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Sedley, David, <i>Creazionismo.

Il dibattito antico da Anassagora a Galeno</i> 12/09/15 16:08

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mercoledì 6 marzo 2013 ReF - Recensioni


Filosofiche dal 1999 è la
Sedley, David, Creazionismo. Il dibattito antico da prima rivista filosofica italiana
Anassagora a Galeno dedicata esclusivamente alle
recensioni di testi di filosofia.
ReF non è organo di nessuna
Edizione italiana a cura di Francesco Verde, Roma, Carocci, 2011, pp. 375, euro 32,
istituzione (anche se collabora
ISBN 9788843054169
con alcune di esse); non
rappresenta nessun interesse,
Recensione di Marco Storni – 15/05/2012 che non sia quello della
ricerca. La rivista è (e deve
«Ciò che intendo per creazionismo – scrive Sedley in apertura essere) un organo
del suo ultimo lavoro – [è] la tesi per cui la struttura e i assolutamente libero che si
contenuti del mondo possono essere adeguatamente spiegati occupa di filosofia in generale.
solo postulando almeno un designer intelligente, un dio (Guarda l'intervista al
creatore» (p. 21). Raccogliendo in volume le Sather Lectures Direttore di ReF, sul canale
web di RAIEducational)
tenute a Berkeley nel 2004, infatti, obiettivo primario
dell'Autore è di indagare le complesse tesi espresse
Partnership
nell'Antichità (da Anassagora a Galeno) sulle origini del cosmo
e della vita. Il viaggio prende inizio dai filosofi Presocratici,

i primi in ordine di tempo a interrogarsi su tali questioni, le cui dottrine sono però
spesso e volentieri assai ardue da ricostruire: la mancanza di testi originali e la
frequente problematicità delle testimonianze indirette rende il lavoro dello storico
«qualcosa di simile a un campo minato» (p. 30). Contro l'opinione comune che
vorrebbe il “programma presocratico” simile a una collezione di tesi materialiste Follow by Email
affatto estranee alla teleologia (poiché per primo Platone – al limite preceduto da
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Diogene di Apollonia – avrebbe colto l'essenza finalistica del reale), Sedley spiega
come ciò sia un fraintendimento bello e buono del pensiero greco delle origini: se è
vero che da un lato una certa tradizione lato sensu esiodea (influenzata cioè dalle Archivi dal 1999 ad oggi
spiegazioni “genealogiche” dell'autore della Teogonia) tendeva a dare per scontata
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più che a spiegare razionalmente la presenza nel mondo di potenze superiori atte a
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governarlo, una diversa gamma di autori (comprendente in particolare Anassagora
ed Empedocle) si interrogò invece in modo esplicito sui caratteri e modi dell'influsso
divino sul mondo. Scrive infatti l'Autore: «che il mondo sia governato da una Ultime recensioni pubblicate

potenza divina è un presupposto che pervade il pensiero presocratico» (p. 24). Agosto 2015 - Numero 99
Il primo capitolo è dedicato alla figura di Anassagora, il più antico campione del Di Cesare, Donatella,
creazionismo, definito da Sedley «un pensatore rivoluzionario» (p. 30). La Heidegger e gli ebrei. I
complessa fisica anassagorea descrive l'azione creatrice del nous (l'intelligenza "Quaderni neri"
divina) come esplicantesi sopra una preesistente materia (in principio omogenea); Corbellini, Gilberto, Storia e
un primordiale moto vorticoso, infatti, avrebbe dato secondo il filosofo inizio a una teorie della salute e della
malattia
progressiva separazione degli opposti elementi originariamente inclusi nel miscuglio,
Maggio/Giugno 2015 -
processo questo che mai però potrà aver fine nel tempo. Riguardo la materia che va Numero 98
a comporre l'universo, dunque, vale la celebre massima «vi è una porzione di tutto
Cooper, Melinda, Waldby,
in tutto», nel senso che ogni ente ha sì dentro di sé tutte le innumerabili coppie di Catherine, Biolavoro
opposti che costituiscono il reale, ma viene d'altronde determinato nei suoi peculiari globale. Corpi e nuova
caratteri fisici dalle componenti di volta in volta dominanti nelle coppie manodopera
(chiaro/scuro, leggero/pesante, ecc.). Aspetto interessante di tale teoria è che, in
opposizione all'identificazione parmenidea di essere e pensiero, Anassagora Archivio mensile delle recensioni

radicalizza la separazione tra mente (nous) e mondo (dei corpi): spiega Sedley che Archivio mensile delle recensioni
«se l'intelligenza fosse “mescolata” […] avrebbe una certa temperatura, un certo
grado di umidità, ecc. e ciò la renderebbe soggetta al mutamento fisico» (p. 33);
Le recensioni più popolari dell'ultimo
definirla separata significa dunque concepirla libera da qualsivoglia proprietà fisica. mese
Nel prosieguo della trattazione emergono poi molti altri punti di grande rilievo:

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argomenta l'Autore in modo convincente per la tesi che i ben noti “semi” Di Cesare, Donatella,
anassagorei siano «ordinari semi biologici» (p. 35) e che in conseguenza il nous, Heidegger e gli ebrei. I
responsabile del cosmo entro cui essi nascono e crescono (sviluppandosi in realtà "Quaderni neri"
per loro propria virtù), altro non possa essere che un agricoltore. Dalle
Corbellini, Gilberto, Storia e
testimonianze emerge perfino che la divina intelligenza crea e regge altri (infiniti) teorie della salute e della
mondi, avendoli tutti in principio strutturati in forma analoga al nostro, per malattia
consentire alla vita di germogliare e autonomamente accrescersi al loro interno –
facendo Sedley in tal modo comprendere il principio teleologico sotteso alla Agosto 2015 - Numero 99
cosmologia (pur naturalisticamente orientata) del filosofo di Clazomene. Da tutto
questo si può perciò concludere, spiega l'Autore, che «Anassagora è un creazionista Le recensioni più popolari di sempre
in un senso molto più forte di quanto Platone sia disposto a riconoscergli» (p. 43).
Il secondo capitolo è invece dedicato ad Empedocle, il quale conduce la questione su Stein, Edith, Il problema
di un «territorio più apertamente religioso» (p. 51). Il filosofo siciliano, infatti, dell’empatia
teorizza l'esistenza di un ciclo cosmico regolato (a fasi alterne) da due principi divini
Leghissa, Giovanni,
di natura opposta: Philia (Amore) e Neikos (Contesa); ciascuno di essi è inoltre Neoliberalismo.
responsabile di una diversa zoogonia (si parla infatti a proposito di una “doppia Un'introduzione critica
zoogonia”). L'azione aggregante di Amore produce in primo luogo un'infinità varietà
di viventi (comprendente persino ibridi, demoni, ecc.), parte dei quali viene in Marraffa, Massimo,
Paternoster, Alfredo, Scienze
seguito dissolta dall'opposta azione di Contesa (l'Autore si occupa poi di chiarire cognitive. Un'introduzione
quali siano concretamente i prodotti delle due zoogonie e in quale senso agli occhi filosofica
di Empedocle il nostro mondo rappresenti una fase del ciclo retta da Neikos). Punto
nodale dell'analisi di Sedley è tuttavia il fatto che nel sistema empedocleo la Gabriel, Markus, Il senso
dell’esistenza. Per un nuovo
teleologia abbia un ruolo essenziale, notando egli come nei frammenti «Amore realismo ontologico
[venga] ripetutamente rappresentato come il professionista di un'arte» (p. 67) (più
precisamente un carpentiere), i cui prodotti creativi «sono atti chiaramente Sandel, Michael J., Quello
che i soldi non possono
intelligenti e finalizzati a uno scopo»; allo stesso modo «la creazione da parte di
comprare. I limiti morali del
Contesa […] si presenta sotto il segno della disgregazione intelligente» (p. 74). In mercato
ultima analisi, Empedocle appare dunque un «creazionista consapevole» (p. 75),
nonostante a tratti introduca nel suo modello l'elemento della casualità (il culmine
Autori
della creazione di Philia parrebbe in effetti presentarsi come un assemblaggio
casuale di tutti gli elementi precedentemente creati in modo intelligente e Abdullahi Ahmed An-Na'im Adriano
benevolo): si può perciò con certezza concludere come il filosofo presocratico sia Ardovino Alessandra Pantano

contemporaneamente «un pensatore scientifico e religioso» (p. 76). Alessandra Pigliaru Alexandre Kojève
Alfredo Paternoster Andrea Altobrando
Il terzo capitolo è incentrato sul creazionismo di Socrate. Dopo un preambolo volto
Andrea Lavazza Andrea Porciello
a ridimensionare l'importanza di Diogene di Apollonia nell'elaborazione prima
Andrea Zhok Angela Taraborrelli
dell'idea di teleologia, Sedley passa al vaglio diverse testimonianze sul personaggio
Annalisa Caputo Annalisa Coliva
di Socrate, al fine di comprendere in modo soddisfacente l'apporto di questi alla tesi Anselm Jappe Anthony Kwame Appiah
creazionista: punto d'avvio sono dunque i Memorabilia senofontei. «Il Socrate di Antonio Cimino Antonio
Senofonte è fondamentalmente un creazionista antiscientifico» (p. 92): a differenza Marturano Antonio Tursi
di (e in polemica con) Anassagora ed Empedocle, il celebre ateniese ha infatti Ariberto Acerbi Armando Mascolo
proposto una prospettiva più marcatamente antropocentrica e legata all'idea di un Axel Honneth Baldine Saint Girons
benevolo disegno divino atto a reggere le sorti del mondo («non abbiamo qui – si Barbara Aronica Beatrice Bonato Bruna

chiede Sedley – il primo caso […] dell'Argument from Design?» [p. 98]); obiettivo di Giacomini Brunello Lotti Bruno

Socrate è quello di dimostrare non solo che un dio esiste, ma che pure è Moroncini Béatrice Berlowitz Carla
Maria Fabiani Carmelo Muscato
assolutamente buono, e ciò si concretizza in un'agguerrita difesa dell'alternativa
Caterina Rea Claudia Furlanetto
creazionista. La testimonianza del Fedoneplatonico pare sostanzialmente accordarsi
Claudio Bonvecchio Claudio Tondo
al racconto senofonteo, se non altro per la presa di distanza di Socrate – esplicita in Daniela Angelucci Daniele Pisani
entrambi i testi – dalle spiegazioni presocratiche, le quali sono accusate dipensare in Dante Bolognesi Dario Gentili Dario
termini meramente fisici l'origine del cosmo. Si aggiunga soltanto, seguendo Sacchi David Sedley Democrito
l'argomentazione di Sedley, che l'innovativo modus operandisocratico trae Domenico Felice Domenico Losurdo
fondamentalmente le sue radici dall'ideale etico del filosofo: «fu a partire dalle sue Donatella Di Cesare Duccio
indagini etiche, con la loro concentrazione sull'intelligenza o sulla saggezza come Demetrio Edgar Morin Edith Stein

autentica essenza della bontà umana che Socrate propose la sua descrizione Egidio Tinaburri Elena Colombetti Elena
Irrera Emilio Carlo Corriero Enrico
teoretica della bontà divina» (p. 103).
Redaelli Enricomaria Corbi Ernst Bloch
Il quarto capitolo è dedicato poi alla figura di Platone; oggetto principale dell'analisi
Ernst Jünger Eva Feder Kittay Fabiana
di Sedley è il famoso mito sulla creazione che Timeo narra nell'omonimo dialogo. La
Gambardella Fabio Bazzani
disamina dell'Autore parte perciò da una spinosa questione di cosmologia timaica, Fabio Minazzi Fausto De Petra
cui per secoli gli interpreti hanno tentato di rispondere: il dio platonico, ossia il Ferdinando G. Menga Filippo Focosi
Demiurgo, compie realmente «un atto di creazione» (p. 112)? Dal testo pare Fiorella Battaglia Franca D'Agostini
emergere – spiega Sedley – che la divinità avrebbe invero dato inizio al cosmo con Francesca Cecchetto Francesca
un atto di ordinamento globale e che le stesse difficoltà concernenti l'idea di una Chiarotto Francesco Bucci Francesco

creazione nel tempo (così come, in realtà, di una creazione del tempo) non gettano Fistetti Francesco Forlin Francesco
alcun dubbio sull'assunto di fondo testé accennato: «non è un'esagerazione dire che Giacomantonio Franco Ricordi

la risposta affermativa a tale domanda [se il Demiurgo cioè realmente crei il mondo] Friedrich Engels Gabriele De
Angelis Gabriele Galluzzo Gabriele Pulli
diventa la base indispensabile per l'intera cosmogonia che ne segue» (p. 119). Il dio
Gaetano Chiurazzi Gaetano Lettieri
è in effetti concepito da Platone come un artigiano, che dà forma perfetta al caos
Gian Paolo Terravecchia Gianfrancesco
precosmico, le ragioni della cui opera sono nel Timeo ricostruite attraverso dei
Zanetti Gianfranco Basti Gianluca

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ragionamenti a priori: il fatto che, ad esempio, esista un solo mondo ed esso sia il Miglino Gianluca Miligi Gianni
migliore di tutti i possibili non trova le sue motivazioni nel modo d'essere di ciò che Vattimo Giorgio Agamben Giorgio

è creato, ma piuttosto nell'unicità del modello ideale sulla base del quale il mondo Cosmacini Giorgio Lando Giovanni
Jervis Giovanni Leghissa Giovanni
stesso è stato plasmato (la “Forma di Animale”). La stessa tendenza (pur
Perazzoli Giovanni Reale Giovanni
circoscritta) della materia bruta ad essere recalcitrante nei confronti del dominio
Salmeri Giuliano Antonello Giuliano
intelligente, nonché il gran problema dell'esistenza del male, non devono essere
Torrengo Giuseppe Sartori Graham
considerate come falle nel complessivo piano del Demiurgo, disegno che infatti Priest Graziano Biondi Günter Figal
inesorabilmente tende al meglio e ingloba in sé ogni aspetto del reale. Ma dunque il Hans Blumenberg Hans Jonas Hans-
cosmo è perfetto? In certo senso – scrive Sedley – no, perché «tutti gli oggetti Georg Gadamer Heidegger Henri
generati [sono] mere copie delle Forme e nessuna copia [può] pienamente Bergson Hilary Putnam Hugo
corrispondere al suo originale» (p. 137), tuttavia in altro senso sì, dal momento che Tristram Engelhardt jr Isabella Pezzini
il nostro mondo fisico è certamente «il migliore che si sarebbe potuto creare» (p. Jacques Derrida Joseph Margolis
138). Un ultimo paragrafo è dedicato da Sedley alla questione dell'origine delle José Ortega y Gasset Jürgen
specie in Platone. Il processo che governa la storia naturale è (al contrario del Habermas Karl Marx Laura Anna
Macor Leonardo Caffo Leonardo
moderno evoluzionismo) un processo di involuzione e decadimento, nel corso del
Rapone Lester Embree Livio Bottani
quale tuttavia le specie possono modificarsi e mutare nei loro caratteri specifici
Livio Santoro Lorena Forni Luca Magni
(«Empedocle aveva già introdotto la nozione per la quale peli, piume e squame Luca Taddio Luciano Parinetto
erano equivalenti quanto alla funzione, ma ciò che Platone aggiunge è l'idea di peli Ludwig Wittgenstein Luigi
che diventano nel corso dell'evoluzione» [pp. 140-1]). Ciò che lega tutte le creature Ferrajoli Luisella Battaglia Marco Bruni
viventi è una ciclica trasmigrazione delle anime in diversi corpi, a seconda dei Marco Geuna Marco Revelli Margherita
caratteri specifici della loro condotta nell'esistenza corrente: le anime che più Di Stasio Maria Grazia Turri Maria Laura
tendono al divino (ossia sono più “filosofiche”) potranno così man mano elevarsi di Lanzillo Maria Lida Mollo Maria
grado nella grande scala naturae, sino alle soglie della divinità. L'Autore può così Zambrano Mariangela Priarolo Mario
Galzigna Markus Gabriel Martha C.
concludere che la zoogonia proposta nel Timeo dev'essconsiderata «più scienza che
mito», poiché rappresenta «un corrispettivo scientifico miti comuni in quanto colloca Nussbaum Martin
la punizione dopo la vita non in un altro mondo mitico ma nello stesso regno Heidegger Martino Menghi
naturale» (p. 143). Massimo Marraffa Massimo
Il quinto capitolo tratta invece gli Atomisti (da Democrito a Epicuro e Lucrezio), i Mugnai Maurizio Pagano Melanie Klein
primi filosofi che – a dire di Sedley – «elimina[no] a livello primario la causalità Michael Brooks Michael J. Sandel

intelligente» (p. 145). In opposizione alla tradizione socratica, postulante l'esistenza Michel Foucault Michel
di un creatore divino (e l'intrinseca bontà di questo), l'atomismo più antico tentava Hulin Michel Onfray Michele Amoretti
di spiegare l'intero mondo fenomenico attraverso strutture complesse di atomi: il Michele Bracco Michele Farisco Nancy

solo ulteriore fattore esplicativo era il vuoto, inteso come posizione positiva del Fraser Niccolò Guicciardini Nicla
“non-essere” parmenideo. E quali sono dunque, sul piano cosmologico, le concrete Vassallo Nicola Perullo Nicola Riva
Nicola Simonetti Nicoletta Cusano
conseguenze di simili idee? Spiega l'Autore che «l'universo atomista è infinito in
Nicoletta Polla-Mattiot Nikolaj
quanto consiste di vuoto infinito che ospita un infinito numero di atomi» (p. 148) e
Aleksandrovič Vasil’ev Paola Ricci
che dunque il casuale aggregarsi di tali atomi nel vuoto produce infiniti mondi, nel Sindoni Paola Russo Paolo
cui numero necessariamente ne esisteranno di «infiniti […] » (p. 149). Tale Casalegno Paolo D'Angelo Paolo Fabbri
ragionamento, però, non è a livello logico del tutto convincente: un rilevante Paolo Gherri Paolo Scolari Paolo Valore
aggiustamento in questo senso verrà in effetti operato dai più tardi Epicurei. Prima Patricia S. Churchland Patrizia
di esporre «l'alternativa epicurea al creazionismo» (p. 161), Sedley passa tuttavia in Cipolletta Paul Natorp Pavel
rassegna le diverse obiezioni rivolte da Epicuro (e dal suo corifeo Lucrezio) alla Aleksandrovič Florenskij Pierandrea

tradizione creazionistica di matrice socratico-platonica; la disamina che l'Autore Amato Piergiorgio Donatelli Piero
Marino Piero Viotto René Char René
conduce (e che in questa sede non può purtroppo essere riproposta) prende avvio
Guénon Riccardo Chiaradonna
da due semplici domande: «in che modo dio avrebbe potuto concepire un mondo
Roberta De Monticelli Roberta
prima della sua creazione?» e inoltre «che cosa mai potrebbe aver motivato atto
Lanfredini Roberto Casati Roberto
divino di creazione?» (p. 153). Le risposte epicuree consisteranno nel negare Esposito Roger Scruton Rosario
qualsiasi atto divino di originaria creazione, nonché ogni benevolo interesse del dio Diana Rudolf Hilferding Sam Harris
(o degli dei, residenti negli intermundia)verso il cosmo o l'umanità. L'origine Sandro Gorgone Sauro Mattarelli
dell'universo consisterà allora in un assemblaggio casuale di atomi che daranno per Sergio Vitale Sigmund Freud
forza di cose luogo a infiniti mondi (secondo il principio distributivo dell'isonomia): Silvana Procacci Silvestro Marcucci

ritengono gli Epicurei che «qualsiasi cosa sia possibile è anche reale perlomeno in Silvia Rodeschini Stefania Achella
Stefano G. Azzarà Stefano Simonetta
alcuni infiniti mondi esistenti» (p. 169). E dove sta allora la differenza rispetto al
Steve Stewart-Williams Thomas
modello democriteo? Posta l'infinità varietà degli atomi ammessa da Democrito, nel
Casadei Tommaso Valentini Tonino
suo universo «rimane la reale possibilità che, fra l'infinità dei mondi, neppure due
Griffero Umberto Curi Umberto
siano composti esattamente degli stessi tipi di atomi nelle stesse proporzioni Veronesi Uriah Kriegel Vincenzo
numeriche» (p. 171) (e così uno spiraglio resterebbe aperto all'ingresso di principi Bochicchio Vincenzo Costa
esplicativi extra-materiali); Epicuro e i suoi seguaci, invece, stabilendo un numero Vincenzo Sorrentino Vito Mancuso
finito di possibili forme per gli atomi (o meglio «asserendo che vi è una grandezza Vittorio Possenti Vivetta Vivarelli
matematicamente minima» [p. 172]), riescono dal canto loro a mantenere il Vladimir Jankélévitch
numero delle possibili combinazioni atomiche finito. Sedley può perciò concludere:
«date le sole premesse che vi è un numero finito di tipi possibili di mondo e che per Editori
tutto un universo infinito questi tipi saranno distribuiti secondo uno schema più o
Adelphi Albo Versorio Aracne
meno regolare e reiterato all'infinito, la cosa sembra concludersi felicemente: Arcoiris Armando Belforte Bollati
perfino in assenza di una creazione intelligente, dovevano esserci mondi come il Boringhieri Bompiani Bruno
nostro» (p. 176). Mondadori BUR Cantagalli
Il sesto capitolo ha per oggetto Aristotele e la sua «teleologia cosmica» (p. 203). Carocci Città Nuova Clinamen

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Nonostante lo Stagirita non sia a rigore un creazionista, Sedley sottolinea Codice Coniglio Cronopio Dedalo
vigorosamente l'influsso delle cosmologie (e cosmogonie) socratica e platonica DeriveApprodi Diabasis Editori

sull'elaborazione delle fondamentali idee metafisiche e biologiche del filosofo. Riuniti University Press Einaudi
Espress ETS Eum Fara Edizioni
Aristotele, in questo influenzato dal racconto del Timeo (e anzi apparendo in tal
Fayard Feltrinelli
Fazi Firenze
circostanza «più platonico dello stesso Platone» [p. 179]) concepisce dio come
University Press Franco Angeli
essere massimamente felice e dunque (platonicamente) dedito alla sola
Garzanti Georg Olms Verlag
contemplazione: ciò lo conduce però a negare alla divinità il ruolo di amministratore Giappichelli Giuffrè Giuntina Grin
e concreto reggitore del mondo; i viventi terreni, dal canto loro, semplicemente si Verlag Guanda Il Mulino Il
sforzano di emulare la perfezione di quel modello supremo. Malgrado la natura non Poligrafo Il prato IPOC La Vita
sia creazione divina (l'universo nella sua interezza è infatti eterno), tuttavia essa «è Felice Lateran University Press
sufficientemente analogaa un'opera nel suo funzionamento da far sì che molta della Laterza Le Cariti Le Lettere
luce diffusa da Platone [con la sua dottrina creazionista] si conservi» (pp. 183-184). Liguori Lotta Comunista
Analizzando i principi della fisica aristotelica (e in primis dottrina delle quattro Manifestolibri Marietti Marinotti

cause), l'Autore riesce perciò a mostrare che – nonostante i grossi limiti e debolezze Mimesis Morlacchi Mucchi

dell'analogia medesima – lo Stagirita riesce in fondo a sostenere efficacemente «la Ombre Corte Orthotes Oxford
presenza in natura di strutture non deliberative ma nondimeno finalistiche» (p. University Press Pensa
191). Dopo aver sviscerato gli argomenti anti-atomistici tramite cui Aristotele cerca MultiMedia Plus - Pisa Univesity Press
Qanat Quodlibet Raffaello
di mostrare la compatibilità di “necessità” e “caso” (o “fortuna”) con l'elemento
Cortina Rosenberg e Sellier
teleologico, Sedley si sofferma sul rapporto tra strutture finalistiche universali e
Rubbettino San Paolo ShaKe Stilo
particolari (ossia tra quelle proprie del cosmo e quelle invece peculiari all'individuo) Studium Trauben Unicopli Vita e
argomentando in favore della netta priorità delle prime sulle seconde (e pervenendo Pensiero
dunque all'idea – anch'essa di matrice platonica – che «la teleologia biologica
dipende da una precedente teleologia cosmica» [p. 205]). Una speciale attenzione è Recensori
rivolta infine alla teorizzazione aristotelica di una scala naturale nettamente
antropocentrica, la quale parrebbe a tutta prima collocarsi in una prospettiva più Alessandra Callegari
ristretta di quella (“universalizzante”) precedentemente posta come prioritaria Alessandro Baccarin
(Sedley si prodiga in ogni caso a illustrare la non conflittualità di ciò con il «livell[o]
Annarita Tucci Antonella
Ferraris Antonio Allegra
di spiegazione globale»). L'Autore può così concludere che, in generale, l'eccezionale
Antonio Cimino Antonio Pesce
contributo dello Stagirita «alla filosofia della biologia deve la sua prima ispirazione
Antonio Tursi Armando Plebe
alla teoria creazionista che egli studiò nella scuola di Platone» (p. 210). Aurosa Alison Brigida Bonghi Carla
Il settimo capitolo è incentrato sugli Stoici. L'attenzione di Sedley è principalmente Fronteddu Carla Maria Fabiani
rivolta alle argomentazioni stoiche «sulla creazione intelligente e sul governo del Carlo Scognamiglio Cecilia Ricci
mondo» (p. 211), dal momento che molti di questi – rifacendosi in particolare al Cesare Catà Claudia Giussani Claudio
pensiero di Socrate e di Platone – hanno variamente sostenuto che il mondo Fraschilli Daniela Bandiera
esistente sia il migliore possibile e che in esso sia sempre operante una divina Daniela Di Dato Daniele Foti
causalità teleologicamente orientata. La prospettiva – comune ai maggiori filosofi Daniele Petrella Danilo Breschi
Davide Guerzoni Davide Sisto
della Stoà – che accosta una materia assolutamente inerte ed un principio
Diego D'Angelo Elisabetta Micucci
immanente di carattere e razionale, il quale opera a tutto campo su di essa (idea
Emanuele Rossi Marcelli Federica Scali
che notoriamente conduce ad un rigido determinismo, se non al fatalismo), deve in
Francesca
Rigotti Francesco
gran parte le sue origini – spiega l'Autore – ad una rilettura e reinterpretazione di Armezzani Francesco Codato
alcune tesi socratico-platoniche sull'origine del cosmo; il formidabile passo Francesco Crapanzano Francesco
concettuale operato dagli Stoici è da Sedley illustrato (secondo un procedimento Giacomantonio Francesco
difficilmente riproducibile in questa sede) all'interno dei paragrafi: «Appropriarsi di Martinello Georgia Zeami
Socrate» (p. 218) e «Appropriarsi di Platone» (p. 229). Allo stesso tempo Giacomo Borbone Gianfranco
significativo è anche il pensiero espresso dai filosofi stoici sui beneficiari ultimi della Cordì Gianluca Verrucci
creazione, gli uomini: assai complesso è infatti, nota Sedley, conciliare una Gianmaria Merenda
prospettiva fortemente antropocentrica del cosmo («l'identificare i beneficiari ultimi Gianni Zen Giovanni Basile
del disegno del mondo nei suoi residenti umani è senz'altro una caratteristica Giovanni Damele Giulio Di
primaria del pensiero stoico» [p. 233]) con l'altrettanto essenziale idea che «i nostri Basilio Giuseppe Malafronte
interessi individuali non sono mai chiusi in se stessi ma sempre uniti in modo Irene Treccani Leonardo Caffo

inestricabile a quelli del mondo nel suo complesso» (p. 237). Nonostante tuttavia su Lidia Gasperoni Lorenza La Spada
questo specifico punto sia difficile trovare una soluzione che non conduca la dottrina Luca Possati Lucia Mancini
Luciano Bazzocchi Marco
stoica in contraddizione (in tal senso illuminante è l'obiezione dello scettico
Castagna Marco Cirillo Marco
Carneade), Sedley conclude il suo resoconto notando come «il comune lascito degli
Storni Maria Agnese Ariaudo
Stoici e degli avversari loro contemporanei» sia piuttosto l'articolazione del dibattito
Maria Giulia Bernardini
sulla creazione «in una rete abilmente ragionata di argomenti e controargomenti»
Marianna Nobile Mario Tanga
(p. 240).
Massimiliano Chiari
L'Epilogo del volume presenta alcune considerazioni sul creazionismo svolte da Matteo Sozzi Maurizio
Galeno nel trattato De usu partiumAncora una volta riprendendo Platone e Brignoli Michele Cardani
Aristotele, il celebre medico sviluppa la tesi (ancora una volta in polemica con Michele Paolini Paoletti
l'“empia” tradizione atomistica e materialistica) che qualunque cosa ci sia stata Michele Saporiti Michele Savino
fornita – l'esempio addotto è quello dei peli sul corpo – «riflette la migliore decisione Monia Andreani Paolo Fedele Pietro
possibile da parte del nostro creatore» (p. 243). Lo scienziato e filosofo, tuttavia, Camarda Raffaela Strina Raoul

richiamandosi stavolta all'esempio di Socrate, trova in fondo privo di senso Frauenfelder Riccardo Antoniucci
addentrarsi in una speculazione filosofica intorno alle origini dell'universo e alla Rolando Ruggeri Rosangela
Barcaro Rossella Mascolo Salvatore
struttura causale della realtà: «Galeno conosce, sfrutta e porta avanti la tradizione
Lucchese Salvatore Spina
del creazionismo pagano come nessuno prima di lui e lo fa con tutta l'abilità e la
Salvatore Vultaggio Sara Anna

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Sedley, David, <i>Creazionismo. Il dibattito antico da Anassagora a Galeno</i> 12/09/15 16:08

perspicacia di un esperto scienziato. Eppure nel suo ritorno al distacco socratico Ianniello Sara Fumagalli Sergio

delle scienze teoretiche, nello stesso tempo, sta ripensando il vero significato di Labate Silvia Baglini Silvia
quella tradizione» (p. 245). Ciò vuole probabilmente indicare che l'interrogazione Salardi Stefano Santasilia Stefano
sulla generazione di tutte le cose, nonostante le ragioni (soprattutto scientifiche) Scrima Tiziana
che possano favorire l'una o l'altra idea, resta una questione aperta, un vivo Gabrielli Umberto Imbriano
problema, la cui soluzione mai potrà dichiararsi con sicurezza definitiva e mai potrà
fondarsi su una certezza assoluta. Il serbatoio concettuale e argomentativo che
Iscriviti a
contraddistingue il mai concluso dibattito antico intorno alle origini dell'universo è
perciò un modello filosofico e scientifico cui anche al giorno d'oggi è utile guardare Post
quale modello di ricerca aperta e di impegno intellettuale: un dibattito ricco di
Commenti
perspicaci ragionamenti e profondissime intuizioni sull'uomo e la realtà che lo
circonda. Scrive infatti Sedley, in chiusura del volume: «per questi doni rimarremo
sempre in debito con loro [gli Antichi]» (p. 246).
L'edizione italiana di Creazionismo è arricchita inoltre da una Postfazione (Il debito
con gli antichi) di Francesco Verde (traduttore e curatore del volume), attraverso la
quale è reso al lettore un affresco complessivo delle principali tesi proposte da
Sedley nel volume. Verde ripercorre i principali nodi concettuali del testo,
corredando tale esposizione di preziose (e numerose) indicazioni bibliografiche. Nel
congedarsi dal lettore, egli poi a pieno titolo afferma: «la chiarezza esplicativa, la
densità delle tematiche affrontate, nonché la ricca e aggiornata nota bibliografica
finale rendono quest'opera un indiscutibile punto di riferimento per chiunque
intenda seriamente approfondire la genesi del creazionismo e le sue radici antiche»
(p. 263).

Indice

Prefazione all’edizione italiana

Ringraziamenti

Prefazione

1. Anassagora
1. Il programma presocratico
2. La cosmologia di Anassagora
3. Il potere del
4. Sole e luna
5. Mondi e semi
6. Il come creatore
7. Creazionismo scientifico
Appendice. La teoria della materia di Anassagora

2. Empedocle
1. Il ciclo cosmico
2. La doppia zoogonia
3. Discorso creazionista
4. Disegno e accidente
Appendice 1. La doppia zoogonia rivisitata
Appendice 2. La cronologia del ciclo
Appendice 3. Dove siamo nel ciclo?
Appendice 4. Una testimonianza lucreziana della zoogonia di Empedocle

3. Socrate
1. Diogene di Apollonia
2. Socrate in Senofonte
3. Socrate nel di Platone
4. Una sintesi storica

4. Platone
1. Il mito del
2. Introduzione al
3. Un atto di creazione?
4. Abilità artigianale divina
5. Il mondo è perfetto?
6. L’origine delle specie

http://www.recensionifilosofiche.info/2013/03/sedley-david-creazionismo-il-dibattito.html Pagina 5 di 7
Sedley, David, <i>Creazionismo. Il dibattito antico da Anassagora a Galeno</i> 12/09/15 16:08

5. Gli Atomisti
1. Democrito
2. La critica epicurea del creazionismo
3. L’alternativa epicurea al creazionismo
4. L’infinito epicureo

6. Aristotele
1. Dio come paradigma
2. L’analogia con l’arte
3. Necessità
4. Esiti fortuiti
5. Teleologia cosmica
6. Il platonismo di Aristotele

7. Gli Stoici
1. Lo Stoicismo
2. Una finestra sulla teologia stoica
3. Appropriarsi di Socrate
4. Appropriarsi di Platone
5. A beneficio di chi?

Epilogo. Una prospettiva galenica

Note

Bibliografia

Index Locorum

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Pubblicato da Marco Storni a 09:00


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Etichette: Carocci, creazionismo, David Sedley, divinità, Marco Storni, teleologia

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Sedley, David, <i>Creazionismo. Il dibattito antico da Anassagora a Galeno</i> 12/09/15 16:08

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