Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
I piani urbanistici generali sono ripartiti in base alla estensione territoriale in:
- piani territoriali di coordinamento;
- piani intercomunali;
- piani comunali.
I piani urbanistici speciali sono:
- piani paesistici;
- piani formati dall’autorità militare;
- piani per le aree di sviluppo industriale;
- piani di zona per l’edilizia popolare;
- piani di trasferimento degli abitati.
Il PP è concepito dalla legge come mezzo di attuazione e di sviluppo esecutivo del PRG.
Esso precisa gli elementi del PRG che non hanno carattere essenziale e permanente
per lo sviluppo urbanistico complessivo, ma riguardano invece dettagli esecutivi
riferiti a ciascuna zona particolare. Risulta in ogni caso subordinato al PRG. Gli
elementi che devono comporre il PP consistono:
indicazione della rete stradale
masse e altezze delle costruzioni
edifici destinati a demolizione o ricostruzione
spazi riservati ad opere di interesse pubblico
suddivisione degli isolati in lotti fabbricabili
elenchi catastali degli espropri
profondità zone laterali ad opere pubbliche.
previsione di spesa.
Effetti. Fin dal momento della sua adozione il piano particolareggiato determina
l’applicazione delle norme di salvaguardia. L’approvazione del piano comporta la
dichiarazione di pubblica utilità delle opere.
Espropri. I beni necessari per l’esecuzione o le trasformazioni degli impianti pubblici
volute dal PP, possono essere sottoposti, mediante esproprio, al trasferimento di
proprietà o alla costituzione di particolari vincoli o servitù. Gli altri vincoli, che di
regola non danno luogo all’espropriazione, rappresentano semplici limiti all’esercizio
del diritto di proprietà.
Per legge i Comuni individuano le zone dove è necessario un intervento per recuperare
il patrimonio edilizio e urbanistico. Le zone sono individuate in sede di progettazione
del PRG o per delibera comunale. Gli scopi del piano sono la conservazione e il
recupero di immobili esistenti degradati, destinandoli anche a nuovi utilizzi. Il piano
dovrà essere dettagliato circa le tipologie e le modalità di intervento.
Scopo, natura e contenuto. I piani per l’edilizia popolare, istituiti dalla legge del 1962,
hanno il duplice scopo di assicurare delle aree per l’attività edilizia popolare e di
programmare quest’attività armonicamente nello spazio e nel tempo. Il piano di zona
ha la natura di uno strumento urbanistico ed ha il valore di piano particolareggiato.
Esso comporta la dichiarazione di pubblica utilità delle opere. Le aree da comprendere
nei piani vanno scelte tra le zone residenziali dei piani regolatori, o, in mancanza di
essi, di programmi di fabbricazione.
Il progetto di piano è costituito da:
una planimetria con le previsioni del PRG;
planimetria con gli elementi del piano;
un compendio delle norme urbanistiche;
elenchi catastali delle proprietà;
relazione illustrativa.