Sei sulla pagina 1di 9

Gnosi 6

Gnosticismo valentiniano e filosofia


platonica

!
Il demiurgo valentiniano e
Jaldabaoth
• Demiurgo valentiniano e demiurgo platonico:
la razionalità, il logos, la chiesa
• L’escatologia
• L’anima individuale
• Il predestinazionismo

"
Celso, Il discorso veritiero, il
cristianesimo e lo gnosticismo
• “I mali tra gli esseri non potrebbero diventare minori o maggiori né in
passato, né ora, né in futuro; una sola, infatti, e la medesima è la natura
dell’universo e la genesi dei mali è anch’essa sempre la medesima”.
• “Questa nostra natura comporta che tutti gli uomini sperimentano dei
mali, giacché è necessario che vi siano dei mali ed essi non hanno altro
luogo” (Celso, IV 62).
• “L’insieme delle cose non è stato fatto per l’uomo, come nemmeno per il
leone, l’aquila o il delfino, ma perché questo cosmo in quanto opera del
dio fosse costituito intero e perfetto a partire da tutte le cose. A questo
fine è stata data una misura a ogni cosa, non in funzione l’una dell’altra –
se non in modo incidentale -, ma in vista della totalità. E il dio ha cura della
totalità e la provvidenza non l’abbandona mai, né essa diventa peggiore o
il dio la fa tornare a sé dopo un certo tempo e neppure egli si adira a causa
degil uomini, come nemmeno a causa delle scimmie o dei topi; né rivolge
loro minacce, visto che ciascuno di lor ha ricevuto il proprio destino
particolare” (Celso, IV 99)
#
Plotino: la tre ipostasi
II.9.1 Se dunque il Bene non deriva da altro, né è in altro, né è combinazione,
necessariamente non ci sarà nulla sopra di lui. Non bisogna dunque risalire ad
altri principi, ma bisogna mettere anzitutto il Bene, in secondo luogo
l'Intelligenza e l'Intelligente primitivo e, dopo l’Intelligenza, l'Anima. Questo è
l'ordine conforme a natura; né c'è da porre null'altro, né di più né di meno,
nella realtà intelligibile. Se si pone di meno, bisognerà proclamare identici o l'
Anima e l'Intelligenza, o l'Intelligenza e il Primo. Ma spesso s'è dimostrato che
sono differenti. Resta a dimostrare per ora se ci possano essere più [20] di tre
termini.

$
Plotino: le tre ipostasi
V 2 1: ,· L'Uno è tutte le cose e non è nessuna di esse5: infatti il principio di
tutto non è il Tutto; Egli è il tutto; in quanto il Tutto ritorna a Lui; e cioè
nell'Uno non si trova ancora, ma vi si troverà. Ma come il Tutto può derivare
dal semplice Uno, dal momento che in questo non si può manifestare nessuna
varietà e molteplicità? [ 5] Ora, proprio perché è in Lui, tutto può derivare da
Lui; affinché l'Essere sia, Egli per questo non è essere, ma soltanto il genitore
dell'Essere, e questa che chiamerò genitura è prima. Egli infatti è perfetto
perché nulla cerca e nulla possiede e di nulla ha bisogno; e perciò, diciamo
così, trabocca e la sua sovrabbondanza genera un'altra cosa. Ma l'Essere così
generato [10] si volge a Lui e tosto ne è riempito e, una volta nato, guarda a
se stesso, e questa è l'Intelligenza. Il suo orientarsi verso l'Uno genera
l'Essere; lo sguardo rivolto a se stesso genera l'Intelligenza. Ma poiché
l'Intelligenza per contemplarsi deve persistere in se stessa, diviene insieme
Intelligenza ed Essere. E così l'Essere, essendo simile a Lui, genera ciò che gli è
affine, riversando fuori la sua grande potenza; ma anche questa è
un'immagine di Colui che, prima di lui, manifestò la sua potenza.
%
Plotino: l’anima
Questa forza che procede dall'Essere è l'Anima, ma questa diviene, mentre
l'Intelligenza è immobile, poiché anche l'Intelligenza nacque mentre Colui che
è prima di lei persiste nella sua immortalità.
Ma l'Anima non è immobile nel suo generare, anzi, una volta in movimento,
genera la sua immagine. Essa, finché guarda lassù donde ebbe origine, [20} si
riempie di Intelligenza, ma se procede verso un'altra e opposta direzione,
genera la sensibilità, sua immagine, e la potenza vegetativa che è nelle piante.
Nulla tuttavia è separato e tagliato fuori da ciò che precede; anzi, sembra
quasi che l'Anima superiore si estenda sino alle piante; e in certo modo vi si
estende, in quanto la potenza vegetativa che è nelle piante appartiene
all'Anima.

&
Plotino
II.9.4: Nemmeno bisogna affermare che questo mondo sia un'opera cattiva
perché ci sono in esso molte cose spiacevoli: gli attribuirebbe un valore
troppo grande [25] chi credesse che esso sia identico al mondo intelligibile, e
non una sua immagine. E quale altra immagine potrebbe essere più bella di
quello? Quale altro fuoco più del nostro potrebbe essere migliore immagine
del fuoco intelligibile? E c'è un'altra terra superiore alla nostra, dopo quella
intelligibile? C'è una sfera più perfetta e di un movimento più regolare, [30]
dopo l'intima organicità del mondo intelligibile? C'è un altro sole superiore al
sole visibile, al di là del sole intelligibile?

'
Plotino
II,9: 5; [Non esiste un’ altra anima che sia composta di elementi]. Ma
costoro, che pure hanno un corpo come quello degli altri uomini ed hanno
desideri, dolori e collera, non disprezzano il loro potere e pretendono di
arrivare al contatto dell'intelligibile; e negano che il sole abbia un potere
più puro da passioni, [5] più conforme all'ordine e meno soggetto
all'alterazione del nostro; nemmeno l'intelligenza avrebbe questo astro,
che è superiore a noi, che siamo appena nati e siamo ostacolati da tante
illusioni ad arrivare sino alla verità. Essi dicono che la loro anima e anche
quella degli uomini più malvagi è immortale e divina, ma che [1O] il cielo e
i suoi astri non hanno alcun rapporto con un’anima immortale; mentre
constano invece di cose più belle e più pure <dei nostri corpi>; essi ne
vedono l' ordine, la bella disposizione e la regolarità ed accusano con
insistenza il disordine delle cose terrestri; come se l'anima immortale
preferisse il luogo inferiore[15] e volesse cedere il luogo superiore a
un'anima mortale.

(
Plotino
II.9: 5. Essi; disprezzando il mondo creato e questa terra, dicono che c'è per
loro una terra nuova, [25] nella quale essi se n' andranno di qui: e dicono che
questa sia la ragione del mondo. Ma checi sarà per loro nel modello di un
mondo; che essi odiano? Donde viene questo modello? Per essi ilCreatore lo
produce, dopo essersi piegato verso le cose inferiori. Se dunque il Creatore
[30] ha avuto tanta cura di produrre un altro mondo dopo quello intelligibile
che egli possiede, perché ne aveva bisogno? e se·<ha creato il modello> prima
di questo mondo, a quale scopo? (…). 6. Che si dovrà dire degli altri
fondamenti, che essi ammettono, degli “esili”, delle “impronte” e dei
“pentimenti”? Se per pentimento intendono i sentimenti provati dall'anima
quando si pente, e per impronte, ciò che è nell’anima quando contempla le
immagini degli esseri, ma non [5] gli esseri stessi, le loro parole sono nuove e
mirano a costruire una speciale dottrina. Essi inventano tutte queste cose
come se non avessero mai avuto contatto con l'antica cultura ellenica, mentre
i Greci avevano idee chiare e parlavano con semplicità dell'ascesa che dalla
caverna conduce a poco a poco <l'anima> a una contemplazione sempre più
vera. In generale costoro hanno tolto alcuni spunti da Platone, ma tutte le
novità che essi aggiungono allo scopo di creare una filosofia originale sono un
ritrovato fuori della verità. )

Potrebbero piacerti anche