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Lg.

N° 1150 del Agosto 1942

Scopo: ORDINATA DISTRIBUZIONE SUL SUOLO DEGLI


IMPIANTI PUBBLICI E PRIVATI

MINISTERO DEI LAVORI PUBBLICI

VIGILA SULL’ATTIVITA’ URBANISTICA ALLO SCOPO DI


ASSICURARE, NEL RINNOVAMENTO ED AMPLIAMENTO
EDILIZIO DELLA CITTA’, IL RISPETTO DEI CARATTERI
TRADIZIONALI E DI FRENARE LE TENDENZE
ALL’URBANIZZAZIONE

Innovazioni: 1 – PRINCIPI NORMATIVI


2 – ORGANIZZAZIONE PIANIFICAZIONE
3 – POTERI CONFERITI AI COMUNI

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1. PRINCIPI NORMATIVI

• Tutto il territorio nazionale è interessato dalla


pianificazione urbanistica
• L’attività edilizia viene regolamentata in tutto il
territorio dello Stato
• Obbligo della LICENZA EDILIZIA per le costruzioni
da effettuarsi nei centri abitati e nelle zone previste
dal P.R.G.
Sono escluse le zone agricole
(La licenza edilizia è subordinata all’esistenza delle opere di
urbanizzazione primaria o alla previsione da parte del Comune della
realizzazione delle stesse nel successivo triennio o all’impegno dei
privati a procedere alla realizzazione delle stesse
contemporaneamente alla costruzione oggetto della licenza)

• Responsabilità per ogni inosservanza alle norme di


legge per
⇒ titolare della licenza edilizia
⇒ direttore dei lavori
⇒ impresa costruttrice
• Attribuzione al sindaco del compito di vigilare
sull’attività edilizia
• Introduzione di sanzioni penali per infrazioni e
violazioni della legge (prevista anche la demolizione delle
opere in contrasto con P.R.G. o P.di F.)
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2. ORGANIZZAZIONE PIANIFICAZIONE

La pianificazione urbanistica prevede:


• LIVELLO NAZIONALE
- PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO
(hanno lo scopo di orientare e coordinare l’attività urbanistica da svolgere in
determinate parti del territorio nazionale. Essi prevedono:
le zone da riservare a speciali destinazioni e soggette a speciali vincoli
o limitazioni;
le località da scegliere come sedi di nuovi nuclei edilizi od impianti di
particolare natura ed importanza;
la rete delle principali linee di comunicazione stradali, elettriche,
navigabili esistenti ed in programma)

• LIVELLO COMUNALE
- PIANO REGOLATORE GENERALE
(deve considerare la totalità del territorio comunale e deve prevedere:
La localizzazione delle reti di comunicazione e delle aree da riservare a
servizi pubblici;
L’ordinata distribuzione sul territorio degli edifici fissando il perimetro
delle zone di espansione ed i caratteri tipologici delle costruzioni nelle
varie zone)

- P. REGOLATORE GENERALE INTERCOMUNALE


(quando per le caratteristiche di sviluppo degli aggregati edilizi di due o più
Comuni contermini si riconosca opportuno il coordinamento delle direttive
riguardanti l’assetto urbanistico dei Comuni stessi, il Ministero dei LL.PP. può,
a richiesta di uno dei Comuni interessati o di propria iniziativa, disporre la
formazione di un P.R.G.I.)

- PROGRAMMA DI FABBRICAZIONE
(per i Comuni sprovvisti di P.R.G.; deve individuare i limiti di ciascuna zona e
definirne le tipologie edilizie e le eventuali direttrici di espansione)

- PIANI PARTICOLAREGGIATI
(sono piani attuativi del P.R.G.; devono indicare le linee di comunicazioni
interne al Comune; i principali dati altimetrici di ciascuna zona, le masse e/o le
altezze delle costruzioni lungo le principali vie o piazze; gli spazi riservati a
servizi pubblici; gli edifici da demolire o ristrutturare; ecc.)
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P.T.C.

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P.R.G. P.R.G.I. P. di F.
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P.L. P.E.E.P. P. di R. P.I.P.

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3. POTERI CONFERITI AI COMUNI

• FACOLTA’ per tutti i Comuni di formare il P.R.G.


• OBBLIGO per i Comuni inseriti in appositi elenchi
• POSSIBILITA’ di ESPROPRIARE aree inedificate o
costruzioni in contrasto con il P.R.G.

INDENNITA’ DI ESPROPRIO
=
VALORE DI MERCATO AL MOMENTO DELL’ESPROPRIO
( Tale indennità non tiene conto degli incrementi di valore derivanti dalle previsioni di piano.
Si toglie cioè all’espropriato il plusvalore che si verrà a formare in avvenire sulle aree per
effetto della trasformazione)

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