservanza
dell’obbligo di iscrizione’. Quindi, cosa succede se queste iscrizioni che la legge dice di eseguire
non vengono eseguite? Salvo quanto disposto dagli articoli …, chiunque omette di richiedere
l’iscrizione nei modi e nei termini stabiliti dalla legge, è punito con una sanzione pecuniaria. Ma
attenzione: questa non è l’unica conseguenza negativa della mancata esecuzione, perché poi c’è
l’articolo 2193, che si riferisce a determinati atti, ma che comunque dice “I fatti dei quali la legge
prescrive l'iscrizione, se non sono stati iscritti, …”. Quindi tenete presente anche il 2193 tra le
conseguenze, tra i motivi per cui uno deve fare l’iscrizione. Lo devi fare quando l’atto è tipico, e se
non lo fai hai una multa ma potresti avere anche un altro problema più grave, che è quello della
mancata pubblicità.
Bene, quindi abbiamo scoperto che esiste un obbligo di iscrivere determinati atti o fatti, e che
questo obbligo è molto contingentato dalla legge. Quindi si devono e si possono iscrivere tutti e soli
gli atti per i quali la legge prevede questa formalità. Ma chi è che deve fare sta iscrizione? Articolo
2189: “Le iscrizioni nel registro sono eseguite su domanda sottoscritta dall'interessato”. Quindi
l’interessato, intendo dire l’impresa, chiede di iscrivere i fatti o gli atti che le si riferiscono. Quindi
se l’imprenditore cambia sede, chi doveva dirlo al registro? L’imprenditore. Se la società cambia
nome, chi lo doveva dire al registro? La società. O quando c’è di mezzo un notaio, il notaio ha
l’obbligo di comunicare lui al registro delle imprese. Quindi quando qualcuno ha un atto o un fatto
che si svolge davanti a un notaio è tranquillo, perché in realtà la domanda viene curata nel suo
interesse dal notaio. Quando invece si tratta di atti o fatti dei quali è possibile dare una
comunicazione senza l’intervento del notaio, ecco che lì bisogna provvedere in proprio. Ad
esempio, il deposito del bilancio che va mandato al registro delle imprese: in questo caso non c’è il
notaio che lo fa, è l’amministratore che si deve preoccupare di mandarlo, ossia l’interessato. Quindi
l’iscrizione avviene su domanda dell’interessato o, in difetto, d’ufficio. Infatti l’articolo 2190 dice
che “Se un'iscrizione obbligatoria non è stata richiesta, l'ufficio del registro invita mediante
raccomandata l'imprenditore a richiederla entro un congruo termine. Decorso inutilmente il termine
assegnato, il giudice del registro può ordinarla con decreto.” Non è che succeda molto però questa
cosa dell’ufficio.
Bene, quindi l’interessato deve fare istanza e poi chi è che provvede a iscrivere questo atto o fatto
nel registro delle imprese? Esiste il cosiddetto conservatore del registro. E’ l’ufficio del
conservatore ovviamente, che è presente in camera di commercio, e questo ufficio ha il compito di
verificare la regolarità formale dell’istanza e, nel caso di esito positivo della sua verifica, di
iscrivere l’atto o il fatto nella sezione corrispondente. Il conservatore, o meglio l’ufficio del
conservatore compie quindi questa verifica formale preliminare. Quale potrebbe essere un caso in
cui l’ufficio del conservatore del registro respinge la richiesta? Per esempio se dovesse riscontrare
un’incompetenza dell’ufficio o una mancanza di legittimazione del richiedente, o ancora
un’atipicità totale (ad esempio se arrivo col disegno della bambina). E questo è un controllo
formale, nel senso però più facile del termine. Il conservatore fa quindi da porta d’ingresso del
registro. Se il conservatore ritiene che non siano soddisfatte le condizioni, respinge la domanda. E
allora chi controlla il conservatore? Esiste un giudice che funge da giudice del registro, e che ha la
sua sede in tribunale. E’ il giudice delle imprese. Articolo 2191: “Se un'iscrizione è avvenuta senza
che esistano le condizioni richieste dalla legge, il giudice del registro, sentito l'interessato, ne ordina
con decreto la cancellazione”. Quindi è possibile chiedere la cancellazione al giudice se il
conservatore ha iscritto cose che non doveva iscrivere. L’articolo 2189 dice che “Il rifiuto
dell'iscrizione deve essere comunicato con raccomandata al richiedente. Questi può ricorrere entro
otto giorni al giudice del registro, che provvede con decreto”. Quindi se il giudice mi dice no, io
posso ricorrere al giudice del registro. Lo stesso se viene iscritto qualcosa e qualcuno non ha piacere
che questa venga iscritta: si può fare ricorso e chiedere la cancellazione. Il giudice farà un controllo
sull’attività del conservatore del registro.
Quindi, il registro viene tenuto dall’ufficio del conservatore del registro, ma sopra l’ufficio c’è il
giudice del registro, che è il giudice che controlla la regolarità di ciò che fa l’ufficio. Bene, adesso
vorrei fare un piccolo ragionamento con voi: premesso che vige il principio di tipicità, considerato
che gli atti di trasferimento di un’azienda commerciale devono essere iscritti nel registro delle
imprese, quando un’azienda viene venduta questa cessione di impresa viene registrata nel registro
delle imprese. Articolo 2556 secondo comma: “Per le imprese soggette a registrazione,
i contratti che hanno per oggetto il trasferimento della proprietà o il godimento dell'azienda devono
essere depositati per l’iscrizione nel registro delle imprese nel termine di 30 giorni a cura del notaio
erogante o autenticante”. Ma lo stesso esempio lo potrei fare per le quote di srl: articolo 2479 dice
che quando si cede una quota di srl, questa cessione deve essere iscritto nel registro delle imprese.
Insomma, né più né meno di quello che abbiamo studiato per i beni immobili: quando un contratto
ha come oggetto beni immobili, deve essere trascritto. E’ uguale nel caso di passaggio di impresa,
perché noi dobbiamo sapere chi c’è dietro alle imprese. Questo è quello che dice la norma. Allora io
vi chiedo: sarebbe possibile iscrivere la domanda giudiziale di annullamento della cessione per
vizio del volere? Io non ho un 2652, un equivalente di quella norma sulla trascrizione delle
domande giudiziali e poi annotamento delle sentenze relative. Quindi come faccio? La stessa
domanda si può fare in merito al preliminare di trasferimento. Su questo tema dell’estensione della
tipicità c’è un grande dinamismo: alcuni uffici e alcuni giudici sono più propensi ad accertare
questo tipo di pubblicità commerciale, e altri hanno posizioni più restrittive. La posizione
favorevole su che argomento fa leva? Non tanto sull’idea di tipicità, che è per sua natura una
nozione stretta, ma l’argomento è quello della completezza. Se voi andate a vedere la legge di
adozione del registro del 95, l’iscrizione delle imprese deve essere tenuta in maniera completa, per
dare una fotografia completa, e quindi su questa base alcuni uffici del registro ritengono che sia
auspicabile dare una fotografia il più possibile completa. Quindi anche questi atti che non sono
direttamente di trasferimento ma che possono incidere sulle vicende traslative devono trovare
spazio nel registro delle imprese. Io vi ho caricato ieri alcune sentenze, e una di queste è su questi
argomenti. Non sono obbligatorie da leggere ma servono per capire la materia.
Arriviamo al punto cruciale: quali sono gli effetti dell’iscrizione alla sezione ordinaria? Qual è il
senso di questo registro?
E siamo al punto cruciale. Fin qua non dico che abbiamo scherzato, però, attenzione perchè adesso
si fa sul serio. Vi ricordate quando avete studiato i registri immobiliari e avete imparato che chi
primo trascrive vince, prevale nel suo diritto? Non vince chi ha comprato per prima l'immobile, ma
chi è riuscito a trascrivere per primo il proprio acquisto.
Ecco, quindi quando stipulate un contratto immobiliare sapete che fino a quando non avete
provveduto alla trascrizione al registro degli immobili, tutto sommato la partita non è chiusa, e
quindi che è molto importanteandare a completare l'acquisto con la trascrizione. E anche avete
imparato che per far sapere a chi appartiene un bene immobile dovete fare una visura immobiliare.
Ecco, quello che trovate nei registri immobiliari è la verità su cui poter fare affidamento, cosa
accade nel registro delle imprese?
Cominciamo col dire che ci sono tre tipologie di effetti:
– efficacia dichiarativa
– efficacia costitutiva
– efficacia normativa
Ma cominciamo col dire che tutte le isrizioni nella sezione ordinaria producono in linea di principio
efficacia dichiarativa. Questo da dove lo apprendiamo? Dal 2193 c.c. dove dice, "I fatti per i quali la
legge prescrive l'iscrizione, ecc.. ecc.. , -all'ultimo comma- sono salve le disposizioni particolari
della legge". Quindi la regola generale delle iscrizioni della sezione ordinaria è quella del 2193 c.c.,
a meno che la legge stessa non dica qualcos'altro. Quindi se io devo sapere quali sono le
conseguenze di una iscrizione o mancata iscrizione di un atto o fatto nel registro delle imprese, mi
deco chiedere "In che sezione? Di che sezione stiamo parlando? In che sezione doveva essere
iscritto questo fatto? Quanto è grave il fatto che in non l'abbia iscritto?". Dipende da che sezione
era, perchè se era semplicemente la sezione speciale dei gruppi di società, beh ti dico che avrai
l'ammenda e fine della fiera. Se invece era una sezione ordinaria e tu non hai iscritto questo fatto
nella sezione ordinaria, è un bel guaio perchè normalmente in questa sezione la pubblicità ha
efficacia dichiarativa. Cosa significa efficacia dichiarativa? Significa regola del 2193 cc. State
attenti, che il 2193 cc.è fatto di due commi; vuol dire che ci dice due cose. La prima cosa che ci dice
è di tipo positivo; dice al secondo comma: "l'ignoranza dei fatti dei quali la legge prescrive
l'iscrizione, non può essere opposta dai terzi dal momento in cui l'iscrizione è avvenuta.". Quindi se
viene fatta l'iscrizione prescritta, allora quel fatto, quell'atto si considera conosciuto per tutti. È una
presunzione assoluta. Quindi una volta che l'imprenditore abbia curato questo genere di pubblicità,
ha finito, può stare in pace. Il terzo non può dire "ero all'estero, ero malato, non lo sapevo.." peggio
per te perchè era pubblicato quindi tu dovevi andare a vedere nel registro delle imprese. Il registro
delle imprese in questo senso fa un po' da strumento di bilanciamento delle posizioni. Pensate che
se non ci fosse questo registro un imprenditore che volesse fare conoscere un fatto al pubblico,
come dovrebbe fare? Boh. Dovrebbe affiggerlo alle pareti?dovrebbe mettelo su Google? Cosa
dovrebbe fare? E chi deve cercare? Dove va? Allora abbiamo trovato un sistema per cui tu vuoi
rendere noto qualcosa agli altri?basta che lo metti là. Vuoi sapere qualcosa degli altri?devi venire
qua. Quindi è un punto di equilibrio tra l'esigenza di chi vuole fare conoscere qualcosa e di chi ha
diritto di non essere tenuto all'oscur, di non cerace come un pazzo le informazioni dappertutto. Ecco
perchè una volta che l'ho iscritto, i terzi sanno che tutte le notizie devono essere consultate là. Se
non l'hanno fatto è un problema loro.
E se invece sono io che non l'ho fatto? Quindi il terso è andato a vedere e non ha trovato niente.
Primo comma del 2193 cc. "I fatti dei quali la legge prescrive l'iscrizione, se non sono stati iscritti,
non possono essere opposti ai terzi da chi è obbligato a chiedere l'iscrizione, a meno che questi
provi che i terzi ne abbiamo avuto -effettiva, aggiungo io- conoscenza". Quindi se qualcosa non è
stato iscritto, non è che è finita la partita. C'è ancora una chance per l'imprenditore, che è quella di
provare che il terzo ne aveva effettiva conoscenza. Va bene, io non ho curato la pubblicità, però la
pubblicità non ha portato a nessun effetto negativo, quindi non c'è nessun affidamento da tutelare.
Quindi il fatto, pur non iscritto, è opponibile.
Facciamo subito un esempio, perchè sennò qua ci perdiamo.
Allora, prendiamo il nostro imprenditore che aveva la sede in Viale dell'Industria, e si sposta in Via
Goito. Allora noi sappiamo che gli atti di recesso vanno comunicati alla controparte. Immaginiamo
che questo nostro imprenditore che prima stata in Viale dell'Industria e adesso di è spostato in Via
Goito avesse in piedi una serie di contratti di locazione con vari studenti per ipotesi. Uno di questi
studenti decide di recedere dal contratto di locazione perchè l'università è tutta online, e manda una
raccomandata di recesso all'indirizzo di Viale dell'Industria. Avrà fatto bene a mandarla lì? Il suo
recesso è efficace? Sono partiti i sei mesi di preavviso? A un certo punto la segretaria della società
locatrice chiama lo studente e dice "Guarda che qua a noi non risulta pagato il mese di Marzo.
Come mai?". E lo studente "No ma guardi che io le ho mandato la disdetta sei mesi fa. Adesso non
abito più lì e non pago, ho disdettato". "Ma guardi che a noi nono è arrivato nessun recesso. Dove
l'hai mandato?" "L'ho mandato al solito indirizzo, Viale dell'Industria." "Ma no, ci siamo spostati,
siamo in Via Goito, non lo sai?". E questo cosa gli deve dire? "Se l'avete messo nel registro delle
imprese, adesso io farò una visura e ha ragione lei, signorina, e io ho mandato il recesso nel posto
sbagliato, ma se lei non l'ha messo nel registro delle imprese io ho tutto il diritto nel fare
affidamento sul fatto che lei sta ancora in Viale dell'Industria."
Questa è pubblicità dichiarativa. Se il fatto dello spostamento della sede, non è stato pubblicizzato,
allora non sarà opponibile, salvo che si provi l'effettiva conoscenza. Cosa vuol dire? Che se non
avevano fatto l'iscrizione nel registro delle imprese ma avevano mandato una bella mail a tutti i loro
studenti dicendo "Cari inquilini, sappiate che d'ora in poi per comunciarci dovete scriverci qua.." e
posso dimostrare che questa lettera è arrivata, ecco che anche se non avevano fatto l'iscrizione al
registro delle imprese si possono savlare perchè effettivamente non c'è nessun affidamento da
salvaguardare. Se invece loro hanno fatto l'iscrizione nel registro delle imprese, che questo studente
fosse via quando è arrivata la letterina dell'aggiunta in cui dicevano "Guarda che mi sono spostato",
non importa, perchè io ho fatto la pubblicità nel registro delle imprese.
Quindi per capire qual è la rilevanza pratica di questa pubblicità che viene chiamata pubblicità
dichiarativa, che è la regola per la sezione ordinaria dell'imprenditore commerciale, e oggi è anche
la regola per l'imprenditore agricolo che non sta nella sezione ordinaria, ma gli si applica la
pubblicità commerciale, vuol dire che c'è una presunzione da un lato e dall'altro non specupare:
vedete, è assoluta la conoscenza, ed è relativa l'ignoranza.
Provate a fare esempi, ad esempio sul trasferimento d'azienda... ragionateci un pochino su questi
esempi.
Però il 2193 3° comma dice “sono salve le disposizioni particolari della legge” tipo andiamo al
2331 nelle società per azione e ci dice che con l’iscrizione nel registro la persona acquista
soggettività giuridica: quando iscriverò l’atto costitutivo di una SPA nel registro delle imprese non
semplicemente opporrò l’atto agli altri ma costituirò la Spa. Prima di questo momento la SPA non
esiste. Per introdurre una clausola di gradimento nell’istituto della spa bisogna modificare lo statuto
e tutte le modifiche devono essere iscritte nel registro delle imprese per avere effetto: art.2436. Fino
a quando non ci sarà l’iscrizione nel registro delle imprese quello non esiste: questa è l’efficacia
costitutiva. Poi esiste l’efficacia normativa e l’esempio classico è quello della SNC (società in nome
collettivo) non sono iscritte nel registro delle imprese ad esso si applicherà la normativa dettata per
le società semplici. Noi chiamiamo questo un’efficacia normativa. Quindi noi chiamiamo questa
un’efficacia normativa 2297 “fino a quando una società in nome collettivo non è iscritta nel
registro delle imprese i rapporti sono regolati dalla società semplice “ questa è normativa perché
dal fatto di effettuare una pubblicità scaturisce già prima dell’iscrizione ma solo con l’iscrizione li
applicherò la normativa dettata per SNC. Poi esiste un’ulteriore ipotesi che è quella della pubblicità-
notizia: quella è tipica delle iscrizioni speciali: il legislatore prevede l’iscrizione nel registro delle
imprese per rendere il fatto conoscibile ad es. il fatto che ci sia un gruppo di imprese vorrei che
fosse conosciuto lo iscrivo nel registro delle imprese, se non lo fai prendi una multa invece se lo fai
hai adempiuto. Quindi l’efficacia della pubblicità notizia significa che il registro delle imprese
funge da strumento, come tanti altri, di pubblicità. Ma non ha di per sé una valenza più forte. Quindi
quando siete nella sezione ordinaria non c’è mai la pubblicità notizia, la sezione speciale in generale
dovrebbe avere pubblicità notizia, come non è sempre dichiarativa nell’ordinaria e potete trovarvi
delle sorprese: per es. la Sturtup innovativa che ha efficacia normativa, l’imprenditore agricolo che
è nella sezione speciale ma ha un’efficacia dichiarativa etc.. (Risposta alla domanda di uno
studente ) La pubblicità notizia non dà un inversione dell’onere della prova, è un sistema e dunque è
un indizio , ti facilita nel provare che avrebbero potuto (non dovuto ) conoscere la notizia.
[consigli su come studiare questa parte: intanto capire che cos’è il registro, cercare di capire qual è
la ratio, dividendo dicendo che esiste una sezione ordinaria e tante sezioni speciali affiliate. Quali
sono gli effetti dell’iscrizione? Nella sezione ordinari alla regola è questa ma con eccezione etc… e
poi sapere cosa vuol dire e un esempio.
Compiti: pensate che cos’è un fatto e un atto. Cosa può essere un rifiuto formale e che cos’è un
conservatore e che motivi può respingere. C’è una sent. sui limiti del controllo del conservatore
caricata. ]

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