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Sappi, che Allah ti confermi con uno spirito che proviene da Lui, che
quando Allah ha creato l’anima razionale parlante, la quale governa
questa “complessione” che prende il nome di “essere umano”, Egli
conferì autorità su di lui a tre cose, presenti all’interno di tale
“complessione” nella sua configurazione presente in questo mondo,
facendo di esse tre delle concomitanti della configurazione di tale
costituzione : esse sono l’anima vegetale, l’anima appetiva (shahwa) e
l’anima collerica.
L’Anima vegetale è quella che cerca il nutrimento per ripristinare quel che
è consumato del corpo; attraverso di essa il corpo cresce e non smette
mai di prendere il proprio nutrimento, perpetuamente, sia tramite quel
che proviene dall’esterno, che è chiamato “cibo”, o da dove Allah vuole,
senza designazione alcuna.[Come l’esempio di alcuni Awliyà’ che hanno
praticato un digiuno completo, giorno e notte, e tuttavia non sono morti
né deperiti, dimostrando con ciò che “venivano nutriti dal proprio
Signore”].
La facoltà digestiva non cessa mai di far passare il cibo da una forma
all’altra e la facoltà ritentiva lo trattiene in suo dominio per disporre di
esso in conformità con la conoscenza sua e di ciò sopra al quale esso è
posto in carico. Una volta che questi due hanno fatto pieno uso di esso,…,
lo lasciano libero ed esso viene preso in carico dalla facoltà attrattiva e da
quella repulsiva.
Quando esse due lo hanno trasferito in un altro posto, esso ritorna a
carico delle facoltà digestiva e ritentiva, che con esso fanno quel che
avevano fatto nel luogo precedente e dischiudono in esso altre diverse
forme.
L’anima vegetale quindi continua a dire alle sue guardie “Devo avere
qualcosa con cui nutrirmi”. Allora finisce col nutrirsi degli “umori”
corporei e degli avanzi che ne rimangono. E può essere che anche le
“guardie” si siano indebolite così come l’anima vegetale stessa, per cui
quella configurazione continuerà ad indebolirsi. La facoltà repulsiva
diviene sempre più forte e quella attrattiva sempre più debole, così come
la ritentiva, sino a che l’essere umano muore.
Questo è quel che distingue gli esseri umani dagli animali nella ricerca del
nutrimento.
L’anima appetiva mostra una sincera amicizia per quella vegetale, perché
è sua assistente nel nutrimento e nella sua condivisione. Ma è anche sua
nemica, poiché l’appetiva le porta del nutrimento che la danneggia e non
le reca beneficio. La sua assistenza nei confronti dell’anima vegetativa è
accidentale, non essenziale; per quest’ultima essa è il nemico che le si
rivolge dal quale non è possibile allontanarsi e dal cui male non vi è
sicurezza.
Allah ha riunito insieme tutti questi segni del Libro dell’Esistenza, dentro il
quale non vi è che chiarificazione e misericordia. E null’altro.
Ogniqualvolta qualcosa che contraddice la misericordia fa la sua
apparizione nel Cosmo, da parte [direttamente] del Vero oppure
dall’interazione di qualche parte del Cosmo con qualche altra, ciò non è
che un affare incidentale nel Libro ed è spiegato dalla chiarificazione per
accidentale che esso possa essere. Ciò non appartiene all’essenza del
Libro, in quanto , rispetto alla Sua essenza, il Libro è tutto misericordia e
chiarificazione. Allah non ne ha fatto un castigo.
Un Mistero
Non c’è modo di liberarsi dell’Appetito \ poiché esso deriva dalla realtà
essenziale della configurazione \ sia in questo basso mondo sia nella
Dimora del Ritorno Finale \
Il barzakh si trova tra due parti \ e non vi è null’altro che due entità \ tu e
Lui dal Quale tu derivi \ sebbene ogni cosa provenga da Lui
Le cose sono simili per mezzo delle somiglianze \ ed i corpi densi sono
simili per mezzo delle ombre
E dinnanzi ad Allah si prosterna quel che è \ nei Cieli e sulla “terra, volenti
o nolenti \ così come fanno le loro ombre \ al mattino ed alla sera”
(Cor.13,15)