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L’art. 7 della legge n°1150/1942, stabilisce che il P.R.G. deve essere esteso alla totalità del territorio
comunale e deve indicare:
a) la rete delle principali comunicazioni stradali, ferroviarie e navigabili e dei relativi impianti;
b) la divisione in zone del territorio comunale,con la precisazione delle zone destinate
all’espansione dell’aggregato urbano e la determinazione dei vincoli e dei caratteri da osservare in
ciascuna zona;
c) le aree destinate a formare spazi di uso pubblico o sottoposte a speciali serivizi;
d) le aree da riservare a edfici pubblici o di uso pubblico nonché a opere e impianti di interesse
collettivo o sociale;
e) i vincoli da osservare nelle zone a carattere storico, ambientale paesistico;
f) le norme per l’attuazione del piano.
A integrare questa elencazione, molto schematica, dei contenuti del P.R.G. provvedono, sia pure
indirettamente, i seguenti articoli della stessa legge n°1150/1942 (articoli introdotti dalla legge
n°765/1967):
- l’art. 41 quinquies prescrive che in tutti i P.R.G. siano stabiliti inderogabili limiti di densità
edilizia, di altezza, di distanza fra fabbricati, nonché rapporti, massimi fra spazi destinati agli
insediamenti residenziali e produttivi e spazi pubblici o riservati alle attività collettive, a verde
pubblico e a parcheggio;
- l’art. 41 sexies stabilisce l’obbligo di riservare, nelle nuove costruzioni, appositi spazi per
parcheggi in misura non inferiore a 1 mq ogni 20 mc di costruzione;
- l’art. 41 septies stabilisce che al di fuori dei centri abitati siano osservate, nella edificazione,
talune distanze minime a protezione del nastro stradale.
I rapporti. i limiti e le distanze previste in astratto dalla legge sono stati fissati concretamente dai
decreti ministeriali dell’1 e 2 aprile 1968; le leggi urbanistiche regionali hanno poi integrato la
legislazione nazionale circa i contenuti del P R G definendoli in base alle situazioni regionali.
La legge urbanistica-nazionale non detta norme circa i documenti di cui clevessere formato un P.R.G.;
vi provvedono invece le leggi urhanistiche regionali.
In linea generale un P.R.G. è formato da elaborati cartograflci. dal testo delle norme tecniche
di attuazionee cia una relazione illustrativa.
La formazione di un P.R.G.&è di competenza del Comune, il quale può affidare tale compito al
proprio Ufficio Tecnico ovvero avvaiersi di professionisti esterni.
La formazione cli un P.R.G.I. è di competenza del Consorzio di Comuni che lo promuove, ovvero
della Comunità Montana.
La formazione di un P.R.G. (comunale o interconv.inale) si articola fondamentalmente in due fasi:
— fase delle analisi conoscitive
— fase progettuale.
Le analisi conoscitive sono finaiizzate alla conoscenza della situazione esistente sul territorio da
pianificare sia dal punto di vista paesistico-ambientale sia della struttura insedìativa in tutte le sue
componenti.