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Dice il Vero in uno degli ahàdith qudsì : "O Mio servitore, tu vuoi ed
Io Voglio. Se tu ti sottometti a ciò che Io voglio, Io
prenderò in carico quel che tu vuoi. Se tu Mi disputi quel che Io
voglio, Io ti respingerò in quel che tu vuoi : e non può
sussistere che quel che Io voglio"
Rimetti dunque la tua volontà ad Allah ed abbandonati alla Sua
Opera. La rinuncia alla volontà è cosa propria agli iniziati,
mentre la contestazione del Suo Decreto è la qualità degli ignoranti e
dei negligenti.
Sebbene il murìd, all'inizio del proprio cammino, sia egli stesso
animato da una volontà propria, quella di avvicinarsi ad
Allah, egli dovrà, alla fine, abbandonarla per Allah. E chi si troverà
animato da una volontà propria, allora si sarà
allontanato dalla via del proprio Signore. Scopri quindi come tu sia
assoggettato alla Volontà divina.
Un Sùfì un giorno ha scritto :
Disse il Profeta (sas) : "Allah era e nulla era con Lui". Assieme
all'Esistenza di Allah non vi è "spazio" neppure per
il nulla. Attribuendo esistenza ad altro che l'Eternità tu dimostri
quanto sia limitata la tua conoscenza : tu sei un
ignorante che non conosce l'ampiezza della propria ignoranza.
La morte (mawt) fa parte dei tuoi attributi, o servo di Allah, mentre la
vita (hayàt) non ti appartiene assolutamente : tu
non hai che la "forma" del vivente. Sei simile ad una persona che
fosse posseduta da un jinn e che si mettesse a pretendere
di essere qualcun altro. Se invece tu corri dal tuo Signore e metti il
tuo corpo intero tra le Sue Mani, Egli , come fece con
tuo padre Adamo (as), insufflerà in te del Suo Spirito, perdonerà le
tue offese e farà di te il Suo vicario nella creazione. Là tu potrai
esclamare : "Io sono vivo !", poiché avrai realizzato la morte. Ma se
tu ti attribuisci la vita pensando di esistere indipendentemente da
Allah, tu ti starai ribellando contro di Lui che ha detto : "Non vede
forse l'uomo che lo abbiamo creato da una goccia di sperma? Ed
eccolo in manifesta polemica" (Cor.36,77). Ritorna allora, fratello
mio, verso la proporzione più appropriata per te, cioè la morte, e
resta così sino a che Allah non ti assista con uno "Spirito che
proviene da Lui" (Cor.58,22)
E quanto sinora detto vale anche per la sordità (samam) : anch'essa
fa parte dei tuoi attributi. Tu sei sordo poiché Allah solo possiede
l'udito : Egli è Colui che Ode. Dall'istante in cui tu ti sei attribuito
l'udito, tu sei divenuto sordo. L'udito è talmente presente in te che
tu non puoi più udire. E se tu ascoltassi veramente, in ogni istante, tu
ascolteresti il Discorso (khitàb) di Allah, poiché Egli non ha mai
cessato di essere Parlante. Giammai Gli si potrebbe attribuire il
silenzio.
E dove ti poni tu, in rapporto alla Sua Parola ? Arrivi ad ascoltarLa,
quando non sei che un sordo , prigioniero del nulla? Se tu esistessi
veramente, allora intenderesti la Parola dell'Adorato. Ma come può il
sordo intendere l'Appello ? "Ma i sordi non odono il richiamo
quando li si avverte" (Cor.21,45). Se tu avessi inteso l'Appello divino
allora avresti già risposto. Ma come potresti rispondere dacché tu
non sei altro che muto?
Infatti anche il mutismo fa parte dei tuoi attributi : come potresti
infatti essere dotato di parola dal momento che la Parola è Attributo
esclusivo del tuo Signore ? Se tu possedessi realmente la parola tu
saresti atto al colloquio ed agli intrattenimenti divini. Ma non si tiene
compagnia al muto, ed è quindi a motivo di ciò che sei stato privato
di questa stazione.
Ma se tu realizzi il tuo mutismo Egli ti accorderà la Sua Parola. Tu
parlerai per mezzo del Suo Linguaggio e potrai intrattenerti con Lui. E
così via sino al giorno in cui il tuo udito diverrà il Suo e tu non potrai
più ascoltare se non per mezzo di Lui.
L'ultimo dei tuoi attributi, o uomo, è la cecità ('amà) : tu sei cieco e
se fossi veramente "vedente" vedresti il Suo Nome "il Manifesto".
Ma attualmente tu non distingui che il luogo di manifestazione. E
come potresti avvederti di Lui allorché l'esistenza di altro da Lui
rimane ai nostri occhi più evidente che la Sua ? Come potrebbero
distinguere il Divino degli occhi per i quali l'apparizione della
creazione è più forte di quella del Vero ? Egli è troppo Esaltato che
un velo possa coprirLo ! E' piuttosto la cecità che ti ha colpito e ti ha
accecato...
Se tu realizzi in te stesso questo stato di cecità, se tu ti avvicinerai a
Lui con le opere che Egli gradisce , Egli diverrà il tuo udito e la tua
vista. Allora tu non ascolterai che Lui e non vedrai che Lui : tu
distinguerai le cose per mezzo della Sua Vista ed ascolterai per mezzo
del Suo Udito. Questo è lo scopo del cammino e della prossimità ad
Allah.
Medita dunque, fratello mio, il fatto che la cecità è parte dei tuoi
attributi. Sarà allora che i raggi della Vista penetreranno sino a te ed
allora tu arriverai ad intendere quel che non eri capace di intendere
ed a vedere quel che non eri capace di vedere.
Ma non raggiungerai questo stato se non quando tu avrai conosciuto
te stesso ed avrai ammesso la tua vera condizione, e cioè il fatto che,
in verità, tu non hai esistenza [propria].
Dopo aver enumerato gli Attributi propri esclusivamente ad Allah ed
aver elencato quelli pertinenti all'essere umano, l'autore menziona
quel che appartiene all'ordine del "possibile" (jà'iz) per Allah.
Scrive :
ْ الم ْم ِك
نات ل ع
ْ
ِحق ِه ف
ُ ُ ِّ يجوز في ُ في العدما ْنDبأس ِرها وَت ْر ُك َها
ْ
Egli può compiere le cose possibili \ ma anche lasciarle nella non-
esistenza
Affermando questo egli ci informa che Allah è il Solo capace di far
apparire ciò che è altro da Lui (al mumkinàt -> cioè i "possibili" , ciò
che non è necessario che sia e ciò che non è necessario che non sia)
oppure lasciarlo nel nulla (non conferirgli esistenza). In verità,
non è "totalmente corretto" dire che Allah fa manifestare le cose,
poiché l'Esistenza unica ed assoluta non ammette altra
esistenza che la Sua.
ِ ف
الغنى لَهُ ا ْفَت َق ْر ُ ص ِ ِ ِلَو لَم ي ُكن ب
واح ِد لَما قَ َد ْر
ْ ب َو
ْ لَ ْو لَ ْم يَج ْ َْ ْ